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Gay & Bisex

Il fidanzato di mia sorella 24


di FRANK_1987
14.09.2018    |    11.306    |    3 8.4
"Mentre spingo la mia banana dentro di lui, lo afferro per le chiappe mentre il 16enne si tiene ai bordi dalla lavatrice con la testa girata verso di me, per..."
PREMESSA (DA LEGGERE E NON SALTARE): Ogni nuovo capitolo uscirà ogni settimana. Portate pazienza ragazzi

Un giorno in fattoria

CAPITOLO 24

Sta arrivando di nuovo un’altra stagione invernale nel mio paese della Calabria, dopo aver trascorso quella estiva nel lettone matrimoniale di Enrico e Sandra. Non ci siamo sollazzati nel talamo insieme, e’ ovvio, ma quando non c’era Sandra facevo sesso con Enrico che quando era al lavoro, non sospettava affatto che il suo amante ricchione si scopava la sua moglie puttana. Tutto questo e’ andato avanti per tutta l’estate e parte dell’autunno fino a quando, nel mese di Novembre, mi arriva un messaggio WhatsApp dove Enrico mi dice che non può presentarsi al nostro appuntamento perché la moglie e’ in ospedale. Da bravo amico e amante segreto di entrambi, corro subito al nosocomio per consolare il povero marito preoccupato per le condizioni di salute della moglie. Sandra e’ svenuta mentre faceva la spesa insieme ad una sua amica. Quando il dottore esce dalla stanza dopo aver visitato la paziente, ci comunica il responso: Sandra e’ incinta. Enrico sprizza gioia da tutti i pori mentre io sbianco. Ci sono già passato e numerose sono state le volte che ho sborrato in quella fica quindi vuoi vedere che il marito eterosessuale non c’entra nulla mentre l’amante omosessuale ha provocato questo pasticcio? Con la scusa di volere qualcosa da bere, Sandra allontana il marito per parlare con me di nascosto. Mi dice che non e’ sicura che il bambino sia di Enrico ma che in ogni caso, sarà lui a riconoscerne la paternità. Io, convinto che Enrico possa essere il vero padre, acconsento a tutto ciò ma con un’unica clausola: io e lei smetteremo subito di essere amanti. Sandra non oppone resistenza alle mie parole e per addolcirmi la pillola, mi dice che in fondo mentre noi ci vedevamo una volta al giorno, con il marito faceva più sesso durante una giornata quindi il bambino e’ sicuramente di Enrico. E’ Dicembre, il Natale e’ nuovamente alle porte. Le stagioni passano davvero in fretta e un giorno di questi vengo invitato a pranzo da Pedro e Claudia. Io e mia sorella abbiamo fatto pace ormai da un bel po’ dopo aver litigato per la scoperta della mia omosessualità, lei cerca di capire il mio mondo, di accettare la mia natura e sono felice dei passi avanti che il nostro rapporto ha fatto. Dopo il pranzo, mentre sto giocando con mio nipote Andrea, mi viene un’improvvisa voglia di essere genitore. Andrea, giocando con le costruzioni e le macchinine, mi ha fatto venire in mente che sarei un buon padre per il bambino che sta aspettando Sandra, sempre che sia mio. Pedro, entrando dalla cucina, nota questo mio turbamento e, domandandomi cos’abbia, gli rivelo tutto. Non so perché lo faccio, mi sento in una botte di ferro quando sto con lui, riesco a confidarmi con Pedro come con nessun altro. Il bell’argentino mi consiglia di raccontare tutto ad Enrico, che lui avrebbe capito e che anche se mi avrebbe pestato, come io ho paura che faccia, ne vale la pena se il bambino di Sandra e’ veramente il mio nonostante ancora non ci siano tutte le certezze del caso. Ringrazio Pedro e poi saluto Claudia che sta allattando la piccola Agnese seduta comodamente su una poltrona della sua stanza da letto. Tornato a casa, prendo il cellulare e compongo il numero di Enrico. Vorrei inoltrare la chiamata ma non ci riesco, il mio dito si ferma e cancella il numero preselezionato. Prima di fare questo passo devo essere certo di stare davvero per diventare padre, non voglio che si venga a sapere in giro prima del previsto, non voglio che tutti mi additino nuovamente come un padre ricchione per poi scoprire che il bambino e’ di Enrico. Tanto in questo momento, sul feto non si possono compiere nessun tipo di esame invasivo, come per esempio quello del Dna, quindi devo aspettare per forza.
“Tesoro che cos’hai oggi?”, mi domanda mamma
“Niente, mamma non ho niente”, le rispondo
“Forse gli manca il cazzo”, fa Rafael
“Smettila scemo”, lo riprende mia madre “perché non esci un po’?”, mi consiglia lei dolcemente “vai da tuo nonno come quando facevi da ragazzino e poi tornavi felicemente a casa”
Rafael mi guarda sogghignando perché lui sa il motivo che mi faceva tornare felice a casa dei miei genitori dopo aver passato il pomeriggio dal nonno
“Ok mamma, grazie per il consiglio”
Do un bacio sulla guancia alla mamma e quando Rafael forma le sue labbra a cuore aspettando di essere baciato anche lui, gli do una spinta. Arrivato a casa del nonno, busso e dopo un po’ mi apre il suo nuovo giovane fattore. E’ diverso da quello che gli avevo presentato io, il fratello della mia ex coinquilina Marcella (RACCONTO 10). Questo ragazzo ha i capelli neri corti, occhi celesti, indossa un jeans grigio, una maglia blu e delle sneakers bianche. Ha un accenno di barba tipica degli adolescenti.
“Posso aiutarti?”, mi chiede
“Sto cercando Ugo”, gli dico
“Perché?”, mi domanda con un tomo un po’ seccato, forse altri ragazzi prima di me erano andati a chiedere al nonno di scoparli
“Devo parlargli”, gli rispondo
“Al momento non e’ in casa, torna più tardi”, mi intima lui
“So che a quest’ora va a fare le solite commissioni. Posso aspettare mio nonno in casa sua o no?”, gli domando un po’ seccato
“Ma certo, scusa credevo che...”
Il ragazzino mi fa accomodare. Manco a casa del nonno da parecchio nonostante abbia visto lui in numerose feste e occasioni private e pubbliche. Mi accomodo sul divano mentre il ragazzino si siede su una poltrona e allora inizio a fargli alcune domande sul suo conto. Scopro che si chiama Samuele, ha 16anni e lavora nella fattoria del nonno dall’inizio dell’autunno. I suoi genitori non vivono qui ma sono di un altro paese e che, impossibilitati a crescerlo, l’hanno spedito in una casa famiglia. Il nonno, che per anni e’ stato il responsabile di quell’istituto prima di andare in pensione, ogni tanto se ne porta uno a casa e con la scusa di farlo stare bene, se lo sollazza a più non posso. Il ragazzo e’ un po’ impacciato ma di certo non i suoi occhi. Io sono seduto sul divano con le mani aperte sullo schienale e la gamba destra poggiata sul ginocchio sinistro. La mia camicia dai primi due bottoni aperti gli mostrano il mio petto un po’ peloso e la gamba messa in quel modo gli fa notare una bella patta gonfia. I suoi occhi, come dicevo, mi mangiano letteralmente. Capisco il suo desiderio di essere posseduto da un ragazzo più giovane di Ugo nonostante la sua dotazione non può essere paragonata alla. Samuele si assenta un attimo per espletare un suo bisogno intanto io fantastico su quanto possa essere bello scoparsi quel meraviglioso ragazzino. Ho voglia di farmelo, di afferrarlo per i suoi capelli mentre gli sbatto dentro la mia minchia. Lo so, ho 22anni e mezzo, sono maggiorenne mentre lui no, sarebbe qualcosa di sbagliato ma se il nonno, un uomo di 66anni può usufruire del culetto di un ragazzo che potrebbe essere suo nipote, allora posso farlo anche io in fin dei conti so per certo che non sarebbe violenza sessuale visto come mi guardava poco fa. Mi alzo e vado dritto nel bagno. Trovo Samuele che si ricompone dopo aver pisciato. Mi sgrida per essere entrato senza preavviso ma io lo prendo per la sua maglia stropicciandogliela e lo bacio timidamente toccando con la mia lingua le sue splendide labbra che si schiudono permettendomi di toccare il suo organo gustativo.
