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Gay & Bisex

Giocando a Calcio - 14


di Marcus95
05.06.2022    |    9.694    |    11 9.5
"«Dai Teo, ci stiamo facendo la doccia, l’acqua calda non aiuta queste bestie» disse Luigi riprendendo in mano l’erezione e aprendo gli occhi..."
Capitolo 14: La Triade della Squadra



I tre ragazzi con le rispettive erezioni andarono verso le docce. Tutti vedendoli arrivare con i cazzi in tiro si fecero da parte lasciando le tre docce centrali libere. Tutti iniziarono ad uscire dal reparto docce per lasciarli da soli, alla fine uno di loro era il capitano e l’altro era il ragazzo con il cazzo più grosso della squadra. Mentre passavano gli toccavano il cazzo a tutti. A Giorgio alcuni toccavano le palle grosse che penzolavano al posto del cazzo. Tutti facevano dei commenti di apprezzamento a ognuno di loro. Si complimentavano per il calibro di Luigi, per lo spessore di Alberto e per le palle da toro di Giorgio.

Occuparono le tre docce centrali. Al centro c’era Luigi, alla sua desta il capitano della squadra Alberto, e alla sua sinistra Giorgio. Tutti e tre i ragazzi erano nudi e l’acqua calda cadeva sui loro corpi muscolosi e doloranti per l’allenamento. L’acqua accarezzava quei corpi bellissimi, passando nei loro capelli, sui loro volti, sui loro pettorali per scende tra gli addominali e finire sulle loro erezioni arrivando al glande e cadere per terra. Altre gocce d’acqua invece percorrevano le loro gambe muscolose e pelose.

Tutti gli altri ragazzi erano usciti dalle docce ma avevano formato un piccolo semicerchio guardando la Triade della Squadra. Erano così maestosi con i loro corpi nudi e le erezioni più grandi della squadra. C’era anche un sottofondo di invidia ma il sentimento più sentito era il rispetto. Tutti i ragazzi si inchinarono davanti a loro prima di sparire a rivestirsi nello spogliatoio lasciando la Triade da sola.

Luigi e Alberto molto probabilmente erano abituati a ricevere quel tipo di attenzioni ma Giorgio non lo era affatto. Si sentiva a disagio per quello che era appena successo ma vedendo la serenità dei suoi compagni vicino a lui non se ne preoccupò più. Era stato un gesto del tutto normale per Luigi e Alberto, doveva farsene una ragione.

La Triade si stava lavando quando una figura si palesò davanti a loro. Luigi aveva gli occhi chiusi perché si stava lavando i capelli ma già dal passo con cui era entrato sapeva chi c’era davanti a loro. Non si degnò minimamente di nascondere la sua erezione. Anzi, sempre con gli occhi chiusi se la prese in mano e gli diede due colpi avanti e indietro.

«Come mai ti vedo sempre nella posa migliore qui dentro?» Chiese Matteo stando fermo.

«Dai Teo, ci stiamo facendo la doccia, l’acqua calda non aiuta queste bestie» disse Luigi riprendendo in mano l’erezione e aprendo gli occhi. I loro occhi si incontrarono.

«Non ho dubbi» disse Matteo senza ridere.

«Non ci credi. Vuoi controllare?» Chiese Luigi uscendo dalla doccia e facendo dei passi avanti arrivando esattamente davanti a Matteo.

Matteo allungò la mano e affarò l’erezione di Luigi senza problemi. Fece scorrere il prepuzio lungo l’asta svariate volte e si vedeva dal volto di Luigi che la cosa gli piaceva. Giorgio era stupito. Luigi godeva sotto il tocco del loro allenatore. Matteo mentre segava Luigi guardava il cazzone di Luigi nella sua mano.

«Devi cambiare preservativo. Questo ti infiamma la cappella. Dopo te ne do uno che dovrebbe essere meglio» disse Matteo ispezionando per bene la capellona di Luigi che is mise a ridere.

«Ti preoccupi della mia Bestia?» Chiese Luigi con un ghigno.

«Sempre» si lasciò sfuggire Matteo.

