Gay & Bisex
Il NUOVO MOTORHOME
di matupas
01.05.2022 |
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"Era già quasi buio, mi rilassai un attimo fumando e bevendo una birra, scesi dal camper per dare un’occhiata in giro e notai che la pineta non era poi così..."
E cosi anche il mio camperino dopo avermi dato molte soddisfazioni in giro per le autostrade di quasi tutto il nord d’Italia, andò in rottamazione. Dovetti decidere se prenderne un altro o affidarmi a un’auto per le mie trasferte da troietta. Feci due calcoli, il posto auto lo avevo , ma per andare a lavoro usavo la bicicletta ed anche per la spesa non avevo bisogno di un’auto, cosi mi guardai un po’ di annunci per l’acquisto di un nuovo camper, stavolta però lo volevo nuovo, chiesi aiuto a mio padre che per fortuna acconsentì a pagarmene la metà , il resto potevo pagarlo accedendo ad un mutuo.
Stavolta lo presi un po’ più grande, ma non troppo perché doveva essere agevole anche per strade sterrate e di campagna, dove di solito andavo quando non entravo in autostrada.
Scelsi un Motorhome per 2 persone, era agevole a guidare e dentro molto spazioso con un bel letto matrimoniale che non dovevo aprire e chiudere ogni volta. Una doccia con wc e lavandino , una cucina a 2 fuochi ed un frigo molto capiente.
Tutte le mie cose da troietta avevano uno spazio tutto loro in un gavone che fungeva anche da panca ed il resto nei vari armadietti e gavoni restanti.
Lo ritirai un venerdì pomeriggio, ed avendo sempre i il sabato e domenica liberi dal lavoro ne approfittati per partire via per 2 giorni, era già inizio maggio e le giornate cominciavano ad esse abbastanza calde per fare anche gite al mare, cosi il mattino seguente partii per la costa adriatica, per raggiungere Rimini e località marine giù di li.
Non volevo fare soste in campeggi , preferivo stare fuori in zone con pinete dove si poteva anche parcheggiare senza dover pagare per la sosta , poi non volevo fermarmi in posti troppo affollati di turisti che già cominciavano a frequentare le spiagge Italiane, quindi cercavo sempre piccole località con anche l’accesso in spiaggia libera.
Dopo aver raggiunto Ravenna , mi resi conto che forse avevo scelto il W:E sbagliato, c’era un traffico pazzesco e tanti camper che scendevano verso Rimini. Non volevo imbottigliarmi in coda , e cosi decisi di uscire a Cervia, non conoscevo bene la zona ma c’ero stato una volta con amici e ricordavo ci fosse una bella pineta, infatti vidi subito le indicazioni per la pineta di Pinarella .
Feci fatica a trovare il posto adatto dove parcheggiare ma alla fine riuscii a fermarmi in una strada laterale che costeggiava la pineta, lontana da case e servizi commerciali il tanto che bastava ad avere una certa privacy, la spiaggia era anche poco distante che a piedi ci si arrivava in 10 minuti.
Era già quasi buio, mi rilassai un attimo fumando e bevendo una birra, scesi dal camper per dare un’occhiata in giro e notai che la pineta non era poi così folta di vegetazione ma gli alberi si distanziavano parecchio dando ampi spazi di aperture , questo mi fece pensare che sarebbe stato difficile girarci dentro senza essere visti da chi passeggiava sulla strada .
La mia fortuna fu che riuscii a parcheggiare in una laterale non frequentata , la porta di ingresso del mio camper era sul lato pineta , quindi stando seduto dentro potevo vedere chi girava in pineta anche col buio che presto arrivò.
Mangiai qualcosa tenendo la porta aperta del camper da cui già intravedevo aggirarsi qualcuno fra gli alberi, figure non definite che spostandosi da albero in albero restavano poco visibili ad eventuali persone che passavano in strada, anche se a dir il vero fino a quel momento ne avevo vite pochissime .
L’adrenalina dell’incognito iniziò ad invadermi, non potevo più aspettare , feci una doccia rinfrescante, indossai un paio di pantaloncini corti ed aderenti, una canotta ed un maglioncino che misi a tracolla sulle spalle, i capelli legati a coda come sempre ed a piedi nudi mi addentrai in pineta.
Era abbastanza buio , ma il chiarore della luna illuminava bene dando modo di vedere almeno fino ad una distanza di 30 metri, mi resi conto che più mi addentravo e più il numero di persone che si aggiravano all’interno della pineta aumentava.
Accesi una sigaretta per dar modo di essere visibile ad altri li intorno , e non mancò molto che già almeno 3 cominciarono a girarmi intorno, un paio mi si avvicinarono abbastanza da poterli vedere bene , ma si allontanarono subito dopo avermi data un’occhiata. Evidentemente non soddisfacevo i loro canoni per essere approcciato.
Girai ancora per un po’ , quando tornando sui miei passi , mi accorsi che qualcuno camminava dietro di me, ma i passi mi fecero pensare che fosse più di uno a seguirmi e cosi svoltando a destra mi girai con la testa e vidi 2 persone seguirmi, erano insieme e entrambi in pantaloncini corti e maglietta , da quella distanza mi sembrarono giovani sui 30 anni circa ma poi avvicinandosi sempre più capii che erano entrambi abbastanza maturi.
Mi fermai ad un albero e i due mi si avvicinarono, entrambi si palpavano il pacco già visibilmente duro nei pantaloncini, erano sui 50 anni brizzolati e con la pancia leggermente pronunciata ma giusta per 2 maschioni in cerca di svuotarsi le palle. Il più estroverso dei 2 mi chiese subito se avevo voglia di succhiare 2 cazzi insieme, e che poi magari se volevo potevano anche scoparmi entrambi.
Dissi loro che ero ARRIGONI , non so se qualcuno ricorda la pubblicità che davano in tv a quei tempi , comunque diceva cosi “ ARRIGONI? NON COMPRA MAI A SCATOLA CHIUSA eheheheh)” si misero a ridere e tirarono fuori i loro uccelli.
Che dire ? Davvero notevoli, belli grossi e duri svettavano davanti a me pronti ad essere fagocitati dalla mia bocca, scesi giù in ginocchio lungo l’albero ed afferrandoli con le mani iniziai a segarli , si abbassarono i pantaloncini alle caviglie e poggiarono le mani all’albero curvandosi su di me che già avendo leccato la cappella di entrambi iniziavo a leccare anche le palle pelose e grosse piene di quel nettare che pregustavo dalle gocce di precum che uscivano dalle cappelle gonfie e lucide.
Succhiavo i loro cazzoni facendoli gemere di piacere, avvertivo che non sarebbero durati a lungo , non volevo che mi sborrassero subito cosi mi alzai rompendo quel magico momento lasciando i 2 sorpresi e increduli.
Dissi loro che avevo il camper parcheggiato sulla strada e che era meglio andare dentro per continuare in comodità, non si fecero pregare, con i cazzi duri nei pantaloncini arrivammo al camper, salimmo e subito si spogliarono di tutto per la fretta di ritrovare la mia bocca calda.
Mi spogliai anche io e ci stendemmo insieme sul mio lettone, ero in mezzo a loro e mi riempivano di carezze e baci , li segavo entrambi quando il più porcello saltò in piedi svettando il suo cazzone dritto verso di me che messomi in ginocchio cominciai a succhiare avidamente .
L’altro intanto dietro di me cercava con le dita il mio buchetto , si distese a faccia in su sotto il mio buco e cominciò a leccarmelo, la sua lingua entrava ed usciva dal mio sfintere come se stesse scopando, la goduria era tale che non potevo non afferrarmi il cazzo anche io e segarmi .
Allargai bene la gambe e mi sedetti sulla sua bocca calda e umida che continuava e leccarmi e succhiarmi il buco del culo, il cazzo in gola del porcello continuava a fottermela mentre le sue mani mi tenevano ferma la testa . sentivo il mio sfintere tutto bagnato che ormai si era allargato pronto a prendere il cazzo del porcello, che spostatosi dietro di me mi spinse le spalle in giù facendomi mettere a pecorina .
Entrò dentro di me senza che potessi rendermi conto di averlo già tutto dentro fino in fondo e mi stava fottendo con colpi decisi e determinati a farmelo sentire fino al confine del suo bacino.
Il suo amico si ero ora allungato sotto di me ingoiando voracemente il mio cazzo duro dalla voglia di sborrare, me lo succhiava ritmando gli affondi continui del suo amico nel mio ormai largo e vorace buco del culo.
Stavo godendo alla grande fottuto e succhiato da due maturi arrapati e vogliosi di farmi sborrare insieme a loro , di certo se passava qualcuno di fianco al camper avrebbe sentito tutti i nostri mugugni e esclamazioni di piacere .
Non riuscivo più a resistere oltre, sborrai copiosamente in bocca al tipo sentendolo godere a sua volta con una skizzata che mi colse in pieno in faccia , mi fiondai su suo cazzo a raccogliere il suo nettare che ancora sgorgava con skizzi continui fu allora che avvertii il calore della sborra calda dentro di me che mi riempiva , togliendo il suo cazzo dal mio culo la feci uscire colandola in faccia al suo amico sotto di me, la sua lingua la raccolse e la ingoiò avidamente, fino a non farne perdere neanche una goccia, poi afferrandomi con le mani il bacino si portò il mio buco sulla bocca e leccare ancora quel che ne rimaneva.
Crollai esausto a pancia in giù mentre loro messisi ai due miei lati continuarono con baci e carezze fin quasi a farmi addormentare, li sentii rialzarsi e rivestirsi per poi uscire cercando di non far rumore, mi alzai anche io e andai a farmi una doccia rilassante.
Stavo per asciugarmi che sentii bussare alla porta del camper, pensai che i 2 avessero dimenticato qualcosa mi coprii con l’asciugamano come fanno le ragazze quando escono dalla doccia per coprirsi il seno se lo portano fino a sotto le ascelle per poi arrotolarlo in modo che on si apra lasciando coperto il corpo mentre le gambe restano ben esposte dal pube in giù , ed anche il culo con un semplice piegamento può essere esposto alla visione di tutti.
I capelli bagnati colavano rivoli d’acqua sulle spalle , mi ero messo una fascia che li teneva lontani dalla fronte.
Aprii la porta quasi un po’ incazzato e mi ritrovai davanti un vigile comunale che guardandomi fece il saluto e disse” Buona sera Signora, ho visto le luci accese e volevo accertarmi che fosse tutto a posto, ma dovrei comunque visionare i documenti del camper se permette”
Gli risposi con la mia voce naturale, che certo non era quella di una signora e gli dissi “ guardi signore che deve esserci un equivoco” non feci in tempo a continuare la frase che lui facendo mezzo passo indietro spalancò gli occhi sorpreso dalla mia voce, ma subito si ricompose e quasi balbettando replicò,” le chiedo scusa ma ….vederla cosi in asciugamano ho pensato….. ma certo mi scusi , comunque devo fare un controllo , se mi favorisce i documenti grazie”
Lo invitai a salire perché ero bagnato ed avevo necessità di asciugarmi e cercare i documenti nel cruscotto, fu titubante ma pur di non restare li fuori in attesa accettò di salire, lo feci accomodare su una panca vicino al tavolo dell’ingresso chiusi la porta e andando verso il letto tolsi l’asciugamano girandomi di spalle a mostrargli la mia dote più preziosa.
Continuai ad asciugarmi sempre girato di spalle e piegandomi in avanti pe asciugare le gambe ,il mio buco fu aperto alla sua visione, infilai il tanga e misi una maglietta bianca che usavo per dormire, mi rigirai e andando verso di lui e non potei non accorgermi che era quasi arrossito per quello che aveva visto.
Per prendere i documenti dal cruscotto dovetti passare di fianco a lui , aprire la tenda che separava il lato guida ed allungarmi per accedere allo sportello del cruscotto, lo aprii con molta calma , dandomi modo di strusciare la chiappa sinistra sul suo braccio.
“ Scusi sa ma non riesco a prenderlo, è ficcato in fondo”
“ Faccia con calma non si preoccupi “ rispose lui
Non potevo certo strusciarmi a lungo cosi presi la custodia coi documenti e gliela posi sul tavolo, mi sedetti di fronte e poggiando i gomiti sul tavolo mi tenevo la testa con le mani sotto il mento.
Sfogliava nervoso le carte , il mio ginocchio urtava col suo ma lui non dava segni di imbarazzo, anzi a volte era lui che sfiorava il mio ginocchio, spostandosi di continuo sulla panca dove era seduto.
Rimise tutto nella custodia assicurandomi che era tutto a posto, alzandosi per andar via si toccò il pacco per mettersi il cazzo a posto nelle mutande e che era evidentemente già mezzo duro.
Mi alzai nello stesso attimo e guardandogli il pacco, allungai la mano e cercare di palparglielo, ma lui si ritrasse finendo quasi a cadere indietro fu sorretto solo dalla tenda e dalla spalliera del sedile guidatore.
Lo afferrai per un braccio giusto in tempo, ma quell’inarcarsi indietro fece ancor più mettere in evidenza il suo cazzo duro che scendeva duro verso la gamba, lo sfiorai con l’altra mano mentre lo reggevo , ma stavolta non fece nulla e neanche disse nulla , restò li in piedi a farselo palpare .
Non persi quell’occasione e subito mi accucciai davanti al suo pacco e lentamente gli slacciai il cinturone bianco con la pistola poggiandolo sul tavolo, gli aprii la zippo e sbottonatogli i pantaloni li feci scendere giù alle sue caviglie.
Portava gli slip bianchi, ed il suo cazzo sporgeva con la cappella poggiata alla coscia fuori dall’elastico che lo tratteneva , iniziai a leccargliela mentre il cazzo sporse ancora per metà fuori dalle mutande, percorsi tutta l’asta fino alle palle ancora coperte bagnandole tutte con la mia saliva.
Lentamente afferrai gli slip facendoli scendere mentre con la lingua continuavo a leccare tutto quello che mi appariva davanti, quando tolsi gli slip, il suo cazzo venne fuori come una molla, bello grosso ma con una leggera curva in giù cosa che lo rendeva ancor più facile da succhiare e ficcarmelo tutto in gola, cosa che feci non appena la sua cappella toccò le mie labbra socchiuse, le aprii per avvolgere la sua cappella che scivolò dentro la mia bocca guidata dalla mia lingua ad arrivare fino in gola.
Un gemito di goduria fuoriuscì dalla sua gola , presi le sue palle nella mia mano e palpandole continuai a sukkiarlo fino in fondo , era eccitatissimo, sentivo le vene del suo cazzo che palpitavano sulla mia lingua e si gonfiavano sempre più, lo presi fino in gola ancora una volta trattenendolo dentro e muovendo la punta della lingua sotto di esso avvertii una contrazione che precedette l’esplosione del suo seme.
La trattenni in bocca continuando a succhiare fino che con un’esclamazione di piacere anche la sua ultima skizzata non fu mia da poterla mandar giù leccandolo ancora tutto a pulirlo completamente con la mia saliva .
Non feci in tempo a tirarmi su, che si era di già rimesso dentro il cazzo e allacciato il cinturone, spostandosi di lato pose la sua mano sulla mia testa e me la carezzò chiedendomi quanto tempo restavo li in vacanza, gli risposi che stavo ancora un giorno e sarei ripartito la domenica sera.
Uscendo mi salutò portandosi la mano al cappello da vigile , e disse” passerò domenica sera prima che parta per accertarmi che abbia passato un buon w.e. qui da noi arrivederci”
Si girò e lentamente spari dalla mia vista , la sera dopo tornò ma in abiti civili e mi fece tardare la partenza , indovinate perché?
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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