orge
Vittorio, l'antennista delle tardone pt 2a

01.04.2025 |
27 |
2
"- Donne non resisto più… devo sborrare… ma dentro chi? Mi hanno..."
Io stasera ho un'asta benefica a Locarno e ti dovrò lasciare, ma vorrei al nostro ritorno andare ancora a letto con te… ti va? A quel punto ho avuto un piccolo dubbio…o Isabel era in arretrato di cazzo come Ferdinanda oppure era una mezza ninfomane…possibile che non ne aveva ancora basta…comunque di cazzo stavo bene, quella donna mi piaceva e ho accettato la sua proposta. Tornati alla villa ci siamo fiondati di nuovo a letto, mentre ammiravo ancora una volta il suo corpo cercando di scoprire la sua reale età, Isabel si è messa alla pecorina sul letto e mi ha detto con la massima naturalezza -Oggi pomeriggio vorrei prenderlo però nel culo… Non ho risposto ma mi sono inginocchiato dietro di lei e ho cominciato a insalivarle il buco del culo, mentre procedevo in quell’opera la contessa mi diceva - Non c’è dubbio…sei molto bravo anche con la lingua, sei un amante perfetto, è un peccato che ti sprechi con quelle vedove morte di fame… Quella frase mi ha un po’ ferito, la trovavo molto offensiva sia nei miei confronti che in quelli di quelle vecchie che comunque mi stavano permettendo di restare a galla…gliel’ho piantato allora nel culo di colpo con una certa violenza per placare la mia rabbia e per castigare la sua arroganza, ma quella violenza non è stata per lei un problema, anzi quella porca ha apprezzato la mia inculata e ha cominciato a godere a perdifiato; mentre la pompavo osservavo il suo culo, era perfetto, senza la minima presenza di cellulite. Pensavo al culone sproporzionato di Ferdinanda e capivo che dopo la mia attuale esperienza mai e poi mai avrei potuto ancora scopare l’amministratrice di condomini. A ridestarmi dai miei pensieri è stata Isabel - Godo col culo…godo col culo…oh quanto è bello…Wunderbar…Wunderbar…Sborrami dentroooooooo Nonostante le fatiche di quel week end di sesso intenso ho accontentato ancora una volta la mia amante e l’ho riempita di crema calda e fumante…e quanta ne ho fatta… perché come gliel’ho tolto dal culo ha cominciato a defluire un ruscelletto continuo di sperma. Mi sono sdraiato distrutto al suo fianco, la contessa si è girata e mi ha baciato di nuovo, ma stavolta con dolcezza, aveva gli occhi luminosi, penso che ora era finalmente appagata, realizzata…mi ha sussurrato -Che bellissima inculata!!! Ho risposto al suo sorriso ma mi premeva farle una domanda - Isabel mi vuoi spiegare cosa vuol dire quel “Wunderbar” che pronunci spesso e volentieri - E’ un vocabolo tedesco, io sono di origini tedesche vuol dire “Meraviglioso” dovresti esserne orgoglioso… Abbiamo fatto un ultimo bagno in piscina, poi ci siamo rivestiti, io dovevo lasciare la villa, la contessa mi ha dato una borsa di Louis Vuitton per ritirare tutti i capi d’abbigliamento che mi aveva regalato, prima di andarmene mi ha chiesto - Quant’è il tuo disturbo da antennista? - Non dirlo nemmeno per scherzo…mi hai rifatto il guardaroba e mi hai fatto mangiare come mai avevo mangiato prima… Lei ignorandomi ha firmato un assegno e me l’ha infilato nel taschino del cardigan, mi ha baciato - Fammi sapere per la crociera…Ciao… A uscire da quel sentiero inghiaiato della villa con la mia Fiat Ritmo scalcinata mi sentivo un pezzente ma ero felice perché avevo vissuto un week end da sogno. Mentre tornavo sull’autostrada mi sono fermato in un autogrill per un caffè, ho messo la mano nel taschino e ho tirato fuori l’assegno di Isabel, era in Lire, di una banca italiana: 2.000.000; “Wunderbar”. Per una settimana ho rimuginato a lungo sulla possibilità di fare quella crociera, è vero che l’ottimo assegno di Isabel mi aveva dato una notevole mano ma stare fermo per 12 giorni avrebbe azzerato le mie entrate; certo che però i Caraibi sarebbero stata un’occasione imperdibile, quando mai ci sarei potuto andare con le mie possibilità…mai! Motivo per cui mi sono lasciato lusingare. In quella settimana ho scopato solo una volta Mafalda e Egle dopo di che ho telefonato alla contessa e ho confermato la mia presenza. Ed è stato un bene perché quella