Lui & Lei
Mariangela, una vedova da consolare
di boschettomagico
03.12.2024 |
217 |
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"Spesso e volentieri dormivamo insieme ma sempre io da lei..."
Mi sono separato a 34 anni, dopo sette di matrimonio. Mia moglie si era invaghita di uno più giovane di me, che si professava ricco benestante ma che in realtà non era proprietario nemmeno di un garage; motivo per cui, su suo consiglio lei non ha preteso nessun assegno mensile ma solo una liquidazione di 7.000.000 delle vecchie Lire; un vero affare per me… Passati due mesi, dopo aver evaporato il mio assegno, il benestante l’ha mollata senza motivo e quando è venuta a recitare la parte della pecorella smarrita e pentita; non avendo fortunatamente dei figli, l’ho mandata a fare un culo e ho cercato di ricrearmi una vita acquistandomi una casa tutta mia. Vicino alla mia vecchia abitazione, un alloggio di proprietà dei miei genitori di 120 metri quadri che ora per uno solo erano sprecati; stavano costruendo una piccola palazzina di quattro piani con otto appartamenti ancora da suddividere su piani di 240 metri quadri. I miei erano talmente felici che mi ero liberato della zavorra della mia vecchia consorte, che a loro non era mai andata a genio; che mi avevano dato l’ok per darlo ai costruttori come acconto sul mio futuro acquisto. E’ stata in quella occasione che ho conosciuto Mariangela e suo marito Sandro, in quanto erano interessati invece a prendersi i due terzi restanti della metratura dell’ultimo piano. Dopo una breve discussione su chi doveva scegliere il lato campagna o quello città, siamo andati d’amore e d’accordo su tutte le altre questioni in comune e dopo otto mesi abbiamo preso possesso dei nostri rispettivi alloggi. I due avevano una decina di anni più di me ed erano tipi piuttosto alla buona: lui era un funzionario delle ferrovie, sempre in giacca e cravatta e dotato di una parlantina molto sciolta; lei aveva invece una tabaccheria in società con la sorella. Mariangela era una donna dai capelli sempre cortissimi, quasi rasati, leggermente formosa e con una faccia da maiala che ogni volta che la guardavo sembrava volesse dirmi “…scommetto che ti piacerebbe togliermi le mutande”. Non erano però molto socievoli per cui per i primi anni ci siamo sempre limitati a dei semplici saluti. La situazione ha cominciato a cambiare in un venerdì pomeriggio di metà giugno, ero reduce da due ore di tennis ed ero letteralmente distrutto, era il primo vero giorno di estate con caldo torrido e afa persistente; ero appena uscito dalla doccia e mi ero sdraiato sul letto. I nostri alloggi confinavano come parete comune con le camere da letto e i bagni; avevo appena aperto un libro quando dalla parte opposta ho sentito dei sospiri strani, ho prestato attenzione e ho cominciato a sentire la voce di Mariangela
-Ohhh che bello… cazzo se mi piace…mi fai bagnare come una fontana…che goduria…dai…dai…ora infilamelo nel culo…mmmm…spingi forte…dai…porco vai più forte che godo…eccomi…ci sono…ahh!!!