“Ma che cosa fai?”, mi dice Samuele allontanandomi
“Ti bacio, non posso?”, gli rispondo
“Ma ho 16anni”, mi ricorda
“E allora?”, gli faccio io non fregandomene dell’età
“Ma tu sei più grande di me”, cerca di dissuadermi dai miei pensieri
“Ah bello, tanto lo so che ti fai scopare dal nonno”, gli rivelo
Samuele non sa cosa dire, si sente scoperto ma non accenna a mentire e mi guarda. Guarda voluttuosamente le mie labbra e poi mi bacia aggrappandosi al mio collo. Questa volta e’ lui che fa entrare la sua lingua nella mia bocca che la accoglie senza se e senza ma. Bacia in maniera divina, il nonno si e’ scelto davvero un bellissimo ragazzo questa volta per scoparselo. Samuele mi accarezza la schiena mentre ci baciamo, le mie mani finiscono sul suo culo e lui sorride aprendo gli occhi avendo ancora le nostre lingue ognuna nella bocca dell’altro. Le sue manine laboriose raggiungono la cintura dei miei pantaloni, la aprono insieme alla zip e mi massaggiano il cazzo duro da sopra la mutanda. Prendendolo per le guance, sfilo la lingua dalla bocca e poi lo faccio abbassare davanti al mio cazzo. Il ragazzino lo massaggia delicatamente, quasi come se avesse paura, gli da dei bacetti e poi finalmente decide di liberarlo prendendolo per l’asta e infilandoselo nella bocca. Gli da qualche pompata ma poi gli scappa di bocca anche se prontamente riesce a tenerlo su con la lingua che usa per leccarmi l’asta e la cappella allora io prendo il mio arnese, lo uso per schiaffeggiargli la sua linguetta affamata e poi glielo ficco di nuovo dentro le sue fauci tenendolo per la testa e guidando la succhiata. Intanto ci leviamo le magliette reciprocamente mentre Samuele continua a lucidarmi il cazzo. Io mi levo anche i pantaloni mentre il ragazzino cerca di tenersi in bocca la mia proboscide seguendo i movimenti che adopero per svestirmi. Poi si alza e mentre, ci baciamo lo spoglio. Gli levo i pantaloni e le mutande arrivati fino ai piedi, abbasso la tavoletta del water e lo faccio accomodare lì sopra iniziando io a succhiargli il suo cazzo da adolescente. Con i suoi ormoni a mille, sento che ogni tanto il suo pene di 15cm sta per raggiungere la sborrata allora io mi levo il cazzo dalla bocca e quando lui si calma, me lo infilo ancora dentro mentre Samuele mi accarezza la testa o le spalle. Con una mano gli tengo il cazzo mentre con l’altra tocco il suo meraviglioso corpo nudo sentendo che qualche peletto sta iniziando a crescere intono all’ombelico e ai suoi capezzoli.
“Scopami”, sussurra Samuele
Io lascio il suo cazzo, gli bacio il corpo raggiungendo l’ombelico, i capezzoli e la sua meravigliosa bocca che prendo letteralmente a morsi insieme alla sua lingua da contorsionista, poi lo faccio alzare, lo posiziono a pecorina sulla lavatrice e mi metto dietro di lui. So che il nonno ha già fatto un bel lavoro con il suo buchetto, lo noto quando gli allargo le chiappe, ma voglio leccarglielo e inumidirglielo per bene perché, alla fine, mi fa tenerezza vedere un ragazzo di 16anni con il culo sporgente già rotto da un uomo di più di 60anni, piegato su una lavatrice rivolto verso uno sconosciuto che sta per penetrarlo con un cazzo di 19cm. Gli lecco il buchetto con la lingua mentre gli schiaffeggio teneramente le chiappe. Sono tenere, morbide, quasi inviolate e Samuele gode da matti tant’e’ che quando si gira a guardarmi, noto che si morde la spalla destra dall’ eccitazione. Mi piace leccare un culo, soprattutto se giovane e ben disposto ad accogliere cazzi come e’ quello di Samuele. Mi pare quasi di stare a leccare il mio di culo perché anche io ce l’ho così e ben disposto a farsi chiavare. Leccandogli il culo, gli tocco la schiena arrivando fino al collo, il ragazzino la inarca permettendomi di prenderlo per i capelli e affondare ancora di più il mio viso dentro il solco delle sue chiappette profumate. Lo lascio andare e mi alzo, prendo il mio cazzo in mano e glielo sbatto contro il buchetto, poi lo bagno con la mia saliva, lo avvicino alla sua rosellina e in un attimo sono dentro di lui.
