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Gay & Bisex

Giocando a Calcio - 16


di Marcus95
10.06.2022    |    9.545    |    10 9.0
"Il cazzo di Luigi era bello in erezione e puntava verso l’alto come un palo..."
Capitolo 16: Posizione del Calciatore



Luigi godeva sotto quel movimento così eccitante e perverso che stava praticando il suo coach Matteo. La scarpa si muoveva veloce lungo tutta l’asta che era racchiusa dentro al calzettone. Il cazzo di Luigi era davvero duro e lui godeva come un matto. Il calzettone sudato sul cazzo creava un certo effetto che a Luigi piaceva davvero tanto. Era come essere dentro a un sedere di velluto, così la pensava Luigi. La scarpa creava quel lieve disturbo eccitante con delle piccole percosse. I coglioni di Luigi erano nella mano di Marco che li muoveva facendo un bel massaggio e qualche volta li tirava leggermente sentendone la solidità. Matteo sapeva tutte le perversioni di Luigi e quando poteva le metteva in pratica.

Luigi ansimava forte mentre il suo cazzo veniva masturbato non solo dalla mano di Matteo ma anche dalla sua stessa scarpa che aveva usato fino a qualche momento prima per giocare a calcio. Sentiva tutta l’eccitazione e la perversione in quel gesto. Qualche volta guardava verso il basso e non vedeva il suo bel cazzone come era abituato ma vedeva la sua scarpa che andava su e giù lungo un palo coperto da un calzettone rosso. Ritornava a guardare il soffitto e gemeva per la bella esperienza che stava vivendo.

Matteo non toglieva mai gli occhi da Luigi che era sdraiato sul lettino. Avere l’opportunità di segarlo con le sue stesse scarpe e calzettoni era una cosa che adorava fare e sapeva che Luigi lo amava. Era un cameratismo maschile all’ennesima potenza. Una cosa molto eccitante per dei giocatori di calcio e per chi amava la compagnia maschile. Tutto in grande amicizia. A Matteo piaceva sentire Luigi gemere come stava facendo in quel momento. Quando lo sentiva gemere in quel modo Matteo aumentava il ritmo con cui muoveva la scarpa e sentiva sbattere il cazzo di Luigi all’interno.

Matteo era in divisa e non portando le mutande si vedeva la sua erezione nei pantaloncini. Luigi se ne era accorto ma non ci badava. Avere una erezione tra maschi era una cosa normale per lui. Non ci badava nemmeno, anzi si godeva la bellissima sega che gli stava facendo il suo coach.

In quel preciso istante la porta si aprì senza che nessuno bussasse. Una faccia si palesò e il cuore di Matteo perse un colpo. Come un idiota si era dimenticato di chiudere la porta a chiave. Per sua grande fortuna la faccia che apparve alla porta era quella di Giorgio, il figlio del suo migliore amico Andrea. Giorgio guardò nella stanza e vide che Luigi era completamente nudo e che Matteo aveva posizionato una scarpa vicino all’inguine di Luigi. Non capì molto da quella scena ma subito la voce di Matteo lo distolse da quella visuale.

«Giorgio mi dai un momento per favore?»

«Sì certo» disse Giorgio scappando via e chiudendo la porta dietro di sé.

Matteo sospirò forte per averla fatta franca. Luigi iniziò a ridere per l’imbarazzo. Per fortuna era solo Giorgio, pensò Matteo riprendendosi.

«Dai svuotati le palle prima che entri un genitore» disse Matteo guardando Luigi che se la rideva da solo. «Fai tu o faccio io?»

«Faccio io dai» disse Luigi finendo di ridere.

Matteo estrasse la scarpa dalla erezione di Luigi e vide che il calzettone era molto bagnato ma questa volta non di sudore ma di precum. Luigi ne faceva tanto e si vedeva dalle condizioni del calzettone rosso. Il cazzo di Luigi era bello in erezione e puntava verso l’alto come un palo.

«Lo tieni quello?» Chiese Matteo puntando il calzettone attorno al cazzo di Luigi.

«Sì, non voglio fare un lago nella scarpa oggi» rispose Luigi.

Matteo posizionò la scarpa di Luigi sul lettino e la tenne ferma con le mani. Luigi si mise sopra e puntò il suo cazzo verso la scarpa. Con una mano si aiutò a puntare la cappella verso l’apertura della scarpa e poi iniziò a scoparla. La scopava molto forte facendo vibrare tutto il lettino tanto che Matteo faceva un a grande fatica a tenere la scarpa ferma. Luigi ansimava e gemeva forte mentre scopava la sua scarpa e le sue palle sbattevano forti contro il lato posteriore del tallone della scarpa. La sua erezione strusciava contro le pareti di tutta la scarpa e mandava fuori di testa Luigi. I colpi che tirava erano sempre più forti così come i gemiti. Il suo volto era una bellezza e Matteo non riusciva a smettere di guardarlo da quanto era bello. I colpi di Luigi si fecero più decisi e ritmati.

«Prendi questo cazzo!» Disse Luigi iniziando a sborrare nella sua scarpa da calcio.

Matteo guardava il proprio giocatore preferito sborrare nella scarpa davanti a lui. Matteo adorava vedere Luigi in azione mentre si dava piacere. Avrebbe tanto voluto vederlo scopare ma il massimo che aveva visto era stato la scopata della scarpa. Da quel giorno ogni mese gliela proponeva e Luigi accettava sempre. Matteo la chiamava la “Posizione del Calciatore”. Non c’era un vero motivo dietro, era solo per accrescere l’eccitazione. Luigi tirò fuori il suo cazzo dalla scarpa e si tolse il calzettone pieno di sborra.

«Minchia che sborrata Teo. Da rifare. Quando lo faccio godo come un matto» disse Luigi col cazzo ancora duro guardando Matteo davanti lui.

«Sei tu il mio torello con quella bestia che chiami cazzo in mezzo alle gambe» replicò Matteo guardando il suo calciatore preferito e posandogli una mano sulla spala nuda.

Il cazzo di Luigi era ancora bello duro e con ancora tutta la sborra sopra l’asta. Matteo guardava quella bellezza ed era onorato di avere un tale rapporto con Luigi. Quel rapporto era qualcosa di speciale e questo Matteo lo sapeva bene e non voleva perderlo.

Luigi raccolse tutte le sue cose e uscì completamente nudo dall’ufficio di Matteo. Prima di uscire Matteo gli aveva chiesto di far venire Giorgio. Luigi camminava con il cazzo barzotto che ballava a destra e sinistra e i suoi indumenti in mano tra cui la scarpa e il calzettone, entrambi pieni di sborra. Arrivato nello spogliatoio vide Giorgio che si era già cambiato dopo la doccia. Gli disse di andare nell’ufficio di Matteo e lui obbedì.

Giorgio entrò nell’ufficio di Matteo senza neanche bussare dato che la porta era aperta. Si posizionò in mezzo all’ufficio stando in piedi con il borsone in spalla.

«Dai a me il borsone e siediti sul lettino» disse Matteo indicando il lettino alla sua sinistra.

Giorgio consegnò il borsone a Matteo e lui si sedette sul lettino. Con stupore di Giorgio, Matteo prese il borsone e lo appoggiò sul tavolo e lo aprì. Guardò al suo interno ed estrasse ogni pezzo della divisa. La maglia, i parastinchi, i pantaloncini. Quando prese i calzoncini li toccò bene prima di avvicinare la parte inguinale alla faccia.

«Sudi tanto eh?» Chiese Matteo dopo aver inspirato tutto l’odore di Giorgio che era rimasto seduto senza dire niente.

Matteo andò avanti, prese le scarpe e i calzettoni e li depose da parte e infine trovò gli slip verdi della Puma. Li alzò e toccò la parte frontale. Li sentiva umidi per via del sudore di Giorgio durante l’allenamento.

«Questi non li annuso neanche prima che mi stendi. Con quelle palle chissà quanto sudano» disse Matteo ridendo. Ancora una volta Giorgio rimase in silenzio.

Matteo si avvicinò al lettino e guardò Giorgio negli occhi.

«Mi spiace farti spogliare ma se sei d’accordo vorrei farti una visita per capire se i tuoi muscoli stanno reagendo bene e vedere se ci sono degli stiramenti» disse Matteo.

Giorgio non capiva il senso della visita ma dato che era il suo coach a chiederlo disse di sì, non si sarebbe mai sottratto a una cosa detta da Matteo, di lui si fidava. Giorgio, indumento dopo indumento si ritrovò in mutande. Dei boxer finalmente. Si sdraiò sul lettino come gli era stato detto da Matteo che lo guardò tutto e si concentrò sul suo pacco.

«Finalmente puoi metterti i boxer. Scusa ma nel calcio è meglio lo slip» disse Matteo guardando Giorgio.

