lesbo
Io e la mia professoressa...
di boschettomagico
23.09.2015 |
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"Non so quanti orgasmi sto tirando fuori dal mio corpo eccitato e lei ogni volta è lì pronta a raccogliere con la lingua tutto il mio godimento..."
Mi chiamo Mirka, ho 57 anni, sono lesbica, e oggi ho deciso di raccontare la mia prima esperienza diretta avuta con una donna.Il fatto è successo quarant'anni fa, avevo 17 anni e dopo tanti dubbi e titubanze ero riuscita a capire che mi piacevano le donne.
Essere lesbica agli inizi degli anni '70 non era semplice come adesso, c'erano molte diffidenze e pregiudizi e ti muovevi con una cautela mirata solo a evitare di essere tacciata come un mezzo mostro.
I primi segnali delle mie tendenze li avevo avuti durante il primo biennio di liceo quando in palestra dopo l'ora di ginnastica mi soffermavo ad osservare le mie compagne mezze nude che giravano nello spogliatoio, e mi sentivo ribollire dentro dal piacere e dalla voglia di volerle toccare.
A volte fingevo di sfiorarle casualmente e il contatto del mio gomito con il loro corpo mi dava dei brividi piacevolissimi, e poi a casa mi masturbavo immaginando strane avventure con loro consenzienti.
Un'altra donna che attirava spesso la mia attenzione era mia zia, quasi quarantenne che spiavo spesso quando andava in bagno e che scatenava tutti i miei sogni proibiti sul desiderio di poter toccare una donna.
A volte andavo in bagno e cercavo le sue mutandine usate nella lavatrice e mi masturbavo annusandole e raggiungendo orgasmi squassanti.
La donna che però mi attraeva più di tutte era la mia professoressa di italiano, una donna di 45 anni di cui ero pazzamente innamorata ma verso la quale ero quasi bloccata psicologicamente, per il rapporto prof-allieva che mi paralizzava mentalmente.
A scuola in aula la fissavo con venerazione, studiavo la sua materia in modo ossessivo perchè il ricevere un bel voto da lei e sentire i suoi complimenti mi appagava interiormente.
A rendere ancor più appassionante l'attrazione verso lei era il fatto che si vociferava che era lesbica e che aveva convissuto parecchi anni con una insegnante dell'istituto geometri.
La mia timidezza e il timore di scoprirmi troppo mi portavano però a vivere solo di fantasie e a crearmi seri problemi sulla mia identità sessuale.
Fu per quello che giunta a 17 anni accettai la corte di un amico di mio cugino di due anni più vecchio di me, gentile educato e belloccio...con il quale iniziai un flirt di gioventù.
Quando mi baciava però io rimanevo quasi impassibile e per essere partecipe chiudevo gli occhi e immaginavo che stavo baciando una compagna, o mia zia o addirittura la mia prof.
Con l'ingenuità dei miei 17 anni mi concessi a lui e quello rimane il ricordo più drammatico della mia gioventù.
Lo feci due volte ma nella gravità di quell'errore riuscii a capire che io ero lesbica dentro e che per gli uomini non avrei mai potuto provare nessuna attrazione.
La cosa però mi segnò dentro e cambiai umore e entusiasmo di vita, divenendo apatica, scontrosa e trascurando gli studi proprio in vicinanza degli esami di stato.
Un giorno fui interrogata dalla prof e racimolai un misero 6= solo per i miei precedenti, ma alla fine dell'ora mentre tutte uscivano la prof mi disse che voleva parlarmi e mi disse
- Non so cosa ti stia succedendo Mirka, ma devi darti una sveglia perchè il tuo rendimento sta andando ai minimi storici e l'esame bussa alla porta.
Le risposi che ero in un momento strano della mia vita e che mi sentivo piena di indecisioni e insicurezze e che temevo di fare un flop all'esame.
Mi guardava con estrema tenerezza, io sapevo che con la fine dell'anno scolastico forse non l'avrei mai più vista, allora mi colse il terrore e decisi di buttarmi, e con la forza della disperazione le dissi
-Professoressa perchè non mi da qualche ora di ripetizione a ripassare il programma e cercare di rimettermi in careggiata.
Lei mi disse che non si poteva, che ero una sua allieva ufficiale, ma dietro alle mie insistenze mi diede l'ok e mi disse che dal lunedi avremmo fatto due ore tutti i pomeriggi della settimana, che era poi l'ultima di scuola.
Mi chiese se sapevo dove abitava e al mio annuire mi disse:
- Ore 15 in punto!!!
Iniziava per me la settimana più importante della mia vita.
LUNEDI - Alle 15 suonavo alla porta della professoressa Giulia, ero emozionata e tesa come una corda di violino.
Lei mi aprì e mi fece accomodare in un mini studio con una piccola scrivania dove dava le ripetizioni ad allievi delle altre scuole.
Mi ero vestita con una gonna corta per quei tempi e con una camicetta attillata che metteva in mostra la floridità del mio giovane e prosperoso seno.
Cominciammo con il Foscolo...io ero tesa ma con il passare dei minuti prendevo sicurezza e mi rilassavo riuscendo ad esprimere i miei concetti in modo corretto.
Mi ero accorta che spesso e volentieri i suoi occhi si soffermavano sulla mia scollatura e io vincendo la mia timidezza spingevo in fuori il davanzale più che potevo perchè vederla così interessata al mio seno mi dava un enorme piacere interiore.
A volte le sfioravo il braccio fingendo di gesticolare nell'esporre i mie concetti e quel contatto mi dava i brividi.
Ero eccitata come non mai, mi sentivo bagnare e mi prese la frenesia di toccarmi.
Le chiesi se potevo andare in bagno e al suo permesso ci andai di volata, mi sedetti sul water tirai giù le mutandine e mi toccai raggiungendo uno spettacolare orgasmo in pochissimo tempo.
Tornai nello studio certamente più rilassata e giungemmo alla fine della lezione.
MARTEDI - E' una giornata calda di inizio giugno e mi sono messa una canottiera molto provocante...Giulia mi fissa con ancor più interesse di ieri, ammirata dalla vista del mio seno e dalla mia perfetta esposizione del Manzoni.
Come il giorno prima fingendo casualità la sfioro con il braccio e come il giorno precedente sento il fuoco divampare in me e mi prende ancora il desiderio di masturbarmi.
Le chiedo di andare in bagno e lei acconsentendo mi dice
-Va bene, io intanto preparo un caffè.
In bagno mi siedo sul water abbasso le mutandine e comincio a toccarmi ma il mio sguardo cade sul cestone della biancheria sporca, lo apro e rovisto: trovo una camicetta, un paio di collant, un reggiseno e...un paio di mutandine di Giulia...le annuso, il suo odore invade il mio corpo e mi sento quasi male...il ditalino è il più bello della mia vita...devo strozzare l'orgasmo per non urlare...mentre mi alzo dal water mi sembra di scorgere un'ombra scivolare sulla porta di vetro smerigliato del bagno.
Poso le mutandine nel cestone ed esco col terrore, ma Giulia è nello studio e mi dice
- Prendi il caffè che si raffredda... pericolo scampato!!!
MERCOLEDI - E' il giorno del Leopardi, il mio autore preferito.
Dopo aver capito che era inutile interrogarmi su un argomento in cui ero preparatissima Giulia mi da un tema e mentre scrivo si mette in piedi dietro di me per leggere le mie frasi e dandomi nel frattempo dei suggerimenti sul come esporre i miei pensieri.
Io mi giro a guardarla e capisco che si è messa li perchè da quella posizione mi può vedere il seno in primo piano.
La cosa mi eccita, mi sento bagnare e mi viene la solita voglia di toccarmi.
Entro in bagno apro il cestone ma è vuoto...sono delusa e mi siedo pensando che dovrò farlo senza sentire l'odore della sua intimità, ma poi guardo sul ripiano della lavatrice e vedo un paio di sue mutandine appoggiate la in bella evidenza.
Le prendo e le annuso, il suo odore è più intenso di ieri, vado in visibilio, le annuso con bramosia mentre la mia mano mi da dei piaceri indescrivibili, quando vengo lecco con avidità le sue mutandine strozzando l'urlo di piacere che trattengo a fatica.
Quando mi alzo rivedo l'ombra scivolare dietro il vetro della porta.
Torno nello studio, Giulia è rossa in viso, ho quasi la certezza che mi spia mentre mi masturbo.
GIOVEDI - Mi da un tema ancora, sono tesa perchè sono quasi certa che mentre mi masturbo Giulia mi spia dal buco della serratura.
Non so se andrò ancora in bagno anche oggi...finisco la biro e le chiedo se me ne da una delle sue.
Nel porgermela le nostre dita si sfiorano e per un momento restiamo quasi a contatto per parecchi secondi; un contatto che mi manda in tilt... In barba ai miei buoni propositi ho voglia di masturbarmi e il fatto che magari lei mi spierà mi eccita ancora di più.
Entro in bagno, sulla lavatrice ci sono le sue mutandine posate con una infinita delicatezza, in mezzo al'apertura delle cosce c'è un fiore...
Il cuore mi batte a mille all'ora, mi tocco mentre il suo odore entra dalle mie narici e invade tutto il mio corpo...guardo verso la porta con attenzione e scorgo la sua figura accucciata dietro il vetro...rimango in piedi ma mi metto davanti alla porta in modo che veda la mia figa in primo piano e mi veda come mi sditalino... il sapere che mi sta guardando mi porta a tremare di piacere e vengo senza soste...stavolta emetto dei gemiti di piacere ma non me ne frega più di nulla.
Esco dal bagno, Giulia è li nel corridoio, è rossa in volto come una che ha corso a perdifiato; mi viene incontro, mi prende per mano e mi dice
-Mirka adesso basta giocare...ora si fa sul serio...
Mi accompagna nella sua camera da letto, mi fa sdraiare e pian piano mi spoglia, mi tremano le gambe, socchiudo gli occhi e mi godo la delicatezza delle sue mani.
Mi toglie il reggiseno e comincia a leccarmi il seno...che emozioni...che brividi di piacere, intanto con una lentezza studiata mi toglie la gonna e mi sfila le mutandine; poi con il viso si dirige verso la mia figa e mi dice
-Ora sono io che voglio sentire il tuo odore...
Mi annusa come se fossi un profumo raro, sento il suo respiro solleticare le mie grandi labbra e mi sento colare..la sua lingua ora è dentro di me e mi sta dando un piacere che non avevo mai provato... vengo in continuazione... non so quanti orgasmi sto tirando fuori dal mio corpo eccitato e lei ogni volta è lì pronta a raccogliere con la lingua tutto il mio godimento.
Quando mi rilasso lei mi viene vicino e mi bacia dicendomi
- Senti il sapore del tuo piacere.
La sua lingua gioca dentro la mia bocca con una dolcezza che non ha eguali, penso ai miei baci al ragazzo che mi ha sverginata e capisco che sono lesbica e sono fiera di esserlo.
Restiamo abbracciate per un'ora a baciarci ed accarezzarci...sono in paradiso... Mi chiede
- Giura che sono la prima donna con cui hai fatto l'amore...
Al mio assenso mi bacia ancora con una tenerezza incredibile.
Poi mi dice
-Ora vai, ma domani torni e non studiamo...Domani ti insegnerò come si ama una donna e come darle piacere.
P. S. Sono stata l'amante di Giulia per anni e anni... e mai me ne sono pentita!!!
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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