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Lui & Lei

Una Strana attrazione per le super mature


di boschettomagico
12.09.2024    |    255    |    4 9.0
"Per una buona mezz’ora mi ha così cucinato a fuoco lento, poi quanto anche lei ha cominciato a sospirare con maggior intensità si è capovolta e mi ha..."
Capitolo 1 - Attrazione Severina
Mi chiamo Edoardo, sono in ferie dai nonni che abitano in campagna, però vicinissimi a meno di un chilometro da un paese della Lomellina; è per me un classico, una tappa fissa delle mie estati. I miei genitori hanno una orchestra di liscio, mia mamma canta e mio padre suona la fisarmonica, si esibiscono nelle balere più importanti di tutta l’Italia settentrionale; ma da giugno fino ad agosto fanno parecchie tappe sulla riviera romagnola per cui io vengo da una vita parcheggiato dai nonni. Qualche anno fa, i miei hanno provato a coinvolgermi nella loro attività, ma sia perché la musica per me è arabo, sia perché l’unica mia passione è l’architettura, ho preferito deludere i loro sogni musicali che avevano riposto in me e iscrivermi all’istituto per geometri della mia città. Dai nonni comunque mi trovo bene, sono piuttosto cordiali e non rompono più di tanto…sicuramente meno dei miei genitori. L’unico vero inconveniente è che il loro alloggio è molto minuto…un cucinone, un piccolo bagno e una sola camera da letto, per cui devo dormire nella loro stanza…da piccolo mi infilavo in mezzo a loro nel lettone…e come mi piaceva!!! Ora invece dormo su una rete addossata a una parete, certo manco della mia libertà, ma mi sono sempre saputo adattare e poi nessuno dei due nonni russa… Mio nonno si chiama Girolamo, è un omone di cento chili di 68 anni, in paese ha un negozio di biciclette, in effetti lui sarebbe già in pensione ma continua a lavorare perché adora riparare ogni tipo di mezzo a pedale…una attività ormai rara, tanto che ha parecchi clienti in tutti i paesi vicini che gli portano le biciclette da sistemare. Un’altra passione che ha è il gioco delle carte, che nei paesi è ancora di moda, ma a quanto mi risulta sembra che sia un perdente nato.
Mia nonna si chiama Severina, ha 62 anni, pensionata anche lei dopo aver lavorato per una vita come operaia in un grosso zuccherificio della zona che ora ha chiuso i battenti; ama curare l’orto vicino a casa dimostrando di avere un pollice verde di tutto rispetto. Al mercato del giovedì in paese, è sempre quella che arriva per prima a offrire le sue primizie che sono molto richieste. La storia che andrò a raccontarvi è proprio legata al rapporto tra me e lei. Severina ha il terrore della osteoporosi, in passato sia sua nonna che sua madre hanno lamentato la frattura del femore, motivo per cui da anni fa una alimentazione ricca di elementi che rinforzano le ossa e fa una cura di elioterapia costante in quanto sembra che anche i raggi solari rinforzino il sistema osseo. Nel periodo estivo, ogni mattina sta stesa al sole per almeno un paio di ore in un lettino nel cortile di casa; con la particolarità però di prendere la tintarella completamente nuda, giustificando il fatto che il dottore le ha detto che i benefici massimi si ottengono quando la pelle è a diretto contatto con i raggi solari. La sua abitazione è una di quelle vecchie case coloniche che anni addietro ospitava ben sette famiglie; il cortile è circondato da un alto muro di cinta, che trasforma quell’ampio spiazzo in un vero e proprio fortino e la tiene lontana da ogni sguardo indiscreto in quanto il complesso è ora abitato solo dai nonni. Io anni fa non provavo particolare curiosità in quell’atteggiamento disinibito della nonna, ma ora, con l’esplosione dei miei ormoni, vedere quel corpo completamente nudo e quella passera piuttosto pelosa e ancora molto apprezzabile nonostante la sua età, mi crea non pochi pensieri impuri. Così al mattino mi appoggio con i gomiti alla ringhiera e fingendo di ammirare gli uccelli che svolazzano nel cielo sereno, sbircio invece quella passera che mi manda in ebollizione; la nonna sembra non accorgersene nemmeno, anzi molto spesso allarga le gambe e mi mette in primo piano quella volpe ramata che mi fa pulsare l’uccello a mille. Non so se lo fa in modo fortuito e senza malizia, so solo che a un certo punto io non resisto più e devo correre in bagno a tirarmi un bel segone liberatorio che a volte non riesce nemmeno a spegnere la mia bramosia per cui devo concedermi il bis… Questa mattina poi, non so se per una mia più grossa eccitazione o se per la maggiore porcaggine dei suoi movimenti, anche dopo la seconda sega non mi sentivo appagato…e per la prima volta ho dovuto menarmelo per la terza volta. Purtroppo la carta igienica era finita e sono uscito sul balcone affannato -Nonna non c’è più carta igienica…mi sai dire dove la trovo? -Sul mobiletto accanto al boiler, ma che hai, la dissenteria?... poi, dopo un sorriso beffardo ha aggiunto “è un periodo che sei sempre in bagno…” Sono arrossito e sono letteralmente scappato a pulirmi. La mattina dopo ero di nuovo di vedetta sul balcone, la nonna allargava ancor più oscenamente le gambe e dopo nemmeno mezz’ora stavo già scappando in bagno quando lei mi ha domandato -Dove scappi già? -Vado in bagno -Vai a menartelo? Sono rimasto di sasso, inebetito, sono letteralmente avvampato ma la nonna non ha abbassato la guardia -Perché ti vergogni di cose che alla tua età invece sono assolutamente naturali… guarda che la cosa a me piace…a 62 anni sapere che so eccitare ancora un bel ragazzo come te che ha quarantacinque anni di meno, mi riempie di orgoglio…però vorrei essere resa partecipe, insomma… assistere alle tue performance. -E in che modo… -Magari assistendo alle tue seghe…come tu ti ecciti a guardare le mie nudità, io mi ecciterei a guardarti mentre te lo meni… scendi, almeno me la guardi da più vicino e te la gusti di più…
Sono sceso in cortile con le gambe che mi tremavano, ma effettivamente quando mi sono posizionato vicino al lettino da mare dove era stesa la nonna il vedere da vicino quella passera pelosa mi ha tolto la paura che mi stava attanagliando… lei continuava ad allargare le cosce e in contemporanea le grandi labbra della sua figa si contraevano in modo sensuale…se prima ero arrossito ora ero cianotico, con lo sguardo fisso su quel nido di peli folti e ammaglianti…il cazzo mi stava scoppiando e gonfiava goffamente la patta dei pantaloni; la nonna se ne è accorta -Non è doloroso tenere l’uccello lì dentro come in una prigione… -E cosa dovrei fare? -Tirarlo fuori e fargli prendere una boccata d’aria… Ho obbedito quasi tremando e con movimenti lenti ho abbassato pantaloni e mutande mettendo in primo piano il mio uccello duro come un tronco d’albero, la nonna me lo ha fissato con occhi pieni di meraviglia -Edoardo, che splendido cazzo che hai…era una vita che non ne vedevo più uno così imperioso, dai menatelo senza paura, fammi vedere come godi…muoio dalla curiosità! Sono rimasto imbambolato, sconcertato da quella richiesta strana, ma la nonna insisteva -Su tesorone mio, da giorni ti offro regolarmente spettacolini piacevoli, offrimene uno tu adesso…
Ho avvicinato la mano all’uccello e l’ho impugnato con il palmo iniziando a segarmelo molto lentamente, la nonna ha allargato al massimo le cosce spalancandomi completamente la sua patacca davanti agli occhi, era come se sentissi l’odore di quella figa penetrare nelle narici e diffondersi in tutto il mio corpo. La mano ha preso improvvisamente velocità e ho cominciato a masturbarmi con passione estrema. Severina ha portato la sua mano destra in mezzo alle gambe e ha cominciato ad accarezzarsela con studiata lentezza, sospirando con sensualità ad ogni sua carezza. Era uno spettacolo unico, ormai ero incosciente e rispondevo solo meccanicamente alla libidine che stava invadendomi; l’uccello mi faceva quasi male, ora avevo un unico desiderio…venire al più presto… E sono venuto…una goduta prorompente…lo sperma ha cominciato a schizzare dal cazzo con una intensità incontrollata…le prime due schizzate sono uscite con talmente tanta vigoria che nonostante fossi a un paio di metri dalla nonna alcune gocce hanno colpito i suoi piedi. Sono rimasto sconvolto dalla cosa, mi sono avvicinato a Severina per ripulirla balbettando -Scusami nonna, non pensavo, scusami… -Ma che scusami!!! E’ stato fantastico…la tua sborra è bollente…è stato bellissimo sentire quelle gocce atterrare imperiosamente sui miei piedi…guarda come è bello veder risaltare il bianco lattiginoso del tuo sperma sulle mie unghie rosse… Io ero ammutolito, pieno di vergogna, mi sentivo a completo disagio, volevo solo sparire… - Vado su in bagno a lavarmelo
- Ma dove vuoi andare, su…vieni qui che te lo ripulisco io… La guardavo stupito, come faceva ripulirmi…era completamente nuda…mi sono comunque avvicinato, lei si è seduta sul lettino, mi ha attirato a sè e si è infilata il mio cazzo ancora semi duro in bocca.
Era la prima volta per me, la cosa mi ha immediatamente estasiato, la bocca di Severina era calda come un forno e la sua linga era morbida come una piuma…ero ammaliato da quella sua reazione, ero in completo sollucchero e il mio cazzo ha immediatamente ripreso a gonfiarsi. La nonna però non si è limitata a ripulirlo, come ha sentito che l’uccello ha ripreso completo vigore ha cominciato a sbocchinarlo… era il mio primo pompino…ma mi sarebbe rimasto impresso per tutta la vita. Ero al livello massimo del piacere, quelle misere seghe non erano nulla al confronto di quelle sensazioni che provavo ora e dopo cinque minuti di risucchi da favola le ho sborrato in gola… Severina era eccitata, succhiava con voracità e ingoiava tutto il mio seme che le invadeva senza soste la gola. Il campanile ha suonato il mezzogiorno, siamo andati in cucina ricomporci, a minuti sarebbe arrivato nonno Girolamo per il pranzo, era sabato e al pomeriggio non lavorava e teneva il negozio chiuso. A pranzo il nonno era di buonumore, era soddisfatto per aver risolto un problema al telaio di una vecchia bicicletta che sembrava irrisolvibile, mentre mangiavamo io e la nonna ci scambiavamo molti sguardi furtivi e lei continuava a inviarmi dei sorrisi pieni di sottintesi…nel pomeriggio il nonno si è seduto sulla poltrona a leggere il giornale, Severina invece mi ha lanciato l’ennesimo sorriso -Edoardo hai voglia di venire nell’orto con me a legare i pomodori alle cannette di bambù… -Si, però dovrai insegnarmi… -Un mezzo geometra come te non avrà problemi a fare quel lavoretto semplice… Siamo andati nell’orto e mentre la nonna mi insegnava come fare quel semplice lavoro continuava spesso e volentieri a lanciarmi i suoi sguardi ammalianti -Sbaglio…o vorresti dirmi qualche cosa che non osi dire… -Mi leggi dentro nonna…volevo dirti che stamattina è stato meraviglioso…una esperienza unica, irripetibile… -Perché irripetibile? Guarda che anche a me è piaciuta tanto, dimmi Edoardo, sei mai stato con una donna? - No, pensavo l’avessi capito, visto la mia inesperienza palesata stamattina… - Tesoro mio, ti piacerebbe se la nonna ti facesse diventare uomo?
Lo so che sono vecchia, ma proprio perché alla mia età trovare dei ragazzi sani e belli come te è solo un sogno, è da stamane che mi frulla nel cervello questa strana idea… -Ma che vecchia? … cosa dici nonna… altro che se lo vorrei … ne sarei orgoglioso!!!
-Guarda che però sarebbe un incesto… e dovrebbe rimanere un assoluto segreto tra noi due, nessuno dovrà mai sapere, promettimelo Edoardo…queste sono cose serie… -Lo so!!! Non sono più un bambino…
Ora nel week end c’è il nonno a casa, ma lunedì…
Ho trascorso quel week end in pieno affanno…contando le ore che mi separavano dal lunedì… la domenica notte non ho quasi chiuso occhio e quando al mattino la sveglia del nonno ha cominciato a suonare ho avuto un sobbalzo in quanto ero nel pieno del sonno… Come il nonno ha fatto sbattere il cancello sulla strada andando al lavoro, la nonna, che probabilmente aveva passato anche lei una notte mezza insonne mi ha detto
-Su Edo vieni qui nel lettone con me Sono letteralmente volato da lei, mi sono sdraiato al suo fianco ma sono rimasto imbambolato…non sapevo come comportarmi, la nonna allora mi ha abbracciato e mi ha stretto a sé -Ti va di baciare una vecchia pensionata
Non ho risposto ma ho avvicinato le mie labbra sulla sua guancia, lei mi ha sorriso, ha spostato la mia bocca contro la sua e mi ha infilato la lingua in bocca
-Questi sono veri baci Edoardo…non dirmi che nemmeno questo lo avevi mai fatto… -Baciare si…l’ho già fatto… ma mentre mi frullava la sua lingua in bocca mi rendevo conto che i baci che avevo dato prima d’allora erano quasi insignificanti, la lingua della nonna mi eccitava…lei nel frattempo ha portato la sua mano sinistra sul mio cazzo che a contatto del suo palmo ha cominciato a inturgidirsi -Senti, senti, che bel biglietto da visita mi sta porgendo mio nipote… ha fatto scivolare via le lenzuola è salita sul mio corpo e ha cominciato a strofinare il suo corpo contro il mio.
Adoravo quel momento estasiante, sentire i suoi seni contro i miei, il suo ventre contro il mio, ma soprattutto i suoi peli che solleticavano il mio uccello mi mandavo ai sette cieli; Severina si è seduta sulla mia pancia, poi mi ha spinto la figa davanti alla faccia -Fino a ieri hai potuto solo ammirarla…oggi se vuoi la puoi anche assaggiarla… Ho affondato il viso in quel boschetto magico, l’odore che sprigionava era ammaliante, una miscellanea di sapori che non sapevo catalogare, ma che mi piacevano, la mia lingua è scivolata dentro di lei, Severina l’ha accolta con un sospiro di piacere e me l’ha spinta ancora di più in lei a testimonianza che l’intrusione della mia lingua le piaceva molto. Ora oltre all’odore sentivo anche i suoi sapori: acri, vischiosi che mi solleticavano la lingua e mi davano un certo pizzicorio come se stessi leccando del pepe macinato…non connettevo più nulla, la nonna però a un certo punto ha ritratto il suo bacino mi ha posato la passera sulla cappella e con maestria se l’è fatta scivolare dentro senza usare le mani…ero entrato in lei e il calore della sua figa mi stava sconvolgendo.