«Sì lo capisco» disse Giorgio.

Matteo non perse tempo e spiegò la pratica a Giorgio e iniziò subito a massaggiare tutti i muscoli. Partì dal collo per poi passare alle braccia, i piedi e infine le gambe e poi le cosce. Arrivato alle cosce andava fino all’intento coscia dove trovava i boxer che gli sbarravano la strada. Li toccò qualche volta e altre volte metteva la mano dentro fino a raggiungere le palle e poi tornava indietro. Giorgio non diceva nulla ma si vedeva che Matteo stava facendo fatica.

«Giorgio, posso chiederti di togliere i boxer? È difficile per me raggiungere tutti i punti» disse Matteo serio.

Giorgio non se lo fece ripetere nuovamente e si tolse i boxer rimanendo nudo. La prima cosa che notò Matteo fu che il cazzo di Giorgio non era a riposo ma leggermente barzotto, segno che il suo massaggio e il suo intento stavano entrambi funzionando. Matteo riprese il massaggio concentrandosi molto sulle cosce e le mani raggiungevano le palle. Quando le toccava, le dita indugiavano un po’ prima di tornare verso il ginocchio. Il cazzo di Giorgio iniziò a crescere sempre di più arrivando fino all’erezione completa.

Matteo fece un ghigno ma Giorgio non se ne accorse ma gli intenti di Matteo non si fermavano. Aveva grandi ambizioni sul corpo di Giorgio e voleva arrivare alla meta. Guardava quel corpo bello e magro, quel pisello che se ne stava duro sopra il corpo.

«Hai il cazzo duro» disse Matteo afferrando il cazzo di Giorgio e stringendolo forte.

Giorgio sospirò forte. Non era per nulla abituato a quelle cose. Forse gli altri giocatori erano abituati perché erano in squadra da molto più tempo e conoscevano il mondo del calcio meglio di lui ma lui non era così affine a quel luogo e doveva ancora prenderci mano.

«Ti dà fastidio?» Chiese Matteo tenendo saldo il cazzo di Giorgio che non accennava ad ammosciarsi.

«No. Ma non sono abituato. Nessun mi tocca il pisello così. So che lo tocchi a Luigi ma per me è una cosa nuova» disse Giorgio senza fare gesti per togliere la mano di Matteo.

«Beh sai tra ragazzi queste cose succedono. Con Luigi c’è un grande rapporto e sa che lo faccio in amicizia. Però se ti fa stare più a tuo agio posso mettermi nudo anche io così o puoi toccare anche tu» disse Matteo diretto ma con voce calma. Voleva vedere fin dove poteva spingere Giorgio.

«No, tranquillo» disse Giorgio.

La mano di Matteo si mosse verso il basso per poi tornare verso l’alto iniziando una sega. Giorgio rimase senza parole e pietrificato. Non sapeva cosa fare, se muoversi o godersi la scena. Optò per la seconda. Era una bellissima sensazione che non voleva far smettere.

«Vorrei fare la Posizione del Calciatore. È un tipo di massaggio intimo» Matteo spiegò a Giorgio in cosa consisteva come aveva fatto con Luigi, solo che con Luigi era tutta una recita mentre con Giorgio era vero in quanto lui non conosceva la tecnica. Con stupore di Matteo Giorgio acconsentì anche perché Matteo aveva spacciato questa tecnica come un rimedio per giocare meglio a calcio.

Matteo infilò calzettone e scarpa da gioco sul cazzo di Giorgio e iniziò a segarlo. Giorgio non si aspettava nulla de genere e quando la sega iniziò Giorgio ansimò forte ogni volta che la scarpa andava verso le sue palle. Più Matteo aumentava il ritmo e più Giorgio ansimava forte.

«Calma tigre o ti sborrerai nella scarpa» disse Matteo.

«Non so... se riesco a... smettere... sto per... venire» fu la riposta di Giorgio che continuava ad ansimare senza curarsi di essere sentito da qualcuno.

«Allora sborra pure nelle scarpe. Lo facciamo tutti» disse Matteo con un ghigno sul volto.

Matteo aumentò il ritmo e in pochi minuti Giorgio si svuotò le palle grosse dentro alla sua stessa scarpa. Matteo lo guardava con grande soddisfazione.

«Molto bravo davvero» disse Matteo prima di congedarlo dandosi appuntamento al prossimo allenamento.
Matteo rimasto solo prese il telefono e scrisse ad Andrea: “Posizione del Calciatore: fatto”.
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