Ero lì quasi paralizzato, in assoluto silenzio, concentrato nel gustarmi quell’intermezzo erotico dei miei vicini, era la prima volta in tutto quel tempo che li sentivo scopare. Ho sentito poi aprirsi i rubinetti nel bagno…si stavano lavando; improvvisamente mi sono accorto che avevo il cazzo duro…mi è sfiorata l’idea di tirarmi una sega…ho desistito solo perché il caldo era insopportabile e avevo i muscoli indolenziti dalle due ore di tennis. Dopo un paio d’ore stavo per uscire quando ho incontrato Sandro che stava entrando in casa…vedendolo tutto sudato ho sorriso pensando che non aveva ancora recuperato le energie della scopata e gli ho lanciato una battuta
-Giornata particolarmente stancante eh…
-Lascia stare…sto tornando da una riunione a Bologna…sei ore di autostrada con 15 chilometri di coda…
Cazzo…ma allora non era lui che aveva fatto tremare la rete del letto e quella puttanona di sua moglie gli aveva appena incollato un paio di corna molto sviluppate, chi l’avrebbe mai detto… Da quel giorno ho cercato di controllare il comportamento della maiala, ma né ho mai più sentito sospiri sospetti tra i muri, né l’ho mai vista ricevere altri uomini…a un certo punto avevo fin pensato che magari quel giorno aveva prestato la sua camera alla sorella e che la loro voce si assomigliasse… il dubbio però continuava a torturarmi. Avevo scoperto intanto che spesso si sdraiava su un lettino nel suo terrazzo e prendeva il sole completamente nuda…ecco perché aveva preteso il balcone rivolto sul lato della campagna; cercavo di spiarla; anche se la vista non era perfetta avevo scoperto che in mezzo alle gambe era completamente rasata e che aveva due tette molto sviluppate con delle enormi aureole ai capezzoli. Ogni volta quelle visioni mi facevano indurire l’uccello e mi mettevano dentro la tentazione che avrei dovuto tentare un approccio. Studiavo in continuazione dei piani per cercare di avvicinarla ma il marito non aveva orari regolari e il timore di fare una figura meschina mi bloccava. Più la guardavo, più capivo che non era per niente bella e più invece la desideravo; ormai la figura di quella donna con il passare del tempo mi tormentava sempre più. Un giorno ero in cortile che stavo gonfiando le gomme alla mia biciletta, lei è uscita dal garage in sella alla sua e mi si è avvicinata
-Maurizio ti chiedo una cortesia, dammi due pompate che sono leggermente molli anche le mie…
Nel dire la parola “pompate” mi ha lanciato uno sguardo carico di malizia e nello scendere dalla sua bicicletta ha fatto svolazzare la lunga gonna estiva di cotone mostrandomi le sue parti nobili. Le gomme non erano molli, era una chiara provocazione; e la certezza che lo era l’ho avuta quando è risalita con gli stessi svolazzamenti, in seguito ai quali ho avuto addirittura l’impressione che fosse senza mutande. Se ne è andata con naturalezza lasciandomi attonito...e per l’ennesima volta con l’uccello duro. Se non volevo fare la figura dello scemo dovevo farmi avanti, così la sera, quasi certo che fosse sola in casa, ho suonato al suo campanello ma con enorme sorpresa è venuto ad aprire la porta Sandro; sono rimasto di sasso, mi ero sbagliato…fortunatamente ho avuto la prontezza di reagire immediatamente
-Ti chiedo scusa ma avrei bisogno di due uova…volevo farmi una carbonara…
Quell’errore mi aveva tarpato di nuovo le ali, ho ripreso a fare i miei controlli, non potevo correre il rischio di rimediare un’altra misera figura.
Per appagare le mie voglie sessuali frequentavo spesso una balera alla periferia della città, frequentata da vedove e separate di mezza età, dove era piuttosto facile rimorchiare e rimediare una scopata. In genere non portavo mai nessuna a casa mia, ma da quel giorno avevo cambiato tattica…non solo me le portavo a letto ma ci davo dentro a fare cigolare le reti del letto e fare sospirare il più possibile la partner di turno…dovevo rendere pan per focaccia per vedere se faceva un altro passo in avanti anche lei. Di una sola cosa ero certo: desideravo pazzamente quella donna; e mentre pompavo quelle quattro mezze baldracche, per eccitarmi, con la mente immaginavo che stavo scopando Mariangela, la mia vicina. Ormai ero deciso a buttarmi, ma un evento nefasto ha bloccato le mie intenzioni. Un giorno di metà giugno Sandro di ritorno da una delle sue riunioni da Cuneo ha effettuato un sorpasso troppo azzardato e ha perso tragicamente la vita. Al funerale sono rimasto choccato da una cosa, Mariangela non ha versato una sola lacrima, aveva lo sguardo inebetito ma i lineamenti del viso erano duri, imperturbabili, quasi di ghiaccio.
