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UNA STORIA INCREDIBILE (2)

07.03.2025 |
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"Direi che qualcosa ha visto”,
– “oh! Mi piace troppo..."
Seconda parte del racconto che credevo non valesse la pena di raccontare. Ma in fondo tutte le mie esperienze hanno fatto di me l’uomo che sono e mi fa piacere pensare che questi racconti possano aiutare qualcuno.È domenica, ultimo giorno del mio weekend d’amore. Guardo Lorella in silenzio mentre fa colazione di gusto. Sono uscito presto per comprare le ciambelle, sapendo che ne va pazza e quando ne fu sazia, parlai.
– “Io non mi sono mai sentito cosi”,
– “nemmeno io”,
– “intendo dire…” e qui mi interrompe,
– “intendi dire, libero di esprimere tutto quello che provi? Complice? Preda e predatore? Libero di realizzare le tue fantasie?”.
Poi si alzò, si sfilò le mutandine e mi tolse le mie, si inginocchiò e le sue labbra calde e la sua lingua si presero cura con avidità del mio sesso. Dopo si mise a cavalcioni su di me impalandosi letteralmente, mentre io la spingevo avanti e indietro.
– “Voglio essere il tuo sogno erotico più piccante, la realizzazione di tutte le tue fantasie e ne godrò come ne sto godendo adesso”,
– “dai vieni”, le dissi, “ti voglio sentire godere. Ogni volta che ti sento godere, aumenta il mio piacere”. Le passai due dita davanti le labbra che lei ingoiò e bagnò meticolosamente per poi passarle nel suo ano.
– “Vengo amore mio, vengo. Sto godendoooooo”. Quando gli spasmi dell’orgasmo si attenuano, le sussurrai:
– “hai delle fantasie terribilmente erotiche almeno per me”, dissi, “mi eccitano almeno quanto eccitano Te”,
– “qualcuna mi piacerebbe fossero più di una fantasia”, rispose,
– “ad esempio?”, chiesi,
– “due in particolare. La prima mi piacerebbe davvero che una donna ci guardasse mentre mi penetri da dietro. La seconda e che mi piacerebbe farlo con te ed un’altra donna. Però ho due timori, il primo è che non so se sopporterei vederti divertire con un’altra; la seconda e che temo potresti considerarlo un tradimento. Magari lì per lì la cosa ti intrigherebbe pure, ma poi?”,
– “certo”, risposi, “la fantasia è una cosa, metterle in pratica è un’altra. Ma se farlo anche con un’altra donna completa il tuo piacere e la sessualità, non vedo il tradimento. Lei aggiungerebbe al tuo piacere, qualcosa che non posso darti, quindi il problema non si pone. Sul condividermi dipende cosa intendi: certo mi vedrebbe nudo ed eccitato e potrebbe goderne di questo, ma tutto qui. Per il resto le mie attenzioni sarebbero comunque concentrate su di te e godrei del tuo godimento. Perché se la prendessi allora sì, che sarebbe tradimento, ma da parte mia”.
– “Ti eccita comunque la cosa”, mi disse, notando il mio rigonfiamento,
– “e me lo chiedi? Non oso immaginare il livello di piacere che potresti raggiungere in una situazione simile e probabilmente esploderei solo nel sentirti venire”,
– “oh! Sì, hai ragione, mi bagno solo a pensarci”,
– “allora lascia che ti asciughi”, la poggiai sul tavolo, le alzai le gambe e la leccai a lungo,
– “sali sul panchetto”, mi disse. Me lo prese nella sua accogliente bocca e succhiò finché non venni e non lasciò cadere nemmeno una goccia.
Facile immaginare che il mattino dopo non andai via. Chiamai la segreteria del mio reparto, annunciando che avevo la febbre alta e che avrei avuto bisogno di qualche giorno per rimettermi. Durante la colazione continuavo a sbirciare nelle sue scollature, a guardarle il sedere, a cercare di vedere il vedibile dove finivano le gambe e cominciava la minigonna. Ogni volta che la spogliavo era una scoperta, ogni volta che la penetravo un paradisiaco stordimento. Quando entravamo nel letto era come se venissimo colti da un raptus, che ci causava una momentanea incapacità di intendere.
