Racconti Erotici > orge > Pamela, una trans tuttofare
orge

Pamela, una trans tuttofare


di boschettomagico
23.10.2024    |    88    |    2 8.0
"Prima di gustare questo racconto consiglierei ai miei lettori di leggere “Finalmente mi sono divertita a un matrimonio” di cui questo e il proseguo: La..."
Prima di gustare questo racconto consiglierei ai miei lettori di leggere “Finalmente mi sono divertita a un matrimonio” di cui questo e il proseguo:

La storia con Anna è proseguita su solidi binari per parecchi anni, alternando periodi in cui ci si vedeva spesso, ad altri in cui stavamo senza vederci anche per qualche mese. Naturalmente ad ogni nostro incontro finivamo a letto e le nostre scopate erano sempre molto appaganti per entrambe, la mia amica non si era pentita di avermi dato il suo culo vergine in quella sera di tre anni prima, anzi spesso e volentieri era proprio lei ad offrirmi il secondo canale facendo intendere che prenderlo nel didietro era per lei sempre una bella esperienza. Una costante del nostro rapporto di amicizia era quello che ad ogni suo compleanno mi offriva una cena in uno dei ristorante più belli della città, alla fine della quale lei veniva poi da me a farsi prendere in tutti i modi possibili, per continuare a completare l’opera di vendetta nei confronti del marito che l’aveva tradita. Quella notte Anna dormiva da me, il cornuto sapendo che in quella serata alzavamo il gomito più del dovuto era ben contento che lei non si mettesse al volante, senza immaginare che invece nel mio letto succedevano sozzerie che gli facevano spuntare due bei cornoni sulla fronte. Quella sera avevamo bevuto più del solito ed anch’io che generalmente ero sempre la più sobria ero piuttosto su di giri; mentre stavamo dirigendoci a casa mia, Anna aveva aperto le cosce, si era tolta le mutande e ridendo a crepapelle con voce alterata dall’alcool mi diceva
-Dai Mirka palpami la passera, dai che mi bagno bene e come arriviamo a casa tua mi schiaffi dentro quel tuo bel pistolone di lattice e mi scopi alla faccia di quel merdaiolo di mio marito, penso che sia contento che io dorma da te così si pompa anche lui la sua mignottona, ma sinceramente non me ne frega un cazzo.
Era fantastico vederla sprofondata sul sedile della mia auto con le gambe oscenamente aperte, offrirsi alla mia mano destra che si insinuava sempre più nella sua fessura completamente rasata, sentirla sospirare di piacere e sentire la sua passera che pian piano si infradiciava man mano che le mie dita la pastrugnavano sempre più audacemente. Eravamo immerse in quella masturbazione hard quando un semaforo è diventato rosso e io ho dovuto improvvisamente frenare; Anna si è leggermente ricomposta, anche se eravamo l’unica auto ferma. Dalla destra dell’incrocio è apparsa improvvisamente una figura femminile, ha mosso qualche passo verso l’auto, ha dato una sbirciata attorno e visto che non c’erano altre auto ha spalancato lo spolverino bianco che indossava mostrandosi quasi nuda…indossava solo un reggiseno e una mutandina ridottissima. Era una mulatta molto alta, si è avvicinata al finestrino del passeggero, Anna ha abbassato il vetro, lei vedendo che eravamo donne ha fatto dietrofront sospirando con tono deluso “Ah siete due donne”, ed è sparita nella via da dove proveniva. Io mi sono messa a ridere, nel frattempo era tornato il verde ma Anna con curiosità mi ha detto
-Cazzo che fisico, dai gira a destra che la guardiamo bene in faccia…
-Ma cosa ce ne frega…
-Dai sono curiosa…quella provocazione mi ha colpita…
Ho obbedito, ho girato a destra e ho affiancato la stangona, Anna l’ha fissata e le ha detto
-Perché sei scappata?
-Solitamente non interesso alle donne.
-Ci sono anche donne a cui piacciono le donne…
La decisione di Anna mi stupiva, solitamente era sempre sulle sue, sicuramente era l’ebbrezza alcolica a farla così decisa; la mulatta si è fermata davanti al finestrino, e sorridendo scanzonata ci ha detto
-Ma che ne sai tu se sono una donna.
-Beh l’abbiamo visto prima…e sei pure una gran bella donna…
-Penso che allora non hai visto troppo bene
-Perché cosa avrei dovuto vedere?
La stangona si è guardata di nuovo intorno, eravamo ancora sole, ha aperto di nuovo lo spolverino, con un dito ha spostato il bordino delle mutandine nere e ha fatto uscire un cazzo che sembrava a un serpente boa; Anna ha fatto un salto all’indietro quasi come se temesse che quel serpente poteva puntarla di colpo e morderla mortalmente
-Ma tu non sei una donna…sei un uomo
-Non sono un uomo… sono un trans… mi chiamo Pamela, ma tu da dove vieni… dalla luna?
-Non sono una aliena, di voi ne avevo sentito parlare ma non avevo mai visto così da vicino un trans, devo dirti che sei bellissima, ma che prestazioni offri?
-Io vendo piacere di qualsiasi tipo, se volete prendere il cazzo da una che ha due belle tette sono qui…
-Alla mia amica non piace prendere il cazzo… quanto vuoi solo per me?
Ha allungato il capo per squadrarmi meglio poi mi si è rivolta con tono gentile
-Sei lesbica?
-Si.
Anna era rimasta affascinata da quel fisico e sempre sorretta dall’alcol ha cercato di concludere la trattativa con un ansioso “Allora…quanto vuoi”
- Io vi considero comunque copia, in genere prendo 200 euro a testa, sarebbero 400 ma visto che è una serata di scarsa affluenza ti faccio 300 euro.
-Ok, però non devi metterci fretta, io per 300 euro voglio andare via soddisfatta, da tempo sogno di prendere due cazzi insieme e forse stasera è la volta buona…
Pamela mi ha guardata ancora con sguardo curioso
-Da quanto intendo ami metterti lo strap…
-Hai inteso bene
-Bene io abito 500 metri giù per questa strada, posso salire?
-Ok sali.
Abbiamo parcheggiato davanti all’ingresso di una villetta a fine schiera, siamo entrate dietro alla padrona di casa, l’abitazione era di recente costruzione, pulita e ben arredata; Pamela si è tolta lo spolverino ed è rimasta in intimo, vederla ora alla luce era ancora molto più bella che nel buio della strada, una pelle ambrata, un fisico statuario, non fosse stato per il gonfiore del cazzo dentro la mutandina avrei scommesso che era una donna…e che donna!!! Ha cercato subito di metterci a nostro agio
-Vi va di bere qualcosa?
Anna stava per accettare ma io l’ho preceduta
-No grazie, abbiamo bevuto già abbastanza
Ha riso di gusto…
-Tu non molto, ma la tua amica ha la lingua spessa come quella di un cavallo... la camera da letto e di là. Siamo entrate in una stanza molto ampia, anche questa ben arredata, con un letto più grande di un matrimoniale normale, sicuramente tra la sua clientela aveva molte coppie; anche se pensavo che assortita come la nostra potesse essere la prima volta. Mentre noi abbiamo cominciato a spogliarci lei ha aperto una porta ed è andata a pisciare; l’ha lasciata aperta, non so perché. Era molto buffo vedere quel fisico femminile da modella pisciare con l’uccello in mano, più ancora buffo è stato quando se lo è scrollato; poi si è seduta sul bidet e si è lavata con cura. Quando è tornata nella camera ci ha detto
-Se volete darvi una rinfrescata non fate complimenti
Anna che era già quasi nuda ha declinato l’invito spiegandogli il motivo.
-Alla mia amica piace molto l’odore della mia figa, la eccita, ti spiace se resto così, me la sono lavata prima di uscire.
-Io non ho problemi…
Ora eravamo tutte tre nude, Pamela era stesa sul letto e nonostante il suo uccello non fosse ancora in erezione era impressionante, ci ha guardate
-Complimenti siete una bella coppia, una completamente rasata l’altra con una bella aiuola in fiore, bell’assortimento.
Io ho cominciato a mettermi lo strap, la mulatta mi fissava incuriosita, quando mi sono avvicinata al letto ha cominciato a dirigere i lavori, sicuramente la più esperta era lei, si è rivolta ad Anna
-Mi avevi detto che volevi provare l’emozione di prendere due cazzi, non hai però specificato come: tutti due in figa o uno nel culo e uno davanti?
- Sicuramente la seconda opzione…sono mesi che sogno questa emozione.
-Il mio dove lo vuoi?
-Voglio essere prudente, visto le dimensioni del tuo attrezzo tu mi scopi la passera
-Hai preferenze di come prenderlo
-Certo!!!
Si è stesa con la testa sul pube di Pamela e ha cominciato a leccargli le palle, continue pennellate su tutto l’uccello che a quel contatto ha cominciato a rizzarsi; con quattro o cinque pulsazioni intense il cazzo si è messo sull’attenti, ora era dritto come un palo della luce e quel colore nero lo rendeva ancor più imponente. Quando il cazzo si è portato alla massima erezione Anna si è posizionata sopra di lui in posizione retta, si è sputata in mano inumidendosi poi la figa, si è appoggiata la cappella gonfia sull’ingresso della sua tana e con un lento movimento ha cominciato a scendere con il bacino facendosi scivolare quel totem turgido dentro di se, si limitava ad accompagnare quella lenta penetrazione con un godurioso “Ohhhhhhhhhh” che man mano che i centimetri scivolavano sempre più dentro aumentava l’intensità sonora. Ora l’aveva tutto dentro e ha cominciato ad oscillare in verticale scopandosi con estrema dolcezza, il suo scopo era quello di permettere alle sue pareti vaginali di adattarsi pian piano alle dimensioni straordinarie di quel membro, e la porcella ci riusciva molto bene; con il passare dei minuti il cazzo scivolava sempre più facilmente dentro di lei che contemporaneamente cominciava ad alzare il ritmo. Dopo cinque minuti era alla velocità massima, era impressionante vedere quella verga uscire e poi dilatare le grandi labbra per rituffarsi in quel tunnel invitante; inutile dire che invidiavo Pamela, avrei sicuramente voluto essere io là sotto a vederla saltellare sul mio corpo. Anna era sempre stata piuttosto disinibita ma sotto l’effetto dell’alcol la sua porcaggine era aumentata al massimo livello, con gli occhi fissi sul soffitto ansimava e gemeva in continuazione
-Oh mamma mia che bello, oh mamma mia che goduria, non mi sono mai sentita l’utero così pieno di tanto bel cazzo…
Ora era un toro infuriato, era rossa paonazza e sudava a vista d’occhio, non capivo come faceva a tenere quel ritmo infernale, voleva raggiungere l’orgasmo cavalcando selvaggiamente il trans ma la fatica si è fatta improvvisamente sentire e si è accasciata sul corpo del suo partner interrompendo i suoi colpi di reni; facendo così però, il suo culo si è alzato di colpo e io nel vedere quel buchino glabro e invitante senza aspettare che lei mi chiamasse sono salita decisa sul letto. Ero eccitata da quella sua scatenata scopata, senza il minimo controllo da parte del mio cervello, le ho sputato con volgarità nel buco del culo e senza la minima dolcezza le ho schiaffato il mio cazzo di lattice tutto dentro; di primo acchito ha emesso un gemito di dolore, ma io ignorandolo completamente ho cominciato a incularla come una indemoniata. Dopo una decina di colpi il gemito si è trasformato prima in ansimi di piacere, poi in urla di estrema libidine e quello mi ha dato la giusta carica per dimenticare la fatica che quell’incomoda posizione richiedeva. Ora il toro infuriato ero io…guardavo il cazzo che le dilatava oscenamente il buco del culo e coronava un continuo andirivieni che faceva impazzire la porcona; il ritmo era talmente imponente che spingevo Anna contro Pamela e la facevo scopare automaticamente il cazzo nero con lei praticamente inerme. A quel punto ha cominciato a godere svisceratamente, due orgasmi continui a raffica senza che riuscissi a capire se era venuta prima col culo o con la figa. Purtroppo il mio laccetto non era ben posizionato e non riusciva a strofinarmi il clitoride a dovere per il mio orgasmo; ho cercato di spostarmi leggermente sulla destra per recuperare ma ormai la mia porcellona implorava pietà
-Ti prego Mirka fermati…non ce la faccio più a sostenere i tuoi assalti…
Mi sono staccata da lei molto a malincuore, in quanto sentivo che avevo intrapreso il viaggio verso un orgasmo da sballo; come le ho tolto il cazzo dal culo lei con movimenti ora da anchilosata si è alzata dal cazzo di Pamela, l’uccello del trans era ancora dritto come una barra di acciaio, segno che anche lui forse non era venuto…e me ne ha dato conferma commentando con tono deluso
-Accidenti Anna ancora un paio di affondi e ti riempivo di sborra.
Si è inginocchiato sul materasso e ha cominciato ad accarezzarsi il cazzo smanettandolo a tratti; io ero ancora in piena eccitazione, ho ammirato il suo culo…praticamente perfetto…non avevo mai inculato un uomo…ma…quello non era un uomo era una splendida puttana che voleva godere e non potevo farglielo fare con una misera sega. Senza chiedergli il permesso l’ho preso per le spalle e l’ho messo alla pecorina, con lui sono stato più dolce, mi sono insalivata il medio e ho cominciato a lubrificargli il buco del culo; gli piaceva e accompagnava gli affondi del mio dito con estremo piacere, quando ho visto che ha alzato il culo ho capito che era pronto. Ho cercato di penetrarlo con dolcezza ma il mio pistolone entrava tutto in lui senza il minimo ostacolo; il suo culo doveva essere stato il trastullo di una infinità di bei cazzoni dotati. Quando toccavo il fondo sentivo il laccetto di cuoio fregarmi il clitoride a dovere e la mia passera bagnarsi, ero ormai certa che con lui avrei sborrato. Stavo proseguendo sulla mia certezza quando Pamela ha avuto un orgasmo anale di tutto rispetto
-Cazzo Mirka se sai pompare bene, non fermarti che sto venendo
-No che non mi fermo, anch’io fra un po’ vengo!!!
-Ahhh Ahhh Ahhh godooo voglio venire anche con l’uccello;
e dicendo così ha tolto la mano dal materasso per cominciare a menarselo…ora non aveva più la solidità della posizione ferma e pendeva di traverso e io non avevo più il contatto perfetto con il laccetto, temevo che il mio orgasmo sarebbe tornato indietro…sarebbe stato per me un dramma…ero talmente presa che gli ho detto quasi implorandolo
-Non farlo, rimetti la mano sul materasso e stai fermo, te lo meno io… erano più di trent’anni che non toccavo un cazzo vero, ma non potevo farne a meno, come mi sono sentita quell’uccello pulsare nella mia mano pensavo di provare un senso di nausea, ma invece quella cosa non era per me traumatica; certo che il piacere che provavo non era per il contatto diretto con quel cazzo ma perché invidiavo quel pene…avrei voluto svitarlo, mettermelo in tasca e tenerlo tutto per me, in sostituzione dei miei uccelli di lattice. Il mio innocente piacere è aumentato quando Pamela ha cominciato a sborrare, sentivo nel palmo della mano la sborra che scorreva nel cilindretto umano per cercare di esplodere fuori dalla cappella; come se tenessi in mano un tubo dove scorreva dentro l’acqua alla massima pressione. Non so quanta ne ha fatta, so solo che sentivo l’uccello schizzare come una mitraglia impazzita; e lì sono esplosa anch’io con un urlo selvaggio e spingendogli tutto il mio cazzo in culo, solo in quel momento il trans ha emesso un lamentoso “Ahhhiiii”... per qualche secondo soltanto però. A quel punto mi ero dimenticata di Anna, l’ho cercata con lo sguardo; era seduta su un cuscino che si stava sgrillettando a tutta velocità, la mano smanettava ai mille all’ora e quando stava per venire si è inginocchiata sul letto urlando “Chi è che vuole farsi sborrare in faccia…” Sono scattata come una molla per battere in velocità Pamela temendo che anche lei desiderasse quel privilegio, ma la mulatta era impegnata ad assorbire con un asciugamano il mare di sperma che aveva vomitato sulle lenzuola; e io ho potuto dissetarmi alla fonte della patacca della mia amica. Prima di andarcene ci siamo fatte ancora un drink per festeggiare quell’orgia da mille e una notte, il trattamento riservatoci da Pamela era di prim’ordine…anche perché i 300 euro finiti nelle sue tasche non erano pochi. Poi ci siamo baciate sull'uscio, io e la mulatta cordialmente... non dimenticavo certamente che era pur sempre un uomo; con Anna è stata invece una slinguata ricca di passione e di libidine. Le ho guardate meravigliata, capendo che su Anna ora non era più un comportamento pilotato dal suo alto tasso alcolico, quella trans lo aveva preso molto e in fin dei conti era una ripicca nei confronti del marito traditore…e io non potevo che condividere il suo fare.
Durante il viaggio di ritorno era ancora in estasi, continuava a ripetere
-A sessant’anni ho finalmente capito cosa vuol dire sentirsi la pancia piena di cazzo, io penso che quel cazzo poteva essere di 28 centimetri…che esperienza fantastica.
Giunte a casa mia ci siamo limitate a dormire nel mio lettone, in fin dei conti erano le tre e mezza di notte, l’indomani era lunedi, io ero chiusa come giorno di riposo ma Anna lavorava regolarmente. Al mattino al suono della sveglia sembrava una zombie, comunque mi ha baciata come aveva fatto qualche ora prima con Pamela e la cosa mi ha fatto molto piacere, anche se la sua lingua era impregnata di tutti i miscugli ad alto tasso alcolico che si era sorbita la sera precedente. Ho dormito fino alle due del pomeriggio, ho mangiato un toast e piluccato un grappolo d’uva, poi sono andata al sexy shop a comprarmi uno strap on di 28 cm con tanto di serbatoio…non potevo essere di meno di quella trans tuttofare.





Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 8.0
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Pamela, una trans tuttofare:

Altri Racconti Erotici in orge:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni