Scambio di Coppia
Il desiderio di Luisa
di Cpcuriosa60
02.10.2023 |
19.451 |
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"“Toccala con le dita e disgiungi le labbra” mi suggerì Ivo..."
Non avevo mai considerato il gioco bisex finchè non vissi un’esperienza particolare.Frequentavamo da tempo Lino e Luisa, coppia non sposata ma molto affiatata.
Lui era un cinquantenne emiliano e da buon figlio della sua terra appassionato di cucina, motori e donne, in che ordine non mi è ancora chiaro.
Luisa era una docente universitaria di origini romane, avvenente ma un po’ timida, sfrontata quando poi si trattava di giocare.
Normalmente andavamo a trovarli, cenavamo e poi facevamo sesso molto soft.
Lino, servito il caffè ed i liquori, amava prendermi in braccio ed iniziare ad accarezzarmi, mentre parlava ancora di argomenti tipicamente maschili con Ivo.
Luisa allora si avvicinava al mio Amore e guardandoci, iniziava a toccarlo, ricevendo subito le dovute attenzioni.
Era un gioco tranquillo, lento, fatto di carezze e sussurri.
Poi finivamo sul letto ed ogni uomo dava e riceveva piacere nel più totale relax.
Venne il capodanno e decidemmo di passarlo insieme. Eravamo un po’ tristi perché di lì a poco Ivo ed io ci saremmo dovuti trasferire in un’altra regione e avremmo salutato anche questi amici.
Forse per cogliere ogni attimo del presente, quella sera decidemmo di provare lo scambio separato, tanta era la sintonia tra noi ma anche la voglia di un pizzico di novità.
Ben prima di mezzanotte, con tutto il tempo per poter poi festeggiare, Lino ed io ci appartammo in camera, lasciando i nostri compagni in salotto.
Effettivamente giocare sul letto lontano da altri sguardi, portò del peperoncino nel solito gioco.
Lino era più deciso nei gesti, più esplicito nell’esprimere il suo gradimento e iniziò a scoparmi la bocca con una foga finora sconosciuta.
Poco prima di venire, si fermò per dedicarsi alla mia fica e iniziò a leccarla con passione.
Improvvisamente la porta di aprì ed Ivo guardandoci serio mi esortò ad alzarmi, vestirmi e seguirlo. Si tornava a casa, subito.
Non capivo ma il solo vedere gli occhi furenti del mio Signore mi fecero stare zitta ed obbediente.
Dopo imbarazzanti saluti, salimmo in auto e per tutto il viaggio lui rimase in silenzio, lo sguardo fisso sulla strada e le mani strette sul volante. Raramente lo avevo visto così arrabbiato. A nulla servirono le mie richieste di spiegazione, anzi più parlavo e più lo vedevo infastidito.
Nemmeno nei giorni successivi ebbi risposte ma l’imminente trasloco servì come distrazione.
Tornammo anche a farci lunghe confidenze durante e dopo l’amore e finalmente qualcosa emerse.
“Sai che odio le lacrime femminili” mi disse una notte, ” e passare il Capodanno con una donna piangente non era nei miei progetti”. Gli chiesi perché Luisa avesse pianto (non lo avevo notato nella foga della partenza, quella notte) e lui mi spiegò: “E’ gelosa di te”.
Certo poteva essere, convenni, vedere il proprio uomo con una ragazza di vent’anni più giovane creava qualche angoscia.
“Non è così, lei ti desidera e non vuole dividerti con lui” fu la sconvolgente risposta.
Non avrei mai immaginato!
Eppure sentii un fremito nel profondo, un’eccitazione nuova e già un desiderio da soddisfare.
Non importava chi fosse attratto da me, essere desiderata era sempre una fiamma che mi accendeva.
Ivo non ebbe bisogno di conferme, tastò la ma fica e raccolse la mia richiesta silenziosa di provare un nuovo gioco.
Se ce ne fosse stato bisogno, sentirlo chiedermi di esibirmi per lui, mi convinse a varcare una soglia finora tabù.
Con un certo imbarazzo misto ad eccitazione, rivedemmo i nostri amici.
Dentro casa trovammo un’atmosfera nuova, adatta al tipo di gioco che stavamo iniziando: luci soffuse, una musica di sottofondo e profumo di gelsomino nell’aria.
Luisa era seduta sul divano, con un’ampia vestaglia al posto della solita minigonna.
Mi fece segno di avvicinarmi e mi indicò il posto in fianco a lei.
“Benvenuta, tesoro, ti aspettavo da tanto tempo”. La voce era bassa, quasi roca e gli occhi splendenti.
Mi prese il viso tra le mani e mi baciò con dolcezza. Che emozione!
Sentivo da vicino il suo profumo, era inebriante come la bocca che ora mi sfiorava il collo, passando poi all’incavo dei seni, mentre le mani sfilavano la camicetta e la gonna.
Muovendosi, fece aprire la vestaglia, rivelando che sotto non portava nulla.
Fui subito attratta dai suoi capezzoli, grandi e scuri e mi parve naturale prenderli in bocca e succhiarli, alternandoli.
La sua reazione fu immediata: emise un sospiro, lungo e rauco e cadde nelle braccia del suo uomo, la testa all’indietro e il corpo proteso verso di me.
Lasciati i capezzoli, che furono subito sfiorati dalle mani di Ivo, fui attratta dal suo ventre, dal boschetto di pelo setoso e dalla fica che sembrava ipnotizzarmi.
Lino, la aiutò a distendersi e quindi potei vedere e sfiorare la sua passera.
Non avrei mai pensato di riuscire ad affondarci la lingua, titillando il clitoride e leccando dolcemente le labbra.
Era bella, appena profumata e splendente alla luce delle candele perché molto umida.
“Toccala con le dita e disgiungi le labbra” mi suggerì Ivo.
Sapevo come le mie dite mi potevano dare piacere e cercai di fare altrettanto con quella bellissima donna.
Con emozione, provai a varcare la soglia più intima e la sentii umida e tenera.
I gemiti di Luisa mi rivelarono che stavo accarezzandola nel modo giusto e per empatia anche la mia fica era fradicia.
Mi sistemai meglio sul divano, tra le gambe della mia amica, abbassando il viso su di lei e alzando il bacino.
Era un invito a nozze! Subito sentii un uccello sfiorare la mia passera e poco dopo ne fui riempita.
Lino invece sosteneva ancora la testa della sua donna e le parlava, descrivendole ciò che vedeva e provava:
“Amore, ti sta leccando la fica, senti la sua lingua, gusta le sue piccole dita. Era quello che sognavi, poi la leccherai tu, Ivo te la sta scaldando… se le sborra dentro, leccherai anche lui, vero?”
Luisa gemeva ed io con lei, con la bocca appoggiata alla sua fica, e con la mia scopata con arte.
E quando Ivo venne, le mani di Lino mi sostennero e invitarono ad accovacciarmi sul viso della sua donna. La sentii leccarmi, asciugare con la lingua il piacere mio e del mio uomo.
Non potei resistere a lungo e dovetti sdraiarmi. Ivo capì subito che era il momento di farmi godere e si dedicò a me con passione.
Tra gli occhi semichiusi, nella penombra della stanza, vedevo Luisa e Lino che si muovevano con lentezza, allacciati e persi nel loro piacere.
Erano bellissimi, e dentro di me capii che si erano riconciliati.
Quella fu l’ultima occasione per vederli e giocare con loro, ma Luisa e Lino rimangono ancora nei nostri ricordi, nei più dolci.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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