Gay & Bisex
IL RAGAZZO ROMANO
di matupas
04.05.2022 |
1.043 |
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"Fui velocissimo a togliermi tutto e ficcarmi sotto la doccia con lui, era li che mi sorrideva mentre si menava il cazzo, mi fece perdere quel poco di..."
Ho sempre lavorato nello stesso ufficio , ormai era già più di 1 anno e tutti i miei colleghi mi dicevano sempre che se continuavo cosi prima o poi avrei fatto carriera. Lo dicevano soprattutto perché sapevano che il mio lavoro lo facevo bene al contrario di loro che lasciavano sempre pratiche indietro non curandosi che tanta gente aspettava mesi prima di poter accedere a certi servizi importanti per la loro dignità.Detto questo, non ho mai leccato il culo del capufficio,( non era il mio tipo , ma il suo assistente lo avrei deliziato con la mia lingua in ogni centimetro del suo corpo). Ma nonostante ciò, un bel giorno mi convocò nel suo ufficio e mi assegnò un compito fuori sede e fuori regione.
Dovevo recarmi in Toscana , e precisamente a Prato per consegnare documenti di massima importanza . Non chiesi di che documenti si trattasse, ma fui sorpreso che assegnasse a me quel compito, in fondo ero l’ultimo arrivato. Il capufficio mi disse solo che ero l’unica persona di cui si fidasse, le spese chiaramente erano a carico dell’ufficio , ma sarei dovuto andare a Prato in treno.
Mi ero già illuso di poter scendere col mio Motorhome, pensando a quante soste potevo fare in autostrada, ma la realtà dei fatti era diversa.
Il giorno dopo di mattino presto scesi in stazione per prendere il treno, l’ufficio mi pagava la 2° classe ma a me andava bene cosi , in seconda c’è sempre gente interessante, operai studenti etcc etcc. Gente semplice e senza la puzza sotto il naso come quelli della prima classe.
Il treno era un Espresso e faceva 2 o 3 fermate prima di arrivare a Prato, i vagoni erano ancora quelli con gli scomparto a 6 posti comodi soprattutto di notte , i sedili si potevano stendere a formare letti comodi ad ogni USO.
Arrivò il treno che proveniva da Milano, e salii per trovarmi un posto tranquillo vicino al finestrino, era quasi vuoto stranamente, forse perché non era a lunga percorrenza e si fermava a Firenze .
Scelsi uno scomparto vuoto e mi rilassai aprendo un libro ma improvvisamente sentii la porta scorrere ed aprirsi, alzai lo sguardo dal libro e vidi un ragazzo sui 27-30 anni che con un fare molto disinvolto mi guardò e disse “ so liberi vero? “ Cominciamo bene pensai, e con la mia solita aria da puttanella gli risposi, “ Hai bisogno davvero che ti rispondo o sei orbo? “
Dall’accento strafottente capii subito che era ROMANO , e quindi cercai di tenergli testa sennò mi avrebbe preso subito di mira.
Scrollò le spalle , e mise il suo borsone enorme in alto a coprire tutto lo spazio, chissà cosa trasporta in un borsone cosi grande pensai, poteva sedersi ovunque giusto? Ma no lui proprio di fronte a me ed allungò subito le gambe fra le mie piegate ed aperte.
Volevo continuare a leggere , ma non riuscivo a distogliere lo sguardo da lui, era molto carino con i capelli castano chiari lunghi avanti e gli facevano un ciuffo che scendeva lateralmente, mentre dietro più corti uno strano taglio che non avevo mai visto prima.
Con la mano continuava a toccarsi il ciuffo portandolo indietro quasi come se avesse un tic, fisicamente era longilineo ed indossava dei jeans molto sbiaditi senza cintura che quando stava in piedi gli cascavano sempre in giù, lui li tirava su ogni volta , stringendoli fra le gambe e mettendo in risalto il suo gonfiore delle palle ed il cazzo che gli ciondolava di lato sulla coscia.
Notai che per essere cosi evidente di sicuro non portava le mutande.
Era un tipo sveglio e furbo, mi aveva già beccato a fissarlo fra le gambe ed anche quando era seduto , faceva apposta quel movimento per attirare la mia attenzione, io di certo non mi preoccupai di questo anzi, ogni volta gli guardavo il pacco e mi passavo la lingua sulle labbra per poi fissarlo dritto negli occhi.
Avevo i capelli lunghi sciolti sulle spalle , ma decisi di legarmeli a coda col mio elastico rosa preferito. Accavallai le gambe e accendendomi una sigaretta continuai a leggere il mio libro non curandomi più di lui.
Sapevo che non avrebbe resistito , e spostandosi il pacco lateralmente disse” Ma che carino che sei con la coda, e poi il tuo elastico è particolare, mi ricorda quello di mia sorella”
Ed io “ tua sorella ha buon gusto, e grazie…anche tu non sei poi cosi male, anche se trasandato tutto sommato non sei da buttare”
Scoppiò a ridere, e con un salto si fiondò al mio fianco, “ ce l’hai una cicca?”
Ed io “ nun c’hai li sordi per comprartele?” e subito lui di ripicca “ si che ce l’ho , ma le tue so più bone”
Era troppo simpatico , e cominciava ad attizzarmi cosi gli diedi una sigaretta e accesi l’accendino, lui prese fra le sue mani la mia e la avvicinò alla sigaretta per accenderla, ma non la mollò subito me la trattenne sollevando lo sguardo e fissandomi negli occhi.
Fu allora che capii dal suo sguardo libidinoso che potevo allungare la mano sul suo pacco, era già duro e scendeva lungo la gamba, afferrandolo non riuscii a tenerlo tutto nel palmo perché ne restava ancora tanto compresa la cappella.
Si alzò di scatto aprendo il bottone che gli teneva su i pantaloni che liberi del tutto caddero alle sue caviglie, il suo cazzo almeno 21 cm scatto fuori all’insù ed assunse la forma di una banana con la cappella in su che già gocciolava di precum.
Scattai indietro guardando fuori dallo scomparto per vedere se qualcuno avesse visto la scena, eravamo in pieno giorno ed anche se soli di certo poteva passare qualcuno, mi chinai verso i suoi piedi ed afferrandogli i pantaloni li tirai su lentamente dandomi modo di leccare la sua asta dalle palle alla cappella e ficcarmelo tutto in gola in un attimo.
Gli richiusi i pantaloni ed anche lui si rese conto che non potevamo farlo li cosi senza la certezza di non essere visti, l’adrenalina di quell’attimo mi fece diventare il cazzo duro che quasi sfondava i pantaloni della tuta stretta che mi ero messo per comodità nell’affrontare il viaggio, ma la voglia di sukkiarlo era tanta e cercai una soluzione che non trovai.
Lo spinsi a sedersi di frante per non dargli alti motivi per riprovarci, il suo sguardo di delusione lo tenne fino a che non arrivammo a Prato, quando fu il momento di scendere lui sorrise e prendendo il borsone esclamò “ allora scendi anche tu qui? Dai dimme andò vai? Io devo annà al Mercato dei stracci, vieni con me?”
Gli spiegai che dovevo consegnare dei documenti , e che se voleva potevamo vederci dopo . Lui non mollò la presa e con grande sfrontatezza mi disse che sarebbe venuto con me e che poi io lo avrei seguito al mercato.
L’idea non mi dispiacque e cosi dissi di si, ma prima dovevo cambiarmi cosi andai alle toilette e misi su dei pantaloni con camicia bianca Uscii ben vestito e lui subito commentò “ wuauuu sembri mio fratello l’avvocato” Andammo all’ufficio e mentre lui aspettava fuori , io consegnai tutto e poi andammo al Mercato.
Comprava vestiti prevalentemente da donna ma li cercava tutti di un certo tipo , di seta, crespo e tessuti particolari ma anche di un certo periodo, tipo anni 40 o 60 o anche più vecchi se li trovava.
Mi chiese di dargli una mano a scavare nelle balle di vestiti usati che giacevano per terra sui teli di sacco delle balle, lo feci con piacere scegliendo quelli chi mi piacevano , e dopo 2 ore di ricerca finalmente li comprò ed andammo via.
Andammo a mangiare una pizza , e poi stanchi e assonnati ci dirigemmo verso la stazione per tornarcene a casa, fu a quel punto che mi disse che lui sarebbe rimasto a Prato e che andava spesso in un alberghetto proprio li vicino alla stazione .
Mi chiese di accompagnarlo ed io già pregustai la possibilità di andare in stanza con lui, infatti quello che avevo previsto si avverò. L’albergo non era certo lo Sheraton, anzi un posto squallido già all’entrata, gatti che scendevano dalle scale senza curarsi di chi saliva, il tipo alla reception appena lo vide gli è saltò al collo come se lo conoscesse da una vita.
Cazzo , deve essere famoso da ste parti pensai, lui si fece dare le chiavi della solita stanza , ci dormiva almeno 3 volte al mese li a Prato per gli stracci. Salimmo su per le scale, lui mi fece stare davanti cosi che mentre salivamo ogni tanto mi spingeva con la mano sul culo.
Entrammo in stanza e lui subito si buttò a tuffo sul letto che lo fece rimbalzare 2 volte, io in piedi non sapevo dove poggiare le mie cose, manco un tavolo c’era li dentro, a malapena 2 comodini al lato del lettone a 2 piazze.
Buttai la borsa per terra, e cercai di sedermi sul letto , ma lui alzandosi si spogliò tutto e con la sigaretta in bocca andò in bagno, sentii l’acqua della doccia scorrere, e lui che mi chiamava incitandomi a spogliarmi ed andare in doccia con lui.Fui velocissimo a togliermi tutto e ficcarmi sotto la doccia con lui, era li che mi sorrideva mentre si menava il cazzo, mi fece perdere quel poco di dignità rimastami e mi abbassai subito sukkiargli quel mostro di cazzo che aveva fra le gambe, lo fagocitai tutto senza dargli tregua , l’acqua che ci scendeva addosso facilitava la mia bocca a sukkiarglielo fino in gola da farmi venire più volte conati di vomito .
Mi teneva i capelli lunghi e bagnati che mi scendevano davanti agli occhi con le mani portandomeli dietro e stringendoli a coda, li afferrava per spingere la mia testa sempre più in fondo quando lo ingoiavo tutto.
Lo afferravo da dietro i glutei e lo trattenevo in gola fino a che potevo per poi leccandolo lo facevo uscire per rificcarmelo ancora ed ancora fino a che la sua ultima uscita dalla mia bocca fece si che skizzò a getto continuo colpendomi dritto in faccia, l’acqua portava via il suo seme dalla mia faccia ed io con la lingua cercavo di raccoglierlo per poi ficcarmi ancora il suo cazzo in gola fino a che poi non ebbe più la forza di restare duro.
Continuai a succhiarlo ancora , il suo cazzo moscio in bocca mi piaceva da morire , presi a menarmi il cazzo godendomi il suo che ancora resisteva alla mia bocca famelica finché skizzai tutto trattenendomelo in bocca e non mollandolo mai neanche un secondo.
Si accasciò seduto sotto la doccia mentre io alzandomi mi insaponai e risciacquai per poi uscire soddisfatto ed appagato .
Mi buttai sul letto avvolto nell’asciugamani , mentre lui restò li ancora per molto, quando ne uscì era nudo e bello da vedere davanti a me e con la sua solita naturalezza mi disse “ mi hai distrutto, che zoccola che sei, ti voglio vedere vestita da femmina “
Lo guardai allibito non voleva mica che mi mettessi quei vestiti sporchi ? Cominciò a frugare fra quelle cose nel borsone , ne tirò fuori un vestitino bianco trasparente tipo a Sirena, con uno spacco dietro la schiena che scendeva a V, merlettato davanti che sembrava quasi un vestito da sposa .
Era bello davvero, e la tagli doveva vestirmi bene ma non lo avrei mai indossato cosi senza essere lavato e glielo dissi.
Non si perse d’animo corse sotto la doccia e lo bagno tutto , lo sporco della polvere veniva giù che il piatto della doccia diventò marrone. Lo sciacquò più volte e poi me lo passò, non credevo ai miei occhi, avrei dovuto indossarlo senza asciugarlo cosi bagnato come era?
Ebbene si mi convinse ad indossarlo, nel metterlo sentii qualche punto sul bacino che si strappava ma poi riuscii a indossarlo tutto bagnato .
Devo dire che il suo sguardo libidinoso mi fece capire che mi stava bene, ma non riuscivo a vedermi non c’era uno specchio lungo , ma lo tenevo addosso tutto bagnato e lo sentivo confortevole,, il mio corpo lo indossava alla grande e soprattutto il mio culo era fasciato benissimo, lui mi legò i capelli a coda , mi fece fare 2 passi ed una giravolta , poi afferrandomi il culo da dietro mi spinse sul letto cascandomi addosso e strusciandosi sul mio culo col cazzo che cominciava a riprendersi dal sonno in cui era caduto.
