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Nicoletta, la storia completa


di Membro VIP di Annunci69.it Cpcuriosa60
27.01.2024    |    8.381    |    6 9.9
"Io per lui ero una via di mezzo, non ero sua moglie ma comunque la madre di sua figlia..."
Nicoletta è lo pseudonimo di una signora che mi ha contattata con un nick che ora non esiste più.
Ci siamo scambiate un'infinità di messaggi per poi scrivere " a quattro mani" il racconto che narra un po' della sua storia.
Ora è tornata nell'anonimato, mi dispiace perché era una compagnia interessante.
Aggiornamento: in fondo al racconto, il messaggio di Nicoletta
Infine: i racconti de "La chiave" sono invece fantasie della sottoscritta, Nicoletta mi ha già perdonata per essermi approfittata della sua storia per scriverli
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Stanca, ero stanca.
Delle sue bugie, della sua gelosia, della sua aggressività immotivata.
Enzo è entrato nella mia vita dopo che mi ero separata dal padre di mia figlia.
Altro errore, non separarmi, ma mettermi, appena diciottenne, con un uomo più grande di me e soprattutto già sposato.
Essendo orfana, io sono il cliché della donna che cerca un compagno "fotocopia" del papà mancato troppo presto.
Lo so, il mio carattere è troppo remissivo, mi manca la fiducia in me stessa, potete psicanalizzarmi in cinque minuti e non sbagliereste il giudizio finale.
Ma ci sto lavorando...
Un primo passo coraggioso è stato rendermi indipendente economicamente da Gino che fino alla maggiore età della nostra bimba mi ha voluto aiutare, seppur restando nell'ombra.
È un dentista conosciuto in città, io ero la sua assistente apprendista.
Mi scopava sulla poltrona dello studio, il maiale, e malgrado avesse una cinquantina d'anni riuscì a mettermi nei guai, appena ventenne.
"Ma com'è comprensivo il dottore a non licenziarti visto che sei rimasta incinta e lo metti in difficoltà allo studio. Carino davvero a prendere una sostituta finché sei a casa in maternità..."
Le altre colleghe, più vecchie di me e meno appetibili, non avevano capito nulla.
Rimasi in quello studio finché il Dottore non andò in pensione e non ebbi problemi a trovare lavoro in un altro ambulatorio.
Avevo quarant'anni e giusto perché avevo imparato la lezione, evitai rapporti troppo intimi con il mio nuovo datore di lavoro.
Caddi invece tra le braccia di suo fratello Enzo, giusto per rimanere nella famiglia.
Stessa storia, uomo più vecchio, autoritario, affascinante con una chioma folta e brizzolata ma bastardo dentro, fino al midollo.
Mia figlia allora era già all'estero, studiava e lavorava, brava ragazza ma con me non ha mai veramente legato.
Nei suoi occhi ho sempre visto il rimprovero per averle dato il mio cognome e non un padre.
Altra storia...
Enzo afferrò al volo l'opportunità di frequentarmi, venendo a casa mia per un lavoretto di manutenzione.
Si spacciava per idraulico ma passava più tempo al bar che con la chiave inglese in mano.
Spesso veniva allo studio dentistico, aspettando in sala d'attesa il Dottore per accompagnarlo a pranzo.
Mi senti' parlare del mio problema casalingo e mi convinse ad affidargliene la soluzione.
La sera stessa era a casa mia, cambiò le guarnizioni dei rubinetti e come ricompensa mi scopo'
Ammetto, sono debole.
E lui, dotato di istinto animale, aveva capito dal primo sguardo la mia fragilità.
E la mia voglia di cazzo.
Negli anni precedenti mi ero trattenuta per non dare adito a chiacchiere che avrebbero potuto danneggiare mia figlia.
La poltrona dello studio aveva continuato ad essere la protagonista delle scopate con suo padre che io amavo, nonostante la sua vigliaccheria.
Tutto però era finito da quasi due anni e io mi consolavo solo con ditalini quasi svogliati, da sola nel mio letto.
Enzo fu il secondo uomo della mia vita.
Irruento, passionale, porco quanto Signore era invece stato il Dottore.
Quella prima sera mi prese alla sprovvista mentre piegata a fianco alla lavatrice rimettevo la presa.
Mi alzò la gonna che era un po' risalita e in un attimo ebbi la sua lingua sul solco delle natiche.
Rimasi bloccata ed ora so che avrei dovuto dargli un ceffone.
Invece lo lasciai fare, da scema, gli permisi di toccarmi la fica, di passarmi le dita esigenti fra le labbra che si bagnarono subito.
Lo accolsi con un sospiro quando mi penetro', lì in piedi nel bagno senza nemmeno togliersi i jeans ma solo scoprendo il suo uccello.
E venni, schiava già della sua passione, come da manuale della perfetta sottomessa.
E fu solo l'inizio della fine.
Con lui scoprii il sesso, quello vero.
Gino, il mio primo amore, era di una generazione che divideva le donne in due categorie troie o spose.
Io per lui ero una via di mezzo, non ero sua moglie ma comunque la madre di sua figlia.
Di conseguenza i nostri rapporti erano, seppur clandestini, consumati per il suo piacere.
Io non dovevo essere bagnata e tantomeno dovevo godere, questi atteggiamenti non erano consoni.
Enzo invece, non solo si eccitava nel sentirmi umida di desiderio ma gustava la mia passera prima e dopo avermi scopata, quando il mio umore era mescolato al suo.
Tutto era nuovo, per me, dal fare sesso sdraiati comodamente a letto, a concedersi un pisolino ristoratore ancora con le gambe dell'uno intrecciate in quelle dell'altra.
Aveva un difetto, però, e non da poco: per lui, la parola fedeltà non esisteva.
Per tenermi legata a lui mi prometteva l'amore eterno ma poi frequentava decine di donne e coppie scambiste.
Lo scoprii per caso trovando sul mio divano una chiavetta per computer che per curiosità aprii
Vi erano salvate decine di immagini di donne e uomini intenti a fare sesso.
In alcune le protagoniste erano da sole e coperte da veli di diversi colori.
In una mi parve di riconoscere Lisa, la mia vicina di casa, ma certo non poteva essere.
A cosa servivano quelle foto?
Divenni più curiosa del solito e fui premiata.
Un PC rimasto aperto e collegato su di una pagina internet mi mostrò la destinazione del "catalogo" che corredava un annuncio piuttosto esplicito.
Non so perché, ma pensai di farmi subito la copia del contenuto della pen drive e di rimetterla dove l'avevo trovata, là sul divano.
Non ne sapevo molto di scambi di coppia ma mi parve evidente che di quello si trattasse.
Copiai i riferimenti del sito e la sera stessa mi collegai e mi si apri' un mondo trasgressivo e stuzzicante, dal quale lui mi teneva esclusa.
Giorno per giorno studiai i meccanismi della creazione di una mia pagina, mi feci un paio di selfie in bagno (e li trovai eccitanti) e poi riuscii a pubblicare il mio annuncio.
Mi divertiva contattare gli altri utenti e ricevere i complimenti per il mio corpo.
E questa fu la cura.
Enzo non seppe mai del perché pian piano la mia passione sfrenata per lui fosse calata, tanto da sopportare le sue assenze e il malumore costante.
E il suo istinto gli fece capire che non ero più soggiogata, tanto che preferì lasciarmi, perfortuna senza tanti strascichi.
Ora manca solo un piccolo passo alla mia completa guarigione: vivere sul serio le mie fantasie.
E scoprire che ci faceva Lisa, immortalata in un 69 con un'altra donna...
...........
Ciao, Loretta.
Ho letto il racconto che hai pubblicato.
Vederlo online mi ha eccitato, malgrado lo avessi già letto in anteprima.
Vai a capire i meccanismi della mente.
Ti scrivo da questo profilo temporaneo, credo che lo gestiro' ancora qualche giorno.
Poi penso di chiudere per un po'.
Passata l'euforia dei primi giorni, occuparmi dell'annuncio è diventato stancante.
E sinceramente mi preoccupa un po' avere sempre la mia amichetta bagnata ed eccitata.
Non so valutare quando il desiderio naturale diventa ninfomania, vorrei evitarmi altre preoccupazioni.
Come da tuo consiglio, ho scaricato Telegram sul cellulare e salvato i contatti di qualche singolo che mi ha coinvolta fra i tanti.
Come leggi, l'annuncio sembra essere di una coppia ma, se mi ispirano fiducia, con pochissimi mi sono esposta, confessando di essere da sola.
Finora ho incontrato solo un ragazzo di 26 anni.
Sì, lo,so potrebbe essere mio figlio ma, tra tutti, mi ha colpito e molto eccitato, per il suo modo di approcciarmi tra l'educato e il perverso.
Studia qui in città, un qualcosa legato all'uso del linguaggio nella comunicazione pubblicitaria.
Divide un appartamento con un altro ragazzo che invece lavora in ospedale, spesso assente.
Non ti dico l'eccitazione di andare a casa sua, chi mi ha vista forse ha pensato fossi la sua mamma.
Un'esperienza trasgressiva che pensavo al di fuori dei miei desideri.
Mai dire mai, davvero.
Lui si è rivelato esperto ed io mi sono resa conto di essere ancora piuttosto inibita.
In fin dei conti, finora avevo fatto sesso solo con Gino ed Enzo, ambedue di un'altra generazione.
Mi sono sentita un po' come Isadora nel romanzo della Jang, ti ricordi ne avevamo parlato.
Come lei, ho trovato un po' di leggerezza frequentato un giovanissimo.
E non è, almeno non solo, perché è... sempre pronto.
È proprio il sesso fine a se stesso che mi sta piacendo.
So che non sarà una relazione con sviluppi sentimentali ma forse è quello che mi ci vuole.
Non sono nemmeno gelosa del fatto che lui abbia una ragazza nel paese da cui proviene.
E non mi faccio tante domande del perché mi abbia cercato e mi capirai se ti dico che metto da parte i sensi di colpa perché "rubo" il fidanzato ad un'altra.
Gli ho chiesto come va con lei, mi ha detto che gli piace ma che è un po' chiusa riguardo al sesso e lui, invece, molto interessato.
Ad esempio, non gli concede il ...lato posteriore.
Beh, io non lo avevo mai fatto prima, forse i miei due uomini non avevano insistito abbastanza.
Leonardo, mi ha stuzzicato e convinto con la sua leggerezza giocosa.
Mi è venuto naturale concederglielo, forse perchè è stato come donargli un qualcosa che ha avuto finora in esclusiva.
Non è assatanato nel chiedermelo, a volte gli prende la voglia e ....
Mi piace forse più il gesto in sé, trasgressivo, fuori dalle pratiche solite, che la sensazione fisica.
Mi diverto, ecco, tutto qua.
Durerà finché durerà, ma al momento è quello che voglio.
Ti mando un abbraccio e conto sempre sulla tua riservatezza.
Nicoletta


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