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Padrona per caso...


di boschettomagico
09.04.2016    |    4.474    |    8 9.2
"La vecchia porca comincia a godere e mi incita -Dai..."
Sono sempre stata una lesbica attiva e in qualsiasi mia storia sia di solo sesso che a sfondo sentimentale ho sempre voluto interpretare la parte della protagonista principale, ma mai mi sarei aspettata di essere proiettata in modo così veloce nell'inconsueto ruolo di dominatrice e padrona.
- PARTE PRIMA : l'iniziazione.
Di lavoro faccio l'amministratrice di condomini e ho una vita piuttosto movimentata, per cui ho poco tempo da dedicare alla casa, motivo per cui ho sempre avuto una donna che mi ha curato la casa spolverando, tenendola in ordine e a volte anche cucinando.
Ora sono quattro mesi che queste mansioni le svolge Tina, una pensionata settantenne che abita non solo nel mio stesso palazzo, ma addirittura al mio stesso piano.
Sono molto contenta di lei sia perchè la casa è sempre più che in ordine, sia perchè è una persona fidata e in questi quattro mesi, in casa non è mai sparita nemmeno una molletta dei panni, cosa che in passato era pura utopia.
Un giorno però è successo un fatto che mi ha mandata letteralmente in bestia, ero appena uscita di casa per andare a una riunione di un condominio del centro e Tina stava rassettando la mia camera da letto, quando salendo in macchina mi si è rotto un tacco della scarpa.
Non è che me la sono presa più di tanto perchè non ero di fretta in quanto amo presentarmi per prima a queste riunioni ritenendolo indice di professionalità, ma naturalmente ho dovuto tornare in casa e entrando nella mia camera da letto ho visto una cosa che mi ha fatto salire l'incazzatura al massimo livello.
Tina era seduta sul letto e teneva in mano uno dei miei quattro strap on che tengo nel comodino, e lo osservava in mistico silenzio.
Sono andata su tutte le furie e ho gridato a squarciagola
-Cosa fai, come ti permetti...!!!
Lei che non mi aveva sentita rientrare è avvampata di vergogna e ha risposto quasi balbettando
-Mi scusi signora non volevo curiosare ma ho trovato un orecchino e non sapendo dove riporlo ho aperto il cassetto per metterlo lì e ho visto questi cosi che mi hanno incuriosita e ne ho preso uno per guardarlo.
Io ero letteralmente infuriata e urlando come una sirena l'ho investita di insulti
-Tu non devi permetterti di curiosare nei miei mobili chiusi, hai commesso una mancanza incredibile, ecco... ora saprai come spettegolare su di me con quelle quattro bigotte del palazzo.
Tina abbassando il capo ha risposto
-Mi creda signora io con quelle donne curiose che mi chiedono sempre notizie ambigue sulla sua vita privata non ho mai dato spazio...mi creda sono sempre stata molto discreta nei suoi confronti.
-Comunque finisci il lavoro che stavi facendo e domattina vieni che ti saldo le ore che hai fatto e interrompiamo il nostro rapporto di lavoro domestico.
A quella mia frase Tina mi è venuta incontro e tremando quasi di terrore si è inginocchiata davanti a me e baciandomi le mani ha cominciato a singhiozzare
-La prego signora non faccia questo, ho bisogno dei suoi soldi, sono una povera pensionata e sa che mio marito spende gran parte delle nostre pensioni all'osteria.
Da quando vengo da lei riesco a mettere qualche soldo da parte, non mi faccia tornare alla vita meschina di prima.
-Non posso perdonarti questa mancanza, hai infranto la mia privacy non dovevi prendere in mano quelle mie cose intime...
-Padrona le ho prese perchè sono rimasta affascinata, perchè mi sono tornati alla mente ricordi della mia infanzia, sia buona mi perdoni, la prego padrona faccia un atto di bontà sono disposta a tutto per farmi perdonare... e sdraiandosi a terra ha cominciato a baciarmi i piedi.