-Ti piace? -Si!!! -Urlalo -Siiiiiii!!!!!! -Urla che mi vuoi scopare, urlalo più forte che puoi…non temere qui siamo ai confini del mondo. -TI VOGLIO SCOPAREEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! -Quando eri piccolo tua madre ti portava qui, adoravi giocare al pallone in cortile con me, diventavi rosso come un peperone e sudavi le proverbiali sette camicie, quando risalivamo in casa ti facevo il bagno e al contatto delle mie mani il tuo pistolino si induriva alla grande…te lo guardavo con tenerezza, mi stupivo delle sue già notevoli dimensioni…ora quel pistolino è diventato un bellissimo cazzo duro come il ferro e mi sta facendo impazzire di piacere, chi l’avrebbe mai detto!!! Severina a quel punto ha cominciato a cavalcarmi saltando su di me come una forsennata, il mio cazzo usciva e rientrava dentro di lei con estrema facilità perché la sua figa continuava a sbrodolare; nel sentire l’intenso calore della sua passera impazzivo di piacere…erano sensazioni uniche, mai provate prima, per cui la mia resistenza è stata minima e ho cominciato a godere -Nonna sei fantastica…non so tenermi…sto venendo… -No!!! No!!! Resisti…non cedere subito al piacere… Io però ero ormai al punto di non ritorno e pur sapendo di deludere tutte le sue aspettative ho cominciato a sborrarle dentro… -Mi spiace nonna ma non so tenermi… mi hai portato troppo in alto e non so resistere al mio piacere. Severina quando ha capito che ormai stavo sborrando ha intensificato le sue cavalcate al massimo cercando di venire anche lei, ma io ormai avevo vuotato le palle e il cazzo cominciava ad afflosciarsi… lei allora è avvampata, penso più di rabbia che di piacere…e delusa dalla mia eiaculazione precoce quando ha capito che il mio cazzo ormai moscio non poteva darle l’orgasmo sperato si è tolta dal cazzo gocciolante, si è seduta sul mio petto e mi ha sbattuto la sua pelosa in faccia -Meno male che ti avevo avvertito…cazzo devi sapere controllarti, devi imparare che prima di venire devi far godere la tua compagna, adesso se vuoi recuperare dei punti devi leccarmela fino a farmi venire…
La figa della nonna era completamente dilatata e la mia sborra le stava colando fuori come la lava di un vulcano; la cosa non era per me particolarmente invitante ma non volevo deluderla ulteriormente per cui mi sono tuffato in quel pelo fradicio, e con la lingua ho cominciato a leccarle con bramosia quelle labbra turgide e quel clitoride gonfio come un cappero gigante. All’inizio sentivo il mio sperma entrarmi in bocca con il suo sapore acidulo, ma pian piano sentivo che veniva sostituito dagli umori della nonna, meno densi della mia sborra e molto più dolciastri e che erano molto graditi dal mio palato…Severina a quel punto ha cominciato a gemere con intensità e a spingermi la figa sempre più contro la faccia…a un certo punto ho sentito il viso invaso da una tiepida ondata dei suoi succhi che mi hanno pian piano invaso tutta la faccia…finalmente stava godendo anche lei -Cazzo se lecchi bene…la tua lingua ha ricompensato il flop del tuo uccello…sto godendo…sto godendo tanto…bevi tutto nipote mio… Ora eravamo finalmente appagati, ci siamo stretti e abbiamo cominciato a baciarci…sempre più intensamente…lasciando che gli affetti prendessero il posto della libidine; nonna mi ha sorriso -In questi giorni dovrai imparare a fare l’amore nel vero senso della parola…ricorda che un uomo che non sa far godere la propria donna sarà un cornuto per tutta la vita. Il giorno dopo a tavola regnava il silenzio, il nonno era taciturno, forse aveva dei guai con qualche bicicletta, io e Severina ci lanciavamo occhiate intense; come Girolamo è tornato al negozio la nonna si è avvicinata. -Ti va di andare a letto per la prima lezione?
Non ho risposto ma lei mi ha preso per mano e mi ha portato nella camera da letto, dopo qualche minuto eravamo nudi a letto, Severina ha spalancato le gambe e mi ha detto -Oggi ti insegno a leccare la figa, devi sapere che per una donna è il miglior aperitivo per una sana e appagante scopata, ieri sei andato bene ma ora devi farlo con meno foga e con calma assoluta; prima annusamela e dimmi se l’odore della mia passera ti attizza o ti contraria… Ho obbedito ma dopo due sniffate rispondevo deciso -Nonna mi piace tanto, l’odore della tua figa mi dà un’estasi continua e mi viene voglia di leccartela tutta
-Allora vai deciso, e sappi alternare in continuazione la dolcezza con l’intensità, quando senti che io sospiro con più partecipazione vuol dire che mi stai toccando i punti giusti e devi insisterci sopra. Severina ha spalancato le cosce e io ho cominciato a pennellargliela con passione…in realtà non capivo dove erano i punti giusti perché la nonna gemeva in continuazione senza soste; quando ho sentito che la solita ondata di umori cominciava a inumidirmi il viso ho cominciato sentire il cazzo che pulsava a mille…lei se ne è accorta e mi ha sospirato -Capovolgiti sopra di me nella posizione del 69 che voglio succhiartelo anch’io…
Come me lo ha preso in bocca ho cominciato anch’io a gemere e ho cominciato a spingerglielo con forza scopandole la bocca -Non essere così focoso se no fai la fine di stamattina…goditi senza frenesia i piaceri della mia lingua che io quando sento che il tuo cazzo pulsa più intensamente rallento e ti porto indietro… Ho seguito i suoi insegnamenti capendo che dovevo fidarmi ciecamente della sua indubbia esperienza.
Per una buona mezz’ora mi ha così cucinato a fuoco lento, poi quanto anche lei ha cominciato a sospirare con maggior intensità si è capovolta e mi ha improvvisamente infilato la lingua in bocca.
-Ora è il momento giusto per infilarmelo e scoparmi, ma anche nel pompare segui lo stesso metodo…quando senti la cappella che pulsa con forza rallenta e riprendi il controllo di te stesso…te lo dirò io quando avrai strada libera per inondarmi tutta.
A tratti quella marcia indietro mi costava enorme sacrificio ma volevo essere un allievo modello, certo che quando Severina urlando mi ha detto “Adesso si… chiavami e sborrami dentro” ho accolto il suo semaforo verde con enorme gioia. Ora ero letteralmente una furia scatenata e sentendo che ad ogni mio poderoso colpo Severina rantolava senza soste, ho messo la quarta e mi sono fermato solo quando il mio uccello era spremuto come un limone. Mi ero chiesto spesso se fare l’amore con una donna fosse bello come si diceva, ora ne avevo la conferma. Da quel giorno abbiamo continuato a scopare come ricci, eravamo totalmente infatuati di noi stessi e per tutta la settimana ci facevamo una scopata al mattino e una al pomeriggio.
