trio
Ricordi d'estate
di Cpcuriosa60
30.01.2024 |
3.507 |
7
"Succede, passo il limite ma poi ritorno..."
Sono passati sei mesi da quando, a causa di una pioggia incessante che impediva qualsiasi attività all'aperto, Ivo prendendomi un po' in giro mi consigliò di aprire una mia pagina sul sito.Non mi aveva fatto fotografie da molto tempo e fu curioso vedere come risultava sullo schermo il mio corpo.
Per una donna è una bella sfida, accettarsi.
Puoi essere una manager realizzata o una top model all'apice del successo ( e perché no, ambedue le possibilità,ma non è il mio caso...) ma credo che per ognuna l'immagine cruda di se stessa sia sempre destabilizzante.
Ma il mio Signore sa come rassicurarmi, "E' un gioco, Loretta, e voi donne non capite un cazzo di cosa attizza noi maschi".
Mi fido e mi espongo allo sguardo di tutti.
Arrivano i primi messaggi e mi stupisco di quanti apprezzino, almeno in fotografia, le mie forme.
Uno a zero per Ivo, che mi sorride sornione mentre gli leggo qualche proposta particolarmente stuzzicante.
E arriva anche Ferragosto.
Una giornata caldissima ci vede prendere coraggio e provare il primo contatto dal vivo.
Mi sento eccitata come non mai, sfrontata, pronta a tutto.
Forse il caldo, o il sole che brilla in un cielo sereno o forse l'idea che l'estate in quel giorno arrivi all'apice del suo splendore e che poi potrà solo che tornare, pian piano, verso un inevitabile autunno.
È un giorno magico che va festeggiato.
Riguardo a distanza di mesi, me stessa silenziosa, aspettare che gli uomini si accordino per una gita in barca.
La scusa è andare a visitare una caletta particolarmente affascinante dove c'è la possibilità di fare il bagno e prendere il sole nudi.
Già a poche centinaia di metri dalla riva ci spogliamo tutti e anche ora penso che su quella barca sia salita una donna e ne sia poi scesa un'altra completamente diversa.
Aver fatto sesso in quei pochi metri, dandomi a quel maschio giocoso davanti al mio Signore sicuramente stupito della mia iniziativa, è stato il punto di svolta nella nostra ricerca del piacere.
Lo guardavo, aspettando, se del caso, un suo gesto che mi fermasse se la sua gelosia fosse diventata insopportabile.
Invece sentivo, anche senza guardarlo negli occhi, che stava godendo di me, libera come aveva sempre voluto che fossi.
Sole, acqua di mare, fresca sulla pelle riscaldata, mani che mi toccano, sguardi che si incrociano, uccelli eretti in mio onore, maschi che godono, sensazioni che mi porto dentro e che mi riscaldano anche stasera, dopo una giornata vissuta tra le nebbie padane.
Ricordo come in un sogno sfumato il nostro ritorno a terra, il riprendere, come se nulla fosse successo, i rituali di quella nostra vacanza.
Solo alla notte, senza che ci fosse bisogno di parlarne, lo spirito del Ferragosto entrava in noi, sdraiati e pronti per il sonno.
Invece le mani iniziavano la lenta esplorazione dei nostri corpi conosciuti ma sempre nuovi, le labbra dicevano, senza parole, quanto ci desideravamo.
Magia.
Piacere di godere, solo e sola con lui, l'orgasmo che non avevo cercato quel pomeriggio, ammaliata dal blu, dall'azzurro, dai corpi dei maschi, da un godimento mentale mai provato.
Che si ripete quando vedo l'espressione quasi di estasi sul viso dei miei compagni di gioco, maschi o femmine che siano.
Non saprei come definirlo, ma sicuramente so come provarlo.
Qualcuno recentemente mi ha scritto "Tu vuoi il controllo"
Sì, forse ha indovinato, criticandomi.
È il mio gioco, non è per tutti.
Sopra di me, un unico Signore che può scombinare le carte a suo gradimento.
Lui ha fatto di me quella che sono, mi ha accompagnata nella mia ricerca.
Soprattutto mi riaccoglie quando sbaglio e lo ferisco, presa dalla passione.
Non sono infallibile, dentro di me si nasconde, ma nemmeno tanto, la femmina perfida che non vorrei essere.
Succede, passo il limite ma poi ritorno.
Mi aspetto prima o poi una punizione, ne sono consapevole.
O forse no.
Magari il piacere che gli do merita comunque il suo perdono.
Chi inventa, chi propone, chi tra noi due ha davvero la regia di questo film erotico?
Di certo, mai coloro che entrano per poco nella nostra vita.
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Ogni tanto rileggo i miei racconti.
In questa notte di aprile, insonne come in altre, ho aperto questo, scegliendolo tra tutti.
Ho notato che nella versione originale non ho fatto alcun cenno ad uno dei piaceri che mi riscaldano da quel Ferragosto bollente: è l'appagante gioco di scrivere, narrare agli altri vicende vissute o fantasie, ricevendone quasi sempre complimenti che credo sinceri.
A volte qualcuno mi ha criticato soprattutto per i miei improvvisi cambi di ritmo.
C'è un motivo, semplice, perché questo succede: scrivo "di getto", nel cuore della notte, assecondando un sogno nascosto o inebriata da un'esperienza vissuta poche ore prima, con l'umido sentore del piacere provato.
Mi gratifica, senz'altro, comparire per qualche tempo nella classifica dei racconti, ma questa piccola gioia non è nulla rispetto alla stranissima sensazione che provo quando, a distanza di mesi, rileggo le mie stesse parole.
Mi chiedo se sia una particolare, personalissima, pratica di auto-erotismo...non ci avevo, davvero, mai pensato
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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