è stata una vacanza a cinque stelle, spiagge da sogno, paesaggi da favola e cucina di prim’ordine; naturalmente con il contorno di scopate indimenticabili e a ritmo accettabile che mi hanno fatto allontanare il dubbio che Isabel fosse la ninfomane che temevo. Se quel dubbio lì me l’ero tolto, un'altra certezza aveva avuto però conferma, la porcona amava farlo in posti a rischio; la scopata in presenza dell’autista non era stato un caso: si è fatta scopare sul ponte della nave mentre la gente vicinissima a noi passeggiava, su una spiaggia sapendo che parecchie persone ci stavano spiando e si è fatta fare un ditalino con il piede sotto il tavolo scostando solo le mutandine mentre cenavano in un tavolo a sei posti; stranezze da nobile viziata. Visto che il mio vestire era molto modesto, in ogni isola mi comprava capi di abbigliamento molto costosi per cui alla fine della crociera mi ero rinnovato completamente il guardaroba estivo. In aereo mentre tornavamo Isabel era euforica, mi ha preso la mano tra le sue e fissandomi mi ha detto - E’ stata una vacanza da sogno, mare da sballo, paesaggi mozzafiato e un cazzo insuperabile, ti è piaciuta? - Certo, senza di te mai avrei visitato questi posti! - Mi fa piacere… ma ora vorrei farti un discorso serio, tu mi piaci, molto, sei giovane, educato, belloccio e soprattutto sai usare il cazzo come pochi; credimi se ti faccio questo complimento è verità assoluta. Quando mi prendevano le bizze andavo a Milano dove avevo una lunga lista di giovani modelli pronti a soddisfare ogni mia voglia, costavano un capitale ma mai mi hanno appagata come te in questi giorni. Se vuoi possiamo frequentarci con una certa regolarità e vedere se tra noi potrebbe nascere qualcosa di più che non un rapporto di solo sesso, però c’è un problema…io non posso condividerti con quelle vecchiarde arrapate, quindi devi fare una scelta o le molli tutte…e dico tutte…oppure non ci vedremo più!!! Non sono una che ti chiama per una scopata sapendo che il giorno prima hai leccato la passera della Mafalda o dell’Adele che sembrano le tue nonne. Il mese di giugno io lo passerò in Costa Azzurra, non sarà come i Caraibi ma credimi è bella anche lei: Mentone, Cannes, Saint Tropez, Nizza e una settimana a Porquerolles un’isola che non ha nulla da invidiare ai Caraibi. Come è stato per la Crociera ti do qualche giorno per riflettere, fammi sapere però la tua decisione. Quando ci siamo lasciati il bacio di commiato è stato stranamente arido. Ora, tanto per cambiare sono ancora qui a rimuginare che scelta fare: da un lato c’è la frenesia per iniziare un rapporto che mi porterebbe nel mondo dei Vip ma con un grosso dubbio, quando Isabel si stancherà del nostro rapporto che ne sarà di me? E’ vero che non ho la prova che sia una sciupamaschi, ma mi tormenta il dubbio di sapere quanti ce ne sono stati prima di me e quanti l’avranno scopata sulla sua auto, con l’autista che li spiava dallo specchietto. Dall’altro lato però mi dispiacerebbe anche troncare di colpo tutte quelle storielle con le mie vecchiette assetate di uccello; odierei perdere la mia libertà di scoparmi la vecchiarda che mi aggrada in quel momento per dedicarmi invece a tempo pieno alla solita passera, certamente più bella, che conoscerò poi col tempo a memoria. Perché su me è ormai appurata una realtà, se Isabel ha un debole per scopare in posti insoliti e rischiosi, io ho un debole per scopare quelle passere stagionate over 60, tanto è vero che dopo che sono stato a letto con Mafalda non ho più frequentato una mia pari età… Ora miei cari lettori vi lascio due finali diversi…se volete alla fine del racconto lasciate un commento su quello che avreste fatto voi al posto di Vittorio. Finale A : il potere del denaro