Quando l’ho abbracciata per porgerle le condoglianze ho sentito il suo corpo rigido come se fosse stata ibernata in un refrigeratore. Non ci ho dato particolarmente peso, ognuno di noi ha un suo modo personale di reagire a un fatto luttuoso così profondo; a volte tenendosi dentro la rabbia si soffre molto di più pur senza darlo a vedere. Proprio per questo motivo da quel giorno ho messo nel cassetto le mie bellicose intenzioni, sentendomi sempre a disagio ogni volta che l’incontravo proprio perché aborrivo il pensiero di ottenere qualcosa approfittando della sua fragilità psicologica derivata dall’evolversi di quel tragico evento. Sono passati così ben tre anni, un lungo periodo in cui avevo quasi deposto le armi cominciando addirittura a dimenticarmi della mia temporanea infatuazione. Il tutto però è crollato un venerdì pomeriggio di aprile frutto di una assoluta casualità. Stavo tornando dal lavoro quando ad attendere l’ascensore ho trovato Mariangela, con numerose buste della spesa sparse sul pavimento; mi sono offerto di darle una mano e gliele ho portate in casa fino a che lei in segno di gratitudine mi ha offerto un caffè che ho immediatamente accettato. Mentre mi ha allungato la zuccheriera le nostre mani si sono sfiorate e siamo rimasti lì qualche secondo con le dita a contatto, scambiandoci sguardi particolarmente accesi. Abbiamo parlato del più e del meno per parecchi minuti come se nessuno dei due volesse chiudere quel casuale incontro
-Allora ti stai riprendendo da quella brutta scoppola?
-Il tempo aiuta a rimarginare le ferite…
Mi sono infine alzato e mi ha accompagnato alla porta, l’ha aperta ma eravamo tornati a guardarci negli occhi, era una sensazione imbarazzante ma anche molto sensuale; ho deciso allora di osare e ho avvicinato il mio viso al suo per baciarla. Lei ha chiuso la porta e ha risposto al mio invito schiaffandomi la lingua in bocca: è stato il bacio più travolgente della mia vita; la sua lingua si è intrufolata nella mia bocca e ha cominciato a slinguazzarmi con una carica incredibile…sentivo che la testa mi stava girando ma ho risposto con la stessa carica erotica. L’ho spinta contro il muro e senza mai staccare la mia bocca dalla sua ho infilato la mano sotto la sua gonna; lei non solo non si è opposta ma ha allargato le gambe per agevolare la mia manovra. Ho infilato la mano nei bordi delle sue mutandine e ho sentito che la sua passera era già bagnata; come avevo intuito dalle mie spiate sul balcone la sua figa era completamente rasata e sentire quella carne morbida tra le mie dita mi ha fatto gonfiare il cazzo in maniera prorompente. Le ho infilato due dita dentro e lei ha accolto quella mia intrusione con un gemito di estremo piacere, dopo però mi ha spinto via e prendendomi per mano mi ha detto
-Andiamo a letto…voglio essere tua!!!
In pochi secondi eravamo entrambi nudi; fisicamente non era un gran che ma quella passera liscia e le sue tettone dalle aureole marcate me la facevano desiderare come se fosse stata la donna più bella del mondo. L’ho stesa sul letto, le ho spalancato le gambe e ho tuffato la mia faccia in mezzo alle sue tornite cosce. Era fantastico far scivolare la mia lingua su quella fessura completamente glabra e sentirla fremere e contrarsi dal piacere; due sere prime avevo portato a letto Rosanna, la regina del valzer, che in mezzo alle gambe aveva una foresta ramata inesplorata e per farla venire leccandogliela mi ero quasi soffocato ingoiando peli a ripetizione. Mariangela ha cominciato a contorcersi sotto i miei colpi di lingua e dopo pochi minuti ha sborrato inondandomi la faccia di umori e imprigionandomi la testa con le mani per obbligarmi a bere il tutto. Quando ha allentato la pressione delle sue mani sul mio capo, sono scivolato via da quella piacevole prigione, le sono salito sopra e le ho infilato il cazzo; la sua figa era un lago e sono scivolato letteralmente dentro di lei senza il minimo sforzo…la sua patacca era un forno…caldo e invitante. Come ho cominciato a pomparla mi ha rinfilato di nuovo la lingua in bocca e ha cominciato ad ansimare
-E’ da quando ti ho visto per la prima volta che sognavo questo momento…scopami senza nessuna remora… fai di me tutto quello che vuoi…devo ricompensare tre anni di astinenza!!!
