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Mirko orgia alla festa di compleanno con Rita


di Membro VIP di Annunci69.it Joel22
11.04.2025    |    7    |    0 6.0
"“Mi lasciò fare, mentre io le Infilai la lingua nella sua foresta nerissima, trovandola umida di dolce nettare”..."
All'inizio di marzo 2025 sono stato ospite al compleanno della Sig.ra Rita tramite un invito dalla cugina Avv. Stefany nella sua villa a Menaggio, oltre al suo marito Giorgio ci sono altre tre coppie. Tre sue colleghe di università oltre a colleghe d'ufficio, le sue amiche rientrarono nelle loro abitudini, sembrava che per loro fossi diventato invisibile, a malapena mi salutavano.
Le capisco molto bene, se dovessi parlare con qualcuno e se rivelare la folle serata e una lunga nottata in una stanza della villa, in cui una dietro l’altra si fecero scopare selvaggiamente da me, davanti a tutte le altre, si sgretolerebbero le loro reputazioni e non solo.

Per tanto crearono nei miei confronti un invalicabile muro per rendermi invisibile e inaffidabile agli occhi dei loro amici.
Mentre io non avevo e non ho alcuna intenzione rivelare alcun che di che era successo durante tutta la serata e notata di sesso selvaggio.

Continuo la mia solita routine, lavoro in ufficio in hotel, casa, e scopate con qualche amica o collega di lavoro.


Tutto cambio un pomeriggio di metà marzo scorso, ero in casa , quando appena finita la doccia, suona il campanello.
Ero nudo, comunque, sperando che fosse luna delle mie a mia scopa-amica, vado ad aprire la porta.
Per fortuna che apro solo uno spiraglio, scoprendo che sulla soglia ci sono l’avv. Gianmarco e consorte, signora Laura.
Immediatamente richiudo, sperando che non mi abbiano visto, mi scuso e chiedo di aspettarmi alcuni minuti per rendermi presentabile.

Nel mentre infilo una tuta, senza intimo, rimugino sul che vogliono da me i coniugi.

Ho riconosciuto la donna, come una del quartetto di amiche che si fecero selvaggiamente scopare la serata del compleanno della sig.ra Rita.
Sentendomi spudoratamente colpevole, il cuore batteva a mille, le gambe mi si rammollirono, avrei voluto sparire.



Vado ad aprire la porta e incontro gli occhi seri della coppia, li faccio entrare e li invito ad accomodarsi in salotto, mentre io mi siedo davanti a loro.
L’avv. Gianmarco apre la borsa e tira fuori alcuni fogli, la signora Laura seduta in modo monacale, ha una casta gonna che lascia scoperte, solo le ginocchia.



Io seduto su una sedia cerco l’atteggiamento più composto e serio che posso, mi aspettavo un'inevitabile montagna d’insulti, a causa delle scopate fatte per festeggiare il compleanno della sig.ra Rita.

All'improvviso I minuti d’imbarazzante silenzio vengono interrotti dall’avv Gianmarco
“Dunque, Rag. Mirko siamo venuti a disturbarla per parlarle dell’assemblea condominiale con ordine del giorno “rifacimento dello spazio verde comune”

Io a stento trattengo una fragorosa risata liberatoria, e capito che ho scampato il pericolo il mio cuore riprese a battere regolarmente.
Comunque un sorriso si disegna sulla mia faccia,
L’avv. Germano, fermò il discorso e molto seriamente mi chiese che avevo da sorridere.

Fortunatamente giustificai la mia ilarità facendo riferimento a come l’avrebbero presa i condomini notoriamente a braccino corto, questa motivazione funzionò, e tutti ridiamo.

La signora Laura, che finora era seduta con piedi per terra, e con le ginocchia strette, accavalla una gamba con movimento lento sensuale. La corta gonna scopre per alcuni istanti il triangolino rosa in fondo alle cosce, e lascia parzialmente scoperta la coscia sinistra.


L’avv. Germano, riprende il noioso discorso.
Io guardo le gambe della signora Laura che è consapevole di ciò che mi fa vedere, com’è consapevole il mio pene che si risveglia, e non avendo impedimenti, rigonfia i pantaloni.
Tutti sembriamo attenti ai seri discorsi dell’avvocato Gianmarco, fino quando non trovava i preventivi nella sua borsa, si scusa per il disguido e decide di andare a prenderli.



Lo accompagno alla porta e rientrando in salotto trovo la signora Laura seria e pensierosa, ed io non trovo alcun discorso da proporre.

I minuti passano e l’imbarazzo aumenta, per provare a scioglierlo offro un fresco analcolico, subito accettato.
Rientrando dalla cucina con i due bicchieri, la ritrovo come l’ho lasciata, immersa nei suoi pensieri.
Continuo a pensare a che fare, che dire, penso che il suo comportamento glaciale sia conseguenza del muro d’indifferenza, che hanno concordato le amiche di qualche sera della prima.

Siamo seduti, uno di fronte all’altro, nel più assordante silenzio, la guardo scivolando dai suoi enormi seni semi esposti nella scollatura, alla coscia in bella mostra, per risalire agli occhi che nonostante tutto sono birichini. Maliziosi.
Il mio pene, chissà a cosa stava pensando, si stava risvegliando in automatico rigonfiando la tuta, Lei capisce l’effetto che ha sul mio pene, e sorride divertita come una gatta che gioca con il topolino.

“Improvvisamente mi chiede”
“Te la ricordi Mirko?.... la vorresti accarezzare?”....
Facendomi queste domande, scavalla le gambe, le allarga al massimo, tira su la gonna, e aspetta.

“Sii.. sii. Signora Laura, la ricordo bene…hai veramente una figa favolosa e succosa….voglio vederla, toccarla e baciarla”.
Mi inginocchiai difronte a lei e vedo l’impronta dello spacco della figa sotto la leggera stoffa.
Lei si allunga sul divano, sfila completamente il tanga scoprendo la figa, accuratamente depilata.

“Sbrigati…dai Mirko….baciala …..abbiamo poco tempo”.
Non me lo faccio ripetere e affondo la lingua in quel paradiso, cerco il clitoride lo succhio, inizio a leccarlo, respiro il suo profumo e inizio ad assaporare il suo dolce asprigno nettare che mi inondarmi la lingua, Laura mi aveva appena schizzato la lingua con un piccolo squirt.
Sinceramente, non avrei mai immaginato che Lei si facesse ancora baciare la figa da me.


Nel mentre stavo cercando di raggiungere i seni, ma suona il campanello della porta, velocemente mi ritiro dal paradiso, trovo un fazzolettino e controllando sullo specchio d’ingresso mi asciugo le labbra.
Apro la porta all’avv. Gianmarco che raggiante entra con la cartellina dimenticata.
Arrivati al salotto, troviamo Laura seduta sul divano, con la gonna al suo posto, e le gambe di nuovo in posizione monacale, con sguardo innocente.

L’avv. Gianmarco apre la cartellina e riprende a spiegare il suo progetto e relativi costi.
Lui parla, io non ascolto ero molto poco interessato e mi limito ad assecondare i discorsi con qualche si.
Guardo Laura, sognando di riprendere il momento interrotto, ma sapendo che non accadrà.

Quando la mia attenzione è attirata da un pezzetto di stoffa rosa che malizioso spunta da sotto un cuscino del divano, a fianco del bel culo di Laura.
Osservo meglio, azzz, mi sembrano il tanga di Laura, molto probabilmente non ha fatto in tempo a rimetterselo, e le ha nascosto sotto il cuscino.
Mi si ghiaccia il sangue, dentro di me dissi e adesso che faccio?...Spero solo che Lui non se ne accorga.

I minuti passano, la mia apprensione aumenta, finalmente L’Avv. finisce di snocciolare nomi di aziende e relativi importi, e risistema i suoi documenti.

Ora spero che se ne vadano velocemente senza vedere il tanga di Laura.
Purtroppo Laura mi chiede di poter usufruire del bagno, non posso certo negarglielo e Lei velocemente si alza e va.

Con indifferenza mi sistemo al suo posto, sperando di occultare il pezzetto di stoffa rosa, ma non sono così veloce da impedire all’Avv. di notarlo.

