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Gay & Bisex

Che Voglia di Palestra - 12


di Marcus95
13.10.2021    |    14.642    |    23 9.2
"“Cazzo che sborro! Cucciolo tieniti forte ti inondo..."
“Eccoti” mi dice Federico vedendomi uscire di casa. È venuto a prendermi a casa così non destavo sospetto andando a casa sua con Nicola che sarebbe arrivato a poco.

Ha una macchina molto sportiva, una cosa che non mi aspettavo da lui. Mi sorride quando mi faccio vicino e non resisto ad alzarmi in punta di piedi e le nostre labbra si toccano. I suoi baci sono sempre un po’ animaleschi ma è la cosa che più mi piace di lui. Ha questa carica erotica che mi permea ogni volta che i nostri corpi si toccano anche solo per un bacio.

“Dove mi porti di bello?” Chiedo curioso di sapere il programma della sera.

“A cena per iniziare” risponde lui aprendomi la porta della macchina.

Io entro e capisco che la serata avrà due eventi, la prima è una cena, la seconda sarà sesso nella sua bellissima macchina. Fare sesso in macchina non è una cosa che mi fa impazzire però dato che non possiamo usare casa mia o casa sua, rimane la scelta migliore. Chiudendo un occhio sul sesso in macchina, voglio godermi la cena la ristorante.

Lui si mette alla guida e ha una guida molto sportiva. Molte volte mi devo reggere alla maniglia per non essere ballonzolato da una parte all’altra della macchina nonostante la cintura. Lui sogghigna ogni volta che mi aggrappo alla maniglia ma a me non importano i suoi ghigni, vorrei solo tornare a casa vivo.

La macchina sfreccia veloce all’intento della città. I semafori vanno via veloci come la gente che cammina sui marciapiedi a quell’ora della sera. Molti negozi sono già chiusi ma la gente per le strade è ancora presente.

Il ristorante non dista molto e quando arriviamo troviamo anche posto a solo una via di distanza. Il ristorante è molto carino, un po’ rustico e colorato che mette a proprio agio. All’interno l’atmosfera non è così informale come sembra fuori ma non è formale come i ristoranti di lusso. Appena seduti a tavolo la prima cosa che facciamo è ordinare una birra per brindare alla serata. Dopo di che ci dedichiamo a scegliere qualcosa da mangiare.

“Sono contento che tu mi abbia chiesto di uscire. Non proprio chiesto ma l’invito è stato carino” dico non trattenendo l’emozione.

“Scusa, sono molto diretto a volte. Mi capita anche al lavoro ma lì me lo posso permettere, con i miei amici no altrimenti mi mollano tutti” mi risponde ridendo.

Il suo sguardo è radioso. Sembra il classico bravo ragazzo ma la sua giacca di pelle, i suoi jeans scuri e attillati dicono il contrario. Ai piedi ha anche degli stivali di pelle, cosa che sottolinea quell’indole da cattivo ragazzo che potrebbe celarsi sotto quella faccia angelica. Forse è così che adesca i ragazzi. Prima gli mostra quel musetto simpatico e poi diventa un demone con un pisello enorme.

Sorrido nel constatare che io ho già avuto modo di vedere entrambe quelle facciate, sia quella angelica che quella del diavoletto col pisellone.

Vedere Federico davanti a me è una cosa che non mi sarei mai aspettato ma è una cosa bella e tenera. Federico mi guarda con il suo sguardo magnetico e perfetto. L’atmosfera che ci circonda è molto bella e serena. Non c’è molta gente attorno a noi.

“Ti piace il posto?” Mi chiede Federico. “Non sapendo bene i tuoi gusti non sapevo cosa scegliere”.

Lo vedo che ci tiene a fare una bella figura con me ma non so bene quale sia il suo scopo finale. Già solo averlo davanti a me io sono già contento.

“Sì sì mi piace molto. Grazie per avermi portato qui” rispondo.

“Sono contento cucciolo” mi dice.

Ancora una volta mi ha chiamato cucciolo. Mi sciolgo sempre quando mi chiama così. Lo vorrei avere tra le mie braccia. Ma cosa dico. Vorrei essere io tra le sue braccia. Vorrei sentire il suo calore e i suo corpo sul mio.

Ordiniamo da mangiare e nel frattempo parliamo del più e del meno.

“Tra te e Nicola tu sei più ordinato?” Chiedo.

“Sì, sono più grande di lui, più lungo e ho anche più esperienza” dice sogghignando.

Io rido per la parte in cui cita la dimensione del suo pisellone. È davvero un megalomane e la cosa mi piace. Quando arriva i cibo vedo i sui occhi farsi enormi verso il panino che gli sta davanti. Ha una faccia famelica e appena il cameriere lascia il suo piatto lui azzanna il proprio panino senza aspettare un secondo.

A volte nonostante la sua età sembra un bambino e la cosa mi diverte molto. Mi fa tenerezza come un uomo grande e grosso come lui possa trasformarsi in un tenero cucciolo. Mi fa davvero sorridere questa cosa. Guardarlo mentre mangia è fantastico. Ogni tanto i suoi occhi si staccano dal proprio panino e si posano su di me. Quello sguardo è difficile da mantenere. Ripenso a un futuro che non potrò mai avere. Un sogno che non si avvererà mai.

“Cucciolo sembri triste” dice Federico riportandomi alla realtà.

“Scusa, pensavo al futuro e quanto imprevedibile sia” dico a denti stretti. Non voglio rivelargli tutto.

“Non devi pensare al futuro. È una incognita che non troverà mai una soluzione. Pensa al presente e a come godertelo. Adesso sei con me. Dovresti essere felice. Goditi questo istante come tutti gli istanti del presente. Non lasciarti mangiare dal passato che non puoi cambiare o dal futuro che non puoi prevedere” dice Federico come una poesia.

Rimango spiazzato da quelle parole così profonde e vere sul senso della vita. Mi voglio godere ogni singolo momento di questa sera. Qualsiasi cosa accadrà io voglio viverlo al cento per cento. Voglio passare dei momenti pazzeschi con Federico ed essere semplicemente me stesso.

“Mi hai convinto. Finiamo qui e andiamo subito alla prossima avventura” dico alzandomi in piedi. Finisco di mangiare il mio panino velocemente con lo sguardo di Federico addosso. Molto probabilmente crede che sia uscito di testa ma la cosa non mi importa. Ogni momento va vissuto.

Federico mi sorride e mangia anche lui più velocemente. Appena finisce si pulisce la bocca con un tovagliolo e mi prende per mano per andare a pagare. In meno di tre minuti mi ritrovo nella sua macchina che sfreccia tra le strade della città. Corriamo veloci senza neanche sapere dove stiamo andando. Ci lasceremo guidare dal destino.

Dopo mezz’ora il posto in cui ci troviamo è molto diverso dal ristorante di prima. La musica pompa dalle casse altissima, le luci psichedeliche illuminano parte del locale, la gente balla a ritmo di musica, i drink si fanno strada tra la folla e Federico mi tiene per mano.

Prima di iniziare a ballare andiamo a prendere un drink al bar. La discoteca è piena di ragazzi senza maglietta e tutti vicini l’un l’altro. Federico ordina per me e ci buttiamo in pista. Per far vedere il suo corpo Federico si toglie la maglietta e se la mette nella tasca di dietro dei pantaloni. Il suo corpo mi fa impazzire e suscita non pochi sguardi da parte della gente circostante. Io bevo il mio drink mentre guardo quel corpo con quegli addominali. È troppo bello.

Il drink è molto forte ma davvero buono. Ha dai buoni gusti ovviamente, lui passa molto più tempo in posti del genere quindi è chiaro e scontato che lui abbia buoni gusti. Io bevo e ballo mentre la musica e le luci mi mandano fuori di testa e l’alcol fa il suo effetto.

Federico mi abbraccia molto forte e mi dice all’orecchio qualcosa cercando di sovrastare la musica del locale.

“Vieni con me e vivi il presente” dice Federico.

Guardo il mio bicchiere e vedo che è vuoto. Afferro la mano di Federico e appena trovo un tavolo abbandono il mio bicchiere vuoto. Federico mi guida verso una parte più buia del locale. Attraversiamo delle porte e le luci diventano rosse come la passione. Vedo molto poco ma sento dei gemiti molto vicini a noi. Federico si ferma e mi sbatte con forza contro il muro.

“Lo vuoi?” Mi dice più a bassa voce dato che in questo locale la musica non è forte come nella sala principale.

“Sì” è l’unica che riesco a dire.

Con un gesto veloce mi toglie la maglietta e mi stuzzica i capezzoli. Istintivamente porto la testa indietro e sbatto contro il muro. Sento le mani di Federico percorrere tutto il mio torso e il mio collo. Le sue labbra toccano le mie e la sua lingua entra nella mia bocca per ballare con la mia lingua. Le sue mani arrivano fino al bottone dei pantaloni. Li slaccia e mi abbassa la zip. In pochi secondi i miei pantaloni sono all’altezza delle mie caviglie.

Federico si stacca dalla mia bocca lasciando un vuoto e si abbassa in ginocchio. Mi bacia il pacco già in erezione e mi abbassa anche le mutande. Rimasto nudo col pisello per aria, Federico me lo prende in bocca. La sua bocca è molto calda e avvolgente. Sento dei brividi partire dal mio membro e risalire per tutto il corpo fino al cervello. Sento la sua lingua passare su tutta l’asta e sulla cappella che mi si bagna. Ansimo con forza e non riesco a tenere gli occhi aperti. Federico mi succhia forte come solo un vero uomo sa fare. È peggio di un aspirapolvere. Godo strofinandomi sul muro cercando di non cadere in balia della sua eccitazione ma lui è dannatamente bravo che non riesco a resistere.

Federico succhia e succhia cerando di cambiare sempre tecnica. Le sue mani nel frattempo mi esplorano le palle. Le prende in mano e poi ne palma una per una. Sto godendo tantissimo. Le soppesa in mano prima di tirarmele verso il basso. Io faccio un urletto quando questo succede.

“Calma cucciolo” dice lui alzandosi in piedi e prendendo il mio posto vicino al muro.

Mi mette le sue braccia forti sulle mie spalle e mi spinge verso il basso. Davanti a me vedo i suoi jeans con dentro un bel bozzo. Li slaccio e vedo il pacco nei suoi boxer. È dannatamente enorme. Glieli tolgo e vedo la sua erezione di venticinque centimetri. Una vera bestia. La mia bestia preferita. La sua cappella già risplende sotto la luce rossa. Apro la bocca e con un gesto potente me lo infila in gola. Sto per soffocare ma avere quel pisello così grosso dentro la mia bocca è una sensazione che non posso non amare. Anche la sua cappella è bagnatissima mentre mi pompa tenendomi una mano dietro alla testa. Mi scopa con prepotenza e io godo e godo ancora. E gemo.

“Hai una bocca da angelo” mi dice mentre mi scopa la bocca con potenza.

Si blocca all’improvviso, mi fa alzare e mi sbatte contro il muro facendomi anche un po’ male. Sento il muro sotto la mia faccia e sento il suo sguardo nel mio.

“Pronto?” Chiede con un ghigno che neanche un diavolo riuscirebbe fare.

Io faccio cenno di sì con la testa e il suo pisello mi entra tutto dentro senza neanche allargarmi il buco. Io urlo dal dolore ma sento il corpo di Federico premuto contro la mia schiena. Sento il suo calore e il suo respiro dietro al mio orecchio.

“I cazzi grossi vanno presi veloci” mi sussurra Federico.

Io non posso replicare che sento il suo pisello uscire dal mio sedere per poi rientrare veloce. Sento che carica ogni spinta e sento i suo respiri farsi più intensi. Quando ha preso il ritmo giusto per farmici abituare va velocissimo. Mi scopa come se non ci fosse un domani. Io gemo forte attirando l’attenzione delle altre persone che ci stanno attorno. Anche Federico geme forte e molti si voltano a fissarci. Mi scopa forte e veloce, il suo ritmo è animalesco. Il suo pisello entra ed esce così velocemente che a volte non lo sento neanche uscire. Le sue palle grosse mi sbattono sul sedere mentre entra. I suoi respiri animaleschi mi stordiscono mentre cado preda della sua bramosia sessuale.

La gente ci fissa mentre Federico ansima ad alta voce. Mi tiene premuto contro il muro quasi non facendomi respirare mentre si prende il mio sedere. Entra così forte che mi sembra di entrare dentro al muro caldo che ho contro la pancia. Federico è instancabile, continua a un ritmo svelto senza fare pause. Io stringo il sedere più che posso in modo da aumentagli il piacere e so che ci riesco quando sento che mi sta cavalcando come un toro. La gente attorno ora è diventata una vera e propria folla.

“Cazzo che sborro! Cucciolo tieniti forte ti inondo. Dai Cazzo!” Urla lui aumentando ancora di più il ritmo e ansiamo talmente forte da poterlo sentire anche nella sala principale.

Il suo ritmo sul mio sedere non cessa ma aumenta fino a quando sento una fontana entrarmi nel sedere. Tutta la sua sborra viene accompagnata dai sui gemiti forti e potenti. Tutti ci guardano estasiati mentre Federico sta venendo nel mio sedere. Io accolgo tutto il suo seme e stringo il sedere per tenerlo dentro ma non mi ci sta tutto. È peggio di un idrante quest’uomo. Un po’ di sperma mi esce e sento che gli percorre tutta l’asta fino ad arrivare alle sue palle.

Quando ha finito esce dal mio sedere e rimane in erezione davanti a me. La gente attorno a noi pian piano si scongela dal loro stato di pietrificazione. Alcuni passano e danno una piccola pacca sulla spalla a Federico congratulandosi e chiamandolo ‘toro’, ‘macchina del sesso’, ‘cavallo da monta’ e così via. Qualcuno azzarda anche a dare un colpetto al suo pisello o al mio sedere stanco. Mentre la gente passa io guardo Federico in piedi e nudo e con il pisello ancora in tiro pronto a un secondo round.

Si volta verso di me e mi prende tra le sue braccia. Degli altri o degli applausi non gliene frega nulla. È contento di stare con me.

“I venticinque centimetri di Federico si sentono ovunque” dice una voce alle nostre spalle.

Federico si gira con un sorriso in faccia e guarda la persona che gli sta davanti. La figura che non riesco a mettere a fuoco afferra il pisello in erezione di Federico e gli da qualche colpo senza mai lasciarlo andare. Federico non fa una mossa.

“Ciao Filippo” dice Federico sorridendo.





Ecco un capitolo piccantino. Cosa ne pensate? Fatemelo sapere nei commenti o per messaggio. Buona serata e buona sega.
XOXO
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