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I MIEI BRACCIALI


di Membro VIP di Annunci69.it matupas
14.06.2022    |    7.046    |    11 9.4
"Avrei voluto provare, ma certo non era facile chiedere a qualcuno di farsi legare appeso come un salame, cosi tenevo sempre in bella mostra i bracciali..."
Quella vacanza a Munchen fu meravigliosa perché apri i miei orizzonti verso pratiche sessuali che fino a quel momento probabilmente covavano in me, ma non ne ero consapevole.
Soprattutto quell' esperienza in sauna, il poter abusare di qualcuno legato e renderlo oggetto dei miei desideri mi eccitò molto. Non usando mai violenza, anzi riuscendo a far godere con la mia bocca ed anche il culo chi volontariamente si fosse sottomesso a farmi fare quello che più mi sarebbe piaciuto.
Approfittai del fatto che a Munchen c’erano dei pornoshop dove poter acquistare cose che nella mia città di sicuro non avrei trovato. Comprai dei bracciali in pelle a cui poi aggiunsi una catena in modo da unirli e poi appenderli con un moschettone al gancio fissato nel muro sull’arco della porta della mia camera da letto.
Avrei voluto provare, ma certo non era facile chiedere a qualcuno di farsi legare appeso come un salame, cosi tenevo sempre in bella mostra i bracciali quando portavo qualcuno a casa. Li tenevo anche nel camper quando andavo in giro per parcheggi, ma dopo circa un mese ancora non avevo trovato la persona giusta.
Capitò una sera che ero andato al cinema porno distante qualche kilometro dalla mia città, ci andavo di rado quando in settimana non avevo tempo per girare col camper. Avevo già sukkiato il cazzo ad un bell’uomo, stavo per andare via quando un ragazzone sui 30 anni mi si parò davanti mentre uscivo dai bagni. Si presentò mettendomi una mano sul culo mentre mi passava di fianco.
Mi girai e come mia abitudine gli sorrisi allungando la mia mano sul suo pacco, dopo 2 minuti eravamo in bagno chiusi in un cesso, chiudendo la porta dietro di se sollevò le braccia poggiando le mani alle pareti, in quel momento immaginai la scena di lui legato, abbassandomi verso il suo pacco gli tirai fuori il cazzo già duro e iniziai subito a sukkiarlo.
Stava li fermo a gambe e braccia aperte e si godeva la mia bocca, lo sukkiavo e leccavo ma lui restava sempre immobile in quella posizione. Non ci volle molto e sborrò copiosamente riempiendomi la bocca. Sempre fermo mi chiese di chiudergli la patta, solo dopo averlo accontentato rimise giù le braccia e carezzandomi la guancia mi ringraziò.
Non tutti ringraziano dopo un pompino, e così mentre uscivamo dal cesso gli chiesi se gli sarebbe piaciuto rivederci, magari a casa mia. Fu d’accordo, e ci demmo appuntamento, 3 giorni dopo venne da me. Avevo già appeso i bracciali, mi ero messo calze a rete e perizoma, i capelli lunghi legati a coda e null’altro addosso. Quando aprii la porta la sua reazione fu di meraviglia mista a compiacimento, entrò e subito le sue mani afferrarono il mio culo. Mi girai tastandogli il pacco che già era semi duro, lo afferrai e dandogli le spalle lo trascinai verso la stanza da letto.
Passando sotto l’arco della porta alzò la testa e vide i bracciali, mi guardò con l’espressione di chi non aspettasse altro che essere legato ed usato, lo spogliai lentamente e senza mai parlare le sue braccia si alzarono a farsi cingere i polsi coi bracciali.
Era li nudo e col cazzo in tiro aspettando che io iniziassi il mio gioco, lo accarezzai dolcemente ed i suoi brividi di piacere alzarono l’adrenalina dentro di me, gli giravo intorno ammirando le sue fattezze, ogni tanto con la lingua correvo lungo le sue braccia facendolo mugugnare di piacere.
Mentre con le mani percorrevo tutto il suo corpo, la mia lingua sui suoi capezzoli lo facevano impazzire, il suo sguardo mi implorava di continuare, che bello sapere che il desiderio di lui aumentava ad ogni mia carezza, il suo cazzo implorava la mia bocca, ma era presto non potevo lasciare che la voglia di sukkiarlo prendesse il sopravvento.
Lo feci girare ed inarcare la schiena, il suo culo sodo e liscio fu alla mia disposizione, lo mordicchiavo e leccavo e lui inarcava sempre più la schiena mostrandomi il suo buco voglioso della mia lingua. Mentre leccavo il suo buchetto, con la mano carezzavo le palle e segavo dolcemente il suo cazzo ormai duro come la roccia. La mia lingua scorreva lungo il solco delle chiappe e poi fin su la nuca provocandogli brividi di piacere.
Con le mani stringeva le catene dei bracciali e tirandosi su si sollevava dal pavimento dandomi modo di leccagli le palle mentre allargava le gambe, le sue palle entravano ed uscivano dalla mia bocca ed il suo piacere esplodeva con lunghi grugniti. Ogni volta che incrociavo il suo sguardo, lo vedevo supplicare di non smettere, con la lingua percorsi tutta la sua asta turgida, dalla cappella iniziavano a far capolino gocce di precum.
Leccai quel nettare sublime ed avvolgendo con le labbra la sua cappella la sukkiai cercando di riceverne ancora, ingoiai il suo enorme cazzo e lo trattenni in gola, un urlo di piacere uscì dalla sua gola, mentre la mia bocca continuava a goderselo tutto.
Ormai era pronto ad esplodere, ma era presto non doveva sborrare cosi, mi allontanai da lui lo fissai scuotendo la testa per dirgli di no, i suoi occhi si socchiusero e capì che spettava a me decidere come e quando avrebbe goduto.
Mi avvicinai carezzandolo e stringendogli il cazzo, con un sibilo di voce mi implorava a continuare, mi girai dandogli le spalle e poggiandomi col culo sul suo cazzo turgido, la sua bocca raggiunse il mio collo che cercò di baciare, mi allontanai da lui per poi riavvicinarmi.
Afferrai il suo cazzo, lo riempii i saliva ed inarcando leggermente la schiena lo indirizzai sul mio buco, tentò di spingere ma lo fermai, giocai con la sua cappella sul mio buco, la facevo entrare ed uscire più volte, non poteva resistere oltre, spingeva per entrare finché glielo permisi, spingendo a mia volta indietro lo accolsi dentro di me fino in fondo.
Gli dissi di stare fermo e cosi fece, coi muscoli dello sfintere stringevo e rilassavo senza mai farlo uscire, poi mi piegai in avanti e lasciai che mi fottesse, ci dava dentro alla grande nonostante fosse legato, ma tenendosi alle catene riusciva a fottermi con colpi decisi.
Un grugnito prevenne una copiosa sborrata che trattenni tutta insieme al suo cazzone, continuai a stringere il culo e mentre la mia testa era raccolta dalla sua spalla la sua lingua giocava con il mio orecchio segandomi esplosi anch’io di goduria.
Gli tolsi i bracciali, era sfinito ed appagato, gli versai un bicchiere di birra che bevve tutto in un sorso, poi si accasciò sul mio letto, braccia e gambe aperte così come lo avevo già visto in quel cesso.

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