Il sabato mattina, sapendo che al pomeriggio il nonno stava a casa, ne abbiamo fatte due ma alla seconda la nonna mi ha detto di incularla…e quella novità mi ha portato a tagliare un nuovo traguardo inedito.
La sorpresa amara è arrivata quando il nonno a pranzo ci ha comunicato una notizia poco piacevole -Mi sento stanco, ho deciso di chiudere per ferie per tre settimane…riapro il 24 agosto!!! Di solito mentre pranzavamo io e Severina ci lanciavamo sguardi ambigui e accattivanti, questa volta invece ci guardavamo con terrore, cazzo…tre settimane!!! Una cosa inaudita per noi due che avevamo una media di due scopate al giorno!!! E i brutti presagi si sono ben presto trasformati in realtà, con il nonno sempre lì tra i piedi che non usciva mai e noi che al massimo arrivavamo a slinguarci limonando in brevi incontri fuori nel cortile. La prima settimana è stata un autentico inferno, il cazzo mi scoppiava e sono stato a un passo dal tirarmi una sega; fortunatamente il sabato sera era la festa del paese e Girolamo ci ha invitati al pranzo che si teneva nella piazza…un diversivo che ci avrebbe svagato… Abbiamo mangiato e soprattutto bevuto in abbondanza, al ritorno a casa tutti tre avevamo una andatura barcollante; arrivati in camera io mi sono buttato di colpo sul letto, una gamba della rete ha ceduto, il materasso è scivolato via e mi sono trovato sul pavimento fortunatamente senza problemi fisici.
Il nonno ha controllato il danno -Si è dissaldato un piedino, domani vado prendere il saldatore in officina e lo riparo…stasera dobbiamo arrangiarci… Io che mi ritenevo il responsabile ho detto -Stendo il materasso sul pavimento e per una notte dormirò per terra non ci sono problemi La nonna si è immediatamente opposta -Per terra dormono solo gli zingari…hai dormito una vita nel nostro letto, per una notte anche se non sei più piccolo ci adatteremo…
Nessuno ha fatto obiezioni, io temevo solo di finire in mezzo come da bambino, stare vicino al nonno non mi sarebbe piaciuto per niente; fortunatamente al centro è andata la nonna, e io mi sono posizionato nel lato verso il lettino rotto. Certo non eravamo particolarmente comodi per cui io e la nonna ci siamo stesi sul fianco, era una sistemazione di emergenza per una sola notte e dovevamo adattarci, l’unico problema era il caldo afoso di agosto, la nonna aveva indossato un leggera sottoveste, io e il nonno boxer e canottiera.
Una volta al buio avevo subito capito che quella notte avrei dormito sicuramente molto poco…Severina, sempre su un fianco, aveva rivolto il viso verso il marito dandomi la schiena, la stanza non era completamente al buio, avevamo lasciato a finestra aperta per far passare un po’ d’aria e il chiarore lunare dava una suggestiva atmosfera. Vedevo la schiena della nonna, sentivo il suo odore…un odore che mi era sempre piaciuto sin dalla nostra prima scopata, ho avanzato il bacino e sfiorato con i boxer il sedere della nonna; a quel contatto lei non si è ritratta, anzi, ha spinto il culo all’indietro facendo posizionare il mio uccello, sull’incavo delle sue chiappe. A quel contatto il mio cazzo ha cominciato a gonfiarsi, Severina sicuramente lo sentiva, con lentezza ha tirato su la sottoveste e si è avvicinata ancora di più facendomi intuire che era senza mutande…il mio passero ora stava pulsando all’impazzata ed era turgido al massimo.
La nonna continuava a spingermi il culo contro…ero al massimo della libidine, ho fatto uscire il cazzo dallo spacco anteriore dei boxer e gliel’ho appoggiato tra l’incavo delle natiche. Ci siamo immobilizzati per qualche minuto per controllare il nonno, respirava pesantemente e a tratti si concedeva un paio di russate seguite da un rantolo, sintomo che doveva essere ormai nel mondo dei sogni…Severina a quel punto mi ha preso il cazzo in mano, ha alzato leggermente una coscia e se lo è infilato all’ingresso della sua passera; nel sentire quel tepore non ho resistito e con una leggera spinta sono entrato dentro di lei, siamo rimasti poi immobili, il cazzo continuava a indurirsi prepotentemente e la nonna stava lì immobile a gustarsi quelle mie violente pulsazioni, che denotavano quanto io la stessi desiderando. Era un gioco molto pericoloso, lo sapevamo, ma quei sette giorni di astinenza si facevano sentire e quel gioco innocente non ci bastava, per cui azzardando ancora di più, abbiamo osato sfidare la sorte, confidando sull’alcool che il nonno aveva abbondantemente trangugiato durante la cena.
