Scambio di Coppia
Quando Lei ti organizza San Valentino


14.02.2025 |
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"Mi infilo sotto il piumone, la tocco, lei mugola e mi sussurra un: “Bentornato, tutto ok?” girandosi sull’altro fianco per guardarmi meglio..."
“A San Valentino l’amore è nell’aria? Sbagliato. Azoto, ossigeno, argon e anidride carbonica sono nell’aria” (Sheldon Cooper)“Fare sesso con due donne rimane il sogno proibito degli Italiani” (Playboy)
“Andare a letto con due amiche per San Valentino? Perché no?” (Ivo)
Una sera qualsiasi , ascoltandole di sfuggita, capisco che Lory sta tramando qualcosa di forte con la sua amica preferita.
Elena ha 60 anni, è una donna minuta, carina, molto dolce ma solo se vuole, pesa come una piuma ed è alta come la Puffetta, ha un seno piccolo ma ben fatto e mi piace perché è una tipa che non te le manda certo a dire.
Anche suo marito Matteo ci piace molto, parla solo se ha veramente qualcosa da comunicare, preferisce i fatti a tanti discorsi.
Come capita spesso, i nostri amici ci vogliono presentare un’altra coppia “perché Ivo vale la pena, davvero!” è la spiegazione sibillina che Elena mi fa arrivare via whatsApp.
La faccenda mi intriga un sacco perché Elena è la mia complice preferita, con la benevola benedizione dei nostri rispettivi coniugi che ci considerano dei pazzi e ci lasciano divertire.
Eccoci, siamo al ristorante e finalmente conosco Clarissa e Marco, Elena si siede capotavola in fianco a me e Clarissa mi si siede davanti.
A giudicare dal seno prorompente mostrato dalla camicetta slacciata fino a metà petto, la sua posizione è stata studiata da Elena, che conosce la mia passione per i décolleté generosi.
Per non far torto a nessuna, scruto la scollatura anche di Elena ed i nostri occhi si incontrano quando alla fine, per educazione, la guardo in viso e le faccio capire che le sono grato per lo spettacolo che mi ha organizzato.
L’aria condizionata sembra giocare a mio favore, noto che i capezzoli di Clarissa diventano turgidi, guardo di nuovo Elena che se la sta ridendo sotto i baffi che chiaramente non ha, ma si fa per dire…
Da bravo cavaliere chiedo a Clarissa se abbia freddo, mi risponde con un sorrisino “no” ma comprendo che ha capito la battuta, mi piace.
Guardo con soddisfazione le due amiche che si lanciano degli sguardi dolci, sembra che stiano pregustando un qualcosa che potrà accadere, come vorrei essere nelle loro menti.
Mi rendo conto che mi sto eccitando, inutilmente per la verità, visto che stasera non è proprio previsto alcun dopocena piccante: domani mattina Clarissa e Marco partiranno per la Sicilia e si devono svegliare prestissimo.
Sbircio anche verso l’altro lato del tavolo e vedo che Lory è piacevolmente intrattenuta dagli altri mariti, se la ridono come fossero vecchi amici.
Mi sento meno in colpa perché continuo ad osservare quelle due “porcelline” che ho davanti e in fianco, si lanciano e mi lanciano sguardi ammalianti conditi dai loro sorrisini.
Elena all’improvviso mi sussurra: “sono molto eccitata vuoi sentire?” si alza e va verso il bagno, io come un cagnolino la seguo fin dentro quello delle signore, lei senza tanti complimenti si alza la gonna e si siede sul water a fare la pipi.
”Non riuscivo più a trattenerla” mi dice con un sospiro soddisfatto, senza vergogna mi mostra che si sta asciugando con un fazzolettino, mi attira a sè, come fossi un pupazzo.
Fa tutto lei: mi slaccia i pantaloni e mi abbassa gli slip, inizia a farmi un pompino, oh cavoli sono eccitatissimo, ma poi senza concludere si alza, risistema la gonna lasciandomi lì come un pirla, cazzo diritto e pantaloni abbassati.
“Prova a seguire Clarissa quando andrà in bagno, magari trovi di meglio” mi sussurra.
Perché mi stuzzicano sapendo che non ci sarà seguito alla serata?
La cosa mi fa impazzire, ho passato quasi due ore in costante eccitazione.
