Gay & Bisex
Un mese di baldorie 10 - Il Rientro
di FRANK_1987
02.08.2020 |
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"Dal suo, invece, fuoriesce un rivolo prespermatico mentre saliva e umori anali galleggiando sulla sua asta..."
Ritorno a casaEccomi con dei nuovi capitoli. Spero che anche questi vi piacciano. Sono da collocare dopo l’ultimo capitolo della saga “VITA DI COPPIA”. Alcuni di voi mi stavano aspettando, altri non sentivano il bisogno di leggere ulteriori miei racconti ma non mi interessa quindi buona lettura
CAPITOLO 10
E' l'alba del mio ultimo giorno in Brasile. Sento già la nostalgia di questo bellissimo paese e di tutti i cazzi che ho presi. Ma anche delle vagine che mi sono scopato. Una vera, l'altra ricostruita in sala operatoria usando la pelle di un cazzo. Mi alzo dal letto e mi avvicino al bancone pensando che tra qualche ora sarò in volo nel cielo limpido e sgrombo di nuvole ritornando in Italia. Anche di quel posto ho nostalgia sebbene, quando ritornerò nella mia città, dovrò passare dalla casa che dividevo con Mario fino ad un mese fa. Un mese. Sono passati 30giorni da quando la nostra relazione e' finita. Sembra che ne siano passati di più. Ma e' un bene che io abbia questa percezione del tempo perchè significa che a Rio de Janeiro non mi sono annoiato affatto. E no, non posso di certo dire una cosa falsa. Aggiusto l'erezione mattutina dentro i boxer e poi vado a farmi la doccia. Mi asciugo frettolosamente e indosso una maglietta bianca. Voglio sedurre i miei zii, si tutti e due. Con Cecilia ho già fatto sesso, nonostante io non avessi nessuna voglia di scoparla, con Mariano invece non e' successo ancora nulla, senza considerare il pompino che gli ho fatto appena arrivato ma poi, in tutto questo tempo, mi si e' sempre negato. Ma sono sicuro che soccomberà. Fonte certa mi ha detto di avergli parlato e a lui, l'idea di scoparsi ancora una volta il culetto del nipote, non gli e' dispiaciuta per niente.
"Que lindo", mi fa la zia osservando la mia maglietta bianca bagnata in prossimità dei pettorali che vengono mostrati dalla trasparenza dell'indumento
"Buongiorno dormigliore. Che vuoi fare il tuo ultimo giorno in Brasile?", mi chiede zio
"Volevo dormire tutto il giorno per recuperare con il fuso orario"
"Devi divertirti invece. Chissà quando ti ricapiterà di trascorrere una vacanza del genere", incalza Mariano perchè ha in mente qualcosa ed io spero che sia quello che penso io
Cecilia mi fa l'occhiolino ma non so se sia perchè mi trova sexy o perchè mi stanno nascondendo qualcosa. Bevo un caffè e poi mi rilasso un po'. Certo, non ho niente da fare tutto il giorno e questo relax e' assolutamente immeritato. Mentre guardo un po' di tv, Mariano mi si avvicina e si siede accanto a me. Mi dice di avermi trovato di meglio da fare che stare seduto sul divano a rompermi le palle fino al mio volo. C'e' un suo amico che ha bisogno di essere consolato perchè la ragazza l'ha lasciato ed io faccio proprio al caso suo. La cosa mi da un po' di fastidio perchè mi sta trattando come uno dei suoi escort ma più lo guardo e più venderei l'anima al Diavolo per farmi trombare ancora una volta. E poi, dopo tutto, mi va di scopare proprio l'ultimo giorno per chiudere in bellezza questa vacanza e sicuramente i suoi amici devono essere belli come lui, quindi non gli chiedo altro e gli dico di si. Lui mi risponde che mi avrebbe accompagnato personalmente a casa dell'amico.
"Ma quanto ci vuole per arrivare da questo tuo amico?", chiedo allo zio che e' intento a guidare la sua decappottabile
"Qualche minuto. Perché?"
"Così", rispondo vagamente
"Hai voglia di essere scopato?", mi chiede
"Veramente non lo so perchè non so niente di lui"
"Vedrai che ti piacerà", mi fa sfrecciando con la sua auto lungo la strada
Poco dopo ci fermiamo davanti ad una villetta. Mariano bussa al campanello e ci apre quello che deve essere il padrone di casa, nonchè suo amico. Devo dirvi che non e' affatto male. Ben messo fisicamente, e' pieno di tatuaggi proprio come piacciono a me. Entriamo, beviamo qualcosa e scambiamo quattro chiacchiere. Subito dopo, il padrone di casa, Paulo, si alza dal sofà porgendomi la mano e dicendomi che mi avrebbe portato in un posto davvero speciale. Gli do la mano e mi faccio guidare nella cantina di casa sua che ha letteralmente trasformato in una dungeon. Mi fa un certo effetto essere in un posto del genere e non e' un effetto piacevole. Tempo fa, quando ero ancora fidanzato, un ragazzo mi ha legato ad una croce di Sant'Andrea mettendomi delle pinze ai capezzoli e poi ha cosparso il mio corpo e il mio pene con la cera di una candela ma quello era niente in confronto a questo.
"Vi lascio da soli", fa Mariano allontanandosi mentre io mi giro a guardarlo cercando di fargli cogliere la paura che sto provando in quel momento ma lui se ne frega, mi da le spalle e se ne va
"Non ti preoccupare", mi dice Paulo "so che sei alla tua prima vera esperienza in una stanza del genere e giocheremo innocentemente", continua cercando di tranquillizzarmi
Paulo mi prende per mano e mi accompagna al centro della stanza. Afferra anche l'altro mio arto e li solleva entrambi raggiungendo una catena di ferro che penzola dal soffitto. Lega le mie mani a quella catena e mi sorride con un leggero ghigno malefico. Si avvicina ad un mobile e prende una benda che poi applica sulla mia faccia coprendomi gli occhi. Se continua in questa maniera, che io definirei soft, potrei anche starci perchè sento qualcosa muoversi nelle mie mutande. Paulo prende i lembi del pantalone della mia tuta e li abbassa insieme al mio intimo. Inizia ad accarezzarmi come se non avesse mai visto un uomo, con irruenza, baciandomi prepotentemente e leccandomi le ascelle. Quando mi parla, sento la sua voce ovattata come se fosse più lontano rispetto a me ma forse la percepisco in questo modo perchè la benda che mi oscura gli occhi passa anche sopra le mie orecchie distorcendomi l'udito. Con le mani mi allarga le chiappe e inizia a leccarmi il buchetto infilando rudemente delle dita al suo interno. Poi si alza e mi sculaccia prima con le mani e poi con uno straccio ma subito dopo sento il suo caldo e grosso pene sbattermi contro le natiche che vengono bagnate dal suo abbondante presperma.
"Adesso ti scopo", mi dice all'orecchio
"Si, fallo", lo incito
"Non vedo l'ora di entrare in te"
"Dai che aspetti. Scopami", gli dico spingendo il mio sfintere verso l'esterno facendogli vedere quanto fremo dal desiderio
Mi passa il cazzo lungo il solco del culo e poi punta la sua cappella verso il mio ano spingendo lentamente la sua asta dentro di me occupandomi il retto.
"Come sei caldo", mi dice sussurrandomi all'orecchio
Inizia a scoparmi selvaggiamente sbattendomi il suo inguine contro il culo. Stiamo iniziando a sudare e quindi potete ben immaginare il rumore che fa la carne che sbatte freneticamente contro altra carne. Mi lecca la guancia e poi mi bacia con passione. Per un attimo non ci capisco più niente ma poi ricordo che Paulo non ha ne la barba ne i baffi mentre chi mi sta baciando li ha entrambi. Sono curioso di conoscere l'identità di chi mi sta fottendo ma non posso scoprirla perchè sono ancora legato alla catena che penzola dal soffitto. Successivamente, chi mi tromba mi leva ogni dubbio levandomi anche la benda e, dopo aver messo a fuoco la mia vista, vedo Paulo poggiato allo stipite della porta d'ingresso. Mi volto all'indietro e scopro che Mariano mi sta scopando. Avrei dovuto riconoscere i suoi modi bruschi ma ormai non ci sparavo più.
"Sei contento, maricas?", mi chiede
"Si, tantissimo", gli rispondo spingendo il culo verso il suo bacino ricevendo una sonora sculacciata
"Non te l'aspettavi, eh?"
