incesto
La mia segretaria Alessandra e la figliastra


18.02.2025 |
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"Ed allora perché stavo letteralmente sbavando per Monica?”..."
Nel mese di gennaio scorso mi fermai a Milano per lavoro una decina di giorni , con me era per quasi tutto il periodo anche la mia segretaria Alessandra sposata con il cornuto Giuseppe il capo manutentore di un hotel a Lignano Sabbiadoro, con Alessandra era arrivata anche la figliastra di Alessandra Monica ,anche lei stava all'interno dell'appartamento dove alloggiavo , perciò sapeva della tresca tra me e sua mamma. “Due giorni dopo l'arrivo a Milano Alessandra e dovuta rientrare a casa per un problema da risolvere con il suo condominio e si sarebbe assentata per diversi giorni”
“La mattina successiva lo sguardo mi cade sulla scrivania all'interno della stanza, mi stavo dimenticando gli occhiali, chiudo la porta alle mie spalle e mi avvicino per prenderli. In quel momento Monica esce dal bagno completamente nuda, occhi fissi sul suo cellulare mentre si dirige verso la sua borsa da viaggio dandomi le spalle. Non riesco a fiatare, il suo giovane corpo è uno spettacolo ed un colpo secco che mi arriva al cuore che rischia di fermarsi. Non posso che guardarla dalla testa ai piedi e mangiarla con gli occhi, la tipica pelle liscia di una ragazza ancora acerba nel fisico, non può che non farmi pensare ad eventuali azioni a sfondo sessuale”!.
Si... nonostante avesse molto meno della metà dei miei anni, in quel momento gli sarei saltato addosso, In pochissimi secondi i miei occhi gli fanno la lastra: lunghi capelli castani le coprono la schiena fino all'altezza del sedere, un sedere ben proporzionato per il suo fisico slanciato, anche se comunque leggermente pronunciato per una ragazzina di quell'età, fianchi non sono molto larghi, il suo fondoschiena è un gran bel vedere. “Le sue gambe, lunghissime, sono perfette nonostante i polpacci un po troppo grossi in quanto praticava volley, ma nel complesso, inutile girarci intorno, Monica vista da dietro, è un vero schianto”.
Chi ha detto giovinezza mezza bellezza, non aveva tutti i torti, lei bella lo era davvero l'avevo vista solo a "metà" e chissà come era messa davanti.
Volevo dire qualcosa, farle capire della mia presenza che lei sembrava aver ignorato tanto era presa dai quei messaggini sul cellulare, cerco di riprendermi da quella stupenda visione e provo a pronunciare qualche frase di senso compiuto:
"Mooo... Monica...... sono... sono ancora qui! Avevo dimenticato gli occhiali"
Si gira di scatto, per un decimo di secondo rimane bloccata. un decimo di secondo che è stato più che sufficiente ai miei occhi da porco per fargli una radiografia frontale.
“Le dico, Cazzo cazzo sei una gran fica!, Non hai un filo di pancia, sei piatta come una tavola. In mezzo alle gambe hai un accenno di peluria talmente leggera che si intravedono le grandi labbra. Il tuo seno e decisamente piccolo, forse una prima, quelle che dovrebbero essere due tette, sembrano più che altro due noci trapiantate all'altezza dei capezzoli. Continuo dicendole che invece mi sta provocando un forte brivido sono, nonostante i suoi seni piccoli, le areole fortemente pronunciate”.
"Ho..... Ho sentito la porta chiudersi dietro di me e pensavo che.......Monica stava parlando, dicendo qualcosa, maaaa non termina la frase.
È impacciata, molto imbarazzata, il suo viso velocemente diventa rosso fuoco, con le sue mani, come se servisse ormai a qualcosa, tenta di coprirsi il suo posto più intimo e di nascondere le sue piccole tette mentre velocemente si avvicina alla porta del bagno”.
“Contemporaneamente io mi dirigo verso l'uscita della stanza. Il mio sguardo e rivolto verso terra, mi sforzo di non osservarla un secondo di più quel corpo statuario. prima che afferro la maniglia della porta, i nostri corpi si sfiorano, la stanza è piccola ed un leggero contatto è inevitabile prima che io esco fuori”.
Scendo le scale che mi porteranno all'esterno dell'edificio per poi andare alla biglietteria di fronte, quando incrocio le mie due colleghe, Carla ed Francesca.
"Direttore ... dove stai andando?" Mi chiede una delle due.
"A... a prendere i biglietti per la fiera" Gli dico ancora molto provato dalla visione di Monica nuda.
- "Li abbiamo presi noi per tutti. Dai... torna su con noi che andiamo a fare colazione nel bar dell'Hotel" Continua la mia collega.
“Mi trovavo a Milano per visitare una delle più importanti fiere del mondo nel settore alberghiero. Avevo organizzato la vacanza lavoro con due mie colleghe Carla e Francesca, ed all'ultimo si era aggiunta lei Monica la figlia del compagno della mia segretaria Alessandra. All'inizio non ero contento di averla con me, tra i piedi e sapendo che io e Alessandra avevamo un storia insieme poi conoscendo le ragazzine di oggi e Alessandra si sarebbe più preoccupata di fare foto ad ogni angolo, piuttosto che seguirmi e apprezzare le potenzialità di un Expo. Ma alla fine, dopo le forti insistenze di Alessandra accettai di portarla insieme a noi”.
Questo fu il primo errore. Il secondo lo feci acconsentendo di avere Alessandra nella mia stessa stanza, perché anche se Monica poteva essere mia figlia, sapevo che poteva non essere una buona idea dormire sotto lo stesso tetto.
Ma purtroppo non avevo scelta. Io e le mie due colleghe avevamo prenotato con largo anticipo, non ci furono problemi per la prenotazione, ma quando si aggiunse Monica, l'hotel era ormai pieno. Fortunatamente la mia era una stanza era un mini appartamento con letto matrimoniale e un divano letto oltre a un angolo cottura, pagando un supplemento all'albergatore, riuscimmo ad inserire all'ultimo anche lei Monica.
L'unico a preoccuparsi di questa situazione, fui solo io, solo io. le mie colleghe mi conoscevano come uomo solo in ambito lavorativo, responsabile, maturo e con una certa morale, Giuseppe il capo manutentore, mi vedeva come uno leale capo servizio, un amico che mai si sarebbe approfittato di una donna impegnata cioè di sua moglie, figuriamoci di una figlia adolescente, appena poco più di 19 anni.
I primi guai iniziarono la sera. la nostra prima notte che e partita per un urgenza Alessandra. dopo un in giro per Milano a fare serata, tornammo in hotel. Volevo dormire e partire rilassato il giorno dopo per la fiera. la passeggiata e le visite agli stand delle varie Nazioni sarebbe stata impegnativa. Ma come dicevo, i guai iniziarono sin da subito l'arrivo in hotel.
“Monica ed io entriamo nell'appartamento ed incominciamo a prepararci per dormire, dicendole che lei avrebbe dormito nel divano letto ed io nel letto matrimoniale, Il indosso un pantaloncini leggero in cottone sopra i boxer , lei va in bagno e all'uscita, vedo Il suo...,,,,,, bèèèèè bèèèèèè il suo era una lenta tortura per ogni umano appartenente al sesso maschile. Un pantaloncino cortissimo ricamato, al limite del non pantaloncino, che praticamente le coprivano a malapena il sedere e la fica, ogni volta che si girava di spalle, gli si vedeva il culo, considerando che sotto non portava nulla a parte quel pezzo di stoffa microscopico. Forse era il modello o forse la notte voleva sentirsi libera come tutti, sta di fatto che vestita cosi, lasciava ben poco all'immaginazione. Davanti era la stessa musica, quando si e seduta o si girava nel divano letto, in mezzo alle gambe, tra la coscia e l'inizio della fica, potevi intravedere molto del suo giovane posto intimo.
Non parliamo del top di sopra, striminzito corto che lasciava intravedere tutto suo addome piatto e liscio. Sul petto potevi vedere una leggerissime pretuberanza, segno che le sue tette erano ancora in fase di crescita o forse come tante donne, gli sarebbero rimaste così piccole a vita”.
“Sta di fatto, che non potevo fare a meno visto che era accesa una piccola lampada vicino al suo letto e lei era continuamente a guardare e inviare messaggi con lo smartphone, ogni tanto allungavo l'occhio, si intravedeva sotto la scollatura del braccio il suo seno acerbo, comunque invitante. Il bello era che come tutte le ragazzine, non si rendeva conto delle reazioni che poteva provocare il corpo a un uomo che la osservava, o forse si e gli piaceva essere desiderata come tutti gli esseri umani”. In definitiva, le prima notte fu una lenta masturbazione visiva spiare il fisico di Monica. In aggiunta a tutto questo durante il giorno la sera, prima di addormentarci stavamo parlavamo di tutto un po”.
Tra battute varie, discorsi più o meno seri, niente di particolare, fino a quando non si e messa a pancia in giù e si e addormentata.
“Il colpo di grazia arrivò proprio quel giorno dopo che la vidi tutta nuda è durante tutta la giornata all'Expo, la nostra serata insieme al pub, non riuscivo che a pensare a lei, che mi stava succedendo?. Un uomo oltre gli anta che perde la testa per la solita ragazzina......... Eppure fortunatamente il sesso non mi mancava, anche in quei giorni la sua mamma era rientrata a casa per qualche giorno. E la mia collega Francesca non aveva mai nascosto una certa simpatia per me e forse aveva accettato questo viaggio sperando che una sera in hotel mi fossi infilato nel suo letto. Ed allora perché stavo letteralmente sbavando per Monica?”. Parlavo con me stesso e mi dicevo, lo sai il perché …. è come quando al mare ti sei fatto segare e fare un pompino da ......... “al fascino della carne fresca di primo pelo" nessun uomo pio resistere.
Quella giornata fu la più lenta della mia vita. ogni tanto i nostri sguardi si incrociavano ed anche nelle situazioni più banali, come la coda per comprare un panino, ci toccavamo per i motivi più banali, anche il suo abbigliamento da passeggiata era molto sexy, se sexy si poteva definire il corpo di quella ragazzina. Ogni tanto notavo anche gli sguardi di altri uomini che la spogliavano con gli occhi, gli stessi uomini che spesso erano accompagnati dalla propria moglie. Quindi, dopo due ore di camminata ricevo una telefonata dalle mie colleghe dicendomi che ci saremmo incontrati nella hall dell'hotel per la colazione e mi avrebbero informato di alcuni tour operator interessati alle nostre strutture, rispondo ok a domani buona serata ragazze. Non appena finisco la telefonata con la mia collega provo a dirgli qualcosa, "Scusami Monica per prima per prima se ti ho messo a disagio, con delle provocazioni quando i passanti uomini ti stavano mangiando con gli occhi, non era mia intenzione"
"No... No... tranquillo Mirko non è colpa tua... dovevo fare più attenzione io" Mi risponde abbassando la testa con il viso che inizia ad arrossire. Non è colpa di nessuno, è successo, punto. Poi se non altro mi hai fatto iniziare bene la giornata." Le dico sorridendo cercando di dare un tono scherzoso, provocatorio al discorso mentre gli tocco una spalla, lei arrossisce nuovamente, poi si fà coraggio e continua.
"Nessuno prima d'ora mi ha visto... mi ha visto nuda, …...tu invece........... siiiiiii"
"Bhè... questo faccio fatica a crederlo. Sei bellissima, ci dovrebbe essere la fila di ragazzi alla tua tua porta che ti chiedono di uscire" Le rispondo.
Lei vorrebbe rispondermi, inizia a parlarmi con più scioltezza, ma sempre facendo attenzione che nessuno senta, visto che non siamo ancora in in mezzo alla strada e non camera. Mi dice, o meglio mi sussurra che non ha un ragazzo, che tra le amiche è quella che viene meno notata per via del suo fisico minuto ed altre cose di questo genere. Le dico scua per la parola...... Ma chi cazzo frequenti?,
Dovresti avere davvero la fila di ragazzi sotto casa hai 19 anni.