“Ahi, mi fai male”, fa Samuele
“Ma stai zitto che ti sei preso quello del nonno che e’ più grande del mio”, gli ricordo
“Ma Ugo l’aveva lubrificato bene”, si scusa il ragazzino
“Ormai sono dentro”, gli dico io incurante del suo dolore e affondo altri centimetri dentro al suo buchetto profanato
Samuele e’ lì davanti a me, con le mani poggiate sulla lavatrice con il mio cazzo piantato dentro il suo culo e cerca di respirare profondamente resistendo il più possibile mentre io sono dietro di lui, sempre con il mio cazzo nel suo accogliente orifizio anale, con le mani penzolanti lungo i miei fianchi intento a far entrare lentamente il mio cazzo abituando il suo culo alla scopata. Vivendo sempre con il nonno, sicuramente si farà scopare ogni giorno ma data la sua giovane età, posso capire benissimo che abbia ancora un po’ di dolore nonostante il nonno lo apra con un cazzo che sembra una baguette.
“Ok, scopami adesso”, mi incita il ragazzino
“Sei sicuro?”, gli domando
“Si, sono pronto”, mi fa lui
A questa affermazione, inizio a muovere più energeticamente il mio cazzo dentro il suo culo morbido e accogliente. Non so chi sia stato il primo che l’ha sverginato ma se e’ stato mio nonno, ha fatto un bel lavoro perché Samuele ha lo stesso, identico mio buco profanato forse dallo stesso cazzo. Mentre spingo la mia banana dentro di lui, lo afferro per le chiappe mentre il 16enne si tiene ai bordi dalla lavatrice con la testa girata verso di me, per quanto gli sia possibile, e con un’espressione mista tra il dolore e l’eccitazione stampata sul suo volto. La bocca e’ semiaperta ed emette dei mugolii di piacere. Lasciando la presa su uno dei suoi fianchi, le sue chiappette si chiudono stringendomi il cazzo, allora Samuele con la mano destra, si apre ancora di più la chiappa corrispondente facendomi capire quanto desideri avere il mio cazzo nel culo. Eh si, lo desidera parecchio perché anche se quando mi scopano divento più femmina di una femmina, quando sono io a scopare, a fare la parte dell’attivo, si accende in me una spia che mi fa trasformare in un maschio con la M maiuscola portandomi ad usare il mio manganello di 19cm per far godere tutti e tutte. Riprendendolo per i fianchi, continuo a scoparmi Samuele mentre gli schiaffeggio il culo come se stessi togliendo la polvere.
“Ahi si che bello”, fa il ragazzino
“Ti piace essere sculacciato?”, gli domando
“Mi piace tantissimo”, mi risponde “tuo nonno non lo fa mai”, confessa
“Allora la prossima volta chiediglielo. A lui piace che i suoi ragazzini prendano l’iniziativa”, consiglio alla mia nuova preda
Continuo a scoparmi il buco di Samuele, di un bellissimo adolescente di 16anni. Qualcuno di voi può pensare che sia proibito, illegale ma come potete ben leggere non c’e’ nessuna costrizione, e’ stato Samuele a sedurmi e poi quelli che ci separano sono solo 6anni di differenza mentre con il nonno la differenza e’ più grande. Tengo Samuele per le spalle sbattendolo verso il mio pube mentre il suo culo accoglie ormai benissimo il mio cazzo. Con una mano gli accarezzo la schiena mentre lui si prende il pene e se lo masturba. Poggiandomi con il corpo sulla sua schiena, lo bacio e lui gira la testa verso di me ma non potendo poggiare completamente le mie labbra alle sue, uso la lingua al posto della bocca. Con la mano sinistra continuo a tenerlo fermo per le spalle, con la mia mano destra mi intrufolo verso il suo meraviglioso torso massaggiandogli i pettorali, gli addominali e scendendo fin sotto al suo cazzo togliendo la sua mano e sostituendola con la mia nell’atto di segarlo.