"Non più ormai ma ci speravo. Ma adesso trombami ancora", gli suggerisco
Mariano prosegue a fottermi con più energia di prima poggiandomi il suo mento sulla spalla destra usandolo come perno. Paulo, ancora vicino alla porta, ora si sta toccando la minchia eretta attraverso i pantaloni. Le mie pesche si aprono ogni volta che il coltello dello zio entrano in loro ma poi smette di scoparmi e si presenta davanti a me con tutta la sua mole strappandomi la maglietta facendola a brandelli. Inizia a stuzzicarmi i capezzoli ma non li strofina come potete pensare voi ma li strizza letteralmente facendomi male. Un male che però non accenna a far diminuire la mia erezione. Non posso ribellarmi a lui, anche perchè non voglio, e quindi mi limito a sopportare il dolore muovendo a destra e a sinistra le gambe ancora avvolte nel pantalone mentre il pene mi sbatte su una coscia e sull'altra. Dal suo, invece, fuoriesce un rivolo prespermatico mentre saliva e umori anali galleggiando sulla sua asta. Quando finalmente mi slega, mi prende dal torace e mi getta su un divano. Il colore della sua tappezzeria e' rossa, come il colore della passione. Lo zio mi toglie quel che resta della maglietta e anche i pantaloni e, premendo con una mano sul mio coccige, mi scopa nuovamente. Il suo arto adesso preme lungo il mio fianco destro ghermendolo come fa un uccello rapace e mi da fastidio. Mariano smette di scoparmi e mi fa girare. Mi mette in bocca il suo cazzo facendomi gustare il sapore del mio culo per poi continuare ancora una volta a scoparmi a pecorina.
"Sei un lurida troia", mi offende dandomi degli schiaffi "una baldracca, una puttana", continua con le offese mentre mi da dei pugni lungo la schiena "ti piace il cazzo di tuo zio, eh? Ti piace mentre ti scopa?", mi domanda ma io, volendogli rispondere con un accenno affermativo, non posso fare altro che fargli sentire quanto mi piacca quello che sta facendo emettendo dei sospiri ogni volta che tortura le mie natiche sculacciandole oppure picchiettandole bruscamente con il suo cazzo prima di rimetterlo dentro il culo
Mariano mi fa sedere sul divano e mi da in bocca il suo membro scopandomi le fauci con veemenza. Ogni tanto me lo fa succhiare, ogni tanto lo poggia sulla mia lingua sputandoci sopra oppure in faccia quando non riesce a centrare il mio organo gustativo con i suoi copiosi sputi.
"Dai avvicinati", fa Mariano a Paulo "ficcagli il cazzo in gola", gli ordina
"Vieni, vieni", lo esorto io usando l'indice per farlo avvicinare mentre lo zio mi trapana il culo a pecorina
"Usiamola come uno spiedo questa puttanella", dice il mio scopatore al suo amico che si e' avvicinato a me tirando fuori la sua nerchia
Un pene di 20cm mi viene avvicinato alle labbra. Apro subito la bocca per poterlo ingoiare ma prima Paulo me lo strofina in faccia che viene bagnata dal suo presperma precedentemente fuoriuscito dalla sua cappella mentre lo aveva ancora dentro i boxer che sul davanti presentano una macchia. Poi, finalmente, posso succhiarglielo ma non siamo ne io ne Paulo a dettare le regole del pompino, le detta lo zio che mi prende per la nuca e mi spinge contro l'inguine del suo amico caricando di saliva la mia bocca. E' troppa, e devo sputarla su un bracciolo del divano. Mariano prosegue a scopare il mio ano afferrandomi le chiappe singolarmente con la mano sinistra facendo avvertire sulla mia pelle la sensazione fredda della fede nuziale che indossa al dito. In questo modo vuole farmi capire che sono riuscito a far cadere nella mia trappola l'ennesimo uomo sposato ma sono sicuro che, se non fosse stato per la nostra parentela, mi avrebbe fatto il culo già il primo giorno della mia vacanza se al posto di suo nipote fossi stato uno sconosciuto. Mentre vengo scopato, il rivolo di saliva espulso dalla mia bocca contro il divano, cola lungo il bracciolo finendo su un cuscino iniziando a lambire il mio ginocchio.
"Vuoi scopartelo?", chiede Mariano al suo amico
"Veramente credevo che volessi scopartelo solo tu visto come ti ha venerato in tutto questo mese", gli risponde
"Sono sicuro che non gli dispiacerà avere un altro cazzo nel culo", gli risponde "vero?", dice rivolgendosi verso di me
Io faccio cenno di si a Mariano e poi anche a Paulo che si e' convinto ad essere il numero...va beh, ora non mi ricordo che numero sia il cazzo di Paulo quando entrerà nel mio culo, l'importante e' che ci entri. Lo zio si sfila da dentro il mio pertugio lasciando spazio al suo amico che prima si inginocchia dietro di me aprendomi le chiappe e aspirando ogni liquido che esce dal mio buchetto. Saliva, presperma e umori vari. Mariano invece e' davanti alla mia faccia intento a strofinarmi il suo membro su di essa come se volesse detergerlo da tutta l'umidità accumula sulla sua asta mentre si trovava dentro il mio anfratto di carne. Successivamente, Paulo si alza e punta la minchia di 20cm contro di me infilzandomi. Mi agguanta per i fianchi e mi scopa selvaggiamente, non come lo zio ma con fare frenetico, come se volesse solamente svuotarsi i coglioni dentro ad un buco qualsiasi. Spingendo contro le mie natiche, mi fa sbattere contro il pene dello zio che e' ben piantato nella mia gola arrivando a toccarmi l'ugola trasformandomi in un bambino che viene visitato dal medico il quale gli poggia la paletta sulla lingua per controllargli le tonsille. Paulo, dal canto suo, mi sculaccia per poi afferrarmi il cazzo.
