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IL RAGAZZO DELLE CONSEGNE


di Membro VIP di Annunci69.it matupas
04.05.2022    |    1.385    |    0 9.6
"Anche il ragazzo delle consegne ogni tanto passava per casa a farsi pompare..."
Abitavo da solo ormai da quasi un anno, il vicinato era piuttosto tranquillo, quando uscivo al mattino incrociavo qualcuno che salutavo per cortesia ma non per conoscenza, infatti inquilini ed abitanti vicini per me erano perfetti sconosciuti.
Da qualche mese avevo notato che 2 volte al giorno arrivava un furgone che parcheggiava poco distante da dove io tenevo il mio camper, ma non restava molto , dalla mia finestra lo notavo sempre ma mai avevo visto chi lo guidasse e perché veniva a parcheggiare proprio li.
Non aveva insegne era un semplice furgone Fiat se non ricordo male di colore blu scuro, ma capitò una sera che mentre uscivo travestita per andare a fare un giro in un posto a pochi kilometri da dove stavo e mentre ero sull’uscio del portone intravidi avvicinarsi dal vialetto del condominio un ragazzo che trasportava delle cassette piene di frutta ed altri alimentari.
Restai per un momento fermo per capire cosa fare, se tornare in casa o continuare come se nulla fosse.
Decisi di continuare per la mia strada , tanto il tipo mi aveva già vista sull’uscio e tornare indietro sarebbe servito a nulla, lo incrociai e furtivamente gli diedi uno sguardo, mentre lui si spostava di lato per non colpirmi con le cassette.
Era un bel tipo sui 30 anni, la sua maglietta bianca attillata faceva intravedere un fisico allenato, le sue braccia belle grosse i bicipiti e tricipiti erano gonfi anche per la fatica a sostenere quelle cassette piene, fu che anche lui girando per un attimo la testa mi diede uno sguardo incuriosito perché nonostante fosse caldo io indossavo uno spolverino leggero per nascondere le mie nudità sotto di esso.
Si perché quando uscivo volevo essere pronto all’uso senza dovermi sfilare maglie o tute e nascondevo l’intimo che indossavo sotto lo spolverino, quindi solo il tanga e le calze autoreggenti con un bustino che mi tirava su i i pettorali facendoli sembrare tette.
Arrivai al mio camper e sedutomi alla guida aspettai pe capire se era lui il proprietario del furgone blu parcheggiato li davanti a me.
Non aspettai molto, infatti lo vidi uscire e dirigersi al furgone, diede un’occhiata verso di me, e pensai che mi avesse visto ma la luce dove ero fermo non dava possibilità di vedermi all’interno, salì sul furgone ed andò via.
Quella sera andai in quel posto che conoscevo a pochi kilometri, era un piccolo boschetto subito fuori città che costeggiava l’autostrada, ci andavo durante la settimana giusto un paio di ore, e vedere se capitava qualcuno da pompare, ma la maggior parte delle volte me ne tornavo a casa senza aver incrociato nessuno .
Il posto era intrigante, anche perché giusto dall’altro lato della strada c’era un piccolo bar, ma chiudeva presto la sera proprio per mancanza di movimento, mentre durante il giorno era sempre pieno di camionisti e lavoratori che potevano parcheggiare proprio di fronte dove il parcheggio era abbastanza comodo per l’ampiezza del posto.
Stavo li da un bel po’ ma non succedeva nulla , scesi per fumare una sigaretta e fare un giro nel boschetto ne approfittai anche per svuotarmi la vescica che reclamava lo svuotamento.
Mi ero appena messo dentro il pisello che il rumore di un’auto ed i fari accesi di essa mi fecero capire che qualcuno stava parcheggiando, mi nascosi dietro l’albero per vedere senza essere visto.
Quando i fari si spensero vidi il furgone blu del ragazzo delle consegne, aveva parcheggiato a 10 metri dal mio camper, lo vidi scendere dal furgone dirigendosi verso il boschetto. Non volevo farmi beccare li, quindi appena fu fuori dalla mia vista andai al camper, stavo salendo per partire quando lo vedo venire fuori del boschetto e dirigersi verso di me.
Saltai su veloce e mettendo in moto partii puntandogli i fari addosso, si scansò sul lato e mentre gli passavo accanto sottocchio lo vidi che cercava di capire chi guidasse allungando il collo in avanti.
Non volevo che potesse associarmi all’indirizzo di casa, fino a quel momento nessuno sapeva dove abitavo e mi diede fastidio per la mia privacy, non sapevo cosa poteva succedere se qualcuno avesse scoperto la mia doppia vita,
Io frequentavo una palestra per tenermi in forma e soprattutto per tenere sempre sodo il mio culetto che si sa con gli anni tende ad afflosciarsi, ci andavo principalmente per fare cyclette ed un po’ di esercizi per le gambe e tenerle belle toniche.
Quando la sera uscivo di casa mi assicuravo sempre che non ci fosse il furgone , passò un po’ di tempo e non incrociai mai quel ragazzo,.
Una sera ero in palestra che facevo cyclette, e mentre pedalavo mi vedo passare davanti il ragazzo delle consegne, abbassai subito la testa pensando che avrebbe potuto riconoscermi, poi pensai che vestita e truccata come ero la sera del nostro incontro di sicuro gli sarebbe stato difficile.
Fece 4 passi nel corridoio che divideva gli attrezzi dalle cyclette, lo seguii con lo sguardo tenendo la testa bassa, all’improvviso si girò e fermandosi mi fissò a lungo.
Cazzo mi ha riconosciuto pensai, stavo per scendere dalla cyclette ed asciugandomi il sudore e tenevo l’asciugamano sul viso mentre mi avviavo agli spogliatoi.
Una mano sulla spalla mi fermò ed una voce dietro di me “ scusa ma tu hai una sorella gemella? “
Non sapevo cosa fare, in quel momento il sudore mi si gelò addosso ma dopo un lungo respiro mi voltai guardandolo e risposi” perché me lo chiedi? La conosci? “ La mia troiaggine ebbe la meglio, lui restò un attimo interdetto ma poi replicò “ no, è che credo di averla vista in Via…..che saliva su un camper, e poi l’ho rivista in un posto sempre con lo stesso camper”
Cazzo ma questo tipo è proprio curioso, decisi di non dargli troppo peso , e con tranquillità gli risposi “ sai mia sorella è maggiorenne ha la patente e va dove più le aggrada non chiede a me il permesso ne tantomeno deve dar conto a nessuno di quello che fa col camper perché è anche suo”
E lui ancora “ ma no , non volevo essere invadente, solo che mi sembrava strano che fosse col camper in quel posto al boschetto” lo freddai con voce ferma e decisa cosi da portarlo dove volevo io e replicai, “ e tu? Cosa ci facevi al boschetto? Arrossi come un peperone sapendo che qualcosa non quadrava nella mia domanda, balbettando riuscì solo a dire che si era fermato a pisciare.
Lo guardai col mio sguardo da troia e fissandolo ad occhi socchiusi gli risposi, “ bhe anche a lei scappa la pipi ogni tanto e la fa dove può” ma stavolta lui con un sorrisetto di chi ha capito tutto mi guardò e sussurrando avvicinò il suo viso al mio e rispose, “ ma nel camper non avete il cesso”
Gli feci una risata in faccia , scuotendo la testa mi girai e con fare da gran troia sculettando mi avviai agli spogliatoi lasciandolo li ad arrovellarsi nel dubbio. Negli spogliatoi andai a farmi la doccia , li le docce erano tutte aperte e ci si lavava fra MASCHI tranquillamente, eravamo in due in doccia e mentre mi insaponavo e sciacquavo girandomi vidi il ragazzo sull’uscio che mi fissava .
Iniziai a muovermi sinuosamente dando un piccolo assaggio delle mie capacità di seduzione, ogni volta che mi giravo verso di lui lo vedevo palparsi il pacco nella tuta aderente ed il suo cazzo era già bello e duro che riusciva a stento a non farsi notare dagli altri nello spogliatoio, cosi lo vidi spostarsi per prendere la borsa ed uscire frettolosamente.
Uscii dalla palestra , e lui era li che mi aspettava poggiato al muro si fumava una sigaretta , lo guardai senza dargli importanza e mi avviai a piedi verso casa , mi giravo per vedere se mi seguisse ma non era dietro di me, non pensavo che avesse mollato cosi in fretta infatti quando
arrivai a casa e cosa vidi? Era li col furgone che mi fissava per dirmi qualcosa , ma io proseguii senza dargli importanza. Salii in casa e dalla finestra osservavo se fosse ancora li, non era andato via era li nel furgone e guardava verso la finestra.
Passò circa 1 ora e lui era sempre li, capii che era giunto il momento di fare qualcosa, mi infilai il tanga, le calze ,le scarpe col tacco un reggi seno legai i capelli a coda indossai lo spolverino e scesi giù.
Sculettavo camminando per il vialetto e passai davanti al suo furgone , andai al camper lo misi in moto e partii, lui mi venne subito dietro fino al parcheggio del boschetto, scesi e mi diressi nel bosco, lui sempre dietro di me come un segugio.
Mi fermai ad un albero , poggiai una gamba a metà e con aria da gran troia mi accesi una sigaretta, lui si avvicinò un po’ timoroso, ma poi subito senza dire nulla allungò una mano a slacciare la cintura che chiudeva lo spolverino, un passo indietro e poi li fermo ad osservarmi con occhi libidinosi e vogliosi .
Feci cadere lo spolverino dalle mie spalle che scivolò a terra , i miei tacchi affondarono nella terra umida del bosco, ero li fermo ad aspettare una sua mossa che presto arrivò afferrandomi la testa e portandola in basso verso il suo pacco già duro nella tuta stretta, gli abbassai la tuta velocemente e senza che lui avesse il tempo di accorgersene avevo già ingoiato il suo cazzo bloccandolo in gola e trattenendolo mentre con le mani afferravo il suo culo e non lo facevo muovere.
Lui si appoggiò all’albero e lasciò che io facessi quello che lui si aspettava da me, lo sukkiai avidamente senza fermarmi un attimo , era bello il suo arnese, non un cazzo da pornostar ma giusto di dimensioni , non era certo quel pompino ad eccitarmi ma il modo con cui ero riuscita ad ottenerlo.
Non diceva nulla , neanche un sospiro che mi indicasse il suo piacere, capii che lui aveva bisogno d’altro per poterlo soddisfare, gli feci allargare leggermente le gambe e dopo essermi inumidito la mano con a saliva che sgorgava dalla mia bocca iniziai a solleticargli il buco del ciulo con le dita.
Ecco si ora iniziava a grugnire di piacere , il mio dito entrò tutto nel suo sfintere e cominciai a solleticargli la prostata , godeva da matti si piagava sulle gambe a permettermi di ficcarglielo ancora più dentro, pomparlo e ficcargli 2 dita nel culo lo fecero esplodere di piacere riempiendomi la bocca del suo seme che ingoiai tutto finché il suo cazzo non me ne dava più.
Si richiuse il cazzo nella tuta ed io mi rimisi lo spolverino , andammo verso il camper senza che lui dicesse mai una parola, sembrava disorientato e pensieroso, quando fummo al camper gli chiesi se stava bene e se avesse qualcosa da chiedermi, ma lui con soli cenni della testa mi fece capire che andava tutto bene.
Lo invitai a salire per bere qualcosa ma non volle e salito sul suo furgone se ne andò.
Ero li che pensavo a cosa potesse essere l’atteggiamento di lui cosi cupo e pensieroso dopo quello che era successo ma poi scrollando le spalle salii sul camper per andar via.
Avevo appena messo in moto che 2 fari mi illuminarono , non riuscivo a vedere se fosse un’auto o un camion quindi aspettai che si fermasse e spegnesse i fari per poi partire, ma i fari restarono accesi mente qualcuno scese da quella che doveva essere un auto e lo vidi venirmi incontro.
Quando fu accanto al mio finestrino potei vedere che era in divisa ma non da polizia o carabinieri , semplicemente un vigilantes che parlandomi con sospetto mi chiese cosa facessi li , gli spiegai che ero stato a chiacchierare con un amico che era appena andato via, lui confermò la mia versione dicendo di aver visto un furgone allontanarsi.
Era ancora sospettoso , la mia voce chiaramente non mimetizzava il mio modo di vestire ed il mio trucco, notai che si tirava su il cinturone con la pistola per poi tirarsi su il pacco invitando chiaramente il mio sguardo verso il suo basso ventre.
Era Un tipo un po’ cicciotto sui 50 anni tarchiato e bassotto , ma aveva un bel viso e quando sorrideva i suoi occhi brillavano alla luce dei fari, di certo aveva capito già tutto perché mi chiese di aspettare li che doveva ancora chiedermi una cosa ed andò a spegnere i fari dell’auto spostandola poi di fianco al camper.
Quando mi si avvicinò di nuovo mi chiese se volevo scendere a fumare e fargli compagnia , io invece lo invitai a salire sul camper a bere una bibita o un caffè solubile che avevo sempre a disposizione.
Accettò con entusiasmo, ed una volta entrato si mise comodo al tavolo mentre gli preparavo il caffè, Mi chiese se abitavo in zona perché non m aveva mai visto li , gli spiegai che vivevo distante e che li ci venivo di rado.
Girandomi a porgli il caffè , la sua mano passò sotto il mio spolverino che intanto si era leggermente aperto mostrando le mie calze ed il pube stretto nel tanga, accarezzò il mio culo con dolcezza e poi allungandosi sulla panca stendendo le gambe fuori dal tavolo mise in mostra il suo gonfiore del pacco.
Con dolcezza mi disse “ mi fai vedere quanto puttanella sei? Dai succhiami il cazzo e fammi godere, vuoi?”
Come potevo dirgli di no, mi inginocchiai e lentamente gli tolsi il cinturone , aprii la zippo della patta ed infilai la mano nelle sue mutande strette, mi ritrovai un cazzo duro e grosso di diametro che a stento riuscivo a chiudere il palmo ,no potevo credere a quello che vidi una volta tiratolo fuori .
Un cazzo corto saranno stati 15 cm ma grosso come mai visto prima , lui si alzò per abbassarsi i pantaloni e me lo ritrovai davanti alla bocca dritto e duro pronto a soffocarmi, gli leccai la cappella che già una goccia di precum mi fece assaporare la sua cappella grossa e circoncisa.
Non credevo di riuscire a prenderlo in bocca , ma allargai bene le fauci e lo sentii tutto dentro che i denti rischiavano di graffiarlo, non volevo fargli male e cosi lo riempii di saliva per farlo scorrere meglio in gola , era davvero un cazzo enorme e riuscivo a succhiarlo tanto bene che anche lui si congratulava con me dicendomi che mai erano riusciti a succhiarglielo cosi .
Mi piaceva sentirmelo che mi riempiva la bocca e il pensiero di poterlo anche prendere in culo aumentò la mia libidine , con calma gli tolsi i pantaloni e le scarpe lo condussi al mio lettone e dopo averlo riempito di saliva mi preparai anche io allargandomi il buco con saliva e 2 dita .
Mi misi con la pancia sul letto e le gambe fuori allargai le natiche e lo invitai a fottermi lentamente, mi chiese se davvero volevo che lo facesse ed io senza indugiare dissi di si , si appoggiò con le mani al bordo del letto e puntandomi la cappella sul buco spinse lentamente , la sua cappella iniziava ad entrare ma io avvertivo un leggero dolore che dopo essere entrata la feci togliere per il dolore troppo forte.
Ci voleva del lubrificante più adatto, pensai a cosa potessi usare quando mi ricordai di avere del LUAN in un cassetto, lo avevo provato una volta perché consigliato da un amico , ma era anche anestetizzante e quando lo usavo poi non sentivo il cazzo che mi scopava cosi che lo avevo lasciato li nel cassetto.
Lo presi e me lo spalmai per bene dentro e fuori , lui lo riempii ancora di saliva e mi rimisi in posizione, mi penetrò ancora lentamente ma stavolta entrò subito senza che avvertissi dolore, lui cominciò a stantuffarmi dentro con calma e dolcemente , il mio culo ormai era talmente allargato che con l’anestesia del LUAN non capivo se mi fotteva o no , solo i suoi movimenti che aumentarono di intensità mi fecero dopo un po’ sentire di più il suo cazzo fino in fondo.
L’’anestetico cominciò a diminuire ma ormai ero così largo che non avevo alcun dolore ma solo piacere a sentirmi fottuto da un cazzone che mi riempiva davvero tutto, la sua panciotta sobbalzava sul mio culo ogni volta che affondava il suo cazzone e quella cosa mi piaceva da morire, il contatto col suo corpo pesante sul mio mi dava la sensazione di essere fottuta davvero.
Allungai la mia mano a segarmi mentre lui continuava e fottermi senza sosta, gli piaceva fottermi e mi diceva che ero davvero una troia nata per soddisfare cazzi vogliosi di culo. Si abbandonò su di me con tutto il suo peso e col bacino mi fotteva senza mai alzarsi , anche io mi abbandonai a quel peso enorme che mi schiacciava e fotteva , mi afferrò le spalle per sorreggersi e tirarmi mentre me lo spingeva dentro sempre più deciso a sborrarmi dentro ed inondarmi col suo latte.
Quel momento arrivò nell’attimo preciso che un mio grugnito di piacere mi fece sborrare sul pavimento del camper tanto da formare una grossa bolla di sperma , lui ancor più eccitato nel vedermi godere come una troia lo tirò fuori dal mio culo e facendomi girare velocemente mi sborrò dritto sulla lingua che tenevo fuori dalla bocca per accoglierla tutta calda e burrosa.
Si stese sul letto a braccia aperte ansimando come se stesse per venirgli un infarto, i suo peso certo non lo aiutava in quelle scopate cosi lunghe , ma ben presto si riprese e rimettendosi in ordine disse che se tornavo li dovevo sempre aspettare le 23,00 perché lui passava sempre a quell’ora .
Divenne la mia guardia del corpo per molto tempo , poi gli cambiarono il turno , ma riuscimmo comunque a rivederci ancora . anche il ragazzo delle consegne ogni tanto passava per casa a farsi pompare .
Ma come accade sempre tutte le cose hanno un termine ……..e cosi fu.


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