Racconti Erotici > Gay & Bisex > Tommaso, Luca & Nicola - 14
Gay & Bisex

Tommaso, Luca & Nicola - 14


di Marcus95
11.04.2022    |    3.596    |    3 8.7
"Tommy va in camera e poi nel bagno..."
Capitolo 14: Stammi Lontano



Si alzo e mi metto sulle sue gambe mentre il nostro bacio va avanti. Con il sedere schiaccio dei tasti del pianoforte che emettono dei rumori, io non sono un musicista. Lui mi tocca la schiena e mi sento in Paradiso. Mio grande amore, mio cavaliere e mia stessa vita. Sento Federico che rumoreggia con la voce e ci stacchiamo ma rimango sulle sue gambe. Fede ci guarda e fa un gesto con la mano come per chiedere sulla situazione. Io e Tommy ridiamo. Siamo una coppia nuovamente. Non lo lascerò mai più. Lui è il mio ragazzo e lo sarà per sempre.

«Mi sei mancato» dice Tommy.

«Mi sei mancato anche tu e non puoi immaginare quanto» dico prima di baciarlo.

Il nostro amore non sarà più messo in discussione. Siamo solo noi e noi siamo infinito. Un grane infinito che ci unisce nel suo vorticare in circolo dentro questo fottuto universo. Quale forza può distruggerci? Nessuna che sorga in questo pianeta, quindi siamo al sicuro. Io voglio e lui vuole me, naturalmente. Un amore infinito e meraviglioso. Una forza potentissima capace di distruggere qualsiasi forza distruttrice.

Tommy va a correre e io rimango solo con Federico. Credo d’aver bisogno di parlare con lui ma non lo so con certezza. Lui si avvicina al divano e si siede vicino a me. Mi guarda con i suoi occhi e mi sorride.

«Che cosa ci hai combinato?» chiede calmo e gentile.

Io non so cosa dire. Ho fatto tanti di quei casini che non so da quale iniziare. «Non lo so Fede. Nicola è… era… strano, diverso. Mi ha ingannato. Ha usato le persone solo per un suo scopo malato.»

«Che ha ottenuto» dice Federico mettendomi a disagio. Si ci era riuscito benissimo Nicola, ma non voglio ricordare tutte quelle esperienze passate con lui. Io ho fatto sesso con quel ragazzo, e Tommaso? Cosa ha fatto lui?

«Dimmi, Tommy, lui ha…» chiedo lasciando la domanda in sospeso.

«Che io sappia no, non è andato con nessuno» dice Fede tranquillo. Mi guarda e ha capito benissimo che io mi sento una merda. Una grande merda testa di cazzo. Che cosa mi è preso? Nicola mi ha promesso sesso e io ci sono caduto a picco! Che cretino che sono stato. Mi vergogno di me stesso. Tommy, lui è un’anima pura, non come me. Mi sono macchiato di quelle tenebre affrontate tanto tempo prima. Non mi merita. Dovrei solo fuggire via e soffrire come un cane abbandonato. Quello è il mio destino. Mi arriva una sberla sulla testa. Guardo Federico.

«Non lo pensare! Non lo fare! Lui ti vuole e ti merita. Non credere di essere inferiore solo per questo grande errore. Tu hai bisogno di lui come lui ha bisogno di te. Ti ama tantissimo. Cosa credi che abbia fatto quando gli ho raccontato tutto? Lui si è alleato con me, capisci? Con me, solo per salvarti. Poi mi ha dato modo di conoscermi e quindi siamo amici, ma non è questo che importa. Quando ho suonato il campanello voleva uccidermi ma ha saputo ascoltare un secondo e quando gli ho dato la notizia della tua scomparsa lui mi ha dato subito la mano per poterci dare aiuto reciproco. Tutto questo solo per te. Solo Tommaso, o una persona che ti ama alla follia può fare una cosa del genere.»