"Che cazzo che ha questa troia", fa
"Si, lo so", gli risponde zio "pensa che con quello si e' scopato Cecilia e anche diverse ragazze", gli spiega
"Non ci credo che una checca possa fare una cosa del genere. Se non fossi solo attivo, mi farei scopare anche io", conclude Paulo
Mi piacerebbe moltissimo fargli capire che gente come lui devono smetterla con questi stereotipi, ma il suo cazzo dentro il mio deretano mi piace ancora di più e allora lo lascio scoparmi senza rispondergli limitandomi solamente a mugolare per il godimento che la sua carne procura alla mia ogni volta che entra ed esce da me. Paulo continua a trombare la parte più intima del mio corpo ma poi smette posizionando il suo bastone nel solco del mio culo e si abbassa sulle mie spalle iniziando a baciarmi facendosi toccare le labbra anche dal cazzo dello zio. Quando si alza, Mariano si siede sul divano a gambe aperte agguantandosi il membro dall'attaccatura delle palle facendomi capire che devo impalarmi. Con un po' di dolore per la scopata con Paulo, mi avvicino al mio familiare e mi siedo sopra di lui puntando il suo organo riproduttivo verso le mie pesche che poi vengono divise dal suo coltellaccio. Inizio a saltellare su di lui mentre mi tiene per il costato ed io mi allargo le chiappe per far entrare ancora un'altra porzione dell'ormai unico membro familiare del quale io possa beneficiare facendomi scopare. Le palle dello zio sbattono contro la mia epidermide con cadenza ritmica ad ogni spinta e mi accorgo che di Paulo ne ho perso le tracce.
"Fodame, pouco" (Scopami, porco), grido contro lo zio per caricarlo
"Eu voy quebrar toda essa bunda ruim" (Te lo rompo tutto questo schifoso culo), mi risponde lui prendendomi per i fianchi scopandomi
"Voglio sentirlo fino alle palle", dico a Mariano
"Come una vera troia", mi fa eco
Lo zio, afferrandomi ancora per i fianchi, li usa per spingermi verso il suo cazzo facendomi aprire ancora di più il culo. Il pene già lungo 22cm e' tutto dentro al mio retto che deve allargarsi maggiormente quando sento i peli delle sue palle solleticarmi le natiche ma devo sollevarmi facendone uscire un po' perchè all'attaccatura dei coglioni, il cazzo dello zio e' più grosso rispetto alla cappella
"Lo so che ti sei fottuto Cecilia. E' stata lei a dirmi di scoparti, per farti un regalo. A dire la verità me lo diceva sempre ma ho voluto aspettare l'ultimo giorno della tua vacanza per lasciarti un bel ricordo del Brasile e degli uomini locali ma soprattutto di quelli che si sono trasferiti", mi spiega mentre io saltello felicemente sopra il suo membro come se stessi saltellando sull'erba di un prato
Sapevo che questo giorno sarebbe arrivato e lui voleva solamente tenermi sulle spine. Voleva farsi desiderare. Altrimenti il pompino che gli ho fatto il primo giorno che sono arrivato in città non aveva alcun senso se poi lui non voleva veramente avere rapporti sessuali di nessun genere con me. Pensando tutto ciò, poggio le mani sul suo addome piegandomi verso di lui ed e' in quel momento che sento un'altra pressione in prossimità del mio culo perchè Paulo vuole entrare anche lui e ci riesce. Mi sollevo leggermente per dargli meglio la possibilità di abusare di me ma lui mi spinge contro Mariano e sale con i piedi sul divano cominciando a scoparmi. Il cazzo dello zio e' praticamente immobile nelle mie viscere, si muove solo leggermente grazie alle poderose spinte che quello di Paulo dà contro le mie natiche. Zio Mariano mi prende per il mento facendomi aprire la bocca e mi ci sputa dentro non so quante volte. Non le conto perchè sono intento a gustarmi questa doppia penetrazione che sto ricevendo. Paulo mi prende per le spalle e spinge inesorabile contro di me, come se volesse far entrare anche i suoi testicoli nel mio culo e per un attimo lo penso perchè mi sento aperto all'inverosimile quando tutti e due i cazzi escono dal mio buco.
"Dissetatemi", dico ai miei due scopatori mentre sono inginocchiato ai piedi del divano e Mariano e Paulo, alle mie estremità, si stanno menando i cazzi "voglio assaporare ogni goccia", proseguo comunicandogli la mia smania di essere riempito di sborra avendo la lingua fuori dalla bocca e ansimando più come una troia che come un cane quando ha caldo
Il primo ad esaudire questo mio desiderio e' Paulo che spara il suo primo schizzo in corrispondenza della mia tempia sinistra mentre gli altri si depositano sulla lingua e sul labbro superiore. Pulisco tutto con le dita e successivamente con la lingua per fare spazio alla sborra dello zio che sta per uscire dall'uretra. Il primo schizzo mi colpisce l'occhio destro depositandosi fin sopra il sopraciglio dell'altro occhio ed il resto della sua eiaculazione si sparge un po' ovunque sul mio volto. Anche il succo scrotale dello zio riceve lo stesso trattamento riservato a quello di Paulo sparendo dalla mia faccia che ritorna ad essere pulita come se non fosse mai stata sporcata.
"Ho ancora sete", esordisco
"Cazzo, non ce la fai proprio a resistere?", mi risponde Paulo anche se io avevo riferito la mia affermazione allo zio "devi aspettare un po' perchè dobbiamo ricaricarci", continua riferendosi alla sua impossilità a sborrare a breve
"Non si riferiva a quello", lo delucida lo zio
"Allora a cosa?", gli domanda l'amico "ah, ora ho capito", finalmente Paulo capisce a cosa mi stessi riferendo
Lo zio mi prende per un braccio e mi trascina lungo la stanza. Sobo genuflesso e per non sbucciarmi le ginocchia come un bambino, cammino goffamente piegato in avanti ma riuscendo ad usare i piedi. In mezzo alla dungeon, proprio sotto la catena di ferro che esce dal soffitto, c'e' un tombino come quello delle docce. Essendo la stanza una cantina, pensavo che serva come scarico per la rottura di qualche tubo d'acqua ma invece viene usata anche, e maggiormente, per un' altra ragione. Mariano prende in mano il suo ormai cazzo moscio e inizia a massaggiarsi il basso ventre. Dal buco del cazzo parte uno schizzo caldo di piscio che mi colpisce il petto per poi far salire il getto dell'urina dritto sulla mia faccia e soprattutto sulla mia bocca. Anche Paulo si unisce allo zio ma lui inizia pisciarmi addosso da sopra i capelli facendo gocciolare tutto il suo liquido giallo sulla fronte fino a farlo disperdere sul mio corpo e anche per terra. Ne ingurgito fin che posso. Non faccio come nei film porno che si fanno pisciare in bocca per poi sputarla. Che senso ha? Tanto vale che non lo fate proprio. Dopo aver svuotato le loro vesciche sul mio corpo, andiamo a fare la doccia. Esco dalla casa di Paulo con un sorriso che mi parte da orecchio a orecchio come un mostro del folklore giapponese. All'aeroporto, saluto gli zii e anche mio cugino Miguel, tornato a casa dal collegio per le vacanze estive. Mentre sto sorvolando l'oceano, mi vengono in mente tutte le scopate che mi sono fatto durante questo mese in Brasile. Atterrato in Italia, mamma Rachele e Rafael mi scortano fino a casa. Credevo che Mario fosse insieme a loro ma e' evidente che si e' rifatto una vita, com'e' successo a me. Non potevo certo pensare che mi avesse aspettato. Però un giorno di inverno, alcuni nostri amici in comune hanno avuto un'ideale geniale: hanno organizzato una vacanza in montagna solo per farci rimettere insieme e la cosa ha funzionato. Ma prima di tutto ciò, ho trascorso un'estate e un autunno all'insegna della passione. Volete sapere cosa e' successo?
FINE CAPITOLO 10
FINE
QUESTA E’ LA STORIA DELLA MIA VITA, SCRITTA DA ME E NON COPIATA DA ALTRI SITI. NON SONO UNO SCRITTORE PROFESSIONISTA QUINDI NON BADATE MOLTO GLI EVENTUALI ERRORI
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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