Racconti Erotici > Gay & Bisex > Andrea & Matteo - 9
Gay & Bisex

Andrea & Matteo - 9


di Marcus95
13.09.2022    |    7.060    |    10 9.4
"Il su ritmo era assurdamente lento e per Matteo era un supplizio..."
Capitolo 9: 35 Anni - Parte 1



Il tempo era passato, Giorgio si faceva sempre più grande e Andrea era sempre più responsabile. I bisogni di Giorgio cambiavano ogni mese della sua crescita. Non era mai stato padre e non poteva capirlo ma per fortuna poteva contare su sua madre e suo padre che erano sempre disponibili per dispensare consigli e aiutarlo nei momenti difficili o di incertezza. Vedere Giorgio crescere era una cosa speciale, non poteva credere che il frutto del suo odio con la ex moglie potesse dargli una gioia immensa. Giorgio non era di certo la causa di quella rovina. Giorgio era solo una vittima di quel conflitto e ne stava pagando le conseguenze, crescere senza la presenza di un genitore.

Andrea cercava di non fargli mancare niente, si faceva in mille per quel bambino che cresceva e stava diventando un ragazzino. A scuola andava bene quindi per fortuna non aveva un piccolo teppista dentro casa. La più grande emozione era vederlo crescere così in fretta, quasi bruciasse le tappe della crescita. Era fenomenale come crescesse in fretta.

Matteo era sempre al fianco di Andrea e non lo mollava mai. Gli voleva stare vicino e aiutarlo in tutto. Voleva mostrargli che era un buon amico, voleva far sentire la sua presenza, una presenza utile e anche indispensabile. Andrea apprezzava tanto quella presenza. Sapeva che di Matteo si poteva fidare e che sarebbe rimasto sempre vicino a lui. Giorgio cresceva e Andrea lavorava. Tutto era perfetto. Aveva trovato una certa stabilità che era quello che lui voleva.

Matteo un giorno di primavera era andato da Andrea con una proposta assai pazza. Andrea lo aveva ascoltato per bene ed era rimasto con gli occhi sbarrati. A Matteo venivano sempre idee strane e la cosa divertente era che arrivavano dal nulla, solo dalla sua genuina pazzia.

«Una crociera? Questa estate? E dove metto Giorgio?» Furono le domande di Andrea preoccupato per il figlio, non sembrava il caso di portarlo in crociera con due uomini.

«Dai nonni» fu la risposta secca di Matteo.

Andrea ci dovette pensare per diversi giorni e anche le settimane passano. Parlò con i nonni e loro decisero di prendere Giorgio e portarlo con loro in vacanza in Toscana così da lasciare libero il padre che però non era convinto della crociera. Ci pensò su molto ma alla fine la risposta arrivò.

***

La nave era enorme, sia Andrea che Matteo non avevano mai visto una nave così grande. Era tutta bianca con tantissimi balconi. Era quasi una città galleggiante da quanto era grande. Andarono al check-in e nel giro di mezzora erano già nella loro cabina che condividevano. Avevano un grande balcone dove potevano vedere il porto della città di partenza. Fecero un giro della nave prima che partisse e davvero era una città galleggiante. C’erano ogni genere di attività possibile e immaginabile. C’erano bar, ristoranti, sale giochi, teatri, cinema, negozi, piscine, saune. Di tutto e di più. In quel momento Andrea fu contento della scelta fatta.

Al momento della partenza Andrea e Matteo andarono sul ponte esterno e guardarono la città diventare sempre più piccola mentre si dirigevano verso il mare aperto. Come prima cosa ci voleva una buona cena così si precipitarono in uno dei tanti ristoranti a disposizione. Parlarono delle tappe della nave e di cosa andare a vedere. Dopo la cena non volevano fare tardi, volevano riposarsi un po’ per via del viaggio per andare a prendere la nave. Fecero un giro della nave di notte prima di tornare in cabina e coricarsi.

«Speriamo di scopare» disse Andrea.

Matteo si mise a ridere di gusto. «Tu pensi solo a quello?».

«Sì, sono due giorni che non riesco a spipparmi come si deve. Ieri tutto il giorno con i nonni, questa notte Giorgio mi ha tenuto sveglio lamentandosi tutto il tempo, stamattina in viaggio. Quando cazzo la facevo?» Spiegò Andrea.

«Giorgio ti ha beccato?»

«No per fortuna. Ma ci è mancato poco».

«Pensa che shock vedere il cavallo che ha il padre» disse Matteo ridendo.

«Smettila scemo. È troppo piccolo» disse Andrea aggiungendosi alla risata.

«Adesso non ti ferma nessuno e non sarò di certo io a fermarti» disse Matteo sperando di convincerlo.

Andrea era nel letto con solo dei boxer grigi ma in poco tempo questi scomparvero e Matteo vide il cazzo moscio di Andrea che era lo stesso molto grande. Ogni volta che lo vedeva i suoi occhi si ingrandivano. Non riusciva a comprende come mai la natura era stata così generosa con il suo amico. Era una cosa bellissima da vedere. La mano di Andrea si mosse e afferrò quel palo che si trovava come cazzo in mezzo alle gambe. Gli occhi di Matteo si muovevano insieme alla mano di Andrea che andava su e giù.

La cappella usciva dal prepuzio per poi rientrare dentro. Il su ritmo era assurdamente lento e per Matteo era un supplizio. Andrea sapeva di essere sotto osservazione e si divertì a far soffrire il suo amico. Vederlo con la bava alla bocca e gli occhi sgranati per l’eccitazione era una bella visone. Matteo era ancora in piedi che fissava la scena. La schiena di Andrea si inarcò mentre la sua mano segava il cazzone duro e con il precum sulla cappella grossa e rossa.

«Oh sì quanto mi mancava farmi una sega» disse Andrea eccitato guardando il soffitto della cabina. «Mi manca da matti poter passare del tempo con questo bel cazzone duro e turgido. Oh come mi si muove bene nella mano. Mhm come sto godendo…».

L’eccitazione di Andrea era irrefrenabile come lo era la sofferenza del povero Matteo che assisteva alla scena. Nei suoi pantaloni c’era una erezione potentissima che non osava toccare. La scena era così surreale ed erotica che non voleva fare il minimo rumore per paura che si dissolvesse. Rimase fermo a guardare ed ascoltare tutte le frasi hot di Andrea mentre il prepuzio si muoveva lungo quella capellona rossa e bagnata. Vedeva il precum colare lungo tutta l’asta dritta.

Andrea mugugnava nel suo piacere mentre si dava piacere. Muoveva il braccio sinistro lungo tutto il corpo, accarezzandosi e toccandosi. Prima la spalla, poi il petto con i capezzoli. Poi scese verso il pube ma lo saltò per dirigersi sulle gambe pelose. Ritornò sul pube pieno di peli e ci infilò la mano dentro. Infine raggiunse il suo apice del piacere: le palle da toro. La mano si mosse piano prendendo le due palle con delicatezza e facendole ruotare come delle biglie e mugugnando ancora. Ansimava forte.

«Oh sì adoro toccarmi le palle. Oh che eccitazione che mi dà quando me le tocco così. Prima tutte e due nella mia mano calda, poi una alla volta. Sentire i peli sullo scroto che si muovo al passaggio delle mie dita. Poi di nuovo entrambe, le tiro, sento come sono dure e pronte per il gran botto. Mhm come sono sode oggi, chissà che fontana oggi. Con questo bel cazzone che tira come un mostro, oggi lavo la cabina, mio capitano…» disse infine facendo l’occhiolino a Matteo.

«Cazzo basta!» Disse Matteo tirandosi giù pantaloni e mutande ansime.

Appena il cazzo di Matteo uscì dal pantalone, se lo prese in mano e dopo due colpi la sborra calda uscì dalla sua cappella e sparò sul letto e su pavimento.

«Oh guarda quanta sborra. Ah sì, sborra ovunque» disse Andrea cambiando il ritmo della sega, andava velocissimo e si stringeva forte il cazzone. «Mhm che bello vedere un uomo che gode, un uomo col cazzo duro, un uomo pieno di sborra».

Matteo stava ancora sborrando e non riusciva a smettere dato che sentiva le frasi di eccitazione di Andrea.

«Mhm mi sa che che vengo anche io. Ora vengo come un uomo vero. Sborra!» Disse Andrea con un acuto sull’ultima parola.

Un getto bianco spruzzò come un geyser dal cazzone di Andrea e raggiunse il soffitto sopra di loro. Il secondo fiotto si librò nell’aria e cadde sul corpo nudo di Andrea prendendo tutto l’addome e la faccia e arrivando pure oltre. Il terzo getto si librò in aria come il secondo e cadde solo sull’addome. Lo stesso fecero il quarto e il quinto. Dal sesto in poi era come una fontana che colava lungo tutta l’asta.

«Porca puttana sì! Così viene un uomo!» Urlò Andrea stranato sul letto con ancora il cazzo che sborrava.

Matteo guardava la scena senza fiato. Non sapeva cosa pensare ne come reagire. Guardò sopra la sua testa e vide lo sperma bianco di Andrea appeso al soffitto che piano piano colava e cadeva terra. I suoi occhi tornarono sul corpo bellissimo di Andrea e lo guardava mentre ansima forte e si passava una mano su tutta l’asta e il corpo per constatare i danni.

«Ma che cazzo hai combinato?» Chiese Matteo.

«Semplice, ho sborrato» rispose Andrea con l’occhiolino.

«Tu mi vuoi uccidere» fu l’ultima risposta di Matteo.

Un’altra goccia di sperma di Andrea colò dal soffitto raggiungendo il pavimento ai piedi del letto.

***

La sera successiva sera erano a mangiare assieme vicino a una finestra. Vicino a loro solo il mare, acqua e altra acqua ancora. Loro due in sintonia con gli elementi.

I due uomini erano così assorti nella loro conversazione che non si accorsero che a qualche tavolo di distanza c’era un ragazzo che li guardava avidamente. Guardava quella intesa e aveva capito qualcosa. C’era più di una semplice amicizia e lui voleva capire che cosa.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.4
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Andrea & Matteo - 9:

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni