Gay & Bisex
La mia adolescenza 9
di FRANK_1987
18.02.2019 |
7.566 |
5
"Sia lui che io siamo rimasti da soli qualche volta a casa ma non era mai per un lungo periodo di tempo da poter utilizzare per incontrarci e dare libero sfogo..."
PREMESSA (DA LEGGERE E NON SALTARE): Un nuovo capitolo uscirà ogni Lunedì. Questi racconti si collocano prima dell’inizio della saga “IL FIDANZATO DI MIA SORELLA”. Possono essere considerati dei prequel non dei sequel, quindi, se volete leggerli immedesimandovi, dovrete dimenticare tutto quello che avete letto finora o almeno cercare di posticiparlo nella vostra mente in modo da rendere queste letture più facili senza confondervi cronologicamente.Il frutto proibito
CAPITOLO 9
Conoscendomi non ci crederete, sono passate già tre settimane da quando io e Michele ci siamo conosciuti ma ancora non abbiamo avuto il tempo di scopare. Da quando l’ho visto entrare in casa mia con quella sua maglietta da marinaio, non ho potuto resistere all’eccitazione che ho provato e alla voglia di scoparlo. Poi vedendolo disteso sulle mie gambe mi ha fatto salire la temperatura alle stelle fino a quando il giorno dopo ci siamo rivisti a casa sua ed ho potuto toccare per la prima volta il suo magnifico culetto da 14enne. L’ho sculacciato per bene quasi a punirlo per aver risvegliato in me una parte nascosta che credevo non avere, quella attiva, ma poi sua madre e’ tornata dalla commissione che era andata a svolgere e da allora non abbiamo più avuto modo di rivederci. Sia lui che io siamo rimasti da soli qualche volta a casa ma non era mai per un lungo periodo di tempo da poter utilizzare per incontrarci e dare libero sfogo ai nostri istinti. La preparazione dei suoi esami di terza media poi non ha aiutato perché, secchione all’ennesima potenza, ci tiene a fare bella figura davanti ai suoi professori studiando meticolosamente. Sono passate tre settimane, dicevo, e non ho potuto scopare con Michele da minorenne ora che mancano solamente poche ore al mio 18°compleanno. Vorrei consumare questo amplesso prima dello scoccare di mezzanotte perché la mia parte razionale del cervello mi suggerisce che se lo farò domani, da grande, mi sembrerà di aver approfittato di lui anche se con me, il ragazzino ci sta molto più che volentieri. Nonostante io non sia ancora dichiarato alla mia famiglia, quando esco con gli amici esibisco in maniera plateale la mia omosessualità ed e’ pure per questo che Michele mi vede come un esempio da seguire perché, nonostante anche lui non abbia ancora fatto coming-out, non riesce a vivere la sua vita serenamente neanche lontano dagli occhi indiscreti dei suoi genitori e di sua sorella. Siamo in Giugno, in una calda sera d’estate, e preso dalla paura di etichettarmi da solo come un maniaco sessuale, chiedo alla mamma di annullare la mia festa di compleanno. Naturalmente mi chiede cosa possa portarmi a pensare una cosa del genere e di certo non posso dirle che non voglio festeggiare il fatto che diventerò maggiorenne e avrò i sensi di colpa se deflorerò il sederino di Michele (LO SO, ALTRI LO AVREBBERO GIA’ FATTO MA OGNUNO HA IL SUO CARATTERE, GIUSTO?). Mamma dice che non può disdire tutto all’ultimo minuto perché ha preparato ogni cosa proprio come gliel’avevo chiesta io. Con il cuore a pezzi mi rassegno aspettando che arrivi domani quando una telefonata di Michele riaccende la vita dentro di me. Prendo il cellulare da sopra il tavolino e non permetto neanche al secondo squillo di partire perché ho già risposto. Michele mi fa gli auguri per il compleanno e mi dice che gli e’ venuta un’idea per poterci vedere da soli. Mi chiede se, tra le tante persone che hanno avuto il piacere di trombarmi, c’e’ qualcuno che può offrirci la sua casa per domani mattina perché vuole darmi il suo personale regalo di compleanno. Vorrei chiedere aiuto a Stanislav, ma direbbe di no, quindi penso che il mio sverginatore sarà sicuramente felice di prestarmi la sua abitazione per incontrare qualcuno diverso da lui perché ha sempre messo al primo posto la mia felicità e scopare con Michele per me lo e’.