“Mi scusi.. c’è uno straccetto sotto di Lei.”...... E lo tira fuori, trovandosi in mano il paio di tanga rosa .
Tenendole in mano, lo apre, le osserva, lo riconosce, diventa serio, molto serio esclamando.
“Questo lo riconosco…sono di mia moglie Laura”





Il mio serio imbarazzo aumenta, guardo in basso, non sapendo che fare o che dire, mentre Lui tiene il tanga ben stese e aspetta il rientro della moglie. La quale sorridendo soddisfatta rientra e si avvicina a noi.

Vedendo il trofeo nelle mani del marito il sorriso le sparisce.
Lui con voce calma le chiede
“Queste sono le tue?”
Laura si avvicina lentamente.
“Si amore….sono le mie”

“Dimmi Laura....mentre ero uscito… ti sei fatta scopare?”.
“Sinceramente avrei voluto….ma sei arrivato troppo presto”, e non ci sono riuscita.

“Come te lo devo spiegare che puoi scopare con chi vuoi, e quando vuoi, ma mai con qualcuno del caseggiato… I pettegolezzi rovineranno la nostra reputazione”.

Sbalordito seguo la loro conversazione, mi aspettavo un’infuriata.

La sig.ra Laura si siede sul bracciolo vicino al marito, dandole un casto bacio sulla guancia, e con voce suadente.

“Amor mio.... di Mirko credimi ci possiamo fidare ha già dimostrato di sapersi fare i cazzi suoi.
Ti ricordi, ti raccontai del compleanno di Rita, scopammo tutte e davanti a tutte quattro con un bell’uomo. E’ Lui e Mirko e nessuna chiacchiera è uscita nell'ultimo periodo.

E inoltre a non venire fuori nulla, non ha mai rotto le palle a nessuna di noi quattro”.

L’avv. la guarda assoggettato alle sue parole. Lei parla accarezzandole amorevolmente i capelli.


“E per dirti tutto… poco fa l’ho provocato io a Mirko, facendogliela vedere leccare e baciare. Avrei voluto farmi scopare, ma tu sei rientrato troppo presto, sinceramente mi hai lasciato con la voglia”.

“A poco è servito il ditalino che mi sono fatta in bagno”.
Lei lo bacia castamente sulle labbra, Lui, ormai coinvolto, la guarda con occhi vogliosi, domandandogli.

“Laura dimmi, Vuoi ancora scopartelo?”.

Lei non risponde, s’inginocchia davanti al marito, armeggia con la cerniera, sposta pantaloni e mutande del consorte, estraendogli il cazzetto semi duro, glielo accarezza, lo scappella, lo bacia, lo fa sparire nelle sue labbra.
L’Avv. reclina la testa, e mugola.

Io lo guardo godendomi lo spettacolo, sinceramente non so che fare. Non voglio intromettermi tra i due. Il mio cazzo s’indurisce, dentro la tuta.

Laura ormai si sta facendo scopare in bocca dal marito, che mugola.
Lei, sempre inginocchiata davanti al marito. Nel mentre Laura solleva la gonna mettendo a nudo un bel sederino mi dice,
“Mirko cosa aspetti ...leccarmi figa e culo”

Mi avvento su di lei, le apro le chiappe, infilo la bocca sul buchino e la fica ormai allagata, le lecco i due buchini senza sosta. E’ una situazione paradisiaca, Lei si allaga tutta e mi inonda la faccia con il primo squirt.

Con un grugnito dopo appena 2. 3 minuti, L’avv. viene dentro la bocca di Laura , che raccoglie con la lingua ogni, goccia del piacere dell’uomo, il quale rimane stravaccato esausto sul divano.

Laura si alza, si toglie i pochi indumenti, Ed è completamente nuda, davanti a me che seduto per terra, la osservo dal basso.
Lei seduta sul divano allarga le gambe, mettendone una sul bracciolo e l’altra sul marito, Che inizia ad accarezzarla dolcemente.

“Cosa aspetti ...Mirko dai ..dai adesso scopami .. dai scopami”.
Faccio volar via la tuta e mi metto tra le sue gambe, con il cazzo a pochi centimetri dal paradiso, con un ultimo atto di rispetto guardo l’avv. che con un cenno della testa mi autorizza, e per maggior assenso , mentre lo guarda sbalordito dalla grandezza del mio cazzo, lo prende euforico col due mani e lo guida nella figa alla moglie.

