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La spiona della scuderia...


di boschettomagico
22.11.2015    |    11.498    |    7 9.6
"Sono andata sul letto e ho subito cominciato a leccargliela, era fantastico sentire che pian piano si bagnava e sapere che io sapevo eccitarla mi caricava di..."
Mi chiamo Maurizia e sono alle soglie della maggiore età.
Sono vicina alla maturità scientifica e il mio sogno sarebbe quello di fare la giornalista, a questo proposito sto facendo un po' di praticantato in un giornale locale e collaboro con una rivista di moda e una che tratta gli equini...
Questo perchè vivo fin da piccola in una famosa scuderia dove si cura la riproduzione dei purosangue da corsa.
La scuderia è di proprietà dei miei nonni materni e dopo la morte di mio nonno è gestita ora da mia nonna Olga, che è una bella donna di 58 anni che praticamente mi ha sempre fatto da mamma; in quanto i miei genitori sono sempre in giro per il continente a curare gli interessi della loro azienda che esporta praticamente in tutto il mondo.
La mia nascita è stata per loro un incidente di percorso...in quanto per la loro attività non volevano figli, e una volta che sono nata mi hanno parcheggiata dai nonni e pur non facendomi mancare nulla sotto il profilo economico mi hanno fatto mancare tantissimo sotto il profilo affettivo.
Motivo per il quale io mi sono attaccata morbosamente alla mia nonna con la quale ho sempre avuto un rapporto idilliaco e che rappresenta per me il mio faro.
Un rapporto che si è ancora ingigantito dopo la morte di mio nonno, venuta dopo una degenerante odissea seguita a una sua caduta da cavallo che lo paralizzò in giovane età, quando io avevo solo otto anni.
I miei nonni dormivano in camere separate, e io dormivo quasi sempre con la nonna.
Ero una freddolosa e adoravo raggomitolarmi contro di lei e quando sentivo il contatto contro il suo corpo raggiungevo una gioia interiore che già da piccola mi mandava in uno stato di completo benessere.
Con il passare degli anni sentivo che questo benessere invadeva tutto il mio corpo e sentivo anche un appagamento intimo che portava ai miei primi innocenti piaceri sessuali.
Una sera avevo i piedi ghiacciati e la nonna me li fece mettere in mezzo alle sue cosce, il calore di quel contatto mi eccitò come non mai, e cominciai a spostare i piedi pian piano verso il centro delle sue cosce.
Quando arrivai alla sua peluria sentii un calore improvviso in mezzo alla mia acerba passerotta e cominciai col piede a sfregarmi contro quel folto pelo che mi dava delle sensazioni fantastiche.
La nonna mi tolse i piedi e mi disse con tono deciso
- Dormi che ora ti sei scaldata!!!
Il giorno dopo però mi disse che ormai ero grande e che dovevo dormire nella mia cameretta e così fui privata della sua compagnia notturna.
Per me fu un trauma, diventai di colpo scontrosa e anche nei confronti della nonna diventai dura e a tratti maleducata e le dicevo che volevo finire al più presto le scuole e andare a vivere da sola.
A scuola intanto cominciavo ad essere oggetto di molte attenzioni da parte dei miei compagni, in quanto ero una ragazza piuttosto bella ed attraente.
Accettai la corte di due compagni, i più bei maschi dell'istituto, che erano il sogno delle mie compagne, ma sentivo che io verso i maschi non provavo nessuna attrazione; anzi quando li baciavo o quando mi trovavo in mano il loro uccello duro e arrapato provavo un certo senso di disgusto...e cominciavo così a capire che le mie attenzioni sessuali dovevano indirizzarsi verso il mondo femminile.
L'unica esperienza saffica l'ebbi con una compagna di scuola, baciare lei mi dava molto più piacere...ma la cosa finì quando ci masturbammo a vicenda e lei mi disse che ero poco dolce...in quanto volevo sempre penetrarla con il dito in modo troppo violento per lei.
