Lui & Lei
LA VACANZA IN SARDEGNA (2)

06.04.2025 |
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"Giorgia le stava di fianco e continuò ad accarezzare il mio corpo mentre leccava i capezzoli di Azzurra..."
Continua il racconto della mia vacanza de giugno del 1973. Essendoci 2 stanze entrambe con un letto matrimoniale ed uno singolo accanto, decidemmo di dividerci simmetricamente: io con Ilaria e Giorgia, da un lato, mentre dall’altra, Alberto, con Azzurra e Martina. Lasciai il lettone alle ragazze e mi spogliai, restando in slip e infilandomi sotto le lenzuola. Entrarono poi le ragazze dentro i loro accappatoi chiedendomi se avessi comprato anche dei pigiami o comunque indumenti per la notte. Risposi che mi ero dimenticato, ma che potevo prestare loro delle maglie e dei pantaloncini che di solito portavo per la palestra. Loro, quasi rincuorate, si levarono gli accappatoi e si infilarono nude a letto, ammettendo che per fortuna non avevo comprato nulla per loro. Mi stupivano sempre di più quelle fanciulle. Dopo poco ci addormentammo stanchi dalla lunga giornata.
Mi svegliai che era quasi mattina, perché vedevo già qualche barlume di luce dalle finestre. Andai in bagno e tornai rapidamente a letto. Muovendomi a tentoni nell’oscurità, sentii che nel letto c’è già qualcuno. Pensai che una delle due ragazze, mi voleva fare una sorpresa… Chiesi un paio di volte chi sia, ma non sentendo risposta, infilai le mani sotto il lenzuolo e sentii la pelle vellutata di una delle ragazze: forse di Ilaria o forse di Giorgia. Accarezzai la pelle nuda e sentii il viso ed i capelli ma, avendo tutte e due i capelli corti, non riuscivo a capire chi fosse delle due. Scesi con le mani e palpai il seno: erano due belle tette di piccole dimensioni, sode e ben toniche; pizzicai i due capezzoli che erano ben duri e dritti facendo emergere un leggero sospiro smorzato. Non contento, scesi ancora con le mani sulla pancia, fino alla base del pube, sentendo due belle labbra lisce e glabre. Le allargai leggermente e, infilando un dito dentro, sentii un giocattolino metallico sul clitoride. Immediatamente mi accorsi che era Ilaria; amavo tantissimo quel cosino e che tanto piaceva anche a lei, da come si comportava nel momento in cui lo torturavo. Mi abbassai e incominciai a leccarle tutta la patata.
Ancora oggi mi piace molto leccare la patata, soprattutto se è ben liscia e depilata come lo era la sua. Continuai così per qualche minuto, finché non mi sentii tirare da dietro, allontanandomi dal mio giocattolo. Era Giorgia che, gelosa del trattamento che facevo all’amica, voleva avere la sua dose. Mi gettai quasi di peso sul lettone e si stese a gambe aperte davanti a me. Il messaggio era chiaro e mi misi subito all’opera. Leccavo e mordicchiavo tutto il suo fiore, passando dalle labbra al clitoride senza fermarmi. Intanto anche Ilaria si era sdraiata accanto all’amica, invocando di non dimenticarmi di lei. Allora, preso, dalla foga, leccavo una e giocavo con le dita con l’altra. Mi alternavo così varie volte, portandole sempre sul filo del godimento ma fermandomi un attimo prima. Dopo varie volte che mi staccavo dalla patata di Giorgia, arrabbiata mi spintonò via e si sdraiò lei stessa su Ilaria, creando il più classico dei 69. Le due ragazze, ormai molto eccitate, continuarono così a stuzzicarsi a vicenda finché, dopo nemmeno un minuto, esplosero entrambe con due urletti soffocati ma pieni di passione. Le due ragazze ormai avevano resistito troppo e volevano godere. Allora toccò a me arrabbiarmi: loro avevano goduto ed io no: dopo tutta la «fatica» per farle eccitare. Le due ragazze si guardarono negli occhi e si fiondarono su di me, afferrandomi l’uccello con foga. Ilaria lo ingoiò tutto mentre Giorgia continuava ad accarezzarmi il culo e le palle. Continuarono per vari minuti, scambiandosi ogni tanto, fino a che, mentre Giorgia mi spompinava per bene, sentii Ilaria che mi afferrava con vigore una chiappa e mi diede una sonora sberla sul culo. Fu come un proiettile che mi colpì. Esplosi in un poderoso orgasmo, riempiendo tutta la bocca di Giorgia che continuava spedita a succhiare tutto il mio uccello.
