Andrea & Matteo - 8

Capitolo 8: 30 Anni - Parte 2



Sul volto di Andrea si vide un ghigno quando Matteo pronunciò quelle parole. Voleva vedere fino a che punto il suo amico si voleva spingere.

«Fai tornare duro il bestione» disse Matteo.

«Leccami tutte le gocce di sborra dalla cappella e lo vedrai duro» disse Andrea.

Federico si precipitò sul cazzone e leccò tutte le goccioline di sborra che erano rimaste. Quando fece uscire il cazzone dalla sua bocca lo vide tutto duro con i suoi 23 centimetri, una vera bellezza. Matteo si avvicinò a quel punto e la sua mano prese in mano le palle di Andrea. Federico aveva mollato il cazzone e si stava divertendo con i capezzoli di Andrea che aveva già iniziato a godere. Matteo si concentrò su quel cazzone che tanto amava. Lo prendeva in mano per sentirne la durezza e la sua mano andava su e giù. Voleva vedere la cappella rossa uscire dal suo prepuzio e vedere le gocce di precum. Guardava quel cazzone stupendo così duro e così potente che lo mandava in visibilio. Amava troppo quel cazzone.

«Mhm sì masturbami Teo» disse Andrea godendo forte dal massaggio sia di Matteo che di Federico.

Matteo guardava il volto perfetto di Andrea e i suoi lineamenti. Era una gioia poter masturbare il suo migliore amico e guardarlo in volto senza alcun imbarazzo. Vero che Andrea era bendato ma la bocca, il naso, il collo erano visibili. Era davvero un bel uomo. Il cazzone tirava come un matto mentre la mano di Matteo andava su e giù. Federico pensava ai capezzoli di Andrea. Prima ci giocava con la mano per poi prenderli tra i denti e stuzzicarli. Andrea non aveva mai ricevuto un trattamento del genere ma gli piaceva molto. Era una cosa nuova per lui ma era eccitante e Matteo poteva capirlo dalla durezza del suo cazzone.

Federico si mosse leggermente e affondò la sua lingua e il suo naso tra i peli sotto le ascelle di Andrea. Per la prima volta anche Federico emise dei gemiti molto femminili. Gli piaceva l’odore di sudore di Andrea che giaceva sul letto nudo. Gli piaceva il sapore di quel sudore da uomo, di muschio selvaggio. Vedere quei peli incolti sotto le ascelle e tutti sudati avevano tirato fuori la puttanella che c’era in Federico. Matteo si godeva la scena da lontano. Vedeva Federico chino sull’ascella destra per poi passare alla sinistra. Anche questa cosa era nuova per Andrea ma a vedere dalla sua espressione, gli piaceva moto anche questo fetish.

Matteo non voleva più perdere tempo. Si chinò sul cazzone di Andrea e lo prese tutto in bocca. Risentire quel cazzone in bocca dopo tanto tempo era una cosa sublime. Era davvero grosso sia di lunghezza che di circonferenza. Era una gran bella bestia. La sua testa andava a ritmo su e giù sopra il cazzone di Andrea che mugugnava ad alta voce. Si sentiva che aveva voglia e che era eccitato. I movimenti di Matteo si fecero più decisi e affondava sopra il cazzone fino a toccare i peli pubici con il naso. Il cazzone di Andrea gli arrivava in gola ma era una sensazione che desiderava.

Andrea muoveva i fianchi verso l’alto e cercava di scopare la bocca di Matteo anche se era già bravo di suo. Andrea era circondato dall’erotismo. Non poteva più resistere, doveva avere la figa della puttanella.

«Fammela scopare» disse Andrea gemendo.

Matteo lasciò andare il cazzone di Andrea e fece cambio con Federico che si mise a cavalcioni sopra il cazzone di Andrea. Matteo si mise tra le sue gambe con la mano toccò i coglioni grossi e pelosi. Federico prese in mano il cazzone di Andrea e se lo portò verso il buco del culo. Con la cappella picchiettò sull’entrata del buco e iniziò ad infilarla dentro gemendo ad alta voce cercando di mantenere un timbro alto.

«Ah lo vuoi nel culo puttanella? Brava che adesso te lo sfondo quel culo! Senti qui che bestione» disse Andrea ancora bendato ma eccitato.

Dopo aver infilato la cappella Federico fece una breve pausa per poi proseguire e inserire metà asta prima di fare un’altra pausa e poi inserirlo tutto. Una volta dentro Federico si abituò a quel bestione e poi ci saltò sopra. Come un cowboy saltò sul cazzone spingendo quella bestia fin dentro ai meandri del suo corpo. Era una fatica assurda ma era così eccitante. Andrea sentiva il suo cazzone entrare tutto arrivando fino alle palle. Sentiva il caldo di quel culo così accogliente. Era stretto il giusto e quando il suo cazzone era dentro sentiva che Federico muoveva le pareti anali per fare pressione lungo tutta l’asta. Andrea e Federico gemevano all’unisono ad alta voce. Godevano come due maiali.

Le mani di Matteo erano ancora sui coglioni di Andrea e sentiva i gemiti mentre Federico se lo scopava forte. Federico era molto bravo e Matteo era arrapatissimo nel vedere Federico così bravo con quel cazzone XXL. Non era da tutti essere così disinvolti e prendere un cazzone del genere in quella posizione. Federico si bloccò di colpo con il cazzone di Andrea dentro al culo.

«Ti piace il culo della puttanella?» Chiese Matteo eccitato.

«E me lo chiedi Teo? Cazzo guarda come mi sta scopando. Ora ha tutto il mio bestione nel culo e non fa neanche un verso. Che gran troia che hai scelto!» Disse Andrea gemendo nel sentire che Federico si stava muovendo dando piacere al suo cazzone.

Matteo fece un ghigno e diede un comando a Federico di continuare. Federico si scopò Andrea ancora per un po’ prima di iniziare a gemere forte e schizzare tutta la sua sborra dentro al jockstrap che stava portando. Immediatamente si alzò dal cazzo di Andrea e si mise in un angolo della stanza per strizzarsi il cazzo. Matteo vide il jock di Federico tutto bagnato e sorrise. Matteo andò sul letto e si posizionò sopra il cazzone di Andrea. Come aveva fatto Federico ci mise del tempo per abituarsi a quel cazzone nel culo. Però una volta dentro iniziò a montarlo ma godendo a voce molto alta. Anche Andrea godeva a voce alta non trattenendosi più.

«Oh sì cazzo Andre fammi sentire il tuo minchione» disse Matteo godendo.

«Sì Teo prendi il mio minchione nel culo. Dai su fai come la tua puttanella. Prendi la minchia di un uomo» disse Andrea godendo e gemendo.

Andrea sapeva di avere la cappella piena di precum e il cazzone scivolava molto bene dentro al culo di Matteo. Entrambi godevano come dei matti mentre Federico si stava tirando una sega guardando loro due scopare. Matteo saltava sul cazzone di Andrea che godeva forte. Andrea era super eccitato nel sentire il suo cazzo in un culo molto più stretto di quello della puttanella. Era un culo fantastico, stretto e caldo, quello che voleva lui. Andrea accompagnava con i fianchi i movimenti di Matteo. I due uomini godevano gemendo forte.

Andrea si tese tutto e diede dei colpi forti d’anca. In pochi secondi il culo di Matteo si ritrovò pieno di sborra calda e bianca. Il cazzone di Andrea stava riversando tutto il suo seme dentro al culo caldo di Matteo che la accettava tutta e che nel frattempo veniva nel suo jockstrap. I due uomini stavano sbarrando nello stesso momento solo che Andrea stava venendo nel culo di Matteo e Matteo nei suoi jock. La sborra di Andrea era infinita ma era una gioia prendere nel culo. Matteo smise prima di sborrare. Andrea finì di sborrare e la sua sborra usciva dal buco del culo di Matteo ritornando sopra le sue palle pelose e penzolanti.

Matteo si ritrasse dal cazzone di Andrea che svettava ancora e guardò prima Federico e poi il corpo bendato di Andrea che si era svuotato le palle dentro al suo culo. Matteo fece un ghigno e portò fuori Federico dalla stanza. Nel corridoio si salutarono velocemente con la promessa che si sarebbero risentiti. Dopodiché Matteo rientrò nella stanza di Andrea e lo slegò e gli tolse la benda. Gli occhi di Andrea erano grandi e sorridenti.

«Wow cazzo che esperienza» disse Andrea ributtandosi sul letto dopo essere stato liberato.

«Ti è piaciuta?» Chiese Matteo curioso.

«Wow cazzo sì, non mi era mai capitato di andare a letto con due uomini e fare queste cose così porche» disse Andrea soddisfatto.

«Uomini? Ma lei era una puttanella che…» cercò di dire Matteo prima di essere interrotto.

«Apprezzo lo sforzo Teo ma riconosco il corpo di una donna anche senza toccarlo. Inoltre le donne non ti annusano le ascelle, specie se pelose come le mie» disse ridendo Andrea.

In effetti Andrea aveva ragione. Matteo non sapeva che cosa dire, il suo migliore amico lo aveva incastrato. Andrea era troppo bravo. Voleva scusarsi per averlo ingannato, voleva rimediare alla cosa ma non sapeva come intraprendere il discorso. Aveva paura della reazione di Andrea, era una persona poco prevedibile.

«Però mi sono divertito» disse Andrea con un sorriso sul volto.

Matteo fu contento di sentire ciò. Forse per la prima volta aveva fatto qualcosa di giusto, aveva aiutato il suo migliore amico per davvero. Voleva essere un buon amico per Andrea, uno su cui poteva sempre contare, una spalla, un supporto.

I due uomini si abbracciarono e si risistemarono. Non potevano rimanere in quello stato. Entrambi si erano divertiti molto e avevano goduto di quel sesso facile e spensierato. A loro servivano momenti così, di spensieratezza, di leggerezza dove potevano dimenticare la vera vita e prendersi una pausa da tutte le sfortune che stavano accadendo. Andrea voleva sentirsi libero e in quei momenti di eccitazione aveva trovato quella libertà che tanto andava cercando e che non era riuscito ad ottenere tanto facilmente.

«Andiamo a mangiare qualcosa?» Chiese Andrea con lo stomaco che borbottava. «Dopo tutto questo esercizio fisico».

«Certamente» rispose Matteo con un sorriso delicato e dolce.