Non faccio a tempo a risiedermi che stavolta è Clarissa a lasciare il tavolo e a me non resta che battermi la fronte e dire: “Caspita, non mi sono lavato le mani, vado ora”.
Ripercorro la strada già conosciuta, perdo di vista Clarissa ma entrato nel bagno vedo una porta che si sta chiudendo, la blocco, mi fiondo nel localino e trovo una signora forse ottantenne che con occhi spalancati mi guarda terrorizzata.
Posso solo scusarmi con voce rammaricata ma sento ridere forte aldilà del muro.
Raggiungo in fretta la sfrontatissima Clarissa e la trovo seduta sul water con le mutandine abbassate, stavolta per non perder più tempo tiro fuori il cazzo e glielo metto davanti alla faccia.
“Succhiamelo” le ordino e… cavoli che pompino, ma come la sua amica anche lei si rialza e ricomponendosi esce e mi lascia lì a cazzo duro dicendomi “ questo era solo un assaggio per quello che ti aspetta”.
Si lava le mani come se non fosse successo nulla, l’anziana signora è ancora davanti ai lavabi con gli occhi a palla e sbalordita.
Clarissa le fa un buffetto sul viso e con un sorrisino le dice “Signora, non immagina cosa si è persa!”.
Non mi rimane che scappare e raggiungere il gruppetto che al tavolo sta programmando il prossimo incontro.
Come al solito le donne stanno pensando alla festa di San Valentino, parlano solo tra loro come se noi maschi non esistessimo, niente di nuovo tra le coppie stabili.
Elena e Clarissa guardano sui cellulari il calendario dei loro turni in ospedale, scoprendo che la sera del 14 saranno in reparto a fare tutt’altro che divertirsi.
“Nessun problema” fa Lory “ci troviamo la sera del 13 a casa nostra, andiamo a prendere la pizza al taglio e poi, succeda quel succeda...”.
E finalmente stasera è quella giusta!
Le due coppie sono arrivate verso le 18,00 e beviamo un aperitivo insieme, giusto per scambiare due parole con calma.
Dopo un giro di spritz, decido di andare a prendere le pizze, Elena e Clarissa vogliono venire anche loro, saliamo in macchina e mi dirigo verso la pizzeria.
Non appena esco dal parcheggio, sento che Elena, seduta al mio fianco, mi mette una mano sulla patta e mi dice: “Cambia indirizzo, andiamo a casa mia, non avevi notato tutti i sorrisini che ci scambiavamo?”.
Stupito, faccio un segno di no con la testa e lei continua: “Lory mi ha espresso il desiderio di restare sola con Matteo ed il suo amico”.
Raramente io rimango senza parole ed ormai ancora più raramente qualcosa mi sorprende davvero tanto da eccitarmi come in questo momento: Elena mi sta dicendo che sarò solo con due donne mentre la mia avrà due maschi solo per lei.
Navigo tra l’eccitazione dell’aspettativa per quello che succederà tra poco ed il pensiero di quando Lory mi racconterà la sua avventura.
“In fin dei conti hai noi due per qualcosa di diverso dal solito” mi sussurra, la mano sulla patta si muove con leggerezza, un’altra mano dai sedili posteriori spunta ad accarezzarmi la base del collo.
Con la salivazione azzerata ed il cuore che batte a mille, cerco di mantenere il controllo, anche se non è facile.
Giusto per verificare se ho ancora la voce, chiedo se dobbiamo passare comunque dalla pizzeria, loro ridono ed è Clarissa stavolta a rispondere: “Vai dritto a casa loro, abbiamo già pensato a tutto…”
Venti minuti dopo arriviamo a casa di Elena, entriamo ed ancora la porta non è chiusa del tutto che Elena e Clarissa iniziano a baciarsi: vedo le loro lingue che si intrecciano, Elena sa bene che vedere due donne che si baciano, mi fa andare giù di testa, resto in ammirazione delle loro effusioni, le loro mani si frugano, iniziano a spogliarsi a vicenda, senza quasi staccarsi e come danzando si avvicinano alla camera da letto.
Come un perfetto ebete le seguo: completamente nude, si distendono sul letto e continuano a baciarsi, toccarsi, si mettono a sessantanove, sono ipnotizzato.
Ancora vestito mi avvicino alla faccia di Clarissa che continua imperterrita a leccare la figa e succhiare il clitoride di Elena, concedendomi una visione da infarto.