Cercando di far tremare il meno possibile la rete ho cominciato a penetrarla dolcemente, ogni tre o quattro spinte ci fermavamo per controllare il respiro di Girolamo, quando dava le due russate prendevamo coraggio e ci concedevamo il piacere di qualche altro affondo; più la scopata progrediva però e più aumentavamo il ritmo, rischiando sempre di più di farci scoprire. Ormai eravamo degli irresponsabili senza giudizio…egoisticamente il mio scopo era quello di sborrare al più presto senza preoccuparmi se la nonna avesse avuto il suo orgasmo; pensavamo che ormai il traguardo era vicino, stavamo assaporando il piacere dello scampato pericolo quando il silenzio della stanza è stato infranto dalla voce baritonale del nonno -Che tu fossi una gran puttana l’ho sempre saputo… ma che arrivassi a farti fottere addirittura da tuo nipote con me al tuo fianco non me lo sarei mai aspettato… nel frattempo ha schiacciato il pulsante della peretta della luce illuminando a giorno la stanza… Mi son sentito scoppiare il cuore, mi son fatto piccolo piccolo, rendendomi conto che sia io che la nonna eravamo caduti molto in basso; temevo di incrociare lo sguardo di Girolamo ma lui non mi guardava mai perché il suo sguardo pieno di disprezzo era costantemente rivolto alla moglie. Ho cercato di sfilare il cazzo, ma Severina mi ha messo la mano sul culo impedendomi di staccarmi da lei
-Ma cosa fai…stai tranquillo…non agitarti che adesso riprendiamo la nostra scopata… Ero frastornato, non comprendevo le sue parole, non capivo più nulla, eppure l’unica lucida era la nonna -Proprio tu piccolo ipocrita vieni a darmi lezioni di moralità!!! Mi offendi perché sono qui a godere dei momenti di piacere con mio nipote nel nostro letto, ti sei già dimenticato di quando in questo stesso letto dovevo farmi scopare dai tuoi amici per ripianare i tuoi pesanti debiti di gioco…in quei frangenti non ti vergognavi per niente e ora colpevolizzi me… io almeno mi sto facendo scopare senza scopi secondari; si è mio nipote, lo so, è immorale, ma almeno è una persona pulita, dentro e fuori, non come quando mi hai fatto scopare con Alfredo, quell’uomo vomitevole che puzzava di sudore e di piscio lontano un miglio, solo perché gli dovevi 300.000 lire ed eri completamente al verde. Quante volte ho dovuto allargare le gambe per te… a volte con uomini che non sapevo nemmeno chi fossero…mi dai della puttana…si forse è vero…ma a farmi diventare puttana sei stato tu!!! Tu non ti facevi problemi a quei tempi, anzi ti piaceva vedere che mi scopavano senza ritegno, la cosa ti eccitava…sai che a volte pensavo che tu recitassi il ruolo del perdente, solo per aver la scusa di soddisfare le tue voglie di fare il guardone…perché fare il cornuto contento ti eccitava. E allora se ti eccitava tanto guardarmi, fallo ancora adesso, mentre mi faccio zompare da tuo nipote, dal figlio di tua figlia; su Edoardo, riprendi a scoparmi, non temere nulla, vuotati le palle nella mia figa… Ero completamente choccato da quelle insulse rivelazioni, mai mi sarei aspettato che dietro a quella coppia che io avevo sempre ritenuto felice si nascondessero tante meschinerie. -Nonna non so se riesco, mi si è ammosciato… sono basito da quanto avete detto… -Hai scoperto che hai un nonno depravato… succube della mania di eccitarsi nel vedere che gli scopano la moglie, per cui torna in forma e torna a scoparmi, gli fai solo un piacere sai… La nonna si è messa alla pecorina, di traverso sul letto per mettere la faccia davanti al marito…
-Ecco Edoardo…mi sono messa nella posizione che adori…su palpami le tette, accarezzami la schiena, schiaffeggiami il culo, rifattelo indurire e scopami, che prima seppur in condizioni precarie stavo per venire…
Nel vedere la nonna così maiala ho ripreso un po’ di energie, ma a togliermi di dosso tutti i timori che mi avevano demotivato è stato lo sguardo del nonno che ormai era ammutolito e guardava la moglie in quella posa oscena con uno sguardo carico di libidine.
Praticamente avevo il suo tacito consenso, per cui mi sono inginocchiato dietro Severina, ho allungato le mani fino a raggiungere i suoi seni e ho cominciato a palparglieli sempre più energicamente; ho sentito immediatamente i suoi capezzoli inturgidirsi
- Bravo…bravo…così!!! Mungimi come una vacca da latte…su torello mio, adesso prendimi alla pecorina… A quel punto ho perso ogni timore, l’astinenza dei sette giorni è tornata a farsi sentire, il cazzo si è irrigidito di nuovo e così senza più nessuna titubanza le ho rinfilato il cazzo nella passera. -Bravo Edo… sei fantastico… fai vedere a quel cazzo moscio di tuo nonno che tua nonna è ancora desiderabile, sono tre anni che non mi scopa più… ormai in mezzo alle gambe ha solo una cordicella molle. Quello scurrile linguaggio mi eccitava, mi dava una carica particolare per cui ho cominciato a prendere la nonna con vigore… e lei quel mio vigore lo adorava e ho cominciato a sentire i suoi umori che cominciavano a colare infradiciandomi le palle… a tratti guardavo il nonno, temevo che potesse esplodere la sua rabbia di nuovo, ma lui invece non staccava gli occhi dai nostri corpi e inaspettatamente ha rotto il suo silenzio -Su Edoardo…scopa quella puttanona di tua nonna… mi ha detto che io recitavo il ruolo del perdente per soddisfare la mia mania… ma il ruolo della vacca soddisfaceva anche lei… il cazzo altrui lo ha sempre amato…è porca dentro…Alfredo aveva il cazzo che puzzava di piscio, ma lei mica gli ha detto di lavarselo…se lo è preso in bocca e ha cominciato a mugugnare…perché quell’odore di uomo le