“Vieni con me”, gli dico sfilandomi dal suo culo
“Che vuoi fare?”, mi domanda Samuele baciandomi
“Voglio ancora scoparti”, gli rispondo avvicinandomi al water insieme a lui
“Come?”, chiede investigando nella mia mente
Mi siedo sulla tavoletta del water precedentemente abbassata, mi prendo il cazzo dalla radice e lo sventolo a mo’ di bandiera facendogli capire di accomodarsi su di esso. Samuele si lecca le labbra eccitato, si avvicina a me, si mette a cavalcioni sopra il mio cazzo, si sputa su una mano e poi usa la sua saliva per lubrificarsi il buchetto. Io con una mano impugno il mio pene portandolo vicino al suo buchetto e con l’altra mano gli cingo il fianco mentre il ragazzino usa la sua manina per guidare il mio bastone verso il suo buco e poi si impala facendomi entrare ancora una volta nella sua rosellina piena di grinze. Lo tengo per i fianchi baciando la sua bellissima bocca rosa, guardandolo nei suoi meravigliosi occhi celesti come il cielo ammirando la sua leggera barba sul suo viso che sembra ancora non predisposto a diventare quello di un uomo. Aspettiamo giusto un po’ prima che il suo culo si riabitui al mio cazzo e poi Samuele inizia lentamente a saltellarci sopra. I nostri torsi sono poggiati l’uno all’altro, le sue natiche morbide fanno mille movimenti mentre saltella sul mio cazzo che, duro ed eccitato, penetra in quelle carni ancora minorenni. Mi poggio con le mani sulla tavoletta del water mentre Samuele aggrappandosi con una mano sulla mia coscia sinistra e con l’altra sulla mia spalla destra, cavalca inesorabile il palo che gli sta dando felicità, una cavalcata degna di una Valchiria. Il suo cazzo eccitato sbatte contro i miei pettorali che dalla posizione assunta finiscono in corrispondenza della sua dotazione. Se fossi stata donna e avessi avuto le tette, ora mi starebbe facendo una spagnola.
“Tuo nonno mi ha parlato di suo nipote”, fa Samuele
“Ah si? E cosa ti ha detto?”, gli chiedo scopandolo
“Che eri una puttanella come me, ma non credevo che sapessi usare anche il cazzo”, si stupisce
“Ti piace come lo uso?”, gli domando
“Da morire”, mi risponde aggrappandosi alle mie spalle
Abbraccio il ragazzino da dietro portando le mie mani all’altezza delle sue scapole e spingo il mio cazzo inesorabilmente contro il suo culo. Gli bacio il petto, gli lecco le labbra e il naso mentre Samuele gode. Lo faccio alzare da sopra il mio cazzo, lo porto di nuovo verso la lavatrice e questa volta lo faccio sedere sopra di essa, facendogli poggiare la schiena contro la parete e sollevandogli le gambe penetrandolo. Lo tengo fermo per i piedi mentre lo scopo, Samuele si porta le mani sulla bocca per soffocare i suoi gemiti di piacere che ha paura di far ascoltare se qualcuno si aggira nei dintorni della fattoria. Ma siamo soli e quindi gli tolgo le mani dalla bocca ascoltando quella melodia, una serie infinita di note che ancora una volta il mio cazzo provoca a chi viene scopato. Lo bacio con la lingua mordendogli il labbro inferiore mentre Samuele tiene i suoi occhi fissi contro i miei quasi ad implorarmi di continuare. Tranquillo bello, non ci penso a fermarmi neanche un attimo. Divento sempre più irruento, le mie palle sbattono contro il suo perineo, il ragazzino prende il suo cazzo e con due segate sborra all’altezza del suo ombelico. Io sono ancora piantato in lui continuando ad usufruire dello stesso culo di cui ha usufruito il nonno. Non mi era mai capitato di scoparmi o farmi scopare da uno dei ragazzi di cui ha sempre tratto piacere. Afferro Samuele per il collo mimando uno strangolamento, mentre lui tiene la bocca aperta e i suoi occhietti blu spalancati dall’eccitazione. Non ci metto molto a venire dentro il suo meraviglioso culo rotto. Samuele respira con affanno ma poi mi sposta facendomi uscire dal suo culo, scende dalla lavatrice per inginocchiarsi davanti a me e al mio membro prendendoselo in bocca gustando a pieno la miscela di sperma e umori del suo retto.
“Ma bravi i miei porcellini”, dice ad un tratto nonno Ugo appena entrato nel bagno “vi state divertendo senza di me?”
“Nonno che cazzo ci fai qui?”, gli domando infuriato
“Questa e’ casa mia e’ quella e’ proprietà privata”, mi risponde indicando Samuele
“Non ho potuto resistere. Ha un cazzo magnifico”, gli fa Samuele accarezzandomi il viso
“Ora vi faccio vedere io”, dice nonno Ugo avvicinandosi minacciosamente a noi
Mi prende per il braccio destro mentre prende Samuele per quello sinistro e ci fa accomodare nella doccia. Samuele e’ strano, si guarda intorno quasi impaurito da quello che sta facendo Ugo, forse con lui non ha mai fatto pissing mentre io mi inginocchio come una puttanella e apro la bocca tirando fuori la mia lingua.