Alla scuderia ero così sempre più sola in quanto eravamo in aperta campagna e oltre la nonna le uniche persone che vedevo erano Rosetta, una donna riservatissima che fungeva da domestica e donna tuttofare della villa; e Sandrone un rozzo omone che faceva da stalliere e che gironzolava sempre con il bottiglione del vino in mano e che puzzava di sudore ed era sempre mezzo ubriaco
Cominciai allora a frequentare le chat e feci amicizia con Francesca, una lesbica cinquantenne con la quale instaurai un ottimo rapporto intrigante.
Purtroppo lei abitava troppo distante da me e non potevamo incontrarci realmente e allora ci masturbavamo in cam e finalmente arrivai a provare degli appaganti orgasmi, anche perché le avevo confessato le mie fantasie giovanili e lei fingeva di essere mia nonna.
La mia attrazione principale comunque rimaneva la nonna, anche se mi rendevo conto che quelle potevano essere solo fantasie irrealizzabili.
Le cose però cominciarono a cambiare in un pomeriggio di fine aprile, il giorno dopo avevo una importante interrogazione e mi ero rifugiata a studiare su nel fienile, lo facevo spesso...mi arrampicavo sulla scala a pioli di legno e li tra il piacevole odore del fieno riuscivo ad isolarmi e concentrarmi sullo studio.
Quel giorno però mi assopii e non so da quanto stavo dormendo quando fui svegliata da un vocio che proveniva da sotto.
Guardai sotto nella scuderia e ciò che vidi mi fece rimanere di sasso: mia nonna era completamente nuda e stava in ginocchio a succhiare l'uccello di Sandrone, ma la cosa che più mi sconcertava erano le dimensioni del cazzo di Sandrone.
Sembrava un serpente umano con una cappella violacea che era per me mostruosa, nulla a che fare con i due cazzetti che avevo tenuto in mano ai compagni di liceo.
La nonna si faceva sparire quell'uccellone in bocca e Sandrone ansimando le diceva
-Padrona ti piace succhiarmi il cazzo eh...sei proprio una grande pompinara...dai che ti riempio la gola di sborra
-No, no , rispondeva la nonna - lo voglio dentro di me.
E così dicendo si è sdraiata su un mucchio di fieno e allargando le gambe in modo osceno ha detto a Sandrone
- Su sbattimi come sai fare tu, fammi godere.
- Si padrona che ti sbatto, le puttane come te mi piacciono troppo...e dopo aver bevuto un lungo sorso di vino dal bottiglione ha infilato quel cazzo enorme dentro la pelosissima figa della nonna e ha cominciato a pomparla.
La nonna ha cominciato a godere e sapeva solo dire a Sandrone
Dai...dai...dai pompa!!! Ti prego non fermarti, spingi più forte.
Non so quanti orgasmi ha avuto la nonna, Sandrone a un certo punto le ha detto
-Padrona adesso vengo anch'io...
La nonna ha risposto
-Lo sai che non voglio che mi vieni dentro, e così ha tolto l'uccello di Sandrone che però si è inginocchiato davanti a lei e dopo che se lo è menato per pochi secondi ha cominciato ad eruttare schizzi di sborra che uscivano con una potenza incredibile e che si infrangevano sulla faccia della nonna che subiva quasi soddisfatta quello che per me era una violenza bella e buona.
Quando se ne sono andati sono scesa dalla scaletta e sono andata nella mia camera, quasi choccata dalla scena a cui avevo assistito.
Avevo scoperto che quella scena si verificava tutti i mercoledì, giorno in cui la pista era chiusa per manutenzione, e io immancabilmente mi nascondevo a assistevo alla scopata della nonna.
Mi eccitava molto vedere la nonna nuda, specie quella sua figa pelosissima che una sera avevo sfiorato coi piedi e mi masturbavo lassù sul fienile; verso Sandrone invece nutrivo un senso di rabbia, lo odiavo sia perché trattava secondo me malissimo la nonna sia perché lo invidiavo in quanto poteva fare sesso sfrenato con nonna Olga.
Un mercoledì però successe un fatto che sconvolse la mia vita; ero nascosta da un'ora ma nessuno arrivava per cui sono scesa dalla scaletta a pioli, quando però ho messo a terra i piedi mi sono sentita afferrare un braccio, mi sono girata e vedendo Sandrone sono rimasta di stucco.
- Signorina oggi niente spettacolino...guarda che ti ho vista più di una volta lassù che mi spiavi...oggi la nonna è andata in città ma se vuoi puoi vedermelo più da vicino...e così dicendo si è aperto la patta dei pantaloni e ha tirato fuori quel cazzone che era ancora moscio ma che non per questo era meno impressionante.
Io ero terrorizzata, sentivo il suo odore e il suo alito che sapeva di vino e cercavo di liberarmi.
-Mi lasci andare, non so cosa dice, mi lasci andare.
-Dai non fare la schizzinosa, anche tua nonna la prima volta volta faceva tutte ste scene ma ora non può fare a meno del mio pistolone...e così dicendo ha preso la mia mano e mi ha costretta a impugnare il suo cazzo che cominciava pian piano a rizzarsi.
Nel sentire quel contatto ho cominciato a piangere, mi sentivo perduta, non sapevo più cosa fare, quando ho sentito alle nostre spalle la voce della nonna
-Lasciala stare bastardo, se non la lasci subito giuro che ti ammazzo.
La nonna era tutta rossa in viso, i suoi occhi sprizzavano fuoco come fosse un drago, e teneva in mano un forcone che aveva puntato su un fianco di Sandrone, il quale era sbiancato e aveva perso di colpo tutta la sua baldanza.
-Calma padrona, calma, stavo solo scherzando.
-Tu ora vai nella tua baracca fai su i tuoi quattro stracci, li metti nella tua valigia e sparisci di colpo, senza mai più farti vedere qui, e sai che se ti denuncio coi precedenti che hai finisci al fresco.
-Padrona dai calmati e ragiona...come fai con la scuderia?
-Sono stata in città perché sono andata dal notaio, ho venduto tutto, già da domani arrivano i nuovi proprietari e tu diventi un peso inutile, ripeto vattene...e prendendo il cellulare ha chiamato un taxi dandogli l'indirizzo.
Sandrone è sparito nella sua baracca mentre io sempre tremante ho abbracciato la nonna che era sempre col forcone in mano e non toglieva lo sguardo dalla porta della baracca dello scudiere.
Mentre Sandrone usciva dalla baracca con la valigia, arrivava il taxi e la nonna mentre lui stava salendo gli ha urlato
-Ricordati cosa ti ho detto!
Siamo entrate in casa, la nonna mi ha abbracciata e mi ha stretta a se, scaricando tutta la tensione che aveva accumulato
-Scusa tesoro mio, scusami...ci siamo abbracciate con ancora più vigore.
Abbiamo cenato in silenzio e io le ho chiesto
-Nonna ma perché andavi con quella rozza persona.
-Guardati qui intorno, siamo ai confini del mondo e tuo nonno era praticamente una larva... Lo so che ho sbagliato, ma ero giovane e irresponsabile, dovevo far andare avanti la baracca e non avevo tempo per andare in città a cercarmi anche un po' di divertimento; ti stai calmando ora tesoro???
-Si ma sto tremando a tratti...credimi me la sono vista brutta.
Siamo salite alle stanze da letto, la nonna mi ha dato la buonanotte ma io le ho chiesto
-Nonna mi lasci dormire con te, mi sentirei molto più rilassata
-Va bene tesoro mio
Mi sono infilata nel suo letto e le ho chiesto
-Mi abbracci come quando ero piccola?