piaceva, quanto le piaceva…e quando lo ha fatto sborrare gli ha leccato anche le palle e il buco del culo…tua nonna è troia dentro ed è vero che vederla così mi è sempre piaciuto tanto…anche adesso mi piace… ha detto che in mezzo alle gambe ho ormai solo una cordicella ma non è vero…ecco la prova… E dicendo così si è abbassato i boxer e ha messo in primo piano il suo uccello in piena erezione, si è inginocchiato davanti alla faccia di sua moglie spingendoglielo vicino alle labbra… -Su porcona succhiamelo…dai che ti è sempre piaciuto giocare con due cazzi… La nonna ha prontamente obbedito e il pistolo di Girolamo è improvvisamente sparito dentro la sua bocca, ora ansimava alla massima potenza, non sapevo se stava gemendo per la mia scopata o per il pompino al nonno, so solo che nel giro di pochi secondi abbiamo raggiunto tutti tre l’orgasmo. Prima il nonno, che sicuramente era il più arrapato e che con un gemito ha cominciato a sborrarle in gola, poi io che nel vedere quel filmino hard in diretta avevo toccato la massima libidine; infine la nonna che come ha sentito il mio sperma inondarle la passera ha cacciato un urlo sovrumano e ha cominciato a contorcersi senza controllo, e mentre urlava dalla sua bocca colava la sborrata di Girolamo che la rendevano quella gran puttana che il nonno aveva descritto prima. Finita l’ondata dell’esaltazione ci siamo ammutoliti tutti tre, nessuno aveva voglia di rompere quel pesante silenzio così che ci siamo addormentati insieme. Al mattino il nonno è andato in paese ed è tornato poi con il saldatore, riparando la gamba della rete che si era rotta con estrema perizia, io e la nonna stavamo lì a guardarlo; finito il lavoro Girolamo ha detto -Penso di aver fatto un buon lavoro, ma bisognerebbe collaudarlo per vedere se la saldatura resiste, su andateci sopra a farvi una bella scopata, sarebbe il miglior modo per controllare se non ci sono problemi… La nonna dopo un attimo di sconcerto, ha preso la palla al balzo e ha cominciato a spogliarsi, quando è rimasta nuda si è sdraiata sul letto e con la solita mossa mi ha spalancato le cosce per stuzzicarmi, non ho resistito e dopo qualche minuto era anch’io nudo al suo fianco che le fregavo la cappella su quella peluria sempre affascinante. Il nonno si è avvicinato al letto per non perdersi nulla e il suo sguardo è tornato a caricarsi di quella eccitazione indescrivibile. -Scopala Edoardo, scopala che quando sento che sta per venire glielo infilo ancora in bocca come ieri sera, ha sempre adorato farsi spruzzare in gola quando comincia a godere… Abbiamo così fatto un replay della notte precedente, con la differenza che ora eravamo più disinibiti e meno contratti in quanto eravamo praticamente tutti consenzienti a quel rapporto anomalo.
Se la settimana passata con la presenza importuna di Girolamo era stata di una noia imponente, le conseguenti due sono state un inno al nostro neonato rapporto incestuoso che invece di macchiarci di vergogna ci esaltava e ci eccitava oltre misura.
Il nonno addirittura aveva preteso che io dormissi nel suo letto e lui nonostante la sua mole stava nella brandina e si eccitava a vederci all’opera, per poi piombare improvvisamente in mezzo a noi due. Che la nonna fosse inguaribilmente affamata di sesso già lo sapevo, chi invece mi stupiva era Girolamo che era stato descritto come uno smidollato ma che invece era ora perennemente voglioso e quasi tutti i giorni proponeva appuntamenti nel lettone dei nostri peccati. Il numero più gettonato era la nonna alla pecorina con un cazzo che la prendeva a tutto spiano e uno che le faceva dei gargarismi nutrienti di sborra calda. Il regista era sempre il nonno che dirigeva le operazioni e alternava le parti di noi due; seppur entrambi i ruoli erano per me molto graditi ammetto che quando era Girolamo a pompare provavo una specie di gelosia nei suoi confronti in quanto io mi sentivo maggiormente appagato ad essere l’artefice principale degli orgasmi irrefrenabili di Severina. Per la prima volta, quando alla fine del mese sono venuti i miei genitori per riportarmi a casa ho abbandonato malvolentieri la casetta dei nonni. Ero arrivato come timido segaiolo e me ne andavo come fantasioso ed esperto scopatore. Il nonno che di solito mi salutava distrattamente, mi ha abbracciato con calore - Grazie Edoardo! Hai riportato tra i tuoi nonni una certa euforia nel nostro rapporto che era ormai spento, se vorrai venire a trascorrere qualche giorno di vacanza durante le vacanze di Natale sarai certamente il benvenuto; inutile dire che quanto successo in questi giorni dovrà essere solo un nostro inviolabile segreto. A metà settembre ho cominciato l’ultimo anno scolastico che avrebbe dovuto portarmi al diploma di geometra; ultimo ostacolo per poi tuffarmi sulla strada che mi avrebbe portato a diventare architetto. La scuola procedeva bene, spesso pensavo alle vacanze estive passate dai nonni che erano state contornate dalle mie prime vere esperienze di sesso, e che sesso!!! Alla fine di novembre cominciavo così a fare qualche pensiero sulla possibilità di passare qualche giorno di vacanze natalizie dai nonni; le rare seghe che mi tiravo erano ormai inappaganti e il ricordo del caldo triangolo peloso di mia nonna era sempre un richiamo troppo invitante. Purtroppo però quelle mie aspettative sono crollate improvvisamente per un funesto evento; un giorno sono tornato dalla scuola e ho trovato mia madre in lacrime…mi ha guardato sconsolata -Edoardo, nonno Girolamo è improvvisamente mancato questa mattina… il suo cuore ha ceduto!