Ho fatto la mia scelta…ho interrotto ogni mia relazione con le mie vecchiette inventando scuse banali e sono partito con Isabel per la Costa Azzurra. Come era già stato per i Caraibi anche questa è stata una vacanza di sogno, dove sono stato coccolato come mai mi era successo in vita mia, io ho ripagato tutte quelle attenzioni dandole in cambio solo le prestazioni del mio uccello, che la contessa ha dimostrato di continuare a gradire. Continuo a temere che Isabel si possa un giorno stancare di me, ma rispetto a un mese fa ho maggiori certezze sul fatto che nonostante tutte le sue stranezze potrebbe essere anche una donna fedele. Durante la vacanza abbiamo incontrato parecchi suoi amici miei pari età, di certo più colti, più belli e più mondani di me, che le hanno fatto anche una corte spietata; eppure la notte il suo unico divertimento è sempre stato solo il mio cazzo. Una delle ultime sere a Porquerolles abbiamo cenato con una coppia di sua conoscenza, un ragazzo vip della mia età con la mamma, naturalmente di età molto più avanzata ma ancora veramente piacente; quella notte dopo aver scopato, ci siamo rilassati fumando una sigaretta e Isabel mi ha detto - Non è che mentre mi scopavi pensavi di farlo con la mamma del mio amico…ho visto che la guardavi in modo strano, dillo che ti sarebbe piaciuto fartela, hai un debole per le belle signore attempate… ammettilo.
Accidenti, aveva letto nel mio sguardo l’interesse che quella donna aveva sollevato in me, ho però mentito - Ma cosa dici, certo era una donna molto fascinosa, ma in questa vacanza io ho solo occhi per te… - Spero che non sia solo per questa vacanza…tu mi piaci Vittorio, te l’ho detto già altre volte… A quel punto mi sono aperto… - Anche tu Isabel mi piaci, ma ho il tarlo che mi rode sul fatto che potresti stancarti di me - Sei uno stupido se pensi questo, guarda che sei tu che hai trent’anni meno di me…e quella paura dovrei essere io ad averla… I suoi occhi erano sinceri e quella nostra confessione mi ha rasserenato, abbiamo scopato ancora. Al ritorno mi ha comprato un’auto nuova, intestandola a me, motivandola però con il suo solito poco tatto “Non posso vedere che entri nella mia villa con una Ritmo tutta scalcinata”. Una frase che in parte mi ha ferito…ma la mia delusione è stata mitigata dal fatto che mi ha detto che se voglio andare a vivere alla villa per lei va bene; le gambe hanno tremato…quello proprio non me l’aspettavo - La tua proposta mi lusinga, ma ho una attività, un negozio, una casa in Italia… - Mi hai confidato che la tua attività non è florida…per cui puoi mollare tutto e traferirti qui, certo non potrai fare il mantenuto, ma io ho una azienda vinicola che fa molte mostre e fiere in mezza Europa, potresti inserirti pian piano e se ti piace dedicarti a quello; se invece sai fare solo l’antennista posso aprirti un negozio qui a Lugano…ma occhio… qui dovrai occuparti solo ed esclusivamente delle antenne. Tornato a casa ho cominciato a pensare a quelle sue proposte, dopo due giorni ho ricevuto una chiamata da Ferdinanda - E’ da una vita che non ti vedo…vuoi proprio cancellarmi dalla tua mente...mi spiace ma io a essere presa per il culo non ci sto, domattina vieni nel mio ufficio che devo farti firmare la chiusura del tuo rapporto di lavoro con gli ultimi due condomini che ti avevo lasciato. Ora non avevo altre alternative, non potevo andare avanti con i soli introiti delle mie vecchiette!!! Con telefonate molto antipatiche che mai avrei voluto fare le ho mollate tutte!!! Il giorno seguente mi sono presentato all’apertura dell’ufficio di Ferdinanda, mi ha guardato con la sua solita fierezza, pronta a compiere l’ultimo atto di vendetta nei miei confronti; quando mi ha allungato i due documenti da firmare le ho dato un pacchettino regalo. E’ rimasta sorpresa, ha abbozzato un sorriso e ha aperto il pacchetto curiosa, quando ha visto il contenuto mi ha fulminato con lo sguardo e mi ha guardato incredula…era un vibratore… era la mia vendetta - Racchia come sei fra un po’ potrai solo infilarti uccelli di plastica…comincia a impratichirti con il loro uso…mi sono girato per uscire ma prima le ho allungato una scatoletta di mentine… - Ti regalo anche questo, hai un alito vomitevole…vedi di mitigarlo con queste……… e sono uscito!!! Ero molto più sereno, realizzato, sono andato dal proprietario del negozio a dare la disdetta, poi ho telefonato a Isabel… - Volevo sapere quando hai la prossima mostra del vino…ci vorrei essere… Ha risposto con un solo vocabolo “Wunderbar!!!”
Finale B: il potere della libertà Tornando in macchina ho cominciato a rimuginare continuamente: ero a un bivio che dovevo superare il più in fretta possibile, non avevo troppo tempo per scegliere, tirare lunga quella storia voleva dire arrovellarmi il cervello all’infinito. Da una parte Isabel con il suo denaro, il benessere, la sua prorompente bellezza fisica seppur da sessantenne; ma anche il suo carattere possessivo, la sua richiesta “ o molli tutto o non ci vediamo più!” Anche se sapevo che in realtà dovevo aspettarmi che per una come lei era impossibile dividermi con tutte le “amiche del burraco”. Dall’altra le mie vecchiette arrapate, pronte a soddisfare le mie voglie, incuranti del fatto che passavo da un letto all’altro e disposte a sacrifici economici pur di giocare con me. Continuavo a temere che per Isabel io potessi essere solo un giocattolo che come si rompeva veniva accantonato, ma era solo una scusa per non cestinare tutte le altre mie partner; quel famoso bivio dovevo però superarlo: a destra una dorata prigione, a sinistra una infinita libertà. Mi ero ripromesso che per il mio compleanno dovevo prendere la grande decisione e quel giorno è arrivato in fretta…era un lunedì…dopo aver rimuginato di nuovo per tutto il pomeriggio, son andato in una pasticceria a comprare una torta e due bottiglie di prosecco e dopo cena ho suonato alla porta di Mafalda. Il lunedì era il giorno delle carte e stavano iniziando la loro partita, erano tutte quattro sedute al tavolo: Mafalda, Egle, Giovanna e Adele. Nel vedermi si sono stupite, non capivo se erano piuttosto fredde perché mettevo un ostacolo alla loro serata o perché si chiedevano come potevano convivere con la mia presenza. Come però ho detto loro che era il mio compleanno e ho posato la torta e le bottiglie sul tavolo, hanno cominciato a farmi gli auguri abbracciandomi con calore; quegli abbracci, quelle strette, mi hanno fatto nascere un improvviso desiderio che aveva bussato parecchie volte nella mia testa ma che avevo sempre ritenuto irrealizzabile…una maxi orgia!!!...io con quattro fighe arrapate a mia completa disposizione. Ho cominciato allora a rendere l’atmosfera tenera, calda… - Come sapete io non ho nessuno con cui festeggiare, sono solo come voi e stasera volevo allora condividere la mia festa con voi che siete la mia famiglia… la mia ruffianata ha fatto centro, tutte quattro si sono commosse e la prima bottiglia è finita in un battibaleno; le quattro, non abituate a bere erano rosse come peperoni e cominciavano a ridere per un nonnulla, ero sulla strada giusta, forse dovevo comprare più vino. Quando ho spento le candeline un sonoro applauso ha accompagnato il taglio della torta e io ho stappato la seconda bottiglia, al secondo cin cin della serata tutte quattro si sono messe in fila per baciarmi…le ho guardate intensamente; ora erano paonazze…dovevo buttarmi… La prima ad avvicinarsi è stata Egle, mi ha baciato su una guancia stringendomi, sentire il suo prosperoso seno premere contro il torace mi ha acceso…mi sono buttato… - Egle, questo non è un bacio di compleanno!!! Le ho messo la mano dietro la nuca, ho attirato il suo viso contro il mio e le ho schiaffato la lingua in bocca, la donna all’inizio è rimasta un po’ restia, ma poi ha cominciato a collaborare e le nostre lingue si sono attorcigliate; quando ci siamo staccati ho guardato le altre tre donne, erano a bocca aperta, con una espressione però più che scandalizzata, di pura invidia… avevo fatto “bingo” e ho battuto il ferro caldo - Non fate quelle facce…sapete tutti cosa c’è tra noi e non dobbiamo fare i falsi moralisti…voglio baciare così anche voi tre, su donne ce n’è per tutte… Mi sono avvicinato a loro e le ho limonate tutte con libidine; a parte una leggera ritrosia di Giovanna, Adele e Mafalda si sono lasciate andare