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Gay & Bisex

Il fidanzato di mia sorella 33


di FRANK_1987
16.11.2018    |    8.200    |    2 7.3
"Svolgo il lavoro come se nulla fosse ma ad un tratto una signora con degli occhialoni scuri e un enorme cappello di paglia femminile entra nel ristorante..."
PREMESSA (DA LEGGERE E NON SALTARE): Ogni nuovo capitolo uscirà ogni settimana

Un’estate al mare

CAPITOLO 33

Agosto si sa, e’ il mese delle vacanze per antonomasia e anche io, pur odiando il mare, il caldo e tutto quello che mi fa pensare all’estate, decido di prendermi una giornata libera dagli impegni del lavoro al ristorante in modo da poterla trascorrere in spiaggia. Potrei andare tranquillamente in montagna, il mio habitat naturale, ma ho scoperto che l’avvenenza del mio corpo unito all’abbronzatura che inizia a farsi notare, attira l’ammirazione di molte ragazze. Io naturalmente non ci faccio caso e quando mi accorgo che mi stanno osservando con animo lussurioso, mi aggiusto i capelli dietro l’orecchio con fare femmineo anche se attiro subito le loro risatine di scherno. Ma sapete una cosa? Non me ne frega proprio niente. In spiaggia c’e’ diversa gente di ogni tipo: dagli anziani con la pelle floscia e cadente, ai padri di famiglia con un po’ di pancetta assai appetitosi fino ai giovani palestrati dalla pelle scusa grazie alle innumerevoli lampade che si fanno per sembrare più abbronzati del solito. Naturalmente come di uomini ce ne sono di tutti i tipi, ce ne sono anche di tutte le razze: bianchi, neri, gialli e chi più ne ha, più ne metta. E’ chiaro e normale essere attratto da così tanta carne e bellezza ma io ho già i miei cazzi da soddisfare, Massimo e Mariano per non parlare del culo della bella transessuale Valentina. Non vi nego che ogni tanto mi faccio anche ripassare il culo dal nigeriano Muhammad ma sempre in presenza di papà e sempre con il suo permesso così come succede con Rafael. Insomma, ho avuto la fortuna di crescere in un ambiente libero, senza pregiudizi e per questo ne sono fiero. Un giorno, mentre sono seduto sulla mia sdraio ammirando un venditore ambulante tunisino camminare sulla spiaggia con le sue infradito piene di sabbia cercando di togliersela via mostrandomi la pianta del piede bianca in contrasto con la pelle scura del corpo, i miei occhi vengono coperti delicatamente da due mani.
“Chi sono?”, mi chiede una voce alterata ma comunque riconoscibilmente femminile
“Non ne ho la più pallida idea”, rispondo stando al gioco perché sicuramente lei mi conosce e non corro alcun pericolo
“Ti do un aiutino”, mi fa “ci conosciamo dal primo anno di università e vivevamo insieme”, continua lei mascherando la sua voce
Io penso un attimo e subito mi viene in mente chi possa essere colei che mi ha coperto gli occhi: e’ Marcella, la mia coinquilina quando stavo insieme al giapponese Kai. Mi alzo e l’abbraccio perché e’ da tempo che non ci vediamo. E’ sempre bellissima, si e’ tinta di capelli di rosso, si e’ rifatta il seno e indossa un bikini celeste mentre alla vita ha cinto un pareo bianco che nasconde le sue forme da modella curvy. Parliamo del più e del meno, mi domanda di Kai ma io le dico di non averla più vista, dato che il mio ex ha deciso di cambiare sesso, le racconto a grandi linee com’e’ andata la mia vita da quando ho lasciato il suo appartamento e poi anche lei mi racconta una bella novità successale: da circa nove mesi si e’ sposata. Le domando se per caso sia il ragazzo di colore che se la trombava quando andavamo all’ università ma invece mi dice che e’ un ragazzo Australiano e subito me lo immagino biondo, con gli occhi azzurri e fisicato come Thor.
