incesto
Mirko e la cugina matura


06.03.2025 |
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"Evidentemente, quella reazione che era semplicemente naturale, per lei era qualcosa da evitare…
Per l’ennesima volta, mi scostai da lei… L'abbracciai ..."
Io e mia sorella Franca che era più grande di me di quasi 10 anni, ci confidavamo, lei sapeva delle mie avventure , fidanzate ecc ed io ugualmente sapevo di lei, certi che nessuno a parte noi due sapesse ciò che ogni uno di noi combinava. E così un giorno, mia sorella mi disse che parlando con una vecchia zia, venne a sapere che la figlia, cioè una cugina alla lontana, non se la passava proprio bene, non economicamente in quanto benestante e con diverse case che affitta e una villetta al mare , quanto piuttosto nelle relazioni con l’altro sesso.
La zia, che ormai sapeva tutto di me e Mirko, non era una donna che si scandalizzava in quanto anche lei aveva vissuto le sue esperienze sin da giovane, mi disse di parlare con Mirko con il cuore in mano, per favore di fare qualcosa per questa “ragazza tardona”…
Franca, pregustando già l'emozioni, non si fece pregare, anche perché quando c’era di mezzo il sesso, lei ci sguazzava alla grande consigliandomi anche dei segreti delle sua amiche!....
Il problema era che, la cugina alla lontana Giovanna pur avendo quasi 62 anni, vuoi per mancanza di tempo in quanto era sempre concentrata nel suo negozio e i suoi affari di comprare sempre nuovi appartamenti, o perché non era proprio come si dice una bella donna, anche il modo molto stravagante che si vestiva, mia zia ne era certa nonostante la sua età non aveva mai avuto un uomo, era ancora “vergine”.
Durante una delle tante mie vacanze in Sardegna, la mia prediletta sorellina pensò subito alla cosa come a un’opportunità per me, la sera stessa entrò nella mia camera e me ne parlò indicandomi tutti i particolari.
“Sai Mirko, ti ricordi di Giovanna , quella lontana cugina un po strana’?”
“Franca onestamente non l’ho ben presente…”.
- “Bene, oggi la zia Vitalia mi ha telefonato e dicendomi che preoccupata per lei, e mi ha chiesto di fare qualcosa… Ha 62 anni e non è ancora stata ancora con nessuno, insomma mi ha detto con chiare parole , lo sai la zia Vitalia com'è e molto diretta, “non e stata mai scopata da nessuno” .
“Accidenti! Franca” ho detto io meravigliato “ma cosa posso fare?”.
Ma Franca, la mia sorellina prediletta che ogni tanto mi organizzava e mi faceva conoscere sue amiche spesso anche molto più grandi di me, la mia mia organizzatrice di incontri si stava già mettendosi in azione:
-“Franca mi disse Beh Mirko intanto possiamo invitarla una sera a cena a casa tua,,, poi…sai ... da cosa nascerà cosa… vedremmo che fare in seguito ”.
Sapevo che potevo fidarmi del cervellino della mia sorellina, così non insistetti.
Qualche giorno dopo Franca non venne da me, raggiante, e mi disse:
-Mirko “Bingo! la nostra verginella ha accettato l'invito, sto pomeriggio sarà a casa tua verso le 16.00, poi si fermerà per cena..... Preparati, ti voglio in ottima forma, ci sarà abbastanza da sudare vedrai!”.
La storia mi intrigava, si faceva molto interessante, così da sfacciato quale sono, le dissi....
“Ma, dopo cena, hai in mente qualcosa, vero Franca?”
E lei, lapidariamente:
- “Dai Mirko, ti devo sempre spiegare tutto?.... La facciamo bere, cosi sarà sicuramente euforica....... ops... . te la scopi!”.
Restai basito, sorpreso… Perché aveva detto semplicemente la parola “te la scopi”
Non chiesi più nulla, e così, finalmente, arrivo l’ora fissata per l'appuntamento.
Appena vedo Giovanna per poco mi prese un colpo, dubitai fortemente che così “conciata” sarei riuscito a mettere a prova la mia virilità, aveva i capelli tagliati cortissimi come un maschietto, sopra indossava un lunghissimo maglione di lana pesante che non lasciava nemmeno intuire nulla delle sue forme, mentre sotto aveva una gonna lunga in tessuto che terminava sopra le caviglie, per non farsi mancare nulla , calzava un paio di anfibi, insomma aveva di tutto tranne che di femminile…
Franca, dal canto suo, fu un’impeccabile padrona di casa… Mise Giovanna subito a suo agio, la condusse in salotto a prendere un aperitivo e sul più bello, ci lasciò da soli con la scusa che doveva andare in cucina a preparare per la cena…...