Lo sentivo che diventava duro e spingeva contro il solco delle natiche , ma quello strusciare gli faceva male sul tessuto bagnato, in un attimo avvertii le sue mani afferrare il vestito all’altezza del mio culo e strapparlo violentemente finché il mio culo era tutto scoperto.
La sua bocca inizio a baciarmelo e morderlo insieme , la sua lingua si insinuò fra le natiche e raggiunse il mio buco , alzai il culo quel tanto da permettergli di allargarmelo bene per lavorarmi il culo con la lingua , lo leccava divinamente come fosse una figa , non smetteva ed io impazzivo mugulando come una cagnolina che vuole ancora carezze dal suo padrone.
Sarei rimasto cosi fino a sborrare strofinandomi sulle lenzuola e con la sua lingua che mi fotteva il culo meglio di un cazzo., sono certo che la sua pratica era dovuta alle tante fighe leccate fino a quel momento, non resistevo oltre , lo volevo dentro senza remore.
Inarcai ancora di più il culo a farglielo capire, e lui non manco di recepire il mio messaggio , salendo lentamente verso su e leccandomi la schiena scoperta arrivò al mio collo con la lingua e continuò a leccarmelo mentre la sua cappella si faceva strada verso il mio buco.
Cazzo se era bravo , quante fighe aveva scopato per avere quell’abilità nel penetrarmi poco a poco senza farmi sentire dolore iniziale , entrò dentro di me con piccole spinte ritmate fino ad essere tutto dentro per poi fermarsi in attesa che io lo incitassi a fottermi come una troia.
“ si cazzo dammelo tutto fammelo sentire che mi fotti , sono la tua troia fottimi fottimi”
Mi prese le mani ed allungandomi le braccia in avanti mi teneva fermo , allargai le gambe strappando il resto del vestito ancora cucito e fui libero di farmi scopare come una zoccola.
Mi fotteva con colpi decisi ed affondava i sui 21 cm dentro di me , puntai le ginocchia ed inarcai ancora di più il culo , puntando i piedi anche lui si pose in modo da fottermi a culo ormai largo e e sensibile alla sua foga che diventò veloce nei movimenti per fottermi con decisione ma non violenza, il rumore dei suo bacino che schiacciava il mio culo ogni volta che affondava , inebriava di goduria la mia mente ed il mio corpo, avevo il cazzo che esigeva le mie cure ma lui non mi mollava le mani e continuava a fottermi come se non volesse mai godere e farmi godere .
Ormai ero pronto a sborrare sentivo le gocce del primo sperma uscire dalla mia cappella , lui prese a fottermi più veloce e mordendomi il i collo diede un affondo che terminò in un fiotto caldo seguito da altri che inondava il mio culo, si fermò dentro di me ma non mi lascò le mani ed io spingendo dietro il culo spinsi più volte finché il mio cazzo skizzò 6 volte prima di capire che avevo sborrato senza toccarmi, era la prima volta che mi capitava fu davvero idilliaco a dir poco …..
Esausti ci addormentammo con lui che mi abbracciava ed il suo mento poggiato dietro la mia nuca, al risveglio sentivo il suo cazzo che spingeva sul mio solco, guardai l’orologio e feci un salto dal letto .
Dovevo correre in stazione a prendere un treno , non potevo restare li , il giorno dopo sarei dovuto andare in ufficio e non potevo mancare con la scusa del CAZZO….
Mi infilai la tuta , girandosi nel letto mi guardò con occhi assonnati che ancora non capiva no che stavo uscendo, mi allungò la mano per prendermi ma non lo lasciai fare , saltò seduto sul letto e chiedendomi una penna ed un foglio, mi scrisse il suo telefono e l’indirizzo di Roma dove aveva il negozio.
Lo salutai baciandolo sulla fronte come se fosse mio fratello, uscii chiudendomi la porta alle spalle e corsi in stazione.
Andai a Roma 3 volte a fargli visita al negozio, lui ci dormiva anche in negozio aveva ricavato un soppalco ed era tutto il suo mondo di vestiti anni 30 che rivendeva molto bene a cifre che non potevo credere.
Quel soppalco resse le nostre cavalcate …..
Ancora oggi che scrivo queste righe ho il ricordo vivo di quei momenti, bell, beli, belli .
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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