“Finalmente la giornata giunge al termine, siamo nella nostra stanza dell' hotel, u na volta dentro, l'atmosfera rispetto ai giorni precedenti e decisamente diversa, Monica è la prima a cambiarsi ed a mettersi quel pezzo di stoffa che lei chiama il mio pigiama, quando esce dal bagno, evita il mio sguardo e si siede sul letto”.
Sembra voglia dire qualcosa, ma non lo fa. È il mio turno ed un minuto dopo sono anche io pronto per la notte con i miei soliti boxer. “Mi siedo vicino a lei, non so cosa fare, sono molto eccitato per tutto quello che è successo in questi giorni con lei. una parte di me vorrebbe toccarla baciarla, ma che dico?. Una parte di me vorrebbe proprio farsi Monica! Ma l'altra parte sà bene che non è giusto. Con grande sorpresa è lei a sbloccare la situazione,,,,,continua a non guardarmi e mi mette una mano sulla coscia, un brivido mi attraversa la schiena e non riesco e resistergli. La voglio!
“Giro la testa verso Monica ed avvicino la mia mano al suo volto, sotto il mento , le alzo delicatamente la testa cercando il suo sguardo. Ecco finalmente i nostri occhi si incontrano, poi avvicino molto lentamente la mia bocca alla sua. Le nostre labbra si incontrano, si fondono. È un bacio timido il suo ed io accetto i suoi tempi. La continuo a baciala e cerco di mordicchiarle il labbro superiore, la mia mano si faccia strada sotto la sua canottiera fino ad arrivare ai suoi piccoli seni. li tasto uno alla volta, senza fretta. sono duri come il marmo. Tra le mie gambe il sangue affluisce velocemente ed il mio cazzo inizia a gonfiarsi. dopo averla baciata a lungo e toccato il seno, percepisco Monica e un pò più rilassata. Quindi mi inginocchio davanti a lei ed inizio ad accarezzargli le gambe, a toccargli l'interno coscia. La studio, la vedo chiudere gli occhi per un istante, la lascio respirare, poi mi metto in piedi davanti a lei. Il bozzo nei miei boxer é evidente, la stoffa soffoca la mia erezione. Quindi prendo le sue mani nelle mie e le poggio sui miei fianchi mentre la guido a calarmi i pantaloncini.”
”L'erezione quasi completa e l'elastico, non facilitano certo il compito a Monica nella manovra, capisco il suo imbarazzo e mi sfilo i boxer da solo. Il mio cazzo libero spunta fuori come una molla, dritto e duro davanti al suo viso. lei lo osserva per qualche secondo, poi inizia a toccarmelo senza un movimento specifico. prima lo afferra come fosse un manico di una scopa, poi con entrambe le mani lo accarezza in tutte le direzioni ed in tutti i modi come fosse un peluche o un gattino da coccolare. Il mio pisello diventa sempre più duro, avverto lo sperma farsi strada lungo il cazzo”. E brava Monica le dico per incoraggiala ... non sai dove mettere le mani, ma il tuo tocco delicato è come una masturbazione che lentamente mi sta portando al culmine! , dai tranquilla, continua lasciati andare, prendi tra le le mani il tuo nuovo giocattolo e vedrai che si gonfia sempre di più. Poi cerco di guidare le sue mani sul mio uccello ormai dritto, glielo faccio afferrare con la destra ed prendendo il suo polso, la porto a fare il classico movimento avanti ed indietro lungo la mia asta. Lei si muove velocemente, troppo e non voglio venire subito, non voglio sborrargli in faccia ora. no, non voglio proprio sborrargli in faccia!. Questo sarebbe troppo. gli afferro nuovamente il polso e la invito a rallentare. la sua presa delicata è comunque una sensazione indescrivibile. Sento lo sperma continuare a salire lungo l'asta e la devo fermare prima di schizzarla in faccia. Le sussurro tesoro..... fermati un po , cerco di respirare e controllarmi, non voglio e non devo rovinare adesso il gioco venire adesso sulle tua mani o sula tua faccia.
