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Lui & Lei

L'AMICA DI MIA SORELLA


di Membro VIP di Annunci69.it Joel22
29.01.2025    |    61    |    0 6.0
"Arrivati in casa mi chiese se potevo aiutarla a preparare qualcosa per pranzo e di fermarmi a mangiare con lei, Durante la preparazione del pranzo e il..."
Durante le mie vacanze in Sardegna, ho conosciuto Silvia l'amica di mia sorella, una sera al mare chiacchierando mi aveva detto che, era rimasta vedova da alcuni anni a causa di un incidente sul lavoro di suo marito ed aveva un problema al braccio sinistro a causa un piccola operazione, aveva difficoltà all'uso e aveva bisogno di piccoli aiuti in casa e sistemarli delle cose. Ci siamo scambiati i numeri di telefono. Tra un messaggio e una telefonata, mi ha invitato a casa sua per un caffè, dicendomi che era rimasta vedova da 5 anni e nonostante e ancora giovane non ha più voluto relazioni e si sentiva spesso molto sola. Poi mi ha chiesto per cortesia se potevo aiutarla e spostare dei mobili che l'imbianchino doveva pitturare una parete, lei sapeva bene che l'avevo colpita e le sono rimasto impresso fin dal primo momento, era una donna cordiale ma al tempo stesso decisa e giovanile nell'aspetto. Saranno stati i lunghi capelli biondi o il fisico asciutto e in forma o il dolce sorriso, mi ero trovato subito a suo agio alla sua presenza, nonostante circa vent'anni di differenza
Non sempre, ma quando io ero era li a casa sua, lei mi chiedeva di svolgere piccole faccende domestiche che il difficile uso del braccio sinistro le impedivano di fare come avrebbe voluto. Durante le chiacchierate mi domandò tante cose, alcune legate al mio vissuto del ragazzo, se aveva la fidanzata , altre a quelle di Silvia, sul suo matrimonio.
Un giorno le chiese di portarla al supermercato, in quanto lei non aveva la macchina, durante il tragitto mentre stavamo chiacchierando ho girato la testa, non ho fatto a meno di vedere che aveva accavallato le gambe e dallo spacco della gonna si intravedeva le calze nere.
Per il resto del tragitto cercai di guardare solo la strada, ma proprio non riuscivo a non fissare con la coda dell'occhio quelle gambe che non erano niente male.
Arrivai a casa sua quasi sollevato, mentre lei scendeva dalla macchina si era tirata su la gonna fino alle ginocchia, pensai maliziosamente che era una provocazione.
Arrivati in casa mi chiese se potevo aiutarla a preparare qualcosa per pranzo e di fermarmi a mangiare con lei,
Durante la preparazione del pranzo e il pranzo stesso furono abbiamo trascorso ore simpatiche di chiacchierate in cui ci siamo aperti ancora di più uno con l'altro. Ormai era quasi arrivata sera e dicendole e ora di salutarci ma Silvia lo stupì con un: “mi aiuti a prepararmi per la notte, ho dei dolori al braccio ancora non ce la faccio a togliermi e mettermi i vestiti come vorrei”. Io pur dicendo si, manifestai un palese imbarazzo ma lei fece finta di non accorgersi della cosa. Ci siamo spostati in camera mi ha chiesto,di sfilarle le scarpe e aprirle lo zip della gonna, in qual momento tra ingenuità e timidezza la feci cadere a terra, facendola restare solo con la camicetta bianca che copriva l'intimo. Non riuscì a non guardarle le gambe da sotto la camicia. Alzando lo sguardo ho incrociato quello di lei e il rossore che gli aveva invaso le guance si trasformò in una vampata di fuoco.
Sorrise: gli ho chiesto “ti faccio quest'effetto?” Non rispose, ma, bottone dopo bottone si le aprì la camicetta, Non sapeva cosa gli stesse succedendo ma quel corpo di donna lo stava torturando. Appoggiata alla mie orecchie mi sussurrò “mi puoi slacciare il reggiseno. Dietro non ci riesco proprio. Mi fa ancora male il braccio. Il mio imbarazzo era così evidente che quasi si poteva toccare e strideva con le sue richieste che gli venivano fatte in modo semplice e all'apparenza innocenti.
Silvia si girò offrendomi la schiena ed io Ancor più paonazzo, mi soffermai ad ammirare quel culetto tondo, sodo e sporgente, appena segnato dalla biancheria che non c'era più.
Avrei voluto infilarci dentro il viso ma ero ancora troppo insicuro su tutto quello che stavo vivendo e non lo feci. Silvia si girò, sbattendogli davanti al naso il suo sesso, completamente depilato, a parte un raso ciuffetto che sovrastava la clitoride, afferrandomi per la nuca con tutte e due le mani, mi spinse la faccia contro. istintivamente, cominciai a leccarle quel paradiso che gli era stato offerto, infilando, un po' a casaccio, la lingua dappertutto. Continuai a lungo, guidato dal mio istinto, all'improvviso mi afferrò il pene con le sue mani le prese in bocca e incomincio a succhiarmelo lentamente, sembrava una danza, la punta della sua lingua mi accarezzava tutto il pene, oramai preso conoscenza di coi che stava accanendo, Si lasciò penetrare dicendomi di fare piano che era anni che non aveva più avuto rapporti sessuali, una bellissima esperienza che era iniziata con tanti dolcissimi baci, mezzora di puro sesso sfrenato vista la mia carica al momento terminata con fantastico fallatio con con la mano dolorante mi appoggio il pene sulla sua bocca in piana dolcezza e finire la danza ingoiando un fiume di latte caldo fino all'ultima goccia

Con la sfacciataggine gli ho chiesto “Ti è piaciuto?” “Tantissimo” sussurrò con un filo di voce. “ non avevo mai provato una esperienza cosi e veramente la prima volta che ho un orgasmo e godo cosi tanto. Inoltre mi confidò “che era la prima volta che faceva un pompino, che aveva solo sentito parlare e visto nei film.
Furono lunghissime ore di pulsioni erotiche che pervasero tutto il mio corpo e quello di Silvia, infine ho continuato a scoparla con forza e nuovamente schizzato dentro di lei anche se quasi non riusciva più a respirare.
Quando, esausto, andai a farmi una doccia e mi sdraiai accanto a lei. le mani di Silvia si impossessarono nuovamente dei suoi genitali che erano ancora perfettamente pronti all'uso. Un po' incerta le si accovacciò sopra, guidando nuovamente la punta del mio instancabile pene verso il suo buchino nascosto con pochi aggiustamenti si fece penetrare completamente. Cavalcando con tutta la sua forza nonostante si lamentava che era lungo grosso lo faceva scivolare tutto dentro, anche questa volta l'instancabile Silvia, iniziò una nuova cavalcata che, questa volta, durò veramente a lungo. Finalmente anche la sua attempata Silvia iniziò a godere ed avere orgasmi continui, manifestandolo con sonore urla e con decise incitazioni a continuare, una vera forza della natura ma faceva fatica a resistere e continuare. Ormai si arrese alle mie voglie sicuramente incosciente visto i tanti orgasmi, gli appoggiai il mio pene durissimo sul buco del culetto, spingendo gli infilai tutto dentro il cazzo e tra le sue urla di dolore e piacere,
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Ormai lei non ce la faceva più e dopo essersi dimenata ancora un pochino, stando sempre sopra, di lei alla pecorina decisi di arrendermi e si tolsi il cazzo ancora duro dal culo. E cosi scatenò il terzo getto, anche se di poche gocce, che le bagnò buco del culetto caldo. Restai un po a coccolarla ed accarezzarla nel completo silenzio prima di andare a farsi la doccia, lasciando la porta aperta , le ho chiesto “vuoi che ti insaponi?” Silvia sorrise, passandomi la spugna insaponata e sul corpo finimmo a strofinarci i corpi con una nuvola di schiuma .
Mi disse che durante la giornata il braccio faceva meno male.. dopo anni gli avevo insegnato cos'è veramente il sesso e cosa vuol dire godere, confessandomi che io ero veramente tanto per lei, non voglio che tu sparisci dalla mia vita .
A seguire sono stati tanti , tantissimi incontri, Silvia era diventata e era rimasta la mia amante segreta per anni.
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