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Gay & Bisex

Boy Scout - 15


di Marcus95
20.12.2021    |    7.829    |    12 9.3
"Lui fu sopra di me in due secondi..."
Capitolo 15: Regalo & Stai Diventando Duro


Federico rientrò con appresso Lorenzo che era di buon umore. Non mi disse nulla. Federico si fece da parte completamente. Si sdraiò e fece finta di dormire. Non mi avvicinai a lui. Non lo toccai ne parlai con lui. Non avevo nulla dire. Quel bacio era stato uno sbaglio. Per fortuna Tommaso si fidava di me.

Mi guardava con i suoi occhi neri e tutto il mondo sembrava prendere un colore diverso, colorato, solare. Forse ero io a renderlo così solare. Però non era importante. Tommaso era tutto per me.

Mi dava dei buffetti sulla guancia, era tenero. Lorenzo ci guardava e rideva. Dopotutto vedere il proprio amico nelle braccia di una persona fidata era una cosa bella. Io lo amavo e questo Lorenzo lo sapeva bene e anche Tommaso.

«Ragazzi, ridendo e scherzando si è fatta una certa ora» disse Lorenzo.

Stefano piombò da Federico e gli parlò nell’orecchio mentre noi ascoltavamo una storia di Lorenzo. Era una storia erotica, ma etero quindi non la ascoltai molto. Mi limitai a guardare il volto del mio ragazzo. Bello delineato.

Lui d’altro canto era assai interessato. Dopotutto faceva parte anche di quel mondo. Doveva essere strano dover stare da tutte e due le parti. Dovevo temere anche delle ragazze. Era un bel impegno, ma sapevo che potevo fidarmi ciecamente di Tommaso. Non mi avrebbe mai tradito o roba simile. Lui era diverso. Era perfetto così come era.

Mise una mano sulla mia schiena nuda e la accarezzò. Ci eravamo messi le mutande giusto per non fare gli scandalosi, anche se non eravamo scandalosi, era solo divertimento. Non capivo il perché di quella storia. Alla fine era carina, però perché raccontare una storia a quell’ora. Aveva scelto proprio l’ora precisa. Non capivo.

Tutto si illuminò appena vidi un orologio in giro per la tenda. La sorpresa! Ecco cosa! A mezzanotte ci avrebbero rivelato il piano di sabato. Ero assai eccitato. Volevo sapere cosa avremmo fatto. Scalato montagne? Giocato in qualche fiume? Una notte romantica? No, l’ultima era una cazzata. Risi dentro di me e sentii il finale della storia.

«Quindi avevo i suoi occhi nei miei» continuava Lorenzo. «Eravamo nudi ma era stato bello. Quella direi che è stata la mia miglior scopata. Sì credo di sì. Sicuramente Tommaso ha tante storie in proposito, ma non è il momento di raccontarle prima che il suo ragazzo mi uccida.»

Aveva ragione. Lo guardai con uno sguardo leggermente assassino. Era un buon provocatore, ma era assai simpatico.

«A te l’onore vice» disse Lorenzo.

Tutti guardammo Tommaso. Lui aveva le novità. Era bello sentirle da lui e non da Lorenzo. Rendeva tutto più speciale.

«Sì allora ragazzi. I capi hanno proposto un hike.»

Tutti esultarono. Ovviamente un hike era una uscita di Pattuglia dove si doveva star fuori una notte e tornare il giorno seguente. Era avventura pura. Si doveva raggiungere una meta scelta dai capi.

«Però c’è una novità.»

Tutti si zittirono. Io pensai a qualcosa di brutto ma invece arrivò il regalo più bello della mia vita.

«Saremo divisi a coppie. E le coppie non sono altro che le coppie “guardiano”-“nuovo”» disse Tommaso guardandomi.

Scoppiai a ridere per l’emozione e gli saltai addosso. Ero contentissimo! Lo baciai tutto. Il collo, le guance, il naso. Ovunque.

«Calmati cucciolo!» disse Tommaso. Non capiva che bel regalo mi aveva fatto.

«Dove mi porti di bello?» chiesi.

«Ho scelto un luogo molto romantico e bello.»

«Scelto? Sei stato tu a scegliere?» chiesi stupito. Solo i capi potevano scegliere.

«Oh sì, l’ho scelto io. Non è molto vicino ma ti assicuro che sarà spettacolare» disse sorridendomi.

Mi fidavo di lui. Lo avrei sempre fatto.

Il nostro abbraccio non finiva più. Era potente, sorprendente e unico.

«In quel posto sarai solo mio» disse guardando anche dietro alla mia spalla dove sapevo chi v’era presente. Federico sarebbe stato escluso. Con un escamotage aveva fatto in modo di convincere i capi a farci andare divisi a coppie. Era una gran bella trovata, anche se era stata ben architettata, non era giusta nei confronti del mio migliore amico.

«Sono già tuo» dissi guardando i suoi occhi.

«Sarai mio di più di quel che immagini» disse e sorrise.

Era una promessa d’amore. Era una promessa di vita. Lo strinsi forte nel mio abbraccio. Lui era l’unica persona che volevo avere tra le mie braccia.

«Bella coppia vedo che avete preso egregiamente questa notizia» disse ridendo Lorenzo alle spalle di Tommaso.

Io risi sonoramente. «Non è una notizia, è un regalo, il migliore degli ultimi tempi» dissi toccando i pettorali di Tommaso e facendo la linguaccia a Lorenzo

Lorenzo rise alla mia piccola rassegna teatrale e si voltò dalla parte opposta. Davide rise guardandomi. Federico era inespressivo. Non esistevo più per lui.

Davide si fece vicino e cercò di dirmi qualcosa ma Lorenzo disse «Questi due stanno per scopare meglio non stare vicini se non vuoi perdere la verginità anale» disse Lorenzo tenendolo per un braccio.

«Non scopiamo Lorenzo, non ancora» disse Tommaso un poco amareggiato. Sapevo che la mia scelta era stata dura per lui ma era vero. Non volevo solo fare del sesso anonimo, volevo fare sesso con il mio ragazzo. Perdere la verginità romanticamente, per me era importante e questo Tommaso lo capiva assai bene.

«Tutta colpa mia» dissi scusandomi.

Tommaso mi cinse ancora più forte con le braccia e mi fece distendere sul suo sacco a pelo. Sentivo il suo profumo. Sapeva di muschio, di uomo, il mio uomo.

Lui fu sopra di me in due secondi. Mi baciò il collo facendomi un succhiotto. Era eccitante. Poi mi baciò sulle labbra. Aprii la bocca e misi la mia lingua nella sua bocca incontrando la sua. Iniziò una danza magica. Era il miglior bacio di sempre.

«A quando il matrimonio?» chiese Lorenzo.

«È ancora presto per quello» disse Tommaso staccandosi da me. Prese qualcosa da sopra la mia testa e la lanciò vero Lorenzo.

Lo prese in pieno perché Lorenzo tirò un urlo. Anche lui lanciò qualcosa ma prese la schiena di Tommaso.

«Hai finito di maltrattare il mio ragazzo?» chiesi a Lorenzo con un voce un poco divertita.

«Oh scusami, te lo lascio intatto» rispose ridendo.

«Puoi anche distruggerlo ma quando non ci sono io» dissi ridendo sonoramente e guardando Tommaso.

Tommaso mi guardava e facendo scendere una mano mi strinse le palle. Lanciai un urlo e strinsi le braccia dietro al suo collo.

«Non puoi ucciderlo» disse Lorenzo che aveva visto la mano di Tommaso sul mio pacco.

«Quello non lo farei mai» disse Tommaso baciandomi nuovamente.


***Tommaso POV***

Era così bello vederlo sotto di me. Quello scambio di battute tra Luca e Lorenzo mi era piaciuto un sacco. Era bello vedere che stavano facendo amicizia. Io però non avrei mai fatto amicizia con Federico, non lo sopportavo. Luca non apparteneva a lui.

Però era anche fuori dai giochi dato che per l’hike si andava a coppie e ovviamene io stavo con Luca, il tenero cucciolo.

Federico non poteva più far nulla. Avevo vinto io e lui aveva perso ogni cosa. Sul serio pensava di mettere in guardia Luca? Che banalità! Non ce l’avrebbe mai fatta, che patetico.

Baciai ancora una volta Luca per vedere che fosse davvero mio e lo era. Lui era mio e mio solo. Ero troppo legato a quel ragazzo. Ancora non me ne capacitavo ma era così.

Quello era puro amore, un amore che nacque da dentro. Tutto era stupendo. Era una magia lanciata da una bacchetta, da una freccia. Forse Cupido era lì con noi. Era lì, in quella in tenda, ci guardava e sorrideva. Si sedeva sul trono fatto di cuori. Avrei dato tutto il mio essere per Luca. Amore era con noi, quella persona strana che uccideva e trafiggeva diventò una persona buona. Niente cuori in mano che sanguinavano ma solo emozioni. Emozioni che mi trasportavano tra le stelle più belle e luccicanti della Terra.

Quello fu il pensiero più profondo della mia vita. Dante non so come, si era intrufolato nella mia memoria. Mi aveva aiutato nel ragionamento. Potevo solo ringraziarlo e lo feci.

Trovai la poesia sotto di me, dentro di me. Luca aveva cambiato il mio essere. Non ero più un dipendente dal sesso, e mi piaceva. Il sesso era diventato una poesia, un romanzo. Qualcosa per cui valeva la pena vivere. Luca valeva la pena. Luca solo Luca.

La sua pelle sotto la mia mano era liscia e morbida. I suoi addominali segnavano delle piccole colline dure. I suoi capelli alla rinfusa sembravano un mare in tempesta. I suoi occhi un pozzo senza fine di emozioni e sentimenti. Non c’era di certo un’anima nera come nel mio caso. Il suo collo era nudo e bello alla vista. Volevo essere un vampiro che si attaccava alla sua carotide per succhiare via tutto il sangue. La sua gioia era la mia. Le sue gambe erano forti e possenti. Le sue mani delicate e piccole. I suoi capezzoli erano belli rosei e teneri al tatto. Se stimolati si indurivano immediatamente. Il suo sedere era bello sodo, mi mandava fuori di testa. Quanto avrei voluto poterlo penetrare o anche accarezzare per ore. Prima o poi avremmo fatto l’amore e lui sarebbe stato mio. Il suo pube era bello peloso, dopo tutto era nella fase dello sviluppo. Il suo cazzo non aveva paragoni. Grande al punto giusto e di bellissimo aspetto. Luca ti amo! Luca, tu sei tutta la mia vita. La sua cappella mi guardava concentrata. Leccarla era come assaggiare il gelato più buono del mondo. Il suo sperma era la panna più buona del mondo. Qualche volta nella mia vita avevo fumato qualche spinello ma non si avvicinava per nulla. Quella era pura bontà. Pura magia.

Luca era ancora sotto di me. Non potevo fare altro che guardarlo. Era uno spettacolo meraviglioso. Mi strofinai su di lui e lo vidi gemere sotto il mio corpo sudato.

Il mio cazzo entrò a contatto con il suo. Era pura magia. Il mio cominciò a indurirsi a contatto con il suo. Ero fermo, così lui poté sentire ogni singolo movimento del mio cazzo che si induriva.

«Stai diventando duro» disse Luca sotto di me. Era emozionato, anzi eccitato. Si era eccitato.

«Probabilmente sì» dissi di rimando.

Lui mi sorrise e si alzò quel poco che serviva per fare in modo che le nostre bocche si incontrassero. La sua lingua non esitò ad aprire la mia. Vi si infilò come un uragano che porta scompiglio. Lei però era la benvenuta. La volevo a contatto con la mia. Anche lui si stava indurendo.

«Anche tu stai diventando duro» dissi sulla sua bocca.

«Sei tu che mi fai quell’effetto» disse continuando a baciarmi.

La sua passione era sorprendete. Il suo corpo sotto il mio era la cosa più bella del mondo. Mi strusciavo su di lui facendogli sentire il mio cazzo duro contro il suo altrettanto duro. Era abbastanza eccitante. Ma non potevo mica fermarmi in quel punto. Mi abbassai sul suo inguine prendendoglielo in bocca per l’ennesima volta. Succhiavo e pompavo con tutto me stesso. La sua cappella pulsava nella mia bocca.

Tutto il suo corpo si contorceva. Era tutto mio. Ansimava e sudava. Eravamo zuppi di sudore ma dopo quasi 2 ore di sesso si poteva anche capire. Mi baciava, mi toccava. Io lo toccavo, lo baciavo, lo succhiavo. Volevo passare un tempo infinito con lui. era una cosa impossibile ma avrei tanto voluto che lo fosse.

I suoi occhi erano fantastici. Mi guardava mentre mi strusciavo pesantemente su di lui. Era eccitante. Il mio cazzo pulsava contro di lui. Mi alzai leggermente e lui prese in bocca il mio cazzo.

Succhiava benissimo. Lo lasciavo fare senza scopargli la bocca. Si voltò sdraiandosi mostrandomi la sua schiena fantastica. Ogni volta che venivo volevo venire sulla sua schiena. Ma la cosa che maggiormente ambivo era il suo culo perfetto.

Lo avevo guardato molte volte, anzi contemplato molte volte. Era sodo, duro e ben formato. Già immaginavo il mio cazzo entrare in quel buco vergine. Luca si voltò verso di me e mi fece un sorriso.

«Voglio sentirti sul mio culo» disse ridendo.

Non dissi nulla. Mi posizionai su di lui e il mio cazzo era già sul suo culo. Lui gemette sonoramente. Il mio addome aderì alla sua schiena e gli baciai un orecchio.

«Sentilo come è duro» dissi a bassa voce cercando di esser il più sensuale possibile.

«Lo sento» disse prima di fare un piccolo urlo. Era eccitante.

Mi strusciai su quel culo perfetto e gemevo sonoramente. Sentivo le sue natiche accarezzare tutta la mia asta che pulsava dall’eccitazione. Luca si contorceva alzando le natiche in modo da far aderire ancora di più il mio cazzo al suo fantastico culo. Era una gioia averlo sotto di me. Godeva sentendo il mio cazzo sul suo culo. Quella era una cosa positiva.

Gemeva, ansimava, urlava. Si contorceva tutto. A un certo punto tirò un urlo e venne sul mio sacco a pelo. Era così eccitante che urlai anche io e venni sul suo fondo schiena. Mi sistemai accanto a lui e ancora tutti e due sporchi di sperma lo avvolsi tra le mie braccia.


***Luca POV***

Guardavo Tommaso negli occhi. I suoi occhi erano stupendi. Mi stringeva forte tra le sue braccia. I nostri cazzi erano in contatto ancora umidi se non bagnati di sperma. Ero cullato dal ragazzo che amavo.

Le sue braccia erano come delle mura di protezione. Mi sorrise. Io ero stravolto e tra le sue braccia mi addormentai facendo un sogno bellissimo.
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