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Gay & Bisex

La mia adolescenza 11


di FRANK_1987
04.03.2019    |    6.888    |    5 8.3
"30 ed abbiamo il tempo di farci la doccia insieme per poi sdraiarci sul letto a guardare un po’ di televisione..."
PREMESSA (DA LEGGERE E NON SALTARE): Il prossimo capitolo uscirà LUNEDI’. Questi racconti si collocano prima dell’inizio della saga “IL FIDANZATO DI MIA SORELLA”. Possono essere considerati dei prequel non dei sequel, quindi, se volete leggerli immedesimandovi, dovrete dimenticare tutto quello che avete letto finora o almeno cercare di posticiparlo nella vostra mente in modo da rendere queste letture più facili senza confondervi cronologicamente.

Una mano tra amici

CAPITOLO 11

Non ho più scopato con Sergio. Ogni sera lo vedo uscire dal locale con un ragazzo e una ragazza diversa, a volte anche in compagnia di un maschio e una femmina bisessuali come lui. E’ uscito anche con il mio amico Giorgio una volta, l’ha portato a casa sua e l’ha scopato come ha fatto con me nella sua stanza in assenza dei suoi genitori. Dopo quella trombata iniziata nel locale che non vedevo l’ora di frequentare, non ho più trovato nessun altro che potesse soddisfarmi. Sono diventato molto più selettivo anche se sono consapevole che la maggior parte delle persone che va a divertirsi in quella discoteca, ci va con la scusa di passare qualche ora di distrazione spensierata ma soprattutto per conoscere persone, fare sesso e poi perdersi di vista come ha fatto Sergio. Se non fosse per Giorgio, non andrei più lì. Lui mi sta vicino perché capisce che per me il cazzo e’ come una medicina da prendere ad intervalli regolari ed anche se il mio sverginatore, il capomastro Stanislav e il mio fidanzato segreto Michele mi tolgono ogni sfizio, e’ normale per la mia persona cercare di incontrare più gente possibile. Sono diventato maggiorenne da più di un mese, ho tutta la vita davanti e non voglio concentrarmi su un solo pene quando il mio culo e’ nato per dare piacere a tanti membri maschili. Questa sera non ho per niente voglia di uscire. Mamma, papà, mia sorella Claudia e mio fratello Salvatore sono fuori casa impegnati a divertirsi in un’altra calda notte di Luglio. Partecipano ad una piccola festa di paese, quelle che si fanno per intrattenere le persone del luogo e i villeggianti, insieme ai loro amici, mentre Claudia e Salvatore sono in compagnia delle loro dolci metà. Anche Michele non può raggiungermi perché e’ stato invitato alla festa di compleanno di un suo amico. Festa alla quale io sono stato invitato ma non ho voluto presenziare per impedire ai bulli della sua classe di discriminarlo ancora di più. Sono sdraiato sul letto pensando alla scopata che mi sono fatto con Sergio. Quel ragazzo ha lasciato il segno addosso a me, e non soltanto per la sua sborra schizzatami in faccia. Con il suo sguardo da malandrino e la sua mascella pronunciata, mi ha conquistato e forse e’ stato questo a cambiarmi altrimenti mi sarei dato a chiunque in quel posto. Un messaggio sul cellulare dissolve i miei pensieri sessuali. E’ Giorgio che mi chiede se questa sera io voglia uscire con lui. Gli dico che non mi sento tanto bene e che desidero restare a casa ma lui mi risponde che sarebbe arrivato da me per tirarmi su il morale. Non appena leggo queste parole, il mio cuore accelera di un battito. Non ho mai provato niente per Giorgio, anche quando ero uno sciupafemmine, ma da quando ha abbracciato anche la sua parte gay e la nostra amicizia si e’ rinsaldata dopo essersi spaccata per colpa del padre, la sua presenza mi fa stare bene. Ho promesso a Michele di non provare nessun sentimento verso il mio amico ma adesso capisco che gli sto mentendo. Non amo Giorgio ma quando sto con lui mi sento come si sente Michele quando sta con me. Il culetto di quel 14enne e’ sempre invitante e bello da scopare ma ne voglio un altro e quindi mi ritrovo ad avere una potente erezione pensando al sederino di Giorgio, violato per la prima volta da un cazzo di colore dietro un cespuglio nel parco della nostra città qualche mese fa mentre io li spiavo.