Sinceramente l’imbarazzo reciproco iniziale tra me e mia sorellina pian piano si sciolse, ma io non volevo restare da solo con Giovanna, così nel mentre eravamo già al secondo giro con l'appetitivo, con una scusa raggiunsi mia sorellina in cucina e le dissi:
“Ma perché mi hai lasciato da solo con quella tardona di Giovanna?, io non so se ce la faccio…”.
E mia sorella, di rimando indietro in salotto...
- “Eh no, eh no,, caro… come al solito io accenderò in lei l’appetito, poi dovrai vedertela da solo…”.
“Cosaa???”,,,,, dissi io sgranando gli occhi e rischiando che Giovanna ci sentisse.
Franca mi spiego chiarissimo il suo piano:
“Giovanna è vergine, non ha mai avuto un’esperienza sessuale, è giusto che conosca la bellezza del rapporto a due….. come mi ha detto anche la zia Vitalia sua mamma, non temere, in qualche modo ci sarò…vicino a te”.
Cenammo tutti e tre insieme, tra una battuta e l’altra, una birra e un bicchiere di buon vino.
Notando che Giovanna era “cotta” a puntino, un po’ brilla ma non fino al punto del coma etilico, aiutato dalla mia diabolica sorellina, la portiamo lentamente in camera da letto. Facendola accomodare sul ciglio del lettone e a quel punto Franca richiudendosi la porta alle spalle, mi dice buon divertimento....Mirko....
Presi un po di coraggio e porgendole la mano feci capire a Giovanna di alzarsi, le passai l’altro braccio dietro la schiena e la baciai…..
Fu molto difficoltoso farle aprire le labbra, ma anche grazie alla sana incoscienza , qualche bicchiere di troppo e l’ebbrezza le aveva donato, alla fine si lasciò andare…
La mia lingua si fece largo, fino a congiungersi con la sua… ho incominciato a sfiorarle il corpo con rapidi tocchi, finchè sentii la sua lingua tra le mie labbra.. e incomincio a succhiagliela … La “tardona”, si stava sciogliendo, questo era già un ottimo segno…..
Mentre avevo la sua lingua nella mia bocca, iniziai a succhiargliela con passione, mentre le nostre mani erano impegnate in un abbraccio sempre più stretto… Era palesemente chiaro che tutta la sua voglia d’amore repressa per decenni, stava dilagando come un fiume in piena….. non mi aveva fermato in nessuna mia azione, era molto complice e la sua saliva si stava rilevando un nettare afrodisiaco incredibile…..
dissi ,,, , dai coraggio Mirko, e giunto il momento di osare di più…
Mentre continuavamo ad essere abbracciati in quel bacio che non finiva mai , mi liberai la mano, faticando a trovare l’entrata, tanto eravamo stretti l’uno all’altra, gliela infilai sotto il maglione, risalendolo poi dal basso in alto.
.............”Ecco la prima sorpresa”, al semplice tatto, percepii tutta la sua eccezionale magrezza, la cosa mi risultava nuova (non avendo mai scopato una donna “pelle e ossa”), mi stava gradualmente eccitando da morire…
Sempre stando bocca a bocca, giunsi alla spalla e mi resi conto che lei mi stava aiutando a farsi spogliare….
Finalmente, si iniziava a vedere qualcosa…..
Smetto di baciarla, mi allontanai un po per ammirarla, lei si irrigidì diventando rossa, provava vergogna….. Le sorrisi, sfiorandole dolcemente il volto…la tranquillizzai e ricambiò con un piccolo impacciato sorriso…
Solo allora mi accorsi della estrema magrezza del collo, sotto quel maglione c’era un’altra maglia di intimo bianca… ...Niente di intravedeva, nemmeno il reggiseno o le forme del seno mi aspettavo di poter individuare…..
Mentre lei era rigida come una statua (forse, l’effetto dell’alcool stava andare scemando), scesi più giù… Trovai un laccetto di tessuto, stretto alla sua vita sottile, lo allentai e forzando leggermente l’elastico, le calai la gonna fino ai suoi piedi…...Niente!.... ancora non si vedeva proprio niente delle sue forme … La maglia di intimo arrivava fino a metà coscia...in pratica una sottana.