“Ma cosa vuole fare?”, mi chiede pauroso il 16enne
“Vuole pisciarci addosso”, gli rispondo
“Cosa? Che schifo! Io me ne vado”, fa Samuele cercando di alzarsi ma io lo tengo per le spalle impedendogli di muoversi
Ugone tira fuori il suo cazzo bestione dalla patta e inizia a pisciare addosso al povero Samuele. Il primo schizzo lo indirizza verso il suo petto mentre gli altri li dirige verso la sua faccia e sopra le sue labbra. Il ragazzino tiene le labbra serrate ma io, prendendolo per la testa facendogli male, gli faccio aprire la bocca e il nonno centra il suo obiettivo. Samuele sputa il contenuto della sua bocca e quando il nonno rivolge le sue attenzioni verso di me bagnandomi dalla testa ai piedi, vedo il suo nuovo amichetto gustarsi timidamente il sapore che il piscio di nonno gli ha lasciato in bocca. Mentre il nonno mi riempie le fauci del suo caldo spumante, con la coda dell’occhio osservo Samuele che e’ rapito dall’enorme flusso che esce dall’uretra di Ugo. Io faccio i gargarismi con il piscio di mio nonno e poi lo sputo verso Samuele che istintivamente apre la bocca. Ugo, si mette davanti a lui riempiendo il cavo orale anche al ragazzino mentre io mi avvicino a Samuele accarezzando il suo corpo che si bagna quando i rivoli di piscio gli finiscono addosso non riuscendo ancora a trattenerli in bocca. Quando il nonno finisce di pisciarr, facciamo la doccia e poi rimango a mangiare da loro dove ci dedichiamo ad un’altra seduta di sesso serale. Dopo 22mesi ho di nuovo il cazzo del nonno nel culo. Anche Samuele ne approfitta così come approfitta pure del mio cazzo. Ritorno a casa che manca un quarto alla mezzanotte, trovo mia madre seduta comodamente sul divano mentre indossa una vestaglia e beve un bicchiere di vino rosso.
“Mamma cosa stai facendo?”, le chiedo preoccupato
“Sto aspettando Rafael. E’ uscito”, mi risponde un po’ alticcia
“Dov’e’ andato?”, domando
“Da suo figlio Diego e dalla sua ex moglie”, fa lei bevendo tutto d’un fiato il vino nel bicchiere
“Vedrai che tra un po’ tornerà. Lui non può fare a meno di noi...”, cerco di rincuorarla ma la mamma mi sorride come una smorfia
“Ti sei divertito dal nonno?”, mi domanda
“Tantissimo, mi ha fatto passare tutti i pensieri”, le rispondo “ora vado a dormire. Buonanotte”
“Buonanotte tesoro”
Vado nella mia stanza, mi metto il pigiama e mi sdraio sul letto. Ripenso a Sandra e al bambino che sta aspettando e mi convinco sempre di più che non possa essere mio figlio. Anche perché non voglio che lo sia perché non mi va di trascinarlo nella mia vita fatta di dissolutezze mentre un bambino deve avere dei valori con il quale crescere, valori che possono dargli solo una coppia, etero o gay che sia, e non un single impegnato a divertirsi con chiunque. Finalmente mi addormento, il giorno dopo torno da Ugo e Samuele. Ormai la nostra e’ una relazione aperta…

FINE CAPITOLO 24

TO BE CONTINUED

PS: NONOSTANTE CONTINUO AD USARE LO STESSO TITOLO, PEDRO NON APPARE IN QUESTE SCOPATE MA SICCOME E' INIZIATO TUTTO DA LUI, DOPO IL NONNO NATURALMENTE, HO DECISO DI TENERE QUESTA INTESTAZIONE ANCHE PER I RACCONTI SUCCESSIVI AI PRIMI DUE.

QUESTA E’ UNA STORIA ASSOLUTAMENTE INVENTATA DA ME E NON COPIATA DA ALTRI SITI. NON SONO UNO SCRITTORE PROFESSIONISTA QUINDI NON BADATE MOLTO GLI EVENTUALI ERRORI.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
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