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Lui & Lei

un caffè


di Membro VIP di Annunci69.it NewSunShine
24.04.2025    |    282    |    4 9.4
"Ho i brividi anche se cerco di nascondertelo..."
La giornata è lunga e richiede una buona dose di caffeina per poterla superare al meglio.
In cucina le cialde mi attendono disordinate e allegre nel cestino a fianco alla macchinetta per l’espresso. La scelta cade su una di quelle dal gusto cremoso, una coccola per il palato perché il momento del caffè è un momento quasi magico con un rituale tutto suo.

E’ il citofono a distogliermi e la sorpresa sul mio viso vedendoti al cancello è qualcosa di inimmaginabile, non ci vediamo da quasi un anno pur essendoci scritti qualche messaggio da un mese a questa parte.
Riesco a non balbettare intessendo una pseudo conversazione con te per qualche istante, soliti convenevoli tra amici mentre i miei occhi ti passano attraverso i vestiti, tipo raggi X e in un attimo mi sento avvampare il viso cercando di allontanare dalla mente l’immagine di te disteso sul letto mentre io carponi mi accoccolo tra le tue gambe avvolgendoti tra le mie labbra.
Bello come non mai anche se per altri puoi sembrare quasi anonimo, ai miei occhi sei e resterai il mio Padrone, quello che con una sola occhiata mi faceva sciogliere e che con la voce mi intimava di stare ferma ed io, ubbidiente da brava schiava, gli permettevo di farmi qualunque cosa.
Un rapporto, il nostro, che mi ha cambiato la vita e che, ancora oggi, non ho compreso perché fosse finito. Finito è un aggettivo che ancora non so accettare. Per me non è mai finito e sono più che certa che anche per te sia lo stesso pur non volendolo ammettere.

“Allora? Un caffe’ si può bere ancora o dici che è sconveniente?” il tuo tono è scherzoso per sciogliere la palpabile tensione.
“Lo stavo giusto preparando per me… lo beviamo qui fuori in veranda? Oggi si sta veramente bene fuori che è un peccato rinchiudersi in casa” un cenno alle poltrone che ci aspettano comode ed avvolgenti e , mentre ti siedi, sgattaiolo in casa per preparare tazzine e caffè.
“Hai ancora le sigarette o hai di nuovo smesso?” mi domandi mentre ti porgo una tazzina ed inizio a sorseggiare dalla mia mentre ti rassicuro “ il tuo è senza zucchero e le sigarette sono dove sai, non si sono mai mosse da lì”.
Io non fumo più da tempo ma le sigarette che ti piacciono le hai sempre trovate ogni volta che sei scappato da me, la tua oasi di pace, il tuo attimo di godimento puro, la tua felicità rubata.
Ho i brividi anche se cerco di nascondertelo. In questo momento vorrei solo strapparti via tutto, vorrei baciarti e stringerti ma non so come la prenderesti.

Sei tu che mi precedi. Ti alzi per poggiare la mia e la tua tazzina sul tavolino e poi vieni a metterti ad un passo dal mio naso, bloccandomi sulla poltrona.
“Quella foto e quella rete poggiata sul tuo capezzolo… è difficile resistere e mi è venuta una gran voglia della tua bocca” il tuo tono è mutato, il Padrone di un tempo è qui davanti a me e, in un attimo, il tempo che siamo stati lontani si è cancellato.
Il tessuto dei pantaloni della tua tuta è teso e rigonfio e i miei occhi sono come ipnotizzati dalla forma che si cela lì sotto.
Con la mano mi guidi il capo e mi avvicini quasi schiacciandomi contro di te.
Deglutisco a fatica poi sono baci leggeri quelli che sfiorano il tuo membro ancora nascosto, ne seguo forma e lunghezza indugiando quando arrivo alla punta.
Ti sento fremere, alzo gli occhi appena per guardarti e, senza spostare lo sguardo dal tuo, lentamente faccio scendere quel sipario di stoffa che ancora ci divide, la mano che si intrufola e si impossessa finalmente di ciò che è sempre stato suo.
Mi lasci fare, da tempo ne hai desiderio e si capisce, il Padrone ha ritrovato la sua schiava, la sua voglia può finalmente esser soddisfatta.
“Non ti fermare, è tuo, lo vuoi vero?” annuisco muta mentre prendo possesso del frutto che ho sempre amato facendomelo scivolare tra le labbra e non fermandomi fino a che non sento che mi arriva fino in gola togliendomi il respiro.
Un movimento lento poi veloce ed ancora lento, alternato a quella suadente carezza della lingua per tutta l’asta e a baci accesi di desiderio.
La schiava è padrona e comanda con il suo ritmo il tuo piacere facendoti smaniare.

Poco ti importa che dalla strada ci possano vedere, anzi, è questo che vorresti succedesse, rendendo tutto più eccitante.
Più volte senti di essere sul punto di esplodere e più volte io mi fermo, giocando con la tua voglia mentre a fatica tengo a bada la mia, umida e calda.
Mi fermi all’improvviso staccandomi da te ed obbligandomi ad alzarmi mi spingi quasi verso il cofano della macchina parcheggiata nel vialetto a due passi da noi.
Le tue mani frenetiche si fanno strada sotto la maglia scostando il minimo lembo di pizzo del mio intimo.
Mi ritrovo così immobilizzata sotto il tuo peso mentre mi prendi senza troppi preamboli e ti sento muovere dentro me ed il mondo sembra non esista più in quel preciso istante.
I nostri corpi danzano quella danza ancestrale, si muovono insieme come fusi in una sola cosa, nuovamente insieme e non più orfani.
Il motore di una macchina che si ferma quasi davanti al cancello ci fa sussultare e mi abbracci di più quasi a volermi proteggere intimandomi di fare silenzio mentre riprendi a muoverti con maggior foga eccitato dalla nuova presenza al di la del muro che ci divide dai vicini ed è quello l’istante in cui esplodi il tuo piacere con un rantolo soffocato, la tua bocca sul mio collo è come un morso e io pure raggiungo l’estasi nel tuo stesso istante.

Siamo rimasti così contro il cofano ancora un poco, ritrovando pian piano il fiato, sconvolti e sfatti, scivolando fuori uno dall’altro.
Ci siamo ricomposti gli abiti mentre i nostri volti accaldati si sorridevano.
“Fumo una sigaretta… poi vado” è quasi un sussurro vicino al mio orecchio ed io annuisco.
“Sai che il caffè qui a casa non manca mai.. e le sigarette ti aspettano! “ replico a mezza voce una promessa non detta...

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