Aveva ormai la bocca strapiena ed estrasse il mio uccello gioco dalla sua bocca. Con ancora Giorgia piena del mio seme, Ilaria le si avvicinò e si diedero un passionale bacio, scambiandosi parte del seme. Entrambe rimasero incollate per un po’, gustandosi il sapore del mio orgasmo. Poi finalmente si staccarono, mi guardarono negli occhi e ingoiarono tutto, gustandoselo appieno. Poi Giorgia, non ancora sazia me lo riprese in bocca e lo pulì perfettamente. Ingoiato le ultime gocce, ci stendemmo, stanchi e contenti, sul lettone e ci addormentammo tutti nudi ed abbracciati.
Ci svegliammo con un bagliore improvviso: era Azzurra che ci aveva scattato una foto. Nemmeno il tempo di capire cosa era successo che vedemmo una raffica di altri flash che ci abbagliarono. Azzurra stava facendo un vero e proprio book di noi tre nudi sul letto. Le due ragazze, forse fingendo imbarazzo si lanciarono sotto le lenzuola, mentre io con molta nonchalance mi rimisi gli slip ed uscii dalla stanza. Mentre uscivo, incrociai proprio Azzurra che stava appoggiata sullo stipite ad aspettare non so cosa. Mi avvicinai a lei e, afferrandole una chiappa, le chiesi sotto voce quanto fosse invidiosa a non essere stata lì fra di noi. Lei ammise solamente quanto era curiosa e lo avrebbe voluto scoprire prima possibile.
Dopo essere stati tutti in bagno, ci trovammo fugacemente attorno alla tavola a fare colazione. Parlammo della meta di quel giorno e di come e quanto le nostre ragazze volessero prendere un po’ di sole, perché attirate dalla tintarella di inizio stagione. Quando finimmo di mangiare, ci preparammo e, indossati già i nostri costumi, fummo pronti a partire. Mancava solo Azzurra che si era attardata a chattare col cellulare e ancora non si era preparata. Ormai eravamo già sulla porta mentre lei era ancora in bagno e, per velocizzare le dissi che le avrei preparato io il costume e lo avrei messo nello zaino. Così entrai nella sua camera e vidi sul letto il suo piccolo bikini che, come gli altri, era formato da due triangolini che ricoprivano le tette e una brasiliana molto sottile per la parte bassa. Mi venne in mente di fargliela pagare per il fatto che ci stava facendo tardare. Presi le mutandine e le misi in borsa, mentre riposi il reggiseno nel cassetto: quel giorno sarebbe stata in topless tutto il giorno.
Arrivati in spiaggia posizionammo le nostre cose: era una bellissima spiaggia attrezzata con degli ombrelloni di paglia. La spiaggia era enorme, tutta di finissima sabbia incontaminata. Ci spogliammo ed Azzurra reclamò il suo costume per andare in cabina a cambiarsi. Le dissi di non fare la stupida e che si sarebbe dovuta cambiare lì. Le sue amiche la accerchiarono con i teli e vidi che si toglieva la canottiera e gli shorts. Aspettai che mi passasse anche le mutandine che indossava ma vidi che rimase ferma a guardarmi. La porcellina era uscita senza gli indumenti intimi ed io, non credendo ai miei occhi, le dissi di mostrarsi. Si girò un po’ di spalle, abbassò il telo e mi mostrò tutto il suo fianco nudo. Aveva veramente un bel fisico, magro e asciutto. Le passai il tanga e vidi che velocemente se lo infilò, poi mi chiese anche il restante pezzo del costume. Io, con fare deciso, le dissi che, per punizione al suo ritardo, quel giorno sarebbe stata in topless tutto il giorno.
