Gay & Bisex
AREA DI SOSTA
di matupas
10.05.2022 |
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"Impazzivo per la sua lingua che con delicatezza e mi stava facendo venire i brividi di piacere e la pelle d’oca, scese a leccarmi e baciarmi il ventre per..."
Quel giorno in ufficio c’era la solita aria tesa di quando un’emergenza si palesa all’improvviso, i miei colleghi come al solito cercavano scuse per sparire chissà dove mentre l’assistente del capoufficio girava nervoso in attesa che la segretaria lo facesse entrare da quella porta che sembrava l’antro dell’inferno.Io me ne stavo alla mia postazione tranquillo del fatto che di sicuro non fossi io l’artefice del problema di quel giorno, ma ecco che la segretaria mi chiamò con estrema gentilezza per farmi entrare dal capoufficio.
Già la gentilezza di lei mi insospettì, di solito era sempre acida e scontrosa con me che ancora oggi mi chiedo il perché del suo comportamento.
Entrai, e già l’espressione benevola del capoufficio mi mise in allerta, eravamo di venerdì e mi aspettava un W:E. da favola al mare con un torello conosciuto qualche giorno prima al solito boschetto dove andavo in settimana a sukkiare cazzi.
Alla fine dopo un sacco di moine e ringraziamenti per la mia disponibilità, mi appioppò una bega galattica che qualche mio collega aveva causato per incapacità. Dovetti partire per Vicenza quella stessa sera per risolvere il problema.
Stavolta però imposi la condizione che sarei partito coi miei mezzi e non col treno come era già successo altre volte. Avvisai il torello dell’imprevisto, e rimandammo il tutto al prossimo W:E.
Partii col mio Motorhome in prima serata, caricai le cose che mi servivano per 2 giorni in previsione del fatto che sicuramente mi sarei fermato in autostrada per cercare qualche avventura. Feci il calcolo del tragitto e decisi di prendere l’autostrada a Ferrara per poi di li imboccare la A 31 Valdastico e di li fino a Vicenza.
Era già buio quando arrivai all’imbocco per la Valdastico, A Vicenza mi aspettavano il giorno dopo alle 9.00 cosi alla prima area di sosta mi fermai , c’erano molte auto ferme ed altre che ripartivano , quelle in sosta la maggior parte erano vuote ma in quell’area non c’era un bar o una stazione di servizio, la cosa attivò le mie antenne e scendendo dal camper iniziai a passeggiare per dare un’occhiata in giro.
Di solito nelle aree di sosta ci sono i bagni pubblici, ma li non ne vedevo e non c’era neanche molta luce a dire il vero, quindi continuai a girare intorno per capire dove fossero tutti i proprietari delle auto ferme in quel posto. Mi accesi una sigaretta e tornai al camper, mentre aprivo la portiera scorsi un tipo che sbucò da un sentiero li vicino, mi passò accanto e chiudendosi la zippo della patta si avviò velocemente alla sua auto., dopo 2 minuti ne sbucò un altro che frettolosamente salì in auto e partì.
Qui gatta ci cova pensai, salii sul camper tolsi i jeans stretti che col caldo estivo mi si erano incollati addosso, feci una doccia veloce, indossai il mio tanga rosa e sopra misi dei pantaloncino corti rossi con lo spacco laterale sulle gambe , una canotta bianca visibile nel buio della notte legai i capelli lunghi a coda nel mio solito stile troietta, presi il mio marsupio dove tenevo le chiavi dal camper il lubrificante e fazzolettini umidificati e cosi pronto ad essere usato uscii inoltrandomi per il sentiero da cui erano venuti i due tipi.
Camminai per circa 50 metri quando vidi una scena molto movimentata che si svolgeva intorno ad una struttura rettangolare di cemento senza intonaco ed evidentemente fuori uso, dovevano essere i bagni che poi furono abbandonati al loro destino senza alcuna manutenzione.
C’erano almeno 10 persone che entravano ed uscivano in continuazione dai vecchi bagni, qualcuno ci girava intorno per poi allontanarsi e tornare subito dopo. Insomma un via vai continuo di persone che non trovavano quello che cercavano, qualcuno si appartava per un po’ toccandosi e tirando fuori l’uccello mostrandolo a tutti, ma nessuno gli andava vicino.
Erano frenetici ed inconsolabili, mi avvicinai alla struttura ed entrai per capire cosa ci fosse all’interno. Con mia meraviglia notai che era completamente vuota , neanche i lavandini ed i cessi esistevano più addirittura le pareti che dovevano dividere i bagni erano ridotte a muretti di 50 cm .
Era molto buio li dentro e solo una luce fioca faceva in modo da poter definire il perimetro delle mura , la luce arrivava da un’ apertura senza vetri che una volta doveva essere un finestrone che affacciava sul sentiero quel finestrone dava la possibilità di vedere fra gli alberi che circondavano il tutto, sia le macchine che arrivavano e sia le persone che percorrevano il sentiero.
Mi stavo sporgendo dal finestrone e qualcuno di cui avevo avvertito in passi era dietro di me, non mi girai e continuai a guardare fuori, la sua mano si poggiò sul mio culo ed iniziò a palparlo, continuai a restare fermo poggiando le mani sul bordo del finestrone e lui continuò ficcando la mano nei miei pantaloncini frugando con le dita cercava il mio buchino. Lo lasciai fare per un po’, quella situazione mi eccitava ma volevo vedere chi fosse prima di dare il via alle danze.
Gli tolsi la mano e girandomi mi ritrovai davanti ad un tipo più alto di me sui 50 anni robusto e panciuto, indossava delle bermuda leggere a fiori da cui si vedeva il gonfiore del suo cazzo già duro, era pelato e dall’apertura della sua camicia potevo vedere il suo petto glabro come un ragazzino di 13 anni.
Mi sorrise cercando la mia mano per portarsela sul pacco, lo lasciai fare e allungai il braccio sul suo cazzo duro, mmmmmm bello grosso al tatto, lo palpai un po’ mentre lui sottovoce mi chiese” ti piace? E’ abbastanza grosso per te?” “ vedere per credere “ gli risposi .
Neanche il tempo di finire la frase che lo aveva già tirato fuori abbassandosi i bermuda alle ginocchia, eh si una volta soppesato potei confermargli che era giusto quello che cercavo per iniziare le danze.
Mi piegai sulle gambe poggiandomi alla parete con le spalle e dopo avergli leccato la punta della cappella lo ingoiai tutto fino in gola, uuuuuuu “ che bocca calda che hai, dai fammi sborrare che sono in ritardo e devo scappare” ci volle poco che neanche il tempo di assaporarlo mi era già venuto in bocca sborrando a sckizzi continui fino a che anche l’ultima goccia riempì la mia bocca , leccandogli la cappella a pulirlo la inghiottii tutta senza lasciarne traccia.
Alzandomi vidi un ragazzo sui 30 anni che aveva assistito alla scena stando sull’entrata , si girò verso l’esterno e sparì nel buio, uscii e lo vidi che era fermo sotto un albero, con la testa mi fece cenno di seguirlo, arrivammo in un anfratto di cespugli che circondavano un albero che col tempo si era piegato quasi a cadere, era un posto ben nascosto anche se comunque il buio non dava modo di vederci.
Era davvero un bel ragazzo, dalla sua canotta sporgevano due braccia grosse ma non con muscoli definiti, spalle larghe e una leggera pancetta che lo rendeva davvero sexy, indossava jeans stretti ed il pacco che mostravano era decisamente bello gonfio.
Si poggiò con le spalle all’albero ed io mi avvicinai tastandogli subito il cazzo già duro e stretto nei pantaloni , slacciò la cintura ed aprendo la zip tirò fuori dalle mutande il suo arnese pronto all’uso, lo avvolsi nella mia mano ma lui traendomi a se con tutte e due le mani sui miei fianchi iniziò a baciarmi sul collo per poi sollevarmi la canotta e leccarmi i capezzoli già turgidi dall’eccitazione, mi tolse la canotta ed alzandomi le braccia mi fece mollare il suo cazzo per potermi leccare tutto dal collo ai capezzoli e poi sotto le ascelle.
Impazzivo per la sua lingua che con delicatezza e mi stava facendo venire i brividi di piacere e la pelle d’oca, scese a leccarmi e baciarmi il ventre per poi lentamente avvolgere il mio culo con le mani dentro i pantaloncini , me li abbassò lentamente fino alle caviglie per poi togliermeli del tutto. Il mio cazzo duro era uscito dal tanga troppo piccolo per trattenerlo, ma lui non se ne prese cura e girandomi di schiena fece scivolare anche il tanga giù fino a toglierlo del tutto.
Mi fece appoggiare le mani all’albero divaricandomi le gambe, le sue intenzioni non davano spazio a dubbi, la sua lingua si insinuò fra le mie natiche leccandomele e baciandole raggiunse il fiore proibito , lo succhiò e leccò da farmi impazzire di voglia e cosi con una mano gli spingevo la faccia fra i miei glutei per trattenerlo a non smettere di farmi godere come una troia vogliosa del duo cazzo.
Si tirò su brandendo il suo cazzo duro e lungo nella mano, appoggiò la cappella sul mio buco che era già pronto ad accoglierlo, presi il lubrificante dal marsupio e lo spalmai bene sul suo cazzo, con la mano lo guidai al mio sfintere che palpitava aspettando che fosse trafitto.
La sua cappella poggiò sul mio buco e lentamente la sentii entrare seguita senza sosta fino in fondo da tutta l’asta , si fermò un attimo per provare ad andare ancora più in fondo ma solo piegandomi ulteriormente in giù poté raggiungere con un ssssiiiiii il suo limite.
Il suo bacino iniziò a muoversi con agilità fottendomi e dandomi quel piacer incredibile che solo chi si fa scopare sa bene e sa capirmi, le sue mani sui miei fianchi mi rendevano schiavo del suo cazzo poderoso e duro che fottendomi in modo sublime non volevo che smettesse mai .
Mi tirò su la schiena e sempre impalandomi mi baciava sul collo stringendomi i capezzoli con le dita, non m faceva male lo faceva delicatamente da farmi impazzire , volle cambiare posizione e facendomi mettere seduto a cavallo sull’albero si mise dietro di me e spingendomi giù sulla pancia io abbracciai l’albero cosi che lui impalandomi di nuovo e tenendosi sulla mia schiena con le mani cominciò a sfondarmi penetrandomi sempre più forte.
Quella posizione non era di certo confortevole per me perché schiacciava il mio cazzo contro l’albero e la sua corteccia non molto liscia, ma a lui piaceva ed io godevo del suo piacere, sembrava davvero estasiato , ogni tanto si fermava per baciarmi sul collo finché con un grido a denti stretti avvertii un flusso caldo e lungo che mi riempiva il culo.
Abbandonandosi su di me continuò a baciarmi sul collo, il suo peso era ormai troppo per resistere ulteriormente col cazzo e palle schiacciate contro il tronco, gli diedi una pacca sul culo e lui capì togliendomi da quella tortura.
Tornammo insieme al camper e poi lui salì in macchina allontanandosi, feci una doccia e mi accorsi che avevo graffi su tutto il torace e il ventre, mi spalmai della crema per darmi sollievo e bevvi una birra fumando.
Era ormai mezzanotte e l’indomani sarei dovuto recarmi alle 9.00 per risolvere il problema , ma ero insoddisfatto perché una pompa nei bagni ed un’inculata sull’albero mi avevano lasciato ancora con le palle piene ed avevo voglia di sborrare anche io.
Uscii di nuovo dal camper e tornai alla struttura in cemento, c’erano ancora 3 tipi che giravano ma non mi interessavano, cosi entrai in quel casotto e guardando fuori aspettavo che arrivasse qualche altra macchina.
Intanto i 3 tipi se ne erano andati ed ero rimasto solo li senza che arrivasse nessuno, poi vidi dei fari ed una macchina fermarsi e dopo poco altre tre parcheggiarono all’area di sosta. Cercavo di capire chi arrivasse e dal buio sbucò una figura che si avvicinava al casotto.
Era un tipo sui 40 anni belloccio e ben fatto, mi vide che ero li al finestrone e girò l’angolo per entrare , sentii i suoi passi avvicinarsi ma non mi girai e restai fermo li guardando fuori, come era successo anche prima la sua mano toccò il mio culo ed io senza che potesse continuare , abbassai i pantaloncini ed inarcando il culo aspettai che facesse le sue mosse.
Non tardò un secondo e mi sentii il suo cazzo spingere fra le chiappe a cercare il buco, aprii con le mani le natiche e spalmandomi il buco col lubrificate ne avvolsi anche il suo cazzo duro che stazionava in attesa di entrare.
Afferrò i miei fianchi ed iniziò a fottermi come una puttana, scopava bene ci sapeva fare ed il suo ritmo era deciso ma non veloce, “ cazzo che culo che hai, ma ti hanno già fottuto? Sei largo come una figa “
Ed io “ si caro, pensavi di sverginarmi? Dai fottimi e fammelo sentire bene che ho ancora tanta voglia”
“ sei proprio una troia , si, si ti fotto tranquilla e ti sborro tutto dentro che ti allago”
Il suo bacino contro il mio culo ormai largo già da prima rumoreggiava ed il rimbombo all’interno si udiva anche fuori, non mi ero accorto ma altri due tipi erano entrati di soppiatto da dietro, non li avevo visti distratto da chi già mi scopava.
Erano dietro di noi e si menavano godendosi lo spettacolo, il tipo dentro di me ansimava e godeva vantandosi di come mi stava fottendo, “ sono un toro duro tanto , se non ce la fai dimmelo che ti sborro”
“ tranquillo caro, sono abituato a ben altro tu dacci dentro che c’è la fila non vedi?”
“ stronza di una troia ti faccio il culo in fiamme se parli ancora , zitta e prendilo in culo stronza”
Ah bhe ok ….Voleva fare il bullo, cosi decisi che fosse il momento di farlo sborrare, strinsi lo sfintere ogni volta che lo tirava indietro ed ecco che in 2 secondi le sue urla di godimento esplosero dentro di me 3 skizzate enormi che davvero mi allagarono il culo.
Si ritrasse e sbuffando disse che avevo truccato altrimenti stava a fottermi ancora per 2 ore, e mugugnando andò via, neanche il tempo di darmi una pulita che l’altro dei 2 che erano a segarsi , mi da una pacca sul culo e mi spinge sul muro facendomi piegare a 90 , mi infilò il cazzo dentro dopo avermi allargato le gambe ormai prive dei pantaloncini e del tanga.
Un cazzo enorme , bello largo da aprirmi ancor più il culo già bello e pronto a riceverlo , mi penetrò che manco lo avevo visto in faccia, sentivo solo la sua pancia tonda e grossa che sbatteva sul mio culo ogni volta che mi infilava, mi voltai per capire come fosse e vidi un omone di 2 metri con baffoni e barba bianca che sembrava Babbo Natale, mi afferrò con la sua mano grossa il collo da dietro e tenendomi giù con la testa mi fotteva deciso e duro con colpi ben assestati e ritmati senza fretta.
L’altro tipo il terzo si era messo in un angolo e con la coda dell’occhio riuscivo a vederlo che si masturbava , ma il buio non mi faceva capire bene come fosse , anche le spinte del cazzo di Babbo Natale mi facevano sobbalzare tanto da non poter tenere la testa girata a guardare il segaiolo.
Un grugnito alle mie spalle mi fece capire che il tipo stava per inondarmi anche lui, ma lo tolse dal mio culo e segandosi mi sborrò tutto sulle chiappe spalmandolo a lungo fino a farmi una maschera di sperma su tutto il culo.
Si tirò via e tirando su i pantaloni andò via anche lui, mi voltai vero l’angolo per vedere il terzo ma non c’era, cazzo pensai ….e adesso come sborro , non mi era stata data la possibilità di segarmi , ed avevo davvero le palle piene che reclamavano di svuotarsi,.
Mi girai stando piegato a cercare i pantaloncini e una volta trovati stavo per mettermi dritto quando mi si parò davanti alla bocca un cazzo nero enorme ed una mano era sulla mia testa che prendendola dalla coda dei capelli la tirava verso quel cazzone enorme in attesa di essere inghiottito.
Non ebbi il tempo di pensarci che già lo stavo succhiando a fauci aperte che le mandibole spalancate a malapena riuscivano a richiudersi per far scivolare la lingua e le labbra per assaporarne il gusto.
Con la mano mi aiutai a tenerlo perché non entrava tutto in bocca fino in gola , ma riuscivo a gustarmene tre quarti abbondanti prima di doverlo tirare fuori per respirare. Che cazzone favoloso, ne avevo già avuti cosi grossi ma l’ultimo poi diventa sempre il migliore chissà perché .
Aveva i pantaloni alle caviglie e le sue gambe erano bellissime , nere e lisce senza un pelo, una pelle favolosa che godevo solo ad accarezzarla , salii su con le mani carezzando le gambe da dietro ed arrivando ai suoi glutei provai una sensazione meravigliosa a sentirne la rotondità e la durezza che tanto sognavo per il mio culo, infatti anche se bello tondo e duro non era perfetto come quello.
Lo afferrai e stringendolo lo spingevo in avanti facendomi fottere in bocca dal suo enorme cazzo, Disse solo 2 parole mentre lo succhiavo “ BBuono,BBuono, si , si BBuono”
Certo caro buono lo dico io pensai mentre me lo godevo dentro e fuori , ingoiandolo fino a che potevo gli leccavo la cappella bella e rosa che spiccava dal nero totale del suo cazzo.
Non poteva sborrarmi in bocca , doveva fottermi come gli altri e cosi girandomi verso il muro presi il lubrificante dal marsupio e spalmai quel cazzo finché non fu bello unto, poggiai le mani al muro, inarcai la schiena e spinsi il culo in fuori allargando le gambe, lui con il cazzo in una mano e l’altra poggiata sul mio culo lentamente e senza fermarsi entrò dentro di me facendosi largo con la cappella. lo fece facendola entrare prima per metà e poi tutta , spingendo dentro la sua asta la potei gustare mentre entrava centimetro per centimetro fino ad essere tutta in fondo ed ancora un quarto fuori.
Non avvertii dolore, ero già largo da prima ma il suo cazzo mi riempi davvero e sentirmelo scivolare dentro lentamente con movimenti regolari che si susseguirono poi uno dopo l’altro fino a che non riuscii a trattenermi e sborrai come una fontana senza neanche toccarmi , lui continuò a fottermi ed io lasciai che lo facesse ancora finché anche lui dopo avermi sfondata per un bel po’ lo tirò fuori dal culo, mi fece girare ed aprire la bocca .
Una sborrata enorme mi skizzo in bocca seguita da skizzi continui che non finivano mai, restai fermo a bocca aperta lasciando che quel seme bianchissimo mi colasse ovunque con le mani la raccoglievo da mio torace e le gambe riportandomela in bocca per gustarmene quel sapore burroso e delizioso .
Lo vidi di spalle che andava via furtivamente come era arrivato, tornai al camper e caddi esausto sul letto , il mattino dopo il rumore dei motori di auto che entravano ed uscivano dalla area di sosta mi svegliarono .
Feci una doccia veloce e andai a Vicenza , al ritorno feci la stessa strada all’inverso e mi fermai all’altra area di sosta , ma era pomeriggio e non c’era movimento cosi arrivai al primo casello di uscita e tornai indietro verso Vicenza avevo ancora tutta la notte prima di tornare a casa.
Aspettai che facesse buio , e ricominciai con le danze.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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