“Dobbiamo incontrarci un’altra volta per chiacchierare ancora”, fa Marcella alzandosi dallo sgabello del bar dove si era seduta
“Si, così mi farai conoscere tuo marito”, le rispondo
“Ah non vedo l’ora”, fa lei abbracciandomi calorosamente per poi andarsene
Quando torno a casa, capisco che l’incontro con Marcella mi ha sconvolto. Ma non pensate che io stia fantasticando su di lei e sulle sue forme ma la mia mente va ai momenti quasi spensierati che vivevo quando stavo con Kai, quando sia io che lui ci dedicavamo al sesso con altre persone ma sapendo sempre che quando ritornavamo a casa, c’era comunque uno di noi due ad aspettare l’altro non come adesso che torno per farmi la doccia e ci impiego un’eternità per finirla ripensando alla scopata fattami poco prima che ha dato piacere al mio corpo e non alla mia anima. Mi viene un’idea in mente che il giorno dopo cerco di realizzare. Mi preparo per andare a lavorare dove incontro Mario, stupendo nella sua divisa da cameriere che mi viene incontro salutandomi. Io vorrei baciarlo sulla bocca ma lui sposta leggermente il viso finendo per baciare la sua guancia. Qualcosa e’ cambiato in lui nonostante mi avesse detto che mi aspettava fino a quando mi sarei deciso di iniziare una relazione insieme ma di certo non posso pretendere che se ne stia in disparte mentre io scopo con mezzo mondo. Anch’egli e’ gay e come il mio, anche il suo culo ha delle esigenze da soddisfare. Io però ci provo lo stesso. Voglio chiedergli di fidanzarsi con me, di fare l’amore insieme per la prima volta con passione ma anche con romanticismo, di trovarlo a casa quando torno dal mio turno di lavoro e viceversa. Quando gli chiedo di condividere con me tutto ciò, percepisco una certa lucidità nei suoi occhi causata da delle lacrime pentitesi di scendere per solcargli il viso contornato da un leggero pizzetto giovanile. Inaspettatamente Mario mi rifiuta, mi comunica di essersi messo insieme al ragazzo delle consegne e che ormai e’ troppo tardi per lui perché suo zio ha benedetto la loro relazione e vuole anche farlo conoscere alla sua famiglia. Io cerco di trattenere tutta la rabbia dentro di me. Ma non e’ l’ira di chi vuole picchiare una persona ma e’ la collera di qualcuno che vuole prendersela con se stesso per essere stato così imbecille da farsi scappare un ragazzo del genere finendo per ritornare anche questa sera a casa da solo. Svolgo il lavoro come se nulla fosse ma ad un tratto una signora con degli occhialoni scuri e un enorme cappello di paglia femminile entra nel ristorante accompagnata da un omone grande e grosso. E’ Marcella e quello al suo fianco e’ il marito Australiano. E’ un bel ragazzo, con un fisico massiccio ma non ha i tipici connotati australiani perché ha i capelli castani che formano un tutt’uno con la barba e anche gli occhi sono dello stesso colore della capigliatura.
“Ciao frocetto”, mi saluta Marcella venendomi incontro
“Ciao puttanone”, le rispondo abbracciandola
“Che bel posto. Non sapevo lavorassi qui”, mi fa
“Sono sei mesi ormai”, le rispondo “ma quello e’ tuo marito?”, le domando spostandomi leggermente e ammirando quella meraviglia che la mia amica aveva offuscato
“Si e’ proprio lui”, mi dice Marcella “Derek vieni qui”, gli ordina quasi come se fosse un cagnolino
“Ti capisce?”
“Certo. L’ho conosciuto all’università perché ha studiato qui. Sua madre e’ italiana”
“Ciao, io sono Derek”, mi fa porgendomi la mano mentre la mia viene stritolata dalla sua forza
“Io sono Giulio”
“Lo so, Marcella mi ha raccontato ogni cosa di te”, mi informa sorridendo leggermente verso destra
Non so che cosa gli abbia detto Marcella, in fondo ci siamo persi di vista quando io e Kai ci siamo lasciati e dopo aver perso il figlio che aspettavo da Sofia. Il resto per lei e’ un buco nero nonostante le abbia raccontato brevemente la mia storia al nostro primo incontro sulla spiaggia. Ma si sa, quello che lei conosce su di me e’ abbastanza per far pensare agli altri quanto io sia troia.
