incesto
Quella porca di mia madre...(2a parte)- Io e mia madre
di boschettomagico
02.05.2022 |
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"E a letto ho uno che non sa più nemmeno se esisto..."
Capitolo 2 - Io e mia madreDopo quella sera del mio compleanno la sega serale era diventata per me un rituale.
Come mi ritiravo nella mia stanza mi sdraiavo sul letto e mi stendevo il tovagliolo sul viso cominciando ad inspirare quei voluttuosi profumi di sesso, poi chiudevo gli occhi e mi stampavo nelle palpebre l'immagine di mia madre che si puliva la sua splendida figa nel tovagliolo...il cazzo in pochi secondi si gonfiava a dismisura e allora cominciavo a menarmelo fino a che non mi vuotavo i coglioni mezzi indolenziti dal desiderio.
Qualche volta succedeva addirittura che venivo due volte senza che il mio uccello si ammosciasse.
Col passare del tempo l'odore dal tovagliolo cominciava ad affievolirsi, ma il suo ricordo era talmente stampato nella mia mente che poco importava, a volte lo percepivo anche solo guardando un paio di mutandine di mia madre stese sui fili ad asciugare dopo il bucato.
Nei confronti di mia madre però ero diventato molto più scontroso, le rispondevo duramente molto spesso e lei naturalmente se ne era accorta.
Io pensavo che quel mio comportamento derivasse dal fatto che metteva le corna a mio padre con suo fratello, ma in realtà ero solo geloso; geloso del fatto che lei si facesse sbattere da zio Vittorino che io ora odiavo a morte solo perchè... ero tremendamente geloso di lui.
Una sera mentre asciugavo i piatti che mia madre stava lavando lei mi guardò fissa negli occhi e mi disse
- Adriano cosa ti sta succedendo, da un po' di tempo sei particolarmente ostile nei miei confronti.
Spesso mi rispondi in malomodo come mai hai fatto prima d'ora...confidati con tua madre...sono i colloqui di lavoro che al momento non danno nessun risultato positivo, o hai preso una cottarella per qualche ragazza che non ti da la minima...dimmelo ti prego
- Niente mamma, niente di tutto questo...
- Non è vero non sei mai stato così scontroso e lunatico, voglio sapere cosa ti tieni dentro...
A quella frase come fossi stato morso da una tarantola mi sono infervorato al massimo...sono diventato rosso paonazzo e senza rendermi conto di cosa stavo dicendo sono esploso
- Vuoi sapere cosa mi è successo? Lo vuoi proprio sapere?
- Certo che lo voglio sapere!!!
- Mi è successo che ho visto una cosa che mai avrei voluto vedere!!!
- Cosa mai puoi aver visto per sconvolgerti così tanto!
- Ho visto mia madre stesa sul tavolo che si faceva sbattere come l'ultima delle puttane da mio zio...dal fratello di mio padre...e come le piaceva...
Ora era il turno di mia mamma ad arrossire come un peperone...ha riflettuto a lungo
poi mi ha mollato un sonoro ceffone e prendendomi per il colletto del pigiama quasi balbettando mi ha scosso violentemente...
- Facile etichettare tua madre al ruolo di puttana eh...brutto ingrato io ho 42 anni e sono donna...donna capisci...e a letto ho uno che non sa più nemmeno se esisto...
E come donna ho voglia di un uomo che mi tolga le mie voglie...Forse ora non lo capisci ma col tempo ci arriverai da solo...
- E con tutti gli uomini che ci sono proprio con lo zio Vittorino dovevi andare...
- Perchè non voglio rovinare il mio matrimonio, in molti mi hanno corteggiata ma ho messo in primo piano la tranquillità della mia famiglia.
A tanti non frega nulla di rovinare una famiglia, tuo zio ne ha una come la nostra, e mai si sognerebbe di buttare al vento le nostre esistenze ecco il motivo...non trovi facilmente uno che sappia recitare il ruolo di amante in modo corretto...
- Non è vero... ci sono persone a modo, che conserverebbero certi segreti ancora più
con riservatezza che non mio zio.
- Ah Ah Ah povero ingenuo, chi ci sarebbe...
A questo punto sono sbiancato e senza rendermene assolutamente conto di cosa stavo dicendo ho quasi urlato
- Io mamma...io ti amerei segretamente...sarei sempre vicino a te senza crearti il minimo timore.
-Tu!?! Ma sei mio figlio, ma sei rimbambito improvvisamente? sarebbe un incesto
- Perchè con il fratello di tuo marito non è una cosa innaturale?
- Ma come ti vengono in mente certe cose...
e così dicendo mi ha abbracciato con tenerezza...il mio viso si è trovato in mezzo ai suoi seni...sentivo la loro splendida morbidezza, sentivo il profumo nel suo collo, sentivo l'odore di donna, l'odore di mia madre, l'odore di una femmina che mi aveva stregato...quel contatto mi ha provocato una erezione improvvisa, mi sono staccato da lei e mi sono buttato ad aprire il sacco
- Ti amo mamma, ti amo...
- Non dire fesserie...
A quel punto ho messo la mano in tasca e ho tirato fuori il tovagliolo, gliel'ho mostrato, lei lo guardava senza capire
- Con questo te la sei asciugata quella sera, e l'odore che hai lasciato mi ha fatto impazzire, da quel giorno ogni sera mi ammazzo di seghe pensando a te e a quel tuo triangolo di peli ricci che mi hanno fatto diventare mezzo scemo, e annusare questo tovagliolo mi porta a questa reazione...
Non so come ma mi sono abbassato il pigiama liberando il mio uccello duro come il cemento al vento, poi ho preso la mano di mia madre e l'ho portata in basso mettendola in diretto contatto col il cazzo turgido che pulsava a mille.
Mia madre ha cercato di evitare il contatto ma io bloccandogliela l'ho costretta
a impugnarmi l'uccello.
Lei è rimasta lì immobile a sentire i miei corpi cavernosi che pulsavano a tutto spiano facendomi vibrare il cazzo.
Non me lo ha menato ma lo stringeva nel palmo come se quelle pulsazioni le portassero un piacere quasi casto, innocente, per me invece è bastato quello per farmi sborrare a ripetizione.
Lo sperma usciva in modo fluido e costante nella mano di mia madre che quasi in stato di ipnosi si lasciava scorrere quella lava calda che poi cadeva a impiastricciare il mio pigiama.
Siamo stati immobili per una decina di minuti, poi come se lei si fosse svegliata da uno stato di catalessi si è guardata la mano impiastricciata dalla mia sborra ed è andata in bagno a lavarsela.
Sono rimasto lì come inebetito ad aspettare che lei uscisse dal bagno sperando che si riavvicinasse a me; però quando ho sentito la porta del bagno aprirsi e ho girato lo sguardo lei è salita sulle scale ed è sparita nella sua camera.
Dopo quella sera ho continuato ad aiutarla ad asciugare i piatti, i nostri sguardi si incrociavano spesso ma nessuno dei due rompeva il silenzio...io allora andavo sul divano a guardare la TV, solitamente lei si sedeva accanto a me, ma ora invece andava lavarsi in bagno e poi saliva nella sua camera.
Un venerdi sera papà è rientrato a casa prima del solito, era completamente sobrio, fatto più unico che raro.
Io e mamma ci siamo guardati stupiti al massimo, forse le suppliche rivolte al cielo stavano dando i suoi frutti.
Ha apparecchiato il tavolo lui...cosa mai successa... poi quando abbiamo cominciato cenare con aria funerea ha detto
- Ho una brutta notizia da darvi...
Oramai pendevamo tutti dalle sue labbra...
- Zio Vittorino e zia Morena si separano...sono stato casa loro per cercare di risistemare la cosa...ma non c'è stato verso...la prossima settimana vanno in tribunale.
Mamma è impallidita, poi con un filo di voce ha chiesto
- Si sa il motivo?
- La tradiva. Impunemente, senza limiti...
Mia madre ora era letteralmente sbiancata, non so come è riuscita ad aggiungere
- Si sa con chi?
- Con chi?...Con una valanga di donne... Da anni aveva affittato un alloggio in centro, si vedeva regolarmente tutte le settimane con la sua giovane segretaria, e con la moglie del suo socio; Morena ha incaricato un detective di fare delle ricerche ed è uscito che Vittorino la batteva a tutte le clienti a cui vendeva una macchina e siccome con le donne ci ha sempre saputo fare una bella stuola di queste visitavano il suo alloggio segreto.
Ora è un casino anche per il fatto che molte di queste donne sono sposate.
Mamma di colpo ha ripreso colore, ma se da una parte c'era la soddisfazione di non essere stata coinvolta in quella bieca storia dall'altra c'era la rabbia per essere stata tradita anche lei alla pari di zia Morena.
Papà però mangiando ha cominciato a darci dentro col vino, si è scolato due bottiglie e mezzo per compensare la momentanea astinenza del tardo pomeriggio, e poi barcollando è salito in camera inciampando e imprecando sulla scala.
Mamma ha detto che era sconvolta e non aveva voglia di lavare i piatti, io mi sono offerto di farlo ma lei me lo ha proibito.
Sono andato a sedermi sul divano accendendo la TV, quando mia madre è uscita dal bagno pensavo salisse alla sua camera, invece è venuta a sedersi al mio fianco.
Era rossa cianotica
- Quel bastardo...mi giurava eterno amore e invece ero solo una delle tante...anzi meno di tutte le altre perchè mi diceva che non trovava una stanza quando invece chiavava in continuazione da anni...e io qui a illudermi...
Non osavo guardarla ma mi dava l'impressione che stesse piangendo...allora l'ho abbracciata appoggiando il capo sui suoi seni, come era già successo l'altra volta il suo odore mi ha subito dato alla testa, sentivo che il mio cazzo stava reagendo ma non osavo metterlo in mostra, anzi quasi mi vergognavo della cosa.
Poi improvvisamente la mano di mia madre è scivolata sotto i pantaloni del mio pigiama e ha cominciato ad accarezzarmi l'uccello che ha subito cominciato a pulsare.
A differenza dell'altra volta il palmo della sua mano accarezzava il mio palo avvolgendolo di morbide carezze e facendolo letteralmente impazzire.
Il calore della sua mano era delizioso, non mi ero mai sentito in uno stato così paradisiaco, a volte lei si fermava e allora io spingevo l'inguine per far scivolare il cazzo e scoparle con estrema dolcezza il palmo della mano.
Sentivo il piacere crescere in me in modo esponenziale, ora volevo solo godere, quando mi sono reso conto che ero vicino alla sborrata le ho detto
- Mamma prendi un fazzoletto se no mi inzacchero come l'altra volta...
Lei mi ha guardato intensamente negli occhi e sorridendomi mi ha risposto...
- No stasera non inzaccheri nulla
Si è alzata dal divano mi ha abbassato completamente il pigiama fino alle caviglie, poi si è inginocchiata in mezzo alle mie gambe e mi ha preso il cazzo in bocca...
Il calore della sua bocca era divino, la sua lingua ha cominciato a succhiarmi l'uccello con una dolcezza che mi ha fatto volare in cielo.
Era il primo pompino della mia vita ma sicuramente mi sarebbe rimasto impresso in eterno.
Mamma sapeva portarmi a un passo dal piacere per poi bloccarsi e farmi fare un piccolo passo all'indietro per ricominciare quei preliminari che mi stavano facendo impazzire di piacere.
Le mie mani si sono infilate nei suoi capelli e hanno cominciato ad accarezzare i suoi riccioli ramati, carezze sempre più energiche che seguivano il crescere del mio desiderio di godere...quando ho capito che ero al punto di non ritorno le ho stretto il capo come in una morsa, le ho spinto la cappella in gola e ho cominciato a pisciare sborra rovente.
Mamma ha avuto un piccolo rigurgito al primo violento schizzo ma poi ha cominciato a ingoiare i mie fiotti che sgorgavano con dolce regolarità e ha continuato a deglutire fino a che la mia cappella quasi rinsecchita era ormai spremuta come un limone.
E' rimasta ancora lì per un paio di minuti a godersi il dolce afflosciarsi del mio cazzo, poi risucchiando le ultimissime gocce si è staccata da me e mi ha guardato con una dolcezza mai vista nei suoi occhi, un piccolo rivolo di sperma le stava scivolando dalla confluenza delle labbra e mi ha fatto capire che quella donna sapeva come far godere un uomo...in quel momento non capivo come mio padre potesse ignorare una donna che sapeva dare al suo compagno così tanto piacere.
E' andata in bagno a lavarsi, pensavo poi tornasse vicino a me ma invece una volta
uscita è salita nella sua camera da letto.
Quella notte ho dormito poco e male, il pompino di mia madre mi aveva messo una elettricità multipla in tutto il corpo, avevo realizzato uno dei miei sogni proibiti e non riuscivo a prendere sonno.
Ho sentito il campanile della chiesa battere l'una, le due, le tre per poi appisolarmi in un dormiveglia in cui però ero in continua agitazione.
Mio padre al sabato lavorava fino alle 12; alle 7,30 ho sentito l'accensione del suo motore e lo scricchiolio della ghiaietta del cortile sotto le sue gomme, ho cercato di riaggomitolarmi per cercare di tornare al mio dormiveglia quando ho sentito la porta della mia camera aprirsi...ho puntato lo sguardo incuriosito e ho avuto una visione paradisiaca: mia madre completamente nuda con passi felpati si stava avvicinando al mio letto...si è infilata al mio fianco e stringendomi con estrema dolcezza mi ha sussurrato nell'orecchio
- Stavi dormendo? Ti ho svegliato?
- No mamma...ho dormito poco e male...il ricordo di ieri sera non mi permetteva di dormire serenamente...
Mi ha sorriso e pian piano mi ha sfilato il pigiama, prima la maglietta, poi i pantaloni...ora ero completamente nudo vicino a lei.
Mi ha abbracciato e con le mani ha cominciato ad accarezzarmi la schiena, erano carezze lievi e morbide che mi facevano venire i brividi dal piacere, partiva dalla zona cervicale e con i palmi delle mani scendeva fino al fondo schiena, ogni tanto le sue unghie sostituivano i palmi e lì i miei brividi aumentavano di intensità.
Ha poi alzato la gamba sinistra e mi ha fatto infilare la mia destra in mezzo alle sue cosce, sentivo i peli della sua passera che mi solleticavano la pelle ed erano emozioni a non finire...ha cominciato poi a fregarsi la figa contro la mia coscia, lo sfregolio dei suoi peli mi dava delle scariche elettriche da sballo, man mano che progrediva sentivo i suoi peli che si inumidivano dei suoi umori e lasciavano al suo passaggio le bave come una lumaca... era fantastico sentire come si stava infradiciando, eccitata dal contatto contro il mio corpo.
Sentivo i suoi seni spingere contro il mio petto e i suoi capezzoli inturgidirsi senza limiti, era una sensazione fantastica che mi stava portando a una immediata erezione.
Poi con la mano sinistra mi ha spinto le spalle mettendomi supino, ha alzato il ginocchio e si è seduta su di me, ora i suoi peli me li sfregava sul petto e la libidine dentro di me continuava a crescere; si è spinta con le ginocchia fino alle mie spalle e mi ha messo la figa in faccia
- Hai detto che l'odore che emanava quel tovagliolo ti faceva impazzire...annusalo ora in presa diretta...senti l'odore della figa di tua mamma...
Ho allungato il naso sentendo che la sua passera era fradicia, l'odore era ora lì a contatto diretto con le mie narici che inalavano quell'aroma afrodisiaco di donna in calore...lei ha spinto il bacino e ha avvicinato il suo folto triangolo di peli contro la mia bocca e mi ha detto
- Su tesoro leccamela, dammi il piacere che io ti ho dato ieri sera...
era la prima volta che mi trovavo una figa davanti alla faccia, non sapevo da dove cominciare, mi tremavano letteralmente le gambe; ho tirato fuori la lingua e l'ho spinta verso il centro di quel boschetto magico, ho sentito i suoi teneri tessuti morbidi sulla punta, cercavo di essere leggero e delicato quasi come se avessi paura di farle male...ero nel pallone ma un suo lungo gemito di piacere mi ha fatto capire che ero sulla strada giusta per cui ho cominciato a leccargliela con più energia e sentendo che i suoi gemiti aumentavano di intensità prendevo sempre più coraggio.
- Lecca amore...lecca...sei bravissimo...mi stai facendo impazzire...
ora i suoi respiri erano profondi, sentivo che pian piano mi spingeva sempre più il suo inguine contro la faccia e cominciava quasi a rantolare...poi ho sentito che di colpo mi ha spinto la figa sulla faccia quasi soffocandomi e con un grosso gemito mi è venuta in faccia...la sua passera ha cominciato a sbrodolare umori in continuazione mentre lei continuava a sfregarmela sulla faccia...
A quel punto le sue ginocchia hanno cominciato a tornare indietro, i peli mi hanno strusciato prima sul petto , poi sul ventre e poi li ho sentiti solleticarmi l'uccello che ormai era duro come un manico di scopa.
Con la mano destra mi ha preso il cazzo in mano, se lo è portato alle grandi labbra, se lo è sfregato sulla fregna per tre volte dopo di che mi ha puntato la cappella sull'ingresso del suo caldo nido; poi con un colpo di reni ha spinto con decisione e si è fatta penetrare...ho sentito una fitta di dolore e un forte bruciore ma nonostante i miei lamenti lei ha continuato a spingere cominciando a fottersi il mio uccello.
Dopo un po' il bruciore ha cominciato a diminuire e il mio piacere invece ad aumentare, la figa della mamma era caldissima e in quel tepore il mio cazzo si sentiva in piena beatitudine, scivolavo dentro di lei senza il minimo ostacolo, avevo l'impressione che mi stesse pisciando in pancia...mamma aumentava sempre più il suo andirivieni, ormai era un toro scatenato e si fotteva il mio uccello a velocità massima; ha cominciato ad urlare
- Si!!! Si!!! Godo come una troia in calore!!! Si!!!
ho sentito una scossa alle reni e ho capito che ero ormai anch'io vicino a venire
- Mamma togliti che sto per venire...
- Non preoccuparti...vienimi dentro...riempimi...non temere...prendo la pillola...sborrami dentro...fammi sentire quanta ne fai...
Avuto il via libera ho cominciato a sborrare senza il minimo ritegno...era una serie di schizzate continue...era sicuramente la mia più grande sborrata...
- Si...si...ti sento...mamma mia quanta ne fai...riempimi tesoro mio...riempimi...
I nostri gemiti hanno cominciato a calare di intensità, la nostra respirazione accelerata a tornare normale...eravamo sfiniti...mamma mi ha messo la lingua in bocca e abbiamo cominciato a baciarci con estrema passione...baci intensi...libidinosi...carichi di sano erotismo.
Quando si è tolta da sopra me dalla sua figa ha cominciato a colare la mia sborra, scendeva come cera calda inzaccherandomi i coglioni, i peli, il ventre.
- Se prendi la pillola, perchè quella notte che vi ho scoperti ti raccomandavi a zio Vittorino che non ti venisse dentro...
- Perchè non la prendevo ancora...sono andata dal ginecologo il giorno dopo in cui mi sei venuto in mano...perchè già quella sera, dopo le tue confidenze avevo capito che saremmo arrivati a questo...
Prima di mezzogiorno abbiamo scopato ancora due volte, e ogni volta era un godimento sempre migliore e sempre più completo.
Da quel fantastico sabato mattina io e mia madre siamo diventati amanti incestuosi...
quasi tutte le sere dopo che mio padre fatto il pieno di alcool cadeva senza il minimo pericolo di risveglio in un sonno profondo, mamma veniva nella mia camera e cominciavamo a scopare per ore come ricci.
Il sabato mattina invece come lui andava in ufficio ero io a infilarmi nel suo lettone e li potevamo scatenarci senza freni alla ricerca di piaceri sempre più proibiti.
Stavo sicuramente vivendo il periodo più bello della mia esistenza, che dopo qualche mese è stato coronato anche dal famoso impiego che finalmente è arrivato.
I miei genitori sono stati ospiti in un week end sullo yacht del dottor Agostino, il proprietario della banca dove lavorava mio padre; la domenica al ritorno mi hanno comunicato la bella notizia che dal 1 aprile venivo assunto nell'ufficio di mio padre.
Li ho abbracciati al massimo della felicità mentre mio padre sorridendo mi metteva sul chi va là
- Non aspettarti nessun favoritismo...sarò un direttore spietato...specie nei tuoi confronti...
Ora mi sentivo proprio realizzato...avevo una macchina nuova tutta mia, un lavoro sicuro con un buon stipendio, e la figa calda di mia madre sempre disponibile...
non sapevo cosa avrei potuto desiderare di più!!!
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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