– “Bruno, non scherzare, passami il reggiseno”, disse Azzurra, imbarazzata,
– Ti ripeto che non l’ho portato, anzi mi prendo anche la canottiera, così dovrai restare in topless fino a casa.
Azzurra continuò a gesticolare insultandomi, ma la parola andava rispettata e misi la canottiera nello zaino, così come gli shorts, in modo tale da rimanere con la patata scoperta. Continuò a imprecare per il gesto fatto e mi minacciò di farmela pagare, promettendomi di subire la stessa punizione. Chiaramente, con gesto di sfida, accettai le sua provocazioni e affermai che non c’è l’avrebbe fatta mai: ero più forte e le ricordai che era stata lei che era venuta al mare senza intimo. Infatti era liberissima di indossare le mutandine ed il reggiseno che si sarebbe portata, ma alla porcellina piaceva esibirsi in pubblico ed io la accontentai.
In pratica sarebbe rimasta con solo il tanga tutta la giornata, sia che fossimo stati in spiaggia oppure no. Vidi che, arrabbiata, si sdraiò a pancia in giù mostrando soltanto le sue forme posteriori, esibendo un culetto meraviglioso, interrotto solo dal leggero tessuto del tanga. Passarono i minuti e, piano piano, la vidi sempre più a suo agio con la situazione ed io ne approfittai per rincarare la dose: proposi di giocare a beach volley.
Facemmo un bel 3 contro 3 e proposi di formare la squadra con io, Azzurra e Martina contro gli altri. Azzurra e la sua amica si guardarono e stranamente accettarono con gioia. Mi sembrò strano il fatto che Azzurra non obiettò. Ci incamminammo al bagno e io feci in modo di esibire Azzurra il più possibile fra gli altri bagnanti. Era molto eccitante camminare a fianco di una bella ragazza in topless che attirava su di sé tutti gli sguardi dei ragazzi vicini. Con molto vanto, la abbracciai, camminando a fianco con lei, quasi esibendo la mia preda agli altri, sottolineando quanto lei fosse lì con me e non con gli altri. Iniziammo a giocare e, subito vidi le sue forme, muoversi sinuosamente sulla sabbia. Era uno spettacolo: avevamo attirato già numerosi ragazzi attorno al campo con occhi solo per lei. Dopo un po’ che giocavamo e, dopo un bel po’ di esibizione di Azzurra, vidi che su una palla, palesemente mia, si avvicinò anche lei e, buttandosi per prenderla, mi saltò praticamente addosso e insieme cademmo sulla sabbia. Lei era sdraiata su di me, sentendo chiaramente il duro dei suoi capezzoli sul mio petto. Quasi involontariamente le misi le mani sul culo per girarla e spostarla, mentre lei, aspettando il momento giusto e aggrappandosi ai miei slip, li tirò giù fino alle caviglie, mostrando a tutti il mio cazzo semieretto per la situazione provocante. Riuscì a bloccala prima che li sfilasse del tutto ma, divincolandomi, rimasi qualche minuto nudo avvinghiato a lei. Inutile a dirsi che la mia erezione crebbe, diventando imponente ed il mio pene svettò imperioso verso l’alto. Allora anche Martina andò in soccorso all’amica e provò a tirare via il costume, ma rimase senza reggiseno perché si era slacciato quasi immediatamente e con un lembo della mutandina rotto. In pratica rimase sdraiata a terra in topless e con mezza patata che si intravedeva fra il tessuto.
Eravamo ormai l’attrazione principale del momento: due ragazze seminude sulla spiaggia; Azzurra ancora in topless che, dopo la nostra lotta, aveva anche le mutandine che le arrivano a metà coscia. In pratica era completamente nuda, alla mercé di tutti. Prontamente si tirò su l’unico indumento che aveva, ma ormai aveva mostrato la sua bellissima patatina stretta e depilata. Martina forse era messa peggio, poiché era senza reggiseno ed in più aveva anche le mutandine ormai stracciate. Provò ad allacciare quello che restava della mutandina ma niente da fare. Si sdraiò sul telo e si coprì interamente con un altro. Era racchiusa nel suo bozzolo mentre le si avvicinò Ilaria, con fare materno e le si fece dare quel che restava della parte sotto del costume, ormai inutile e si vide Martina che, da sotto si era slacciata l’indumento, rimanendo così completamente nuda sotto al telo.
Ovviamente dopo qualche attimo, Martina fu oggetto di scherzo da parte mia e, inspiegabilmente, di Azzurra che la accusava di aver finto di volerla salvare da me, ma con lo scopo di rimanere nuda per semplice esibizionismo. Perciò le sfilò il telo e la mostrò a tutti come mamma l’aveva fatta. Ora era sdraiata, nuda, accaldata dal movimento e, non appena tirò via il telo, ci accorgemmo che l’amica aveva ragione. Martina, sotto al telo aveva una mano su un seno, intento a tormentare quel povero capezzolo, ma soprattutto l’altra, con due dita nascoste dentro la sua patata. Quelle ragazze erano sempre più porcelline e, appena scoperta Martina, provò a ricomporsi, fingendo imbarazzo e cercando di coprirsi proprio in quei punti suoi di divertimento, ma ormai era stata scoperta.
Presi la palla al balzo e, quasi gridando, affermai che per Martina ora la vacanza si sarebbe trasformata in una naturista e le sarà proibito indossare qualsiasi tipo di costume al mare e di intimo sotto i vestiti. Considerando i pochi vestiti che aveva, praticamente sarà stata sempre nuda e ben visibile da tutti. Fingendosi alterata, ammise che avrebbe accettato la sfida, tanto era da un po’ di tempo che voleva provare a prendere il sole integralmente. Tolse le mani dalle zone pudiche e le portò dietro alla testa, ammettendo che se doveva rimanere nuda, allora che ne avrebbe approfittato. Allargò anche un po’ le gambe e mise in mostra tutta la sua bellezza. Il suo fiore era praticamente aperto davanti a tutti e si notò chiaramente del lucido e brillante al suo interno: si era effettivamente eccitata prima e ora era tutta bagnata.
Finita la giornata, Martina era rimasta tutto il tempo a dare spettacolo in spiaggia, prendendo il sole come un geco ed esibendo per intero il suo fisico statuario. A volte a pancia in su, assicurandosi di spalmarsi per bene la crema abbronzante sul seno e nell’interno coscia, mostrando il suo bel culetto e facendosi aiutare a turno dalle altre ragazze a spalmarla dietro. Notai con piacere che, sia Giorgia che Ilaria, avevano toccato con molto entusiasmo l’amica, tant’è che spesso vidi Ilaria addentrarsi con un paio di dita nella figa di Martina che in quel momento invocava solo un orgasmo.
Raccogliemmo le nostre cose e ci vestimmo. Martina, quindi indossava il suo leggero copri sole colorato e si incamminò in mezzo a noi. La macchina era lontana e percorremmo un bel po’ di strada in mezzo ad altra gente. Notammo un singolare imbarazzo di Martina a girare in quelle condizioni, forse l’ambiente della spiaggia la rassicurava, mentre la strada molto meno. Comunque arrivammo alla macchina, caricammo tutto e tornammo verso la casa. Io, come sempre mi sedetti dietro fra due ragazze e da un lato avevo Ilaria mentre dall’altro, proprio Martina. Sapere di avere al fianco Martina che indossava solamente il vestitino e niente altro, mi eccitava moltissimo, soprattutto dopo averla vista tutto il giorno nuda al sole. Martina lo capì e approfittò di ogni curva per venirmi addosso e farsi toccare sopra e sotto al vestito. Ilaria ovviamente, essendo per natura anche lei esibizionista e gelosa, notò il mio gioco di sguardi e carezze fra me e l’amica ed iniziò a richiedere attenzioni. Sapeva quanto io impazzivo per il suo piercing sul clitoride e, facendo battute sulla mancanza di intimo di Martina, la ritrovai con il suo costume in mano ed il suo vestito arrotolato attorno alla vita. In pratica era completamente nuda, seduta affianco a me. Mi afferrò la mano e portò il mio indice sul suo giocattolino, intimandomi di giocarci a mio piacere mentre io non aspettavo altro. Continuai a pizzicarlo con le due dita ed a torturarlo. La vedevo sempre più eccitata ed ansimante. Anche Martina, gelosa come l’amica, mi afferrò la mano e si infilò il mio indice ed il medio dentro la sua figa. Che porcelle, ma che soddisfazioni che mi diedero quelle ragazze.
Provai a spingermi ancora più in là… dissi che io avrei «giocato» e avrei permesso di «giocare» solo alle ragazze senza intimo. Non avrebbero dovuto più portare intimo né di giorno né di sera, tanto meno a casa e durante la notte. Ilaria all’istante abbassò il finestrino e gettò il suo ridottissimo costume fuori, ammettendo che era disposta anche a girare nuda purché io avessi continuato a soddisfarla così e che avrei dovuto farla venire subito poiché era troppo eccitata. E così fu: mi chinai verso di lei e, mentre le infilai quattro dita dentro la sua bella fighetta depilata, le mordicchiai un capezzolo, facendola letteralmente sobbalzare sul sedile. Fu il colpo di grazia… quattro o cinque spinte decise con le mie dita dentro di lei e scoppiò in un urlo perentorio, garanzia del suo vigoroso orgasmo appena sentito. Fortunatamente eravamo quasi arrivati e le due ragazze fecero appena in tempo a sistemarsi ed a rimettersi il proprio vestitino.
Mancava poco alla fine della vacanza, ma il bello stava proprio per giungere in quel momento. Salimmo in casa e ci preparammo per la serata. Fui il primo ad andare a fare la doccia e, spogliandomi in camera, entrai in bagno già in accappatoio. Feci per chiudere la porta, ma una mano si infilò in mezzo e la riaprì. Era Giorgia, ancora in bikini dalla spiaggia che entrò e chiuse la porta, seguita a ruota da Azzurra, anche lei in tenuta da spiaggia. Entrarono e si liberarono immediatamente dei costumi e, una volta nude davanti a me, si esibirono in una mini sfilata, mostrandomi i loro corpi perfetti: avevano due fisici diversi, poiché Azzurra era alta e asciutta, mentre Giorgia era leggermente più bassa ed in carne. Entrambe, a esibirsi così nude, facevano il loro effetto ed il mio membro, da sotto l’accappatoio, lo rilevò all’istante. Vidi Azzurra che andò nel suo beauty case e prese le forbici ed iniziò a sminuzzare il suo costume. Una volta terminato, Giorgia le strappò le forbici e fece la stessa cosa. Entrambe all’unisono esclamarono che ora erano pronte e desiderose a godere. Letteralmente mi saltarono addosso e mi tolsero l’accappatoio. Mi stesero sul pavimento ed Azzurra iniziò subito a succhiarmi l’uccello ormai in tiro da un po’. Giorgia le stava di fianco e continuò ad accarezzare il mio corpo mentre leccava i capezzoli di Azzurra. Continuammo così per poco, perché Giorgia volle subito la sua dose di cazzo in bocca e spinse quasi via l’amica prendendone il suo posto.
Adoravo quelle ragazze. Sentii Giorgia che all’improvviso si staccò, ma non lasciò spazio all’amica che la tenne a distanza; vidi che si alzò per poi risedersi sopra di me; mi si era letteralmente impalata sopra, infilandosi il mio uccello di botto dentro la sua bella fighetta ormai bagnata. Azzurra non ci vide più e si inginocchiò difronte all’amica concedendomi il suo fiore davanti alla faccia. Capii subito cosa fare e incominciai a leccarle tutta la figa, penetrandola di volta in volta con un paio dita. Le ragazze erano estremamente eccitate e lo si capiva da quanto si contorcevano sopra di me! Tempo qualche minuto ed Azzurra reclamò il cambio. Giorgia le intimò di aspettare un secondo e capii immediatamente perché: dopo pochi secondi Giorgia si alzò di colpo e mi inondò dei suoi umori con alcuni getti copiosi.
Giorgia aveva veramente goduto, mostrandomi tutta la sua eccitazione. Poi fecero il cambio. Azzurra si impalò su di me anche lei quasi di slancio, mentre Giorgia, appena soddisfatta, prima si lanciò a leccare il seno dell’amica che iniziò a gemere all’istante, poi non contenta, si inginocchiò di fronte per subire il mio stesso trattamento che avevo riservato all’amica. Inutile dire che io stavo per esplodere. Altri pochi colpi e sarei venuto. Azzurra lo capì, ma voleva godersi appieno il momento: vidi che si alzò, diede un paio di leccate al mio uccello e si risiede sopra. Notai che venne più avanti di prima, infatti si sedette più lentamente e si impalò il suo bellissimo culetto. Qualche secondo per accoglierlo tutto e riprese il suo movimento sussultorio. Rimasi per un momento basito della facilità di movimento di Azzurra e poi ripresi a stantuffare, aiutandomi con ampi movimenti di bacino. Ancora qualche spinta e Azzurra affermò di continuare così fino alla fine: voleva che le venissi direttamente dentro.
Santa donna, per non perdersi nemmeno una spinta, si era letteralmente impalata, mettendosi il mio uccello nel suo bellissimo culetto. Altre poche spinte decise e venni gemendo sonoramente. Sentii Azzurra che mi afferrò decisamente i fianchi ed anche lei esplose in una doccia di umori, bagnandomi tutta la pancia. Le ultime spinte furono fatali anche per lei. Stremati ci fermammo a terra rimanendo sdraiati e abbracciati assieme.
Era ora di lavarmi e fortunatamente il box doccia era grandino quindi riuscimmo a starci tutti e tre ed in pochi minuti uscimmo lavati e soddisfatti. Mi infilai l’accappatoio ed andai in camera e con me uscirono anche le due ragazze che rimasero completamente nude. Mi voltai verso di loro ed Azzurra affermò che a casa di solito era abituata a girare solo in intimo, ma adesso non potendo più indossarlo, sarebbe rimasta come mamma l’ha fatta, seguita da un enorme sorriso di Giorgia.
La convivenza incominciò farsi letteralmente «dura», vivere a stretto contatto con quattro ragazze bellissime, sempre nude, vogliose ed eccitate mi rendeva fiero del mio lavoro fatto in quella vacanza, ma soprattutto mi rendeva perennemente eccitato ed il mio uccello svettava così sempre imperioso in alto. Spesso in casa giravo in accappatoio e nudo sotto o solo con un paio di pantaloncini senza slip, tale da tenerlo sempre in libertà vista la situazione sempre eccitante. La vacanza volgeva verso la fine ed io, mostrandomi sempre eccitato, ero oggetto di godimento femminile, perché a turno, ogni volta che lo vedevano dritto, ne approfittavano per succhiarmelo o direttamente impalarsi in tutte le posizioni ed in tutti i buchi. Furono tre giorni di completa follia sessuale. Credo che godetti almeno 10 o 12 volte al giorno. Per la voglia di donare piacere di queste ragazze… penso che avrebbero dovuto farle sante. Oppure inventarle se non fossero esistite.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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