Lo infilai dentro adagio, mi assaporo ogni centimetro della sua calda, scivolosa e vogliosa figa.
Oramai sono tutto dentro, mi fermo per assaporare il meglio, e poi inizio una lenta scopata.
La coppia si sta baciando, intuisco che le loro lingue s’intrecciano amorevolmente.

Lei vogliosa dà il ritmo alla scopata con le unghie piantate sulle mie chiappe. Laura urla..geme a ogni affondo finché mi trattiene dentro e vibrando gode... gode e gode ancora, oltre a un enorme squirt che allaga il divano.

Sto per esplodere anch'io dopo più di trenta minuti che la stavo sfondando, ma lei non mi lascia uscire e le sborro tutto dentro, restando fermo assaporandomi la sua figa.

Mi svincolo da lei, la guardo ha la faccia soddisfatta della donna consapevole e soddisfatta esausta del suo godimento.

Il marito, che ha assistito orgoglioso della sua donna, la accarezza, la bacia, le sorride, e la ama ancor di più.
Mentre io osservo in silenzio le dolci esternazioni del loro vero amore,
come ogni bel momento anche questo è finito. Ci ricomponiamo, senza commentare l’accaduto.

Sono serenamente soddisfatto della scopata, anzi dell’avere . Ho fatto veramente l’amore con loro.

Due giorni dopo incontrai casualmente l’Avv. in un bar della zona, subito sentii un certo imbarazzo, ma mi salutò cordialmente e davanti a un buon caffè ogni remora si sciolse, e passammo alcuni minuti a parlare prima di andare ognuno al suo a lavoro.
Nel salutarmi, mi disse che stava organizzando una cena tra amici, e avrebbe piacere d’invitarmi, sapendo che anche a Laura avrebbe fatto piacere avermi ospite.

Dopo esserci conosciuti ad un incontro a cui partecipò insieme sua moglie Laura , la quale sponsorizzò l'ennesima nostra selvaggia scopata con sua moglie, ed ha cui assistette con piacere l’avvocato.

Casualmente, il giorno dopo rividi l’avv. Gianmarco al bar, dove eravamo soliti prendere il primo caffè della giornata. Col tempo, quei pochi minuti di chiacchiere diventarono l’irrinunciabile l’incontro mattutino, per avviare la giornata col buon umore.
Le prime mattine, ero frettoloso, presupponendo che avrebbe portato le chiacchiere sulla scopata che feci con sua moglie, in sua presenza. Invece non si avvicinò mai all’argomento sesso sotto qualsiasi aspetto.

Una mattina, simile a tante altre, l’Avv. mi guarda serio, cercando le giuste parole, ed esordendo,
“Mirko, da alcuni giorni, vorrei parlarti di un’urgente e seria situazione, ma non qui, se oggi, in pausa pranzo, se tu potessi incontrarmi, mi fa un enorme piacere”.

Il mio cervello ricercò velocemente d’immaginarmi le motivazioni della sua richiesta, ma sempre la causa ritornava alla scopata con sua moglie.

Sapendo che non potevo scamparla, risposi,
“Per ora non ho impegni inderogabili, ma di che si tratta, puoi anticiparmi un qualcosa?”
“Preferirei non anticipare nulla, la situazione è delicata, e coinvolge diverse persone. Se ti va bene, ci vediamo intorno alle dodici , al ristorante la Baia, che è a quattro passi da qui. La conosci?”

Un po’ per l’agitazione, un po’ perché ero in ritardo, confermo velocemente l’appuntamento, lo saluto, e corro al lavoro.

Trascorro la mattinata, Il lavoro è intralciato dai miei pensieri, che rincorrono e analizzano i rapporti avuti l’avv. sua moglie, e le persone che conosciamo entrambi. Tuttavia il vortice dei miei dubbi si sposta dalla festa di compleanno della sig.ra Rita, e mi giustificai dicendomi che le quattro amiche mi hanno coinvolto nelle loro voglie di sesso arretrato.

All’incontro con l’avv. e moglie in cui feci una ennesima scopata di oltre due ore con Laura, piacevolmente vissuta da tutti e tre.
Tutto questo senza mai trovare una motivazione che giustifichi l’incontro.

Finalmente è ora, con un po di preoccupazione esco e mi avvio, cercando di assumere un atteggiamento sereno.

Arrivato al ristorante La baia, entro, i tavoli sono tutti pieni, non vedo l’avvocato.
Da un tavolino d’angolo vedo la mano di Laura attirare la mia attenzione.