“Mamma mia che faccia”, esclama Giorgio quando gli apro la porta
“Che faccia ho?”, gli domando
“Quella di una persona a cui manca il cazzo”, mi risponde facendomi ridere accomodandosi
Mentre mi precede raggiungendo il salotto, lo guardo da dietro. Indossa una camicia a maniche corte bianca a righe nere e un pantalone di jeans scuro con i risvoltini. I miei occhi gli ammirano la schiena sviluppata grazie ai suoi allenamenti in piscina e poi finiscono per fissarsi incessantemente sul suo culetto tondo e sodo. E’ la prima volta che mi capita di guardargli il culo. La prima volta da quando ha scoperto la sua passione anche per il cazzo perché a dire la verità, durante i suoi divertimenti con le ragazze, gliel’ho guardato fantasticando su quanto poteva essere bello toccarglielo, ma mai pensando di poterglielo chiavare come invece sto facendo adesso. Cerco di sviare questi miei pensieri considerando che e’ un mio amico e non posso farmi avanti con lui rischiando di rovinare ancora la nostra amicizia ritrovata anche se sono più che convinto che Giorgio abbia piacere a farsi scopare da me sapendo che sono diventato anche attivo e soprattutto conoscendo le mie misure alquanto generose.
“Allora? Perché non vuoi uscire?”, mi domanda sedendosi sul divano con una gamba poggiata a terra e l’altra piegata facendo si che il suo piede si incastri sotto la gamba
“Non mi va”
“Stai ancora pensando a Sergio?”, mi chiede e io annuisco tristemente “devo dimenticarlo, Giù. Non puoi andare avanti così”, continua
“Lo so ma non posso farci niente”
“Tu hai Michele che ti vuole bene. Tu gliene vuoi?”
“Certo che gliene voglio”
“Allora dimenticati di Sergio e concentrati su Michele. Hai visto che culetto che ha? Non vorrai lasciartelo scappare?”, mi fa
“Non dirmi che stai pensando al suo culo?”, gli chiedo sbalordito “ma tu non eri passivo?”
“Ti ricordo che mi scopo ancora le ragazze sia nella fica ma anche nel culo”, mi risponde facendomi fare un’espressione schifata
“E allora perché non usi con i ragazzi anche il tuo cazzo oltre che solo il tuo culo? Credo che lo apprezzerebbero”
“E’ solo che ho sempre pensato che se a uno piace il cazzo, deve dare solo il culo”
“Sbagliato. Lo pensavo anche io e guardami. Mi scopo Michele”
“Ma non e’ che mi stai dicendo queste cose perché vuoi che ti faccia il culo per farmi diventare attivo anche con i maschi?”
“Sei cretino“, gli rispondo e lui mi lancia un cuscino
Vado a prendere qualcosa da bere e poi mi siedo accanto a lui. Dalla mia maglietta rossiccia a maniche corte fuoriescono i miei muscoletti appena accennati grazie alla palestra che li mio sverginatore tiene in casa mentre il mio pantaloncino chiaro mette in evidenza le mie gambe contornate da una leggera peluria bionda. Tanto per cambiare, parliamo nuovamente di Sergio e di come sono state le nostre scopate. Giorgio mi svela che il ragazzo gli ha sborrato sul petto mentre io, altezzosamente, gli rivelo che invece con me e’ venuto sulla mia faccia. Giorgio mi apostrofa come “fortunato” per essermi dissetato con lo sperma di un manzo del genere anche se lui l’ha poi raccolto con le dita assaporandolo. Istintivamente inizio ad eccitarmi e a toccarmi il pacco e Giorgio se ne accorge ma fa subito finta di niente. Io poi gli rivelo di averlo visto mentre si faceva sbattere da quel negro e mentre Giorgio mi parla di come e’ stato quell’amplesso, io gli osservo le labbra umettate di saliva e poi lo bacio.
“Giulio ma che fai?”, mi chiede Giorgio spaesato
“Ti bacio”
“Ma perché?”
“Perché mi piaci”, gli rispondo
“Non voglio che tu lo rifaccia”
“Come mai?”
“Perché io non ho niente da darti, a parte il culo”, mi dice
“Meglio di niente”
“Ma tanto so che poi vorrai altro”
“Ti assicuro che sono sano e pulito. Uno come me, sempre alla ricerca di un cazzo nuovo, deve averlo pulito o sai che figuracce?!”, gli rispondo mentre lui e’ perplesso “comunque se non ti va, puoi sempre andare via”, gli consiglio
“Non ci penso per niente”, mi risponde Giorgio dopo aver esitato un attimo
Il ragazzo inizia a baciarmi con passione. La sua lingua si insinua dentro la mia bocca. E’ la lingua di un maschio che la usa per dare piacere a tutti e due i sessi ma non ci faccio caso. L’ultimo in ordine cronologico ad aver avuto un organo gustativo bisessuale e’ stato Sergio ma anche chi ha preso la mia verginità e’ come lui essendo stato sposato, e ormai vedovo, nonché padre di due figli. Baciandoci ci sdraiamo contro la spalliera del divano. Giorgio mi mette una mano all’altezza del collo mentre io gli stringo forte la schiena. La sua intraprendenza ormai scatenata lo porta a privarmi della mia maglietta e a continuare a baciarmi. Io gli infilo le mani sotto il suo indumento toccando per la prima volta le sue carni e il mio miglior amico mi prende la gamba sinistra e la fa accavallare sopra le sue cosce. Sollevandosi un pochino, anche lui rimane a torso nudo e finalmente limoniamo potendo massaggiare l’uno il corpo dell’altro. Tante volte ci siamo visti nudi a vicenda ma mai come questa volta siamo stati a stretto contatto appiccicati come due sardine. I nostri arti superiori cercano le rispettive patte sbottonandole. Nonostante la sua passività con i ragazzi, Giorgio si insinua improvvisamente tra le mie mutande iniziando a tastarmi il culetto sfiorandomi il coccige. Io invece gli strofino il cazzo che e’ ancora dentro i suoi boxer azzurri. Senza dire una parola ma continuando a baciarci, gli sposto delicatamente l’intimo facendo uscire la sua capocchia dall’elastico. Mi sollevo sul letto tirandogli via pantaloni e boxer e mi prendo in bocca il suo cazzo di 18cm. Non so se sia la prima volta che un ragazzo gli fa un pompino, di sicuro so soltanto che li fa lui, ma il mio lucidare la sua asta, leccargli la cappella e prendergli in bocca le palle singolarmente, lo stanno facendo impazzire.
“Sei davvero bravo”, si complimenta
“Sono nato per questo”
“E io invece lo sono diventato”, mi risponde con un tono malinconico
“Mi dispiace, tesoro”
“Non fa niente, ormai c’ho fatto caso”, mi spiega “e poi ci sono persone che non avrebbero mai assecondato questo lato della loro sessualità mentre io lo sto facendo. E anche se devo ringraziare quel bastardo di mio padre, sono felice di farlo almeno non reprimo niente”, continua Giorgio
“Sono d’accordo con te e scusami”
“Per cosa?”
“E’ anche un po’ colpa mia se tuo padre ti ha costretto a fare quelle cose”
“Non e’ vero. La colpa e’ solo sua. Lui doveva stare al suo posto sia con me che con te. La nostra unica colpa e’ quella di essere giovani, belli e irresistibili agli occhi di quei maiali come lui”, mi fa senza che io possa dargli torto
Smetto di leccare il cazzo di Giorgio e lo bacio ma poi lui mi getta sul divano togliendomi mutande e calzoni portando alla luce la mia erezione. Mostrandomi quello che gli ha insegnato suo padre e tutti gli altri ai quali ha succhiato il cazzo, lavora di bocca il mio pene mentre io alzo il mio busto da sopra il sofà poggiandomi soltanto con i gomiti. La bocca di Giorgio e’ talmente profonda che tutti i miei 19cm li fa sparire solleticandomi le palle con la punta della lingua facendomi ridere muovendomi convulsamente tanto che gli tolgo il cazzo dalla bocca. E’ arrivato il momento di scopare e sono più che sicuro che dovrò essere io quello che farà la parte attiva della coppia. Giorgio si sdraia sul divano piegandosi su un lato in modo che il suo culetto sporga dal cuscino. Tutto sommato non e’ tanto male entrare in lui perché la vista della sua rosellina dilatata mi fa pulsare il cazzo. Mi abbasso leggermente iniziando a leccargli il buco del culo, poi ci sputo sopra una significante dose di saliva e, inginocchiandomi davanti a lui, lo penetro. Il suo culetto morbido e’ ben contento di ricevere il mio cazzo che, a sua volta, gioisce ritrovandosi nel culo di un altro ragazzo. Il primo che mi sono fatto, Michele, ama solamente gli uomini ma Giorgio, che ha due piedi in una scarpa, e’ un piacere scoparmelo immaginando che lui fa così anche con le ragazze incontrate nel locale gay e che si e’ portato a letto quando non ha trovato nessun uomo che gli spaccasse il culo.
“Scopami Giulio”, mi incita Giorgio
“Che bel culetto che hai, Gio”, gli rispondo
“Ti piace?”
“Mi piace un sacco”, gli dico accarezzandogli le chiappe dandogli una sculacciata
“Fottimi”
“Sei davvero bellissimo visto così”
“Grazie”, mi risponde “hai visto che bel…aaahhh…lavoro ha fatto quel negro?”, mi chiede “guarda come me l’ha aperto bene”, continua
“Ti ha fatto male?”
“Un po’ all’inizio…ooohhh…ma poi non ho sentito niente”
“Peccato non aver potuto romperlo io”
“Come hai fatto con…uuuhhh…Michele?”
“Non nominarlo per favore”
Non voglio che Giorgio mi ricordi il nome del mio fidanzato mentre lo sto scopando. Lo so, sono andato anche con Sergio da quando stiamo insieme ma quel ragazzo non lo conosceva e poi avevo promesso a Michele che con Giorgio non sarebbe successo mai niente e invece adesso mi ritrovo sul divano di casa mia a scopargli il culo dopo che avevo giurato al mio fidanzato che eravamo soltanto amici. Ma magari continueremo ad esserlo, soltanto che cambierà sicuramente qualcosa perché il mio amico, ormai desideroso sempre più di cazzo, mi chiederà ancora un’altra volta di scopare con lui e io non so se riuscirò a dirgli di no dopo aver provato questo delizioso piacere. Uscendo dal culo di Giorgio, lo faccio sdraiare sul divano con la gamba destra che penzola per terra e quella sinistra sollevata e lo penetro di nuovo. Con la mano destra dietro la sua testa, usa quella sinistra per masturbare il suo cazzo che e’ un po’ più piccolo del mio ma che nessuno e nessuna ha mai rifiutato fino ad adesso. I peletti delle sue cosce si strofinano lungo il mio petto mentre il mio pube rasato sbatte contro le sue natiche. Mi chino per baciare Giorgio e sento la sua mano che struscia contro il mio addome intenta a masturbare il cazzo del suo proprietario. Scopargli il culo mentre gliel’accarezzo e’ una cosa che mi piace e mi eccita. Da quando sono diventato pure attivo non faccio altro che toccare sempre il culo ogni volta che ne sto scopando uno, anche se al momento questo e’ il secondo che mi trombo.