Quel pomeriggio andiamo al supermercato e vediamo una tipa vestita come se andasse ad una serata di gala, mi attacca bottone con la scusa della scelta dei vini. Era ovvio che dei vini non gliene fregava niente. Lorella arriva proprio mentre l’apprendista mangiatrice di uomini, si complimentava con me dicendo che si vedeva che facevo molto sport e con calma, eleganza e sorridendo, gli risponde: «no signora fa molto sesso, con me naturalmente. Comunque se qualche volta si volesse unire a noi la invitiamo volentieri. Le lascio il mio numero?». La signora si allontanò facendo una faccia che palesava uno sdegno che non le apparteneva e io non riuscivo più a smettere di ridere.
– “Ma non ti posso lasciare solo un momento, roba da matti”,
– “stavo solo scegliendo il vino per noi, per questa sera”. Mi sorrise e mi baciò,
– “sì lo so, ho visto tutto. Non l’avevi neanche notata”.
La sera vino, pollo arrosto, fragole e musica di sottofondo. Alla fine della cena mi guarda e dice:
– “ho voglia di te da impazzire”,
– “anche io”, risposi.
Presi, chiudendolo nella tovaglia, tutto quello che c’era sul tavolo e lo sgombrai, sdraiai Lorella sopra e la presi da dietro senza preambolo alcuno. Venimmo tutti e due in pochi minuti. Come se servisse, il vino bevuto fece saltare ogni freno inibitore, ammesso che ce ne fossero mai stati, ma ebbero effetto sul linguaggio che perse ogni eleganza. Musica, vino e noi nudi come vermi sul divano che cantiamo e ridiamo. «Mi sa che tu hai bevuto troppo questa sera... E anche io». Poi si mise a 4 zampe sul divano e io mi sdraiai sotto di lei e cominciai a leccarla e a tormentargli i capezzoli con le mani. Poi le infilai un dito nell’ano e lì scatto il fraseggio selvaggio.
– “Oh sì dai, fammi il culo” e con le mani allargò le natiche. Gli passai la mano tra le gambe e poi inizia ad inumidire e massaggiare l’ano. Poi glielo feci prendere in bocca e la sua saliva me lo lubrifico e finalmente la presi dietro.
– fa male?”,
– “no, mi piace, dai non ti fermare, ormai si è adattato al tuo cazzo… Si dai, spaccamelo ancora, senza ritegno”, cominciai a martellare avanti e indietro con vigore. “Si cosi continua, inculami non sai quanto mi piace, tutto quello che mi fai, mi piace. Sono pazza di te… Daiiii vieni dentro”,
– “non ci sono ancora”, risposi,
– “allora continua a rompermelo fino a quando non vieni”. Aumentai il ritmo fin dove era possibile, sentivo che mancava poco ma non ci riuscivo. “Dio mio che bello mi sento aprire in due e continuo a bagnarmi. Daiii continua fino alla fine sto godendo come non mai”,
– “eccomi eccomi, sto per venire eccomi, vengooooooooooooo”,
– “sì, dai, riempimi tutta, oh bello, caldo, piacevole”. Ci sdraiammo uno accanto all’altra tirando su un plaid per non prendere freddo, dopo i fuochi di artificio. “Cosa ti eccita di più di me?”, chiese,
– “tutto”, risposi, “ma se dovessi stilare una classifica direi: La tua dolce innata eleganza sempre evidente anche nelle pose più sconvenienti; Le tue fantasie erotiche; Il profumo del tuo respiro quando sei eccitata. Afrodisiaco, profumato con un’intensità che culmina nel momento del tuo massimo piacere; La tua capacità di venire più e più volte; Il tuo inesauribile desiderio; Il profumo della tua pelle ed il profumo che hai in mezzo alle gambe: ogni volta che ci metto la testa non ne uscirei più. Tu sei, per farla breve, l’incarnazione del mio sogno erotico”.
Dalla ghiacciaia presi la bottiglia di menta bianca, ne bevvi per gelare la bocca e la lingua e poi mi tuffai tra le sue gambe. Emise un gemito intenso ed allargò meglio le gambe affinché non trovassi ostacoli e mettere la lingua più affondo possibile. Appeno sento che la lingua si scalda, bevo altra menta fino a quando non la sento godere. Dopo si alza e mi fa sedere sul divano. Prende la bottiglia della menta e si inginocchia di fronte a me beve e poi lo ingoia, lo lecca con passione, con avidità. La sua bocca fresca fa un effetto stimolante e, sta ancora lavorando con la lingua, quando io sto già per venire. «Sto per venire, non ti fermare». Mi stringe forte ai fianchi per essere sicura che non gli scappi via, che non tenti di venirle addosso come sapevo le piaceva tanto. Beve altra menta e succhia avidamente fino a che non le inondo la bocca del mio seme che si mischia al sapore della menta che lei assapora e ingoia con piacere.
Lorella aveva una stanzetta attrezzato da piccola palestra con panca, pesi ed elastici. Durante la libera uscita del pomeriggio, trascorrevamo la giornata tra massaggi, un po’ di attività fisica, prendere il sole nudi sul terrazzo e sesso, tanto sesso. Il terrazzo era a vista panoramica e non c’erano palazzi intorno per cui non potevamo essere visti. Per di più gli appartamenti adiacenti, quelli inferiori e l’unico superiore, erano vuoti. In un solo punto, all’angolo sinistro la visuale si affacciava sull’ala esterna di un altro palazzo e comunque solo dall’ultimo piano di quello stabile si poteva guardare con piena visuale nel nostro. Cominciava a fare caldo e cominciamo a fare l’amore sul terrazzo. Nessuno ci vedeva, nessuno ci sentiva e le stelle e la luna come tetto aumentavano la nostra eccitazione. Le piaceva guardare la luna e quella sera la vista migliore si aveva dall’angolo di terrazzo che affacciava sullo spicchio del palazzo di fronte. Portò una poltroncina comoda a ridosso della ringhiera e si poggiò in ginocchio sulla poltrona poggiando i gomiti sul parapetto del terrazzo.
Versai due bicchieri di vino e gliene porsi uno, dopo averla baciata. Come al solito eravamo completamente nudi. Mi inginocchiai dietro di lei le allargai le natiche con le mani e infilai la lingua nel suo ano. «Uhm! che bello, mi piace così». Quando infilai le dita nella sua fessura, non incontrai ostacoli, allargò le gambe un po’ di più per agevolarmi e goderne. Si bagnò velocemente. Mi alzai e la presi da dietro tenendola per i fianchi, Lei abbassò la testa ed inarcò la schiena per accogliermi meglio. Dall’ultimo piano del palazzo di fronte si accese una luce da una finestra, da cui si vedeva distintamente una donna.
– “C’è una donna che ci guarda”, dissi. In realtà non ero sicuro ci avesse visto. Noi eravamo in penombra e benché la serata fosse molto luminosa, non avrebbe potuto che intravedere delle ombre.