Non me lo sono fatto ripetere e ho cominciato a montarla con una voluttà sconosciuta, dopo qualche minuto avrei potuto già venire ma sentirla fremere e godere sotto di me era troppo coinvolgente per cui ho cercato di tirarla a lungo il più possibile. Mariangela sfoderava orgasmi a ripetizione, pensavo che forse mi aveva mentito, mi sembrava impossibile che una donna così calda avesse potuto resistere tutto quel tempo senza il bisogno di un cazzo, ma il sapere che ero il primo a renderla felice dopo il suo lungo digiuno mi piaceva e ci volevo credere…mi realizzava. Le nostre lingue erano impazzite e continuavano a torturarsi a vicenda, baciarci con frenesia ci piaceva, ci eccitava e quindi rimanevamo lì con le bocche incollate. Avevo perso il conto dei suoi orgasmi ma ora rivendicavo finalmente il mio diritto di godere
-Non riesco più tenermi, ho le palle che scoppiano, devo venire, dimmi se devo toglierlo però…
-Ma cosa vuoi togliere, sono in menopausa da oltre un anno…sborrami dentro senza problemi, riempimi!
E l’ho riempita, altro che se l’ho riempita, schizzavo dentro di lei a ripetizione e la porcella ne gioiva
-Ti sento!!! Ti sento!!! Sento la passera inondarsi del tuo seme bollente a getto continuo…è bellissimo, vorrei che tu non smettessi mai!!!
Purtroppo però ho smesso, ma finalmente mi sono accasciato esanime sopra il suo corpo; temevo di darle fastidio schiacciandola con il mio peso, ma invece lei stava lì buona buona sotto di me, a sentire il mio respiro impazzito che pian piano tendeva a normalizzarsi. Prima di scivolare di lato e liberarla del mio peso ci siamo baciati ancora, era stata una scopata da urlo!!! Mariangela era stravolta ma i suoi occhi brillavano
-Sei un bel porco…e a me l’uomo porco piace tanto…non so come tu giudichi questa nostra scopata, io la ritengo da 10 e lode, anche se forse non posso dare un giudizio equo vista la mia lunga astinenza.
-Penso che tuo marito con una donna calda come te al suo fianco ti era sempre addosso…
-Taci per favore…Sandro era un povero igienista…prigioniero delle sue manie e sempre preoccupato di non prendersi malattie immaginarie, in 24 anni di matrimonio me l’avrà leccata due o tre volte, io adoro il sesso orale, te ne sarai accorto, ebbene anche quel gesto affettuoso era solo una concessione molto rara. Non parliamo poi del culo…per provare quel piacere ho dovuto farmelo rompere da un altro…mi vergogno farti queste confidenze ma è pura verità; Maurizio tu scopi alla grande, dimmi però se questa esperienza è stata per te un capriccio o se invece avrai piacere di incontrarmi con una certa regolarità. Non fraintendermi, non parlo di sentimenti, di amore o di smancerie romantiche; voglio sapere solo se noi due potremo fare spesso del sesso così sfrenato e appagante; tu oggi mi hai fatta godere alla grande!!!
-Anche a me è piaciuto molto e anch’io ti ho desiderata anche tempo fa… se mi comportavo correttamente era solo perché sapevo che avevi una famiglia…e in quelle cose sono molto corretto, sono reduce da un matrimonio fallito e so che conseguenze negative ti lascia dentro.
-Si, lo sapevo…ma proprio il sapere che eri libero mi faceva sempre sperare…anche perché avevo la netta sensazione che un po’ ti interessavo; sappi che ti vedevo quando sul balcone mi spiavi mentre prendevo il sole nuda...ma non vedevi che era solo una provocazione per cercare di portarti nel mio letto.
-Questo proprio non lo capivo, l’avessi solo immaginato mi sarei comportato diversamente; e poi mi frenava il fatto che sapevo che avevi qualcuno, un giorno ti avevo sentita scopare in questa stanza, dietro quel muro lì c’è il mio letto…pensavo che eri con tuo marito, ma poi l’ho incontrato che rientrava dal lavoro e ho capito che gli mettevi le corna, che avevi un amante e io l’ho invidiato…
A quel punto Mariangela è scoppiata a ridere…
-Un amante!?! Bell’amante che è stato quello…ti ho confidato prima che volevo a tutti i costi farmi rompere il culo da Sandro ma che lui mi faceva capire che mai avrebbe fatto una cosa così degenerante; diceva che l’ano, lui amava chiamarlo così, è un grosso recettore di bacilli pericolosi…povero stronzo!!! Mio cognato Cosimo, il marito di mia sorella mi martellava da una vita e ho ceduto alle sue lusinghe… Quel giorno che mi hai sentita ero con lui…si professava però un amante di prima categoria ma come ha sentito l’odore della mia passera è venuto dopo tre colpi; pensavo fosse l’emozione, l’ho aiutato a riprendersi, poi gli ho offerto il mio fiore incolto: ebbene, anche lì come è entrato dentro è venuto limitandosi a dire “Che bello, come sei stretta…” Non l’ho più voluto rivedere. E’ stata la prima e ultima volta che ho portato un uomo in questo letto, che non fosse mio marito. Tu sei il secondo che ci è entrato…ho fame, ti va di cenare qui o hai impegni?