“Accomodatevi ad un tavolo, tra poco verrò a prendere le vostre ordinazioni”, dico ai due sposini
“Va bene dolcezza”, mi risponde Marcella accarezzandomi la guancia
“Buon lavoro”, fa Derek facendomi l’occhiolino
Non so se sentirmi lusingato o arrabbiato per il comportamento dell’Australiano. E’ un bel ragazzo e una scopata con lui me la farei di sicuro ma mi fa infuriare il fatto che mi sta sicuramente corteggiando sotto gli occhi della povera moglie. Servendo altri tavoli, non riesco a prendere le ordinazioni della coppia e intanto vedo Mario in un angolo della cucina scrivere al cellulare e sorridere. Sicuramente sta messaggiando con il suo fidanzato, non voglio guardarlo più del dovuto e finalmente consegno il cibo a Marcella e a suo marito. A pranzo quasi terminato, Marcella mi chiama alzando la mano e mi avvicino.
“Puoi sederti un attimo con noi? Dobbiamo dirti una cosa”, mi chiede
“Non posso, non sono in pausa”, chiarisco
“Ma e’ urgente, ti prego fallo per la nostra amicizia”, non ho mai resistito ai suoi occhioni perché qualunque cosa mi chiedeva, la facevo sempre obbedendo ai suoi ordini
“Vedrò cosa posso fare”, le dico e Marcella sbatte leggermente le mani contenta
Chiedo a Gustavo di poter fare una pausa, anche se non mi tocca, perché in sala c’e’ una coppia di amici che non vedo da tempo e lui, gentilmente, mi concede la pausa e anche il permesso di sedermi al tavolo con loro sebbene il ristorante sia pieno e sia una mancanza di rispetto verso i commensali.
“Che cosa dovevi chiedermi?”, domando a Marcella
“Ecco vedi…non so come dirtelo ma…”
“Io sono bisessuale”, Derek finisce la frase della moglie anche se questa affermazione non mi stupisce più di tanto
“Ok, sono contento che tra di voi ci sia così tanta chiarezza ma non vedo per cosa posso esservi utile”, continuo ancora all’oscuro delle loro intenzioni
“Siamo arrivati da un paio di giorni e volevamo divertirci un po’”, fa lei
“E dato il tuo passato come dire…da scopatore di fiche e culi, ci siamo chiesti se volessi fare sesso anche con noi”, fa il marito
“Che cosa?”, chiedo alzandomi spontaneamente da quel tavolo occupato da due disonesti
“Hai capito benissimo Giulietto. Vogliamo divertirci con te. So quanto ti sia piaciuto fare sesso con Sofia, la sorella di Rafael, e anche con Kai e tutti gli altri maschietti, potrebbe succedere anche con noi”, continua Marcella toccandosi voluttuosamente il seno con una mano
Inconsciamente mi viene da deglutire nonostante non abbia bevuto nulla. Non capisco come può chiedermi una cosa del genere proprio lei che credevo un’amica sincera alla quale ho raccontato in spiaggia tutta la mia sofferenza vissuta a sentirmi una troia . Rifiuto l’offerta facendo un torto a Marcella che però mette sul tavolo un biglietto con il suo indirizzo perché già sapeva cosa mi avrebbero proposto. Non prendo il biglietto e torno in cucina. Mario, vedendomi turbato, mi domanda che cos’abbia e io gli rispondo di farsi i cazzi suoi. La coppia dopo un po’ paga e se ne va, il tavolo viene pulito ma non so perché vado a rovistare tra le cose sporche recuperando il biglietto che mi ha lasciato Marcella. C’e’ scritto di farmi trovare al loro indirizzo quando avrei finito di lavorare questa sera dandomi tutto il tempo di passare la giornata a pensare se accettare o meno l’idea di infilare ancora una volta il mio cazzo di 19cm in una vagina dopo essermi ripromesso di non farlo mai più e di usare solamente il mio culo per ricevere piacere. Il diavoletto sulla spalla mi tenta e alla fine vince lui. Dopo il lavoro, alle 21.30 precise, mi presento a casa di Marcella e Derek.
“Sapevo che saresti arrivato, Giulio”, fa Marcella mentre entro, chiudendo la porta alle mie spalle
“Ciao amico, grazie per essere venuto”, mi dice Derek dandomi una pacca sulla spalla
“Ero molto indeciso se venire o meno”, confesso
“L’importante e’ che tu sia qui”, mi risponde Marcella “accomodatevi sul divano, arrivo tra un po’”, dice allontanandosi andando in cucina
Io e Derek ci sediamo sul divano ognuno vicino ad un bracciolo per far posto a Marcella che arriva con un vassoio e tre bicchieri su di esso. Stranamente mi sento a mio agio e l’alcol contenuto dentro il mio drink mescolato alla sensazione di proibito che si respira in quella stanza, mi procurano un’eccitazione che non passa inosservata agli occhi della mia amica. Marcella inizia a palpeggiare le patte gonfie del marito e del suo amico ricchione mentre Derek le mette una mano sulla coscia arrivando a toccarle anche l’interno ed io, osando di più, inizio a toccarle il seno turgido e rifatto da un esperto chirurgo. Derek slaccia il vestito della moglie abbassandoglielo fino alla vita facendola rimanere in reggiseno. Le mie mani e quelle di Derek soggiornano inesorabili su quelle tette e mentre lui le toglie il reggiseno, io bacio Marcella sul collo. Questa e’ la prima volta che mi ritrovo faccia a faccia con il seno della mia amica. Molte volte gliel’avevo visto mentre abitavamo insieme ma mai così da vicino e poi all’epoca aveva una terza mentre ora ha una quinta. Marcella si alza privandosi del suo vestito fiorellato rimanendo in reggicalze e spostandosi la mutandina facendoci vedere la sua fica depilata, anch’essa vista da me per la prima volta. Derek si alza e togliendosi la maglietta celeste si sbottona i pantaloni tirando fuori il suo cazzo e anche io, osservando quel pezzo di carne eretta australiana, mi privo della mia maglia a giro maniche grigie e dei miei pantaloncini beige mostrando la mia dotazione a Marcella che si inginocchia e se la prende in bocca alternandola a quella del marito.
“Ma che bei randelli”, esclama Marcella
“Ti piacciono?”, le risponde il marito
“I like it”, fa lei
“Sei proprio una vacca”, le faccio io sbattendole il mio cazzo sulla bocca e anche sulla lingua
Marcella riprende a succhiare i nostri peni prima separatamente e poi insieme facendo urtare le nostre cappelle l’una contro l’altra. Derek mi sorride accondiscendente e inizia ad accarezzarmi. Anche io rispondo alle sue carezze per poi chinarci l’uno sopra l’altro e baciarci appassionatamente mentre la sua mogliettina ci sta leccando le nerchie. In passato non avevo mai pensato che potesse succedere una cosa simile con lei ma sapevo già della sua troiaggine forse anche maggiore della mia perché ogni sera si portava a letto un ragazzo diverso mentre adesso ne ha uno fisso e tanti altri da soddisfare incluso me. Marcella si leva i nostri cazzi dalla bocca mentre io mi tolgo le sneakers e mi abbasso sul cazzo di Derek iniziando a succhiarglielo. Si notano chiaramente alcuni peletti che stanno ricrescendo dopo essersi rasato e sebbene sia lungo credo che io possa vincere il confronto con il suo. L’australiano si tiene il cazzo per le palle mentre la moglie mi spinge la testa contro l’inguine del marito che mi ficca in bocca tutto il suo randello carnoso per poi togliermelo dalle fauci e farsi fare la stessa operazione da Marcella avvicendando la mia bocca con la sua mentre io e la mia amica ci scambiamo anche qualche bacio. La stessa cosa fanno i due sposi con il mio cazzo quando Derek mi fa alzare e si inginocchia davanti a me per poi alzarsi e ridare il cazzo a Marcella che e’ di nuovo alle prese con due pali da soddisfare mentre noi due uomini ci massaggiamo il corpo con lussuria e ci baciamo con la lingua. Facciamo alzare Marcella e la sediamo sul divano. Mentre mi accomodo e lei inizia a leccare il cazzo del marito, io mi umetto le dita per trastullarle la figa per poi alzarmi dal divano e lasciare il posto al marito che si sdraia dietro di lei e la penetra.