Ormai ci sono e non posso far altro che raggiungerla.
“Buongiorno Signora Laura, suo marito mi ha fissato appuntamento qui, ma non lo vedo, “sa per caso se ci sono dei cambiamenti?”

“Nessun cambiamento Mirko. Gianmarco, è stato trattenuto in tribunale, ma non restare lì in piedi, siediti, Lui arriverà forse a momenti”.


Mi siedo al suo fianco, con le spalle al muro. Guardandola di fianco scopro che l’abbondante scollatura della camicetta evidenzia l’inizio i suoi generosi seni.


Improvvisamente, sento la sua gamba appiccicarsi alla mia, reagisco con un lento massaggino di gambe, che dice più di tante parole quanta è la mia voglia di scoparmela.
Laura, nel silenzio assoluto, continua a fissarmi negli occhi, e nascosta la mano sotto la tovaglia, afferra e stringe la mia gamba.

La imito, nascondendo la mia mano sotto la tovaglia, e accarezzando lentamente la gamba inguainata, salgo, sotto la corta gonna, verso la coscia e trovo il gancetto del reggicalze, un indumento femminile che mi ha da sempre fatto arrapare arrivo fino in fondo della coscia.


Mi sono dimenticato delle preoccupazioni per l’incontro con l’avvocato.
Mi fermo nell’esplorazione, non oso salire di più, anche se le sue gambe si sono allargate, lasciandomi libero accesso al suo “PARADISO”.
Mentre la sotto il tavolo è in corso la dichiarazione di voglie sessuali, i nostri sguardi osservano attentamente l’andirivieni dei clienti all'interno del ristorante.

Accidenti, ma doveva succedere, è arrivato l’avvocato, come alla volta scorsa, fine dei giochi sotto il tavolo, le gambe si ricompongono, le mani velocemente risalgono sulla tovaglia, e spuntano innocenti sorrisi di circostanza.

“Scusate il ritardo, ma m’è toccato un giudice lento e molto indeciso sul da farsi, spero che non vi siate annoiati apprettandomi, avete già ordinato qualcosa?”.

“Nooo, nooo amore….ti ho aspettato volentieri…. Sono stata in simpatica compagnia con Rag. Mirko e il tempo è volato”.

“Va beh, va beh dai ho fame, Faccio io per tutti ”.
Tipo deciso l’avvocato, non consultando nessuno menù ordina per tutti tagliata di black angus , patate al forno, insalata mista, e una bottiglia di Ripasso.

La bottiglia di vino arriva velocemente, i calici si riempiono, e parte il classico brindisi d’inizio pranzo, mentre i coniugi si scambiano informazioni giornaliere della serie come hai passato la mattinata, che farai nel pomeriggio.


Finalmente arriva la Tagliata, iniziamo a mangiare, ma di parlare della motivazione per cui sono qui ancora nulla.

La Tagliata è ormai sparita, com’è vuota la bottiglia di ripasso ed io sono un po agitato.
Non ne posso più di assistere a questo rimandare, ed esordisco.
“Scusami avvocato, la carne e il vino erano buonissimi, ma vorrei sapere della situazione seria e urgente per cui mi hai invitato qui”.

“Ha ragione amore, ha perfettamente ragione Mirko”
“Ok amore, prendiamoci caffè e grappa e poi racconto tutto”.

Cazzzzz, ora l'avvocato sta esagerando, sembra che mi sta prendendo per il culo, è poi che ci fa qui Laura?.

Il caffè arriva, la grappa non l’assaggio, aspetto a berla dopo le rivelazioni, se arrivano.....



L’avvocato si schiarisce la voce e finalmente inizia a parlare con tono professionale.
“Innanzi tutto Mirko, per capire l’attuale situazione, è necessario informati di alcuni eventi di qualche anno fa, che coinvolsero la sig.ra Katia, nostra coinquilina e grande amica”.


“Direi più che amica… la considero sorella maggiore”, precisa Laura.