-Sono libero per tutto il week end…
-Propongo due penne al salmone e poi se ti andrà vorrei continuare questa splendida partita tra le mie lenzuola…
-Proposta allettante.
Mentre mangiavamo ci guardavamo con gli occhi carichi di libidine, nemmeno mezz’ora ed eravamo di nuovo a letto a scopare; dopo la prima goduta Mariangela mi ha guardato intensamente dicendomi
-Se mi prometti di essere dolce e prudente ti do il culo… e senza aspettare la risposta si è messa a pecora. Mi sono inginocchiato e le ho insalivato il buco con abbondanza alla faccia dei bacilli, poi mi sono posizionato e con calma certosina ho cominciato a penetrarla nel didietro; la porca smaniava, mi aveva detto che aveva subito solo un affondo nel culo da suo cognato, ma vista la facilità con cui le sono entrato tutto dentro ho dubitato della veridicità di quella affermazione. E’ stata comunque una inculata di tutto rispetto, con la maiala che ha sborrato due volte analmente e nell’ultima carica si è grattata la patacca regalandosi un terzo orgasmo doppio…dopo il quale ho aperto il rubinetto anch’io e le ho fatto il pieno. Eravamo distrutti, spossati, inermi… siamo rimasti stesi uno di fianco all’altra respirando a mille ma tenendoci per mano…Mariangela era l’immagine della felicità, io non di meno…mi ha chiesto
-Se non hai problemi vorrei tanto dormire con te stanotte…sono anni che non dormo con un uomo… Senza rispondere l’ho abbracciata, l’ho stretta a me e ho tirato su il lenzuolo…anch’io lo desideravo.
Abbiamo trascorso l’intero week end a scopare in continuazione…e abbiamo continuato a frequentarci con una certa regolarità nelle settimane a seguire, sempre assetati di sesso: lei infatuata dal mio cazzo sempre duro e pronto a soddisfare ogni sua richieta; io della sua figa che...sicuramente se la rasava spesso, perché nonostante il trascorrere dei giorni era sempre liscia e completamente glabra come la pelle di un neonato. Spesso e volentieri dormivamo insieme ma sempre io da lei. Ogni volta lei batteva sempre sul solito tasto, che ci teneva molto a me ma non voleva che la nostra storia cadesse nei sentimentalismi, in realtà la cosa era gradita anche da me perché avevo anch’io le sue stesse prerogative. Un giorno che avevamo finito di scopare, mentre stavamo riprendendo le forze Mariangela mi ha puntato il suo sguardo interrogativo e senza staccare gli occhi dai miei mi ha detto
-Ho saputo da una mia cara amica che va spesso in balera che frequenti anche tu quel locale e che sei uno dei ballerini più ricercati, ma non per le tue abilità di ballo bensì per il tuo cazzo che come posso constatare di persona sai usare alla grande…
Sono arrossito, non mi ero mai sbilanciato su quell’argomento, anche perché in realtà non l’avevamo mai affrontato
-Hai sempre detto che non volevi sentimentalismi e io ho interpretato la cosa come un invito alla libertà per entrambi, liberi di vivere altre avventure
-E’ vero, quindi se io cercassi di portarmi a letto qualcun altro non solleveresti nessuna discussione?
-Certo! Questa frase mi fa presupporre che hai qualche bell’uomo nel mirino; non dico che ne sarei entusiasta ma non sarei geloso.
-Non ho altri uomini nel mirino…e se anche accadesse tu saresti sempre il numero uno…ho ancora voglia...scopiamo!
Un giorno l’ho incontrata che saliva le scale in compagnia di un ragazzo molto giovane, l’ho guardata pieno di stupore ma lei ha risposto con la massima tranquillità
-Ciao Maurizio, ti presento Fausto, mio nipote, il figlio di mia sorella Monica… Noi ci sentiamo più tardi?
Ho risposto di sì con il capo, tranquillizzato da quella presentazione che mi aveva rasserenato da certi pensieri oscuri che si erano presentati nella mia mente, specie dopo il discorso sulla fedeltà fatto qualche giorno prima. Avevo una voglia matta di scoparla, per cui curavo la porta d’ingresso del suo alloggio aspettando con ansia che suo nipote se ne andasse, la mia pazienza è stata premiata e dopo meno di un’ora il ragazzo è uscito; come si è chiusa la porta dell’ascensore ho suonato.
Mariangela ha aperto immediatamente, era in intimo, non mi sono stupito, convinto che stesse per entrare nella doccia per prepararsi per me; lei però è avvampata, ci siamo fissati negli occhi con sorpresa, poi lei ha rotto il silenzio.
-Maurizio…temo di aver fatto una cazzata.
-Cosa hai mai fatto di così tanto grave?
-Ho sverginato mio nipote!
Sono rimasto letteralmente interdetto, altro che… i dubbi fugati meno di un’ora prima…
-Non posso crederci, non hai l’aria di una pedofila, dimmi che stai scherzando
-Pedofila è troppo…Fausto ha 17 anni, ma ciò non toglie che io non mi dovrei vergognare di ciò che ho fatto. Stamane è venuto in tabaccheria, era stralunato, aveva il morale sotto i tacchi, mi ha detto che aveva conosciuto una ragazza di nome Arianna, che se ne era innamorato pazzamente e fortunatamente il suo amore era corrisposto. Ieri sono andati al fiume, hanno provato a far l’amore ma lui è rimasto bloccato…praticamente ha fatto cilecca. Gli ho detto che non era un problema, che può succedere a tutti; colpa dell’emozione, del timore che potesse arrivare qualcuno o del fatto che era la prima volta, ma lui era uno straccio, balbettava e sapeva solo dirmi “Zia mi devi aiutare!” Al che io gli ho chiesto
-Cosa posso fare per te?
-Insegnami a fare l’amore!!! Ti prego se perdo quella ragazza non so cosa mi può succedere…
Mi sono spaventata, l’ho portato qui per parlargli, per calmarlo, per rasserenarlo, ma come ho chiuso la porta mi è saltato letteralmente addosso; non so cosa mi ha preso…ci siamo baciati e come l’ho sfiorato in mezzo alle gambe ho constatato che era in piena erezione, ho cercato di farlo rinsavire
-Lo vedi che sei assolutamente normale…dai è tutto risolto, su domani con calma riprovate e vedrai che tutto andrà bene
Lui però era ormai completamente infoiato, non connetteva più, le sue mani erano tentacoli di piovra che mi palpavano senza tregua e io mi sono lasciata andare…ci siamo spogliati e l’ho guidato dentro di me…non me ne sono quasi resa conto, ho sentito il suo uccello entrarmi dentro ma dopo due soli affondi è immediatamente venuto. Non mi sono nemmeno accorta se mi aveva penetrata, anzi, addirittura non ne sono nemmeno sicura, so solo che è venuto immediatamente; se ne è andato tutto contento senza nemmeno salutarmi, senza ringraziarmi, tutto fiero di sè stesso, gonfio di orgoglio, senza rendersi conto invece che aveva fatto solo una pessima figura, degno figlio di quell’inetto di suo padre.
-Non farti dei sensi di colpa, come hai detto tutto è stato talmente fulmineo che non te ne sei resa conto…
Mariangela mi ha abbracciato e stretto a sè, nel sentire i suoi seni premere contro la mia camicia mi sono eccitato, l’ho presa per mano e l’ho trascinata in camera da letto. Lei ha cercato di bloccarmi ma ora ero io ad aver perso le staffe senza rendermi conto che ero fuori di me. L’ho stesa sul materasso, le ho tolto con impeto reggiseno e mutandine e le ho allargato le cosce, nel fare quello ho visto colare dalla sua figa lo sperma del nipote; lei se ne è accorta, ha cercato di staccarsi da me
-Aspetta che vado lavarmi, sono tutta impiastricciata
Vederla così però mi ha ancor più eccitato, avevo letteralmente perso i lumi della ragione, ero invasato.
-Ma cosa vuoi lavare, così sei puttana come piace a me, sei la mia porca e ora ti farò impazzire.
Gliel’ho infilato senza troppe cerimonie, nel sentire il calore dello sperma del nipote non ho provato nessun senso di repulsione, anzi mi sono eccitato ancora di più e ho cominciato a trivellarla quasi violentandola; ma la mia violenza era particolarmente gradita alla porcona che ha cominciato smaniare
-Maurizio sei un porco…ma sei l’unico che mi sa appagare completamente, hai ragione sono una gran puttana ma con te essere puttana è molto gratificante e mi fai accapponare la pelle dal desiderio, fottimi!!! Cancella il ricordo di quella insignificante sveltina che mi ha nauseata.
L’orgasmo è stato veloce per entrambi, sicuramente è stato il rapporto più veloce tra tutti quelli avuti in quei mesi del nostro rapporto, ma è stato altamente appagante…si…a letto eravamo una coppia perfetta. Nonostante il nostro travolgente orgasmo, abbiamo continuato a limonare come due indemoniati; non l‘avevo tirato ancora fuori da quel nido caldo e ospitale e sentivo che l’uccello pur non essendo più in tiro come prima non si era completamente ammosciato. Nel sentirlo ancora tosto Mariangela aveva ripreso a dimenarsi, voleva ancora sentirsi sfregare dal mio legno e ha ripreso a mugugnare
-Che bello, senti che sta riprendendo vita…sei un amante invidiabile…però ora lo voglio nel culo…dimmi che lo vuoi anche tu…dimmi che mi vuoi inculare
-Si che lo voglio…girati…mostrami quelle chiappe ancora sode e quel buchino invitante, si…dammi il culo!!! Se la scopata era stata travolgente l’inculata è stata stratosferica, nel provare il suo orgasmo anale Mariangela ha lanciato un urlo possente, era estate, le finestre erano aperte, sicuramente ci avevano sentiti ma non ce ne fotteva minimamente. Siamo rimasti lì immobili per una infinità, io sopra di lei con l’uccello ormai completamente sgonfio ma ancora dentro il suo culo…sentivo che Mariangela stava riflettendo, temevo che le rivelazioni non fossero ancora finite; e in realtà dopo altri mille ripensamenti ha vuotato completamente il sacco.
-Voglio dirti cose che pensavo di non raccontarti mai, te le racconto perchè voglio che tu sappia perché ho avuto questi strani comportamenti con mio cognato e con mio nipote. Quando Sandro ha cominciato a corteggiarmi veniva spesso in tabaccheria e a volte c’era anche Monica presente; io non ero sicura di essere innamorata di lui, specie dopo che gliel’avevo data e cominciavo a scoprire tutte le sue manie di super igienista, e le sue carenze di pessimo scopatore. La cosa che più mi faceva incazzare era il fatto che non me la leccava quasi mai, pratica che invece come avrai capito è per me il miglior aperitivo per una bella e sana scopata. Gli avevo chiesto il motivo e lui mi aveva spiegato che la vagina (non l’ha mai chiamata figa, ma sempre vagina…) è uno degli organi del corpo umano maggiormente carica di batteri…dopo quelle asserzioni io continuavo ad avere sempre più dubbi sul fatto che io stavo consegnando la mia gioventù a un tipo così strano e insignificante. Un giorno ero andata in comune a far vidimare le licenze per la vendita dei tabacchi, una pratica particolarmente lunga, ma purtroppo i dipendenti comunali erano in sciopero e sono immediatamente tornata alla tabaccheria che era ancora chiusa… ho sorpreso Monica che stava tirando un pompino a Sandro. Ricordo ancora come fosse ieri, la faccia tosta di mia sorella nel togliersi dalla bocca l’uccello del mio fidanzato per dirmi “Mariangela guarda che non è così come sembra…” mentre lui invece imbarazzato come non mai mi ha detto “Ti posso spiegare…”
Ero una furia, sono esplosa
-Cosa vuoi spiegare, ti stavi facendo succhiare il cazzo da quella troia; lì non hai problemi di batteri e bacilli eh?…
Monica era rimasta immobile ma alla mia frase ha risposto infervorata
-Tu fai presto a dare della troia alle altre, io sono infatuata di Sandro, lo amo…non sono come te che da oltre un anno la tiri lunga e lo tieni a bagnomaria, piena di dubbi e incertezze.
