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UNA BELLA ESTATE 2


di Membro VIP di Annunci69.it matupas
29.06.2022    |    389    |    0 8.7
"Trattenni a lungo il cazzo in bocca fino a che anche l’ultima goccia fu mia, il mio sfintere trattenne Vito dentro di me finché esausto mi crollò sulla..."
Non avevo capito che le cabine dello stabilimento potevano essere affittate anche giornalmente o per i soli W.E. Me ne resi conto quando nei giorni successivi, le cabine affianco alla mia furono a volte vuote ed altre invece prese da persone diverse da quelle che avevo conosciuto il mio primo giorno in quella spiaggia.
Dopo circa una settimana, ero steso come al solito davanti alla mia cabina ed aspettavo che arrivasse qualcuno di interessante nelle cabine adiacenti. Un’ombra in piedi dietro di me mi fece girare di scatto, era Giulio il ragazzo che mi aveva scopato il primo giorno e con lui un uomo molto interessante.
“Che fai troietta? Cerchi qualcuno che ti scopa?” I due se la ridevano toccandosi il pacco, li guardai, e scuotendo la testa a portarmi indietro i capelli sciolti, risposi “Io non aspetto mai, se ho voglia di cazzo vado a prendermelo, come ho fatto con te, ricordi?” Si distesero sulla sabbia accanto a me, e dopo avermi presentato il suo amico “Vito”, mi invitarono al bar per bere qualcosa. Durante il tragitto, Giulio mi disse che stavano tutti e due da soli in una cabina due file dietro la mia, e che non avendo agganciato ragazze, erano arrapati e vogliosi di sborrare.
Il suo amico Vito in verità mi aveva attizzato subito, guardandolo dal basso mentre ero disteso avevo notato il suo fisico possente, anche se non muscoloso era davvero un bel toro da monta. Era più grande di età, ma i suoi 45 anni non sfiguravano affatto rispetto ai 28 di Giulio. Era furbo, cercava di sedurmi dicendomi che sembravo più grande di 16 anni, che avevo un bel corpo e che il mio culetto tondo e sodo lo faceva impazzire.
Bevemmo e chiacchierammo, poi Vito avvolgendomi il braccio al collo come se fossi suo fratello mi sussurrò all’orecchio “ho una gran voglia di sbattertelo in culo e farti godere come una troietta”. Lo fissai leccandomi le labbra e uscendo da quella morsa poderosa, feci scorrere la mano sul suo pacco, era già semiduro e lui girandosi verso il banco cercò di nascondere la sua erezione. In quel momento sopraggiunse il bagnino, vedendoci insieme esclamò “Ah vi siete incontrati? Bene bravi, mi raccomando a voi due, trattatelo bene il ragazzo che poi non venga a lamentarsi da me”
Quelle parole del bagnino mi insospettirono, cosa intendeva dire? Mi sembrò che anche lui sapesse di quello che era successo fra me e Giulio. Andammo via dal bar e ci incamminammo verso la loro cabina, mi sembrava che tutti ci guardassero, soprattutto i ragazzi che incrociavamo nel tragitto. La loro cabina era l’ultima della fila, appena entrammo, subito Vito afferrò il miei fianchi e mi tirò giù il costume. Le sue mani me lo palpavano freneticamente, Giulio mi si avvicinò e prendendomi la mano se la tirò sul pacco, era duro e pronto, glielo tirai fuori dal costume iniziando a segarlo dolcemente.
Vito dietro di me si era tolto il costume e mi poggiava il cazzo duro fra le chiappe, spingeva alla ricerca del mio fiore, ero in mezzo ai loro corpi che mi schiacciavano, poi le braccia di Vito afferrarono anche Giulio in una morsa, i nostri corpi sudati scivolavano l’uno contro l’altro, il cazzo di Vito finì fra le mie cosce scivolando come se mi scopasse, mentre quello di Giulio mi scivolava sul ventre su e giù.
I loro corpi si muovevano sinuosamente ed io impazzivo sentendomi posseduto da quei due maschioni arrapati, Giulio togliendosi da quell’abbraccio saltò in piedi sulla panca, il suo cazzo fu davanti a me, me lo sbatteva in faccia mentre gli leccavo le palle, Vito con le dita giocava col mio buco preparandolo a ricevere il suo bel cazzone. In quel momento Giulio afferrò la mia testa, mi ficcò le dita in bocca e giocò a farsele succhiare nel mentre che le dita di Vito allargarono il mio sfintere usando saliva mista a sudore.
Come in un gioco perverso i due collaborarono per rendere quegli attimi una sintonia sincronizzata, mentre la cappella di Vito entrava facendosi spazio del mio antro voglioso, Giulio spingeva la sua fra le mie labbra, due grugniti di piacere accompagnarono i due a deflorarmi culo e bocca all’unisono.
La goduria fu mia a sentirmi fottuto culo e bocca, quella goduria libidinosa conosciuta solo da chi ha assaporato come me quel momento fantastico, mi fottevano entrambi come se avessero calcolato ogni loro movimento, inarcai leggermente il bacino per accogliere quel cazzo in culo senza averlo neanche visto, potevo sentirne tutta la sua possente virilità, Giulio intanto con abile destrezza me lo ficcava in gola con lo stesso ritmo.
Mi tenevo in equilibrio poggiando una mano sulla parete dietro Giulio, con l’altra mi segavo aspettando che mi sborrassero insieme volevo raggiungere il massimo del piacere godendo nel loro stesso attimo, Vito con le mani allargava i miei glutei per guardare il suo enorme cazzo entrare ed uscire, anche Giulio chinandosi in avanti si godeva lo spettacolo mentre con la mano spingeva la mia testa a prendergli il cazzo fino in gola.
Ero pronto ad esplodere e avevo voglia di godere, cercavo di resistere fino al momento tanto desiderato, anche questo avevano calcolato, Vito me lo aveva sussurrato all’orecchio quando eravamo al bar. Voleva che godessi come una troietta, ci stava riuscendo benissimo perché io non riuscii più a trattenermi, con il cazzo in bocca di Giulio riuscii a tirar fuori un grugnito di piacere mentre skizzavo tutto sui suoi piedi.
In quell’attimo fiotti caldi di sborra mi inondarono culo e bocca, anche loro trattennero fra i denti urli di piacere mentre mi regalavano il loro latte. Trattenni a lungo il cazzo in bocca fino a che anche l’ultima goccia fu mia, il mio sfintere trattenne Vito dentro di me finché esausto mi crollò sulla schiena. Restammo così per un po' avvinghiati uno all’altro, sudati ma appagati.
Ci demmo una sistemata ed uscimmo dalla cabina, Notai un gruppetto di ragazzi a pochi metri da noi, saranno stati almeno in sei, ci guardavano ridacchiando, qualcuno con fare molto evidente si palpava anche il pacco, Vito senza scomporsi li chiamò, si avvicinarono tutti e lui con fare da CAPO li redarguì “Non fate gli stronzi, se vi becco a dare fastidio al nostro amico, già sapete cosa vi faccio”. Sembrarono tutti molto impauriti ed andarono via ammutoliti.
Tornammo al bar, il bagnino era seduto su una sdraio, Vito gli si avvicinò e tirandomi verso di lui mi mise il braccio intorno al collo, chiese al bagnino di alzarsi e questo obbedì, poi disse “Stanotte ed anche le altre notti, se il mio amico vuole farsi una nuotata, fallo entrare e se ha bisogno di qualcosa dagli tutto quello che vuole”.
Vito e Giulio mi salutarono con dei buffetti sulle guance, li vidi sparire all’uscita senza che si voltassero. Il bagnino mi guardò e disse, “capito? Se ti serve qualcosa io sono qua a qualsiasi ora”. Lo guardai sorridendo, e come mio solito gli fissai il pacco e risposi, “Stanotte potrei venire a chiederti qualcosa, me lo darai?
Tornai alla mia cabina pensando a come fare per tornare quella notte alla spiaggia, non era poi così distante, se avessi trovato una bicicletta ?????????





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