“L'eccitazione è troppo forte, provo a trattenermi e non spruzzo di getto, ma una piccola colata di sperma esce come una fontana dalla mia cappella sporcando le gambe di Monica che osserva la mia eruzione. Cerco di calmarmi respirando lentamente come fossi ad una seduta di yoga. poi prendo nuovamente il controllo della situazione, mi piego in avanti verso di lei e con le mani sui suoi fianchi, la bacio invitandola ad alzarsi. Poi lentamente gli sfilo la canottiera. Ora i sui piccoli seni sono a pochi centimetri da me. lei è immobile, lascia che sia io a condurre il gioco. Inizio a baciarle quei giovani seni acerbi, poi inizio a succhiarli come avessero del nettare al loro interno ed infine con la lingua gli stimolo i turgidi capezzoli. Decido quindi di passare alla sua fighetta pelosa inginocchiandomi davanti a lei la guardo negli occhi mentre dolcemente gli sfilo le mutandine. Prima di gettarle da qualche parte, le uso per pulire le lunghe gambe lisce dallo sperma che le avevo schizzato qualche secondo prima.
Ora la sua fica é davanti ai miei occhi, Monica e nuda è davanti ai miei occhi! Il mio cazzo pulsa all'impazzata, il mio pisello non perde per un solo secondo la sua erezione ed inizia a reclamare un posto dove liberare il suo carico di sperma, “avvicino il mio viso tra le sue gambe, verso la sua intimità, non ha una peluria pronunciata, ma abbastanza per eccitarmi più di quanto già non fossi. Infilo tutto il mio viso in mezzo alla sua fica, il mio naso si posiziona tra le sue grandi labbra che odorano di pulito, di fresco. gioco con il suo giovane e inesplorato posto più intimo. Le Sfrego il mia lingua turgida nello spacco delle grandi labbra e provo a leccare le sue profondità. aa sento umida, fradicia come un panno inumidito da poco e poi sento uscire dalla sua bocca un forte gemito unito ad uno spasmo incontrollato della sua fica. L'orgasmo è talmente forte che per un secondo le sue gambe cedono e Monica è costretta a poggiare le sue mani sulle mie spalle per non cadere. La guardo in faccia, è sudata, è rossa, ma non per la vergogna, ma perché stava godendo ed anche io ero giunto al limite, le palle doloranti erano un chiaro segno che le stesse andassero svuotate”.
Sono di nuovo in piedi, prendo la sua testa tra le mani e mentre la bacio ripetutamente, la invito a sdraiarsi sul letto lettone, adesso Monica è completamente sdraiata, sembra una statua di marmo per quanto è bella. Mi posiziono sopra di lei in ginocchio, il mio cazzo dritto reclama, Metto entrambe le mani all'altezza delle sue spalle e lentamente avvicino il mio bacino e il mio cazzo alla sua fica. Il mio cazzo dritto è quasi vicino alla metà, sento la cappella toccare le sue grandi labbra e lentamente farsi strada tra di esse. Avverto la sua fica bagnata, delicatamente entro dentro di lei, sento la sua carne viva avvolgere la mia cappella, poi Monica mi sussurra qualcosa:
"Fai piano fai piano Mirko è la mia prima volta!"
Blocco la penetrazione quando ormai quasi tutta la mia cappella è avvolta dalla sua fica, dentro di me qualcosa mi dice di fermarmi, eccitato da morire anche per quella rivelazione e con il cazzo che stava per esplodere, sfilo il mio cazzo dalla sua fighetta. Lei mi guarda basita, poi mi sussurra ancora:
"Cosa ho fatto, cosa ho fatto Mirko? Ho... Ho sbagliato qualcosa?"
No, no Monica non hai sbagliato nulla, forse io stavo sbagliando io qualcosa, ma ormai era troppo tardi per tornare indietro.
Così con una mano le accarezzo il viso e gli dico;
"La tua prima volta dovrai farlo con una persona a cui tieni, una persona che ami, dovrai fare sesso per amore e non solo sesso"
E prima che mi possa rispondere, la coinvolgo in qualcosa che si avvicina ad una scopata, qualcosa che lascerà entrambi appagati.
La bacio con passione, mentre con una mano gli accarezzo la sua giovane fica ormai umida. faccio scivolare il dito medio su e giù lungo lo spacco, la mano è fradicia dei suoi umori, smetto di baciarla per concentrarmi tra le sue gambe e delicatamente inserisco nel suo buco vergine il mio dito. Lo muovo in tutte le direzioni, avanti e i indietro, fino alle sue profondità più nascoste. La sento godere di nuovo, questa volta il suo ansimare è più forte, inarca la schiena più volte, posso sentire la sua fica pulsare e mi accorgo che la mia mano é completamente fradicia e che la fica gronda dei suoi umori bagnando leggermente le lenzuola. Monica è rossa in viso, inizia a sudare”. Mi sto eccitando nel vederla godere così, ma ora è il mio turno, devo svuotarmi.
“Con il cazzo ancora in una semi erezione, ma sicuramente duro e gonfio, poggio il mio cazzo sulla sua pancia ed inizio a strusciare il mio uccello sul suo addome, mentre mi masturbo sopra di lei, la bacio con passione e per la prima volta lei mi prende la testa quasi non volesse lasciarmi più. Io continuò a sfregare il mio cazzo sopra di lei, lo struscio diverse volte... una, tre... cinque, sei volte... sento la sborra salire lungo il mio pisello... la pelle del mio cazzo in tiro mi stira le palle regalandomi un piacere in più... ci sono quasi... continuo a strusciarmi su di lei come un maiale in calore... sento che sto per venire... ci sono... vengo, sborro... avverto la sborra calda sulla mia pancia... spruzzo una volta, due, tre, quattro... un tappeto di sborra si crea tra i nostri corpi, sento i nostri addomi incollarsi e poi staccarsi l'uno dall'altro... lo sperma sembra non finire mai... altre schizzate le sento uscire dalla mia cappella... infine esausto e svuotato, rimango in ginocchio davanti a lei. Il mio cazzo continua pulsare ma senza eiaculare, Monica osserva la sua pancia con sopra un lago di sperma e con le mani tocca quella crema che fino a quel momento non aveva mai visto. Infine allunga le sue mani sul mio cazzo ormai sfinito stringendolo senza un motivo tra le sue mani e regalandomi un'ultima schizzata dovuta più alla strizzata che per un reale orgasmo”.
Pochi minuti dopo siamo entrambi sotto la doccia a rinfrescarci!
Dopo una notte pressoché doto gli ultimi due notti insonni , provocazioni e masturbazioni in compagnia di Monica, Il giorno seguente torniamo tutti in giro per la fiera a Milano a terminare il mio giro e lavoro con i tour operator. La sera soddisfatti ma non appagati della nostra breve vacanza io e lei soli, Monica sembra diversa ed è facile intuirne la motivazione, ormai e tardo pomeriggio quando rientrino in hotel e oramai ci resta solo l'ultima sera da trascorrere insieme e poi accompagnarla da suo a casa di padre.