- Le mie incertezze sono finite, da oggi andate a fare un culo entrambi…non vi voglio più vedere…andate al diavolo…
-Da quel giorno io e mia sorella non ci siamo più rivolte la parola, avrai notato che ancora adesso in tabaccheria non siamo mai insieme, la gestiamo separatamente a turni regolari, entra lei esco io e viceversa. Sandro invece ha continuato a chiedermi scusa, giurandomi fedeltà eterna per il resto dei suoi giorni…io lo ignoravo ma lui non mollava; il suo comportamento era al limite dell’ossessione. Naturalmente il mio comportamento era gradito da quella puttana di mia sorella, contenta per l’evolversi della situazione e disposta ad attendere pazientemente il suo turno. E qui ho commesso l’errore più grosso della mia vita: perdonare quel coglione per non darla vinta a mia sorella, solo per impedirle di coronare il suo sogno d’amore. Sono stata una sciocca irresponsabile e l’ho sposato. Tempo fa mi hai chiesto come una donna calda come me poteva vivere con un interdetto del sesso come Sandro, ebbene per il mio orgoglio mi sono rovinata la vita. Avevo vergogna di dirtelo, ora te lo confido apertamente, spesso e volentieri l’ho riempito di corna maledicendo il mio matrimonio, e allargando le gambe ogni volta che mi interessava qualcuno disposto a venire a letto con me. Il fatto di essermi rovinata la vita mi ha portato ad odiare mia sorella, non gliel’ho mai perdonato e mai glielo perdonerò, ecco perché per vendetta mi sono scopata prima suo marito e adesso suo figlio, due cose però che invece di darmi soddisfazione mi hanno nauseata per la delusione ricevuta da entrambi.
-Mi avevi detto che nel tuo letto prima di me avevi portato solo tuo cognato, a quanto pare hai mentito anche lì…
-No! Non ho mentito… le corna gliele mettevo prima del trasferimento in questa casa; e anche sul fatto che ti ho promesso che sei stato il primo uomo dopo la sua dipartita è verità; nelle nostre liti io terminavo sempre urlandogli “Crepa!!!” Ebbene dopo l’incidente mi sono sentita in colpa… mi sono data una calmata…una frenata che ho interrotto con te qualche mese fa.
Ora Mariangela mi guardava con timore, temeva che quelle rivelazioni potessero compromettere il nostro rapporto, io però non ero risentito verso di lei…stupito certamente… ma non risentito. L’ho abbracciata con vigore stringendola a me e il sorriso ha rallegrato di nuovo il suo volto. Ci siamo baciati di nuovo, eravamo ancora nudi e lei si è staccata dalla mia bocca ed è scesa in mezzo alle mie gambe cominciando un pompino pieno di grazia. A tratti si staccava dal mio uccello, mi fissava con il suo sguardo magnetico e mi diceva
-Io ci tengo a te Maurizio…a parte ciò che è successo oggi potrei non tradirti mai più…con nessuno potrei mai godere come con te…
-In cambio cosa vorresti… che io evitassi di frequentare la balera? Se vuoi quello dillo…
- Non nego che sono un po’ gelosa e sapere che lo stai infilando in buco diverso dal mio mi da fastidio, ma allo stesso tempo non voglio importi nulla…
-La scorsa settimana alla balera ho conosciuto Maria, una matura molto ben curata, non ti nego che l’ho corteggiata, mi ha rivelato che è bisex e preferisce una bella patata a un uccello, se però io la volessi incontrare con una compagna non rinuncerebbe a un bell’incontro a tre…con la donna naturalmente disposta a giocare con lei.
Mariangela è rimasta per un attimo a riflettere…poi sorridendomi mi ha risposto sicura
-E’ una esperienza che non ho mai avuto, ammetto che mi stuzzicherebbe provare una nuova esperienza del genere; ma se poi scopro che è più bello che scopare un uomo…tu rischieresti di perdermi!!!
Ho sorriso anch’io, soddisfatto della sua approvazione, quella donna era una mina vagante ma con lei, sotto il profilo sessuale non ci si sarebbe mai annoiati, meritava un premio… le ho sborrato in gola.
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