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Gay & Bisex

Andrea & Matteo - 3


di Marcus95
19.07.2022    |    13.320    |    17 10.0
"«Dovresti cambiarle più spesso» aggiunse dopo che Andrea lo aveva liberato dai suoi boxer..."
Capitolo 3: 20 Anni - Parte 1



Matteo entrò in camera di Andrea che stava già giocando ai videogiochi con solo dei pantaloncini da basket. Matteo buttò il suo zaino per terra e si sedette sul letto di Andrea.

«Da quanto cazzo stai giocando?» Chiese Matteo.

«Non mi rompere i coglioni» disse Andrea non togliendo gli occhi dallo schermo.

Gli anni erano passati e i due si prendevano in giro insultandosi. Non venivano mai prese con serietà quelle cose.

«Oggi no hai seguito neanche una lezione. Vuoi gli appunti?»

«Sì grazie, scusa ma oggi non avevo una cazzo di voglia di andare all’uni» disse Andrea giocando.

«Meglio stare in casa a giocare ai videogiochi e spararsi le seghe?»

«Beh cazzo te che dici? Piuttosto che ascoltare quei vecchi idioti» disse Andrea sprezzante.

«In effetti non hai tutti i torti» disse Matteo riflettendoci bene.

«Porca puttana!» Urlò Andrea allo schermo. Aveva perso la partita.

Con uno scatto spense la console e si sdraiò sul letto. Matteo si sdraiò sopra di lui.

«Poverino. Ha perso ai videogiochi» disse Matteo toccano il petto di Andrea.

«Dai non fare il gay adesso» disse Andrea togliendo la mano di Matteo dal suo petto.

Matteo non aveva mai smesso di avere come uomo di riferimento Andrea. Il loro legame si era sempre più rafforzato e la cosa eccitava Matteo. Sapeva che era solo un legame tra due grandi amici ma la cosa lo faceva eccitare ugualmente.

«A proposito di videogiochi e seghe. Spariamocene una» disse Andrea tranquillamente.

«Ci sto pisellone» disse Matteo togliendosi le mutande.

Dopo quella piccola scena successa quando avevano quindici anni i due ragazzi avevano iniziato ad essere sempre più uniti e intimi. Farsi una sega assieme era diventata una cosa normalissima. Si confidavano tutto ora che avevano vent’anni. I due ragazzi erano cresciuti così come il loro rapporto.

Andrea si tolse le mutande e le annusò. Aveva uno sguardo fisso su Matteo. Andrea lo faceva spesso quello di annusarsi le mutande che portava. Ma quel giorno si buttò sul corpo di Matteo e premette le sue mutande sulla faccia di Matteo che subiva quell’assalto. Matteo non aveva mai annusato le mutande del sul migliore amico ma quel giorno fu una cosa stupenda. Faceva finta di ribellarsi ma nel suo intimo stava godendo come non mai. Avevano un odore pazzesco, di sudore e di uomo, una cosa che lui ricercava molto.

«Smettila!» Disse Matteo opponendosi all’attacco ma il suo cazzo era già duro. «Dovresti cambiarle più spesso» aggiunse dopo che Andrea lo aveva liberato dai suoi boxer.

Andrea si mise a ridere.

«Alle donne piace molto questo odore, non sai quante volte vogliono leccarmi il sottopalla. Ne vanno davvero matte. Dicono che so di uomo maturo. Ci credo con tutti quei cazzetti che abbiamo in corso» disse serio Andrea facendo roteare il cazzo in mano.

«Lo so, tu sei sempre il più grande, poi con quelle palle che ti ritrovi» disse Matteo toccando i coglioni di Andrea che iniziò a godere.

Ultimamente avevano anche iniziato a farsi delle seghe reciproche ma non si erano mai spinti oltre. Giusto qualche sega e toccatine a vicenda ai coglioni o altre parti intime. Andrea col cazzo in mano si masturbò mentre accese il computer per vedere un porno con il suo amico. Matteo alternava i suoi occhi dallo schermo del porno al cazzo di Andrea. Ogni volta rimaneva stupito da quanto fosse grande quel cazzo. Era davvero bello, dritto, con dei coglioni sotto che penzolavano molto e la montagna di peli. Da qualche anno Andrea si accorciava i peli pubici cosa che Matteo non voleva fare. Gli piaceva il suo bosco.

«Porca puttana quando ti depili quella foresta?» Chiese Andrea passando una mano tra i peli pubici sopra il cazzo di Matteo che godeva sotto quel tocco.

«Lo sai che a me piacciono» disse Matteo serio.

«Lo so ma cazzo sono tantissimi. Fai come me, li accorci e basta. Poi avere i peli sull’asta proprio no, le ragazze non ti fanno più un pompino» spiegò Andrea.

«Perché tu sei un maestro di sesso adesso?» Disse Matteo ironico sapendo la risposta.

«Io intanto ho ricevuto un pompino proprio ieri, tu?» Chiese Andrea.

Matteo si fiondò su Andrea ed entrambi fecero la lotta con i cazzi dritti che sbattevano tra di loro o sulle loro gambe. Matteo stava troppo godendo da quella scena. Sentire il cazzo di Andrea contro il proprio corpo, sentire la durezza sulle due gambe, sul suo cazzo, sulla sua pancia, era qualcosa che adorava tantissimo. Andrea riuscì a mettere al tappeto Matteo e gli mise il cazzo vicino alla faccia. Il suo bel cazzone dritto con anche già un filo di precum sulla cappella non ancora esposta.

«Dai succhialo perdente» disse Andrea scherzando essendoci grande complicità tra i due.

Matteo si spinse in avanti e prese la cappella di Andrea in bocca. Andrea cercò di ribellarsi ma Matteo gli affarò i fianchi facendolo stare fermo.

«Ma che cazzo stai facendo?» Disse per la prima volta serio Andrea.

Matteo non poteva rispondere in quando aveva la sua cappella in bocca così con una mano gli tirò i coglioni. Andrea si lasciò andare poco a poco sapendo che non poteva sottrarsi a quel servizio e perché gli stava piacendo da pazzi. Sentiva il su cazzo avvolto dalla bocca di Matteo e la lingua che giocava con il prepuzio e la cappella. Infine, Matteo aveva toccato un punto debole di Andrea, i coglioni. Andrea gli aveva rivelato che a lui piaceva molto essere toccato lì e non tutte le donne lo facevano. Andrea stava godendo da quel bel servizio che gli stava facendo il suo migliore amico.

«Dai Teo succhialo bene. Prendilo tutto non mi stare solo sulla cappella. Ho 22 centimetri di cazzo non a caso» disse Andrea mettendo una mano sulla testa di Matteo e spingendolo bene verso il proprio cazzo.

Matteo accolse tutto quel cazzo enorme. Lo sentiva nella bocca e nella gola. Finalmente aveva anche scoperto le misure del suo migliore amico e della sua infatuazione. Per avere solo vent’anni, Andrea aveva già una bestia in mezzo alle gambe. Chissà se sarebbe cresciuto ancora di più. Matteo succhiava bene quel cazzone com aveva visto fare nei video porno.

«Sì cazzo succhiamelo. Succhiami il cazzone Teo. Cazzo come sei bravo, più di quelle troie dell’università» diceva Andrea ansimando e spingendo il bacino in avanti per affondare il cazzone dentro la gola di Matteo ancora di più.

Matteo voleva quel cazzone, lo voleva assaporare tutto. Sentiva la delicatezza della cappella e tutto il precum che usciva. Era molto zuccherino e si accorse anche che ne faceva molto. Era una cosa molto bella. Se lo voleva gustare appieno. Con la lingua creava dei cerchi attorno alla cappella prima di andare sulla punta e assaporare il precum che usciva man mano. Le palle sotto erano durissime ma rimaneva penzolanti. Passare una mano su quello scroto peloso era una cosa fantastica, si sentivano i coglioni al suo interno. Erano sodi e pini di sborra.

Andrea afferrò la testa di Matteo con entrambe le mani e gli scopò la bocca forte ansimando forte e facendo scorrere il suo cazzone dentro a quel luogo caldo.

«La vuoi in bocca la mia sborra?» Chiese Andrea a Matteo.

Matteo non potendo rispondere tirò le palle ad Andrea che aumentò il ritmo fino a sborrare tutta la sua sborra calda dentro alla gola di Matteo che la sentiva scorrere. Era buonissima, molto più buona del precum. Era molto dolce ed era tantissima. Matteo non se ne lasciò scappare neanche una goccia. La voleva e la voleva tutta quanta. Sentire quel sapore intimo di Andrea era un privilegio che solo le sue puttane che si scopava potevano avere e dopo quel momento, anche lui poteva godere della sborra, del liquido sacro di Andrea.

Andrea non lasciava la testa di Matteo mentre gli ultimi fiotti di sborra uscivano. Ansimava forte per lo sforzo ma non aveva intenzione di lasciar andare quella bocca meravigliosa.

«Wow cazzo che bocca che hai Teo. Devi fare la puttana» disse Andrea contento di essersi liberato le palle.

Andrea tirò fuori il cazzo dalla bocca di Matteo. E vide che le sue coperte del letto erano macchiate.

«Porca puttana Teo, non puoi sborrare sul mio letto» disse Andrea guardando la macchia di sborra sule coperte. «Ti prendo a pisellate così».

Andrea si riavvicinò a Matteo e gli tirò delle pisellate in faccia con ancora il cazzo barzotto. Matteo si fece “punire” da quelle pisellate ma per lui erano un premio. Era fantastico poter essere menato dal cazzo di Andrea. Era quasi un sogno.

«No potrei mai farne a meno» disse Matteo.
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