“Dunque… All’epoca Katia era una bella trentenne, molto corteggiata e sposata con un tipo che lavorando all’estero la lasciava sola a casa per lunghi mesi. Lei desiderava da lui dei figli, ma anche provandoci, non arrivavano mai.
Un giorno si presenta alla sua porta un falso frate e con la scusa della benedizione pasquale, entro in casa sua, dove la stupro per diverse ore. Purtroppo, Katia rimase incinta, non certamente del marito perché era in trasferta in Congo da mesi. Quando il coniuge ritornò e apprese la storia dalla disperata Katia, non credette assolutamente allo stupro, accusandola di avere l’amante.
“La picchio di santa ragione, mandandola all’ospedale con numerose escoriazioni e un braccio rotto”.


L’avvocato sorseggiò la grappa, feci cin cin, e sempre più incuriosito ed dalla storia.
Mentre una lacrima spunta dai begli occhi di Laura, l’avvocato riprese a parlare.

“Saputo della tragedia Laura credendo ciecamente ad Katia e mi convinse di rappresentare Katia al processo, cosa che feci gratuitamente, senza grandi risultati. Il falso frate non fu mai rintracciato.

Il marito espatriò definitivamente in Congo . Katia ottenne il divorzio dal marito, il quale non le diede mai un euro di mantenimento per lei e la futura figlia.
In tutto questo dramma Laura non mollò un giorno la sua amica Katia, sostenendola sia psicologicamente sia economicamente.
I mesi passarono e finalmente arrivò la biondissima bimba di nome Beatrice, alla quale ci affezionammo come fosse nostra figlia, è tuttora la consideriamo tale”.


Ci fu un attimo di silenzio, dei due coniugi, e dalla mia gran curiosità.

Con la voce fievole l'Avv Gianmarco riprese a parlare.
“Questo era la premessa indispensabile, ora entriamo nel vivo della situazione delicata.
Katia rimase talmente sconvolta e scioccata dagli eventi che decise di dedicare la sua vita alla figlia, e di non voler più essere avvicinata da un uomo.
Rag. Mirko, ora è meglio che vada avanti a raccontare Laura “.

La quale con voce emozionata inizia a raccontare:
“Katia con enormi sacrifici psicologici, nonostante diversi pretendenti la corteggiassero, rimase sempre fedele alla sua decisione di non fare sesso con nessuno.”.... ” E ci riuscì fino alla sera del compleanno della Sig.ra Rita. quando arrivi tu Mirko e bello bello la scopi”.
“Con quella scopata goliardica, l'hai mandata in profonda crisi esistenziale, spingendola a pensare seriamente di togliersi la vita”.




Sbalordito dalla rivelazione, mandai giù tutto in un fiato il resto della grappa.

I due mi guardano interrogandomi e cercando di capire le mie reazioni, che neanch’io conosco, ma provo a spiegarle.
“Cazzo…Laura , scusatemi il francesismo… quella sera era solo sesso… lo sai molto bene anche tu, se lo sapevo, avrei…o meglio non l'avrei fatto… che ne so… era una serata strana, sconvolgente.

Diciamo di divertimento allo stato puro… che dire… è successo…Vi ho scopato selvaggiamente a tutte quattro a te Laura , Stefany, Katia e Rita… …. senza sapere bene in chi ero dentro in quel momento, in quanto in camera eravamo al buio , per la vostra privacy se ti ricondi”.

L'Avv. ordino oltre due grappe.

I due coniugi si guardano e sorridono amaramente. Laura parla per prima.
“Prima di metterti a conoscenza di questa delicata situazione, ci abbiamo pensato molto…Mirko credimi , non vogliamo colpevolizzarti per aver fatto sesso con Katia. Solo che abbiamo convenuto che forse con il tuo aiuto, se lo vorrai, potrai aiutarci a liberare Katia dalla sua gabbia psicologica di rifiuto del sesso”.


Arrivano le seconde grappe, ne svuoto un mezzo.


“Scusatemi ma non capisco nulla, Katia quella sera e vero l'ho scopata, ma lei era consenziente ed ha veramente goduto molto di più di voi tutte”, non credo che abbia percepito come un altro stupro..

“Si . Si Mirko In qualche modo si... Per lei è stato un qualcosa del genere… forse non fisico, ma uno stupro psicologico si… anche se a suo dire in quel momento, le è piaciuto molto, ha goduto, e voleva sentirti di nuovo dentro di lei”..