Sono rimasta choccata per diversi motivi: prima di tutto perchè Tina non mi aveva mai chiamata padrona, poi per la frase dei ricordi di gioventù a cui non riuscivo dare una spiegazione, ma soprattutto perchè vederla prona a baciarmi i piedi mi portava sia a provare un senso di pena ma pure a sentirmi una strana sensazione di padronanza della situazione che mi dava una carica interiore strana.
- Alzati, dai non fare così...
-Padrona le ripeto che questo lavoro è importante per me, sono disposta a tutto per mantenerlo, mi insulti, mi picchi mi trasformi nella sua puttana personale ma non mi licenzi.
-Ma cosa dici Tina...picchiarti...insultarti...ma per chi mi hai presa...
-Signora nel vedere quei cosi sono tornata al passato, ho fatto un salto mentale a parecchi anni fa...tempi che spesso rimpiango...perchè non vuole essere la mia padrona
-Ma non dire cavolate Tina, ora però devo andare sono in ritardo.
-Padrona la prego mi lasci il mio lavoro e mi permetta di essere più serena con me stessa, le ripeto sono disposta a tutto con lei...lo so che sono vecchia e per nulla attraente ma sarei una schiava perfetta e obbedirei a ogni suo comando.
E così dicendo ha ricominciato a baciarmi devotamente le mani...
Per la seconda volta ho sentito quel brivido particolare percorrere il mio corpo, l'ho staccata da me e cambiandomi le scarpe le ho detto
-Va bene vieni qui alle nove che finiamo il discorso puoi essere qui a quell'ora?
-Certo padrona, mio marito torna alle otto mezzo ubriaco mangia un boccone e poi va subito a letto e fino a domattina russa come un ghiro esalando odore di vino che fa schifo, quindi sono libera.
Padrona le fa piacere se mi vesto da puttana?
Io non sapevo cosa rispondere e me ne sono uscita senza dire nulla.
La riunione è stata piuttosto semplice senza nessun problema serio da affrontare.
Sono andata in un bar e mangiando un toast continuavo a riflettere sull'accaduto di qualche ora prima.
Sono rientrata in casa giusto il tempo per una doccia e alle nove in punto il campanello suonava.
Ho aperto la porta e come ho visto Tina sono rimasta di sasso; era vestita in un modo piuttosto eccentrico con il viso cosparso di cipria come un clown e tre dita di rossetto di un colore rosso vivo, insomma pareva una di quelle prostitute dei casini degli anni '40.
-Tina ma perchè ti sei conciata così?
-Mi eccita, mi piace, l'ho fatto per lei padrona mi creda, per farmi perdonare...
L'ho fatta accomodare e le ho offerto un caffè...sentivo crescere in me una innata curiosità sulle frasi che la mia domestica aveva ventilato nel pomeriggio.
-Hai detto che vedere i miei strap ti portava dei ricordi voglio sapere tutto.
-Padrona io sono figlia di una prostituta che esercitava in un casino e che erroneamente era rimasta incinta, avrebbe dovuto essere espulsa ma la maitresse si era affezionata e le proibì di abbandonarmi in una chiesa.
Sono cresciuta nella camera della maitresse che si chiamava Mercedes, andai regolarmente a scuola e nel tempo libero rassettavo le camere e svolgevo opere di pulizia.
Quel mondo non mi dava fastidio, anzi mi attraeva, intanto crescevo e molti clienti allungavano le mani su di me e una sera dissi a Mercedes che volevo anch'io fare la prostituta come mia mamma.
Lei mi attirò a se e cominciò ad accarezzarmi con dolcezza dicendomi
-Tina gli uomini sono una brutta razza, rozzi senza sentimenti, non rovinarti, stai con me e ti terrò fuori da questo schifo.
Nel frattempo cominciò a spogliarmi e baciarmi, io ero nel panico completo, all'inizio cercai di ribellarmi ma pian piano le carezze e i suoi baci mi scaldarono e mi lasciai leccare tutta provando il mio primo orgasmo saffico della mia vita.
Sono così diventata l'amante di Mercedes ed è stata lei a sverginarmi con uno di quei cosi...certo non era sofisticato come i suoi ma nella sua rude fattura per quei tempi, piuttosto simile.
Poi hanno chiuso i casini...Mercedes voleva che io restassi con lei...la sua attività l'aveva arricchita e mi prometteva una vita agiata e senza problemi basta che diventassi la sua donna fissa... ma io ho voluto seguire mia mamma in un'altra città e l'ho lasciata...dandole una grossa delusione e facendola arrabbiare come mai l'avevo vista...forse si era innamorata di me...ma la mia mamma era per me al primo posto di tutto...
Mia madre ha trovato un nuovo compagno e si è sposata ma questo uomo non mi voleva con loro per cui, per non rovinare il loro rapporto , dopo due anni sono tornata a cercare la signora Mercedes.
Lei mi ha riaccolta ma non è più stata la dolce amante che conoscevo...mi trattava con estrema durezza...io non sapevo dove andare per cui ho accettato quella subdola relazione e lei è diventata così la mia padrona.
Io sapevo che si comportava così perchè si era sentita tradita e forse mi amava per cui ho accettato quell'ambiguo rapporto che comunque mi ha portata pian piano ad accettare quel mio ruolo di sottomessa e col tempo a provare anche un certo piacere.
Quando Mercedes è morta ho trovato mio marito e sono quasi cinquant'anni che sono con lui in un rapporto piuttosto squallido di reciproca sopportazione.
Ero quasi sconvolta da quella confessione, non sapevo cosa dire e maledivo quel tacco che rompendosi mi aveva portata in quella situazione assurda.
-E ora cosa vorresti da me?
-Voglio che lei diventi la mia nuova padrona, lo so, sono vecchia per nulla attraente ma potrà usarmi come vorrà e le sarò sempre fedele e sarò pronta a soddisfare ogni sua richiesta di qualsiasi tipo sia.
E così dicendo Tina si è inginocchiata e togliendomi le ciabatte ha ricominciato a baciarmi i piedi nudi.
All'inizio ho cercato di allontanarla ma quando ha cominciato a succhiarmi gli alluci ho sentito un brivido di piacere.
Mi sono seduta sulla poltrona e le ho allungato i piedi in bocca e lei ha cominciato a venerare le mie estremità inferiori, mi piaceva sentire la sua lingua morbida che mi leccava fra le dita e la pianta dei piedi per poi passare a succhiarmi gli alluci, con la stessa passione con cui una donna succhia un cazzo al suo uomo.
Non nascondo che cominciai a bagnarmi, ero stata con parecchie donne mature ma mai sulla settantina, ma la cosa non mi frenava e ora la mia interiorità di maschio mancato emergeva e desideravo solo scopare quella donna e alzandomi le ho detto
-Spogliati che ti scopo.
Tina ha cominciato a spogliarsi mimando uno spogliarello che in condizioni normali avrei ritenuto buffo e ridicolo ma che invece in quel frangente trovai eccitante.
Quando però è rimasta in intimo io mi son messa a ridere in quanto aveva un reggiseno contenitivo e una paio di mutande quasi ascellari... comunque mentre lei si denudava completamente io mi sono incinghiata uno strap con serbatoio e l'ho riempito di yogurt.
Ora Tina era nuda e devo ammettere che i suoi settant'anni li portava discretamente, certo la figa era piuttosto spelacchiata e per me amante dei triangoloni pelosi non era il massimo, ma i seni erano ancora piuttosto sodi e abbondanti.
Vederla truccata da puttanona ora mi eccitava, l'ho fatta sedere sul letto e mi sono posizionata davanti a lei dicendole
-Vediamo come succhi il cazzo...
Tina ha subito preso il mio uccello di lattice e ha cominciato a sbocchinarlo come se fosse stato un uccello vero e mentre lo faceva mugugnava di piacere...quella vecchia troia cominciava a piacermi e mi dava un certo senso di piacere interiore nel sapere che era ora in mio completo potere.