“Scopami porco, scopami la fica”, fa la moglie incitando il marito
“Ti spacco, puttana”, le risponde lui
“Dammi il tuo cazzo in bocca”, mi ordina Marcella ed io eseguo il suo ordino “ mmhh, che buono che e’. Ora mi spiego perché Kai non riusciva a staccarsene”, continua
“Lui non potrà più averlo ma ora tu si”, le rispondo io ficcandole tutto il cazzo in bocca facendole venire la tosse
Derek continua a penetrare la fica della moglie per poi sollevarsi restando ancora dentro di lei e riprendendo a baciarmi oppure a condividersi il mio cazzo come una brava coppia di coniugi devoti non alle promesse nuziali ma al cazzo, alla trasgressione e alla passione più sfrenata. Poggiandomi con una gamba su un cuscino e l’altra sullo schienale aiutato dalle mani, inizio a scoparmi la bocca di Marcella osservando dall’alto il panorama che mi sta offrendo Derek entrando ed uscendo dalla sua vagina. Ho sempre sognato di vedergliela ma soltanto per constatare se era più larga del mio buco di culo e adesso ne ho la certezza. Io ho avuto molti cazzi su per il mio orifizio ma non di certo innumerevoli come lei che si e’ fatta sventrare da cani e porci dando via la fica come se non fosse sua. Derek continua imperterrito a scoparsi la moglie che si fa fottere la bocca dal suo amico gay il quale con una mano le tasta il seno prosperoso. L’australiano esce dalla vagina della moglie che si solleva espellendo il mio cazzo dalla bocca allora mentre io mi alzo, lei inizia a succhiare via del pene del marito tutti i suoi umori vaginali ma poi Derek si sdraia sul divano e lei su di lui formando un 69. E’ in questo momento che io vado dietro Marcella e sputandomi sul cazzo la impalo all’improvviso.
“Ahi mi fai male”, esclama
“Ma stai zitta che te ne sei fatta a migliaia”, la rimprovero “questo buco e’ una caverna e ancora senti dolore?”, la schernisco
“Ok, adesso e’ passato, scopami forte ricchione”, mi comanda
“Certamente troia”
Inizio a scoparmi la fica di Marcella senza pietà, con determinazione e vigore, tipici atteggiamenti che provo quando mi eccito a scoparmi una donna. La ragazza, avendo il cazzo del marito in bocca, non può fare altro che mugolare dal piacere mentre Derek le lecca la vagina rugosa e il clitoride. Marcella e’ bagnatissima e il mio cazzo scivola dentro di lei che e’ una meraviglia. Le sculaccio quell’ enorme culo che si ritrova, le accarezzo la schiena e i suoi fianchi curvy per poi afferrarla ancora per le chiappe scopandole la patata. Con una mano se la trastulla mentre Derek si fa sempre più audace leccando non soltanto la passera della moglie ma anche il mio cazzo che fa dentro e fuori. La situazione e’ molto eccitante e non riesco a resistere, non riesco neanche ad uscire da lei e le riverso nella fica fiumi di sborra densa e cremosa. Marcella ansima di piacere mentre io smetto di godere dentro di lei e poi lentamente mi sfilo ma la posizione a 69 fa si che l’enorme quantità di sperma depositato esca dalla fica della mia amica colando sulla faccia di Derek che inizia a succhiarmi il cazzo e poi anche la vagina sporca della moglie mentre io, ancora teso come una corda di violino, entro in lei e le do altre bordate per poi uscire nuovamente capendo di non riuscire più a mantenere l’erezione e cercare di riposarmi un po’ sedendomi su una poltrona. I due consorti ne approfittano per sedersi sul divano e scopare così Derek si siede a gambe aperte e Marcella si mette a cavalcioni su di lui facendo entrare il bastone del marito nella sua fica sporca del mio sperma. Marcella si sta facendo scopare a smorzacandela con la schiena rivolta verso il marito mentre con una mano si mantiene al petto dell’uomo e con l’altra si sollazza la patata. Avrà pensato che questa posizione possa agevolare la ricrescita del mio cazzo ed ha ragione. Sento che si sta nuovamente svegliando ma ancora non del tutto quindi loro continuano a scopare.
“Sei carico Giulietto?”, domanda Marcella notando che il mio cazzo ricomincia a raddrizzarsi
“Lo vuoi puttana?”, le chiedo
“Vieni a ficcarmelo in bocca”, mi risponde
“Anche io lo voglio”, le fa eco il marito
“Prima io però”, lo rimprovera la moglie
“Basta litigare. Vi accontento subito”, replico ai due fedifraghi
Mi alzo dalla poltrona e mi avvicino alla coppia. Amando gli uomini mi inginocchio sul divano e mi faccio succhiare il cazzo da Derek per primo mentre la moglie continua a saltellare sul suo palo ben piantato dentro il suo buco vaginale. Quando l’australiano la prende per scoparla ancora meglio facendola sollevare, io mi tolgo dalla bocca dell’uomo per mettere il mio bestione nelle fauci della donna puttana strizzandole quel seno rifatto e duro come una roccia. Saltando sul cazzo del marito, ogni tanto Marcella perde il mio dalla bocca allora io le afferro la testa scopandole il cavo orale facendole emettere dei suoni che mi suggeriscono che ha la bocca piena di saliva e pre-sperma mescolati. La lascio andare per farle prendere respiro e poi Derek si alza dal sofà per posizionarsi a pecorina sui cuscini indicandomi la sua voglia di essere scopato. Mentre mi massaggio il cazzo bagnandolo con altra saliva, Marcella sale su un tavolino posto dietro al divano e con le cosce aperte si mette in corrispondenza della bocca del marito per farsi leccare la fica mentre lui ogni tanto si bagna le dita e se le porta sulla sua rosellina aperta da chissà quanti cazzi, per prepararla ad essere scopata dal mio. Mi avvicino a Derek e gli poggio il cazzo sul buco per entrare lentamente in lui facendolo mugolare. Non posso credere di stare con il pene dentro all’orifizio di un uomo di più di 100 kg di muscoli ma la mia incredulità passa in un attimo per quanto quel buco sia così accogliente. Lo prendo per i fianchi mentre lo scopo e lui fa delle smorfie di dolore quando scosta la testa dalla vagina della moglie smettendo di leccargliela.
“Fottimi più forte”, mi intima Derek
“Dai spaccagli il culo a mio marito”, fa Marcella
“Siete due pervertiti”, li apostrofo
“Non sai quanto”, mi dice lei baciando il marito gustandosi il sapore della sua vagina
“Forza Giulio, scopami”, ripete Derek
“D’accordo l’hai voluto tu”, gli dico
Prendo Derek per le spalle e gli ficco tutto il mio cazzo in culo facendogli chinare la testa all’indietro ed aprire la bocca dal dolore che un cazzo come il mio gli sta facendo provare. Non so chi abbia incontrato prima di me e chi lo abbia scopato ma sono sicuro che nessuno aveva una dotazione come ce l’ho io, modestamente parlando. Dopo averlo scopato freneticamente come un cane fa con la sua cagna, mi levo dal suo culo e inizio a segarmi il cazzo mentre la coppietta si inginocchia davanti a me tirando fuori le loro linguette e sparo per la seconda volta tutto il mio carico di sborra sulle loro facce da troie affamate. E’ una delle mie rare occasioni in cui sborro due volte ma adesso l’unico nella stanza che non e’ ancora e’ venuto e’ proprio il maritino bisessuale. Avrei una voglia matta di farmi scopare da lui ma capisco la sua stanchezza e rimando il godimento con il culo per la prossima volta quindi mentre lui si alza, io mi inginocchio accanto a Marcella ancora rimasta a quattro zampe desiderosa di ricevere anche la sborra del marito sul viso. Dopo un paio di menate al cazzo, Derek esplode sulle nostre bocche e sui nostri menti che vengono ricoperti dalla sua sborra gelatinosa la quale viene condivisa quasi in maniera litigiosa da me e Marcella baciandoci con le nostre lingue cercando di raccoglierne e assaporarne il più possibile l’uno rispetto all’altra. Anche Derek si unisce a noi baciandoci e poi Marcella fa colare la sborra che aveva in bocca, sulle sue enormi tette che vengono ripulite da me e dal marito leccando avidamente tutta la superficie della tetta e i capezzoli.
“Grazie per questa magnifica serata”, fa Marcella alzandosi insieme a noi
“Grazie a voi per avermela proposta”, le dico
“Vogliamo rivederci un’altra volta? Ho voglia di farmi il tuo culetto”, mi confessa Derek
“Assolutamente si. Ed io ho una gran voglia di sentire il tuo cazzo dentro di te”, gli rispondo accomodandomi sul divano con lui mentre Marcella va a prendere qualcosa da bere
Dopo il bicchiere della staffa, noto che si e’ fatto tardi così raccolgo le mie cose e vado via dalla casa di Marcella e Derek promettendo loro che sarei tornato altre volte e così e’ stato. Ogni giorno, di pomeriggio o di sera, sono andato a casa della mia amica a scopare lei e farmi scopare da lui per poi fargli il culo a mia volta. Sono arrivato anche a smettere di scopare con il nonno e il suo amichetto Samuele per dedicarmi solo ed esclusivamente alla coppia bisessuale venendo anche a scoprire che Derek e’ stato il fidanzato del fratello di Marcella quando quest’ultimo ha interrotto ogni contatto con il nonno dopo che gliel’avevo presentato (CAPITOLO 10) e che poi l’australiano si e’ innamorato di lei lasciando lui e sposandola trovando in Marcella una moglie e un’ottima complice per poter appagare i suoi istinti sessuali ambivalenti alla luce del sole senza sotterfugio alcuno. La nostra relazione e’ durata per tutto Agosto fino ai principi di Settembre quando Marcella e Derek vengono costretti dagli impegni quotidiani a tornare nella loro città. Nel nono mese dell’anno anche lo zio mi lascia senza cazzo ritornandosene in Brasile con suo figlio Miguel e la sua transessuale Cecilia. Io, allora, decido di interrompere ogni contatto con la transessuale Valentina promettendo a me stesso di non scopare più altre fighe e di non toccare più altre tette rifatte o naturali, femminili o transessuali. Poi inizia un nuovo anno accademico. E’ il penultimo che devo affrontare e lo inizio con una grinta pazzesca che finora non avevo mai avuto anche, e soprattutto, grazie al mese di Ottobre quando durante la festa di Halloween…

FINE CAPITOLO 33

TO BE CONTINUED

PS: NONOSTANTE CONTINUO AD USARE LO STESSO TITOLO, PEDRO NON APPARE IN QUESTE SCOPATE MA SICCOME E' INIZIATO TUTTO DA LUI, DOPO IL NONNO NATURALMENTE, HO DECISO DI TENERE QUESTA INTESTAZIONE ANCHE PER I RACCONTI SUCCESSIVI AI PRIMI DUE.

QUESTA E’ UNA STORIA ASSOLUTAMENTE INVENTATA DA ME E NON COPIATA DA ALTRI SITI. NON SONO UNO SCRITTORE PROFESSIONISTA QUINDI NON BADATE MOLTO GLI EVENTUALI ERRORI.
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