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Che Voglia di Palestra - 14


di Marcus95
26.10.2021    |    12.825    |    24 9.7
"Mi volto per controllare il portone di casa ma quello che vedo non è il portone ma bensì la casa di Nicola e Federico..."
Gli occhi di Federico sono puntati su di me. Non so cosa gli passa per la mente. È arrabbiato, frustrato, vendicativo? Non lo so e ho anche timore a chiedere quale sia. Il suo viso è teso tanto che vedo i muscoli della mandibola contrarsi.

Io rimango vicino a Nicola ancora nudo. Nicola nota la presenza si Federico ma non dice niente. Rimane in silenzio vicino a me aspettando una reazione da parte di Federico.

Federico con passo lento si avvicina e i suoi occhi sono di fuoco.

“Dopo di me anche mio fratello?” chiede Federico freddo.

“Fede è colpa mia” interviene Nicola ma Federico alza una mano e Nicola tace.

“Non mi sembra di aver chiesto a te fratellino” dice Federico ancora più gelido.

“Da cosa nasce cosa, lo sai. Poi tu eri impegnato con mister muscolo” dico io con voce tremante ma con carattere.

“Filippo?” chiede Federico. “Il mio ex ragazzo?”

Il suo ex ragazzo? Ottimo direi. Quando mai un ex ragazzo viene lì e ti tocca il pisello davanti alla nuova conquista, che poi sarei io? Ma che storia è mai questa?

“Non voglio accusare nessuno ma io non ne sapevo niente. Inoltre, chi si comporta così?” chiedo io stringendomi a Nicola.

Gli occhi di Federico escono dalle orbite e guarda prima me e poi Nicola alle mie spalle.

“Non sai niente Marco. Tu pensi di venire qui e di impartire lezioni a tutti. Ma chi cazzo sei?” dice Federico lasciandomi senza parole.

Lo guardo fisso negli occhi ma nessuna parola esce dalla mia bocca. Non voglio e non riesco a dire nulla. Chi sono? Bella domanda. Che cosa ci faccio con loro? Domanda ancora più interessante. Forse nulla. Forse è arrivato il momento di lasciare tutto e tornare alla mia vita. È stata una bella parentesi questa che bisogna chiudere una volta per tutte.

Dopo qualche minuto di silenzio Federico si volta e inizia a camminare.

“Portala te la puttana a casa” dice Federico camminando verso il locale.

“Fede!” urlo in mezzo alla via. “Lasci una puttana per andare con altre?”

Federico torna indietro e mi tira un ceffone che mi ribalta sulla moto di Nicola.

“Ma che cazzo fai Fede? Vattene!” dice Nicola proteggendo la sua moto e me.

Federico con gli occhi di fuoco se ne va di corsa lasciandoci soli. Con calma ci rivestiamo e Nicola mi passa un fazzoletto per asciugare quel po’ di sangue che esce dal labbro. Guardo nella direzione di Federico ma lui non c’è più. La via è deserta. Guardo Nicola e non riesco a capire cosa gli stia passando per la testa.

“Mi spiace Nico. Non volevo dire quelle cose” dico abbracciandolo.

“Non ti preoccupare, non è colpa tua. Tema delicato Filippo. E ci hai azzeccato. Filippo è escort” dice Nicola sogghignando.

Io mi scanso da lui e lo guardo negli occhi. “Davvero?” chiedo.

“Sì davvero” dice Nicola prima di scoppiare a ridere. Io lo seguo a ruota ed entrambi ridiamo della cosa. “Però tra loro due c’è stato qualcosa di serio. Fede non è mai stato un cliente di Filippo ma Filippo non è mai stata una persona fedele. Lo tradiva tutti i giorni. Il giorno in cui si sono lasciati ho fatto i salti di gioia. Fede non ha bisogno di gente del genere”

Mi spiace sentire questa storia. Federico l’ho sempre trovato una persona fantastica e molto più intelligente di Nicola ma devo ammettere, che ora che ci penso, è sempre stato un po’ misterioso e a tratti anche inquietante. Quella volta che aveva quasi hackerato il cellulare di Nicola è stato assai spaventoso. Potrebbe fare il serial killer, gli verrebbe troppo bene. Per fortuna non lo è. Mi spiace aver litigato con lui. Forse Nicola ha ragione, Filippo è davvero un argomento delicato e dalla sua reazione direi che Nicola ha perfettamente ragione. Voglio lasciarmi alle spalle Filippo e non pensare mai più a lui. Lo vorrei davvero, come Nicola, fuori dalla vita di Federico.

Guardo Nicola e lo abbraccio. Non so il vero motivo ma ho davvero voglia di farlo. Ho bisogno del suo calore, ho bisogno di lui, il mio caro amico non troppo etero ma etero il giusto. Rido da solo alla mia battuta mentre sento il cuore di Nicola battere nel petto. Pulsa calmo e tranquillo.

“Andiamo a casa” dice con voce morbia Nicola.

Mi stacco da lui e cavalco la sua moto. Mi è sempre piaciuta la sua moto, così sportiva, così accattivante. Non avrei mai pensato di farci sesso ma quella esperienza è stata la cosa più bella mai provata. Mancava solo che Nicola tenesse il casco e indossasse una tuta di pelle e la cosa si sarebbe fatta interessante.

Sulla moto Nicola guida veloce, deve essere un vizio o una qualità di famiglia. Mi tengo stretto a lui e sento i suoi addominali contrarsi ogni volta che fa una curva o accelera. Il suo corpo è di una bellezza strabiliante. Così muscolo e così forte. I suoi capelli corti sono racchiusi dentro al casco ma spuntano un po’ dal collo e sono così belli anche quelli. Tutto di Nicola mi piace. Non posso farne a meno.

Le mie braccia sono ancora agganciate al corpo di Nicola quando la moto si ferma. Apro gli occhi e senza pensare scendo dalla moto veloce. Mi volto per controllare il portone di casa ma quello che vedo non è il portone ma bensì la casa di Nicola e Federico. Mi volto verso Nicola dubbioso e in cerca di risposte.

“Mi fai compagnia questa notte?” chiede tranquillamente Nicola come se niente fosse.

Davvero Nicola mi sta chiedendo di dormire con lui? Lo sa che sono un maschio?

“Va bene, fammi avvisare i miei” dico io prendendo il telefono. Non posso dire di no a quel visino simpatico. Inoltre, quando mai mi ricapiterà di dormire con Nicola, il palestrato che fa strage di cuori? So che non capiterà mai più e io voglio vivere tutte le emozioni che riesco.

Entriamo in casa e Nicola mi dirige verso la sua stanza che trovo disordinata. Mi guardo attorno e rivedo tutto quello che era successo in quella stanza. A quanto divertimento ho avuto. Ma oggi sono qui solo per dormire, non mi ha detto niente di strano. Non mi ha comunicato altri programmi.

“Meglio fare una doccia dopo essere stati in quel locale” mi dice piano Nicola. La sua voce è delicata.

“Vuoi andare prima tu o vado prima io?” Chiedo garbatamente.

“Oppure possiamo andare assieme” dice lui sereno. “Tanto è come essere in spogliatoio”.

Io rido e ci avviamo entrambi verso il bagno che si trova tra le due camere da letto. Appena entrati Nicola va ad aprire il getto d’acqua della doccia e aspettiamo che si scaldi l’ambiente. Gli occhi di Nicola qualche volta si soffermano su di me. Pian piano Nicola inizia a spogliarsi togliendo il maglione, la maglietta e i pantaloni. I suoi boxer sono eccitanti. Sono di colore grigio. Ovviamente mi scappa l’occhio verso il suo pacco.

“Non sei ancora sazio?” Mi chiede Nicola prendendomi in contropiede.

Inizio a ridere per nasconderete il mio imbarazzo. “Sì, cioè no. Nico, come si può essere sazi con te” dico senza neanche pensare.

Nicola si blocca di botto e mi guarda dritto negli occhi.

“Che vorresti dire?” Mi chiede

“Guardati. Sei super palestrato, sei sexy, hai un sorriso da far sciogliere tutte le ragazzine e hai anche un bel… arnese. Cosa vuoi di più?” Dico mostrando tutta la verità.

Nicola rimane in silenzio a pensare. Non so bene cosa gli passi per la testa ma vorrei tanto scoprirlo. Spero non si sia offeso. Non è facile dirlo. Federico è enigmatico ma Nicola cambia idea e umore ogni minuto quindi è difficile capire.

“Grazie” dice Nicola lasciando cadere l’argomento.

Nicola si toglie le mutande e le butta per terra. Io inizio a spogliarmi mentre Nicola entra in doccia. Una volta nudo lo raggiungo. L’acqua è molto calda e i miei muscoli si rilassano. Nicola si sta già passando il sapone lungo le sue braccia grosse e sull’addome. Ha un corpo come le divinità greche. Non so come faccia. I miei occhi indugiano su quel corpo nudo e perfetto. Nicola si lascia ammirare senza dire nulla.

Io prendo il sapone e mi insapono le braccia e l’addome come ha fatto lui. Nicola è passato alle gambe e vedo che poi indugia sui suoi genitali. Il pisello anche da moscio è fantastico. Bello largo e molto carino. Il prepuzio gli copre la cappella rosea. Lo guardo mentre mi passo il sapone sulle gambe e insapono anche io il mio pisello.

“Vieni qui che ti lavo la schiena” dice calmo e in modo affettuoso Nicola.

Io mi volto e sento le sue mani possenti sulla mia schiena. Mentre mi insapona sento che mi fa un massaggio alla schiena e mi scioglie i nodi che ho alle spalle per lo stress di queste ultime settimane. Io rimango fermo godendomi il massaggio che mi sta facendo. Non voglio rilassarmi troppo prima di avere una erezione in doccia con lui vicino. Non sarebbe la prima volta ma non vorrei succedesse proprio ora. Mi sto troppo godendo il momento.

Le mani di Nicola scivolano via dalla mia schiena e mi tira un leggero schiaffato sul sedere dicendomi che ha finito di insaponarmi e chiedendo se posso restituire il favore. Mi volto e vedo la sua schiena enorme. Prendo il sapone e inizio dalle spalle. I suoi muscoli sono durissimi al tatto, segno di ore e giorni interi passati in palestra ad allenarsi. La mia mano corre veloce tra i suoi muscoli perdendosi nella vastità della sua schiena. Quando ho finito Nicola si sciacqua e chiude l’acqua. Esce e si copre con un asciugamano. Me ne passa uno e anche io mi copro. Mi fa strada fino in camera sua. Mi sento più al sicuro nella sua camera. Ho paura che torni Federico e che mi trovi lì con suo fratello. Nudo.

Nicola si toglie l’asciugamano e finisce di asciugarsi il corpo. Io lo seguo a ruota. Noto che qualche volta anche il suo sguardo indugia sul mio corpo, anche in mezzo alle mie gambe. Io non dico nulla per non metterlo in imbarazzo o robe del genere. Quando ha finito di asciugarsi lancia l’asciugamano per terra in un lato della stanza.

“Ti da fastidio se dormo in nudo? Non trovo più i boxer che uso per dormire e non mi va di prenderne nuovi” dice Nicola senza imbarazzo.

Quindi i boxer che Federico ha rubato non erano dei classici boxer ma erano proprio i boxer che Nicola usa per dormire. Che scaltro che è suo fratello. Inoltre, adesso il ladro sono io perché ho io i suoi boxer bianchi.

“No tranquillo. Per me va bene” dico con un sorrisino.

Nicola si mette nel letto e mi fa spazio. Io rimango nudo e mi metto vicino a lui. Nicola ci copre entrambi e sento il suo calore. I nostri volti sono uno davanti all’altro e vedo il suo viso rilassato. Nicola si sporge leggermente passandomi sopra e spegne la luce. Nonostante la luce spenta, all’interno della sua stanza entra la luce del lampione quindi riesco a vedere ancora il suo volto bellissimo. Mi da la buona notte e chiude gli occhi.

Lo saluto anche io e mi volto dalla parte opposta dandogli la schiena. Solo dopo essermi girato capisco il grande possibile danno che ho fatto. Però dato che lui ha già chiuso gli occhi non vuole fare nulla, vorrà solo riposare un po’ dopo la giornata estenuante. Mi metto comodo fino a quando sento il braccio di Nicola stringermi a sé. Mi tira contro il suo corpo caldo, è impossibile non sentire il suo calore.

Mi rilasso circondato da quel calore. Ad un certo punto sento qualcosa che si sveglia vicino al mio sedere. Una cosa dura e non posso non sorridere sapendo che è il pisello di Nicola. Sento quel pezzo di carne caldo e bello duro. Oramai lo conosco bene quel pisellone.

“Ho una voglia matta” dice Nicola piano al mio orecchio.

Io mi volto e vedo il suo guardo. Il suo pisello preme ancora sul mio corpo.

“Anche io” dico e vedo Nicola sorridere con un ghigno.

Nicola toglie le coperte a tutte e due e vedo il suo pisellone scappellato sulla sua pancia. È molto duro e bello largo.

“Quanto lo hai grosso Nico. Mi piace” dico piano.

“Allora succhialo” dice Nicola.

Non me lo faccio dire due volte. Mi precipito sul suo pisellone e lo annuso per bene. Sa di sapone ma riesco a captare dell’odore di pene. Noto che la cappella è leggermente lucida. Lo prendo in bocca e cerco di prenderlo tutto. Non è facile ma ci provo ugualmente. Mi piace sentirlo dentro e mi piace da matti sentire Nicola che geme sotto queste mie attenzioni. Nicola mi tiene fermo la testa e mi scopa la bocca come un matto. Le sue palle belle sode sbattono contro il mio mento. Io rimango fermo prendendo quel pisellone. Ha un cazzo enorme questo uomo.

Il suo pisello esce dalla mia bocca e riesco finalmente a respirare. Non ho molto tempo prima che Nicola mi metta a pecora e vada dietro di me. Mi guarda il buco e me lo tocca con un dito. D’istinto il mio buco si apre facendo entrare quel dito muscoloso. Mi stuzzica il buco per un po’ prima di mettersi in ginocchio e puntare il suo pisello grosso contro il mio sedere.

In una botta è dentro di me. Io stringo le coperte sotto di me e sento il mio sedere aprirsi come era successo qualche ora prima. Sento tutta la forma del suo pisello dentro di me. Sento la sua cappella che va avanti e indietro. Il ritmo di Nicola non è mai uguale ma cambia sempre. Prima va piano e poi accelera per poi tornare lento. Sentire il suo pisello dentro di me mi da una gran gioia. Il vero motivo forse è dovuto dal fatto che è un pisello di un etero e io ho sempre voluto essere scopato da un etero. Vedere un etero cedere davanti al mio buco è una cosa magnifica.

Nicola sa scopare molto bene e chissà quante ragazze ha fatto impazzire ma questa sera sta facendo impazzire me. Io gemo forte ogni volta che il suo pisello entra dentro e le sue palle sbattono contro il mio sedere. Le sue palle sode e pelose sbattono forte contro il mio sedere e la cosa mi eccita da morire.

“Cazzo mi fai impazzire con questo tuo culo Marco” dice Nicola aumentando il ritmo.

Sento che sta per venire, così decido di stringere il buco del sedere e farlo impazzire. Il suo pisello si sente benissimo ogni volta che entra ed esce. Il suo ritmo aumenta a ogni spinta. Io sto andando in estasi per l’eccitazione che sto provando. Senza accorgermene vengo nel letto di Nicola. I pochi fiotti di sperma lasciano il mio pisello per cadere sulle sue lenzuola.

Nicola mi fotte sempre più forte fino a urlare il mio nome inondandomi il sedere. Sento il suo sperma caldo dentro di me. Nicola spinge forte il suo pisello per ogni fiotto di sborra che entra nel mio sedere. Velocemente toglie il pisello dal mio sedere e me lo ficca in bocca.

“Lo so che vuoi la mia sborra” dice infilandomi la cappella e gran parte dell’asta dentro alla bocca. Il sapore di sperma mi pervade immediatamente e la cosa mi eccita da matti. “Oh sì, succhia bene”.

Io succhio e pulisco la sua cappella dalla sborra che ha appena prodotto. Quando ho finito di pulirlo Nicola tira fuori il pisello e mio guarda. Il suo sguardo è magnetico e simpatico al tempo stesso. Il sorrido e mi tira a sé in un abbraccio nel letto morbido. Rimaniamo così, abbracciati e senza pensieri.

Mi accoccolo a lui e cerchiamo di dormire. Il corpo possente e muscoloso di Nicola è contro il mio e il suo calore è pazzesco. È una situazione troppo bella. Il tutto viene interrotto dalle urla di Federico quando rientra a casa. Dalla voce si sente che è ubriaco e forse ha pure assunto altre sostanze. Muove dei mobili in salotto. Fa cadere delle cose sul pavimento emettendo un rumore infernale.

Nicola si alza dal letto ancora nudo ed esce dalla stanza chiudendosi la porta alle sue spalle. Io rimango solo in quella stanza che tanto mi ha dato gioia. Li sento litigare ad alta voce. Non vorrei essere qui in questo momento. Mi copro le orecchie col cucino cercando di attutire le loro urla notturne ma poco fa. Così mi metto a canticchiare. La mia voce sovrasta la loro litigata. Vorrei urlare ma non voglio che Federico mi scopra. Non dovrei essere qui.

Dopo qualche minuto una mano si posa sulla mia spalla e io urlo dal terrore. Tolgo il cuscino e vedo il corpo di Nicola ancora nudo e bellissimo. Si sdraia e io mi accuccio a lui. Il suo calore mi da conforto ma la paura di Federico rimane.

“Ci sono qui io” dice calmo Nicola.





*** Ecco un nuovo capitolo. Spero vi piaccia. Come al solito aspetto i vostri feedback sia nei commenti che in privato. Devo però dirvi che questo potrebbe essere il penultimo capitolo.
XOXO
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