L’unica cosa chiara, fu invece un’ulteriore conferma di quanto fosse veramente magra… E lei se ne accorse… Mi disse, con la voce ancora un po’ impastata e tono rassegnato.
“Mirko,,,, se non vuoi, non ti preoccupare,,,ti capisco,,,, non sono certo Franca,,,, io!”.
In quel momento, pensai al “favore che si doveva fare alla zia”, con cui avevo iniziato ad approcciarmi a Giovanna, lasciò il posto a un sentimento di bene misto a eccitazione, desiderio di assecondarla e farle realizzare il suo sogno......
Le risposi....
“Giovanna, ognuno è fatto a modo suo”.... Sicuramente quelle mie parole ebbero l’effetto di tranquillizzarla incoraggiarla, perché nonostante l’assenza della gonna,,,, avesse messo in evidenza, tra l’altro, “i calzettoni a metta coscia” che di certo non suscitavano pensieri erotici anche con tutta la buona volontà. All'improvviso Giovanna prese iniziativa, mi attirò a se e mi baciò con passione.
Io nonostante ero molto più giovane di lei di quasi 20 anni, notavo tutta la sua inesperienza, ma in fondo (mi dissi Mirko ) e una donna, pure lei è merita di provare finalmente a sentirsi donna.......
Ed ecco prendo la maglia di intimo dal lembo inferiore, molto cautamente, guardandola negli occhi la sollevai come il sipario del teatro, Un'altra meraviglia… sotto, c’era un reggiseno bianco… Si vedeva che era molto più grande del necessario, riflettei per la sua taglia , forse non era riuscita a trovare quello giusto visto che lei di solito comprava al mercatino nel paese…
Vedo anche uno slip che forse sarebbe stato bene indosso a sua madre di 80 anni, da non credere, lasciava scoperte solo 4 dita di pelle sotto l’ombelico…..
Non ho esitato oltre..... mi avvicinai ancora di più a lei … me la strinsi al petto (nel frattempo, io ero rimasto a torso nudo), con la mano aprii i gancetti del reggiseno… Lo lasciai cadere a terra come gli altri indumenti, i miei occhi poterono finalmente contemplare le sue tette…
In realtà, c’era davvero poco, era sostanzialmente piatta, quasi com'ero io... ma in compenso su quella pianura si innalzavano due capezzoli fantastici, che mi parvero già belli duri, circondati da piccole areole che appena si intravedevano…
Giovanna , tesoro (avevo cominciato a chiamarla così , tesoro per metterla maggiormente a suo agio), si accorse della mia delusione sconsolata allargando le braccia mi disse....
“Mirko , tesoro e tutto quello che ho”… Ecco perché gli uomini non mi hanno mai voluto…sono una tavola”.
Ma io, prontamente, le sussurrai nell’orecchio:
“Giovanna ne sono certo che hai tante capacità, bisogna solo tirarle fuori”.
Mi sorrise di nuovo….. Giovanna era completamente sobria… Senza darmi il tempo di compiere io quel gesto, si piegò in avanti e si tolse le mutande che tanto mi avevano impressionato.
Lentamente, si risollevò, stringendo le sue lunghe e gracili gambe, e allargò le braccia… “Ecco Mirko, ora puoi vedere come sono realmente”.
Percepii in lei un imbarazzo, dovuto non solo al fatto di non essere una gran figa…
Ma............Capii cosa volesse comunicarmi, velocemente mi spogliai anch’io, di fronte a lei nella sua stessa posizione usai le sue stesse parole...
“Ecco, ora puoi vedere come sono fatto realmente”.
Inaspettatamente ne fui sollevato... abbracciarmi forte… il mio pene, che era già era con una discreta erezione, andò a schiantarsi contro il suo ventre...
Ci separammo quel tanto che bastava per farmi ammirare nel suo complesso quel corpo di donna matura, pesava non più di 45 kg, con denti storti, mentre la guardavo partendo dalla testa ai piedi , notavo aveva ascelle, gambe e areole dei capezzoli ricoperte da una peluria assai evidente, costole, scapole e clavicole emergevano chiaramente da sotto la pelle, (che si potevano contare con precisione) le vertebre dorsali erano evidenti al tatto fin giù giù verso il suo un culetto stretto e secco e l’ombelico aperto e i muscoli addominali, iniziavano a non essere più tonici, al punto da cadere verso il basso e formare un rotolino che si appoggiava sul monte di venere, che nascondeva da una folta peluria nerissima e riccia.
Ecco....almeno, questo pelo per me era incredibilmente, eccitante emozionante....
Un po’ più sù, le ossa del bacino impressionavano , mentre sotto, ecco la fica... era evidente che fino a quel momento nulla vi era entrato, infatti, le grandi labbra erano appena socchiuse a realizzare uno scrigno perfetto per la sua inviolata intimità ancora più profonda…
Non resisto al solo sguardo, mi avvicinai… Mi inginocchiai, appoggiai pollice e indice sul taglio della fichetta, forzai leggermente e potei verificare che l'imene era ancora lì, integro e resistente, mentre il clitoride giaceva nascosto dal piccolo cappuccio…...
Terminando l'ispezione con un po’ imbarazzato le dissi.... “Adesso Giovanna voltati e piegati a pecorina…”.
Mirko, mi disse: “Scusami, ma sinceramente non capisco… Cosa devo fare?”.
Era evidente che non conosceva quella posizione fra l’altro la mia preferita …
Allora la guidai, posando una mia mano sul fianco e l’altra a palmo aperto centralmente appena sopra il fondoschiena, a piegarsi in avanti, a 90 gradi… Le feci divaricare le gambe… Abbandonando la presa precedente, scesi più giù e afferrai le sue natiche, le allontanai l’una dall’altra, mettendo in vista il buco del suo culetto scuro, che anch’esso non aveva sin qui mai avuto visite…
Dopo il mio esame approfondito, eravamo totalmente nudi, l’uno di fronte all’altra. Fremevo dalla voglia si sverginarla, ma non volevo fare passi azzardati. Volevo solo che quella sua “prima volta” fosse da ricordare.
Così l’abbracciai nuovamente, e i nostri genitali si sfiorano … fu come una potente scarica elettrica, che fece sobbalzare entrambi…
Ricominciai ad accarezzarla su tutto il corpo, da sopra a sotto, da sotto a sopra… E più la toccavo e più sentivo il suo cuore battere a mille…
Finalmente all’improvviso, percepii che qualcosa di caldo-umido scendeva lungo le sue cosce… Non era il mio precum, ne ero certo, dato che mi ero sempre saputo dominare… guardai meglio, e vidi che il pelo della fica di Giovanna era letteralmente intriso e qualcosa luccicava…
Capii che era venuta alla sola percezione del mio corpo a contatto con il suo…
Si accorse e vergognosamente mi disse:
“Scusa Mirko..... che vergogna! non sono riuscita a dominarmi…”.
Evidentemente, quella reazione che era semplicemente naturale, per lei era qualcosa da evitare…
Per l’ennesima volta, mi scostai da lei… L'abbracciai per un tempo che mi parve interminabile… Poi, prendendola per mano, la portai al centro del letto e la feci distendere…
Le sfiorai il suo piccolo seno, esplorandolo per bene, e quindi con le mie labbra in un batti baleno quei capezzolini tanto agognati appuntiti…
Con le labbra, cercai di misurarne la consistenza… più gli succhiavo, e più li sentivo turgidi… Erano veramente sottili ma stavano diventando duri come l’acciaio… La guardai negli occhi, lei mi sorrise, ed io le dissi:
-“Lo vedi Giovanna che anche se piccoli stanno facendo bene il loro lavoro?”.
Pudica, abbassò lo sguardo, e allo stesso tempo, mettendomi una mano sulla nuca, mi tirò nuovamente a se guidandomi ancora su quei magnifici chiodini.
Già che ci stavo, allargai leggermente le labbra e accolsi dentro di me anche le piccole areole… Succhiando, tirai con delicatezza verso l’alto, così da far sollevare il suo petto…
Mentre succhiavo prima un capezzolo e poi l’altro la lavoravo con le mani…Nell’impegno che ci misi, nell'accarezzarla quasi non mi accorsi che Giovanna stava furiosamente ansimando… Temetti che le scoppiasse il cuore in petto, ma lei senza aprir bocca mi fece segno di non fermarmi…..
Adesso, però, volevo farle provare qualcosa di diverso… Continuando a stuzzicarle i capezzoli con una mano, scesi leggermente più in basso, e iniziai a far scorrere la lingua nell’infossatura che era assai profonda tra una costola e l’altra…
Quando smisi di leccare e incrociai il mio sguardo con il suo, notai in lei una chiara espressione estasiata, quasi al limite della perdita dei sensi per il gran godimento.