Vedere la passione con cui me lo spompinava mi rendeva euforica quasi come se quel cilindro di lattice fosse un organo mio vero, ora però desideravo scoparla
-Sdraiati e spalanca le cosce...hai detto che vuoi essere la mia puttana, allora comportati da puttana.
Tina ha subito obbedito e io nel vederla con la figa al vento e le cosce oscenamente divaricate gliel'ho infilato senza nessun preliminare.
Il cazzo è scivolato dentro di lei con estrema facilità, segno che la vecchia porca era bagnata e che il mio ordine l'aveva arrapata al massimo.
L'ho cavalcata in modo selvaggio, quasi con violenza, ma guardandola sempre in faccia per vedere le sue smorfie di piacere che davano la conferma che quel trattamento rude che le stavo riservando le piaceva molto.
-Padrona scopami come se fossi l'ultima delle puttane, mi pompi divinamente...mi fai godere...erano anni che non assaggiavo più il cazzo, mio marito ormai è impotente e mi sono sempre ammazzata di ditalini perchè anche se ho settant'anni la bernanda mi prude ancora.
Il suo modo di esprimersi così infimo e volgare mi eccitava e mi dava una carica per cui pur andando a mille non sentivo il minimo fastidio alla schiena come spesso mi succedeva.
Tina ha cominciato a torturarsi i capezzoli e dopo l'ennesimo mio assalto è venuta con un urlo disumano.
Vederla che si contorceva dal piacere appagava la parte mascolina del mio cervello, ho tolto il cazzo dalla sua figa fradicia, mi sono seduta sulla sua pancia e gliel'ho posizionato davanti alla sua faccia.
Ho cominciato a schiacciare lo scroto e ho cominciato a schizzarle lo yogurt... perfetto sosia dello sperma maschile.
Uno, tre cinque schizzi che si infrangevano sul suo viso e scioglievano cipria e rossetto dando alla mia puttana un aspetto stravolgente.
Stavamo sbuffando come due locomotive a vapore, ma io ora volevo godere, mi sono quasi strappata l'uccello di lattice dal corpo, mi sono distesa allargando le gambe e le ho detto
-Forza brutta troia leccami la figa e fammi godere.
Accidenti se la vecchia ci sapeva fare...la sua lingua era una macchinetta a pile che mi pennellava senza soste dal buco del culo alla clitoride, e per la sua abilità di lingua e per la mia eccitazione dalla scopata precedente sono arrivata presto all'orgasmo.
Come ho cominciato a godere Tina ha affondato la faccia in mezzo alla mia passera e ha bevuto tutto quanto la mia figa eccitata tirava fuori.
Ero veramente appagata, lei mi ha guardata per vedere se ero sazia...si è avvicinata a me, sapevo che avrebbe desiderato mettermi la lingua in bocca ma col trucco slabbrato sulla faccia era semplicemente orrenda e ho evitato al cosa.
Mentre ci lavavamo le ho detto
-Domani è sabato verrai con me a fare shopping, ore 15 in punto
-Va bene padrona...
PARTE SECONDA: il nuovo ruolo mi affascina
Stiamo andando a Bologna, parliamo ancora dei suoi ricordi di gioventù sorvolando invece la scopata della sera precedente.
La porto da una pettinatrice e le faccio fare un messa in piega, poi usciamo e giriamo nel centro.
Entriamo in un sexy shop che conosco, giriamo tra gli scaffali, compro a Tina tre completini intimi da vera porca, tre paia di collant con l'apertura vaginale e due paia di autoreggenti, glieli faccio provare in un camerino, vederla nuda che si cambia con quei capi da puttana eccita entrambe.
Lei fa per rivestirsi ma io le ordino di mettersi lo spolverino e rimanere completamente nuda sotto con solo un paio di autoreggenti a rete.
Pago, usciamo, e mi dirigo in Piazza Maggiore, pieno centro di Bologna.
Per la prima volta vedo Tina a disagio, sapere che sotto lo spolverino è completamente nuda la terrorizza, io invece sono eccitata, comandarla a bacchetta mi piace molto, mi appaga...
La faccio passeggiare sotto i portici del centro, essere la burattinaia di quello spettacolo mi rende euforica anche perchè Tina pian piano si sta immedesimando nella parte e perdendo ogni senso di pudore cammina ora con un passo provocante, attira sguardi pieni di sorpresa ai passanti e io che cammino qualche metro dietro lei mi eccito nel sentire i commenti della gente esterrefatta.
La faccio girare in un vicolo, la faccio entrare in un portone e le metto una mano nella figa, è fradicia...la puttana si sta eccitando a dismisura.... voleva fare la puttana...ebbene la sto esaudendo...
Passiamo davanti a un cinema rionale, leggo che proiettano vecchi film del passato in bianco e nero, sta entrando qualche persona, tutti di avanzata età, il film è "Vacanze romane"...
Mi frulla subito nel cervello una idea strana.
Entriamo anche noi, il proprietario ci guarda con un'aria sospetta, più Tina che me, ma a pagare sono io per cui ci segue con lo sguardo fino a che non siamo dentro.
Lo spettacolo deve ancora iniziare, scruto i presenti, una quindicina di persone, qualche coppia ma anche qualche uomo solo.
Li passo in rassegna, individuo quello che potrebbe fare al mio caso per il subdolo progetto che mi è balenato in mente, un signore grassoccio e calvo, lo indico a Tina e le dico
-Quando comincia il film ti siedi vicino a lui e gli fai una sega...
Lei mi guarda con aria dubbiosa ma non dice nulla, non obbietta.
Si spengono le luci, e dopo dieci minuti Tina si alza e va a sedersi vicino all'uomo, mi alzo anch'io e mi siedo a sei sette poltrone di distanza giusto per non innervosire il prescelto ma per godermi pure lo spettacolo.
Non stacco lo sguardo da Tina... lei all'inizio segue la proiezione poi vedo che abbassa una mano e comincia a palpare l'uomo, quanto vorrei essere più vicina, quanto vorrei sentire se si scambiano qualche frase.
E' finito il primo tempo, si riaccendono le luci, guardo il vecchio...è rosso come un peperone...non riesco capire se lo ha già segato...
Secondo tempo, riappoggio lo sguardo su di loro, Tina riporta la mano sulla patta dell'uomo, quando l'ambiente si rischiara per una scena diurna intravedo che glielo sta menando...
Poi vedo che l'uomo si alza e va in bagno.
Anche Tina si alza e mi dice" usciamo", mi alzo e ce ne andiamo, il proprietario nel vedere che abandoniamo il cinema a metà spettacolo ci scruta con lo stesso sguardo indagatore di prima.
Passeggiamo fianco a fianco
-Perchè hai voluto uscire...?
-Perchè voleva andassi a casa sua...poi ridendo ha aggiunto
-Si è inzaccherato tutto, penso che dovrà portare tutto in lavanderia, ho dovuto menarglielo per mezz'ora l'aveva mezzo molle... stava per venire quando è finito il primo tempo e si sono accese le luci...e continuando a ridere
-E' rimasto con l'uccello fuori dai pantaloni e ha messo il cappello sopra...
Saliamo in auto, imbocchiamo l'autostrada, palpo la figa a Tina è fradicia...il fatto successo nel cinema l'ha eccitata...la sditalino un po' lei ansima e mi dice
-Padrona la prego si fermi, devo venire se no sto male...
quella è proprio una troia incallita!!!
Infilo una piazzola ma ci sono parecchie auto ferme, accelero passiamo un autogrill ma è gremitissimo e poi non saprei dove mettermi, subito dopo l'autogrill c'è una seconda piazzola... ci entro, essendo posizionata dopo l'autogrill è deserta, è una piazzola grande di quelle coi tavolini da pic nic e dei prati con aiuole... parcheggio nell'angolo estremo se entra qualche auto la vedo...ma ormai ha fatto buio...e siamo in una posizione strategica...
Faccio scendere Tina e la faccio mettere alla pecorina sul cofano, apro lo sportellino del cruscotto e prendo lo strap on e me lo metto, le alzo lo spolverino e glielo infilo scopandola senza ritegno... siamo entrambe elettriche, per motivi diversi il cinema ci ha eccitate entrambe.
E' bello scoparla mentre le luci delle macchine che sfrecciano ad alta velocità illuminano per frazioni di secondo la piazzola...la vecchia porca comincia a godere e mi incita
-Dai...dai...dai...spingi...sfondami...dimmi che sono la tua puttana
-Si che sei la mia troia...su...fammi sentire come sbrodoli...
Il solito urlo disumano e Tina parte verso il godimento massimo raschiando con le unghie il cofano e urlando
-Voglio leccarti la figa, padrona ti prego concedimi di bere i tuoi succhi...
Mi tolgo lo strap e la sdraio sull'erba dell' aiuola dietro la fiancata della macchina, se entra un'auto siamo riparate...mi accuccio su di lei e le stampo la figa in bocca, mi lecca come un cane infognato e mi porta in fretta all'orgasmo, mentre vengo le prendo la faccia e la schiaccio contro la mia passera fradicia come a soffocarla...ma per Tina non ci sono problemi il suo premio è ripulirmi la passera da tutti gli umori che colano per cui se ami quello...Bevi Troia!!!
Mentre andiamo via entra un'auto nella piazzola ma si ferma nel parcheggio, la postazione che ho trovato è strategica!!!
PARTE TERZA - sono una padrona
Ormai il ruolo di padrona mi attizza, la cosa che comunque ci eccita maggiormente è il cinema con conseguente scopata alla piazzola; ci siamo cuccate nell'ordine "Poveri ma belli", "La dolce vita" e "I vitelloni"; una volta non abbiamo potuto scopare perchè la piazzola era frequentata da molte auto ma ci siamo masturbate a vicenda sulla macchina.
Siamo appena entrate nel cinema, stasera proiettano "Quando la moglie è in vacanza", c'è poca gente, l'estate sta arrivando e il cinema tira sempre meno.
Scruto i presenti, tutte coppie, c'è una donna da sola...Guardo Tina e le dico
-Stasera niente seghe, fai un ditalino a quella bionda riccia.
Tina sorride e va a sedersi vicino alla donna...si spengono le luci, quanto vorrei essere una mosca e avvicinarmi al massimo a loro due...non riesco capire se Tina la sta palpando ma a un certo punto sento un urlo, poi un secondo urlo, le luci si accendono e arriva il proprietario, la donna urla
-Questa donna mi ha importunata, è una screanzata, chiami i carabinieri...
Il proprietario calma la signora ma accompagna Tina fuori, io li seguo ma avvicinatami a loro lui con tono duro e severo ci urla quasi
-Vi proibisco di entrare ancora nel mio locale altrimenti li chiamo veramente i carabinieri.
Usciamo dal cinema e camminiamo fianco a fianco, sono infuriata
-Sei una stronza, possibile che non hai capito che non era il tipo che ci stava
-Padrona credimi si era lasciata accarezzare le cosce da dieci minuti, poi non so perchè come ho cercato di entrare sotto le mutande ha cominciato a urlare
-Dovevi essere più sicura sei una cretina, ora il nostro gioco è finito non possiamo più tornare lì
-Ma dai troveremo un altro cinema....
Stavamo camminando in una via quando siamo passate davanti a una scalinata tutta scalcinata dove c'era un barbone che stava scolandosi una bottiglia di vino e ci ha detto
-Signore datemi un euro per un panino...
Lo abbiamo superato senza degnarlo della minima attenzione ma poi mi sono fermata e ho detto a Tina
-Torniamo indietro...
Il barbone come siamo riapparse davanti a lui ha ripetuto la sua supplica
-Signore un euro che mangio qualcosa
L'ho guardato e mi si è illuminata di nuovo la mia mente perversa
-Ti do cinque euro ma seguici e fai quello che ti dico
Lui si è alzato e barcollando ha finito l'ultimo sorso di vino e ha cominciato a seguirci.
Tina mi ha guardata con tono interrogativo
-Che cavolo ha in mente padrona...
-Stai zitta hai sbagliato tutto stasera e la devi pagare.
Siamo entrate nel parco, era deserto, cercavo il posto giusto, ho visto una panchina piuttosto al buio con un albero dietro...mi sono diretta là mentre il barbone con passo lento e incerto ci seguiva, per la prima volta vedevo Tina molto titubante, quasi timorosa
Ho fatto sedere il barbone sulla panchina, Tina mi ha guardata e mi ha detto
-Non vorrai mica che faccio una sega a questo ubriacone...
-No non gli fai una sega...gli fai un pompino
-Scordatelo padrona
-Prima di tutto dammi del lei e poi se non vuoi che ti lascio qui da sola e torni a piedi a casa sbottoni la patta a quel povero uomo e lo sbocchini fino a che non ti viene in bocca e bevi tutto...tanto a te piace bere no?...
Tina per la prima volta mi ha guardata con odio ma io evitavo il suo sguardo e mi facevo vedere incazzatissima, mentre il barbone seduto sulla panchina non capiva nulla e stava quasi per addormentarsi.
Tina gli ha aperto la patta, mentre io sono andata dietro l'albero; questa volta mi godevo lo spettacolo in prima fila...come gli ha tirato fuori l'uccello si è sentito un fetore di piscio nauseabondo, Tina si è girata verso di me e mi ha detto
-Ti prego non me la sento...
Stavo quasi per darle il permesso ma mi venivano in mente le urla della donna nel cinema, la figuraccia fatta col padrone del cinema stesso e la cessata possibilità di frequentare quel locale fonte di eccitazione per entrambe per cui le ho detto
-Avevi detto che eri disposta a soddisfare ogni mia richiesta, vedi di mantenere le promesse...
Tina ha cominciato a menarglielo con la mano, il barbone non reagiva, il suo uccello era molle come una gomma da masticare, ma la vecchia troia si sentiva come ferita e non voleva fare una seconda figuraccia, ha cominciato a fregarglielo e palpeggiarglielo con più passione fino a che il cazzo moscio ha cominciato a dare segni di vita, confermati dai leggeri mugolii del barbone a cui quell'opera stava facendogli svanire la sbornia.
Quando il cazzo si è rizzato un po' Tina ha cominciato a sbocchinarlo e succhiarlo, certo c'è voluto del tempo ma prima si è sentito un rantolo del vecchio ubriacone e poi Tina sputare quasi schifata a terra.
Ho dato dieci euro al barbone e siamo andate alla macchina.
Eravamo sull'autostrada e per parecchi chilometri siamo state in silenzio senza dirci una parola, poi ho messo una mano in mezzo alle gambe di Tina e ho scoperto che era bagnata come al solito al che le ho detto
-Sei proprio una troia, anche a succhiare cazzi che puzzano di piscio ti ecciti
Lei senza rispondere mi ha detto
-Mi hai trattato da sgualdrina di infimo ordine ma mi hai fatta eccitare...Ora però scopami...
Ho fermato alla piazzola, era deserta...senza dirle nulla Tina si è sdraiata sul cofano, io ho messo lo strap on le ho strappato le mutande e le ho messo un dito nel culo, lei ha reagito con un piccolo urlo di dolore ma io inflessibile le ho detto
-E' la sera delle novità, non ti ho mai inculata, stasera voglio farlo.
Ho sputato sul cazzo di lattice e stavolta con dolcezza ho cominciato a penetrarla nel didietro, all'inizio Tina emetteva dei piccoli gemiti di dolore ma pian piano si adattava a quell'opera mai sperimentata, e mi diceva
-Sono anni che non lo prendo lì
-Tranquilla bagasciona vado piano stavolta, ma sono sicura che ti piacerà...
E così è stato, certo che c'è voluto del tempo ma pian piano Tina ha cominciato a gradire quella novità, il leggero dolore è diventato piacere sempre più grande fino a che alla fine sapeva solo dirmi
-Spingi padrona, spaccami il culo che sto provando una cosa nuova.
La troia ha goduto come una cagna in calore, poi come gliel'ho tolto si è sdraiata sul prato...mi sono accucciata su di lei mentre lei mi diceva
-Dai padrona fammela leccare
Io l'ho guardata e le ho detto
-Hai succhiato quell'uccello che non si lavava da mesi e vorresti leccarmela, ma che cazzo credi mica sono una puttana come te
-Ti prego padrona, lo sai che il tuo umore è per me come una droga non puoi lasciarmi senza.
Non sapevo cosa fare poi come al solito dentro la mia mente perversa si è accesa una lampadina
-Vuoi leccarla? Ebbene allora risciacquati prima la bocca...
E senza avvisarla ho cominciato a pisciarle in faccia...
Mi aspettavo una reazione brusca da parte di Tina ma invece a parte i suoi gorgheggi per non farsi soffocare dagli zampilli, ha subito senza reagire e a tratti mi dava l'impressione che la cosa nemmeno le dispiaceva.
Era la prima volta che facevo un atto simile e solo cinque minuti prima la cosa nemmeno mi era passata per la mente, ma sentivo che quell'azione mi dava un nuovo segno di soddisfazione per la nuova esperienza di dominazione.
Quando ho finito la pisciata ho avvicinato la figa alla faccia di Tina e le ho detto
-Puliscimela per bene brutta troia...
Era quello che la vecchia puttana voleva, Tina aveva ragione i miei umori erano per lei come una droga a cui non poteva rinunciare.
Mentre tornavamo in auto c'era silenzio assoluto, pensavo che Tina si era offesa e che forse avevo questa volta esagerato.
Quando però ci siamo lasciate sul pianerottolo la vecchia porca mi ha salutata e mi ha detto
-Padrona è stato bellissimo...
PARTE QUARTA - il futuro
Sto andando in sartoria a ritirare un completo per un invito a un matrimonio per domenica, la sartina è una ragazza ventenne che lavora qui da pochissimo tempo, mi fa accomodare in uno stanzino e mi fa provare il capo.
Mi guardo allo specchio, il capo mi sta a pennello ma....
-Signorina le avevo detto che nei pantaloni volevo il risvolto, non lo vedo, non c'è...
Lei arrossisce, prende il quaderno con le mie misure, lo apre e purtroppo per lei legge la scritta risvolto, oltretutto sottolineata.
Mi guarda e balbetta
-Signora mi scusi ma proprio non me ne sono ricordata.
La guardo scocciata, il risvolto ha un qualcosa di maschile che a me lesbicona matura ha sempre dato piacere guardarmelo indossato...lei se ne accorge e sempre balbettando mi dice
-Signora posso farle un bordo ingrossato, lo so che non è la stessa cosa ma mi creda le faccio un ottimo lavoro, poi mi prende le mani tra le sue e sfiorandomi con le labbra mi dice
-Signora non dica niente al proprietario la prego, lavoro qui da poco, sono in prova, ho troppo bisogno di questo lavoro...Sia buona mi sdebiterò come vorrà ma non lo dica al padrone.
Torno indietro con la mente a qualche mese fa e mi sembra di riassistere alla stessa scena di Tina che mi supplicava di tenerla ancora in servizio da me.
La guardo e le sorrido, con uno sguardo a metà tra il bonario e il severo, scrivo il mio indirizzo sul quadernetto e le dico
-Venga domani sera a casa mia con questo rappezzo e ne parliamo...
Lei mi guarda con gratitudine e mi dice
-La ringrazio signora gliene sarò eternamente grata.
Sto rientrando in casa e nella mia mente mi vedo seduta sulla poltrona con Tina che mi lecca un piede e con la sartina che completamente nuda mi lecca l'altro...
Si sono ormai una padrona...ora non più per caso!!!









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