Lui & Lei
La iena padrona
di boschettomagico
30.10.2018 |
2.949 |
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"Non ci fosse sta gente che gironzola tra gli scaffali verrei li dietro il bancone ti sdraierei sulla pedana mi toglierei le scarpe e ti metterei un piede in..."
Sono seduta a un tavolo del più bel ristorante della mia città e osservo un tortino di cioccolato fuso che sta su un piattino davanti a me, sto spegnendo una candelina virtuale per festeggiare il mio sessantaquattresimo compleanno; ho pensato a lungo di farmela mettere dal cameriere ma temevo di essere compatita nel farmi vedere li sola a festeggiare e non l'ho fatto.Essere sola è un classico per me, forse perchè il mio carattere forte e dominante ha sempre creato un alone di antipatia che mi ha portato ad essere evitata da amici e parenti.
Sono stata insegnante di lettere in un istituto magistrale per oltre quarant'anni e il mio soprannome tra le allieve è sempre stato "iena"...per la mia severità che caratterizzava il mio rapporto con le studentesse delle mie classi.
Quel soprannome però non mi ha mai dato fastidio anzi sotto un certo punto di vista mi dava la carica per preparare al meglio le mie allieve e per bearmi del senso di rispetto e soprattutto di timore che loro avevano nei miei confronti.
Da tre anni sono vedova e da quando ho perso il marito, a scuola... la iena si era incattivita ancora di più, forse perchè su mio marito sfogavo spesso e volentieri la mia sete di autorità: ero io a decidere cosa mangiare, quando e dove uscire,chi frequentare e quando e come fare l'amore...naturalmente monopolizzando tutta la vita di quel sant'uomo, che però ho sempre rispettato e mai tradito.
Ho mangiato il dolce, ho ordinato il caffè e ho cominciato a riflettere su quello che vorrei fare per prendere una decisione sul come sedare la mia voglia di dominio.
Questa mia frenesia di comando era esplosa in me a pochi mesi dalla fine della mia professione di insegnante, in una ultima ora di lezione di un sabato di primavera.
Avevo chiamato alla cattedra per l'interrogazione Caterina, la prima della classe, sempre preparata, impeccabile e sicuramente unica ad ambire all'esame di stato ai 100 centesimi e lode.
Quella mattina però Caterina era andata nel pallone, forse non aveva studiato, forse aveva i suoi problemi adolescenziali o forse non stava bene ma stava facendo scena muta balbettando insignificanti risposte alle mie domande...avrei dovuto rimandarla al suo posto rincuorandola e invece la stavo torturando senza pietà godendomi lo sguardo stupito e incredulo di tutta la scolaresca...quella situazione che si stava sviluppando trasmetteva in me un entusiasmo interiore che mi portava a gioire della figuraccia che stavo imponendo all'allieva modello della classe.
Lo squillo della campanella ha posto fine a quella crudele tortura psicologica e uscendo dall'aula mi sono ulteriormente eccitata nel vedere Caterina rossa paonazza al suo banco che raccoglieva i libri con copiose lacrime che le rigavano il volto.
Mentre tornavo a casa in auto mi sentivo euforica, elettrica, appagata...sono entrata in casa, mi sono tolta la giacca del tailleur e sono andata in bagno per pisciare, mi sono seduta sul water e il mio sguardo casualmente ha puntato le mutandine, il cavallo dell'indumento era macchiato...l'ho toccato...era umido...ho portato la mano alla passera e con sommo stupore ho constatato che la mia folta peluria era impregnata di umori e la figa era bagnata, quasi fradicia...mi sono accarezzata con indice e medio e sono stata scossa da un fremito di piacere che ha percorso tutto il mio corpo...ho cominciato a masturbarmi e in pochi minuti sono esplosa in un orgasmo fantastico accompagnato da un urlo che mi ha quasi destata da quel senso di torpore piacevolissimo.
Da quando ero rimasta vedova in quei tre anni mi sarò toccata una decina di volte, metà delle quali avevo interrotto la masturbazione perchè mi sentivo anni luce distante dal godimento, ma questa volta a 64 anni avevo sicuramente provato il più grosso orgasmo della mia vita...tanto che la mia mano ha continuato a fregare le grandi labbra e la clitoride fino a raggiungere di nuovo il culmine di un appagamento mai conosciuto prima.
In quegli ultimi due mesi di scuola la iena ha fatto piovere su tutte le sue allieve dei 3 o 4 a raffica con lo scopo di riportarmi a quel grado di eccitazione che mi permettevano di masturbarmi e godere in modo smisurato...un mattino addirittura mi sono masturbata nel bagno della scuola perchè sentivo un pizzicorio in mezzo alle gambe che dovevo placare immediatamente.
Alla fine dell'anno scolastico però ero caduta in un periodo di apatia e non sapevo cosa fare per ritornare a provare quelle fortissime emozioni...
Ho pagato il conto e sono tornata a casa riflettendo mentre guidavo al mio stato di preoccupante apatia e all'improvviso mi è balenata in mente una pazza idea.
Giunta a casa ho preso il tablet e sono entrata in una chat erotica, sono entrata nel settore degli annunci alla voce schiavo cerca padrona... per leggerli dovevo iscrivermi e l'ho fatto senza timore scegliendomi il nick name di iena padrona...
C'erano circa duecento richieste e ho cominciato a restringere il campo prima alla mia regione, e gli annunci erano scesi subito a 23, e poi alla mia città e qui il campo si era ristretto a soli tre nominativi...un professore in pensione...che magari quasi sicuramente potevo conoscere... un uomo di mezza età, e un neo laureato venticinquenne.
Ho scelto il secondo solo perchè era al momento l'unico on line...
Ha subito risposto alla mia richiesta di chat e abbiamo chiacchierato per oltre due ore...da buona insegnante ricca di dialettica dopo quelle due ore lui sapeva di me solo il nome...Annamaria...e la mia età...mentre io sapevo di lui tutto quello che mi interessava... si chiamava Salvatore, aveva 42 anni, single, lavorava in un supermercato della città al banco gastronomia, adorava essere dominato, il nylon e annusare piedi, passera, culo e ascelle della propria padrona; era alla ricerca di una nuova padrona perchè la sua dominatrice precedente era andata ad abitare in Portogallo da pochi mesi.
Mi ha mostrato alcune foto normalissime in cui emergeva il fatto che era sicuramente un uomo forse piccolo ma piuttosto piacevole.
Sentivo che era preso da me e al momento del commiato mi ha supplicato più volte di risentirci.
Ho riflettuto per due giorni e poi un mercoledi sera verso l'orario di chiusura sono entrata nel supermercato di Salvatore, ho adocchiato il banco gastronomia e l'ho visto al bancone che serviva un paio di clienti...ho gironzolato tra le corsie gettando a caso nel carrello qualche articolo e poi quando lui è rimasto solo mi sono avvicinata al bancone e ho ordinato due etti di prosciutto crudo.
Mi ha preparato il pacchetto lo ha infilato nel sacchetto di carta con il logo del supermercato e appiccicandoci sopra lo scontrino mi ha gentilmente dato il sacchetto dicendomi con un sorriso
-Ecco i suoi due etti di prosciutto...
L'ho guardato fisso negli occhi e gli ho risposto
-Guardi che gliene avevo chiesto uno solo
Lui è sbiancato in viso e con fermezza mi ha ribadito
-Signora ne sono sicuro lei me ne ha ordinati due...
L'ho fulminato con lo sguardo...
-Senti piccolo incapace, io te ne ho chiesto un solo etto...
Il suo pallore è subito scomparso, ora il suo viso si era arrossato a vista d'occhio...
-Sono sicuro signora...lei me ha ordinati due etti...
-Brutto coglione...non ci fosse sta gente che gironzola tra gli scaffali verrei li dietro il bancone ti sdraierei sulla pedana mi toglierei le scarpe e ti metterei un piede in faccia per fartelo annusare...ma penso che la cosa invece di sembrare un castigo ti farebbe piacere...
Nel sentire queste parole Salvatore è diventato paonazzo e ha cominciato a balbettare
-Signora ma come si permette...ma chi è lei...
-Sono iena padrona...e sono qui per te, per vedere chi sei...
Salvatore ormai era completamente nel pallone...sempre balbettando mi ha risposto
-Signora...è lei...sono tre gironi che la cercavo in chat ma non l'ho mai trovata connessa...Aspetti le affetto un etto a parte questo lo prendo io...
A questo punto la mia recita era finita...ho sorriso e gli ho detto
-No va bene quello...A che ora smonti
-Fra dieci minuti
-Va bene...ti aspetto al bar della galleria commerciale...per farti perdonare mi pagherai un aperitivo.
Mi sono allontanata col carrello verso le casse sempre fissando Salvatore dietro al bancone; ha sollevato il grembiule bianco per asciugarsi il sudore dovuto all'emozione e ho potuto constatare che in mezzo alle gambe aveva un gonfiore strano...quella scena lo aveva eccitato...e in realtà anch'io cominciavo sentire dentro di me un piccolo sentore dell'euforia provata cinque mesi prima con Caterina.
Sono andata al bar e dopo qualche minuto è arrivato Salvatore, ora era più rilassato e mentre prendevamo l'aperitivo mi ha detto
-Signora mi ha fatto prendere un bello spavento
-Chiamami iena...ho avuto l'impressione che quello spavento non ti è però dispiaciuto troppo
-Lo ammetto...è stato piuttosto elettrizzante...
-Quel ragazzone mi piaceva...sapevo che era prematuro ma ormai stavo entrando in carburazione e non potevo fermarmi...per cui gli ho detto
-Hai impegni?
-Devo andare a giocare a calcetto con gli amici
L'ho fissato dritto negli occhi e gli ho detto...
-E se io volessi darti i miei piedi da annusare cambieresti programma?
Ha deglutito a fatica e quasi incredulo mi ha detto
-Certo!!!
-Sei in macchina?
-Si è parcheggiata qui sul piazzale
-Bene, seguimi andiamo a casa mia...
Mentre andavo verso casa seguito da lui pensavo che ero una irresponsabile a portarmi in casa uno che conoscevo da nemmeno un'ora...ma quel viso era troppo per bene per cui l'euforia di quella mia avventura scacciava ogni timore, e poi abitavo in una villetta bifamiliare che dividevo con la famiglia di mio fratello Sergio per cui ero abbastanza tranquillizzata.
Siamo entrati in casa, i modi gentili di Salvatore mi davano serenità e allontanavano tutti i miei timori, l'ho fatto accomodare sul divano...ci guardavamo senza dire nulla ma si vedeva lontano un miglio che lui era emozionatissimo...e io non ne ero di meno.
Mi sono sfilata una scarpa e gli ho appoggiato il piede sulle ginocchia dicendogli
-Forza, fammi vedere cosa fai fare...
Mi ha guardata con quel suo sguardo gentile e mi ha detto...
-Padrona se permette preferirei annusarglieli inginocchiandomi ai suoi piedi...
Ho gradito la sua offerta di sottomissione, ho spostato il tavolino e l'ho fatto inginocchiare davanti a me rimettendogli il piede fra le mani.
Ha cominciato ad accarezzarmelo, percepivo che il contatto della sua mano con il nylon dei miei collant lo elettrizzava...dopo qualche minuto di tenui carezze si è portato il piede al naso e ha cominciato ad annusarmelo, con voce emozionata sussurrava
-Padrona Iena il suo odore e molto soave, il suo aroma è fantastico...
Mi metteva il piede sulla sua spalla e ci appoggiava la guancia quasi per cullarlo come fosse stato un neonato...
Lo guardavo cercando di cogliere le sue sensazioni, personalmente non provavo particolare piacere ma quando ha cominciato a leccarmi il piede ho cominciato a sentire anch'io brividi di piacere...il nylon velava il contatto con la sua lingua ma la saliva che mi bagnava mi dava dei vaghi sentori di piacere...
-Padrona la prego...mi permetta di toglierle le calze...
Mi sono alzata, mi sono abbassata i collant fino alle ginocchia e poi mi sono risieduta...Salvatore ha cominciato a srotolarmeli con una lentezza che gli faceva ancora una volta esaltare il contatto del tessuto con le sue dita...come me li ha srotolati completamente li ha posati sul tavolino e poi ha cominciato a leccarmi il piede destro, la sua lingua ha dapprima leccato le caviglie e la pianta del piede stesso, poi è passato a infilamela tra le dita e li ho cominciato a sentire dei brividi di piacere, ma il culmine l'ho provato quando ha cominciato a succhiarmi l'alluce, mi stava sbocchinando il ditone e lì sentivo l'eccitazione salire ai massimi livelli e la mia figa si stava bagnando senza ritegno...Nonostante fosse in ginocchio riuscivo a rivedere la bozza nei suoi pantaloni....
-Togliti i pantaloni e le mutande...
Mi ha dato l'impressione che si sia staccato malvolentieri dal mio piede ma ha prontamente obbedito, e il suo cazzo liberato dalle mutande ha svettato libero quasi scattando come una molla...Ho allungato la mano e gliel'ho toccato...era una barra d'acciaio e al contatto delle mie dita ha cominciato pulsare librandosi nell'aria...
Sentivo di desiderare quel cazzo più di ogni altra cosa...non c'era paragone con l'uccello del mio povero marito...avrei voluto farmi penetrare senza ritegno ma dovevo essere padrona...non puttana...
Avevo necessità di informazioni...dovevo sapere cosa doveva fare una vera padrona... Con tono autoritario gli ho domandato
-Facevi sesso con la tua vecchia padrona?
-Se per sesso intende scopare no, non l'ho mai fatto...mi concedeva a volte di leccarle la figa o il buco del culo, ma non l'ho mai penetrata...
-Dove ti riceveva...
-A casa sua, aveva una camera che lei chiamava la stanza dei giochi...c'era una spalliera in cui mi incatenava, una cavallina ginnica in cui mi frustava e un divano circondato di specchi in cui si faceva leccare...
-La senti ancora?
-Si ci vediamo in cam...lei mi chiama e io mi sottometto a lei...
Ho provato un senso di forte rabbia nel sapere quello....
-Cosa ti fa fare?
-Camminare a quattro zampe, segare e leccare il pavimento dove ho sborrato...infilarmi una zucchina nel culo...
(Puttana questo è il mio schiavo...devi lasciarlo perdere....Salvatore deve essere il mio schiavo stattene in Portogallo e non rompere le palle).
Morivo dalla voglia di prendere quel cazzo ma capivo che avrei perso dei punti per cui seppur malvolentieri ho mollato la presa di quel bell'uccello e ho cercato di ricompormi...Dovevo ritornare iena...dovevo riprendere io le redini in mano della situazione per cui molto malvolentieri ho cercato di ritornare in me stessa e gli ho detto
-Per oggi basta...rivestiti e torna a casa...
Lui ci è rimasto male ma ha subito obbedito...Si è rimesso le mutande e con molti sforzi si è rinfilato i pantaloni in quanto il cazzo era teso come una bastone...Io gli ho lanciato un ultimo sguardo...già sapendo che non sapevo se avrei resistito se ci fosse stato un secondo incontro...Eravamo tutti due rossi come peperoni, l'eccitazione aveva travolto entrambi...
Mi ha guardata con quel suo sguardo da gentile sottomesso e con tono supplichevole mi ha detto
-Avrò l'onore di rivederla padrona iena?
-Ci penserò...se lo desidererò verrò cercarti al supermercato...
-Padrona iena a casa potrò masturbarmi? I suoi piedi mi hano eccitato smoderatamente...
Quella domanda non me l'aspettavo...la logica diceva che avrei dovuto essere benevola verso quell'uomo che anche se mi conosceva solo da poche ore dimostrava già un forte senso di venerazione nei miei confronti...ma come avevo già fatto mesi prima con Caterina la iena non aveva buonsenso e gli ho risposto seccamente
-Guai se lo fai...e sappi che se verrò a sapere che ti sei segato non mi vedrai mai più...
Salvatore mi ha guardata con rassegnazione...quasi come se si aspettasse già quella risposta...
La cosa mi ha riempita di orgoglio proprio perchè avevo capito che mi ero comportata da vera padrona...
L'ho accompagnato fino alla porta...Prima di uscire mi ha ancora chiesto
Mi concede almeno di annusare la mano che si è impregnata del suo favoloso odore di piedi...Fino a domattina quando andrò a lavorare?
-Quello si...basta che non ti tocchi
-Grazie padrona....penso che stanotte la sognerò...
Ho sentito la sua macchina allontanarsi dal cortile,sono andata in cucina ho preso una banana e mi sono subito sdraiata sul divano...ho annusato la mano che sapeva del suo cazzo e ho cominciato a masturbarmi con il frutto...L'odore del suo uccello mi penetrava le narici e praticamente mi dava l'impressione che quella banana era l'uccello di Salvatore che mi scopava...
Ho goduto come una porca, non so quante volte sono venuta...forse a 64 anni stavo imparando il vero senso del significato del verbo godere!!!
Ora non ero più padrona ma solo una puttana in calore...
Ho avuto una notte agitata, dovevo decidermi su cosa volevo e cosa dovevo fare...ma non era una facile decisione...una donna dura e coriacea come la Iena non poteva sbavare per un cazzo come una cagna in calore...
Il mattino andai all'istituto Magistrale per ritirare dei documenti per la pensione, dalla segreteria si sentivano dei colpi di piccone come se stessero demolendo l'istituto, ho chiesto cosa stava succedendo, il segretario mi disse che stavano ristrutturando la palestra...proprio in quel momento due muratori stavano portando le spalliere vecchie su un camioncino; ho chiesto al segretario
-Dove le portano ?
-Al centro di raccolta sono vecchie, verranno distrutte penso...
Una lampadina mi si è accesa...
-Bino...il fisiatra mi ha consigliato esercizi alla spalliera per la mia schiena malandata...potrei averne una...
-Professoressa se le serve si...tanto le buttano...si metta d'accordo con quei due muratori...
Le spalliere erano doppie,ho concordato che me ne portassero una coppia a casa in cambio di 50 euro; mi hanno seguita col camioncino fino alla mia abitazione, me l'hanno scaricata in una stanza vuota che era contigua al mio garage, gli ho offerto altri 50 euro se me la fissavano a una parete, dopo mezz'ora avevo una spalliera doppia tutta mia...Si anche Iena avrebbe avuto la sua stanza dei giochi...Ormai mi ero lanciata...
Nel pomeriggio sono stata in internet tutto il giorno...a specializzarmi sui ruoli schiava padrone e a imparare cose subdole di quel mondo molto strano che però pian piano mi stava prendendo.
Il giorno dopo sono andata in un sexy shop, non nella mia città... avevo troppo timore che qualcuno potesse vedermi...lì ho salassato la mia carta di credito ma mi sono rifornita di tutto quello che mi veniva in mente...frustino, un body di pelle nera, varie calze a rete, pinze metalliche e manette, scarpe nere a tacco altissimo, uno strap on, oli per massaggio e persino una gogna di legno...non sapevo nemmeno se l'avrei mai usata ma quel suppellettile in legno avevo catturato la mia attenzione.
Tornata in città sono poi andata in un mobilificio e ho comprato un grosso divano con doppia penisola...non ho tirato sul prezzo basta che me lo consegnassero il mattino successivo...Non badavo a spese...ormai avevo solo un desiderio...diventare una vera padrona.
Il sabato mattina ho lavorato come una dannata per sistemare il tutto...ma la mia insignificante camera ripostiglio era ora una piccola stanza dei giochi perfetta...
Una spalliera al muro, un mobile con tutti i miei attrezzi particolari in un angolo con davanti la gogna e in fondo il divano con una grossa abat jour a cui ho messo una lampadina rossa...si ero soddisfatta...necessitavo di una doccia...ma pensando a Salvatore...mi sono lavata in modo molto sommario...
Il sabato sera alle 19 entravo e controllavo il settore gastronomia...come Salvatore è rimasto solo mi sono avvicinata al bancone...come mi ha visto mi ha lanciato un sorriso 32 denti che denunciava quanto era felice di vedermi...guardandosi attorno per non essere spiato mi ha detto
-Padrona Iena non sa quanto piacere mi fa vederla...ormai non ci speravo più....
-Quando ci siamo visti?
-Mercoledi padrona...
-Ebbene oggi è sabato e non mi sono lavata per te...se sei libero si va a casa mia...
-Certo che sono libero...
Alle 20,30 entravamo in casa mia...alle 20,33 Salvatore era come tre giorni prima inginocchiato davanti a me che mi leccava i piedi...li baciava continuando a mugugnare
-Che fragranza...padrona sono innamorato dei suoi piedi...
Mi sono gustata la sua lingua per un quarto d'ora poi volevo stupirlo...dovevo mostragli la mia stanza dei giochi
-Giura che non ti sei toccato...
Lui senza chiedere il permesso si è calato pantaloni e mutande e mostrandomi il suo cazzo in piena erezione ha quasi urlato
-Padrona Iena è stata dura ma mi creda ho resistito...è stata dura, molto dura ma ogni suo ordine è da rispettare fermamente altrimenti che schiavo sarei...
-Così mi piaci...Seguimi che ti mostro una cosa...
Come Salvatore ha visto la stanza dalle luci rosse è rimasto sbigottito...
-Padrona è fantastico...Come ha fatto in soli tre giorni...
Sdraiati lì su quel tappeto e aspettami...
Salvatore ha obbedito, vederlo steso con quel totem dritto e nodoso mi ha accesa di libidine.
Sono andata in camera e tremando per l'emozione mi sono agghindata da Iena padrona...
Giubbino di pelle, autoreggenti nere a rete, scarpe nere con tacco 20, frustino in mano e...niente mutande...
Come Salvatore mi ha vista entrare nella stanza dei giochi ha spalancato la bocca come un bimbo davanti all'albero di Natale...mi dava fin l'impressione che stesse tremando per l'emozione...
Mi sono accucciata su di lui e gli ho detto
-Su hai detto che adori annusare la figa odorosa, eccotela...
Nel sentire il suo naso che si insinuava nelle grandi labbra ho provato un brivido...sentivo che la mia figa si stava infradiciando spudoratamente, mi sono girata ad ammirargli il cazzo...stava pulsando come se dovesse scoppiare da un momento all'altro...
-Padrona ha un odore fantastico...me la faccia leccare...
Avevo una voglia matta di dirgli si ma lo ritenevo per il momento un atto di debolezza...per cui gli ho detto in tono severo
-Schiavo non correre troppo...obbedisci e basta...
Salvatore con voce tremante ha implorato
-Scusi padrona, scusi il mio ardire... mi faccia però almeno annusare il buco del culo la prego...
Mi sono girata al contrario, sia per offrigli il mio culo in faccia sia per ammirare il suo cazzo che continuava a vibrare di desiderio...
Ora il suo naso si era insinuato nel buco del mio culo, era un contatto piacevolissimo...
-Padrona lei è la mia dea mi fa impazzire
-Mi stai facendo solletico...
-Padrona faccia di me quello che vuole...sono disposto ad ogni affronto...
Ormai non resistevo più volevo giocare anch'io con lui per cui gli ho detto
-Vieni alla spalliera che ti ammanetto...
Ha prontamente obbedito, vederlo lì legato con le braccia ammanettate alla parte superiore della spalliera con il suo fisico piuttosto asciutto e il cazzo duro come il marmo mi accendevano di desiderio...mi sono tolta le calze, nel farlo spalancavo le cosce per mostrargli il folto pelo della mia figa, i suoi occhi strabuzzavano di bramosia...mi sono tolta anche il bustino di pelle, ora ero completamente nuda e Salvatore era ormai un corpo teso come la corda di un violino...ho avvicinato le mie calze al suo naso...ha aspirato come se dovesse risucchiare quelle calze col naso, avevo voglia di sentire in mano il suo turgido bastone, ho messo una calza nella mano e con il tessuto gli ho accarezzato il cazzo...lo sentivo pulsare a mille, gliel'ho scappellato ma dopo due movimenti del mio polso ho sentito una ondata calda invadere la mia mano...il mio schiavo non aveva più resistito e stava sborrando schizzi di sperma rovente...mi sono staccata delusa,,,gli schizzi non erano potenti ma la sborra calda usciva come lava dalla bocca di un vulcano...Salvatore ansimava di piacere ma quasi piagnucolando si scusava
-Scusi padrona...scusi...ma non ho più saputo resistere...mi scoppiavano le palle...scusi...
Ero delusa ma non osavo rimproverarlo...non potevo dirgli che volevo scoparlo...maledetto il divieto a toccarsi che gli avevo imposto la volta precedente...il calore della sua sborra nella mia mano però mi faceva impazzire di desiderio...lo volevo a tutti i costi...ora dovevo essere sensuale dovevo farlo rieccitare dovevo farlo tornare in forza e farmi scopare...al diavolo il ruolo di padrona ora ero solo una troia che aveva voglia di cazzo e basta.
Con la lingua gli ho leccato il petto...Salvatore mugolava, non capivo se per il piacere o per la delusione che era venuto senza il mio permesso...con i piedi sono salita sul secondo scalino della spalliera anche le mani hanno agganciato la spalliera, mi sono curvata con la schiena all'indietro...fregavo i peli della mia figa sul suo cazzo che comunque non era completamente moscio...
-Fammi vedere che ti piace la tua padrona...Dici che sono la tua dea su dimostralo facendolo tornare immediatamente duro...
Salvatore sapeva dire solo
-Si Iena...sei la mia dea...sei la mia dea...
Io continuavo a solleticargli la cappella coi peli...lo sfioravo e mi allontanavo per poi tornare a fare lo stesso movimento...
Salvatore aveva chiuso gli occhi...il suo respiro era affannato...non so cosa stesse pensando so solo però che ogni volta che la mia figa andava a strofinarsi sul suo uccello questi pian piano si stava sempre più rizzando...ora lo sentivo bene...ero riuscita a farglielo rizzare di nuovo...
-Padrona mi fai impazzire...non ho mai desiderato di scopare una donna come sto desiderando te ora...
Era quello che volevo sentire...lo volevo ma dovevo farlo sbavare ancora di più
-Urla che mi vuoi...
- Ti voglio!!!!!
- Urla che mi desideri
-Ti desideroooooo!!!!
-Mi vuoi scopare??????
- Si padrona....concediti a me e sarò il tuo fedele schiavo per tutta la vita...
-E se ti concederò questo privilegio mi prometti che non sentirai più nemmeno la tua vecchia padrona, che non ti esibirai più in cam per lei, che troncherai definitivamente ogni tuo rapporto con lei...
-Glielo giuro padrona, mi creda, lei sarà la mia unica padrona...
Sono scesa dalla spalliera ho tolto le manette a Salvatore mi sono sdraiata sulla penisola del divano ho aperto le cosce oscenamente e ho detto a Salvatore
-Su schiavo scopa la tua padrona e ricorda le promesse che hai fatto
-Il mio schiavo è salito sopra di me mi ha puntato il cazzo sul buco della figa ed è entrato dentro di me senza il minimo sforzo...ero lubrificata come se mi avessero spruzzato dell'olio con un oliatore da meccanico...
-Ti amo padrona...ti amo...mi fai impazzire
-Scopami...voglio godere come l'ultima delle troie...ma non farmi lo scherzo di venire in fretta voglio godere molte volte...
-Te lo prometto padrona...Vengo solo quando me lo ordini tu...
Non so quante volte sono venuta...so solo che a ogni orgasmo pensavo alle mie insignificanti sveltine con mio marito...e capivo che solo ora capivo perchè il mio rapporto col sesso era sempre stato piuttosto apatico.
Salvatore a volte storceva lo sguardo forse perchè doveva trattenere il suo orgasmo e non voleva venire, in altre occasioni avvicinava la sua bocca alla mia sentivo che voleva infilarmi la lingua in bocca...lo avrei desiderato anch'io...ma sapevo che non dovevo concedermi completamente a lui...sapevo che se il nostro rapporto fosse continuato gli avrei concesso tutto ma questo doveva essere molto graduale...la padrona dovevo pur sempre essere io.
Ora dopo l'ennesimo orgasmo mi sentivo appagata...l'ho guardato negli occhi e gli ho detto...
-Su sborrami dentro....riempimi...
Il mio schiavo ha cominciato allora ad aumentare il ritmo della sua cavalcata, per me è stata una nuova ondata di piacere sentivo che dentro di me stava sopraggiungendo un altro orgasmo ancora...ed è arrivato proprio mentre Salvatore con un urlo ha scaricato dentro di me tutta la sborra che aveva trattenuto durante quella sua scopata fantastica.
Siamo rimasti avvinghiati sbuffando come vaporiere, poi Salvatore si è staccato si è inginocchiato davanti a me e mi ha detto...
Hai detto che erano quattro giorni che non la lavavi, ora te la lavo io...
Si è tuffato in mezzo alle mie cosce e ha cominciato a leccarmela, sentivo i rivoli del suo sperma fuoriuscire dalla mia passera e la sua lingua raccogliere tutto...mi sentivo spossata, credevo di non avere più energie ma invece la sua lingua ha saputo portarmi ad un nuovo orgasmo...un orgasmo nuovo diverso da quelli precedenti ma sempre altamente appagante...quando mio marito me l'aveva leccata non ero mai arrivata a godere...
Ora mi sentivo bene...mi sentivo sazia, in accordo con me stessa...guardavo Salvatore e mi chiedevo se era il mio schiavo o il mio amante...ma non c'era differenza, l'unica cosa importante era che la iena ora sapeva dissetarsi della sua voglia di sesso che l'aveva sempre oppressa fino a ieri.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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