in pieno. Le ho poi guardate…mi sentivo il fuoco addosso, ero eccitato - Andiamo di là, c’è un comodo letto…voglio giocare con tutte voi…voglio che questo sia il più bel compleanno di tutta la mia vita. Ho preso per mano Egle, era la più eccitata e dovevo sfruttarla da capobranco, mi sono diretto verso la camera da letto senza chiedere il permesso: la donna mi ha seguito, dopo un minuto sono arrivate anche le altre tre, io mi stavo spogliando, quando ho calato le mutande ed è apparso il mio cannone gli sguardi delle donne si sono calamitati sulla mia tremenda erezione e hanno cominciato a spogliarsi anche loro. Ora erano tutte nude, naturalmente c’era dell’imbarazzo, ma anche tanta voglia di trasgredire; logicamente a dirigere i giochi dovevo essere io, cercavo di capire cosa desideravo di più… nel vedere quell’alternanza di fighe pelose e spelacchiate e nel sentire il loro odore capivo però cosa volevo e mi sono deciso. - Venite…sedetevi sul bordo del letto una accanto all’altra… Come cagnoline si sono accomodate una accanto all’altra, ero il loro maestro e loro le mie adorate allieve - Vi amo tutte quante… indistintamente...ora ve la lecco un po’ a ciascuna; ho cominciato immediatamente nell’ordine in cui si erano sedute: Mafalda, Adele, Egle e Giovanna. Dedicavo un paio di minuti a ciascuna, avessi chiuso gli occhi, solo dal loro odore e dalla loro pelosità le avrei indovinate tutte al buio; quando sentivo che la loro figa si era bagnata passavo alla seguente. Quando ho finito ero alla massima eccitazione, il cazzo mi doleva talmente era duro, ora avevo voglia di figa – Ora che siete calde vi do da assaggiare il cazzo; ho ricominciato il mio passaggio da una figa all’altra ma i tempi di attesa erano lunghi e friggevano dal desiderio, dovevo inventare qualcosa - Mafalda non hai in frigo delle belle carote o dei cetrioli, so che sei sempre fornita di questi generi. - Sabato ho comprato delle zucchine… -Vai a prenderne quattro, le più grosse
In pochi secondi era già di ritorno, segno che era smaniosa di sentire cosa proponevo…le ha distribuite… - Su masturbatevi…così quando io pompo una di voi le altre tre si mantengono calde con la zucchina. Era uno sballo saltare da una figa all’altra vedendo le altre tre masturbarsi come indemoniate… non ero mai stato così eccitato in vita mia, ma pretendevo sempre di più… - Su baciatevi mentre state godendo…il vero sesso non deve avere limiti… così che Mafalda e Adele sul fianco superiore, Egle e Giovanna su quello inferiore hanno cominciato a limonare come dannate… ora ero completamente realizzato ma non potevo più trattenermi…le palle mi stavano scoppiando, dovevo venire. - Donne non resisto più… devo sborrare… ma dentro chi? Mi hanno guardato con apprensione, tutte ambivano a ricevere la mia benedizione, sono andato a prendere le carte e ho lasciato decidere alla sorte; Egle ha pescato un quattro, Giovanna un due, Adele un sei, Mafalda con un otto ha vinto; ha spalancato le cosce e dopo un’ultima carica ho cominciato a riempirla. Non so quanti schizzi le ho sputato dentro, ma mentre la vecchia godeva come una porca in calore le altre tre la guardavano con infinita invidia, ho provato allora tenerezza per loro, ho tolto l’uccello dalla patacca di Mafalda e ho appoggiato la cappella sulla bocca di Adele che stava al suo fianco - Su bella…succhia che ce n’è ancora…nutriti…è più buona della panna della torta… Ha ingoiato con ingordigia e vedendo Egle al suo fianco gliel’ho poi tolto cercando la sua bocca - Dai che per te ci sono le ultime gocce… sono le più buone… Solo Giovanna è rimasta senza, ma io vedendo che dalla figa di Mafalda colava la mia sborrata e sapendo che era l’unica bisex del gruppo l’ho dirottata - Per te non ne ho più, ma non devi stare senza, lecca la figa di Mafalda che sta colando e degusta