“La confidenza che ho sviluppato nell'ultimo periodo con Katia mi ha fatto conoscere la sua voglia sessuale… E va beh, dai Mirko , ti sveliamo il tutto.
Katia è l'amante saltuaria sia mia sia di mio marito.
Qualche anno fa, mi sorprese mentre in salotto facevo un pompino a Gianmarco. Lai voleva scappare, ma riuscimmo a convincerla a rimanere e guardare il piacere che si prova a far sesso.
Io ripresi a leccare e succhiare Gianmarco, e lei si sedette su una poltrona a guardare.
Dopo un po’, mi accorsi che si toccava da sopra la gonna, mi girai di fianco facendole vedere meglio il mio lavoro, e godimento di averlo in bocca.
“Mi fermai, senza far venire subito a Gianmarco, mi serviva cosi, per ciò che mi balenava in testa.
Gli chiesi se voleva provare a baciare il cazzo anche se è piccolo come tu Mirko hai già visto, e conoscere il piacere che si prova nel farlo”.


Ci volle un po, ma riuscimmo a convincerla.
Ricordo come fossi ora quel momento.
S’inginocchiò dubbiosa davanti a Gianmarco, stette alcuni minuti a guardarle il cazzetto che si era anche rammollito.



Le bacio timidamente la cappella e dubbiosa lo fece entrare tra le labbra, lo senti leggermente ingrossarsi e provò e farlo entrare di più. . Più le diventava duro in bocca più Katia mugolava di piacere.
Vedendola partita gli alzai la gonna, non protestò, gli abbassai gli slip scoprendo un culo favoloso.

“Mi lasciò fare, mentre io le Infilai la lingua nella sua foresta nerissima, trovandola umida di dolce nettare”.
Gianmarco stava per venire e provò a tirarlo fuori dalla sua bocca, lei non volle, e si fece sborrare in bocca,

“E contemporaneamente Katia mi venne in bocca con uno schizzo di squirt , mentre vibrava di godimento represso”.
“Noi donne ci ritrovammo sdraiate sul tappeto, e ci ripromettemmo di rifarlo ogni qual volta ne avessimo avuto voglia”.

Cosa che avvenne saltuariamente. Io e Katia ci scambiavamo il posto, ma pur rifacendolo per anni non andammo mai oltre. Ero io che a volte mi facevo scopare da Gianmarco, mentre Lei si masturbava guardandoci e godendo selvaggiamente”.


Mentre Laura mi parlava, mi raccontava, nascosta la mano sotto la tovaglia, accarezzava la mia gamba, salendo e raggiungendo il mio cazzo, che si era svegliato e si picchiava dei pantaloni.
Gianmarco se ne rese conto e con un cenno di approvazione invita Laura a proseguire, cosa che fece molto volentieri, aprendo la cerniera e infilando la mano sotto l’orlo dei boxer, accarezzando il mio cazzo e regalandomi piacere.


Gianmarco rientrato nella realtà, ci esorta con un deciso.
“Forse è meglio rientrare in ufficio, qui si rischia seriamente una denuncia per atti osceni”.
Chiede il conto, paga, usciamo, ci avviamo a piedi, ed io chiamo in ufficio informandoli che nel pomeriggio non ci sarò.

“Arrivati all'ufficio dell’avvocato, vedo che, è presente la segretaria. Sorpresa delle sorprese è la segretaria e sig.ra Katia” .


“I coniugi osservano ora me, ora la sig.ra Katia, ed aspettano le nostre reazioni. Sanno molto bene di averci infilato in una situazione surreale. Farmi incontrare Katia senza neanche un preavviso è una cattiveria per lei, ma anche un poco per me”.


Karia scoppia a piangere, e scappa oltre una porta, inseguita da Laura.
Gianmarco mi accompagna nel suo ufficio. Distrutto dalla situazione surreale, mi siedo sul divanetto, cercando un minimo di credibilità nella situazione.
“Affinché chiedo all'Avv. Se ha qualcosa di forte?, devo provare a riprendermi, se è possibile”.
Arrivano due bicchierini di rum, è fortissimo, mi esplode la tosse, Gianmarco sorseggia divertito.

Nell’ufficio un silenzio tombale. Io penso alla situazione in cui i coniugi mi hanno infilato, vorrei andarmene, non so quanto tempo sia trascorso, di certo i bicchierini si sono riempiti e svuotati più volte. La testa mi gira in una sorta di assurda e tranquilla rilassatezza.