Questa volta nessuno dei due disse niente, era troppo bello e paradisiaco lo stato che avevamo raggiunto che bastava un nonnulla per spezzare quel fragile incantesimo…
Era troppo bello non andare fino in fondo a questa esperienza, la voltai a pancia sotto, con il chiaro intento di dedicarmi alle vertebre…
Lei non si oppose, ed io iniziai a leccarle le piccole chiappe e a tastarle con i polpastrelli, una dopo l’altra, dedicandomi anche alla parte interna tra la fighetta e il buco del suo culetto .
Senza che le dicessi nulla, si voltò di nuovo… e mi resi conto che lo desiderava e scendo più giù…
Nonostante io ormai avessi una certa esperienza con il sesso avendolo fatto quando avevo Capena 16 anni la prima volta, mentre lei fosse ancor prima dell’inizio, vedevo che l’istinto di donna e il volere sentirsi donna non le mancava…
Mi indicò l’ombelico un magnifico ombelico dove la pelle che risaltava stupendamente.....Cercai di dominare le mie spinte emotive, ma alla fine cedetti al desiderio di tastarle a piene mani la zona di utero e ovaie, sentii tutto molto chiaramente, ma allo stesso tempo percepii in lei qualcosa di indefinibile, quasi un senso di amarezza … avevo paura di averle fatto male, mi bloccai immediatamente e le dissi....
“Scusami, non volevo”.....
Giovanna si sollevò un istante sui gomiti… Aveva le lacrime copiose che le solcavano gli occhi…
Dopo avermi fissato per pochi secondi che a me parvero invece ore, mi rivelò la triste realtà che aveva custodita da sola per anni:
- “Vedi questa cicatrice, che aumenta ancora di più la mia deformità? E’ il segno che non sarei mai potuto essere madre…”.
Senza il bisogno di altre parole, capii il senso di questa affermazione, non domandai altro… Mi chinai invece all’altezza di quel segno, lo baciai… esplicitando così tutta la “con-passione” per il dramma che quella donna si portava dentro.
Volevo comunque proseguire il mio “viaggio” sulle strade del suo corpo, mi approssimai al boschetto.
Ero lì con il compito di istruirla nell’arte del piacere, ma ero pur sempre un uomo, un maschio, un bull! E la mia passione dichiarata era proprio la fica pelosa…
Qui, veniva il difficile… Dovevo farla sentire “femmina”, dedicarmi a lei, pensare più a lei che non a me…
Le allargai le gambe… mi sistemai comodamente là in mezzo. Si rese conto che eravamo giunti al punto cruciale, mi ricordò che era completamente vergine, di fare piano, che non si era mai nemmeno masturbata da quanto mi aveva detto poco prima…
Non me lo ero dimenticato, anzi!, siccome non volevo sverginarla con le mani, le chiesi Giovanna, fai un respiro profondo e rilassarsi più che puoi…
Iniziai, con santa pazienza, a leccarle la fica partendo dal boschetto sul clitoride e dalle grandi labbra, con “tirate” lunghe e morbide, aumentando il ritmo mano a mano che la sentivo bagnarsi sempre di più.
Era fradicia, e cominciava a dilatarsi, mettendo a vista le piccole labbra rosso fuoco…
A quel punto, senza staccarmi dalla sua meravigliosa patata, mi spostai e le succhiai delicatamente il clitoride, coi le fece completamente perdere il controllo di se stessa andando in estasi. Mi fece capire con dei gemiti soffocati che andava bene così e mi disse con un linguaggio tutto suo “Fottimi mirko, sono la tua vacca da monta!”.
Staccai la bocca dal mio “pasto lussurioso”, risalii tutto il suo corpo e le mormorai piano, all’orecchio:
- “Giovanna , ora devi rilassarti… vai a fare pipì”.
Lei mi guardò strano, con uno sguardo come per dire: “ma come? Proprio adesso che stavo godendo e che stavamo arrivando al momento clou?”.
Aggiunsi:
- “Fidati Giovanna , ho in mente per te un regalo speciale…”.