Monica la sera era diversa, va in bagno dicendomi che deve darsi una rinfrescata e cambiarsi, avrebbe piacere se usciamo insieme a far serata in qualche pub della zona io già immaginavo il finale che già avevo pregustato la in questi due giorni insieme. Ci cambiamo e usciamo insieme stingendoci le mani come dei fidanzatini, andammo a piedi in un pub poco lontano dall'hotel , ordiniamo qualcosa da stuzzicare e diversi shorttini di gin, improvvisato Monica mi disse voleva rientrare in hotel e rilassarsi in attesa del viaggio abbastanza lungo dell'indomani che doveva rientrare a Lignano Sabbiadoro, nonostante lei sembrava ingenua, aveva ben capito che la sera sarebbe stata molto lunga. Rientriamo in hotel, appena entriamo in camera Monica mi dice che va in bagno deve fare pipi, sapevo era solo una scusa per darsi una sciacquata al viso e alla fighetta, rientra dal bagno era completamente nuda............... si siede sul letto vicino a me senza fiatare io senza perdere tempo avendo capito che era arrivato il momento e Monica aveva piacere e lo voleva che facciamo l'amore insieme........ l'abbraccio, la stringo forte a me e la bacio con passione facendole scivolare le mani accarezzandole le sue tettine durissime, non contento le faccio scendere la mano fino alla la patatina pelosa fradicia dei suoi umori, continuando a baciarla sentendola ansimare continuamente e si lasciava andare tra le mie bracia, con orgasmi continui, le infilo due dita dentro la fighetta e incomincio a masturbarla con forza mentre le succhiavo i suoi capezzoli durissimi, fino a un urlo liberatorio di Monica, Mirkoooooooooooo sto sborrandooooooooooooooooo stooooo godendooooooooooooo , non lasciami adesso , voglio sentirti , stoo sborrandoooooooooooo, ed ecco era arrivato il momento che avevo già sognato e non avevo voluto farle del male,,,,,,,, e cercato di convincerla e non farsi deflorare da me........... maaa oramai lei lo voleva era eccitatissima e mi stava implorando e giocare con lei, vedevo che dalla sua fighetta fradicia continuavano a uscire i suoi orgasmi nella lenzuola era ormai una bella macchia dei suoi umori tra la mattina e adesso, sentendola che continuava ad ansimare , godere e urlare che stava godendo , non ho fatto altro che appoggiarle il mio cazzo duro tra la sua fighetta fradicia e dando una leggera spinta ….............ecco un urlo di Monica , piano piano voglio sentirlo tutto in fondooooo ,, fammi urlare fammi godereeeeeeeeeeeeee, con la sua ennesima provocazione non mi restava che.............. spingerle tutto il cazzo dentro con forza e pomparle la sua fighetta ormai gia sverginata si vedevano chiaramente le sua trace tra le sue cosce e le lenzuola, del mix dei suo umori e le trace della sua verginità, mi lasciai andare e continuai a scoparla sentendola godere continuamente e ancora un altro urloooo Mirkoooooooooo dai ancoraaaaaaaaaaaaaaa sto sborrandooooooooooooo ancoraaaaaaaaaaaa sto venendooooooooooooooo , .. ,, ecco che finalmente Monica era capitolata tra le mie braccia ,, tolsi il cazzo dalla sua fighetta e le sborro ancora le sue tettine e poi appoggiarle il cazzo sulle labbra e farmelo leccare..........
non ci siamo neache fatto la doccia ci siamo addormentati appagati e abbiamo dormito tutta la notte tutta abbracciati. La mittina presto ci siamo svegliati una bella doccia insieme vestiti andati a fare colazione, e messi in viaggio era felicissima di cio che era successo tra di noi, durante tutto il viaggio continuava a dirmi che avrebbe detto ad Alessandra di portarla spesso con lei in giro per gli hotel e che non vedeva l'ora di fare ancora una volta l'amore con me............. durante il viaggio le consigliavo di trovarsi una ragazzo che la ama e di fare l'amore con lui, …. lei continuava a dirmi ok ok, se trovo un ragazzo che mi piace si ci mettiamo insieme ,, ma tanto ne sono certa , le faro le corna tranquillamente con te , come Alessandra le fa a mio padre scopando con te....guardami con i suoi occhi lucidi, mi disse
"Grazie Mirko " Mi dice infilandomi un pezzo di carta nella tasca dei jeans mentre arrivammo nei presi della sua casa, Sorrido con me stesso e mentre apro lo sportello dell'auto, una volta che si e preso il borsone …. butto un occhio al foglietto e leggo cinque semplice parole: Non Scordarti Mai Di Me!
Lascio quell'appartamento dell'hotel con un senso di vuoto, quella ragazzina mi mancherà e sono certo che non la dimenticherò mai!
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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