“Voglio scoparti”, mi sorprendo Giorgio
“Dici sul serio?”, gli domando smettendo di scoparlo restando sempre nel suo budello
“Si, voglio farlo”
“Ma non eri contrario?”
“C’ho riflettuto bene”
“Mi fa piacere”, gli rispondo riprendendo lentamente a scoparlo
“Non mi sporcherai?”
“Ma sei scemo?”
“Scusa lo so che non dovrei pensarlo ma la mia sta diventando un’ossessione”
“Posso giurarti che sono pulito”, lo rassicuro “non devi aver paura di niente. E poi, se vuoi, possiamo usare il preservativo”
“No, voglio scoparti senza”
“Allora fallo”, gli dico uscendo dal suo culo mentre mi sdraio sul divano ed alzo le gambe mostrandogli il mio buchetto rotto “fottimi il culo. Leccalo un po’, prima. Non te ne pentirai”, cerco di spronarlo
Giorgio si alza dal divano e, segandosi il cazzo, osserva con libidine il mio buchetto. Poi lentamente si abbassa davanti a me smettendo di masturbarsi e mi allarga le chiappe con le sue mani. Subito dopo lo vedo che tira fuori la lingua avvicinandosi alle mie carni che vengono bagnate della sua saliva. Se quella di Giorgio e’ la paura di sporcarsi il cazzo (LO SO, AI PIU’ FA SCHIFO) la mia e’ quella di non essere presentabile e, anche se non ne ho bisogno, mi faccio una serie di docce e bidet che tra un po’ il Ph della mia pelle se ne andrà a farsi friggere. Leccando il mio culo, Giorgio lo prepara per essere scopato così si prende il cazzo e lo avvicina al mio buchetto pigiando leggermente fino a farne entrare metà. Giorgio mi sorride con complicità e poi inizia a muoversi dentro e fuori dal mio intestino. Tenendo ferme le mie gambe che sono sempre in aria, il mio trombamico si gode la sua nuova esperienza mentre io gli accarezzo il corpo tonico e poi gli tocco il pene che entra in me fino a masturbarmi. Giorgio sta provando la stessa sensazione che ho provato io mentre stavo scopando il culo di Michele perché riesco a cogliere le espressioni sul suo volto ogni volta che fa dentro e fuori. Poi si china su di me facendo smettere di segarmi e mi bacia mentre io gli accarezzo la schiena e lui mi fotte facendomi anche un po’ male per la posizione che abbiamo assunto per unirci carnalmente.
“Scopami, figlio di puttana”, lo insulto amorevolmente
“Sei una zoccola”
“Ti piace scoparmi il culo?”, gli domando
“E’ bellissimo”
“Te l’avevo detto”
“Voglio rifarlo”
“Non lo so…”
“Non vuoi più fare sesso con me? Ti ricordo che sei stato tu a fuoriuscire la mia parte attiva che era ben nascosta”
“Non devo essere…aaahhh…solo io a beneficiarne”
“Ma siamo amici e io di te mi fido”
“Gio, non puoi andare avanti così”, gli ricordo riferendomi alla sua ossessione
“Hai ragione, hai ragione”
“Ora non perdiamoci…ooohhh…in chiacchiere inutili e scopami”, gli consiglio
“Va bene ma voglio cambiare posizione”
Giorgio si siede sopra il divano ed io sopra di lui impalandomi sul suo cazzo. Con le mani ben piantate sopra le mie chiappe, il ragazzo non può fare altro che lasciarmi scopare da solo facendo entrare ed uscire il suo bastone dal mio ano. Toccandomi l’addome, il mio amico non riesce a resistere più di tanto così mi fa alzare da sopra di lui, mi siedo sul sofà e si avvicina con il suo pene alla mia faccia. Dopo due o tre menate, Giorgio esplode sulla mia lingua e sul mio petto. Assaporo il suo nettare prelibato e poi si abbassa tra le mie cosce prendendosi in bocca il mio attrezzo. Masturbandolo mentre me lo succhia, esplodo in una sborrata che finisce direttamente dentro la sua bocca fuoriuscendo dai lati che lui prontamente ripulisce con la lingua.
“Cazzo, che scopata”, afferma
“Puoi dirlo forte”
“Certo che sai proprio utilizzarlo”, dice afferrando il mio cazzo sventolandolo a destra e a sinistra
“Anche tu nonostante fosse la tua prima volta”
“Grazie”, mi risponde arrossato “ora devo andare però”
“Resta con me, Gio’”, gli dico alzandomi dal divano abbracciandolo per i fianchi “non lasciarmi per favore, dormi con me”
“Cosa? E se i tuoi genitori ci scoprono che cosa gli diciamo?”
“Che siamo usciti, eri ubriaco e ci siamo addormentati giocando alla PlayStation”
“Come due bambini?”
“Va bene, come vuoi tu”, gli rispondo staccandomi da lui malinconicamente
“Ok, faremo come hai detto”, mi dice riportando il sereno sul mio volto
Sono ancora le 22.30 ed abbiamo il tempo di farci la doccia insieme per poi sdraiarci sul letto a guardare un po’ di televisione. Ci facciamo le coccole come due fidanzatini nonostante io ne abbia già uno anche se con Michele ho sempre l’impressione di approfittare di un ragazzo visto i suoi 14anni ancora da compiere. Addormentati, non riusciamo neanche a sentire il ritorno dei miei genitori, di Claudia e di Salvatore che poi si troviamo in cucina mentre fanno colazione.
“Giorgio”, esclama mamma “che ci fai qui?”, gli chiede
“Ho dormito qua”
“Qua? Nella camera di Giulio?”, fa papà sbalordito
“Si, siamo usciti ieri sera e poi eravamo brilli così per non farlo tornare a casa rischiando la vita, gli ho chiesto di dormire da noi ma poi ci siamo addormentati guardando la tv”
“Che romantici”, dice scherzosamente Claudia
“E’ vero, Giulio ieri sera mi ha chiamato mentre ero con Barbara per dirmi che Giorgio avrebbe dormito qua ma io mi sono dimenticato di dirvelo”, inventa Salvatore facendomi l’occhiolino
Con la copertura giusta, io e Giorgio per questa volta siamo salvi. Nei giorni successivi, Michele nota che tra noi e’ cambiato qualcosa. Sono più assente nei suoi confronti e ogni volta che usciamo anche con Giorgio, io e lui abbiamo una sintonia che con Michele sta sparendo. Dopo qualche tempo, Michele mi prende in disparte durante un pranzo con i miei genitori e i suoi e mi informa che sa ogni cosa su quanto sia successo con Giorgio. Non gliel’ha detto nessuno ma l’ha intuito e così interrompiamo la nostra relazione sebbene lui, tempo dopo, inizia a frequentare un ragazzo della sua età. La mia storia con Giorgio, seppure nell’ombra, prosegue. La nostra complicità ci porta ad adescare altri ragazzi nel locale, sempre maggiorenni. Per un po’ di tempo non ci vediamo perché vado a Brescia con la mia famiglia per assistere al matrimonio di Carlo con la sua fidanzata rimasta incinta ma al mio ritorno scopro che Giovanni, il padre di Giorgio, dopo che la moglie ha scoperto quello che faceva con il figlio, l’ha allontanato solo per evitare uno scandalo in famiglia. Per tirargli su il morale, frequentiamo quel locale che tante soddisfazioni ci darà…

FINE CAPITOLO 11

TO BE CONTINUED

QUESTA E’ LA STORIA DELLA MIA ADOLESCENZA, SCRITTA DA ME E NON COPIATA DA ALTRI SITI. NON SONO UNO SCRITTORE PROFESSIONISTA QUINDI NON BADATE MOLTO GLI EVENTUALI ERRORI.
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