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Gay & Bisex

Che Voglia di Palestra - 13


di Marcus95
21.10.2021    |    11.480    |    24 9.7
"Tutto aveva funzionato nel modo perfetto..."
***Scusate il ritardo. Questo è un capitolo un po' diverso. Il capitolo è scritto in terza persona e non dal punto di vista di Marco. Fatemi sapere come al solito i vostri commenti. Buon divertimento XOXO***



Nicola dopo aver lasciato Marco dopo la palestra non si era bevuto la scusa dei suoi impegni. Voleva saperne di più. Voleva capire dove sgattaiolava ogni volta. Per questo motivo si mise sulla sua moto e partì a razzo. Le strade erano vuote e lui procedeva spedito. Aveva avuto anche la fortuna di trovare tutti i semafori verdi. Arrivato a casa di Marco, decise di parcheggiare la sua moto a qualche via di distanza e andare a piedi nei pressi della abitazione.

Sapeva bene che quello che stava facendo non era giusto nei confronti del suo amico Marco ma la sua curiosità lo ammazzava e doveva andare a capo di quella situazione. Si mise seduto sul marciapiede sotto un albero ma ben riparato dalla strada in modo tale da non essere beccato. Tuttavia, aveva una perfetta visuale sulla casa di Marco.

Per trovare l’indirizzo non era stata una cosa facile ma Luca era stato di grande aiuto ed era stato molto bravo a corrompere le persone che lavoravano in palestra. Anche Luca era perplesso dalla lontananza con Marco così, dopo aver parlato con Nicola, entrambi avevano escogitato un piano. Sotto indicazioni di Nicola, Luca aveva corrotto il ragazzo della reception per poter avere l’indirizzo di casa di Marco. Tutto aveva funzionato nel modo perfetto.

Una volta riferito l’indirizzo a Nicola, quest’ultimo si fece carico di scoprire questi “impegni” di Marco. Nicola guardava l’ingresso ma nessuno arrivava. Forse aveva fornito un indirizzo sbagliato, oppure l’abitazione non è uguale alla residenza. Nicola si stava facendo mille paranoie ma voleva scoprire tutti i segreti di Marco.

Dopo qualche minuto vide la macchina di Marco arrivare e parcheggiare davanti alla porta di casa ed entrare. Nicola pensava ancora a quale impegno. Forse una cena a casa con i suoi famigliari. Tutto poteva essere ma lui voleva la certezza di ciò.

Mentre pensava e ripensava alla causa, il rumore troppo famigliare della macchina di Federico si fece largo nel suo cervello. La macchina parcheggiò proprio davanti a casa di Marco. Una coincidenza? Impossibile. Essendo laterale, Nicola poté leggere la targa, che ovviamente corrispondeva a quella di suo fratello. Che cosa ci faceva lì suo fratello? Con Marco per di più.

Poco dopo Marco uscì da casa sua e salutò Federico. Nicola non perse tempo. Si alzò ed andò a prendere la sua moto parcheggiata lì vicino. Non poteva perderli di vista. Cavalcò la sua moto e si mise all’inseguimento. La macchina di Federico andava molto veloce e lui non poteva stargli troppo vicino altrimenti uno dei due lo avrebbe riconosciuto. Doveva essere molto cauto e non fare errori. Era essenziale rimanere concentrati.

La macchina di Federico si fermò non molto tempo dopo al ristorante che conosceva anche lui e quando scesero Nicola non poté far altro che sperare durasse poco la loro cena ma non ne era sicuro. Doveva sapere di più ma non poteva entrare, lo avrebbero visto di sicuro. Attese che la cena finisse per poi ritornare all’inseguimento.

La macchina ancora una volta andava veloce ma Nicola le stava dietro. Era un maestro con la moto. Quando la macchina si fermò Nicola ebbe un tonfo al cuore. Erano parcheggiati davanti a un locale gay che Nicola conosceva solo per nome perché Federico lo nominava svariate volte. Che cosa ci facevano lì? Nicola li vide entrare ed attese una decina di minuti prima di entrare anche lui e guardandosi attorno si mise a cercarli. Li vide in mezzo alla pista con un drink in mano. Con calma si spostarono per andare nella dark room.

Decise di seguirli e una volta dentro, la luce rossa era così bassa che non vedeva niente. Li sentì per tutto il tempo fare sesso all’interno di quel corridoio con altre persone presenti. Sentì i versi e i grugniti di Federico e Marco. Li sentiva e la sua rabbia cresceva. Era arrabbiato ma non sapeva il motivo. Poco prima che i due ragazzi finissero di fare sesso Nicola uscì dalla dark room e aspettò vicino al bar la prossima mossa da fare.

Marco uscì da solo dalla dark room riallacciandosi i pantaloni e andò verso il bar. Quando vide la faccia di Nicola si bloccò immediatamente impaurito. La sua mente non sapeva come reagire. Che cosa ci faceva Nicola lì? Era un piano di Federico? Come lo aveva scoperto?

“Ma ciao. Che strano trovarti qui” disse Nicola guardando Marco torvo.

Marco tentennò nel rispondere. Non sapeva quale via prendere, quella della sincerità o dell’attacco. Optò per la seconda.

“Potrei dire la stessa cosa” disse Marco con voce tremante.

“So che sei qui con mio fratello” tagliò corto Nicola. “E so cosa avete appena fatto”.

Marco era fregato. Nicola aveva capito tutto e non poteva più nascondersi. Era davvero fottuto. Nicola in pochi minuti aveva scoperto che lui era in una discoteca gay con suo fratello Federico, che avevano fatto sesso e che era gay. Perché chi si fa sbattere in quel modo è gay. Marco non era solo pietrificato era terrorizzato. Nel panico più totale. Il suo cervello era in tilt.

Nel suo blocco mentale le sue emozioni erano troppe e una opposta all’altra. Non sapeva come affrontarle se non tenendosele tutte dentro ma non era una cosa facile, tanto che in un secondo queste scoppiarono. Marco chinò la testa e si mise a piangere in pubblico.

Come Nicola aveva scoperto così tante cose su di lui, lui era certo di aver rovinato il rapporto di amicizia con Nicola, perso per sempre i favori di Federico che a momenti lo avrebbe scoperto anche lui che Nicola era al locale. Aveva perso tutto. Avrebbe dovuto dire addio alla palestra e a tutte le persone che aveva incontrato e conosciuto.

Nicola si avvicinò a Marco e lo strinse tra le sue braccia.

“Stai tranquillo. Non è un problema. Mi sarebbe piaciuto saperlo che eri come mio fratello. E chissà quante volte avete scopato qui dentro” disse Nicola abbracciando Marco.

“No… non siamo… mai venuti… qui dentro” disse Marco tra le lacrime.

“Ah capisco. Che brutta prima volta allora farlo in pubblico” aggiunse Nicola.

“Non è neanche la… prima volta” aggiunse a sua volta Marco.

“Ah” fu tutto quello che riuscì a dire Nicola. Quindi avevano già fatto sesso in un altro posto, pensò Nicola mentre teneva stretto a sé un Marco tremante.

Marco rimase tra le braccia di Nicola per un po’ di minuti. Sentiva il suo calore, la sua forza.

“È questo che vuoi?” chiese Nicola prendendo la mano di Marco e mettendosela sul pacco.

Marco riusciva a sentire il pisello di Nicola nonostante lo spessore dei pantaloni. Era bello sentire il pisello di Nicola. Nonostante fosse moscio Marco sentiva che c’era un serpentone. Marco fece di sì con la testa e premendo più forte sul pisello di Nicola. I due ragazzi si diressero verso l’uscita e Nicola tenne stretto Marco.

Appena fuori dal locale andarono verso sinistra e in un vialetto dove c’era la moto di Nicola. Non c’erano lampioni o case nei paraggi. Solo degli edifici bui e chiusi. Nessuno li poteva disturbare in quel posto.

“Quindi ti piace il cazzo. Non lo sapevo. Avevo i miei dubbi ma non me lo sarei aspettato” disse Nicola di punto in bianco guardando Marco.

Marco alla fine era costretto nel dire la verità. Non poteva più mentire.

“Sì mi piace. Non volevo rovinare l’amicizia che si era creata tra di noi, non volevo perderti” disse Marco ancora incerto di come Nicola potesse reagire.

“Come potresti perdermi? Mi piace questa intimità che si è creata. Poi così ho un amico che mi smanetta per bene no?” disse Nicola con un ghigno sulla faccia.

In un lampo Nicola si tolse i pantaloni e Marco non poté non notare che nelle mutande di Nicola la sua bestiola si era svegliata. Il pisello tirava i boxer che portava. Nicola si afferrò il pacco in mano e se lo stritolò per bene mostrandolo a Marco.

“È questo bel cazzone che vuoi vero? Non sono grande come mio fratello ma ti apro per bene anche io con questo” disse Nicola con gli occhi pieni di fuoco erotico.

Nicola si abbassò anche le mutande e il suo pisello svettò in aria. Marco non toglieva gli occhi da quel pisello. Nicola fece abbassare Marco sulle sue ginocchia e gli mise il pisello in faccia. Glielo sbatté più volte sulle labbra, sul naso e sugli occhi. Ogni volta che il pisello picchiettava la faccia di Marco, emanava un leggero rumore per via del suo peso.

Dopo aver picchiettato il pisello sulla faccia di Marco, Nicola si prese il pisello in mano e lo puntò contro la bocca di Marco che si aprì velocemente e accolse il pisellone di Nicola che iniziò a gemere subito per come Marco glielo stava succhiando.

“Cazzo se succhi bene. Sei proprio bravo” disse Nicola spingendo il pisello avanti e indietro.

Spingeva sempre più forte fino a quando non entrò tutto. Una volta dentro andava avanti e indietro e le sue palle pelose sbattevano a ritmo contro il mento di Marco che accoglieva a fatica quel pisello grande. Nicola gemeva sonoramente mentre scopava la bocca di Marco. Spingeva forte e veloce per far sbattere le sue palle contro il viso di Marco che gioiva di ciò.

Marco sentiva il sapore e l’odore forte del pisello di Nicola che gli entrava in bocca. La cosa lo eccitava tantissimo, tanto che sentiva il proprio pisello crescere nei suoi slip. Non poteva non eccitarsi a una scena del genere. Voleva toccarselo ma con la mano andò a toccare le palle da toro di Nicola.

Penzolavano che erano una meraviglia. Erano sode e pelosette. Le prendeva in mano, prima una, la soppesava e poi l’altra facendo lo stesso trattamento. Quanto gli piaceva avere Nicola per le palle letteralmente. Era una cosa così eccitante che sentiva i suoi slip bagnarsi dall’eccitazione che stava provando in quel momento.

Nicola gemeva forte a quel tocco nelle parti intime e ad avere il suo pisello grosso dentro alla bocca del suo amico Marco. Nicola si stupì di quanto fosse bravo Marco nel fare quelle cose. Era davvero bravo, non solo a toccargli le palle, cosa che lui adorava, ma anche nel leccare e succhiare il pisello. Aveva una tecnica non banale e molto esperta in modo tale da espandere il piacere lungo tutta l’asta e non il classico ciucciotto noioso.

Era così bravo che Nicola lo tirò su di peso e lo mise contro la sua sua moto. Marco sentiva la pelle del sellino della moto di Nicola sotto le sue mani. Era morbida e di ottima qualità.

“Cazzo adesso ti scopo qui sulla mia moto” disse Nicola.

Nicola abbassò pantaloni e mutande a Marco e appena vide il suo sedere si passò una mano sulla lingua per poi metterla sul buchetto di Marco che si apriva voglioso di qualcosa di grosso. Era ancora dilatato dalla scopata con Federico.

“Sei ancora aperto. Cazzo adesso come ti scopo” disse Nicola con foga.

Nicola fece chinare Marco sulla sua moto e infilò tutto il pisello dentro al suo sedere. Marco cercò di aggrapparsi alla pelle della moto per il dolore che stava provando ma quel dolore ben presto divenne pura eccitazione. Finalmente anche Nicola stava usufruendo del suo buchetto e lo voleva forte.

Nicola pompava dentro al sedere stretto di Marco e ansimava forte. Era molto stretto tanto che gli stringeva forte sul pisello che entrava veloce. Con le ragazze non aveva mai provato una sensazione del genere, anche quando le scopava da dietro. Marco aveva anche lì una tecnica nell’accogliere il pisellone di Nicola che lo faceva impazzire di passione. Nicola era in estasi e scopava il suo amico con foga mentre gemeva sotto quella forza animalesca.

Marco sentiva il pisello di Nicola entrare e uscire a ritmo super veloce. Ogni volta che entrava si sentiva riempito e godeva nel sentire la cappella di Nicola arrivare fino in fondo. Voleva fare sesso con Nicola per tutta la notte. Gemeva forte quando sentiva il pisello entrare e si rilassava quando usciva. Non provava alcun dolore ma solo eccitazione e voglia di venire.

Senza neanche accorgersene sentì il suo sperma bagnargli la cappella e depositarsi sul sellino della moto di Nicola. Marco iniziò a gemere in modo diverso e per questo Nicola si accorse che lo sperma di Marco era sulla sua moto.

“Ma cazzo hai sborrato sulla mia moto. Ora vedi come ti scopo e ti sborro nel culo. È questo che vuoi no?” Disse Nicola con un ghigno sul volto e con la passione che dal cervello arrivava al suo pisellone.

Nicola aumentò il ritmo e lo scopò talmente forte che la sua moto ondeggiava a destra e a sinistra. Nicola gemeva forte sentendo l’orgasmo crescere e farsi sempre più vicino.

“Oh si sto per sborrarti nel culo!” Disse a voce alta.

Nicola dette dei colpi più forti nel sedere di Marco prima di iniziare a innaffiarlo di sperma caldo. Nicola sentiva i fiotti di sborra entrare nel sedere di Marco e sentiva le sue palle più libere. Non seppe mai quanti schizzi fece ma erano tanti e prima di interrompersi passarono diversi secondi. Marco fece di tutto per tenerla al suo interno ma quando il pisello di Nicola uscì, il suo sedere era così dilatato che un po’ di quella sborra colò lungo la sua gamba.

Nicola si appoggiò ancora nudo alla sua moto e con il pisello in erezione. Marco ansimava forte e guardava in volto Nicola. Era uno spettacolo quel ragazzo anche se molto ma molto muscolo, e quei muscoli li aveva sentiti tutti sul suo corpo e nel suo sedere.

Marco scostò il suo sguardo da Nicola per cadere sulla figura di Federico che li stava osservando.
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