Gay & Bisex
Uno strano camionista
di boschettomagico
24.09.2016 |
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"Mi chiamo Pino e ho 39 anni, ma io mi sento una Pina..."
Mi chiamo Pino e ho 39 anni, ma io mi sento una Pina...non sono particolarmente effeminato ma dentro mi sento donna, molto donna.Quando sono in casa mi vesto con intimo e abiti femminili, ed è lì che mi sento me stessa, che mi sento finalmente a mio agio.
Adoro sentire il nylon che sfiora la mia pelle quando mi metto i collant, adoro sentire il filo del perizoma che mi spinge nel buchino, adoro sentire il reggiseno che mi sostiene i miei quasi inesistenti seni ma soprattutto adoro succhiare il cazzo...è un piacere per me troppo sublime, sentire le mie labbra che succhiano la cappella che pian piano si gonfia e si prepara a scaricarmi fiotti di sborra calda e gustosa.
Non ho avuto molte avventure sia perchè sono piuttosto timido, sia perchè ho un lavoro piuttosto importante nel campo dell'abbigliamento e rifornendo boutique di lusso devo quindi mantenere un comportamento molto morigerato senza sollevare la minima diceria sul mio io interiore.
Lunedi scorso però è successo un fatto piuttosto anomalo per me, che mi ha portato a perdere ogni mio minimo senso del pudore.
Mi ero appena fermato ad un autogrill verso l'una per un rapido spuntino, e all'improvviso mi è venuta la voglia di spiare qualche bel cazzo nel bagno dei maschietti.
Mi sono fermato all'ingresso dei servizi fingendo di interessarmi a dei cd musicali esposti in una bacheca, ma con l'intenzione di vedere un tipo interessante per poi seguirlo; è una cosa che faccio spesso e che mi viene in mente all'improvviso senza essere programmata in anticipo.
In genere sono attratto da giovani ragazzi abbronzati, eleganti e muscolosi ma invece quel giorno sono stato fulminato da un maschio di tutt'altra prestanza fisica.
Un uomo di poco più maturo di me ma abbigliato in un modo ridicolo che in un altra circostanza mi avrebbe fatto solo sorridere di scherno e che invece in quel momento ha avuto su di me una attrazione improvvisa e per me incredula.
Pesava sicuramente più di un quintale, portava dei sandali da frate francescano con i calzini bianchi di spugna...ridicolo al massimo...anche per due cosce da pubblicità del prosciutto; un paio di bermuda marroni con tasconi laterali e una canottiera verde bandiera con stampato sopra un orripilante teschio stilizzato.
Si è diretto verso gli orinatoi a muro e io mi sono subito affiancato a lui.
Armeggiando in modo ridicolo ha tirato fuori l'uccello e ha cominciato a pisciare mentre io al suo fianco l'ho imitato, fingendo indifferenza ma puntando lo sguardo in basso.
Il suo cazzo era un vero e proprio salsicciotto di dimensioni notevoli e mentre pisciava se lo scappellava scatenando dei getti di rara potenza.
Adoravo spiarlo, adoravo vedere il suo uccellone , mi rendevo conto che mai ero stato attratto da un personaggio così buffo e rozzo, ma sentivo che quell'uomo mi attraeva in un modo assolutamente nuovo per me.
Ho ritirato il cazzo con molta difficoltà in quanto avevo avuto una erezione da sballo e sono andato ai lavelli a lavarmi le mani.
Lui invece è uscito direttamente senza fermarsi ai lavandini e grattandosi il sedere...brutto sporcaccione...
Sono entrato nel bar, non c'era particolare casino e mi sono messo in coda per lo scontrino proprio dietro al ciccione.
Lui ha ordinato una piadina con mortadella di bologna, un caraffone da un litro di birra alla spina e un caffè con grappa a parte.
Io un tramezzino, una coca light e una tazza di ginseng.
Ho guardato dove si dirigeva e quando ho visto che aveva preso posizione in uno di quei tavolini alti con sgabelli da bar, vedendo che a fianco di lui c'era posto mi sono affrettato per prendere posto al suo fianco.
Mangiava con una voracità incredibile e bevendo lunghe sorsate di birra emetteva dei gutturali versi che facevano girare e sorridere metà dei clienti del bar.
Io vicino a lui mi sentivo una carica interna strana, non capivo cosa mi stava succedendo.
In certi frangenti mangiucchiando il mio tramezzino alzavo il gomito per sfiorargli il braccio e il contatto coi suoi folti peli mi dava delle scariche elettriche che mi arrapavano come mai mi era successo.
Lui stava sfogliando la gazzetta sportiva e quando girava la pagina e alzava il braccio dalla sua ascella si sentiva un forte odore di sudore, in condizioni normali la cosa mi avrebbe dato il voltastomaco ma in quel momento invece per me era come sentire l'aroma di un prezioso profumo griffato.
Sentivo il bisogno di scaricare la mia forte e incredibile tensione, sentivo la necessità di fumare per rilassarmi, per cui sono uscito.
Stavo finendo la mia sigaretta quando mi sono sentito toccare la spalla, mi sono voltato e davanti mi sono trovato il bestione che senza troppe cerimonie mi ha detto
- Se mi segui fra qualche chilometro c'è un'area di parcheggio molto spaziosa e ricca di verde dove potremmo divertirci un po'...
L'ho guardato lanciandogli fiammate d'ira come un drago infuriato rispondendogli
-Ma per chi mi hai preso, ma come ti permetti...
-Ti ho preso per uno che non ha mai staccato lo sguardo dal mio cazzo mentre pisciavo, e se l'è fatto venire duro per lo spettacolo che gli ho offerto.
Non fare il falso santo con me...scommetto che nel baule dell'auto hai un paio si scarpe da donna con tacco 12...e che sotto a quei jeans indossi uno slippino microscopico di intimo femminile...
-Ma fatti furbo brutto screanzato...
Lui senza offendersi minimamente per il mio atteggiamento scontroso mi ha guardato fisso negli occhi e mi ha detto
-Su puttanella segui il mio camion che ti faccio divertire.
Mentre si dirigeva al suo camion gli ho urlato
-Ma fatti furbo...Vai a farti fottere...
Lui però ignorandomi del tutto è andato verso il parcheggio dei mezzi pesanti.
L'ho seguito con lo sguardo carico di sdegno, mi aspettavo andasse su uno di quei camion tutti scalcinati e legati col fil di ferro, ma mi sono stupito non poco quando invece l'ho visto salire su un autoarticolato praticamente nuovo di zecca, di colore blu e grigio metallizzato con disegnato sul muso un toro da corrida che stava sbuffando...
Ho preso l'auto e l'ho seguito per qualche chilometro riflettendo su tutto quello che era successo in quell'oretta nell'autogrill, e su cosa fare.
Ho avuto un lampo di lucidità, sorridendo su quanto ero stato ridicolo nel mio comportamento, ho messo la quarta e ho sorpassato il camion; quando l'ho affiancato ci siamo guardati a distanza e lui ha tirato fuori la lingua e l'ha mossa a grande velocità con una volgarità inaudita.
L'ho insultato nella mente con i peggiori epiteti e gli ho mostrato l'indice teso, ma quando ho visto il segnale che annunciava l'area di parcheggio a soli due chilometri ho rallentato all'improvviso e mi sono messo nella corsia interna procedendo ai 60 chilometri orari.
Il camion mi ha superato e poi dopo un po' ha messo la freccia ed è entrato nell'area di parcheggio.
Non ho avuto tentennamenti e l'ho seguito.
L'area era quasi deserta, c'erano solo una coppia che stava fumando una sigaretta appoggiata al cofano della loro auto, e una famigliola di stranieri che a fianco al loro camper stavano banchettando ad un tavolino di plastica da picnic.
Il camion ha proseguito fino all'angolo opposto del piazzale e ha parcheggiato vicino all'ombra di una fila di ontani.
Il bestione è sceso e mi ha sorriso, io ho parcheggiato dietro al suo mezzo e sono sceso andando diretto verso lui.
Senza guardarmi mi ha detto
-Seguimi, conosco un posto dove saremo tranquilli e nessuno ci disturberà...
L'ho seguito come un cagnolino segue il proprio padrone; lui si è infilato in un boschetto di betulle con passo sicuro, sicuramente conosceva quel posto a menadito, e chissà quante volte c'era stato e chissà con chi.
Mi sentivo come una puttana di strada, ma la cosa invece di portarmi un senso di vergogna mi dava una carica erotica strana, che mi esaltava più del dovuto.
Dopo il boschetto si è infilato in mezzo a delle acacie, abbiamo dovuto abbassarci prestando attenzione nello sfiorare i rami spinosi, ma superato quell'ostacolo siamo arrivati in una radura completamente nascosta dove c'era un rudimentale gazebo di legno con delle panche ormai mezze consunte.
Si sentivano in lontananza i motori delle auto rombare nell'autostrada ma noi eravamo praticamente in un bunker naturale.
Il bestione mi ha sorriso e mi ha detto
-Qui puoi stare tranquillo, non viene nessuno; ora però lasciami fare una pisciata, il pintone di birra sta facendo effetto...
E senza il minimo senso di vergogna ha tirato fuori il suo uccello e ha cominciato a pisciare; mentre si stava vuotando la vescica mi ha detto
-Su vieni vicino, lo so che ti piace guardarmi, nei cessi non mi staccavi lo sguardo, su frocetto non aver paura...
L'epiteto di frocetto mi ha offeso, ma mi sono avvicinato e mi sono gustato lo spettacolo in prima fila...
Il cazzo del camionista spruzzava come un idrante e come aveva fatto prima nel bagno lui se lo scappellava, cosa che mi mandava letteralmente in uno stato di estasi.
Quel salsicciotto mi mandava in tilt, lo desideravo, mi attraeva in modo magnetico, per cui quando stava finendo la sua pisciata mi sono inginocchiato e ignorando le ultime gocce che fuoriuscivano mentre lui se lo scrollava, l'ho preso in bocca e ho cominciato a spompinarglielo senza nessun freno inibitorio.
Il sapore di quel cazzo era afrodisiaco al massimo, ci stavo mettendo tutto il mio impegno, senza pensare che un uccello di quelle dimensioni io non l'avevo mai preso in bocca.
La mia opera piaceva al bestione in quanto sentivo che l'uccello cresceva vista d'occhio e lui cominciava a mugugnare di piacere
-Frocetto sei una bomba , hai una lingua che è qualcosa di fantastico, succhia, succhialo tutto con calma, è tutto tuo stai tranquillo...
Ormai il cazzone era al massimo dell'erezione, mi sentivo la bocca piena, faticavo a tenerlo tutto in bocca, ma sentire gli ansimi di godimento del ciccione mi facevano dimenticare le difficoltà e continuavo la mia opera per portarlo al piacere massimo.
Sentivo che ormai il camionista era vicino a venire, per cui ho cercato di mollarglielo un attimo per riprendere il fiato e portarlo all'orgasmo, ma lui come ha sentito il mio movimento mi ha messo la sua manona sulla nuca e mi ha impedito di riprendere fiato.
Il palmo della sua mano era una morsa e mi aveva immobilizzato, ormai in preda a una bramosia sfrenata mi stava scopando la bocca cercando di giungere all'orgasmo.
Ha emesso un grugnito degno di un maiale quale lui era e poi ha cominciato a schizzare bordate di sperma denso come fosse latte condensato rovente.
Ho mandato giù due o tre sferzate ma poi ho avuto quasi un conato di vomito e l'ho allontanato per non soffocare...lui non ragionava più e continuava a grugnire...ormai lo sperma mi fuoriusciva dalla bocca e mi colava giù mentre io cercavo di allontanare le ginocchia per non sbrodolarmi tutto sui jeans.
Ero sfinito, mi dolevano le mascelle, sembrava mi fossi spaccato le mandibole; il bestione invece guardando estasiato il cielo azzurro continuava a dire senza fermarsi
-Che pompino...che pompino...che pompino...
Poi mi ha guardato dall'alto e si è sorpreso nel vedere la mia faccia piena dei suoi fiotti, mi ha preso per le spalle e mi ha tirato su, portandomi vicino alla sua bocca e ha cominciato a leccarmi i suoi spruzzi come se stesse assaporando del dolce miele.
Il calore della sua lingua mi piaceva troppo, sentirla che mi percorreva il mento e le guance mi ha eccitato come mai mi era capitato, e senza freni gli ho messo la lingua in bocca.
Il bestione ha subito accettato la mia vogliosa introduzione e ha risposto ai miei baci con la stessa passione così che abbiamo cominciato a limonarci senza il minimo pudore.
Il suo fiato pesante che sapeva di birra e grappa anziché nausearmi mi attizzava e mi faceva desiderare quei volgarissimi baci sciogliendomi nella vigoria del suo abbraccio.
Intanto mentre mi baciava ho sentito la mano del gigante arrivare ala mia patta e accarezzarmi l'uccello...inutile dire che ero al massimo dell'erezione...e lui trafficando non poco mi ha abbassato la zip e mi ha tirato fuori il cazzo.
All'inizio me lo ha segato un po', ma poi si è inginocchiato e me lo ha preso in bocca facendolo sparire nella sua calda gola.
Mai avrei pensato che un bestione del genere potesse essere tanto delicato, la sua bocca calda ha cominciato a succhiarmi il cazzo turgido, non so quanti uccelli avesse succhiato prima del mio ma per me era un maestro impareggiabile, e vista l'eccitazione massima che mi avevano dato quei momenti non mi ci è voluto molto per venirgli in bocca.
Il ciccione ha ricevuto la mia crema senza reagire ma ha cominciato a ingoiare tutto con una dolcezza che ancora una volta mi stupiva...praticamente mi ha ripulito tutto prosciugandomi fino all'ultima goccia; poi si è tirato su e mi ha rimesso la lingua in bocca dicendomi
-Senti...senti il gusto della tua sborra...
Sentire di nuovo la sua lingua nella mia bocca mi ha portato di nuovo al massimo e solo allora ho connesso che prima di allora non avevo mai baciato in bocca un uomo con tale passione.
Il bestione mi accarezzava ma poi si è staccato dalla mia bocca e guardandomi con una sguardo quasi allucinato mi ha detto
-Frocetto ti voglio, ti voglio...voglio entrarti dentro...
Si è allontanato e si è abbassato completamente le bermuda e un paio di boxer bianchi che nella patta erano vergognosamente ingialliti...ma da quanto non se li cambiava...
Poi guardandomi sempre con il suo sguardo carico di bramosia mi ha detto
-Su spogliati, ti desidero troppo...
Mentre lui se lo menava con lentezza anch'io mi sono tolto i jeans e mentre mi abbassavo il perizoma lui si è messo a ridere sguaiatamente
-Lo sapevo che avevi ste mutande, voi frocetti siete prevedibili al massimo.
Su piegati sul tavolo delle merende...
Mi sono messo a novanta gradi sul tavolaccio, pensando preoccupato che un uccello di quelle dimensioni io non l'avevo mai preso.
Lui si è infilato il dito medio in bocca, se lo è insalivato ben bene e ha cominciato a infilarmelo nel culo.
Se con la lingua era stato dolcissimo ora era all'opposto e il terrore mi ha colto all'improvviso, praticamente mi stava violentando col dito, io gemevo di dolore e lui allora mi ha concesso...il privilegio di sputarmi nel culo, ma preso ormai da una eccitazione pericolosa ha tolto il dito e ha cominciato e infilarmi quel salsicciotto di acciaio.
Mi son sentito squarciare il buco del culo e ho emesso un lamento poderoso...
Lui forse richiamato alla realtà mi ha detto...
-Su...su...sopporta....all'inizio soffrirai un po' ma poi vedrai...
Speravo avesse ragione ma ogni centimetro di penetrazione era per me una sofferenza unica...
Speravo che quel supplizio finisse il più in fretta possibile ma ora il bestione forse spaventato dai miei lamenti andava con più cautela e col tempo il mio sfintere si adattava al suo cannolo e pian piano il dolore cominciava a dare spazio al piacere.
Lui mi accarezzava con le sue manone la schiena e mi diceva
-Che bel culo morbido e invitante che hai, incularti è un piacere sublime, voglio rivederti, mi piaci troppo.
Le sue parole dolci mi hanno portato serenità e ora provavo solo piacere, un piacere mai provato, anche perchè il mio culo era stato violato poche volte.
Ormai godevo, cercavo di allargare il buco al massimo per riceverlo tutto dentro di me mentre con la mano mi segavo al massimo della eccitazione.
Lui l'aveva capito che mi stavo masturbando e mi ha detto...
- Avvisami che sono vicino a venire...voglio che godiamo in simultanea...
Gli ho detto col capo di si perchè non avevo nemmeno il fiato per parlare tanto era alto il godimento che stavo provando.
Poi di colpo ho accelerato la mia sega e gli ho urlato
-Su... su...spaccami il culo...sborrami dentro...
Il camionista allora ha cominciato a cavalcarmi con la massima potenza, sentivo un bruciore incredibile, ma era un bruciore piacevole che mi faceva capire quanto era eccitato il mio uomo e quanto piacere gli stavo dando...
Gli ho urlato
-Sto sborrandooooooooooooo
Lui mi ha preso ai fianchi e con una serie di assalti finali da guerra mondiale ha urlato
-Anch'iooooooooooooooooooooo
Siamo rimasti lì sfiniti su quel tavolaccio di legno tarlato per parecchio tempo ansimando come due cavalli da corsa che avevano appena tagliato il traguardo...
Poi lui mi ha tolto il cazzo ormai mezzo moscio, mi ha fatto girare e mi ha detto
-Su frocetto puliscimelo bene bene...lavamelo con la tua bocca calda...
Non era il massimo della libidine quello che chiedeva ma vedendo la mia titubanza lui mi ha preso la faccia con forza e mi ha spinto a ingoiarglielo di nuovo.
Mentre glielo succhiavo sentivo la sua sborra colare dal mio culo e le sue ultime gocce fuoriuscire dalla sua cappella.
Riflettevo sul come quell'uomo così rude alternasse momenti di estrema dolcezza ad altri di quasi violenza, ma sentivo che quella sua ambiguità mi aveva conquistato.
Mi sono staccato da lui, l'ho guardato negli occhi e gli ho detto
-Voglio da te un regalo...
Lui guardandomi in cagnesco mi ha detto
-Se vuoi chiedermi dei soldi ti mollo un cazzotto che ti lascio qui mezzo morto...
Io sorridendo gli ho detto
-Ma cosa vai a pensare...voglio solo che mi regali le tue mutande...
Lui si è messo a ridere a crepapelle
-Ah ah ah...si ma un patto... che tu mi regali le tue.
Ce le siamo scambiate e siamo tornati verso il piazzale.
Uscendo dalla macchia di alberi siamo stati bersagliati dagli sguardi stupiti e curiosi degli automobilisti fermi, anche perchè il bestione si era messo il mio perizoma in testa come fosse una bandana...e fischiettava tutto felice.
Si è avvicinato al camion è guardando l'orologio ha detto
-Cazzo scopare con te fa volare il tempo...devo andare...Io comunque tutti i lunedi all'una mi fermo sempre lì a mangiare...se ti va...mi piacerebbe molto giocare ancora con te; frocetto, tu mi piaci...
Ed è risalito sul suo bisonte della strada ed è partito.
Sono salito anch'io in auto e quando l'ho superato l'ho salutato con la mano, quasi a volergli dire che anche a me era piaciuto.
Ora è giovedi e sono nel mio letto che ripenso all'incontro ravvicinato che ho avuto col bestione.
Il solo pensare a quanto è accaduto mi eccita per cui mi sono infilato un plug nel culo e ho alzato la vibrazione al massimo, nel mentre mi sto segando alternando smanettate lente ad affondi decisi, pensando che sono steso sul tavolaccio col ciccione che mi sta prendendo.
Con la sinistra invece stringo le sue mutande e le annuso pronto ad innaffiarle quando starò per godere.
Porca puttana...ma perchè non è già lunedi...
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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