Gay & Bisex
SERVIZIO DI LEVA 4
di matupas
13.04.2022 |
784 |
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"Ci diede delle tute blu, e indicandoci le docce , ci obbligo a fare la doccia, cosa assai gradita a tutti noi..."
Il mattino dopo, la svegli alle 6.00 con un suono di tromba che annunciava l’adunata nel piazzale per l’alzabandiera.Mentre facevamo il CUBO, cioè rimettere in ordine lenzuola e materasso, di aste per bandiere ne avevo notate parecchie. I cazzoni dei miei commilitoni, svettavano dritti dentro i boxer bianchi che portavamo tutti .In particolar modo notai il ragazzo della brada sopra la mia ( il mio protetto), che ce lo aveva durissimo, e per poco gli è anche uscito dalla patta dei boxer che erano senza bottoni.
L’ho guardato, il mio stupore nel vedere quanto bello dritto e duro fosse, mi fece sobbalzare ed urlai : < belloooo lo tenevi fuori tutto? O ne mancava un pezzo?> Il ragazzo arrossi, e gli altri ragazzi della nostra campata iniziarono a ridere come matti.
Se lo rimise dentro, ma quello spettacolo svegliò i miei istinti da troietta, avvicinandomi a lui, con la scusa di aiutarlo a fare il CUBO lo palpai per sentire se era ancora duro. Fece un salto indietro, < ma che fai? Disse lui> ed io < nulla, mi accertavo che fosse a posto>, le risate rimbombarono per tutta la camerata, tanto da far correre dentro il Caporale . < che succede ? > disse guardandosi in giro, si zittirono tutti, < forza , avanti che mancano 5 minuti all’adunata>
Che solfa st’adunata, alzabandiera, tutti sull’attenti , e poi rompete le righe. A quel punto ci portarono al magazzino vestiario, ci diedero tutto quello che ci serviva . Divisa, mimetica, scarpe e anfibi, poi tutti di nuovo in camerata a vestirsi. Arrivò il sergente maggiore a cui avevo succhiato il cazzo la sera prima.
< tutti fuori in riga presto>, ci urlò con quella sua voce grossa e austera, poi prese un foglio e chiamò dei nomi, oltre al ragazzo mio protetto, anche altri 2 e poi il mio nome.
< voi presentatevi in cucina dal maresciallo> ci ordinò di fare in fretta che ci stava aspettando. Arrivati in cucina, il maresciallo era intento a dare ordini a quelli che già da tempo si occupavano di cucinare ,spiegando il menù del giorno, poi rivolgendosi a noi chiese < chi di voi sa cucinare?> io alzai la mano, in effetti me la cavavo a cucinare, in casa da solo con mio padre alla fine cucinavo sempre io , e devo dire che anche cucinando per qualche amico di scopata, ero sempre stato apprezzato per le mie doti CULINARIE, e non solo.< Bene , dimmi come fai la carbonara, e poi come fai la amatriciana, e poi dimmi del ragù.> disse spavaldo pensando che non sapessi rispondere.
Quando gli spiegai il tutto, rimase esterefatto, ma ci tenne a sottolineare che le dosi li sarebbero state diverse .
Ci diede delle tute blu, e indicandoci le docce , ci obbligo a fare la doccia, cosa assai gradita a tutti noi.
Nel locale adibito, c’erano 6 docce, separate da muri ma senza porta, solo una semplice tendina che copriva l’ingresso.
Ci fiondammo sotto le docce, io tenni la tenda aperta e speravo lo facesse anche chi mi stava di fronte,
capitò al mio protetto la doccia di fronte la mia, vedendo che non avevo chiuso la tenda , fece altrettanto dandomi modo di ammirarlo in tutta la sua virilità.
Wuauuu , che spettacolo meraviglioso, fino a quel momento non lo avevo guardato con interesse da troietta, ma non potei restare indifferente a quanto fosse bello, in tutto.
Era alto quanto me, una pelle quasi scura da sembrare abbronzato, in effetti era del sud , finalmente sapevo da dove veniva,.
Era delle isole di Pantelleria, il suo dialetto era assurdo, non come i siciliani che li riconosci da come parlano, ma il suo era incomprensibile ,anche per me che di suddisti ne avevo sukkiati tanti.
Ecco dall’aspetto, sembrava arabo, ma con i capelli quasi biondi, di un colore indefinito, il corpo come una statua, definito nei particolari, i muscoli sembravano scoppiare, eppure mi aveva detto che faceva il contadino.
A guardarlo li che si insaponava e si muoveva con destrezza nel farlo . pensai che di certo a casa si lavava veloce per poi correre a tavola a cenare. Mentre lo fissavo, si accorse di me, e con la testa mi fece cenno per dire, . Gli feci cenno con la mano di raggiungermi sotto la doccia, Lui scuotendo la testa dissentiva , gli ripetei più volte di venire da me, ma lui niente.
Con la scusa del sapone , che non mi era stato dato, andai io da lui, e ficcatomi sotto la doccia con lui, cominciai a toccargli il cazzo, si spostava , ma non diceva nulla per paura che gli altri potessero accorgersi che stavamo li in 2.
Gli altri ,manco si erano accorti di noi, lo afferrai per i polsi e lo bloccai contro il muro, si agitava per togliersi da quella posizione e facendolo mi sbatteva il cazzo semi duro contro i mio, che in poco tempo si drizzò sul suo. Anche il suo cominciava a prendere la durezza che avevo visto in camerata alla sveglia.
Un pensiero mi passò per la testa: cosa sto facendo? Lo sto violentando? Se lui non vuole , perché sono cosi eccitato da questa situazione?
Ma tutto mi passò in un momento, quando sentii che lui non si opponeva più alla mia forza, anzi era calmo , si era quasi abbandonato i suoi muscoli avrebbero potuto ottenere la meglio su di me , anche se io non ero per nulla gracile, ero riuscito a tenerlo fermo contro la sua presunta volontà.
Mollai lentamente la presa dei suoi polsi e lui calò le braccia, il suo cazzo era durissimo e spingeva contro il mio, lentamente mentre lo accarezzavo, scesi lungo le sue braccia poi giù verso le gambe, l’acqua ci scorreva addosso , il sapone non ancora svanito mi fece scivolare sul suo torace in giù verso quel paradiso che mi accoglieva a gambe larghe.
Le mie mani arrivarono ai suoi glutei duri come il marmo, li afferrai e senza remore scesi giù fino a trovarmi il suo cazzo duro davanti alla bocca.
Cominciai a leccarlo, la mia lingua percorse tutta l’asta fino alla cappella , bella lucida e pulsante ogni tocco della mia lingua faceva drizzare in alto il cazzo,, la mia lingua lo carezzava con dolcezza , le mie labbra si aprirono lentamente facendo entrare dolcemente la sua cappella e poi piano scivolarono fino al suo pube con i peli bagnati che come frange scendevano lungo il suo inguine.
I suoi muscoli si irrigidirono dal piacere della mia bocca che ormai aveva accolto il cazzo fino in gola.
Improvvisamente sento le sue mani che afferrano la mia testa, la tengono ferma mentre luii mi sbatte in bozza il cazzo freneticamente, non lascia un’attimo che possa prendere fiato , mi trattiene e scopa scopa la mia gola .
Cerco di trattenerlo spingendogli il ventre indietro con le mani, ma non riesco, sto quasi per soffocare, molla le mani dalla mia testa ed inarcandosi riesco a togliermelo di bocca mentre lui mi skizza tutta la sua crema in faccia, faccio in tempo a prendergli il cazzo con la mano per leccarglielo tutto e raccogliere le ultime skizzate sulla lingua.
Continuo a prenderlo in bocca e leccarglielo, l’acqua della doccia mi cade sul volto e sul suo cazzo, mentre sono ancora giù , lui mi afferra la faccia con le mani, e guardandomi li in basso si china su di me e mi sussurra< sei uno stronzo, ma mi è piaciuto non lo avevo mai fatto> , e mentre mi tira su sempre tenendomi la faccia fra le mani , ci giriamo e vediamo 2 teste che sporgendo dal muretto ci guardano.
Senza scompormi li guardo e < bhe? Che guardate? Se vi piace stasera ed i prossimi giorni può toccare anche a voi, ma solo se vi chiamo io sotto la mia doccia>
Uscendo dalla doccia noto che i loro cazzi erano in tiro, e si stavano menando guardando me che sukkiavo.
EHHHHH no belli, aspettate il vostro turno , ma non è detto che ve lo sukkio , dovrete aspettare me che vi scelgo quando avrò voglia.
Ci asciughiamo, torniamo in cucina, il maresciallo ci guardava interrogandosi incredulo, pensava fossimo già con gli altri a cucinare eheheheh
L’ho guardato e mettendomi la mani ai fianchi gli dico < Allora? Dove mi metto? Cosa cucino? >
E lui > ah me lo aveva detto il sergente che sei un tipo strano, ma qui si fa quello che dico io CAPITO? >
Certo Signore signorsi Signore, dove vado?
Mi porta dove già 2 ragazzi stavano preparando dei sughi, li guardo e dico< ma che cazzo state cucinando?>
E loro < il ragù, e il pesto alla genovese>
BRRRRRRRRR ma che schifo state facendo MARESCIALLOOOOOOOO
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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