“Senti, mi presti casa tua per un’oretta?”, chiedo al mio sverginatore che ho chiamato non appena ho riattaccato con Michele
“Cosa devi fare?”, mi chiede preoccupato
“Devo vedermi con una persona”, gli spiego “ma nelle nostre case non possiamo perché sono sempre occupate quindi ho pensato che tu potessi aiutarmi pee stare un po’ da soli”, proseguo cercando di impietosirlo
“E se mi rifiutassi?”
“Non lo faresti mai. E’ un ragazzo più giovane e tante volte mi hai detto che la nostra relazione non durerà in eterno perché devo trovarmi uno della mia età”, gli spiego “ora l’ho trovato e tu devi aiutarmi, per favore”, continuo supplicandolo
“Va bene, ti aiuto”, mi risponde il mio defloratore
Finalmente ho trovato un posticino per vedermi da solo con Michele senza dare adito a sospetti. Perché non c’ho pensato prima? Scrivo l’indirizzo al ragazzino e poi dico alla mamma che vado un po’ in giro per il centro commerciale così non si chiederà come mai stia tardando. Prendo di nuovo la moto di mio fratello e raggiungo la fattoria dove saluto il mio sverginatore che se ne va al centro commerciale, questa volta e’ lui ad andarci veramente al posto mio. Fa caldo e decido di aspettare Michele fuori dalla porta. Dopo dieci minuti dal mio arrivo, lo vedo raggiungermi in sella alla sua bicicletta frettoloso di poterci rivedere. Quando si ferma, scende dalla bici, si toglie il casco lanciandolo a terra e, gettando le sue mani intorno al mio collo, mi bacia con passione. Le nostre lingue si intrecciano diventando una sola che limona prima nella bocca di uno e poi dall’altro. Io, mentre lo bacio, non perdo l’occasione di intrufolarmi con le mani dentro la sua maglietta e accarezzargli la delicatissima pelle della schiena.
“Buon compleanno, amore mio”, mi dice smettendo di baciarmi
“Grazie, tesoro”, gli rispondo
“Di chi e’ questa casa?”, mi chiede curioso
“Di un amico”
“Uno che ti scopa?”, mi domanda rattristito
“Si, vogliamo entrare?”
“Hai tutto l’occorrente?”
“Dentro ho tutto quello che ci serve. Non volevo arrivare impreparato”
“Lo vedo che non sei arrivato impreparato”, mi bacchetta agguantandomi il cazzo duro da sopra il pantalone
“Sei tu che lo fai diventare così”
“Allora facciamolo divertire”, mi risponde Michele
Entriamo nella casa del mio sverginatore e ci baciamo nuovamente. Facendolo ci avviciniamo ad un divano dove mi accomodo e Michele si siede sopra di me. Seduti, continuiamo a baciarci mentre Michele mi stimola i capezzoli. Crede che facendo così il mio cazzo resti sull’attenti ma non c’e’ bisogno perché non appena lo vedo, il mio membro risponde automaticamente al comando e non mi smoscia fino a quando non mi faccio una sega pensando a lui o, come in questo caso, fino a quando non me lo sarò scopato. Il ragazzino saltella sulle mie gambe simulando una scopata ed io infilo le mie mani dentro il suo pantalone toccandogli il solco delle natiche con otto dita mentre le altre due, i pollici, li uso per muoverli sulla sua schiena all’altezza del coccige. Lo afferro per il collo come se volessi strangolarlo e gli faccio aprire leggermente la bocca. Gli lecco la lingua e poi salgo più su toccando i piccoli peli dei suoi baffetti con le mie papille gustative arrivando a leccargli la punta del naso contro la quale do un leggero morso facendo avvinghiare Michele a me e io a lui.
“Quando sei nato?”, mi chiede
“Cosa?”
“Quando sei nato, ti ho chiesto”, mi ripete
“Oggi, lo sai”
”Volevo dire a che ora? Tua madre te l’ha detto?”
“Certo che me l’ha detto”, gli rispondo “sono nato alle 12.20 di 18anni fa, Perché?”
“Perché abbiamo ancora del tempo”, mi risponde
Ignaro di cosa possa aver voluto dirmi, lo guardo mentre si alza e si sbottona i pantaloni. Si leva le scarpe senza slacciarle e poi si tira giù i calzoni mostrandomi il suo pene e il suo culetto avvolti in un attillato boxer verde con dei disegni rossi e neri. Mi sistemo meglio il cazzo, mi levo le scarpe e mi alzo avvicinandomi a Michele. Lo giro poggiandolo contro la credenza e gli schiaffeggio il culo. Amo farlo ma per non sprecare tutto il tempo che abbiamo a disposizione facendo solo questo come la volta scorsa, gli abbasso l’intimo portando alla luce quel gioiello. A questo punto, mi sbottono i pantaloni spalancando solamente la mia patta e appoggio il mio cazzo eretto, ancora dentro un boxer blu, contro il solco delle chiappette in corrispondenza del buchetto verginello. Michele sospira di piacere e muove il suo sedere contro di me e io il mio bacino contro di lui. Poi gli stimolo l’ano con l’indice ma senza entrare dentro, lo faccio alzare e lo porto nella stanza dove il proprietario di casa si e’ preso la virtù del mio forellino. Mi getto sul letto e lui viene sopra di me. Ci baciamo ancora e gli tolgo la maglietta accarezzandogli il petto da 14enne ancora magrolino. Limonando, lo sdraio sul materasso leccando e baciando quel torso, sfilandogli le mutande e agguantando il suo cazzo di 16cm che mi infilo in bocca. Lo pompo per un po’ facendo recrinare all’indietro la testa di Michele leccandogli anche le palle, poi lascio il suo cazzo, mi inginocchio, mi tolgo il pantaloncino e la maglietta mostrandogli la mia avvenenza fisica da quasi maggiorenne, e le manine di Michele si appropriano del mio cazzo per la prima volta. Non ne ha mai visto uno e i miei 19cm, sebbene io ne abbia avuti di più lunghi, gli sembrano la misura più grande che possa raggiungere un membro maschile. Se lo prende in bocca ma si nota immediatamente che e’ la prima volta che fa un pompino ma io lo lascio stare, la sua inesperienza mi piace. Lo lascio succhiare ancora un altro po’ mentre mi allungo sulla sua schiena e gli stimolo l’ano. Ogni volta che glielo tocco, si ficca in bocca più centimetri di cazzo perferzionando il suo primo bocchino. Levandogli il mio pene dalla bocca, lo faccio nuovamente sdraiare sul letto e gli alzo le gambe facendogliele tenere per l’interno delle ginocchia. Inizio a leccare il suo buchetto e ad infilare qualche dito. I suoi sospiri mi eccitano e continuo con questa operazione. Il suo sfintere mi risucchia le dita come un’aspirapolvere e quindi, dopo averlo fatto abituare, lo scopo con l’indice e il medio dentro le sue viscere.
“Scopami Giulio, scopami”
“Lo vuoi veramente o stai scherzando?”, gli chiedo impaurito
“Sono con il culo rivolto verso di te nel letto di uno sconosciuto, secondo te io sto scherzando?”, mi risponde quasi alterato
“Ok, ok”
“Non devi avere nessuna paura. Sia di farmi male e sia per quell’altra cosa”
“Cosa?”
“Che sei più grande di me”, fa Michele “non mi stai costringendo, guarda. Sono io davanti a te con le gambe alzate pronto per farmi scopare, ti sembra che io sia costretto?”, continua
“Direi di noi”
“Allora prenditi il fiore della mia gioventù”, mi incita
Prendo un condom e lo arrotolo lungo il mio cazzo che cospargo di lubrificante e poi ne verso anche sul buchetto di Michele. Do dei colpetti con il mio membro sulla sua entrata massaggiandola per farlo rilassare ed inizio a spingere. Come una persona navigata, o forse per non farmi sentire in colpa, il 14enne non fiata mentre gli entro dentro ma si limita solamente a digrignare i denti ed emettere qualche mugolio fino al tanto atteso sospiro di sollievo dovuto al fatto che il mio cazzo e’ penetrato nel suo intestino per più della metà. Ci guardiamo negli occhi capendo che e’ arrivato il momento di godere di tutto ciò e dopo qualche attimo che ho concesso al culo di Michele per abituarsi all’intruso, abbassando la sua gamba destra sul letto mentre quella sinistra se la tiene da solo in aria, comincio ad entrare ed uscire dal suo buchetto sverginato prima piano ma successivamente più forte ma ricordandomi sempre che e’ la sua prima volta. Il ragazzino ansima di piacere e qualche volta emette mugugni doloranti ma, senza che mi ordini di smettere, io continuo a fare quello che ho sempre desiderato di fare da quando l’ho visto. Adesso tutta quella paranoia di scoparmelo da minorenne o da maggiorenne sembra essere svanita nel nulla e mi sto godendo l’attimo di questo nostro amplesso desiderato da tanto tempo e anche per questo riuscito, almeno credo, perché non proferisce parola.
“Non dici nulla?”, gli chiedo scopandomelo
“Cosa dovrei…aaahhh…dire?”, mi fa
“Quanto ti piace magari?”
“Vuoi che te lo dica?”
“Di solito fa piacere sentirlo”
“E’ meglio di quanto…ooohhh…immaginassi”, mi dice
Mi chino su di lui penetrandolo di più facendogli aprire la bocca che io gli chiudo con un bacio per ringraziarlo del complimento che ho appena ricevuto. Per essere la mia prima volta da attivo, devo dire che non me la sto cavando assai male, modestamente, ma la cosa non era per nulla scontata perché a volte non basta una grande dotazione di cazzo per stabilire che uno sa scopare oppure no. Puoi avere anche il pene più grande e grosso del mondo ma se il tuo partner non viene soddisfatto anche nell’anima, oltre che nel corpo, secondo me dovresti evirarti. Lentamente esco dal culo di Michele e sul condom noto delle striature rossastre capendo di essermi spinto più del consentito, ma e’ piuttosto normale no? Tolgo il preservativo e mi avvicino alla sua bocca per continuare a farmelo succhiare. L’hanno fatto in tanti prima di lui ma nessuno se l’e’ fatto poi mettere nel culo da me perché ero sempre io quello che veniva trombato ma non adesso, non con Michele. Gli prendo la testa, aggrappandomi ai suoi capelli riccioluti e scuri, e gliela muovo contro il mio inguine così da ficcarglielo sempre di più dentro la sua boccuccia dalle grandi labbra rosee che si aprono per accogliere il mio cazzo pulsante, venoso e più teso del solito. A confronto della sua pelle chiarissima, sembra che si metta continuamente del rossetto perché le sue labbra hanno sempre un colore più acceso. Michele se lo toglie dalla bocca e mi lecca solamente la cappella, poi se lo rimette in bocca segandomi mentre io gli accarezzo la capigliatura e lui, con l’altra mano, accarezza il mio corpo tonico che, finora, non ha mai avuto bisogno di palestra o dieta eccezionale per essere in forma, fortunatamente.
“Scopami ancora”
“Certo che ti scopo, cucciolo mio”, gli rispondo
“Come?”
“Visto che ormai e’ stato collaudato, io opterei per una pecorina”
“Ho sempre amato fare la cagnetta”
“Vieni dal tuo padroncino”, gli rispondo facendolo alzare scendendo tutti e due dal letto
Michele, con le gambe ben piantate a terra, le divarica mentre io sputo sul suo buco lubrificandolo, spennellandoci sopra la mia saliva e poi indosso un altro preservativo. Anche con questo secondo condom faccio la stessa cosa del primo e poi gli entro nel buchetto sempre delicatamente. Questa volta Michele emette un piccolo urletto ma solamente perché ha stretto le sue pareti anali rispetto a prima. Gli suggerisco di rilassarsi, e quando lo fa, sento che il mio membro entra più facilmente in lui non come se ci guazzasse ma sicuramente non prova quasi più nessun dolore ed io posso continuare a spingere, spingere, spingere. Con la mia mano destra poggiata sulla sua chiappa sinistra, do il ritmo alla scopata mentre Michele tiene le sue mani ferme sul letto per non cadere a faccia in giù sul materasso. Il suo culetto ora accoglie benissimo il mio cazzone e lui non emette più nessun gridolino ma solo lamenti di puro piacere. Gli accarezzo la schiena e gli metto una mano sulla scapola destra per conficcargli meglio il mio bastone dentro le sue carni. Il mio pube sbatte sulle sue natiche che lui muove leggermente all’indietro per scoparsi praticamente da solo. Con il pompino che mi aveva fatto all’inizio ho capito che era la sua prima volta ma adesso, questa sua iniziativa di muovere il culo verso di me, mi fa comprendere che ha visionato molto materiale porno nella sua giovane vita, sia per segarsi e basta e sia per prepararsi a questo giorno.
“Che bello, Giulio. Continua…aaahhh…continua”, mi incita
“E chi si ferma?”, lo rassicuro
“Dammelo tutto”
“Che troietta che sei, cucciolo”
“Non sai da quanto…ooohhh…ho aspettato questo momento”, mi fa “da prima che ti…uuuhhh…incontrassi”, continua “da quando ho visto il mio primo…aaahhh…cazzo nei bagni della scuola”, mi rivela Michele “ma quella volta non ho…aaahhh…potuto fare niente e non era di certo come il tuo”
“E il mio com’e’?”
“E’ bellissimo, e’ bellissimo. Lo voglio sempre…uuuhhh…dentro”
“E vedrai dopo”, lo rassicuro
“Voglio che mi…aaahhh…sborri nel culo”
“Senza preservativo?”
“Si, si. Inseminami, ingravidami”
“D’accordo, troietta”
Scopo Michele ancora a pecorina e dalla velocità il mio cazzo esce dal suo orifizio che prontamente viene di nuovo occupato. Prendendolo per le spalle, lo scopo senza pietà dimenticandomi che sto fottendo il culetto di un 14enne ma se lui, nella parte passiva, non si lamenta delle mie bordate perché dovrei farlo proprio io? In questo momento mi sento come quelle persone che hanno abusato del mio sfintere ma io provo anche dei sentimenti verso Michele. Non so cosa sia esattamente ma mi piace stare con lui in ogni momento e quando non stiamo insieme e lo penso, vorrei che si teletrasportasse vicino a me o io da lui. Mi chino sulla sua schiena e abbracciandolo per il collo, gli bacio prima la spalla sinistra e poi limoniamo mentre gli do dei colpi singoli e ben mirati. Esco dal suo culo e mi sdraio sul letto invitandolo con un dito a sedersi su di me. Michele lo fa ed io, afferro il mio bastone e glielo spingo tutto dentro facendo in modo che le mie palle vengano schiacciate dalle sue chiappette. Tutte queste posizioni da attivo non sono nuove per me e se lui ha visto decine di porno per prepararsi all’amplesso, per me non c’e’ stato bisogno di guardare nulla perché ogni cosa che ho fatto con Michele l’ho fatta con gli altri, e’ tutto nella mia mente e mi basta aprire i classici cassettini della memoria per avvalermi di questi ricordi. Con le mani sulle chiappe di Michele, inizio a spingere il mio bacino all’insù contro il suo culo.
“Mi piace cavalcarti”
“Anche a me piace scoparti”, gli rispondo
“Sei fantastico”
“Grazie”, gli dico arrossendo ma senza staccare le mani dal suo tesoro più grande, il culo
“Togliti il preservativo”
“Dici sul serio?”
“Certo”
“Ok, aspetta”, gli dico uscendo dal suo culo, togliendo il preservativo e poi rimettendo il mio cazzo dentro le sue pareti anali
“E adesso scopami”
Mi sollevo sedendomi sul letto e, abbracciandoci, scopo Michele con vigore. Se avessi saputo fin da subito che voleva che gli sborrassi nel culo, il preservativo non l’avrei indossato ma non credevo di trovare una troietta tanto vogliosa da farsi benedire il culo la prima volta. In fondo e’ capitato un po’ a tutti di farsi venire dentro dopo essere stati sverginati soprattutto se si conosceva la salute del proprio partner. Aggrappandoci ognuno alle spalle dell’altro, scopo Michele e subito dopo gli inondo il buchetto con la mia panna montata. Il 14enne smette di saltellare e reclina soddisfatto la testa all’indietro mentre io mi stacco da lui e mi getto sul materasso sospirando e ansimando. Michele muove il suo culo per far uscire quelle poche gocce che mi sono rimaste nell’ uretra fino a quando il mio cazzo si ammoscia ed esce dal suo buchetto pieno come un uovo e lui si sdraia su di me con la testa poggiata sul mio petto.
“Grazie Giulio”
“Sono io che devo ringraziarti. Con te ho scoperto una versione di me che non conoscevo“
“Spero che la coltiverai”, mi fa autoritario
“Certamente”, gli rispondo
“Soprattutto con me”
“Ovvio, non sono come quelli che ci usano e poi ci gettano via”
“Lo so, l’ho sempre saputo”, mi risponde baciandomi “hai visto che abbiamo fatto presto?”
“Beh non direi. E’ quasi mezzogiorno”
“Appunto. Non sei ancora maggiorenne. Lo diventerai dalle 12.20 in poi quindi mi hai scopato per la prima volta da minorenne”, mi fa notare
“Hai ragione”
“Però dovrai scoparmi ancora, non fare che questa sia l’ultima volta”
“E secondo te posso rinunciare ad un culo come il tuo?”, gli rispondo
Abbraccio Michele e me lo bacio per non so quanto tempo. Poi facciamo la doccia e torniamo ognuno nelle nostre case. La sera stessa si svolge la festa del mio compleanno insieme a tutti i miei compagni di scuola, Alberto e Kevin in primis, e anche il mio fidanzato segreto vi partecipa. Quando nessuno può vederci, ci teniamo sempre per mano oppure ci scambiamo delle piccole effusioni, tanto il locale e’ grande e nessuno può scorgerci. Pochi giorni dopo, lui supera gli esami di terza media ed e’ pronto per frequentare il mio stesso liceo. L’avrei avuto vicino ogni giorno seppure quello che andrò ad iniziare subito dopo le vacanze sarà il mio ultimo anno. Io e Michele iniziamo una relazione dove lui svolge solamente la parte passiva. Usufruire del suo culetto aperto da me stesso per la prima volta e’ molto piacevole ma la voglia di avere un cazzo nel culo continua a sentirsi e, nonostante io frequenti ancora Kevin, Alberto, Stanislav e il mio sverginatore, il 14enne si accorge di questa mia insofferenza e decide di dividermi anche con gli altri. Una settimana dopo i miei 18anni, decido di andare per la prima volta nel locale gay…
FINE CAPITOLO 9
TO BE CONTINUED
QUESTA E’ LA STORIA DELLA MIA ADOLESCENZA, SCRITTA DA ME E NON COPIATA DA ALTRI SITI. NON SONO UNO SCRITTORE PROFESSIONISTA QUINDI NON BADATE MOLTO GLI EVENTUALI ERRORI.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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