Lui & Lei
Un gioco con loro
di Cpcuriosa60
10.07.2024 |
3.934 |
8
"Mi prende in mano, con tenerezza..."
Mi ha guardato senza parlare, aveva già chiaro come io fossi.Ma soprattutto come dovessi essere per soddisfare lei e quindi se stesso.
Una volta la selezione era lunga, così ho saputo, riviste dedicate, fotografie e descrizioni da valutare, ora invece è tutto facile, basta Internet.
Paga, anche per me e raggiungiamo la sua auto.
La chiama al telefono, sento la sua voce, dolcissima.
- Ciao, Amore.
- Ciao, bimba.
Che fai?
- Sono ancora a lavoro ma ne avrò per dieci minuti e poi vado là, al solito posto.
Ho inventato una scusa con lui.
- Aspettami allora, io sono in ritardo, casini in ufficio.
Ci metterò almeno un’ora, forse di più, il traffico del centro è imprevedibile.
Mi piacerebbe trovarti già a letto e, perché no, magari addormentata.
Ho una sorpresa…
Lui sta guidando ma fa girare su di un dito un paio di slip rosso fuoco.
Li porta alla bocca, forse illudendosi che sappiano già di lei.
Si salutano.
Silenzio.
Non lo vedo, ma credo sorrida pensando a lei ed a me.
Alla reception lo accolgono con deferenza.
- Dottore, benvenuto.
La Signora è già salita, le diamo un’altra tessera, ci ha detto che era stanca e forse avrebbe fatto un sonnellino.
La voce del concierge non nasconde una sfumatura maliziosa, malgrado sia sicuramente abituato ad accogliere le coppie clandestine.
Lui mormora un “Buonanotte” con un tono altrettanto malizioso, è un dialogo tra uomini di mondo e di un certo livello.
La porta si apre con un piccolo, quasi impercettibile scatto, lui entra silenzioso e richiude alle spalle.
Un letto nella penombra e una figura appena vedibile sotto il lenzuolo, la luce accesa nel bagno ad indicare la via.
Acqua e sapone, una salvietta per asciugarmi e finalmente andiamo da lei.
Un respiro appena accennato di chi dorme un sonno tranquillo, obbediente, abbandonata al riposo dopo una giornata frenetica.
Lui scosta il lenzuolo cercando di non svegliarla, la guarda.
Persino nel sonno lei è come gli piace.
Giace sul fianco sinistro, nuda, le gambe leggermente piegate in avanti ma in modo che tra le natiche rotonde si intravedano le fessure che lui ama così tanto.
Aspetta che gli occhi si abituino ancora di più e poi sicuro, padrone, accarezza la fica sapendo di trovarla già umida.
Conosce la donna che lo attende sempre bagnata, perché da giorni le manda messaggi, sempre più caldi, roventi, scopandole la mente come ama dirle, in attesa di poter penetrarla davvero.
E lei sta al gioco, stupendolo ogni volta, ribattendo le sue provocazioni con frasi che lo attizzano.
Inventano giochi, oltrepassano barriere, lui cerca di abbattere i muri che lei ancora difende.
Credo che io sia qui per questo, credo di averlo capito.
Lui ha telefonato ad un amico durante il viaggio e si è confidato, dicendogli che ormai è perso per lei, come mai gli è successo.
- Non credevo, davvero, potesse esserci qualcuna che mi risvegliasse dal sonno in cui ero caduto.
- Stai attento, magari vuole sfruttarti e sai, nella tua posizione…
- No, è questa la cosa intrigante.
Lei ha molto di più da perdere, credimi.
Ora ti saluto, sono arrivato.
La tocca, io sono in un angolo, ancora non è il mio turno.
Sfiora l’umidità di lei che brilla anche nel chiaroscuro.
Si porta le dita al naso, alla bocca e sospira, chiudendo gli occhi.
Lei non si è ancora mossa, anche se il respiro è cambiato, forse è semisveglia.
Lui riallunga la mano, sicuramente osa di più perché dalla bocca della donna esce un mugolio.
- Sei qui, finalmente, avevo paura che mi lasciassi sola.
- Non avrei potuto, credo che il cazzo mi stia scoppiando ma è la mia mente che mi preoccupa.
Lei ride e fa per girarsi.
- Ferma, stai ferma così.
Un sospiro, ha capito, obbedisce.
Un gioco nuovo, uno dei tanti.
La sua fica è davvero bagnata, la assaporo sulla punta, che meraviglia.
Entro, poco, la sento fremere ed anche le cosce si dischiudono.
- Ferma, ti ho detto, non occorre, sentirai che a gambe strette entra ugualmente.
Lui è Gigi, un nuovo amico.
Mi ha dato anche un nomignolo, bene, forse mi vuole davvero tra loro.
Lui mi guida, eccitato dal gesto, sento il suo respiro che cambia come del resto quello di lei.
Ora la conosco più a fondo, poi mi ritraggo, senza strafare, massaggiando quasi solo l’esterno.
- Come va, piccola?
Ti piace?
- Mmm, divertente, ora però lascia che mi giri.
- No, continuamo così, vedrai…
Sembra che il tempo si fermi, mentre il suo corpo vibra ad ogni piccolo affondo, ogni volta più intimo, più caldo attorno a me.
Finchè avverto una sensazione nuova, lei ha un breve sussulto, lui la sta toccando aldilà di una sottile parete.
- Che fai, sai che non voglio, non ho mai…
- Rilassata, non ti faccio del male, un doppio massaggio, dolce senza sforzarti.
Continuo il mio movimento dentro di lei ma capisco che lui insiste, si fa largo, mi fa largo.
In un attimo, passo da un posto all’altro, lui ha vinto, lei geme.
- Oh, non è male, avevi ragione, ma non lasciarlo entrare troppo…
Oh, sì…
Ma ora basta, ti prego, ti prego.
Gli cedo il posto, la vuole tutta per sé.
- La prossima volta, sarò io e non lui.
La misura è diversa, io sono importante ma hai capito…
Li ascolto, lei ora è sulla schiena e lui sopra.
Sospirano, parlano sottovoce, non sento le parole, non si curano di me, hanno giorni di passione bruciante da placare.
Gemiti più forti, quasi urla e poi silenzio.
Attendo.
Finchè sono di nuovo in bagno, acqua, sapone, salvietta.
Stavolta c’è lei che mi guarda curiosa.
Mi prende in mano, con tenerezza.
- Sarai dieci centimetri, però sei simpatico.
Trova un fazzolettino di carta, mi avvolge.
Ha un piccolo beauty case sulla mensola e li dormirò finchè non deciderà di risvegliarmi.
Sono il suo fedele servitore, Signora, il suo piccolo dildo, Gigi per voi.
Mi ha scelto, perché lui la conosce.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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