Continuo a guardare la porta annebbiato, sperando che succeda un qualcosa, una qualsiasi cosa diversa dall’aspettare nel silenzioso nulla.

Finalmente la porta si apre, lasciando passare la radiosa Laura, seguita da Katia, con viso indecifrabile.
Mano nella mano, si piazzano davanti a noi.
“Ragazzi sveglia… dai tranquilli e tutto risolto, è tutto a posto… abbiamo chiarito tutto…Con voi abbiamo rischiato molto, ma avevo ragione io”.


Laura si sdraia sulla scrivania, si solleva la minigonna, Sfila il tanga è allarga le gambe, offrendoci la bella patatona sapientemente depilata.
Inizia ad accarezzarsela a piena mano. Ci guarda con occhi vogliosi. Mentre noi l’osserviamo rimbambiti.

“Che fate lì, nessuno me la vuole leccare?”.

Non me lo faccio ripetere. Affondo la faccia in quella morbida, calda, vogliosa meraviglia paradisiaca.
“Assaporo il suo copioso nettare. Infilo la lingua tra le aperte grandi labbra e risalgo e raggiungo il suo clitoride duro”.






“Nel mentre Laura dice a marito.....mettimelo dentro amor mio, lo voglio tutto in bocca”
“Gianmarco si cala in un sol colpo calzoni e mutande. Il suo cazzetto e già duro è aspirato nelle rosse labbra della moglie, se lo lecca avidamente. Lei vibra della doppia goduria, apre con forza la camicetta, espone i seni e si strizza selvaggiamente i capezzoli”.

“Katia sembra bloccata, guarda noi tre che facciamo sesso.
Laura se ne accorge, ci blocca, scende dalla scrivania, senza tante cerimonie fa sedere Katia sulla scrivania, le slaccia la camicetta, le sfila il reggiseno, spuntano due seni meravigliosi e rigogliosi, Lei non protesta e lascia fare, sapendo dove vuole arrivare Laura”.

La quale le sfila la gonna, lasciandola con solo il tanga bianco.
Laura orgogliosa d’aver spogliato e offerto la consenziente amica.

“Dai maschietti… chi le vuol togliere le mutandine a Katia”


“Ok…ok . Ok Katia chi vuoi che ti tolga le mutandine… e te lo infili dentro? L’altro lo accontento io”.
“Katia indica me, mi avvicino so che è un momento solenne per Lei. Delicatamente le sfilo il tanga , scoprendo la foresta nera ben curata a protezione delle rosse grandi labbra”.

Mi avvicino, le si sdraia, alza e allarga le ginocchia, mi offre vogliosa la fighetta semi vergine. Non c’è necessità di indirizzarle il mio cazzo al solo avvicinarsi sa, dove entrarle. “Glielo infilo lentamente con dolcezza, la sua fighetta è scivolosa, calda accogliente. Gli infilo il cazzo tutto dentro. E lei emette un lungo “finalmenteeeee..... finalmenteeee Mirko”, seguito da mugolii di sconosciuto piacere”.... “Rimango fermo dentro per un tempo che a me sembrava infinito. “Glielo tolgo fuori il cazzo dalla fighetta, le sue unghie si piantano sulle mie chiappe, tirandomi ancora dentro. Inizia un avanti indietro lento, avanti e dietro vogliosa e infinita scopata”.


“Katia trema, vibra e viene continuamente copiosa, per ricominciare a godere, e continua a venire a ruota libera, sembra che voglia riprendersi il tempo perduto”.

“Nel mentre io cerco di durare il più possibile, ormai e più di un ora che stiamo scopando e sto per venire, Katia se ne accorge, e spinge ancor di più le sue lunghe unghie sulle mie chiappe, tenendomi dentro”. “Le sborro copiosamente dentro di lei, regalandole un enorme quantità del mio prezioso sperma”.
Rimango dentro di lei finché non si rammollisce ed esce.

Siamo tutti e quattro esausti ,,, sfiniti dal godimento. Rimaniamo per lungo tempo semi svestiti, e felici del favoloso pomeriggio.
Grazie, veramente grazie Stefany, Laura, Rita e Katia , di aver condiviso con me, le vostre fantastiche serata e nottate di sesso sfrenato...
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