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Lui & Lei

Uomini, istruzioni per l'uso cercasi


di Membro VIP di Annunci69.it Cpcuriosa60
07.12.2024    |    4.726    |    14 9.6
"Quasi sempre vedono in me ancora la Dottoressa, quindi sono un po’ frenati e mi lasciano fare, guardandomi spesso con occhi stupiti..."
“Lucia, cosa chiederai nella letterina a Babbo Natale?
Vorresti un bel quarantenne, elegante, alto e soprattutto libero?”

Una delle mie collaboratrici mi guardava sorridendo mentre spostava una pila di pratiche dalla sua scrivania all’archivio.
Io sono la titolare di uno studio professionale ma le “ragazze” che lavorano per me sono più amiche che dipendenti e si permettono di giocare con i miei lati deboli.

“Sì, Michela, potrebbe interessarmi e forse visto che sarebbe in versione “regalo natalizio” verrebbe corredato anche delle istruzioni.
Ultimamente non riesco a capire niente dei maschi!”

Loro ridevano, qualcuna si alzò per darmi un abbraccio, sapevano che purtroppo sono di nuovo sola, dopo il fallimento della mia ennesima, brevissima, relazione.
Lo confesso, ce la metto tutta, mi sforzo di capirli ed assecondarli, fuori ed anche dentro il letto, ma è complicato.
E’ vero, forse ho poco tempo da dedicare alla cucina, quindi niente manicaretti da gourmet per i più golosi, prima di finire sotto le lenzuola.
Ancora meno tempo posso riservare alla palestra con la conseguenza che l’ultimo mio fidanzato mi ha tradito con una trentenne soda (più di me) ed allenata.
In sostanza, per i giorni che viviamo ora, io sono una frana, in tutti i sensi.
O quasi tutti, a dire il vero, perché a quanto pare, col sesso me la cavo bene, sono curiosa, mi piace sperimentare ed avere un uccello tra le mani, ma anche altrove, mi attizza un sacco.

Ho iniziato giovanissima a fare sesso, visto che i miei genitori, commercialisti a loro volta, mi lasciavano spesso sola a casa e si fidavano ciecamente della loro figlia studiosa.
Aiutavo nella preparazione degli esami i miei compagni di università e loro mi ricambiavano con grandi coccole e leccandomi con impegno la passera, attenzione che ho sempre prediletto.
Ogni ragazzo stava ben attento a non rivelare agli altri la mia disponibilità e ciò mi ha permesso di conservare quell’aurea di castità che mi avvolgeva.
Finché, purtroppo, conobbi l’irresistibile (e molto sbadato) Helmut che frequentò l’Erasmus ed anche il mio letto, lasciandomi come regalo la piccola Emma che ora ha ventidue anni e studia a Londra.

“Dov’è il mio papà, mamma?” mi chiese appena ne notò l'assenza rispetto alla composizione delle famiglie dei suoi amichetti.
“Tesoro, lui è volato in cielo, ma tu hai me ed i nonni”

Volato in cielo, certo, con l’aereo che lo riportò a Berlino non appena gli feci notare la rotondità della mia pancia…
Ma avanti, sempre, credo di aver imparato la lezione.
Forse.

I maschi mi piacciono, non so farne a meno e nel mio studio ne passano così tanti da permettermi di valutarne con calma le qualità.
Per ben tre volte mi sono illusa di aver trovato “quello giusto” che non fosse solo un piacevole scopamico ma un possibile compagno di vita.
Essendo la loro commercialista, sono all’incirca come un padre confessore in gonnella, mi confidano non solo le furberie per cercare di evadere il fisco ma anche le loro scappatelle.
E’ incredibile la necessità che hanno di essere ascoltati, dimenticandosi spesso che sono una donna anch’io, forse perché mi vedono un po’ severa e molto, molto, professionale.

Ma, in verità, accade spesso l’occasione in cui posso svelarmi per quella che sono.

“Dottoressa, Lei mi ha salvato dal dover pagare quella multa enorme, come posso sdebitarmi?”
“Una cena al Ristorante va più che bene, Geometra. Mi affido al suo buon gusto”

Mi costa sacrificio trovare il tempo per uscire con loro ma la curiosità di conoscerli sul serio è troppa e vale l’impegno di correre dall’estetista, dalla parrucchiera e di indossare qualcosa di veramente poco professionale.
Sciolgo i capelli sulle spalle, indosso tubini di maglia colorata, costringo in scarpine dal tacco a spillo i miei piedi stanchi da tutta una giornata passata a correre per l’ufficio.
E spero che a fine cena lui possa anche vedere il completino intimo che mi sono messa per l’occasione e soprattutto che lo apprezzi, visto che ogni uomo ha gusti diversi.
Si stupiscono sempre quando riportandomi a casa li invito ad entrare per un ultimo caffè, non si aspettano quella mia disponibilità e la serata si conclude quasi sempre nel mio letto.
Cinica? Promiscua? Assatanata?
No, solo interessata al sesso in quanto tale, a sentirmi viva e desiderata.
Per prima cosa, mi piace annusarli, sentire il lieve profumo del loro dopobarba o della crema che usano, affondare il viso nella piega del loro collo, mentre siamo ancora vestiti sul bordo del letto.
Quasi sempre vedono in me ancora la Dottoressa, quindi sono un po’ frenati e mi lasciano fare, guardandomi spesso con occhi stupiti.

Mi prendo tutto il tempo che mi serve a far salire la voglia, spogliandolo lentamente e lasciando che faccia altrettanto con me.
Appoggio le mie dita sulla pelle che di solito è calda e freme al contatto.
Gioco con le sue labbra, mordendole piano e di solito trattengo il respiro, in attesa di un bacio che a volte mi è negato, perché per molti è il simbolo dell’Amore che non provano, quando invece per me è un gesto che scalda e prepara al dopo.
E i suoi capezzoli, come mi piace stuzzicarli se me lo permette, cercarli con la bocca sul suo torace divertendomi magari a scansare qualche pelo (liscio, liscio, il maschio non mi piace, ho gusti all’antica…).
Ancora sta fermo ed ascolto il suo respiro, sento che l’ho conquistato se allunga le sue mani dietro la mia schiena per slacciare il reggiseno e liberare le mie tette che sono un po’ pesanti e svelano la mia vera età.
Viene il momento che, come svegliandosi da un sonno, lui prende il comando e mi guida in quel che resta del nostro incontro.
Mi lascio andare, voglio che lui mi scopra e che mi assapori tra le cosce come facevano i miei giovani amici e gli chiedo che finisca solo così, almeno per questa nostra prima volta.
E’ la prova che lui mi ascolta, che gli interessa avere un’altra opportunità, mi dà piacere con la sua bocca ed assapora i miei gemiti sussurrandomi che sono musica per lui.



“Lucia, scusa, ma stai dormendo? E’ un quarto d’ora che ti guardo e non hai mosso un muscolo, stai lì con gli occhi chiusi con la testa appoggiata allo schienale, c’è un cliente che ti aspetta…”

Mi riscuoto dai miei ragionamenti e sbirciando l’agenda dico a Michela di far entrare Marco, titolare di un piccolo mobilificio che mi ha telefonato stamattina e chiesto un appuntamento urgente con una voce ansiosa; lo vedo agitato anche adesso.

“Dottoressa ho combinato un casino, mi perdoni il termine. Ho utilizzato per un acquisto personale la carta di credito dell’azienda. E’ tanto grave?”

Sfoglio la cartellina con i documenti contabili e trovo l’estratto conto della carta in questione, lui mi aiuta ad individuare la spesa incriminata.

“Marco, sicuramente sistemeremo tutto, si calmi, l’importante che a fine anno tutto quadri, ci penso io, è già successo ad altri.”

Lui è imbarazzato, si scusa ancora, mi ringrazia ed abbassando la voce mi confida che si tratta dell’entrata ad un locale da ballo e che, beh, non era solo.
Sorrido mentre mi alzo dalla poltrona e gli stringo la mano, un cortese invito a levare le tende dal mio ufficio.
Uomini… il buon Marco, sposato da una vita che va a ballare con chissachì al “Triangolo d’Oro”, leggo nell’estratto conto.
Mi incuriosisco, voglio sapere di che locale si tratti, mentre riordino i documenti cerco in internet e scopro che risulta essere un club privè a cento chilometri.

Un club privè, wow…come vorrei andarci, ma finora nessuno si è sentito di accompagnarmi.
Ecco, nei miei anni all’università mi sono tenuta lontana da due esperienze molto di moda allora: leccare le altre passere e fare sesso di gruppo, magari ambedue le cose insieme.
Ripensandoci, da adulta, mi spiace di essere stata così tradizionalista da non lasciarmi andare durante certe feste studentesche.
Ci penso e ci ripenso mentre esco dall’ufficio, prendo l’auto e vado a rilassarmi, come faccio talvolta, nel centro acquatico della città vicina.
Sicuramente andare in un locale trasgressivo non mi aiuterà a trovare l’uomo dei miei sogni ma intanto proverò a divertirmi un po’ in attesa di tempi migliori e di uomini, forse, migliori,
Ora sono qui nella vasca idromassaggio, chiudo gli occhi e immagino come potrebbe essere…

Nota di Loretta: com’è stato, viene narrato dal giovane scrittore Tigro90 che ha una grande immaginazione.
Ecco il link del suo racconto

https://www.annunci69.it/racconti-erotici/altro/Galeotta-fu-la-scivolata_152937.html

Questo gioco “io inizio, tu continui” mi sta piacendo.
Buona lettura!
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