anche tu. Alla fine eravamo distrutti e siamo tornati in cucina, abbiamo finito la torta e l’ultima bottiglia rimanendo nudi, guardavo quelle quattro fighe con orgoglio: le avevo violate tutte, mi sentivo come un ricco emiro con le sue odalische, poi guardavo la varietà delle loro tette: dalle mongolfiere prosperose di Egle alle tettine molli di Adele; fissandole mi riempivo di orgoglio…erano tutte quattro le mie donne…e quell’orgoglio me l’ha fatto venire ancora duro. Le quattro maiale se ne sono immediatamente accorte e non mollavano lo sguardo; Egle che si confermava la più affamata lo ha sottolineato “Vittorio…ma ce l’hai ancora duro!” - Quasi quasi me ne faccio ancora una, che ne dite? Sono state tutte in silenzio ma i loro occhi urlavano “Si!”… non osavano parlare ma nel loro sguardo si leggeva tanta voglia di cazzo… era uno spasso guardarle… ho preso di nuovo le carte e le ho messe sul tavolo; Mafalda ha allungato la mano per pescare ma le altre tre sono esplose “ Eh no… tu hai già avuto!” Ha vinto Adele pescando un re…mi ha dato la mano per portarmi nel letto ma io ho proposto una variante, ormai ero scatenato – Metti i gomiti sul tavolo e spingi il culo in fuori, voglio prenderti alla pecorina mentre loro ci guardano…
Non si è opposta e ha obbedito, quando con la mano ho cercato di indirizzarle il mio uccello dentro sentivo che la sua figa era fradicia, era incredibile la fame di cazzo di quelle quattro incallite maiale; ho cominciato a pomparla, mi eccitava vedere le altre tre che si gustavano quel film hard dal vivo. A un certo punto Egle che era la più delusa dal sorteggio delle carte è saltata sul tavolo, si è accucciata davanti alla faccia di Adele e spalancando le cosce le ha ordinato “ Su fortunella…hai la lingua libera…consola chi è stata più sfortunata di te e leccamela” e così è stato!!! Nel frattempo Giovanna ha fatto sedere Mafalda sul tavolo, si è inginocchiata davanti a lei e ha ripreso a ripulirle la bernarda dalle mie ultime scorie; l’odore di sesso che prima aveva invaso la camera da letto ora si spandeva anche in cucina mescolandosi con il profumo della torta. Dopo un’ora erano veramente appagate tutte quattro, mentre ci rivestivamo per andarcene Egle ha detto - Devo dire che tutto questo è meglio del burraco…faccio una proposta…ogni compleanno di noi dovrà essere festeggiato d'ora in poi in questo modo…nessuno ha obiettato! Al mattino ero distrutto, come sono arrivato in negozio il telefono ha suonato - Sono Patrizia telefono da Magenta avrei bisogno di una controllata all’antenna…quando ha tempo? Sono rimasto di stucco…a Magenta non hanno un antennista…? Poi ho chiesto curioso - Scusi signora lei è del gruppo del burraco?... al suo “si” ho sorriso. Avrei potuto andare nel pomeriggio ma mi è tornata in mente la maxi orgia della sera per cui ho rimandato di due giorni - Potrei venire giovedì…preferisce mattino o pomeriggio? - Venga al mattino, mio marito fa dalle 6 alle 2…le lascio l’indirizzo; stia tranquillo so tutto sul diritto di chiamata.
Mi sentivo realizzato, euforico e ho trovato il coraggio per chiamare Isabel. Come ha sentito la mia voce ha risposto felice, ma come le ho spiegato della mia scelta di vita il suo tono si è improvvisamente indurito - Vuoi dire che tu preferisci quelle vecchie a me? - No, io preferisco la mia libertà a te; comunque sappi che se desidererai vedermi io volerò a Lugano e ti sistemerò l’antenna in qualsiasi momento…naturalmente gratis. Questa volta non mi ha detto “Wunderbar” ma ha chiuso la comunicazione con un'altra parola “Stronzo”. Nonostante quel suo commiato ho abbassato la cornetta con una sensazione, che presto avrei ricevuto ugualmente una chiamata di lavoro” dalla Svizzera.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Commenti per Vittorio, l'antennista delle tardone pt 2a:
