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Lui & Lei
Storie di sesso di campagna - parte settima: La prima delusione per la Gina
di boschettomagico
23.02.2020 |
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"Per la Gina quella era stata una delusione tremenda; per tutto il giorno aveva lavorato con il cervello annebbiato e con la rabbia che le faceva ribollire il..."
L'ultima esperienza vissuta aveva portato la Gina ad un livello di piacere che mai aveva raggiunto prima; l'ennesima lesbicata con Edwige che pian piano l'aveva completamente conquistata e soprattutto la scopata con Maurizio, un pezzo di ragazzo che nulla aveva in comune con gli amanti fissi che la ragazza teneva alla frazione e in paese, l'avevano letteralmente mandata in visibilio.La Gina sperava di poter ripetere al più presto quanto successo in quel mercoledi di fuoco...ma non sapeva che il destino le stava pian piano voltando la schiena per la prima volta.
Una ragazza del maglificio aveva dato le dimissioni in quanto si sposava e andava a vivere col futuro marito in città; per cui Edwige aveva pubblicato un annuncio sul giornale locale e un sabato mattina Gina, essendo capo reparto si era presentata al maglificio per valutare con Edwige l'eventuale sostituta.
Si erano presentate in tre: due donne oltre la quarantina Ernesta ed Erminia; e una ragazza giovane coetanea di Gina che si chiamava Michela.
Edwige aveva creato una prova in cui dovevano impostare al telaio la formazione di un maglione simulando anche la rottura imprevista della matassa.
Dopo un paio d'ore dopo il tradizionale..." Vi faremo sapere qualcosa..." Edwige e Gina si sono confrontate e la padrona ha chiesto alla ragazza
- Allora cosa ne pensi?
- Io andrei su una delle due esperte...si vede che hanno già molta esperienza e sicuramente potrebbero essere subito completamente operative.
Edwige ha guardato Gina non molto convinta e poi l'ha congedata dicendole
- Durante il week end vedo di prendere delle notizie e lunedi ne riparliamo.
Il lunedi mattina le due donne si sono trovate nell'ufficio e la Gina ha subito detto
- Allora quale delle due preferisci?
- Nessuna delle due...prendiamo la ragazza giovane...Ho raccolto informazioni...Ernesta è stata licenziata da un altro maglificio perchè ama molto alzare il gomito e spesso si presentava al lavoro in condizioni pietose; mentre Erminia è una che non ascolta le direttive della ditta e vuole sempre fare di testa sua...
- Edwige ma quella ragazza giovane non sa nemmeno da dove si comincia...quando abbiamo rotto appositamente la matassa si è bloccata e non sapeva più cosa fare...chiamiamo le due a rispettare le direttive dell'azienda e vediamo chi offre le migliori garanzie.
- No!!! Ho deciso!!! Prendiamo Michela...le insegneremo...
Al primo del mese si è presentata così Michela e come preventivato da Gina la ragazza si è dimostrata subito inesperta...A ogni suo stallo Gina guardava Edwige in faccia e con lo sguardo le diceva " Vedi come è imbranata..." Ma Edwige ignorava quello sguardo e si avvicinava alla giovane e con estrema gentilezza cercava di farle capire dove aveva sbagliato...E spesso la padrona cercava il contatto sfiorandole le braccia e toccandola casualmente con le mani.
Gina ha cominciato a capire che forse Edwige stava prendendo una cotta per la ragazza e ha cominciato a ricordare con preoccupazione gli ammonimenti di Sara sul comportamento della padrona.
Ogni volta che Edwige casualmente cercava il contatto con il corpo di Michela per la Gina erano stilettate che le facevano molto male al cuore...ma la rabbia salì a mille un pomeriggio che Edwige disse a Michela
- Vieni con me...seguimi in ufficio...
Come la Gina ha visto la padrona chiudere la porta e abbassare le veneziane, ha sentito il mondo crollarle in testa...e in quell'ora e mezza in cui le due donne sono rimaste nell'ufficio è diventata rossa cianotica e non ha mai staccato lo sguardo dalle vetrate oscurate.
Certo, Sara le aveva detto che la padrona prendeva spesso delle sbandate improvvise ma accidenti...la loro relazione era in atto solo da qualche settimana...era mai possibile che Edwige potesse cambiare così in fretta le sue attenzioni...!?!
Quando finalmente sono scese la padrona era in uno stato trionfale e i suoi occhi sprizzavano di gioia...e la Gina ben sapeva quando la Edwige aveva quello sguardo cosa ci covava sotto...Michela invece era come stordita...ma per niente scossa o traumatizzata...per cui le previsioni future di Gina erano dense di nubi nere.
In quella settimana per ben tre volte la padrona e Michela si sono chiuse in ufficio e per la Gina ogni volta era un colpo basso allo stomaco che la faceva veramente stare male; ma il suo disagio salì ai massimi termini quando un mattino Edwige le disse senza mai guardarla negli occhi
- Oggi è una giornata tranquilla...ve la potete cavare anche senza di me...Io vado con Michela in città...
Per Gina era stata la giornata più brutta della sua vita...per tutto il giorno aveva pensato a Edwige e Michela che se la leccavano senza freni con magari Sara che si sditalinava inginocchiata davanti al buco della serratura.
Gina comunque sperava dentro di se che poteva essere una sbandata temporanea e che Edwige una volta toltasi quella voglia sarebbe tornata da lei.
Era un mercoledi di metà febbraio, giorno di paga quando Edwige ha detto a Gina
- Vieni su in ufficio con me...
La ragazza era al massimo della felicità...la sua previsione si era avverata...la padrona si era tolta la voglia e ora aveva voglia della sua lingua...ma una volta salite in ufficio Edwige non ha abbassato le veneziane, l'ha fatta accomodare alla scrivania
e mettendo tre modelli in evidenza ha detto con tono esclusivamente professionale
- Questa è la linea per il prossimo inverno...dobbiamo decidere a quale fare il collo a V , a quale il collo tondo e a quale il dolcevita...
La delusione per Gina è stata una autentica mazzata ma questa volta ha trovato il coraggio di affrontare l'ormai sua ex amante
- Allora tra noi è finita...o devo aspettare che la tua sia una infatuazione momentanea e ti passi la frenesia del momento ?
- Guarda che io non ti ho mai promesso nulla...e te l'ho sempre detto di non mescolare i sentimenti con il sesso...
La risposta di Edwige in effetti corrispondeva alla verità, ma non per questo il rospo che le rodeva lo stomaco poteva smettere di farla star male.
- Dimmi solo una cosa Edwige...io ti sono stata fedelmente al fianco soddisfacendo ogni tuo capriccio...cos'ha quella lì più di me...è pure secca come il manico di una scopa...
E così dicendo ha cercato di spingere il più in fuori possibile il suo seno sodo e florido...
La padrona si è allora improvvisamente adirata e diventando rossa come un peperone le ha urlato
- E' vergine Gina!!! E' vergine!!! E soprattutto non scopa con mio marito... Tu non sai quanto mi attizza leccare quel fighino inviolato...e anche se non ha ancora imparato ad usare bene il telaio ha imparato benissimo a farmi godere leccandomi la passera bene come facevi tu...Io ti ammiro per la tua capacità lavorativa e non deve nemmeno sfiorarti l'idea che io possa un domani sostituirti con lei, ma da ora in avanti il nostro rapporto rimane solo di lavoro...
Per la Gina quella era stata una delusione tremenda; per tutto il giorno aveva lavorato con il cervello annebbiato e con la rabbia che le faceva ribollire il corpo.
Alla fine della giornata si è presentata da Agostino per ritirare la sua quindicina, all'inizio pensava di nemmeno farsi scopare ma poi il piacere di poter cornificare la sua ex amante ha preso sopravvento e come ha ritirato la busta si è appoggiata sulla scrivania, ha tirato su la gonna e si è tolta le mutande.
Agostino si è come al solito accucciato dietro di lei e ha cominciato ad annusarla e leccarla, poi le ha infilato la lingua nel buco del culo e ha cominciato a spingere la sua lingua dentro...
- Gina dimmi che nessuno ti ha mai violato questo buchino...
- Signor Agostino ma cosa dice...ma per chi mi ha presa...
- Hai un culo che è la fine del mondo...concedimi il privilegio di violartelo per primo
Alla Gina era venuto in mente che Edwige le aveva chiesto se suo marito le aveva mai chiesto il culo...e al suo diniego le aveva detto che un giorno l'avrebbe fatto...lo conosceva bene...erano proprio una coppia di porci...e ora il porco maschio le chiedeva se gli regalava la sua verginità anale.
Agostino intanto continuava come forsennato a palparle il culo e lo baciava come si bacia qualcosa di una bellezza unica...poi improvvisamente si è staccato da lei ed è andato alla scrivania...era rosso cianotico...era chiaramente al massimo dell'eccitazione...ha aperto un cassetto e ha tirato fuori una mazzetta sigillata di biglietti da 5.000 Lire e gliel'ha lanciata dicendole
-Dammi il culo e sono tutti tuoi...
La Gina non si aspettava quello...ha guardato i soldi con sorpresa...non sapeva quanti erano ma certo era una bella somma...non aveva mai visto tanto denaro tutto insieme...ma cazzo la stava trattando come una puttana...forse peggio della Tullia...era solo un porco che voleva togliersi ogni sfizio solo perchè era ricco...
Era indecisa...continuava a guardare la mazzetta di soldi e la faccia infervorata del padrone...Capiva però che quella era una situazione forse irripetibile...Come aveva fatto di punto in bianco Edwige anche Agostino avrebbe potuto stancarsi di lei e cercarsi una sostituta...magari proprio Michela che era vergine...magari quei due maiali erano pure in combutta...
Gina ha deciso allora di cedere ma giocandosi una carta nuova...la trattava da puttana...e lei ora si comportava come una vera puttana...Ha guardato in faccia Agostino con lo sguardo che sapeva come eccitarlo e gli ha detto
- Un culo vergine e bello come il mio...e dicendo così si è girata e glielo ha sventolato in faccia...penso che possa valere un po' di più di questa mazzetta di soldi...
Agostino ha strabuzzato gli occhi come sorpreso da una risposta simile ma ormai era infervorato e desiderava quel culo a tutti i costi...ha riaperto il cassetto, ha preso una seconda mazzetta e l'ha lanciata vicino alla prima...poi però con sguardo severo le ha detto
-Ebbene prendine un'altra...ma ora non esagerare...anche la mia pazienza può avere dei limiti...
Gina ha capito che era alla fine del bivio e abbassando lo sguardo ha risposto
- Agostino il mio culo è tuo!!! Vedi di essere dolce però...
Il vecchio porco le è tornato alle spalle e ha ricominciato a leccargli il buco dicendole
- Sarà fantastico e non solo per me...Vedrai che ti piacerà...Coglierò il tuo fiore con molta dolcezza...
Gina sentiva che il porcone si riempiva la punta della lingua di saliva e gliela spingeva nel buco...all'inizio la cosa la infastidiva, ma con il passare del tempo cominciava a provare un po' di piacere...poi Agostino si è staccato da lei, con i pollici le ha allargato le chiappe e ha cominciato pian piano a penetrarla con la dolcezza che le aveva promesso...
La ragazza sentiva che il porco guadagnava con certosina pazienza ogni centimetro del suo culo vergine e sentiva alternarsi in lei momenti di fastidio ad altri di piacere...cercava di rimanere rilassata al massimo...pensava che in fin dei conti il cazzo di Agostino era di dimensioni normali e non un randello come quello di suo zio Francesco...poi ha sentito un colpo più deciso...ha emesso un urlo di dolore e ha supplicato il padrone
-Piano...piano Agostino...
Il porco sicuramente sapeva cosa fare...certamente non era la sua prima volta...e con la sua dolce ma costante penetrazione sapeva fare diminuire i momenti di dolore e aumentare quelli di piacere...
-Che buco stretto che hai tesoro mio...mi stai facendo impazzire...ho il cazzo d'acciaio...non mi succedeva da anni di avere un uccello così duro...
Nel frattempo lo sfintere di Gina si stava rilassando e poteva ora sopportare con piacere i colpi di Agostino...e se prima gli diceva "Piano...Piano.."ora gli diceva
- Spingi con dolcezza ma spingi...ormai il piacere la stava invadendo...la sua mano destra è scesa in mezzo alle gambe e ha cominciato a pastrugnarsi la figa...all'inizio con dolcezza, poi torturandosi il clitoride impazzito...Gina ha cominciato a godere del suo ditalino e l'orgasmo l'ha portata in una dimensione di piacere che le faceva dimenticare i momenti di dolore e ora supplicava Agostino
- Su brutto porco spaccami il culo...Dai che hai ottenuto il tuo premio...
Agostino era ormai al massimo della libidine e stava pompando ora forsennatamente
il culo di Gina...
- Si che ti pompo brutta troia...te lo avevo detto che ti sarebbe piaciuto...e ora finalmente potrò sborrarti dentro...tu non sai quando ti scopavo la figa quanto mi rincresceva toglierlo per non venirti dentro...Ora invece posso farti questo clistere di sborra...Eccomi brutta porca prendila tutta...Ti vengo dentro...Ti riempio...Godoooooo...
Gina nel sentirsi quel fiotto caldo nel culo è andata su di giri, la sborra aveva lubrificato il buco e ora il cazzo del suo padrone scivolava al meglio
- Non smettere Agostino...non fermarti...pompa porcone...pompami che sento una cosa che non ho mai sentito...Si....Si.... cazzo sto godendo col culo...Sto godendo col culooooooooooooo....
Quando Agostino si è staccato da lei è andato a sprofondarsi nella poltrona presidenziale della scrivania con il cuore che gli batteva a mille, mentre Gina si è finalmente rilassata lasciandosi come inerte sul pianale della scrivania.
Sentiva che il culo le bruciava ma aveva provato un orgasmo nuovo che le faceva sopportare quel leggero fastidio che ora l'aveva invasa.
Sono tornati in se dopo un buon quarto d'ora...Gina ha raccolto le due mazzette e se le è messe nella borsetta mentre Agostino l'ha accompagnata alla porta in assoluto silenzio come se fosse stato in catalessi.
L'aria fresca e umida ha risvegliato la Gina, ha preso la bicicletta e a piedi è andata al bar...aveva voglia di un caffè forte e bollente.
Nonostante la serata fredda la porta del bar era aperta perchè il rappresentante del caffè stava scaricando dei sacchetti al bancone, Gina è entrata, nel primo tavolino ha incrociato lo sguardo della Tullia che stava fumandosi una sigaretta, le ha sorriso e l'ha gentilmente salutata contraccambiata dall'altra donna, poi si è avvicinata al bancone e ha ordinato il caffè...Lo ha mandato giù al volo quasi bruciandosi la gola ma aveva bisogno di una sferzata che la riportasse alla normalità.
Nel frattempo il rappresentante ha presentato la bolletta e ha incassato il dovuto dal barista, poi si è fermato al tavolino della Tullia, hanno parlottato un po' fino a che la Tullia si è alzata si è infilata il suo cappotto color cammello ed è uscita dal bar seguita dal rappresentante.
La Gina ha pagato ed è uscita immediatamente dopo di loro e ha visto che la Tullia si stava dirigendo dalla parte opposta della piazza dove c'era il suo attico seguita a una decina di metri dal rappresentante.
Ora capiva perchè la puttana era spesso al bar...la sera andava battere con la sua auto in città e di giorno aveva come punto di riferimento il solito tavolino dove rimorchiava e le bastava attraversare la piazza per andare a casa a fare le sue marchette.
La Gina intanto era arrivata al negozio del Livio, come è entrata il ciclista ha immediatamente chiuso la porta e tirato le tende, l'ha seguita nell'ufficio e si è tirato giù i pantaloni, l'aveva già duro, il porcone sicuramente la stava aspettando.
La Gina si è inginocchiata e si è fatta scivolare quel cazzo duro tra le labbra, Livio ha accolto quella calda gola con un
-Ohhhhhhhhhhh..... che testimoniava ancora una volta che aveva una predilezione tutta speciale per i pompini della Gina...
La ragazza lo sapeva...sentiva che il ciclista cercava di resistere...ma come le sue labbra risucchiavano la cappella turgida il Livio si lasciava andare e le sborrava in bocca...forse quella sera aveva battuto il record del pompino più veloce del mondo...la Gina però forse per scusarsi...della sua troppa abilità...non glielo mollava subito...glielo lasciava ammmosciare leggermente per poi risucchiargli la cappella mezza sgonfia e tirargli fuori le ultime gocce di sperma...quella pratica faceva letteralmente impazzire il Livio che per qualche secondo tremava come una foglia come se nell'ufficio fosse scesa improvvisamente la temperatura a sotto zero.
Ora il ciclista era appagato completamente, ha firmato la ricevuta nell'ultima riga e ha detto
- Gina era la tua ultima rata...ora la bicicletta è tua...Volevo chiederti una cosa però... se volessi continuare questo rapporto...accetteresti di tornare nel mio negozio..mi dici quanto vuoi...e rimaniamo così in contatto...
La Gina ha sorriso di gusto...non sapeva cosa rispondere...poi però ha visto un motorino in vetrina e ha detto
- Potrei darti dentro la bicicletta che è belle nuova e comprare quel motorino che hai appena messo in vetrina...e potremmo così riaprire un contratto.
- Gina ma quello è l'ultimo modello del Garelli...lo sai che costa 90.000 Lire...la prossima settimana devo dare l'acconto...se no me lo riprendono...
-Quant'è l'acconto
- 20.000 lire...
- Bene io ti do 25.000 Lire, la bicicletta e tu mi rateizzi a ...pompini il resto...
- Si ma le 25.000 Lire...
La Gina ha infilato la mano della borsetta, senza togliere la mazzetta ha contato 5 biglietti e li ha lanciati sulla scrivania del Livio...eccoti l'acconto...
Il ciclista ha strabuzzato gli occhi, ma dopo la sorpresa iniziale ha fatto sparire i soldi e ha fatto i conti per rateizzare...il motorino...compilando un nuovo contrattino
La Gina era euforica...avrebbe avuto un motorino nuovo di zecca tutto suo...non ha neanche contrattato la valutazione della sua bicicletta e ha chiesto
- Quando me lo puoi dare?
- Martedi ti faccio il libretto, vieni al mattino in bicicletta e te ne torni in motorino.
La Gina ha risposto con un "O.K." a trentadue denti e dando una palpatina ai pantaloni del Livio all'altezza dell'uccello se ne è uscita.
Ha preso la bicicletta e si stava dirigendo per tornare a casa quando ha visto la Tullia che stava rientrando nel bar e il rappresentante che ripartiva con il suo furgoncino, salita sulla bici ha cominciato a pedalare e ha sentito la sborra di Agostino che le scendeva dal culo, ha dato un ultimo sguardo alla Tullia e si è chiesta chi delle due era più puttana.
Non ha saputo darsi una risposta...
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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