Gay & Bisex
UNA BELLA ESTATE 3
di matupas
03.07.2022 |
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"Il bagnino mi attizzava parecchio, era un 5oenne ben messo sia fisicamente che di sostanza, ero riuscito a sbirciare il suo uccellone mentre se lo lavava..."
Quella notte non riuscii a tornare in spiaggia, trovare una bicicletta non mi fu facile, ma poi un paio di giorni dopo pensai di chiedere al bagnino se avesse potuto aiutarmi. Il bagnino mi attizzava parecchio, era un 5oenne ben messo sia fisicamente che di sostanza, ero riuscito a sbirciare il suo uccellone mentre se lo lavava sotto la doccia ignaro di essere visto. Mi prestò la bicicletta di suo figlio che da tempo non usava più, quando me la diede, con un sorrisetto da furbetto, mi disse che sarei potuto venire in spiaggia anche di notte come gli aveva raccomandato il CAPO, e lui sarebbe stato felice se gli avessi fatto compagnia. Erano le 22.00, ed in casa faceva un caldo insopportabile, ero disteso sul divano a guardare la tv, avevo una certa smania tipica di quando avevo voglia di farmi sbattere da un bel cazzo. Mio padre era già a letto, mi assicurai che dormisse e uscii di casa senza far rumore. Saltai in sella alla bici e pedalai per circa 5 chilometri fino alla spiaggia. C’era la luce accesa della casetta d’ingresso ma il cancello era chiuso. Suonai più volte prima che il bagnino si facesse vivo all’ingresso, “Hey ciao, hai voglia di farti una nuotata?” disse aprendo il cancello.
“Si, a casa faceva caldo ed ho proprio voglia di rinfrescarmi” risposi. Entrai sentendo il cancello chiudersi alle mie spalle. “Ma tu dormi qui” cli chiesi incuriosito, “No, sto qui fino a mezzanotte, poi viene un ragazzo a darmi il cambio per la notte” rispose. Poggiai la bici al muro, spogliandomi corsi al bagnasciuga e mi tuffai. Uscendo dall’acqua il bagnino era li con un telo, mi avvolse tutto e cominciò ad asciugarmi, “grazie, sei gentile ma posso fare da solo” gli dissi. Le sue mani erano già arrivate a palparmi il culo, col cazzo duro si strusciava per farmelo sentire pronto, “mi hanno detto che hai il buco come il burro e fai pompini da vera troia”, disse, poi mi afferrò da dietro stringendomi in un abbraccio da cui non volevo divincolarmi.
Riuscii a girarmi scivolando in giù, il cazzo duro nei pantaloncini era davanti alla mia bocca, lui afferrandomi la testa me lo strusciò sul viso, il telo mi cadde dalle spalle mentre con le mani gli tiravo giù i pantaloncini. Il cazzo enorme e le sue palle, furono subito preda della mia bocca, leccai le palle riempendole di saliva e ficcandomele in bocca. Con la lingua giocai lungo tutta la sua asta turgida per poi raggiungere la cappellona enorme. La ingoiai tutta fino in gola. “Cazzo che troia che sei, succhia, succhia, non ti fermare”. Godeva come se fosse la prima volta che lo pompavano, iniziò a scoparmi in bocca trattenendomi con forza testa. Spingeva sempre più in fondo e la saliva mi colava dalla bocca, non riuscivo a respirare tanto era la sua foga, trattenevo le sue spinte spingendolo indietro con le mani sul bacino. Lui non si fermava voleva sborrarmi in bocca, lo sentivo gemere di piacere ed irrigidirsi ogni volta che il cazzo mi arrivava in gola.
Armeggiò coi piedi cercando di afferrare il telo alle mie spalle, voleva stenderlo e farmici sdraiare. Lo allontanai da me ed esaudii il suo pensiero, il telo steso sulla sabbia fu il giaciglio perfetto per farmi fottere. Mi stesi a pancia in giù mentre lui mi tirava via il costume, fu sopra di me con tutto il suo peso, il sudore del suo torace lo facevano scivolare sulla mia schiena, con le ginocchia allargò le mie gambe mentre cercava di farsi strada col cazzo fra le mie chiappe.
La sua cappella ancora umida della mia saliva spingeva sul mio buco che non era ancora pronto, scivolò in giù e cominciò a leccarmi il culo, inarcai la schiena permettendogli di farlo al meglio, sentii la lingua insinuarsi dentro di me, la roteava e muoveva come se stesse leccando una figa facendomi urlare di piacere. Tirò su i miei fianchi portandoli indietro e fui nella mia posizione preferita, due sputi sulla mano lubrificarono la sua cappellona, poggiata sul mio buco, spinse ed entrò dentro di me senza alcuna resistenza.
Mi sbatteva in culo il suo cazzo enorme, gemevo di piacere mentre lui mi diceva, “cazzo che figa, sei largo peggio di mia moglie, sei proprio una troietta, entra liscio come l’olio, voglio sborrarti tutto dentro”. Cazzo che bello sentirselo dire, impazzivo a sentirlo tutto dentro che mi stantuffava come piaceva a me. Non volevo che smettesse se prima non avessi raggiunto anche io il mio momento, gli dicevo” dai, così, si non fermarti, fottimi, fottimi, sborrami tutto dentro”.
Era ormai a limite, volevo sborrare sentendo il suo piacere inondarmi il culo, strinsi il suo cazzo dentro di me tenendolo fermo. Avvertii il suo inarcarsi indietro, il suo urlo di goduria anticipò la sua copiosa sborrata dentro di me, fu in quel momento che sborrai anch’io schizzando più volte, lo trattenni dentro di me finché non fui pienamente appagato. Con un gesto fulmineo, mi alzai e corsi a tuffarmi in acqua, e riemersi solo dopo che fu andato via. Andai all’ingresso lo vidi parlare col ragazzo che gli dava il cambio, parlavano e ridacchiavano mentre con lo sguardo seguivano il mio avvicinarsi a loro.
Il ragazzo con cui parlava il bagnino era chiaramente magrebino, se ne vedevano molti che lavoravano nei stabilimenti balneari di quella zona, ma non in quello dove stavamo noi. Avvicinandomi, il bagnino me lo presentò, “lui è Samir, farà la notte qui, ma tu se vuoi puoi restare tutto il tempo che vorrai, magari fai un po' di compagnia anche a Samir”. Andarono verso il cancello ridacchiando ed il bagnino andò via.
Era già mezzanotte, mio padre se si fosse svegliato di certo si sarebbe accorto che non c’ero, ma Samir era davvero un bel ragazzone, come avrei potuto lasciarmi sfuggire un bel tipo come lui? Decisi di restare ancora e vedere se tutto quel ridacchiare fra i due era propizio ad una bella scopata. Andai verso le docce che stavano all’interno dei locali con i W.C. sculettai un po' dando le spalle a Samir, lui fece un lungo “ MMMMMMM” ma non lo vidi seguirmi.
Un po' deluso tolsi il costume e mi misi sotto la doccia, era freddissima e feci la pelle d’oca dai brividi urlai “BBBRRRRRR”, saltellando cercavo di trovare conforto. All’improvviso una risata rimbombò in tutto il locale docce, mi girai nascondendo il pisello con le mani. All’entrata vidi Samir ed un altro ragazzo anch’egli magrebino, e se la ridevano alle mie spalle. Bhe? Dissi “che c’è da ridere? Si zittirono, ma subito dopo si spogliarono e vennero sotto le docce. Non credevo ai miei occhi, due cazzoni ciondolavano fra le loro gambe, da mosci raggiungevano quasi metà delle cosce, Samir si affrettò a dirmi che il suo amico si chiamava Nadir, la notte dormiva con lui perché non aveva altro posto. Mi disse anche che nessuno lo sapeva e che se lo avessi detto al bagnino lo avrebbero licenziato.
Gli dissi che non era un mio problema e che nessuno avrebbe saputo del loro segreto. Mentre i due si lavavano non potevo fare a meno di ammirare estasiato i loro corpi perfetti, longilinei e muscolosi al punto giusto, alti più di me e con un sorriso sempre stampato sul viso li rendeva sexy da morire. Si insaponavano il cazzo mimando una sega, le cappelle circoncise sgusciavano fuori dai pugni gonfiandosi sempre più. Poi Samir avvicinandosi e fissandomi negli occhi disse “Carmelo (il bagnino) mi ha detto che sei bravo con la bocca, è vero?”
Poggiandogli le mani sul petto le feci scivolare lentamente giù, avvolsi le palle ed il cazzo pieno di sapone e cominciai a segarlo lentamente, Nadir si avvicinò anche lui, prese una delle mie mani e se la portò sul cazzo, iniziai a segarli entrambi mentre i loro grugniti di piacere risuonavano nell’ambiente. Poggiandomi alla parete scivolai giù, feci scorrere l’acqua fino che il sapone sparì. Iniziai a leccare le palle lisce e depilate di entrambi, le ingoiavo alternandomi senza tralasciare nessuno dei due.
Il loro piacere aumentava, mi carezzavano la testa in segno di gratitudine ma aspettavano impazienti che la mia bocca fagocitasse i loro cazzi. Prima uno e poi l’altro riempirono la mia bocca fino in gola, stringevo le palle e scivolavo con la bocca su quei membri ancor più turgidi, le vene del cazzo si gonfiavano rendendoli ancor più grossi. Riempirmi così la bocca rinvigorì anche il mio cazzo che svettava dritto e duro voglioso di essere coccolato.
Samir era quasi pronto a donarmi il suo nettare, Nadir invece fremeva allungando le braccia dietro la mia schiena cercando di arrivare al mio culo, mi alzai girandomi e ponendogli le mie chiappe gli sussurrai, ”lo vuoi? Prendilo è tuo” Non esitò un secondo, allargai le gambe inarcando il bacino, Samir mentre lo succhiavo, con le mani allargò le mie natiche aiutando Nadir a penetrarmi con decisione dopo essersi lubrificato la cappella con la saliva.
Entrò dentro di me lentamente godendosi ogni centimetro che varcava il mio antro voglioso, mi scopava con maestria, di sicuro ne aveva già avuti di culi che avevano soddisfatto le sue voglie, tolse le mani di Samir ed afferrò i miei fianchi, iniziò a scoparmi tenendosi il cazzo con una mano, cosi che mentre l’altra allargava le mie chiappe il cazzo mi entrava ed usciva completamente dal buco ormai largo e desideroso.
Mi fotteva ficcandomelo tutto dentro fino in fondo, sentivo la sua cappella arrivare al limite per poi uscire e rientrare ancora e ancora facendomi impazzire. Mi segavo aspettando che il momento del piacere fosse raggiunto da entrambi aspettano che mi riempissero del loro nettare. Samir mi aveva tolto il cazzo di bocca, se lo masturbava tirandomi indietro la testa afferrandola per i capelli, aprii la bocca e con la lingua fuori aspettavo che il suo nettare mi schizzasse tutto in bocca.
Anche Nadir aspettava che il suo amico mi sborrasse in bocca, voleva godere dentro guardando Samir che mi sborrava in bocca. Ero preda del desiderio di entrambi, ed aspettavo con libidine che mi inondassero del loro seme. Tre colpi decisi e veloci di Nadir anticiparono Samir con un grugnito liberatorio inarcò tutto il corpo indietro schizzandomi il suo nettare dritto in bocca. In quell’attimo anche Nadir con un ultimo colpo deciso e tenendosi stretto con le mani ai miei fianchi inarcò la schiena. Flussi di nettare caldo mi riempirono il culo, io esplosi mugugnando col cazzo di Samir in bocca, ingoiando il suo seme ne raccolsi quello che ancora gocciolava dalla sua cappella assaporandone tutta la sua cremosità
Esausto ed appagato crollai disteso sul pavimento di mattonelle fredde e scivolose, i due finirono di lavarsi ed uscirono lasciandomi li steso. Andai a riprendermi la bici, Samir e Nadir stavano bevendo del thè, me ne offrirono un bicchierino bollente e dolcissimo, sorridendo mi offrirono anche una sigaretta fumammo chiacchierando ancora per un po'.
Tornai a casa, mio padre russava pesantemente, erano ormai le 4 del mattino, crollai a letto e caddi in un sonno profondo.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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