Sussurro: “che spettacolo siete, un’opera d’arte, non smettete, per favore…”
Passa qualche minuto, loro si muovono con una sensualità incredibile, io decido di spogliarmi e cambio posto sul letto per vedere Elena che sta leccando Clarissa, la visione non è perfetta, la sua testa mi impedisce di guardare bene.
Forse Elena mi legge nel pensiero e quindi sposta leggermente il capo per farmi vedere la figa succosa di Clarissa, mi stanno facendo impazzire, sento i loro respiri che accelerano, le sento godere…
Elena ha un orgasmo intenso, mi sussurra: “grazie per essere con noi, non volevo che Matteo e Marco fossero qui, sono troppo irruenti e non ci avrebbero fatte giocare senza venire a disturbarci”.
Mi chiedo se sia stato davvero così semplice meritarsi la fiducia delle mie amiche, in pratica è bastato solo…non fare nulla, e chi lo avrebbe mai pensato.
Ed allora, chi si muove!
Guardo affascinato i loro corpi che cambiano posizione: ora è Elena ad essere sotto, Clarissa è sopra di lei, mi avvicino alla faccia di Elena per vederla leccare la figa dell’altra , le allarga il culo e mi sussurra: “dai leccale il buchino del culo, che io le succhio il clitoride e le infilo la lingua nella figa”.
Sento il culo di Clarissa che vibra mentre le lecco l’ano, esplode in un orgasmo lunghissimo, mi stanno facendo impazzire, il cazzo mi scoppia, era parecchio tempo che non lo sentivo pulsare così.
Clarissa si mette in ginocchio sul letto e mi invita a sdraiarmi, anzi tutte due mi fanno segno di stendermi in mezzo a loro, come posso deluderle.
Clarissa mi sale sopra e si infila il cazzo nella figa, inizia a cavalcarmi lentamente, intanto Elena mi mette la testa tra le sue gambe, abbassando la figa sulla mia bocca, immagino che si stiano baciando.
Stanno godendo di me, o meglio sono io che sto godendo di loro, il cazzo resta bello duro, Clarissa ha un altro orgasmo, Elena le dice: “ora il cazzo lo prendo io”.
Invertono la posizione, la figa di Clarissa é sulla mia bocca, con il suo nettare che mi bagna le guance, i baffi sono pieni dei sui umori, sento Elena dire: “sto venendo”.
Non resisto: solo per averla sentita sussurrare il suo piacere, perdo il controllo, il cazzo esplode, il mio orgasmo è immediato ed intenso, il cuore pare impazzito, ho le vertigini.
Clarissa si sposta dalla mia bocca e fa scendere Elena dal mio cazzo, mi prende l’uccello in bocca e mi ripulisce dello sperma, Elena anche lei inizia a leccarmi, la lingua accarezza l’asta e le palle, sono in estasi e molto innocentemente affermo: “Mi sembra che vi piaccia il mio sapore!”
Elena annuisce con quella sua espressione da birichina, e mi dice: “Assaggia!” ed in un batter di ciglia la sua figa riempie la mia bocca, mi intima: “Gustatela è tutta tua!”
L’alternativa è soffocare, mi vedo costretto ad ubbidire, difficile distinguere il mio sapore dagli umori della sua figa, io la lecco e succhio tutto.
Come per miracolo, vista la mia non giovane età, Il mio cazzo riprende vita e Clarissa mi sale sopra e se lo infila di nuovo, sono troppo eccitato da questa situazione, credo che sto rischiando un infarto, ma rifiuterei qualsiasi soccorso…
Clarissa dice ad Elena: “puntami il cazzo sul buco del culo, lo voglio dentro”, non mi chiede nulla, come se solo fossi un dildo e non un uomo!
Elena subito punta la cappella tra le chiappe polpose e lentamente Clarissa lo fa scivolare dentro, vorrei continuare per ore ma la mia eccitazione è troppa e vengo dentro di lei, mi sento emettere suoni che quasi non riconosco.
E quando torna il silenzio, una vocina mi sussurra all’orecchio: “Che bello sentire il tuo sperma caldo dentro di me”.
Mi sorprende di essere ancora vivo, con le due donne accoccolate contro di me, rimaniamo in silenzio, io non riesco a muovermi, sopporto anche il solletico, loro accarezzano la mia pancia, con le dita arricciano i miei peli, come potrei deluderle chiedendo di smettere.
Mi sento un Re, dico: “doveva essere la festa con i vostri innamorati, invece è stata la mia…” Le sento ridere ed Elena mi sussurra: “la festa è riuscita benissimo, tu l’hai resa magica per averci lasciato esprimere”.
Io sono al settimo cielo, sono stato spettatore e complice di un gioco meraviglioso.
Elena, si alza e ci dice: “ho fame, cinque minuti, riscaldo la torta salata”.
Clarissa ed io rimaniamo ancora a letto, ho un braccio libero e inizio ad accarezzare il suo sedere, la pelle fresca come piace a me, le tocco il buchino del culo e lei sussulta di piacere, la sento aperta, umida, calda, laggiù.
Si divincola e con voce ferma mi dice: “dai su andiamo a lavarci, altrimenti la padrona di casa si arrabbia!”
Con naturalezza restiamo nudi, entriamo in cucina, Elena è nuda anche lei, sexy con un grembiulino davanti a coprirle ben poco, seducente come non mai, sta sfornando la focaccia, sulle sedie ha messo delle salviette, per permettere che ci sediamo liberamente.
Mentre mangiamo, perchè anche loro hanno fame e questo mi piace, Elena esclama: “Chissà se tua moglie ha festeggiato bene come abbiamo festeggiato noi”, e realizzo che sinceramente non ci stavo proprio pensando!
Le due donne ridono ed ammiccano, rispondo: “conoscendola avrà sicuramente passato una bella festa, ma probabilmente avrà fatto passare una seratona ai due maschietti, mettendoli KO”.
Le risate aumentano, leggo nei loro sguardi un qualcosa di inespresso, mi sta sfuggendo qualche dettaglio ma forse è solo una mia impressione.
Le guardo, splendide, complici, penso con malizia ai loro turni di notte nelle corsie buie dell’ospedale, mi chiedo cosa combinano, come diceva quello: “a pensar male si fa peccato, però...”
Guardo l’orologio sul muro della cucina e mi accorgo che è già l’una, mi aspetta il viaggio di ritorno verso casa, da solo stavolta, visto che Clarissa aspetterà qui il ritorno del suo compagno.
Non mi rimane che l’ingrato rituale di rivestirmi e di uscire nella notte buia e fredda, accompagnato da pensieri eccitanti ma con il dispiacere di lasciare sole le due donne.
Sole, in realtà, non rimarranno molto perché in fondo alla via incontro l’auto su cui intravvedo Marco e Matteo: è un attimo, incrociamo i nostri sguardi ma io non intendo fermarmi a salutarli, sono stanco e dentro mi sta salendo la smania di raggiungere la mia donna.
Quando arrivo a casa, trovo le luci spente ed in cucina la tavola come l’avevo vista ormai cinque ore fa: bottiglie stappate, bicchieri, patatine per il nostro aperitivo, qui dentro non si è cenato, chiaro che hanno passato il tempo facendo altro.
In camera da letto vedo la figura di Lory addormentata come al solito sul fianco destro, sembra un angioletto ma so bene chi sto guardando.
Mi infilo sotto il piumone, la tocco, lei mugola e mi sussurra un: “Bentornato, tutto ok?” girandosi sull’altro fianco per guardarmi meglio.
Sorride con l’espressione di una gatta che abbia lappato una tazza di buon latte, le sposto i capelli dalla fronte e con la maggior calma possibile le dico: “tutto bene grazie, le tue amiche sono fantastiche, che mi dici di te?”
“Mmm, è stato emozionante, sai, i due ragazzi sono bisex ed era questo che mi incuriosiva, volevo vederli all’opera senza altre spettatrici.
Devo dire che sono stati bravi, li ho prenotati per la festa della donna, se non ti dispiace.”
Si stiracchia come facendo le fusa e dopo avermi dato un bacio, mi guarda fisso come a scavarmi dentro, dicendo: "Buon San Valentino a noi!", poi mi gira il culo augurandomi la buonanotte.
Due minuti, dorme già.
Mi accoccolo sulla sua schiena, percorro il suo corpo con le dita, la tocco come faccio sempre prima di addormentarmi, mi infilo piano tra le sue gambe in un saluto silenzioso a tutte le sue fessure.
Così facendo mi rendo conto che non mi ha raccontato proprio tutto perché la trovo umida, aperta e arrendevole ai miei polpastrelli, vuol dire che non ha solo guardato, come vorrei svegliarla…
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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