Si alzò dal letto e nuda com’era andò in bagno… Non fece in tempo a raggiungere la porta della stanza che la bloccai dicendole:
“E mi raccomando, non lavarla troppo, amo sentire in bocca il sapore di micetta appena usata…” Sicuramente non aveva realizzato e capito cosa le volessi dire, …Le dissi Giovanna ti ho portato in bagno e sai perché?, voglio vedere come e se squirti…mentre ti lecco e ti masturbo, rilassarti lasciati andare, ,,,lasciandosi andare a urleti e contorsione e finalmente si contrae e si imbarca arrivano i primi orgasmi, continuo a succhiarle il seno e masturbarla ormai la sua patata era fradicia ed ecco come avevo previsto il primo schizzo abbondante si squirt e ancora un altro, le feci accomodare stesa sull'accappatoio che avevo appena steso sul pavimento, le dissi Giovanna , adesso stai tranquilla, Nel frattempo, si sentirai nella vasca da bagno scorrere l’acqua e riempirsi vedrai che dopo dentro la vasca finiremmo il nostro bel gioco, la feci a sdraiarsi al mio fianco, le misi due dita tra le labbra della vagina e me le portai in bocca , aveva un forte sapore di squirt , esattamente come avevo appena visto … Lo guardò, stava per aprire bocca quando io la bloccai dicendo...
Giovanna , non chiedermi nulla lasciati andare e vedrai…”.
Da brava “bimba tardona ” obbedì, si mise comoda e riassunse la posizione che aveva pochi minuti prima.... Purtroppo o per fortuna dovetti ricominciare da capo essendo che si e era un po asciugata la patata , le aprii le piccole labbra, strofinai con movimenti veloci la zona in su e in giù, ed appoggiai poco sopra il grilletto la punta della cappella…
Guardai in volto Giovanna, che stava ad occhi chiusi si godeva tutto questo, nel mentre ripresi a succhiarle i capezzoli e continuando a strofinarle e muovere il cazzo sulle sue grandi labbra , udii un primo mugolio, poi un altro, poi un altro ancora, sempre più forte…
Giovanna iniziò a tremare tutta, come se avesse un gran freddo, e piano piano la sua figa iniziò a uscire liquido che poteva sembrare pipì ma non lo era affatto…........
Velocemente, accostai le labbra a quel ruscelletto, perché non volevo perdermene nemmeno una goccia…
Esausta, si accascia come dei pupazzo di pezza… solo dopo un po’ riapre gli occhi, ci guarda vergognandosi mi disse:
-“Scusami Mirko , mi è scappata…”.
Sinceramente ero al settimo cielo…
“Tranquilla Giovanna le dissi per adesso e solo il segno del tuo grande godimento!”.
La baciai in bocca, cosicché sentisse il suo intimo sapore… Poi, rimasi li a baciarla coccolarla e le dissi:
“Giovanna …. sei bellissima tutta nuda, …..........adesso però e arrivato il tuo vero memento e vedrai sarà bellissimo , mi avvicino a lei le appoggio la cappella sulla figa fradicia di orgasmi e con una spinta ecco Giovanna e finalmente capitolata il pene e tutto dentro la sua bollente patata, con tutta la mia forza le spingo dentro mentre lei tra urla e orgasmi a perso la sua verginità , continuando per 10, 15 minuti a pomparla mentre le usciva continuamente liquidi dalla sua figa in calore è un peccato ricoprire questo corpicino con degli inutili vestiti…”.......... Rimasi pochi istanti a riflettere, ormai stavo per esplodere , continuai ancora qualche minuto ed ecco ….. “So cosa ti aspetti ora …...... una bella schizzata di crema sul tuo corpo … ma vedrai più tardi, voglio che ci prendiamo tutto il tempo necessario… Intanto, hai conosciuto meglio il tuo corpo… Sai che ti dico? Stanotte resterai qui, ospite da me … e domani andremo a farci una bella passeggiata!”.
Accettò tutto quanto, senza voler sapere altro… Ormai era in mio possesso…
Con Giovanna , abbiamo passato oltre alla serata di fuoco insieme , altri 4 giorni, facendo l'amore diverse volte al giorno , ho avuto il piacere e l'onore di averle finalmente sverginato sia la figa che il culetto, oltre ad esserci incontrati altre 3 volte successivamente, passando giorni e notti infuocate, certo non la ripagherà di anni di astinenza , ma tanto benessere in cosi poco tempo ne sono certo lo ricorderà...... almeno lo spero, visto che ormai Giovanna la “tardona”, ha 73 anni..........
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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