Nonna Olga sorridendo mi ha presa e io mi sono rannicchiata contro di lei, tornando di colpo indietro di parecchi anni e sentendo all'istante quel piacere di beatitudine invadere tutto il mio corpo.
-Nonna mi accarezzi la pancia come facevi quando ero piccola.
La mano della nonna ha raggiunto la mia pancia e ha cominciato ad accarezzarmi, io mi sentivo bene ma quelle carezze erano per me troppo caste, le ho preso la mano me la sono portata alla figa e le ho detto
-Ti prego nonna accarezzami li.
Lei è rimasta di ghiaccio e ha quasi balbettato
-Maurizia ma cosa dici, sono una donna e sono tua nonna.
-Nonna ti prego...sono anni che desidero questo...e così dicendo le ho spinto ancora di più la mano a contatto con la mia passera.
La nonna era impacciata la sentivo rigida, quasi paralizzata; ma io le guidavo la mano e la accompagnavo a toccarmi così che pian piano la sua mano ha cominciato ad accarezzarmi spontaneamente, senza essere guidata da me.
Mi sentivo ribollire dentro, di colpo sentivo la mia figa che si bagnava e spingevo il bacino verso la mano della nonna che anche se quasi choccata da quella situazione era ora meno passiva di prima.
- Maurizia ma tu sei tutta eccitata...posso capire che magari ti piacciano le donne, ma possibile che tu desideri di essere toccata da una vecchia come me, da tua nonna oltretutto.
-Ma non l'hai capito che sono innamorata di te nonna...che ho sempre desiderato questo momento che credevo non capitasse mai e ora visto che sei qui che finalmente mi palpi ringrazio quasi quanto è successo oggi pomeriggio nella scuderia.
A quel punto la mano della nonna ha cominciato ad accarezzarmi con più sensualità e io ho cominciato ad andare verso il più bell'orgasmo che avessi mai provato in vita mia.
Sono venuta nella sua mano con dei tremiti di piacere che erano per me una novità assoluta, poi mi sono girata verso lei e mi sono trovata il viso in mezzo ai suoi seni, le ho preso un capezzolo in bocca e ho cominciato a leccarglielo e a succhiarlo il più dolcemente possibile; la nonna non reagiva ma mi lasciava fare...io sentivo però i suoi seni indurirsi e sentivo che aveva accelerato il suo respiro nel sentire la mia bocca che le mordicchiava il capezzolo.
-Tesoro mio ma cosa mi stai facendo?
-Ti sto amando nonna...voglio farti capire quanto sono innamorata di te.
La mia gamba intanto si era infilata in mezzo alle sue cosce e premeva contro la sua figa, sentivo che quel contatto piaceva a Olga che aveva cominciato a sfregarsi contro di me e che premeva sempre di più contro la mia coscia, provocandosi uno sfregamento che la stava eccitando al massimo.
Il suo respiro ora era affannato, sospirava e si fregava sempre più intensamente contro la mia coscia e io sentivo i suoi peli che si strusciavano sempre con meno attrito perché anche la figa della nonna ora cominciava ad infradiciarsi di umori.
Ormai era tutta invasata, aveva dimenticato che ero sua nipote e voleva solo godere, è salita praticamente sopra di me ha cominciato a schiacciarsi e sfregarsi sopra la mia coscia finché è esplosa in un orgasmo da sballo.
Nel sentirla così io ero eccitatissima e mentre ho sentito che cominciava a godere le ho infilato la lingua in bocca.
La nonna ha risposto immediatamente al mio bacio e le nostre lingue si sono scatenate in un intreccio libidinoso che ormai era solo di piacere estremo.
- Maurizia non ho mai fatto sesso con una donna, ma dai pochi rudimenti che ho, so che le lesbiche amano leccarsela...e così dicendo ha sollevato il lenzuolo e si è tuffata con la faccia i mezzo alla mia figa cominciando a leccarmela come una forsennata.
Credevo di sognare, la nonna...la mia musa...il mio traguardo irraggiungibile...mi stava leccando la figa...era una sensazione bellissima...mi lasciavo andare al piacere ma volevo anch'io darle piacere, per cui con non poca fatica sono riuscita a svincolarmi da lei e ho cominciato un fantastico 69 che stava facendoci decollare entrambe verso un piacere immenso.
La mia faccia sprofondava nel pelo folto della nonna che però era fradicio di umori, sentivo l'odore del suo sesso, il sapore dei suoi umori e quel gusto era per me nettare, mentre sentivo la sua lingua che si insinuava in me e che mi stava portando in cielo.
Siamo esplose quasi in simultanea in un orgasmo da mille e una notte, ho bevuto tutto il suo godimento come fossi assetata; poi mi sono rigirata e sono tornata ad abbracciarla con tutta la forza che avevo mentre la nonna sorridendomi mi diceva
-Tesoro mio ma cosa mi hai fatto fare.
Abbiamo dormito profondamente, e ci siamo svegliate al mattino che eravamo ancora abbracciate.
La nonna mi ha guardata fissa negli occhi e mi ha detto
-E ora?
Io guardandola con occhi innamorati le ho risposto
-Ora diventiamo amanti, diventiamo una coppia
-Ma vuoi farmi diventare lesbica?
-No nonna voglio diventare il tuo uomo.
Ho preso il portatile e ho fatto vedere alla nonna cosa era uno strap on, tutte cose che mi aveva insegnato Francesca, la mia amica lesbica di chat, che con i suoi cinquant'anni aveva capito che io ero una lesbica attiva che pur essendo molto femminile cerebralmente ero maschia e amavo possedere la donna.
Non per nulla nel fienile invidiavo Sandrone che con la sua attrezzatura riusciva soddisfare la nonna.
Olga davanti a quelle immagini era quasi incredula
-E tu vorresti metterti uno di sti cosi e fare sesso con me?
-Si nonna io voglio essere il tuo nuovo Sandrone
-Maurizia ma tu sei pazza!!!...
Nel pomeriggio però eravamo in un sexy shop della città e stavamo passando in analisi il reparto strap on; la commessa si è avvicinata e ha chiesto con un sorriso smaliziato al massimo
-Avete bisogno di un consiglio?
Naturalmente pensava che l'attrezzo era per la nonna e che la donna dovevo essere io, non immaginava che le parti erano invertite.
Ci ha spiegato le caratteristiche dei vari strap, soffermandosi sulle particolarità che io chiedevo essendo informata da Francesca.
Ne abbiamo comprati due, uno di dimensioni normali e uno piuttosto grosso...diciamo dello stile Sandrone...entrambi però con serbatoio; mentre uscivamo la nonna ha chiesto alla commessa
-Scusi ma quello lì che è piuttosto stretto, come mai è fatto così?
La commessa sorridendo le ha detto
-Signora quelli sono strap on anali...e con un sorrisetto malizioso è andata alla cassa.
La sera abbiamo cenato ma sia io che la nonna vedevamo l'ora di salire in camera, è stata lei a rompere il ghiaccio
- Io vado farmi la doccia, ti aspetto su.
Sono andata in cucina, ho messo dello yogurt nei serbatoi degli strap e sono poi salita su.
Nonna era già nuda sul letto...a gambe larghe, vedere quella foresta di pelo mi ha subito ricordato quando si metteva così sdraiata sul fieno quando io la spiavo da sopra e la cosa non ha fatto altro che aumentare la mia eccitazione.
Sono andata sul letto e ho subito cominciato a leccargliela, era fantastico sentire che pian piano si bagnava e sapere che io sapevo eccitarla mi caricava di libidine e di energia.
Mentre gliela leccavo, lei tra un gemito e l'altro mi ha detto
- E io cosa faccio
Ma io le ho detto
-Stasera tu devi solo godere.
Dopo una mezz'ora è venuta con dei gemiti che non erano inferiori a quelli che emetteva quando godeva con Sandrone e per me quello era importante perché quella sera dovevo vedere se ero in grado di essere il surrogato di Sandrone così che mia nonna non avesse più avuto la necessità di trovarsi un altro uomo.
Mentre lei si riprendeva dall'orgasmo provato io mi sono messa lo strap on, quello grande, mi sono inginocchiata davanti a lei e ho cominciato a puntarglielo in mezzo alla figa.
Nonna ha chiuso gli occhi e io pian piano ho cominciato a penetrarla, era la mia prima volta con lo strap ma i filmini lesbo che avevo guardato e i movimenti di Sandrone quando lo spiavo mi erano maestri.
Nonna cominciava ad apprezzarmi e pian piano cominciava a gemere di piacere, io nel vedere quel coso incollato al mio corpo che entrava e usciva nella sua figa mi eccitavo come mai mi ero eccitata, si può dire che quel cilindro di lattice era parte del mio corpo e mi trasmetteva emozioni dirette come fosse stata carne della mia carne.
-Tesoro mio mi stai facendo godere, sei fantastica!
-Nonna chiamami Sandrone...voglio che mi chiami Sandrone, voglio che senti ciò che provavi con lui.
Olga forse malvolentieri ha voluto accontentarmi e ha cominciato a sussurrarmi
-Si Sandrone, scopami...scopami...fammi godere come l'ultima delle porche!!!
-Sentire quelle parole mi ha fatta scatenare e ho cominciato a scopare nonna con una carica che credevo impossibile.
-Godo, godo, mi fai morire...e lì nonna Olga è esplosa con un urlo che temevo svegliasse Rosetta che dormiva al piano di sotto.
Io però non mi sono fermata e ho continuato a pomparla come fossi in trance e presa da una forza superiore
-Basta tesoro mio basta.
-No nonna devi ancora godere non ne ho mai basta di te...dovevo vincere il confronto con Sandrone e dovevo dare il meglio di me stessa.
Le reni mi dolevano ma il secondo assalto è cessato solo quando la nonna è riesplosa in un terzo squassante orgasmo.
- Mi hai fatta morire Maurizia...anzi scusa...Sandrone.
Io solo allora gliel'ho tolto da dentro ma mi sono messa davanti a lei e ho cominciato a schiacciare lo scroto e spruzzarle lo yogurt che simulava la sborra dello scudiere.
Nonna è rimasta allibita, non se lo aspettava, mi guardava con occhi lucidi con uno sguardo di ammirazione...ora ero certa, avevo cancellato in lei il ricordo di Sandrone.
Quando ho smesso di sborrare ero stravolta, sudata al massimo, rossa in viso ma eccitata e soddisfatta. La nonna mi guardava stranita e mi ha detto
-Penso che ora io dovrò farti godere.
Io però mi sono tolta lo strap e l'ho abbracciata impiastricciandomi tutta dello yogurt che le avevo versato sul viso e sul seno e le ho detto
-Nonna io ho goduto sai...ho goduto col cervello, ho avuto un orgasmo cerebrale che è stato più appagante di quello fisico.
L'ho baciata e le ho detto
-Facciamo una doccia insieme e poi voglio dormire abbracciata a te fino a domattina.
Il giorno dopo nonna ha dovuto andare in città a sistemare alcuni documenti per la cessione della scuderia, a sera è tornata e dopo cena mi ha dato un pacchetto tutto infiocchettato.
- E' per te.
L'ho aperto curiosissima, e la sorpresa è stata grande: dentro c'erano lo strap anale che avevamo visto il giorno prima e un flaconcino di lubrificante.
Nonna sorridendo mi ha detto
-Mi raccomando devi essere meno scatenata di ieri...perché lì sono ancora vergine.
Che cara nonna!!!











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