-Ma come è possibile…l’avevi sentito solo qualche giorno fa…erano tutti in buona salute… -A mezzogiorno la nonna non l’ha visto arrivare per pranzo dal lavoro, ha preso la bicicletta ed è andata all’officina in paese e l’ha trovato steso su una bicicletta che stava aggiustando…l’ambulanza è arrivata tempestiva ma non c’era più nulla da fare…a sentire loro era mancato verso le undici…peccato che nessuno in quel frangente è entrato nel negozio… Al funerale ero vicino a mia nonna, era distrutta, non riusciva togliersi dalla mente l’immagine del nonno esanime sul pavimento… prima di andarmene ho avuto qualche minuto di colloquio a due con Severina…
-Nonna dimmi se posso fare qualcosa per te… -Tesoro mio…cosa vuoi fare…non ci voleva proprio questa disgrazia… anche se il nostro rapporto non era idilliaco pian piano si stava rappezzando…e questo grazie anche a te…penso capirai… La mamma mi ha chiesto di venire un po’ da voi, ma non so se sarebbe un bene, preferisco riflettere da sola, ti prego, per un po’ non cercarmi… mi innervosirebbe troppo, voglio cercare di rispettare per un po’ di tempo la mia vedovanza… ci sentiremo più avanti!!! Di certo la morte inaspettata del nonno mi aveva piuttosto colpito e mi sentivo piuttosto confuso; sapevo però che il mio principale motivo di sconcerto era la delusione che dovevo interrompere di fare sesso con la nonna e di questo mi vergognavo molto, cercavo però di interpretare al meglio le parole di Severina, di certo non aveva mai detto che la nostra storia incestuosa doveva finire, ma sui tempi di riflessione che voleva lasciar passare era stata piuttosto vaga; e io impazzivo dal cercare di prevedere i tempi che quella sua volontà di onorare la sua vedovanza potevano richiedere; settimane, mesi…o addirittura anni!?!
Capitolo 2 – Attrazione Teresa
Per evitare di pensarci troppo su ed evitare di arrovellarmi il cervello avevo cominciato a corteggiare una ragazza che avevo conosciuto ad una festa di compleanno. Si chiamava Serenella, aveva la mia stessa età e frequentava l’Istituto Magistrale. Era figlia di genitori separati, viveva con la madre, una insegnante di matematica alle scuole medie, ma aveva un buon rapporto anche con il papà. Era una ragazza piuttosto desiderabile, ma dal carattere mutevole, a volte era molto espansiva e sembrava volesse liberarsi di certi suoi problemi esistenziali, altre invece si chiudeva in un mutismo piuttosto imbarazzante. Io attribuivo questo suo strano comportamento al fatto che essere figli di genitori separati non era certamente una cosa facile, specie avendo con entrambi un rapporto positivo. Dopo un mese l’avevo scopata, in fin dei conti lei aveva già avuto una relazione poco prima finita male e io morivo dalla voglia di fare l’amore con una mia pari età… ma quella esperienza non era stata gran che appagante…segno che per me la storia di letto con nonna Severina era stata piuttosto seria. La cosa strana era però che avevo l’impressione che anche per lei le nostre scopate non fossero il massimo, cercavo però di non farmi problemi, la cosa più importante era che bene o male mi vuotavo i coglioni e non dovevo tornare a menarmi l’uccello. A gennaio Serenella aveva insistito per presentarmi sua madre, la cosa non è che mi entusiasmava particolarmente, la ritenevo una mossa troppa prematura specie continuando a capire che il nostro rapporto non era idilliaco. Avevo capito però che ci teneva troppo per cui alla fine ho accettato e un venerdi sera mi sono presentato a casa loro con una torta e una bottiglia di spumante. Sua madre si chiamava Teresa ed era una donna dal grande fascino, provocante, durante la cena cercava di mettermi a mio agio ma io sentivo sempre su di me il suo sguardo indagatore, come se mi stesse passando ai raggi x e cercasse di studiarmi a fondo. La cena stava procedendo bene quando all’improvviso è suonato il cellulare di Serenella, era Giuseppina, la compagna di suo padre; la sua giovane segretaria per la quale suo papà aveva mollato Teresa. Nel silenzio della sala da pranzo si sentiva tutto molto nitidamente -Serenella c’è un problema…tuo padre è caduto dalla scala mentre cambiava una lampadina, temo si sia rotto una gamba, stiamo andando al pronto soccorso, mi ha chiesto se puoi venire anche tu. La ragazza si è immediatamente alzata e stava per darci delle spiegazioni, la mamma l’ha anticipata -Si è sentito tutto, vai pure, ti aspettiamo per la torta…
Come Serenella è uscita Teresa mi ha guardato con aria pensierosa -E’ ancora molto legata a suo padre, io non voglio interferire, anche se essere stata mollata come un calzino rotto dopo venticinque anni di matrimonio per una che ha poco di più dell’età di sua figlia mi ha ferita particolarmente… Abbiamo mangiato primo e secondo in un silenzio quasi totale, limitandoci a battute scontate e prevedibili, poi è suonato il cellulare di Teresa, anche questa volta le parole rimbombavano nitide nel tinello -Papà ha una frattura semplice al calcagno, lo stanno ingessando, ma poi per sicurezza gli faranno una TAC perché ha battuto la testa, han detto che ci vorranno due o tre ore, scusami con Edoardo, mi spiace…la torta mangiatela voi. Ce la siamo effettivamente mangiata noi e la bottiglia ce la siamo quasi scolata completamente; poi Teresa guardandomi con uno sguardo più cordiale di prima mi ha detto -Io ho bisogno di un caffè, mi fai compagnia? -Va bene… -Vai nel salotto e accomodati su una poltrona
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