tradimenti
Mirko, Rita ed Enrico il cornuto


15.04.2025 |
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"Approfitto di settimana di ferie e vado al mare, arrivo a casa al pomeriggio, vado a cena nel mio ristorante del cuore, esisteva ancora, e poi la mattina..."
A Cagliari non avevo più nessuno, ovvero di parenti vivi, ma avevo i miei genitori al cimitero, generalmente vado un paio di volte l'anno a trovarli, oramai gli amici di scuola li ho persi tutti di vista, vado, una giornata, al massimo due e via.Approfitto di settimana di ferie e vado al mare, arrivo a casa al pomeriggio, vado a cena nel mio ristorante del cuore, esisteva ancora, e poi la mattina dopo al cimitero.
Faccio il mio solito giro, i miei nonni, i miei zii, ed i miei genitori, tutti assieme nella cappella che avevo fatto fare.
Era il minimo che potessi fare per la riconoscenza verso tutta la mia famiglia.
Sistemato tutto, vado per uscire dal cimitero, in lontananza vedo un uomo che mi scruta, lo guardo, non mi sembra di conoscerlo.
Man mano che mi avvicino mi sembra mi sorrida.
"Mirko, sei tu?".
"Si, io sono Mirko, e tu?".
"Come non mi conosci, sono Enrico Sanna, il tuo compagno di banco delle medie".
"Cavolo, sei cambiato tanto, non ti avevo riconosciuto".
Ci salutiamo, avevamo fatto tre anni assieme, poi ci siamo persi di vista.
Lui stava andando a trovare i suoi.
"Vieni, andiamo a bere qualcosa, vado un altro giorno dai miei".
"No, se devi andare vai", dico io.
"Dai miei ci vado spesso, a te chissà quando ti becco".
Andiamo in un bar, beviamo un caffè, ci raccontiamo della nostra vita, lui era sposato, senza figli.
Io gli dico che sono singolo, che a Como sto bene, sono libero in tutto e per tutto.
Mi chiede quando vado via, e gli dico sono appena arrivato , rientro tra una settimana.
Ora andavo a fare un giro in un posto che conosceva anche lui, avrei pranzato in un ristorante e così sarebbe arrivata l'ora di andare.
"Ma no, cosa dici, andare in ristorante, vieni a casa mia, pranziamo assieme".
"Non vorrei disturbare, sai non conosco tua moglie".
"Non ti preoccupare, lei sarà contenta di averti a pranzo, un bell'uomo come te".
Cosa dice?, penso dentro di me.....
Comunque non faccio caso, e vista l'insistenza accetto.
"Anzi, ora la chiamo, magari andiamo a prendere qualcosa che ti fa piacere e magari non trovi a Como".
La chiama, si mettono d'accordo ed andiamo.
Lei aveva tutto il tempo di prepararsi senza vedersi arrivare di sorpresa uno sconosciuto.
Il mio amico mi porta in un posto vicino al mare dove vendevano pesci , trova quello che cercava e andiamo a casa sua.
Abitava in un bel quartiere, un palazzo piccolo.
Prima di arrivare a casa chiedo se mi accompagnava da un fioraio per comprare dei fiori per Rita, cosi mi aveva detto si chiamasse sua moglie.
"Lei è un po strana, non le piacciono tanto i fiori", mi dice.
"Allora cosa le posso portare?".
"Visto che vuoi, andiamo in pasticceria e le porti il suo dolce preferito, Mirko".
Facciamo così, non mi sembrava proprio carino arrivare a mani vuote.
Arriviamo, sistema la macchina ed andiamo su.
Abitavano in un attico, da sempre da me desiderato.
Citofona per avvisarla, saliamo e lei ci attende sulla porta.
Cazzo penso io a vederla, che pezzo di figa.
Una mora bellissima, un fisico statuario, un seno prosperoso, una bella terza piena ed un sorriso smagliante.
Rimango abbagliato da questa splendida donna, lei mi squadra dai piedi alla testa, mi accoglie con entusiasmo, non mi sembra contrariata, magari pensando di avere un rompicoglioni in mezzo ai piedi.
Come ci conoscessimo da tempo, mi fa accomodare in salotto, e dopo, in un attimo porta da bere.
Nel frattempo Enrico gli porge il dolce che avevo comprato dicendo che era un mio regalo.
"Grazie, grazie", mi dice, "non dovevi", ti meriti un premio, e mi stampa un bacio sulla guancia.
(“Le parole di prima di Enrico, il bacio sulla guancia...
Sta a vedere che a questa gli piace scopare e questo cornuto gli procura gli uomini”).
Questi erano i pensieri che in quel momento mi passavano in mente.
Io non avevo impegni, ero libero, e se capitava qualcosa non me la lasciavo certo sfuggire.
Beviamo, parliamo un po di noi, come amici di vecchia data, seduti sul divano, ma io ero attratto da quella donna, molto sensuale.
D'altronde lei mi sembrava a suo agio con me, era seduta tranquillamente, con le cosce di fuori, io in posizione più defilata, ma con l'accortezza di non far vedere che il mio cazzo si era già indurito.
Al mio amico non sembrava interessasse se la moglie era a gambe spalancate sul divano.
Cercavo di studiare i soggetti, ma onestamente li avrei messo le mani addosso volentieri a quella bella figa.
Dopo un po la moglie dice, "Enrico, perché non mi vai a prendere in cantina due pomodorini di quelli appesi, e magari un paio di bottiglie di Prosecco, di quello per le occasioni speciali".
Detto, fatto. Enrico si alza e va via.
Neanche il tempo di uscire dalla porta e Rita si avvicina a me sul divano, mi prende una mano, se la porta sul seno, con l'altra mi accarezza la faccia.
Sinceramente resto basito.... spiazzato, penso...che cazzo succede?...
Mi prende la testa con tutte e due le mani e mi bacia.
Mi bacia e come se bacia, con la lingua sembra indiavolata, io mi sveglio dal sogno e corrispondo al bacio.
L'abbraccio, sento sul mio petto il suo seno, percepisco i suoi capezzoli.
Ci baciamo per un bel po.
Poi prendiamo fiato e le dico, "mi piaci Rita, non c'è dubbio, ma come la mettiamo con tuo marito?".
"Mi sembra di mancarle di rispetto, mi porta a casa sua e le bacio la moglie".
"Non ti preoccupare, stai sereno Mirko, il bacio è solo l'inizio".
Lo dice lei, penso, perché mi devo preoccupare.
Ora sono io ad abbracciarla e baciarla. Con le mani la palpeggio su tutto il corpo.
Lo stesso fa lei.. va direttamente al cazzo, però....
Perdo ogni cognizione del tempo, non pensando neanche per un attimo che Enrico sarebbe tornato.
Non sapevo in quel momento se tutto era un disegno dei due e Enrico non sarebbe tornato subito, oppure se tornava e mi trovava a scopare sua moglie.
Perché oramai si trattava non di baci ma di scopare, eravamo tutti e due al massimo dell'eccitazione.
Le tolgo la vestaglietta che indossava, le slaccio il reggiseno e mi si presenta un seno meraviglioso, dritto, duro e morbido allo stesso tempo, un'aureola scura attorno ai capezzoli, che erano dritti e duri come chiodi.
Mi avvento con la bocca e comincio a baciarle e succhiarle il seno ed i capezzoli, lei comincia a gemere.
Nel frattempo mi ero tolto le scarpe, lei mi aveva slacciato prima la cintura e mi toglie i pantaloni, e successivamente i boxer.
Rimango completamente nudo, lei mi guarda un po e poi... poi si butta sul mio cazzo.
Con tutta la bravura possibile mi comincia a succhiare, ora ero io a gemere.
Ci distendiamo sul divano, per fortuna molto ampio e ci mettiamo nella posizione del 69.
Non aveva una semplice figa.......ma un bosco già inondato....allagato, un'insieme di profumi.
La troia, perché ora si può dire con certezza, si era preparata, infatti odorava di fresco, aveva un sapore dolcissimo.
Ero estasiato, non capivo più nulla.
Intanto Enrico non era ancora tornato, almeno io non lo vedevo né tanto meno avevo sentito la porta.
Lei era girata con la testa verso la porta, io al contrario non vedevo chi potesse entrare.
Ad un certo punto lei lascia per un attimo il mio cazzo e dice...."Cosa fai li Enrico....cornuto?..... ti piace ehh ehh ...che il tuo amico mi scopi, sappi che mi farò sfondare in tutti i buchi possibili".
Io ero di sasso …..era come pensavo.... Non era organizzato perché mi aveva incontrato casualmente, ma aveva preso la palla al balzo per esaudire la sua fantasia, oppure la fantasia di entrambi.
"Si, si, voglio che ti apra per bene, d'altronde zoccola per come sei anche tu non sognavi altro che provare un altro cazzo”..
A quel punto ero tranquillizzato, l'avrei scopato a mille, magari andando più comodamente sul letto.
"Però Enrico....ricordati bene della promessa, non ti dimenticare".
"Si, si, Rita....non mi dimentico, bisogna vedere se lui è d'accordo".
Cosa era questa promessa e perché io dovevo essere d'accordo.
Avevamo un attimo fermato i nostri giochi, ed io dico..... "Cosa c'entro io?".....
"Te lo spiego io", mi dice Rita......
"Devi sapere che il cornuto qui presente, non ha solo la fantasia di far scopare la moglie da altri, ma ha anche la voglia di farsi aprire il culo da quello che si scopa la moglie".
"Ma io voglio proprio quello sfondarli a tutti e due".
Sono all'angolo, per modo di dire, perché io avevo escluso che Enrico follasse farsi inculare da me, ed io dovevo continuare la mia teoria .. di essere un uomo .. un vero maschio .. che non si tira indietro.....
Anna si alza dal divano, mi guarda un po, mi viene vicino, mi prende la faccia tra le mani, mi tira verso di lei e mi bacia.
"Allora non vuoi.... che di sfondi a tutti e due?".
"Come... come non voglio...Rita.... mi hai fatto vedere da lontano il paradiso ed ora scompare tutto come un miraggio?".
Mi abbraccia, mi prende per una mano, e mi porta verso la camera da letto.
Il cornuto guarda, non dice niente, avrà anche lui il suo premio, insomma io prima mi scopo lei per almeno un ora... in tutte le posizioni possibili...ed in serata... avrà …..il premio anche lui …sicuramente.. aprirle il culo per la sua prima volta...................
La giornata si era presentata bene ed è finita a tarda serata...... con un intensa e memorabile scopata. ..
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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