Io rimango di sasso. Ecco lo sforzo di Tommaso. Tutto quello che ha fatto per me. Lui mi ama, mi desidera, vuole solo me. Io voglio le stesse cose ma l’ho tradito. La serratura della porta di casa scatta e rientra Tommaso tutto sudato. Rimango a bocca aperta. Porca troia se è sexy. Il ragazzo più bello di questo mondo. Vedo le goccioline di sudore tra i suoi capelli neri e il suo fisico si intravede dalla maglietta aderente da corsa. Vorrei saltargli addosso e baciarlo tutto. Ogni centimetro della sua pelle.

«Vado a fare la doccia» dice Tommy.

Io mi alzo dal divano e senza pensare parlo. «Vengo anche io.»

«È un po’ presto cucciolo» dice sereno.

Io muoio dentro ma non posso non notare come mi ha chiamato. “Cucciolo”, non lo usava da troppo tempo. Vuol dire che mi ama e che sono il suo ragazzo, ancora una volta. Questa volta non lo lascerò più andare e non andrò più con altro ragazzi solo per sesso. Tommy va in camera e poi nel bagno. Io rimango in salotto sotto lo sguardo serio di Federico. Lo guardo disperato. Non so cosa fare, mi sento così insicuro. lui si avvicina e come al solito mi legge nella mente e sa darmi la risposta.

«Stasera parlatene. Mettiti nei suoi panni. Non è facile per lui. Tu lo avresti mai perdonato se ti avesse tradito?» Chiede e si alza subito, segno che non vuole sapere la risposta.

Si devo solo fare una chiacchierata con lui stasera. Oramai il sole è calato dietro ai palazzi, quindi tra non molto parlerò con Tommaso e vedremo sul da farsi. Tommaso esce dal bagno con solo un asciugamano attorno alla vita. Vedo il suo petto muscoloso, le sue gambe toniche. Tutto di lui mi eccita. Voglio lui, lo voglio ora e per sempre.

Ci sediamo per cenare e posso dire che Federico cucina davvero bene. È migliorato anche lui in cucina. Tommaso mi guarda spesso e sia io che Fede ce ne siamo accorti. So che vuole baciarmi ma prima dobbiamo parlare. Quella è una cosa importante. La cena procede senza troppe spettacolarità. quando abbiamo finito Federico sparecchia e io mi ributto sul divano. Guardo fuori dalla finestra e mi chiedo come stia Nicola. È solo un bastardo ma almeno un pensiero lo faccio. Guardo i palazzi con le loro luci e mi viene da ridere. Dopo mezz’ora arriva Tommaso e mi mette le braccia sul torace. Sento il suo calore attraverso la maglietta. Mi esorta ad alzarmi e ad andare in camera con lui. Mi alzo e lo seguo in camera sua. Chiude la porta alle sue spalle e mi guarda con uno sguardo serio. Molto serio.

***

«Hai amato Nicola?» Chiede tagliente.

«Amare è una parola grossa, però si ho avuto una cotta per lui» dico sinceramente. Lui si passa una mano tra i capelli e sbuffa sonoramente. Io rimango in piedi immobile. Non potrei mai muovermi. Lui passeggia per la stanza sbraitando e io rimango fermo fino a quando non si ferma e mi fa una grossa domanda: «quante volte avete fatto sesso?.»

«Non lo so» dico ancora una volta sinceramente. Non le ho mica contante.

Lui prende un oggetto e lo getta per terra. Si frantuma e io corro verso di lui per rassicurarlo.

«Stammi lontano adesso cucciolo!» dice rosso in volto. Sta schiumando di rabbia. Potrei farmi del male ma non mi importa.

«Io amo te, voglio te, ora e per sempre» dico cercando di farlo calmare ma non credo funzioni a qualcosa.

«Intanto quel pezzo di merda figlio di puttana ti ha scopato in tutte le salse! Tu sei mio e solo mio!» urla come un pazzo. Non posso non avere paura. Mi ritraggo e lui gode nel vedermi pieno di paura. Mi spaventa terribilmente quando fa così. Si volta e rivolta mille volte. Io sempre immobile e guai a muoversi. Lui alla fine mi guarda e vedo che i suoi occhi iniziano a brillare.

