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Gay & Bisex

Che Voglia di Palestra - 1


di Marcus95
31.08.2021    |    27.285    |    54 9.4
"Non ero mai stato con una ragazza e neanche con un ragazzo purtroppo..."
Chi non ama andare in palestra? Io perché mi annoio facilmente ma c’è una cosa che non mi fa annoiare: i maschi. Gli uomini in palestra sono bellissimi e si danno tante arie che chiedono di essere guardati dagli altri uomini. Io passerei ore in palestra solo per vedere tutti quei corpi sudati e muscolosi sudare mentre fanno esercizi.

In palestra ci si aspetta di vedere corpi belli e muscolosi di uomini che si prendono cura del proprio corpo per poi andare in qualche locale alla sera e rimorchiare qualche bella ragazza per scoparla. Io invece non sono per niente muscoloso, anzi sono magro senza muscoli, non proprio il classico tipo che va in palestra.

Marco, 20 anni, alto, magro, capelli neri e occhi marroni. Non c’è molto da sapere su di me se non che amo gli uomini. Studio all’università e ho degli amici che mi sopportano. L’altro giorno mi sono iscritto in palestra e oggi è il mio primo giorno. Preparo il classico zaino da palestra con dentro i pantaloncini, maglietta e tutto l’occorrente per lavarsi e vado alla macchina.

La palestra non dista molto da casa mia ma vado comunque in macchina. Arrivo, parcheggio ed entro mostrando il tesserino all’ingresso e percorro il lungo corridoio fino alla porta con su scritto ‘spogliatoio UOMINI’. Entro sperando di vedere già qualche bel figo ma quando apro la porta noto che è vuoto. Mi avvicino alla prima panca disponibile e poso il borsone. Dal bagno esce un uomo sulla cinquantina in giacca e cravatta che prende le sue cose e mi lascia solo.

Mi cambio ed entro nella sala pesi. La situazione cambia in un instante. Ci sono uomini di tutte le età che si destreggiano con i vari macchinati. Alcuni si sono anche tolti la maglietta e mostrano a tutti i loro addominali. In un angolo della stanza ci sono quelli che si fanno le foto allo specchio parlando alla loro immagine. Vado verso il tapis roulant e quando inizio a correre noto attraverso lo specchio un ragazzo sulla trentina, biondo, alto e muscoloso che si allena. È sdraiato sulla panca che solleva un grosso carico. Vicino a lui ci sono altri ragazzi che lo incoraggiano a dare il massimo.

Io rimango nel mio e ascolto la musica a manetta nelle cuffiette mentre mi godo il biondino che si allena e si contorce tutto per sollevare quei pesi. Indossa una canottiera grigia molto attillata anche dai numerosi e grandi muscoli che ci stanno sotto. Io lo ammiro da lontano senza dare troppo nell’occhio, non voglio mica che mi veda. La musica è forte nella mia testa e i miei pensieri prendono il volo pensando a come potrebbe essere andare a letto con uno così muscoloso e così bello. I suoi lineamenti sono molto spigolosi che gli danno un tratto particolare che in poche persone si riesce a trovare.

Mentre lo fisso lui alza gli occhi e i nostri occhi si incontrato per la prima volta attraverso lo specchio. Io facendo finta di niente guardo altrove e faccio finta di essere assorto nei miei pensieri e nella mia musica ma già il fatto di averlo visto mi ha mosso qualcosa dentro di me che non riesco a spiegare. Anche lui riprende i suoi allenamenti con i suoi amici e io passo a fantasticare sulla loro possibile complicità negli spogliatoi o in altri luoghi più privati di una palestra. La mia mente vola e mi manca il fiato. Guardo lo schermo davanti ai miei occhi e noto che è già mezz’ora che sto correndo senza neanche fare una pausa. Doveva essere un riscaldamento ma non è andata come volevo. Fermo la macchina e bevo dell’acqua.

Controllo nella direzione del biondino e vedo che sta parlando con i suoi amici che da lì a poco lo lasciano solo e si recano in spogliatoio. Rimasto da solo, il biondino continua i suoi allenamenti con i pesi senza più il supporto del suo gruppo. Io vado a fare cyclette per un po’. Oggi non sono ispiratissimo nel fare troppo esercizi, vorrei iniziare con calma.

Dopo la mia biciclettata guardo un’ultima volta il biondino chino sulla panca prima di dirigermi verso gli spogliatoi. Quando entro noto che si sono decisamente riempiti ma il gruppo del biondino non c’è più. Molto probabilmente sono già andati via. Nel frattempo, vedo altri uomini che si stanno cambiando per andare a fare la doccia o alcuni in mutande che si stanno rivestendo. Ce ne sono per tutti i tipi, da quelli più muscolosi a quelli più esili, da quelli con un bel pacco nelle mutande a quelli con un bozzo più piccolo. Alcuni escono dalle docce tutti nudi col pisello all’aria. Vicino a me c’è un uomo sulla cinquantina che è in slip bianchi e con un bel bozzo sul davanti che continua a toccarselo. Io senza farmi notare lancio qualche occhiata specie quando inserisce la mano dentro agli slip e scorgo che è bello peloso ma non riesco a vedere più di tanto. Però dalle mutande vedo che ha delle palle molto grosse e anche una cappella grossa. Non riesco tuttavia a capire quanto sia lunga l’asta. Lui ogni due secondi si dà una bella ravanata al pacco rimanendo sempre in mutande.

Io, intanto, mi tolgo sia la maglia che i pantaloncini rimanendo con solo un paio di slip neri. Guardo il pacco dell’uomo accanto a me e poi guardo il mio. Non c’è confronto, lui lo ha decisamente molto più grande del mio. Il mio è forse leggermente più piccolo della media. Riguardo il suo pacco mentre con la mano se lo strizza per bene e sento che fa un ghigno. Alzo lo sguardo e vedo che mi sta osservando. Guarda prima me e poi in direzione del mio pacco.

“Ti ci vuole ancora del tempo per averlo così” dice mentre si dà un’altra ravanata al suo pisello dentro agli slip bianchi.

Io rimango di sasso non sapendo cosa dire e se dire qualcosa. Questo suo comento mi ha spiazzato. Decido di guardarlo in faccia e sorridere con disinvoltura. Anche lui sorride e inizia a vestirsi. Dopo poco lui è tutto vestito e venendomi vicino mi dà una pacca sul braccio.

“Menatelo di più per farlo diventare più grosso, poi vedi come le ragazze ci saltano sopra” dice a tono basso.

“Ci provo” è la mia risposta, l’unica che riesco a formulare in questo momento. Non mi viene in mente altro.

L’uomo sulla cinquantina si volta e se ne va col suo borsone in spalla. Io rimango pietrificato ancora in mutande per qualche secondo. Poi espiro sonoramente e cerco nello zaino le cose per fare la doccia. Alzo lo sguardo e vedo che il biondino è a pochi metri da me e si sta spogliando per fare la doccia. Rimane con un paio di boxer grigi con un bel pacco sul davanti. Sembra essere sulla trentina ma è così sexy. Lui mi guarda e sorride. Siamo entrambi in mutande uno davanti all’altro.

“Sei nuovo? Non ti ho mai visto qui” dice il biondino.

“Sì, ho iniziato oggi ad essere sincero. Primo giorno” rispondo.

“Benvenuto allora. Io sono Nicola.” Finalmente il biondino ha un nome e che bel nome.

“Marco” rispondo con un sorriso.

“Sei anche giovane, vedrai che ti troverai bene” aggiunge Nicola guardandomi.

Nicola è così radioso, mi piace il suo sorriso, il suo corpo scolpito, le sue mutande, il suo pacco grosso. Mi attira molto questo ragazzo anche se è più grande di me ma io ho sempre preferito uomini più maturi. Nicola prede le cose per lavarsi e mi fa strada verso le docce.

Quando arriviamo noto che ci sono dei divisori ai lati ma essendoci sei docce per lato è chiaro che ci si vede se uno si mette nella doccia opposta. Rimango un po’ spiazzato da questa cosa dato che speravo di avere un po’ più di privacy ma allo stesso tempo mi dà l’opportunità di vedere altri uomini nudi.

Scelgo una doccia e mi tolgo gli slip rimanendo nudo. Apro l’acqua e mi bagno tutto. Guardo davanti a me e vedo che Nicola si è piazzato lì. Mi fa l’occhiolino e si toglie i boxer grigi mostrandomi per la prima volta il suo pisello. Ha un pisello grande anche da moscio e ha delle palle non molto grandi ma che scendono molto. Ha dei peli pubici che gli fanno tutto il contorno del pisello non troppo lunghi, segno che li accorcia ogni tanto. Anche sulle palle penzolanti ha dei peli ma sull’asta del pisello non ne ha neanche uno. Rimango a fissarlo per un po’ fino a quando distolgo lo sguardo e guardo il mio pisellino in mezzo alle gambe molto più piccolo del suo, peloso e con le palle piccole. Con una mano lo copro un po’ per non farlo vedere a Nicola ma mentre lo faccio vedo i suoi occhi su di me.

“Marco non devi farti tante menate. Siamo tra uomini” dice lui cercando di rassicurarmi.

“Beh però…” cerco di dire io ma lascio cadere la frase a metà.

Nicola mi sorride e non dice più nulla. Ci laviamo in silenzio e ogni tanto lancio qualche occhiata verso di lui per vedere il suo bel pisello non circonciso. È come una calamita per me. Anche io vorrei un pisello così bello e così grosso. Non oso immaginare la grandezza da duro.

Finita la doccia ci rechiamo nello spogliatoio con solo un asciugamano attorno alla vita e noto che molta gente è sparita. Nicola vedendo la poca gente ancora presente lascia cadere l’asciugamano e rimane nudo davanti a me.

“Non ti dispiace vero?” chiede lui cortese.

“Ma ti pare, anzi… volevo dire… fai come vuoi” dico io mordendomi la lingua.

“Tanto siamo tra uomini” aggiunge lui serio.

“Ma non tutti gli uomini hanno quello che hai tu” dico a denti stretti.

Nicola alza lo sguardo e mi guarda perplesso. “In che senso?” chiede.

Seriamente non capisce che ha una bella proboscide in mezzo alle gambe? Lo guardo e con il braccio punto in mezzo alle sue gambe.

Lui guarda verso il basso e sorridendo se lo prende in mano.

“Questo dici?” chiede toccandoselo.

“Sì, non tutti lo hanno così. Io non lo ho così” dico io sincero e anche rammaricato.

“Uomo te l’ho detto di non farti paranoie in spogliatoio, ne vedrai molti. Però sì il mio è bello grosso in effetti. E quando mi va in tiro ancora di più” dice ridendo.

Io rimango di sasso. Nicola mi ha appena detto che ha il pisello grosso? La mia mente inizia a viaggiare.

“Sì sì davvero. Ben ventitré centimetri di belva diventano” annuncia Nicola fiero di quel pisello che si porta appresso.

Io rimango senza parole. Ha detto davvero quel numero. Non è un ragazzo di trent’anni ma un elefante. Ventitré centimetri sono davvero tanti rispetto ai mei quindici scarsi. Ha un pene enorme e chissà anche quanto sarà largo. Già lo è da moscio.

“Cavolo complimenti” dico non potendo dire altro. Che cosa si dice a un ragazzo che ti rivela la misura del suo pisello in erezione e scopri che è un cavallo?

“Sì mi da tante soddisfazioni. Ma ultimamente di figa non ne vede tanta ma solo la mia mano che lo strizza per bene ogni sera a letto davanti a un porno” dice lui aprendosi completamente a me.

“Mi spiace” dico sottovoce. Ancora una volta mi ritrovo a non saper cosa dire.

“Tu? Ti diverti con quello?” dice Nicola indicando il mio pisellino che in confronto al suo è minuscolo.

Io guardo verso il basso e poi riguardo Nicola. “Sì dai qualche volta capita. Sicuramente non ho quello che hai tu”.

“Sì, il mio è bello grosso. Il pisello è fatto per usarlo, non per farsi le seghe e basta” dice ridendo.

“Ma anche io di ragazze poco ultimamente” dico stupendomi di me stesso. Voglio vedere fin dove arriva.

“Allora vedrà tanto la tua mano come me” dice sorridendo.

“Forse il mio di più di te. Alla fine le ragazze preferiscono quelli grandi” dico intristito.

“Il tuo è un po’ piccolo però forse da duro lo hai abbastanza lungo. Lo hai mai misurato in tiro?” chiede Nicola.

“Quindici, nulla di che” dico io.

“Non è così piccolo. Poi le ragazze non è vero che vogliono solo cazzi grossi. Molte mi hanno detto di no quando gli ho detto di infilarsi il mio nel culo.” Nicola mi guarda afferrandosi il pisello e vedo che è cresciuto di dimensioni. Ora è barzotto. Wow non solo si è allungato ma anche allargato.

“Il tuo è molto più grande. Quindi tu fai anche anale?” chiedo spavaldo.

“Sì cazzo. Lo adoro. Mi arrapa da matti. Ma tu quanti anni hai?” mi chiede lui.

“Venti” rispondo.

“Ah ma sei piccolo cazzo. Io trenta e non puoi immaginare in quante fiche l’ho ficcato sto bestione. Tutte a gridare ‘è troppo grosso’, ‘vai piano’ ma in realtà le piaceva da matti farsi un giro sul cazzone. Tutte scuse per farsi scopare più forte. Tu l’hai infilato almeno una volta nella figa?” mi chiede lasciandosi prendere dalla conversazione piccante.

“Sì molte meno di te ma ho provato” dico mentendo spudoratamente. Non ero mai stato con una ragazza e neanche con un ragazzo purtroppo.

“Bravo chiavatele ora che hanno fame di cazzo che poi quelle chiudono le gambe e non te la fanno più vedere” dice Nicola ridendo.

Non potendo fare altro rido anche io alla battuta. Poi guardo in basso e vedo che il pisello di Nicola era molto più di barzotto. Lui guarda in basso e vede che ha una erezione.

“Cazzo mi si è rizzato l’uccello a furia di parlare di figa” dice non per nulla in imbarazzo.

Ci rivestiamo e ci salutiamo dandoci appuntamento per un altro giorno in palestra. Lui si dirige verso la sua moto e io verso la macchina.

Una volta a casa mangio e mi butto sul letto. Non riesco a smettere di pensare al pisello enorme di Nicola. Lui ha un vero tronco in mezzo alle gambe. Non riesco a smettere di rivedere quel pisello così lungo, a quelle palle e a quella cappella quando gli era venuto duro.

Mi metto una mano nelle mutande e inizio a menarmelo. Mi chiedo se anche Nicola, come aveva affermato, se lo stia menando anche lui con i boxer addosso. Magari poi ci sborra dentro come a volte faccio io nei miei slip. Nella mia testa vedo i suoi muscoli, la sua faccia e il suo bellissimo pisello mentre la mia mano si muove veloce e dopo qualche minuto vengo forte bagnandomi tutti gli slip. Sorrido e penso a quanta sborra faccia Nicola con quel cazzone. E sempre pensando a quella verga mi addormento sperando di rivederlo presto.



Questo è il mio primo racconto su questo sito. Fatemi sapere cosa ne pensare e se volete il seguito.
XOXO
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