Luigi si riprese il proprio cazzo in mano una volta che Matteo tolse la mano e ritornò sotto la doccia insieme agli altri compagni. Matteo li guardava tutti e tre. Esplorava con gli occhi i loro corpi.

«Siete proprio una bella Triade: quello col cazzo più lungo, il cazzo più largo e le palle più grosse» disse Matteo indicando ognuno di loro. Con Luigi ci fu un occhiolino.

Luigi era su di giri per questi complimenti tanto da mettersi a fare l’elicottero con il proprio cazzone in erezione. Era così duro che si vedevano bene anche le vene. Matteo rise e se ne andò lasciandoli nuovamente soli.

«Lui ti tocca il cazzo così?» Chiese Giorgio cercando una spiegazione a quello che aveva appena assistito.

«Sì certo, non c’è problema. Come lui vede nudi noi, noi a volte vediamo nudo lui» disse Luigi e Alberto confermò subito dopo.

«E la cosa non ti disturba?» Chiese nuovamente Giorgio.

«Perché mai dovrebbe? Tra me e lui c’è un bellissimo legame e toccarsi il cazzo a vicenda non è un problema, tanto godiamo entrambi» disse Luigi come se fosse la cosa più semplice e normale del mondo che un allenatore di calcio di quarant’anni toccasse il cazzo a un ragazzo di soli sedici anni.

Giorgio non osò replicare nuovamente. La spiegazione di Luigi seppur breve e semplice era andata immediatamente dritta al punto. Gli piaceva il suo modo di vedere le cose. Voleva essere anche lui come Luigi, essere libero di pensare tutte queste cose e vivere la vita spensierato creando delle situazioni erotiche senza farsi troppe menate come fanno tutti.

Giorgio prese tutto il coraggio che aveva in corpo prima di parlare.

«Li seghiamo?» Chiese indicando il caso in erezione.

«Non per me» disse Luigi con un ghigno in faccia.

Per la prima volta Giorgio era stato preso in contropiede da Luigi. Non riusciva a capire dove avesse sbagliato. Guardò Alberto che gli fece un cenno come per dire di aspettare. In pochi secondi Luigi abbandonò le docce scappando nudo verso lo spogliatoio ma con l’erezione che ballonzolava.

«Che cosa ho detto?» Disse Giorgio nervoso.

«Nulla, Luigi è da Matteo» disse sottolineando l’ultima parola.

Quindi tra loro due c’era qualcosa, pensò Giorgio, non sapendo se fosse vera la sua supposizione oppure no. Alberto gli fece un occhiolino ma questo non aiutò l’animo di Giorgio che era ancora scioccato per la notizia. Chissà cosa stava facendo Luigi nell’ufficio di Matteo. Era seriamente perplesso.

«Io lo vorrei segare volentieri» disse Alberto afferrandosi quel cazzone largo in mano e iniziando a segarlo.

La cappella era bella esposta, una capellona, bella grossa e rosea. Il prepuzio la copriva solo per metà prima di scoprirla tutta nuovamente. Alberto ansimava forte mentre teneva in mano quel cazzo davvero largo, era come un missile. Alberto guardò Giorgio negli occhi e sorrise. Giorgio iniziò anche lui a farsi una sega. Si guardavano negli occhi mentre si masturbavano. Alberto ogni tanto guardava il cazzo di Giorgio e anche le sue palle belle grandi che si muovevano a ritmo della sega. Anche Giorgio a volte guardava il cazzo largo di Alberto. Era una bella bestia anche lui da quanto lo aveva largo. Era una bellezza vedere un cazzo così largo essere segato. Ad Alberto non gli stava quasi in mano. Faceva fatica ad avvolgerlo tutto con una mano sola. Si segava molto forte perché aveva voglia di sborrare. Aveva voglia di provare quel fremito che parte da dentro e che raggiunge ogni centimetro del proprio corpo fino ad arrivare al cazzo. Voleva godere come un matto praticando l’autoerotismo. Voleva essere preda del proprio piacere.

Anche Giorgio si segava forte la sua erezione per sborrare e liberarsi. Non ci volle molto prima che Giorgio iniziasse a sborrare come una fontana seguito a stretto giro da Alberto, il capitano della squadra che vicino a lui si stava segando. I fiotti di Alberto erano molto più sodi e grandi rispetto a quelli di Giorgio, dopotutto avevano due anni di differenza. Alberto lasciò cadere tutta la sua sborra sul pavimento delle docce. Giorgio si era sborrato in mano che lavò ben presto sotto il getto d’acqua.

I due ragazzi si guardarono in faccia molto soddisfatti e iniziarono a lavarsi davvero. Una volta tornati nello spogliatoio videro il borsone di Luigi aperto come lo aveva lasciato e sopra c’erano dei preservativi XL che molto probabilmente aveva messo Matteo. Giorgio guardò la scena un po’ perplesso e poi guardò Alberto.

«Succede spesso che Matteo sia così vicino a noi?» Chiese Giorgio calmo senza creare una polemica o un allarmismo.

«No, non capita spesso. A volte sì, fa la doccia con noi ma non succede molto. Ma con Luigi è diverso. Per lui è una figura paterna come ti ho già detto. L’ha preso sotto la sua ala, poi lo vedi anche tu quanto Luigi sia stregato dal sesso e dall’erotismo in generale. Matteo gli ha dato proprio quello, un posto in cui può essere libero. Però tranquillo non hanno mai fatto sesso» disse Alberto spiegando bene la situazione.

«Il padre di Luigi è uno stronzo e non lo tratta bene, anzi non lo considera molto. Vedi, Luigi non è proprio figlio suo ma non dire niente, nessuno lo sa e nessuno lo dovrebbe sapere. Io lo so perché sono il suo migliore amico. Ma tutti gli altri non lo devono sapere in alcun modo. Luigi fin da piccolo era in cerca di una figura paterna migliore di quella che aveva. Con Matteo ha trovato proprio questo, sai quanto Matteo è aperto e quando Luigi si è confidato con lui, lui non ha perso tempo e lo ha preso sotto la sua ala. Gli ha spiegato molte cose» continuò Alberto con un po’ di amarezza.

Giorgio guardava quel borsone aperto e non riusciva a credere che una persona come Luigi potesse avere un passato così difficile e così scombussolato. Si rattristò per questo ma andò avanti a vestirsi senza più fare domande ad Alberto.

Una volta pronto salutò Alberto e uscì dallo spogliatoio, passò davanti alla porta dell’ufficio di Matteo e sentì Luigi ansimare forte dall’interno. Non volle indagare oltre e se ne andò camminato veloce. Luigi aveva davvero un passato orrendo, eppure era una persona così stupenda. Come era possibile? Nella testa aveva tantissime domande ma non riusciva a trovare le risposte. Avrebbe voluto sapere le risposte? Alcune potevano essere molto oscure e forse non era pronto a conoscerle. Uscì dal complesso senza guardarsi indietro. Voleva solo andare avanti e dimenticare la storia che gli aveva raccontato Alberto. Non poteva credere a una cosa simile. Era dispiaciuto per Luigi ma non potendolo aiutare si sentiva impotente. Nessuno lo poteva aiutare e se Luigi era contento con Marco allora una piccola soluzione era già stata trovata. Si chiuse la porta alle spalle e si diresse verso casa.

***

Luigi uscì dall’ufficio di Matteo completamente nudo e col cazzo ancora un po’ barzotto. Si recò verso gli spogliatoi e vide Alberto che lo stava aspettando.

«Mi hai aspettato» disse Luigi andando verso il suo borsone e mettendo i preservativi che gli aveva preso Matteo dentro al borsone.

«Sì, come sempre» disse Alberto guardandolo negli occhi.

«Ti sei divertito?» Chiese Alberto con un briciolo di amarezza.

«Come sempre, che non si vede?» Disse Luigi mostrandosi nudo al capitano della squadra.

Alberto guardò il suo corpo bellissimo e vedeva il cazzo con la cappella meno rossa di prima.

«Sì, si vede» disse prima di stringerlo forte all’intento di un abbraccio che solo un fratello sa dare.

Luigi si fece abbracciare volentieri e riusciva a captare tutto quello che Alberto stava pensando ma che non riusciva a dire ad alta voce.

«Ti voglio bene» disse Luigi tristemente.
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