«Però ti amo fottutamente» dice e mi salta addosso. Mi bacia con delicatezza. La sua lingua sulla mia, il suo corpo attaccato al mio, il suo profumo nel mio naso, il suo calore sul mio sesso. Lui è tutto per me e ora che abbiamo chiarito, a modo suo, siamo nuovamente una coppia. Una coppia che si ama e che si vuole bene perché io e lui siamo una famiglia ora.

Mi porta verso il letto e mi ci butta sopra. Il suo corpo è sul mio. La sua bocca esplora il mio collo. La sua lingua percorre dal mento fino al collo della maglietta. Mi aiuta a togliermela e la getta per terra. Lui si alza e si toglie la maglietta. I suoi muscoli sono belli splendenti come me li ricordavo. Tommaso ti voglio adesso! Si china su di me e mi bacia il petto. Mi lecca i capezzoli e pian piano va verso il basso fino ad arrivare ai pantaloni.

Prende il bottone con i denti e lo slaccia. Tira giù la zip e fa scivolare lentamente i pantaloni fino alle caviglie per poi togliermeli del tutto. Sono inutili in questo momento. Lui si rialza e se li toglie pure lui. Siamo in mutande entrambi. Io con dei boxer neri e lui con dei boxer grigi. Esattamente come me lo ero immaginato. Si china sul mio corpo pronto all’attacco. La sua lingua decide di esplorare tutto il mio addome. Passa sugli addominali e sull’ombelico fino ad arrivare al tessuto delle mutande. Con la lingua percorre la linea del mio membro che sta diventando sempre più duro e lungo. Lui sorride e lo prende tra i denti.

Con un gesto veloce mi toglie le mutande e se le toglie anche lui. Con un gesto delicato mi volta e mi tocca il culo. Qualche schiaffetto come piace a noi e si prepara a penetrarmi. Non ha voluto farmi fare niente. Non so perché. Punta la sua erezione ed entra velocemente. Mi aggrappo alle lenzuola e lui si ferma per farmi abituare a quella cosa, al suo palo enorme. Sento i peli del suo pube che mi solleticano il mio sedere. Mi eccita questa cosa. Faccio segno di sì con la testa e lui inizia a muoversi. Quanto mi è mancato il suo pene nel mio culo. Posso dirlo bellamente. Mi eccita, mi manda in estasi, mi fa dimenticare tutto quello che è successo. Però sento qualcosa che manca a questo rapporto. Qualcosa che desidero e di cui ho bisogno, un immediato bisogno. Lui continua il suo movimento veloce e io godo sotto di lui ma non godo al cento per cento.

«Picchiami!» dico gemendo.

«Cosa?» Chiede rallentando. Ha una paura folle e so che è così.

«Ti ho chiesto di picchiarmi. Legami, sculacciami forte, fammi male» dico stingendo le lenzuola candide del suo letto.

Tommy si blocca immediatamente. Io non so che cosa fare. Con un gesto rapido esce da me e corre fuori dalla stanza sbattendo la porta. Ma che cosa è successo. Mi alzo dal letto e prendo le lenzuola per coprirmi. So che in casa c’è Federico, quindi meglio andare sul sicuro. Esco dalla stanza da letto e sento qualcuno piangere. Mi volto verso il soggiorno e c’è Federico che mi guarda sconvolto. Io mi dirigo verso il bagno lentamente con uno strascico dietro di me. Arrivo al bagno e abbasso la maniglia. La porta si apre e la scena che ho davanti mi scandalizza molto. Vedo Tommaso per terra che piange come un disperato. Mi abbasso per andare vicino a lui e gli prendo il volto tra le mani.

«Amore…» dico con un nodo in gola.

«Stammi lontano cucciolo» dice lui a bassa voce ma furente di rabbia.

«Col cavolo! Io sono qui anche quando hai problemi» dico tranquillo.

Lui prende un oggetto di vetro e lo lancia contro la parete. L’oggetto si distrugge in mille pezzi, io tiro un urlo e Tommaso mi guarda con occhi furenti.

«Vattene!» dice come un cane con la rabbia.

«Scordatelo!» dico io in senso di sfida.

Lui mi prende in braccio e mi porta in salotto dove mi butta sul divano e corre via. Ritorna in bagno e si chiude a chiave. Io rimango avvolto dalle lenzuola che coprono le mie nudità sotto lo sguardo di Federico. Corre in mio aiuto e mi tasta per vedere se ho ancora tutti gli arti.

