Lui & Lei
Non ne posso più delle zie porcelle.
di Cpcuriosa60
18.01.2025 |
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"Lei, mi dica, ci ha mai sentite protestare?
Siamo mai scese in sciopero?
E come veniamo ricompensate?
Si metta ad esempio nei miei panni..."
Attraversavo sulle strisce, attenta a non farmi investire dai monopattini impazziti che girano in centro.A noi pedoni... (e se siamo femmine, come ci chiamiamo "pedonesse"?, ma mi pare brutto, vero, Dottore. Chiamarci "passeggiatrici" é ancora peggio. Mi scusi, divago ancora...) insomma andare a piedi é pericoloso.
Dicevo, ero sulle strisce, attraversavo, di corsa come al solito, i miei tacchi dieci risuonavano sui sampietrini, facendo quel rumore così seducente, dicono in molti (onomatopeico si dice, vero Dottore, un ticchettio, anzi un "tachettio", che ne dice? Mi scusi, torno al "fatto scatenante", è vero il tempo che può concedermi sta passando veloce...)
Dunque, sì, ero quasi arrivata a conquistare il marciapiede che...taaac, il tacco che prima ticchettava veloce si infila tra un cubetto e l'altro ed io, badam, finisco a terra.
Per fortuna non passava nessuna macchina e guanti, cappotto e stivali mi hanno protetta nel contatto distruttivo con l'asfalto della pista ciclabile dove sono finita.
"Ehi, zia, ti sei fatta male?"
Giuro, Dottore, sentirmi chiamare in quel modo, io che sono una professionista nel mio settore, ecco, mi vergogno a dirlo, mi ha scatenata una tale rabbia che al povero ragazzo ho destinato la mia borsetta direttamente in faccia!
"Come ti permetti, maleducato, Zia dillo a tua Zia, io sono una Maiala seria, di sani principi, cosa ti credi?"
Anche lui, povero tesoro, è finito a terra e come capita, purtroppo, le persone che sono accorse hanno frainteso, del resto la scena poteva far pensare ad una sua aggressione e ad una mia conseguente difesa.
Povero Ahmid, per fortuna c'era Lei, Dottore, che si è qualificato e, tenendo a bada i curiosi, lo ha fatto rialzare e velocemente esaminato.
Non La ringrazierò abbastanza per averlo poi tranquillizzato, anzi mi dica quanto Le devo, ho capito che gli ha passato una banconota per ricompensarlo per i jeans strappati (come erano già strappati, non mi dica, gli usciva in pratica un ginocchio, dice che erano alla moda, ma davvero?).
E sì, quando l'acciaccato ciclista Ahmid, se n'è poi andato, Lei ha fatto bene ad invitarmi a venire oggi qui nel Suo studio, ha capito il mio bisogno estremo di supporto psicologico.
Vuole che Le racconti di me?
Certo ora Le spiego.
Io sono Consuelo, nome esotico e sensuale, non trova?
Ma potrei chiamarmi Luana, Micaela, Samantha, non ha importanza.
A Lei come piacerebbe chiamarmi, mi dica...
Come "non importa, mi dica di lei, Signora" anche Lei Dottore avrà un nome di donna che l'attizza, su mi faccia contenta...
Concetta? Oh, un nome particolare, del Sud, mi raccomando non mi dica che è quello di una Sua cugina, per favore...
Che c'entra? C'entra, c'entra, sono qui proprio per quello.
No, non fraintenda, non ho litigato con sua cugina Concetta, nemmeno la conosco, anzi, se ho capito bene, nemmeno esiste, in verità.
In ogni caso, Lei faccia finta che io sia la sua donna ideale, Concetta, che Lei vorrebbe con quali caratteristiche, mi dica...
Una giovane trentenne, snella ma tettona, con lunghe gambe e sedere alto e sodo, con una bocca ben disegnata ed occhi da cerbiatta.
E bravo, Dottore, Lei ha delle belle fantasie.
E mi conferma, senza nessun legame familiare con Lei, giusto?
Ottimo, Dottore, grazie.
Perché vede, io sono una donna in crisi.
Cosa faccio di professione?
Non ci crederà, sono "protagonista di sogni erotici degli Italiani"
Come dice? Ma certo che esiste come figura professionale, ci mancherebbe.
Le mie colleghe ed io, siamo state sulla cresta dell'onda dagli anni '60, ed abbiamo riempito con le nostre storie i giornali, i fumetti, i film della gloriosa "commedia all'Italiana", poi ci siamo date al porno, ci siamo sempre guadagnate la pagnotta con onestà.
Facevamo oneste docce (quante docce!) per la delizia di chi ci guardava seduto sul water o al cinema, ci siamo fatte ammirare mentre ci toglievamo piano gli abiti, arrotolando con calma le calze sulle nostre cosce tornite.
Abbiamo imparato ad essere Dottoresse, Vigilesse, Segretarie, Hostess, assecondando i desideri dello scenografo, del regista o dello scrittore.
Senza ribellarci ci siamo fatte vedere mentre succhiavamo manganelli di vari colori e dimensioni, passando poi liete a concedere con gridolini di piacere tutte le nostre grazie.
Lei, mi dica, ci ha mai sentite protestare?
Siamo mai scese in sciopero?
E come veniamo ricompensate?
Si metta ad esempio nei miei panni.
Ho scelto di stare al passo coi tempi ma anche di stare più vicina alla mia famiglia (Sì, Dottore, gli anni passano anche per noi, e no, non saprà mai la mia età, sfacciato...)
Dicevo, scelgo di smettere con i film ed accetto di fare la protagonista dei racconti di questo sito birichino.
Mi dicono: "Vai, ti faranno interpretare la moglie porca, la signora annoiata che se ne scopa tre alla volta, anche la femmina che lecca volentieri un'altra figa" (Ecco, Dottore, questo fatto di leccarla, sono un po' all'antica, all'inizio non gradivo ma poi...)
Ed invece, cosa succede?
Negli ultimi tempi devo essere la mamma troia o la zia perversa, ed io, no, non ci riesco, Dottore e ci crede, sono disoccupata, da almeno tre settimane....
Altre mie colleghe, più giovani, più disinibite, si prestano, io, proprio no...
No, non sto piangendo, ho forse un bruscolino in un occhio, grazie per il kleenex.
Dicevo, ecco, mi perdoni la franchezza, non ci riesco a succhiarlo ad un mio ipotetico nipote né tantomeno a farmi guardare mentre me la meno da chi, seppur per finta, potrebbe dirmi "sorella cara".
E ieri, a sentirmi chiamare "Zia" è partita la reazione eccessiva, lo ammetto.
Lei che dice, Dottore, è tanto grave?
Crede che cercare consolazione tra i miei fan possa servire?
Ci penserò, magari potrei scrivere qualcosa, tipo le mie memorie.
Grazie, davvero, mi sento meglio, quanto le devo?
O forse abbassiamo un po' la luce e viene anche Lei qui sul divano.
Certo che può chiamarmi Concetta, anzi, mi dia pure del tu, mi parli finché mi spoglio...
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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