– “Oh sì, che bello, lo sai che mi piace essere guardata. E com’è?”,
– “carina, penso intorno ai 40, bionda capelli lunghi”,
– “daiiii, sto per venire, che eccitazione. Ci vede bene?”,
– “non direi, vede sicuramente delle ombre che si muovono. Adesso ha acceso la luce sul balcone ed uscita fuori e guarda proprio qui. Direi che qualcosa ha visto”,
– “oh! Mi piace troppo. Non resisto più” ed in quell’eccitazione incontrollabile allunga una mano ed accese la luce sul terrazzo. “Daiiii non fermarti, più veloce, più veloce siiiiiii vengoooooooo, vengooooo, godo come non mai”,
– “sto per venire anche io”, dissi,
– “no aspetta ti prego aspetta”, si sfilò, si mise di fianco a me in modo da non impedire la vista alla nostra spettatrice e cominciò a masturbarmi platealmente, poi lo prese in bocca e quando stavo per venire, tornò a masturbarmi e mi fece venire sul suo seno. La donna sul terrazzo ci lanciò un bacio con le mani, si sfilò velocemente quello che aveva in dosso e si fece apprezzare nuda, girò di 360 gradi su stessa in modo che potessimo apprezzare tutte le sue grazie, ci lanciò un altro bacio spense la luce e rientrò.
– “Wow, sportiva la signora”, dissi,
– “perché noi no?”, rispose e scoppiammo a ridere.
Il mattino dopo, nella buca delle lettere, Lorella trovò un biglietto che diceva: «GRAZIE!!!» e nell’angolo in basso, «Int. 13». Non sapendo quale fosse il nostro interno, aveva messo lo stesso biglietto in diverse buche, sicura che solo i veri destinatari del messaggio avrebbero capito. Lorella prese una penna e sulla parte bianca del biglietto rispose: «Grazie a Te! Hai reso la nostra serata più eccitante del solito e, ti assicuro, non è facile. Int. 11» e mettiamo il biglietto nella sua buca delle lettere.
Nel pomeriggio, quando tornai da Lorella, notai che nella buca delle lettere c’era una busta bianca. Dentro un foglio su cui era scritto: «Ma vedere più da vicino no?», con una serie di faccette sorridenti.
– “Mi piace questa donna”, disse Lorella, “sento che diventeremo amiche. Puoi organizzare qualcosa per… avvicinarci?”,
– “certo, scriviamo un bigliettino e facciamole sapere che accettiamo”,
– “sei proprio un tesoro. Mi sto eccitando al solo pensarci”.
La mattina dopo, mentre ero a lezione, Lorella si incontra con la signora nel bar sotto casa.
– “Ciaooo, sono Alessia e grazie per questo. Sono stanca di parlare con il gatto”,
– “ma figurati, anche a noi fa piacere interagire con qualcuno, specie se interessante e sportiva come te”,
– “facciamo stile reality show, voi entrate nella mia vita e io nella vostra, fate quello che fate sempre, in piena libertà e io farò lo stesso”,
– “ti è piaciuta la scena sul terrazzo?”,
– “moltissimo. Il tuo uomo è bello ed in gran forma, complimenti per la scelta. È tanto che vi conoscete?”,
– “un giorno, un mese, una vita intera. Non saprei”,
– “ho avuto subito l’impressione che fra voi c’è molta intesa”,
– “sì, quando siamo in giro, mi guarda sempre il culo e dice che non riesce a smettere di farlo. Cosi come sbircia nella mia scollatura”.
Quella sera stessa Lorella invita a cena Alessia e quando arrivo, loro erano sul divano e ridevano a crepapelle. La tavola è imbandita ed il vino era già nei calici. Alziamo i calici e brindiamo a noi. Finita la cena, andiamo in camera e le ragazze si mettono comode. Alessia si spoglia come non ci fossimo ed indossa il minimo indispensabile. Una camicetta larga legata in vita che a malapena contiene il suo bel seno, uno short praticamente trasparente senza slip che poco spazio lascia all’immaginazione. Io e Lorella guardavamo questa cosa con crescente eccitazione e all’unisono la mia mano finì tra le sue cosce e la sua tra le mie. «Scusate, ma così sto decisamente più fresca». D’altra parte noi non eravamo molto più vestiti di lei. Io avevo praticamente solo un paio di box e Lorella una maglietta bianca trasparente, un tanga e le immancabili scarpe col tacco 12.
– “Nessun problema, niente formalismi tra noi, questa sera», disse Alessia,
– “senti scusa se te lo chiedo, puoi anche non rispondere se vuoi, ma da dove viene così tanta disponibilità?”,
– “È una storia lunga comunque ve racconto cercando di sintetizzare. Oggi faccio la direttrice delle vendite in una grande azienda, vivo e guadagno bene. Ma ai tempi dell’università facevo la fame e non sapevo come sbarcare il lunario. Ad ogni scadenza della retta universitaria rischiavo di dover rinunciare agli studi. Dopo due anni di questa agonia chiedo ad una compagna di corso se aveva un’idea su come tirar su un po’ di soldi. Per farla breve mi presentò ad un produttore di film hard, specializzato in pellicole erotiche per donne. Per tre anni fino alla laurea ho girato quei film, poi ovviamente ho smesso”. Tra me e me pensai di aver perso la classica occasione di stare zitto,
– “scusami”, dissi, “non volevo farti rievocare tristi ricordi”,
– “nessun problema, io non rinnego niente delle mie scelte, senza quei film non mi sarei mai laureata e oggi starei molto peggio. Peccato che il mio Ex non la pensasse cosi. Un mese fa, ha trovato nel mio Pc un paio di questi film che avevo conservato e mi ha mollato su due piedi. Dimmi, da uomo, è una cosa così terribile scoprire che la tua donna in gioventù ha girato dei film porno?”,
– “vediamo se ho capito”, risposi, “il tuo Ex ha trovato dei filmini che ti riguardavano, girati diciamo 15 anni prima, quando non ti conosceva, ficcando il naso dove non avrebbe dovuto e ti lascia?”,
– “sì”, rispose Alessia,
– “allora la spiegazione è una sola: era un vero coglione. Però, se posso, ti do, da uomo, un consiglio per il futuro. Al tuo prossimo ragazzo, raccontagli tu questa storia, così decide subito che fare. E magari faglieli anche vedere, potrebbero piacergli”,
– “dubito che questo genere possano piacere più di tanto ad un uomo”,
– “perché?”, chiesi,
– “i film porno che eccitano di più le donne sono quelli Gay Maschili. Si prendono due attori gay e si mettono sul set con una donna etero. La donna serve per far immedesimare la spettatrice come protagonista della scena e per rendere la stessa bisex”,
– “capito, grazie non li voglio vedere, fai come avessi accettato”,
– “magari una volta ce li possiamo vedere io e te”, disse Alessia a Lorella,
– “perché no!”, rispose, “sono curiosa” e, vedendo la mia faccia un po’ schifata, si misero a ridere.
– “Però ora voglio ricambiare lo spettacolo di ieri…”, disse Alessia ed inizia a muoversi in modo sensuale e ammiccante.
Lo spogliarello fu davvero sexy e finì con lei che si masturba con un Toy vibrante mentre geme. Noi cominciammo a baciarci e toccarci fino a perdere il totale controllo ed eccitati all’idea di venire guardati. La presi in modo che tutti e due potessimo continuare a guardarla eccitarsi e masturbarsi fino a che sia Lorella che Alessia non vennero. Poi toccò a me. Lorella mi mise in piedi e si inginocchiò masturbandomi e prendendomelo in bocca.
– “Si brava così”, diceva Alessia, “siete bellissimi mi state per far godere di nuovo”,
– “eccomi, eccomi”, dissi, “vengooooo” e venni su Lorella ovunque. Poi, come se niente fosse, Alessia ci invitò a fare un brindisi a tutti noi, così tutti nudi, con i calici in mano… brindammo.
La sera successiva si presentò da noi con un vestitino leggerissimo direi praticamente trasparente alla luce e una borsa con vino, dolce e altre cose. Stappai una delle bottiglie di vino e lo versai per fare un brindisi. Alessia si fece portare del ghiaccio, cosa strana per me visto che il vino era rosso. Mentre beveva, notò subito il nostro lettino per i massaggi.
– “Un lettino professionale che bello. Sai che sono bravissima a fare i massaggi?”, disse a Lorella,
– “allora quasi quasi ne approfitto”, rispose sorridendo,
– “dai sono pronta, prendi le essenze e gli olii che vuoi utilizzare”.
Sapevamo già come sarebbe andata a finire e l’eccitazione in me crebbe a vista d’occhio. Lei si sdraiò pancia sotto sul lettino e la nostra amica iniziò il massaggio dal collo, poi scese progressivamente sulle spalle e sui fianchi. Arrivata ai glutei, le sfilò il tanga, li massaggiò energicamente per poi scendere sulle gambe, prima una poi l’altra e si soffermò a lungo sui piedi. Risalendo iniziò a massaggiare gli interni coscia, Lorella allargò leggermente le gambe per favorire l’operazione e la mano passò velocemente dall’interno coscia alla sua fighetta, che causò in lei l’emissione di un sospiro di piacere. «Adesso girati”, disse Alessia e Lorella si girò.
Ricominciò dal collo per passare ai seni ed i sospiri cominciarono a diventare gemiti. Quando le mani tornarono nella sua fighetta, lei alzo le gambe e le allargò di più, facendomi segno di avvicinarmi. Lo feci togliendomi gli slip mentre Lorella iniziò a masturbarmi gemendo sempre di più. Alessia prese due cubetti di ghiaccio e se li lasciò sciogliere in bocca e, quando la lingua fu sufficientemente gelata infilò la testa tra le sue gambe e cominciò a leccarla velocemente. Mi avvicinai di più e la invitai a prendermelo in bocca, cosa che fece con piacere ed avidità. «Oh siiiii! Mi state facendo impazzire come non mai… sto per venire… siiii… godooooooooo… è bellissimo». E come non avesse appena avuto un orgasmo, mi chiese di prenderla subito.
Mi spostai in fondo al lettino e la tirai verso di me fino al bordo, le alzai le gambe poggiandole sulle mie spalle e la penetrai a lungo, fino a quando la sentii venire di nuovo, mentre Alessia la baciava sul collo e le stringeva i capezzoli con le mani.
– “Adesso tocca a te”, disse Lorella ad Alessia,
– “siii! Dai, ragazzi, scopatemi tutta”, rispose.
Si sdraiò sul lettino e senza tanti preamboli allargò le gambe e Lorella mise la mano tra sue cosce. Era talmente bagnata che le dita scivolarono dentro da sole. Mentre con le dita entrava e usciva dalla sua fighetta, con la lingua e le labbra le stuzzicava il clitoride. In meno di 60 secondi, Alessia ebbe un orgasmo idilliaco. Io le guardavo e mi masturbavo selvaggiamente, ma continuavo a non venire. Lorella sapeva che non mi sarei fatto toccare ne avrei toccato Alessia. Allora mi ingannarono. Mi trascinarono sul letto e Lorella si mise cavalcioni su di me e si impalò, avviando uno smorza candela fantastico, mentre Alessia era dietro di lei. Poi si sfilò e si gettò su di me baciandomi con passione mentre Alessia me lo prese in bocca a tradimento e Lorella, col suo corpo mi impediva di sfilarmi. In realtà avrei potuto alzarla di peso, ma non capivo più niente e lasciai fare. «Sto per venireeeeee», dissi.
Alessia staccò la sua bocca, lo prese in mano e lo pilotò nella fighetta di Lorella, dove ebbi un orgasmo intenso, lungo ed appagante. Per qualche minuto restai steso sul lettino appagato e senza dire una sola parola. Poi mi addormentai per una trentina di minuti. Quando mi svegliai sentivo che erano in camera da letto a parlare e ridere molto serenamente.
– “Il tuo uomo”, disse Alessia, “non mi ha toccato nemmeno con un dito”,
– “…e non lo farebbe neanche se glielo chiedessi io”, rispose Lorella; “vedi anche se questa cosa a tre gli fa perdere la testa, Bruno pensa che debba comunque essere io l’oggetto del desiderio. Perché quello che lo eccita di più, è sapere che questa cosa mi manda veramente in estasi”. Poi gli raccontò la mia filosofia sul completamento del desiderio sessuale.
– “Forse me ne devo andare, non so se sia stato giusto essermi messa in mezzo a Voi, non vorrei essere magari la causa della rovina di una cosa così bella, disse la nostra amica”,
– “ma che dici”, rispose Lorella, “tranquilla. Tu non hai tolto e non toglierai niente alla nostra storia. Anzi sta aggiungendo qualcosa. Tu sei una nostra amica molto intima che ci stai donando nuove sensazioni, stai trasformando in realtà le nostre più eccitanti fantasie. Siedi e bevi un altro po’ di vino”,
– “ok”, disse Alessia,
– “senti, visto che adesso Bruno dorme, vuoi vedere uno di quei film che ho girato?”,
– “te li sei portati dietro?”,
– “sì e non solo quelli… vedrai”, disse.
Si misero sedute una accanto all’altra e fecero partire il film. La trama banalissima. Alessia è nel film la moglie di uno dei due uomini che, rientrando prima a casa li trova nudi sul divano che si masturbano a vicenda. Per nulla scossa dalla cosa si avvicina allo sconosciuto e dice: «scommetti che sono più brava di lui a farlo?» e così dicendo, glielo prende in mano e poi in bocca. Il marito si alza va dietro di Lei le sfila le mutandine e la prende con vigore. La scena comincia ad eccitare le due donne e, non poco. Poi i due uomini si scambiano la parte, ora Lei prende in bocca quello del marito mentre l’altro la prende da dietro. A questo punto ogni controllo è andato, le mani di una sono in mezzo alle gambe dell’altra e si baciano mentre il film va avanti. Tralascio le scene gay perché qui non rilevano e arrivo subito al punto che le fa bagnare senza ritegno. Lei si mette a cavalcioni del marito che la penetra nella fighetta, tirandola a sé, mentre l’altro uomo la penetra nell’ano.
«Oh siiii» fa Alessia, «questa è una delle rarissime volte che sono venuta sul set, mentre ne prendevo due contemporaneamente». Detto questo, prese dalla borsa un toy due teste dalla borsa. Alessia si mise seduta su una sedia, alzò ed allargò le gambe ed inserì una delle due teste nella sua fighetta. Lei si mise a cavalcioni sopra Lorella, abbassandosi finché l’altra testa non entrò nella sua e poi si spinsero una contro l’altra fino ad ingoiare completamente il toy.
Dopo qualche minuto si alzarono e mi raggiunsero in camera da letto. Ripeterono l’operazione ed il toy le penetrò di nuovo entrambe. Alessia si stese sul letto, tirandosi Lorella a sé, in modo che lei rimanesse alla pecorina sul bordo del letto. Cominciai a leccarle il buchetto per inumidirlo e poi la lubrificai per bene, cosi come lubrificai il mio membro, iniziando lentamente a spingerlo dentro.
«Oh siiii, è bellissimo… dai scopatemi fino alla morte…. dai sfondami si, si, siiiiii, non fermatevi… lo voglio, lo voglio, siiiiiiii, vienimi nel culo, inondami… ecco, io sto venendo godoooooooooooo… è meravigliosoooooo… siiiiiiiii». Anche Alessia venne di gusto, lanciando gemiti così forti che temevo potessero sentirla i vicini. Il toy vibrante continuava il suo lavoro e loro continuavano a rimanere incollate mentre io continuavo a spingerglielo nel culo sempre più velocemente. E cosi, dopo non so più quante volte, le due sono venute ed anche io ebbi il mio meritato orgasmo, inondandole il culo del mio caldo seme.
Ora che ne ho parlato, mi rendo conto che ne è valsa la pena raccontare quella breve parentesi con Lorella. L’ultima volta che l’ho sentita, mi disse che viveva con Alessia ed erano ormai una coppia fissa felice. Sono felice per loro e per avermi fatto vivere una esperienza formativa per il mio carattere.
FINE
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