«Che cosa è successo?» Chiede sconcertato.

«Gli ho chiesto di picchiarmi come faceva Nicola» dico con le lacrime agli occhi.

Federico non giudica come farebbe chiunque altro. Mi guarda e ha compassione se non pena. Non sa neanche lui cosa dire. Forse si aspettava una mia reazione ma io non so che dire. È una situazione assai complicata. Non potevo non chiedere a Tommaso di picchiarmi. Nicola mi ha abituato così e io sono ancora reduce dalle sue scopate. Vorrei scappare da tutto quello che mi ha fatto Nicola ma non va come speravo. Nicola è ancora dentro di me e non se ne vuole andare. Ma sicuro che troverò un modo.

***

Sento la porta del bagno che si apre e vedo Tommaso uscire con un asciugamano intorno alla vita. Non vorrà farsi vedere da Federico. Mi guarda e io lo guardo. Ha due occhi gonfi e rossi. Ha pianto così tanto. Mi guarda come un cucciolo smarrito. Io mi sento esattamente così.

«Non può andare avanti così» dice lui serio e con la voce roca.

Io lo guardo e Fede mi stringe una spalla. Tommaso va in camera e si chiude dentro. Non so che fare e neanche Fede. Federico trasloca nella stanza degli ospiti mentre io rimango ancora nudo in cerca di una soluzione. Voglio dormire con il mio ragazzo, con l’unica persona che mi ama. Dopo un ora decido di bussare alla porta della camera da letto e la apro. Non è chiusa a chiave fortunatamente.

Entro e mi dirigo verso l’armadio. Prendo una tuta e me la infilo prima di stendermi vicino al mio ragazzo, il mio uomo. Lui si fa vicino e mi avvolge con le sue braccia. Vuole fare sesso con me e lo voglio anche io ma per ora non posso farlo senza il sadomaso intenso, perciò sta molto attento a come mi tocca. Sento che respira il mio odore sul mio collo. So quanto gli sono mancato e anche lui mi è mancato. Tantissimo.

Tommaso come ho fatto a essere così stupido? Ti ho lasciato andare quando non dovevo. Ho permesso tutto ciò, ma ora le cose sono cambiate.

Sono in una stanza. La stanza di Tommaso. Lui è nudo davanti a me. La sua erezione svetta per aria. Io la guardo eccitato. Vedo il sudore sul suo corpo. È sexy, avrà appena finito di fare qualche allenamento. Si avvicina con un ghigno sul volto. Io gli sorrido. Sa come mi eccita quando cerca di provocarmi. Lui sa provocare, mi manda in tentazione e io ci piombo subito. Si avvicina e con un suo dito mi accarezza la pancia. Solo adesso mi accorgo che ho le braccia legate sul soffitto. Alzo gli occhi al cielo e vedo che i miei polsi sono incatenati verso l’alto. Riabbasso lo sguardo e incorno i suoi occhi neri. Vogliosi di me, vogliosi di sesso.

Il suo respiro sul mio collo mi manda fuori di testa. La sua mano arriva sul mio petto. Prende un capezzolo tra le dita e lo tira delicatamente, non mi fa male, anzi mi eccita. Mi bacia e si allontana da me. Prende un oggetto per terra e vedo che è un frustino. Si riavvicina e mi schiaffeggia il corpo con quello. Partendo dalle natiche, salendo su per la schiena fino ad arrivare al mio collo. Passa davanti passando sul collo, i capezzoli e infine il pube. Quando mi schiaffeggia in quel punto gemo e urlo per il godimento.

Si avvicina e prende la mia erezione in mano. Fa passare col frustino sull’asta fino alla cappella e la schiaffeggia. Urlo come un matto ma sono così eccitato da questa cosa. Si fa vicino e la prende in bocca. La sua lingua esperta mi solletica tutto il pene. Lo adoro come sempre. Vorrei mettergli una mano tra i capelli ma non posso. Sono legato al soffitto.

D’un tratto mi ritrovo slegato e piegato sul letto. Sento Tommaso dietro di me eccitatissimo. Poggia la sua cappella sul mio buco e con forza entra. Aspetta qualche secondo per farmi abituare alla sua poderosa erezione e poi inizia il movimento andando sempre più forte e sempre più a fondo. Porca troia se fa male. Urlo e gemo nello stesso istante ma lui continua andando sempre più veloce e mettendoci sempre più forza. Urlo ma non mi da ascolto. Lui viene dentro di me spaccandomi il culo letteralmente.
Io cado in avanti e mi stringo forte al cuscino. Sento la sua mano sulla mia schiena e mi volto. Nicola è davanti a me.

Mi sveglio di soprassalto e vedo che Tommaso è vicino a me che mi tiene la mano. Io sono tutto sudato e lui è senza maglietta vicino a me. Lo guardo e io lui mi guarda.

«Che cosa è successo?» mi chiede preoccupato.

«Nulla. Un brutto sogno. A volte capita dopo che sei stato uno schiavo sessuale» dico cercando di capire bene la situazione in cui mi trovo.

Tommaso mi stringe la mano e mi riporta alla realtà. Lui è qui vicino a me e mi vuole un mondo di bene. Sento la sua energia, il suo calore, il suo immenso e stupendo odore. Lui è tutto per me. Non vorrei mai un’altra persona al mio fianco. Lui mi guarda e con calma si avvicina al mio corpo. Io rimango fermo dove sono perché so cosa vuole fare. Lui si fa semper più vicino e le sue labbra incontrano le mie. Io con calma le apro e faccio entrare la sua lingua nella mia bocca. Il su sapore mi inebria istante dopo istante.

***

Il pomeriggio lo abbiamo passato dai miei genitori ma non è stato un bellissimo pomeriggio. Mi hanno torturato con mille domande. Mi hanno detto di tutto. Sia a me che a Tommaso. Però lui va ancora bene come ragazzo, mi hanno detto. Quello che ha fatto per salvarmi è passato alla storia. Per il resto è stato un disastro. Federico poverino si è dovuto subire tutto questo senza poter dire una sola parola. D’altronde lui non c’entra nulla in questa storia. Ha un cuore d’oro e ha voluto aiutare il suo acerrimo nemico per salvarmi dalla pazzia di Nicola. Oh quanto gli voglio bene anche se non credo d’averglielo già detto. Prenderò un momento per ringraziare il suo animo buono. Se lo merita dopo tutto quello che ha affrontato a causa. Partendo dalla tenda in quel bosco. Federico già ci teneva a me ma io non ne ho voluto sapere e mi sono concentrato sul ragazzo che ha cambiato per sempre la mia vita: Tommaso. Io ti amo Tommaso, solo che lui lo sa già. Con lui mi sono confidato ma con Federico? No poverino. Quasi mi fa pena, ma lui è una persona forte che sa apprezzare gli amici anche in tempo di guerra.

Tommaso deve molto a lui e spero che un giorno lo capirà. Io mi fido di Tommaso. Come non potrei? Impossibile mi verrebbe chiesto troppo. Ora sono in macchina con Tommaso alla guida e Federico nel posto passeggero. Io sono dietro a Federico. Non faccio niente se non pensare e guardare fuori dal finestrino. Arriviamo a casa e Federico mi aiuta a scendere. Io non ho voglia di fare niente. Cosa dovrei fare? Un cazzo. Ne ho già passate tante. Saliamo in casa e quella casa ha sempre un odore accogliente. Tommaso accende qualche candela qua e là per casa. Non vedo l’ora di stare un poco da solo con lui. Meritiamo un po’ di privacy e io la voglio. Voglio poter toccare il suo corpo sotto i raggi delicati della luna. Voglio una cosa romantica.

La mente distrugge il mio romanticismo improvviso e vedo la faccia di Nicola che mi guarda. Mi sta aspettando lo so. Inizio a urlare e mi accascio al suolo. Tommaso si fa subito vicino facendo cadere un candelabro per terra.

«Amore che cosa c’è?»

«Lui, è lui che mi tormenta» dico con il terrore negli occhi. Vorrei lascialo alle spalle ma a quanto pare la mia mente non è d’accordo. Non so cosa fare.

Tommaso mi stringe al suo petto forte e bello come al solito. Sento il suo profumo e mi calmo all’istante. Lui sa come darmi forza e io ne ho tanto bisogno in questo momento. Lo voglio sempre al mio fianco. Non vorrei nessun altro se non lui. Mi guarda con i suoi occhi neri spendenti come al solito. Lo adoro. Amore mio. Lui è il mio grande amore.

Mi scosto e cerco di alzarmi. Lui mi sorregge, sento i suoi muscoli su di me. La sua forza, il suo respiro. Mi eccita da matti questo uomo, ragazzo, amante. Lui è tutto per me. Federico è rimasto in disparte. Lo vorrei vicino ma so che è meglio così. Dopotutto Tommaso e Federico non sono ancor amici amici. Se la stanno cavando assai bene. Però tutto questo è per causa mia. Sempre io sono il centro dell’attenzione. Non ho mai dato spazio a uno di loro. Sempre e solo io. Vado in camera e mi stendo sul letto. Sento il profumo di Tommaso. È buonissimo come al solito. Ho ancora addosso i suoi vestiti dato che io non ne ho più. Federico sarebbe andato a prenderne alcuni in qualche negozio. In realtà quando siamo andati via dai miei ho portato con me qualche vestito. Ma io non li voglio mettere. Io voglio mettere i vestiti di Tommaso. Hanno il suo profumo inebriante.

Quel ragazzo sa mandarmi fuori di testa come nessuno. Lo amo con tutto me stesso.

Mi sveglio dopo essermi addormentato, ma la cosa bella è che non me ne sono accorto. Cavoli! Mi alzo e mi dirigo verso al cucina. Sento delle voci e le riconosco subito: Tommaso e Federico. Apro la porta ed entro nella grande sala. Loro si bloccano subito. Come mai? Cosa c’è di così segreto?

«Posso sapere di cosa stavate parlando?» Chiedo pronto.

«Di nulla amore» dice Tommaso.

Io faccio per voltarmi incazzato nero ma una voce mi fa rimanere immobile.

«Stavamo parlando di Nicola» dice pronto Tommaso.

Ah ecco di cosa stanno ancora confabulando. «Avete ancora voglia di ucciderlo?» chiedo per scherzo.

«Ogni santo minuto di questa vita» dice nervoso Tommaso.

Federico lo tiene fermo e fa cenno di no con la testa. «Normale controllo. Per la sicurezza» dice vago.

So che stanno monitorando Nicola per vedere se ha intenzione di fare una vendetta verso di me, o meglio verso Tommaso e Federico, ma non so dire altro. Mi dirigo verso la nostra spettacolare penisola e prendo un bicchiere d’acqua. Ne prendo uno anche per Tommy. Mi avvicino a lui e gli stringo l’addome da dietro. Gli passo il bicchiere e Federico ci lascia soli. Poteva rimanere ma forse ha capito che qui non si scherza più. Tommaso ed io siamo una coppia di fatto quindi non vuole fare il terzo incomodo. Devo dirgli grazie anche per questo.

Tommaso mi guarda e mi avvolge con il suo abbraccio. Sentire i suoi muscoli su di me mi inebria. Mi scombussola tutto. Sento le farfalle nello stomaco. Stare vicino al mio uomo mi da potenza. Solo in questo momento decido di guardare fuori dalla finestra e vedo che il sole è sparito. Non c’è più, ha lasciato spazio solo al buio della sera. Mi stendo sul divano mentre Federico cucina per noi.

Tommaso è seduto vicino a me e con la mano mi massaggia i capelli delicatamente. Mi manda in paradiso come ogni volta. Questa giornata è stata assai pesante. Vengo svegliato dal suo tocco. Mi sono addormentato. Mi alzo e Tommaso mi aiuta ad andare verso il mio posto. Mi fa sedere e tutti e tre ceniamo. Loro potrebbero diventare la mia famiglia. Potremmo vivere in tre in questa casa ma Tommaso non mi darà mai l’okay, giustamente. La cena è veloce.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 8.7
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Tommaso, Luca & Nicola - 14:

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni